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Recensioni

I SEGRETI DELLA CUCINA PANASIATICA

wagamama presenta i laboratori “I segreti della cucina panasiatica”,

un’esperienza multisensoriale e culturale per bambini.

 

Un progetto didattico per le famiglie e le scuole ad ingresso gratuito: 

fino al primo dicembre nei ristoranti wagamama di Milano e Bergamo

 

Ingredienti, modalità di cottura, origine delle ricette e poi sperimentazione attiva, per scoprire in modo divertente sapori e usi della cultura panasiatica. Un viaggio tra i principi gastronomici e alimentari per assaporare il profumo di una tradizione oltreoceano ed essere partecipi di un’integrazione multietnica.

 

 

 

Partono da qui i laboratori firmati wagamama “I segreti della cucina panasiatica”: gli appuntamenti a ingresso gratuito riservati alle famiglie con bambini da 5 a 10 anni e alle scuole. Lo staff dei ristoranti wagamama di Milano, via San Pietro all’Orto, e Bergamo, centro Oriocenter sono così pronti ad accogliere i piccoli ospiti e gli studenti fino al primo dicembre.

 

wagamama, il brand ispirato alla tradizione del Giappone, con la sua filosofia che profuma di benessere, incisa nell’iconico motto “diffondere positività dalla scodella all’anima”, dal 1992 porta in tavola una proposta culinaria ampia e variegata accomunata dalla cura nella selezione di elementi sempre freschi e di alta qualità, per una proposta sana, gustosa e bilanciata. Un’attenzione che si estende ai bambini, a partire dai mini-menù dedicati, per intensificarsi oggi con una proposta esperienziale che profuma di edutainment.

 

I laboratori, guidati dall’head chef wagamama, prevedono una prima fase dedicata alla formazione in cui vengono esposti i principali ingredienti utilizzati nei piatti del menu, l’utilizzo e l’origine, per poi proseguire con la parte dedicata alla sperimentazione. Qui i bambini diventano protagonisti e, sotto la supervisione del personale wagamama, si dedicheranno alla creazione di alcune ricette della tradizione panasiatica. Un’esperienza tutta da gustare insieme ai compagni d’avventura. 

 

Al termine dell’incontro, per ogni piccolo partecipante, un simpatico omaggio per vivere anche a casa un’esperienza da mini chef wagamama e far crescere la passione per la cultura asiatica.

 

Info e prenotazioni (fino a esaurimento posti):

Famiglie e scuole: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Incontri famiglie:

Sede Milano: sabato dalle 10.00 alle 12.00 (16, 23 e 30 novembre 2019)

Sede Bergamo: domenica dalle 10.00 alle 12.00 (17, 24 novembre, 1° dicembre 2019)

 

 

 

 

A proposito di wagamama: propone cucina di ispirazione giapponese in grado di unire cibo fresco e nutriente ad un servizio amichevole dal buon rapporto qualità-prezzo. Dall’apertura del primo ristorante a Londra nel quartiere di Bloomsbury nel 1992, wagamama ha proposto una nuova esperienza gastronomica nel Regno Unito ed è attualmente presente in 25 paesi.

wagamama ha aperto il primo ristorante in Italia nel 2017, all’interno della nuova area all’ Oriocenter di Bergamo, poi nell’area del Terminal 1 di Malpensa e nel 2018 nel cuore di Milano.

wagamama è stato insignito con numerosi premi, tra cui il “New Premium Foreign Retailer” da Confimprese Italia, nel 2018, il premio 2017 CGA Peach Hero & Icon Awards – un prestigioso riconoscimento inglese - assegnato come “Most Admired Company” e come “Best Company”. Sempre nel 2017, il “Multiple Casual Dining Brand of the Year Award”. Nel 2015, il CGA Peach Honours Award come “Best Evolutionary Brand”; il Consumer Choice Award nel 2014 (votato da oltre 20.000 consumatori inglesi) come brand numero uno del Regno Unito, sulla base del sondaggio condotto dalla CGA Peach per misurare la percezione del brand utilizzando i parametri “soddisfazione del cliente”, “l’intenzione di tornarci” e di “raccomandarlo ad un amico”. wagamama è arrivato secondo nella categoria “Best Brand” al Marketing Society Awards nel 2015, oltre ad aver ottenuto l’ambito ‘London's Favourite Chain Restaurant’ award nel 2013 della London Zagat Guide. wagamama è stato anche insignito con il ‘Best Places for Kid’s Meals’ dalla Soil Association nella campagna “Out to Lunch” del 2013.

Per ulteriori informazioni: www.wagamama.it

 

Antonella Laudadio

A CENA CON LA STELLA

Cena a quattro mani da  Lorenzina Mare con lo chef stellato Ivano Ricchebono

Un’esperienza gourmet per festeggiare insieme l’olio nuovo, il 9 novembre a Imperia

 

 

Il Ristorante Lorenzina Mare di Imperia, è protagonista di A Cena con la Stella, la cena stellata a quattro mani con lo chef Ivano RICCHEBONO creatore di The Cook Restaurant al Cavo di Genova, 1 stella Michelin. 

Appuntamento: Sabato 9 Novembre alle ore 20:00, Ristorante Lorenzina Mare - Via Boine, 15 Imperia. Prenotazioni al numero 011 666264. 

 

“Lo chef Ricchebono sperimenta senza perdere il concetto del piatto, accosta sapori e profumi originali senza mai forzare la mano, è un vero interprete della Liguria e non solo – dice Marco Pasquinelli, direttore del Ristorante Lorenzina Mare – Abbiamo invitato Ivano per celebrare insieme l’olio novello e offrire ai nostri Clienti un’esperienza polisensoriale nuova e sorprendente.”

 

Lo chef Genovese Ivano Ricchebono, insignito di una stella Michelin è noto anche per la sua presenza alla trasmissione televisiva “La Prova del Cuoco”. Il suo stile si distingue per creatività ed eleganza dei sapori, capacità di creare nuovi piatti e di interpretare ricette tradizionali con straordinario gusto artistico. “È un onore proporre i miei piatti nella mia amata Liguria in una cornice prestigiosa come il Ristorante Lorenzina Mare – racconta lo chef Ricchebono – La passione nel nostro lavoro c’è sempre e quando usiamo i prodotti d’eccellenza della nostra terra riusciamo a metterci quel qualcosa in più: ci mettiamo il cuore”.

 

Le chef  Cristina Bertora e Nicolina Boeri  del Ristorante Lorenzina Mare, spiegano “Siamo sempre alla ricerca di nuovi sapori e siamo molto in sintonia con lo chef Ricchebono. Non vediamo l’ora di cucinare insieme ed offrire una serata diversa ai nostri Clienti.”

 

Partner della serata il Frantoio di Sant’Agata di Oneglia e la Società Agricola Lupi.

Il Frantoio di Sant’Agata di Oneglia dal 1827 produce olio EVO sulle colline imperiesi e riceve in questi giorni un importante premio al Merano Wine Festival; offrirà la degustazione dell’olio nuovo, ottenuto con la tipica oliva taggiasca franta la mattina stessa della degustazione.   

La Società Agricola Lupi dal 1960 produce vini autoctoni di  lungo affinamento della Riviera di Ponente. Nella serata offrirà l'occasione di degustare vendemmie affinate per diversi anni.

 

Un appuntamento gourmet all’insegna dell’eccellenza che da sempre contraddistingue Lorenzina Mare, un ristorante nato con la montagna nel cuore ed il mare negli occhi.

 

Menu degustazione A cena con la stella

 

Degustazione olio novello EVO appena franto

Acciuga su tela

Gamberone Viola di Oneglia su vellutata di zucca e olio nuovo

Tartare di Fassona Piemontese e tartufo bianco

 

Riso Carnaroli, calamaretti, mandarino e cialda alle olive taggiasche

Pansotti ai carciofi di Albenga e triglia di scoglio

 

Brandade di baccalà con olio EVO polverizzato 

ed essenza di pomodoro e prezzemolo

 

Pre-dessert montebianco al gelato di castagne

Zabaglione con biscotti friabili all'olio EVO

 

Degustazione vini 

SCIAC-TRA’ 2018

PETRAIE 2017 

BRAJE 2014

 

Quota di partecipazione individuale:  70€  cena degustazione (degustazione olio e vini incluse). 

 

Valeria Carbone 

Augusto Cosulich: Premio Polis 2019

 

 

Premio Polis “Impegno e solidarietà” 21a edizione

15 novembre 2019

Ristorante Da O Vittorio – Recco (GE)

 

L’associazione POLIS, nata a Santa Margherita Ligure oltre 20 anni, conferisce annualmente un riconoscimento speciale a chi, con le proprie attività, contribuisce a valorizzare nel mondo la Liguria nelle sue mille sfaccettature.

Il suo Presidente, Guido Colella, con orgoglio comunica che il Premio Polis 2019 è stato riconosciuto all’imprenditore genovese dello shipping Augusto Cosulich. La cerimonia di premiazione, condotta da Paolo Lingua, giornalista e direttore di Telenord, coadiuvato dall’instancabile patron dell’associazione Giancarlo Mai, è in programma venerdì 15 novembre p.v. alle ora 20,00 a Recco, presso il ristorante Da O Vittorio, Locale Storico d’Italia.

Augusto Cosulich

Nato nel 1953 ed opera nel settore dell'Industria Armatoriale. 

E’ Amministratore Delegato dal 1982 del Gruppo di famiglia attivo dal 1857 a Lussino nel settore armatoriale, prima con velieri e poi con le prime navi a vapore destinate alle linee passeggeri e merci.  Oggi il Gruppo è stabilito a Genova e si è specializzato  nei diversi settori dello shipping.  E’ presente nell’attività armatoriale con 2 navi cisterna di proprietà, nella gestione di flotte, nei servizi di agenzia marittima di linea e nella movimentazione container grazie ad un accordo di partnership con la cinese COSCO, una delle prime compagnie al mondo nel settore.  Ha società operative ad Hong Kong, Singapore, Svizzera, Cina, Turchia, Regnpo Unito, Irlanda, Brasile e Stati Uniti. Occupa 450 dipendenti, dei quali 118 in Italia nelle sedi di Genova, Trieste, Napoli, Ravenna e Venezia. Il “ giugno 2014 è stato nominato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Cavaliere del Lavoro.   

 

MENU della Serata

Nel Salone delle feste accoglienza degli ospiti con isole del ristoro

L’isola dei drink:

Prosecco Superiore di Valdobbiadene d.o.c.g.

Aperol Spritz  e Analcoolico alla frutta fresca

La Focacceria:

La “Focaccia di Recco col formaggio IGP”  e la “Pizzata” del ristorante da O Vittorio

L’ isola dei Rustici:

La classica torta di riso e la baciocca della val d’Aveto

I cannoli croccanti con ricotta e pistacchio

I cobeletti allo zola e I ripieni di verdura alla genovese

Il cono di Sottoripa con i frittini della tradizione

L’ angolo del pescato:

Le acciughe di Camogli con i pomodori e la palamita affumicata

La capponadda del marinaio e i gamberi su trevisana e salsa rosa

Polpo e patate

 

… Una volta accomodati…

Pansotti della tradizione in salsa di noci

Chateubriand al pepe verde con carciofi saltati

Dolceacqua Superiore

 

La Torta della Polis con Spumante della Franciacorta d.o.c.g.

Biscottini tradizionali e passito

 

Caffe’

(Info: Ristorante Da O Vittorio, Recco - Tel. 0185 74029)

 

La Focaccia di Recco col formaggio IGP - Ristorante da O Vittorio

 

Bernini Daniela

Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio

Ufficio Stampa e Relazioni Esterne

Recco (GE) via XXV Aprile 14

Tel.: 0185730748 - 3357274514

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A TAVOLA CON NICCOLO' PAGANINI

Di Virgilio Pronzati 

 

Ravioli di Paganini

Genova dal 3 al 27 ottobre ha reso omaggio a Niccolò Paganini. Con la terza edizione del "Paganini Genova Festival”, si sono tenuti bel trentasei eventi di cui diciassette concerti, quattordici fra conferenze e incontri, una giornata di studio, visite guidate nei luoghi paganiniani, cene a tema, un gioco per le scuole dedicato all'illustre violinista, un prologo e un epilogo in Regione. Conosciuto universalmente come insuperato virtuoso del violino, Paganini ebbe anche un’insospettata notorietà nel campo culinario. Nel 1839 a cinquantasette anni, scrisse la ricetta dei ravioli e del sugo per condirli. Ricetta che nella versione originale, è costudita nella Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti a Washington. Peccato che il Comune di Genova non l’abbia mai richiesta.  

 

Da destra: Mina e Silvio Pintori, Giuliano Fiorentini, Gian Riccardo Paganini con la fidanzata Laura

Prendendo spunto da questo, Giuliano Fiorentini appassionato e competente rappresentante di vini, ha contattato tre ristoratori del centro storico proponendogli una simpatica iniziativa dal titolo “A pranzo e a cena con Paganini”. Ossia suggerendo ad ognuno di  inserire nel proprio menù i famosi Ravioli di Paganini. Non solo, ma facendoli abbinare a due vini liguri prodotti dal vignaiolo Gian Riccardo Paganini di Perti di Finale. Sempre dall’inventiva di Fiorentini, in ogni locale c’era un elegante portabottiglie con la sagoma di un violino, realizzato da un valente falegname.  Ecco i tre locali che hanno animato la simpatica e piacevole iniziativa.  

 

Egidio Soli co-patron con Debora dell’Antica Trattoria Archivolto Mongiardino

Pintori: una trattoria incastonata in un palazzo medievale, gestita dalla stessa famiglia da ben sessant’anni. La mamma Mina regna in cucina, mentre il figlio Silvio valente sommelier e sua moglie Monica curano la sala. Saporosi piatti della vera cucina sarda (malloreddus, culingiones e porchetta) ma non mancano certo i classici genovesi al pesto e liguri ed altre ghiottonerie. Cantina con grandi vini nazionali e francesi. Un locale ideale sia per veri gourmet che per famiglie di buongustai.  

Pintori Cibi & Vini Pregiati - Via San Bernardo, 68r. - Tel. 010 275 7507

 

Archivolto Mongiardino: storica trattoria fatta conoscere nel passato dal mitico Franco, oggi gestita al meglio dalla coppia Debora Cavallo e Egidio Soli compagni sul lavoro e nella vita. Debora esperta e appassionata cuoca, prepara tutti i piatti liguri  e in particolare di pesce e crostacei (tra cui non manca l’aragosta), bivalvi e cefalopodi (muscoli, seppie, polpi e pesci di mare spaziando dall’acciuga al branzino, abbinati a buoni vini liguri e di altre regioni, scelti e serviti da Egidio.

Antica Trattoria Archivolto Mongiardino - Via Archivolto Mongiardino 2 R - Tel. 0102477610

 

Cibus 13: Un locale a due passi dai precedenti, anch’esso raccolto ed accogliente,  dallo stile piacevolmente moderno (ottenuto da lunghi e costosi lavori di ripristino) ma accattivante, gestito da due giovani signore. In cucina Sara Salaris creatrice di piatti di grande saporosità ma equilibrati, tutti con attraenti presentazioni.  Una cucina   rivisitata e creativa, ma concreta, realizzata da scelte basi. Il sala Roberta Guido che accoglie, consiglia, e serve ai clienti le golosità della casa abbinate a ottimi vini.

Ristorante Cibus 13 -  Via San Bernardo 82r - Tel. 010 3003144

 

La costante che accomuna i tre locali, la limita quantità dei coperti. Quindi va da se che la prenotazione è quasi necessaria. 

Da sin. Roberta Guido e Sara Salaris del ristorante Cibus 13

Due cenni su Nicolò Paganini (1782-1840) 

Nacque a Genova il 27 ottobre del 1782 da una modesta famiglia originaria di Carro (nell'odierna provincia di La Spezia). Il padre Antonio faceva imballaggi al porto ed era appassionato di musica; con la madre Teresa abitavano in Vico Fosse del Colle, al Passo della Gatta Mora, un carruggio di Genova nella zona di via del Colle. Fu invogliato proprio dal padre allo studio della musica e del mandolino, dimostrando uno straordinario talento. Grande violinista, compositore, esecutore e direttore d'orchestra, fece vita movimentata e sregolata, morso dalla passione per il gioco d'azzardo e le avventure amorose che lo spingevano tra le braccia di principesse o di donne da taverna. Personaggio irrequieto ed appassionato, si dedicò interamente alla musica come necessità vitale. Amico di Rossini e Donizetti riscosse sempre un enorme successo negli oltre seicento concerti che tenne in tutta Europa. Grazie ad un’innata capacità d’auto promozione, divenne un "divo" del violino in un’epoca in cui le celebrità erano i cantanti, e fra i suoi vezzi ricordiamo che utilizzava la carrozza come mezzo di trasporto. 

Locandine con gli eventi Paganiniani

L’espressione corrente “Paganini non ripete”, con la quale si esprime la negazione di replicare un gesto o una frase, venne coniata durante un’esibizione di Paganini di fronte al sovrano Carlo Felice (1825), quando il violinista rifiutò di eseguire il bis chiestogli dal re. Sotto l’aspetto gastronomico Paganini è stato uno dei cultori e promotori dell’uso del pomodoro  in cucina, in un’epoca durante la quale l’ortaggio rosso stava iniziando ad imporsi come alimento. L’artista, oltre ai ventiquattro “Capricci” per violino, ha scritto di suo pugno anche la ricetta dei ravioli alla genovese e del sugo di manzo per condirli, il cui manoscritto è oggi disponibile presso la Library del Congresso di Washington (USA).  Morì a Nizza il 27 maggio del 1840.

Silvio Pintori al banco d’ingresso accoglie i clienti

Ricetta del sugo e dei ravioli

 

“Per una libbra e mezza di farina due libbre di buon manzo magro per fare il suco. Nel tegame si mette del butirro, indi un poco di cipolla ben tritolata che soffrigga un poco. Si mette il manzo, e fare che prenda un po’ di colore. E per ottenere un suco consistente si prende poche prese di farina, ed adagio si semina in detto suco affinché prenda il colore. Poi si prende della conserva di pomodoro, si disfa nell’acqua, e di quest’acqua se ne versa entro alla farina che sta nel tegame e si mescola per scioglierla maggiormente, e per ultimo si pongono entro dei fonghi secchi ben tritolati e pestati; ed ecco fatto il suco.

Ora veniamo alla pasta per tirare le sfoglie senza ovi. Un poco di sale entro la pasta gioverà alla consistenza della medesima. Ora veniamo al pieno. Nello stesso tegame colla carne si fa in quel suco cuocere mezza libbra di vitella magra, poi si leva, si tritola e si pesta molto. Si prende un cervello di vitello, si cuoce nell’acqua, poi si cava la pelle che copre il cervello, si tritola e si pesta bene separatamente, si prende quattro soldi di salsiccia luganega, si cava la pelle, si tritola e si pesta separatamente.

La casa dove nacque Niccolò Paganini 

 Si prende un pugno di borage chiamata in Nizza boraj, si fanno bollire, si premono molto, e si pestano come sopra. Si prendono tre ovi che bastano per una libbra e mezza di farina. Si sbattano, ed uniti e nuovamente pestati insieme tutti gli oggetti soprannominati, in detti ovi ponendovi un poco di formaggio parmigiano. Ecco fatto il pieno. Potete servirvi del capone in luogo del vitello, dei laccetti in luogo di cervello, per ottenere un pieno più delicato. Se il pieno restasse duro, si mette nel suco. Per il ravioli, la pasta si lascia un poco molla. Si lascia per un’ora sotto coperta da un piato per ottenere le foglie sottili.” 

 

(DaTaccuini Gastrosofici e Wikipedia)

 

LEON D'ORO DI MILANO

Per tartare, temaki e tempora a Milano, un leone ruggisce al grido di “buono, sostenibile e Il Leon D’Oro appare come uno spaccato della cultura asiatica in pieno centro a Milano.”

 

Caratterizzato da una cura meticolosa dei dettagli, da una contaminazione di sapori e ingredienti italiani e da un’attenzione scrupolosa per la qualità delle materie prime.

 

E' proprio questa volontà di offrire alimenti sani e sicuri ha indotto il ristorante a essere annoverato tra le realtà del Sustainable Restaurants, il progetto creato da Friend of the Sea che seleziona e premia i punti di ristorazione che utilizzano uno o più prodotti certificati Friend of the Sea.

 

Oltre all’impiego di prodotti da origini controllate per la preparazione dei propri piatti, il ristorante ha dato prova di avere a cuore la salute e il futuro del mare, schierandosi a favore di tecniche di pesca a impatto zero, nel rispetto dei lavoratori di tutta la catena di montaggio e contro il sovra-sfruttamento delle risorse ittiche

 

 

 

 

Il Leon D’Oro nasce nel 1979 nel cuore di Milano, distinguendosi fin da subito come punto di riferimento per la comunità cinese della metropoli. I proprietari, Stefano e Yulia, appartengono alla seconda generazione di ristoratori del locale e, negli anni, hanno elaborato un menu in grado di mixare tradizione e modernità, con uno stile Asian Crossover di piatti tipici dell’arte culinaria giapponese, malese, vietnamita e del continente asiatico in generale.

 

Stefano Loy, responsabile del ristorante, ci ha dimostrato grande solidarietà – ha dichiarato Paolo Bray, Direttore e Fondatore di Friend of the Seasostenendo la nostra missione. È motivo di grande orgoglio sapere di avere dalla nostra parte un ristorante che abbraccia i valori della sostenibilità e che sceglie prodotti certificati nella totale salvaguardia degli ecosistemi marini”. 

 

Ad oggi, sono oltre 500 i ristoranti che fanno parte del progetto Sustainable Restaurants. La lista completa, suddivisa per città, è disponibile scaricando l’App Sustainable Restaurants su Play Store ed Apple Store.

HALLOWEEN A SANREMO: “A BUCA CENA CON GLI ZOMBI”

Una serata da brividi con gli attori del Teatro del Banchéro

Halloween a Sanremo: “A Buca Cena con gli zombi”

Racconti spaventosi sulle note della "Danse Macabre"

 

Il Ristorante Buca Cena Sanremo (Circolo Golf degli Ulivi) festeggia Halloween con “A Buca Cena con gli zombi”, una serata da brivido con gli attori del Teatro del Banchéro (giovedì 31 ottobre, ore 20:00). 

 

Una cena-spettacolo decisamente fuori dal comune, sulle note della “Danse Macabre”, il breve poema sinfonico composto nel 1874 da Camille Saint-Saëns. Il tema della serata sarà messo in scena dagli zombi del Teatro del Banchéro, che inviteranno i partecipanti a danzare insieme a loro per poi ascoltare spaventosi racconti in grado di immergere tutti i presenti nella paurosa atmosfera di Halloween. Gli attori (Martina Karoff, Alberto Tallone, Enrico Manfredini, Maura Polito, Annastella Merlo, Nicoletta Cino, Vittorio Falchi) insceneranno poi una storia teatrale (allestimento a cura di Giorgia Brusco), che si concluderà con un ballo mostruoso

La serata inizierà intorno alle 20:00 e comprenderà lo spettacolo, la cena a buffet con sei gustosi corner gastronomici, il piatto della serata (immancabile il risotto alla zucca e ossobuco), il dessert della paura preparato dalla Pasticceria Freni, vino, acqua e moka. Il prezzo, comprensivo di tutto, è di 45,00 € a persona. I posti sono limitati. 

 

Info e prenotazioni (obbligatorie) al numero +39 0184 55 74 42.

https://www.bucacena.it/eventi/halloween-2019.asp

 

Buca Cena

Buca Cena è un’oasi protetta all’interno del circolo da Golf degli Ulivi di Sanremo. È raggiungibile in cinque minuti ma è senza i rumori del centro, è circondata da prati verdi dove gli alberi prendono il posto dei soliti palazzi, è lontana dallo smog e da qualunque altro elemento possa disturbare un pasto perfetto. Buca Cena propone ai suoi ospiti una carta delle pietanze che contiene i grandi classici della gastronomia italiana e francese, nonché tutti i sapori tipici della cucina ligure così come da tradizione o rivisitati in chiave moderna al fine di stuzzicare occhi e palato. La filosofia di Buca Cena descrive la ristorazione come una sorta di food therapy alla ligure, cioè dal prezzo contenuto, per la quale l’atto stesso del mangiare diventa un formidabile antistress. La condizione affinché questa “terapia” abbia effetto, cioè affinché attraverso il palato si rilassino anche il corpo e lo spirito, è una sola: gustare dell’ottimo cibo lontani da ogni fonte di disturbo. In dialetto sanremasco "Buca Cena" significa "Bocca piena", nel gergo golfistico vuol dire aver fatto un ottimo punteggio.

 

Ristorante Buca Cena

Via Campo Golf 59

18038 Sanremo IM

Tel. +39 0184 55 74 42

 

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FB @bucacena

Franco Aliberti Chef del Tre Cristi Milano Miglior Green Chef 2019

Da Weekend Premium a Golosaria, passando per Food & Travel Italia: festeggia un periodo di premi  

 

Felicità e soddisfazione per il Tre Cristi Milano che negli ultimi due mesi ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua cucina

 

Il raggiungimento di risultati e traguardi è sempre frutto di un lavoro costante ed entusiasta: così al ristorante Tre Cristi Milano lo chef Franco Aliberti e il suo team portano avanti ogni giorno un’identità culinaria fatta prima di tutto di principi etici e sostenibili. Una filosofia continuamente in crescita e in perpetua evoluzione per stare al passo con un mondo che sempre di più ha bisogno di impegni green ed eco-friendly. La squadra del Tre Cristi Milano non si tira indietro e accetta la sfida con grande determinazione, cercando di sensibilizzare i suoi ospiti attraverso un gusto ricercato ed elegante che parte da materie prime semplici, fresche ed utilizzate nella loro totalità.

Un approccio che nell’ultimo periodo è stato decisamente apprezzato e che ha portato numerosi riconoscimenti.

 

Per questo motivo il 2 ottobre, nel corso dell’evento Weekend Premium Green Awards 2019, lo chef Franco Aliberti ha ritirato il premio come Miglior Green Chef 2019, consegnato da Roberta Schira, food specialist del Corriere della Sera e Raffaello D’Argenzio, Direttore Di Weekend Premium. Un riconoscimento che riempie d’orgoglio e gratificazione il ristorante Tre Cristi Milano. Commenta così lo chef: “Green non è solo la natura che ci circonda, ma anche un’etica, una coscienza, una sorta di responsabilità verso una cucina attenta che si approccia con rispetto alla materia prima”.

 

Due giorni dopo, Franco Aliberti si è recato al Forte Village Resort a Santa Margherita di Pula, in Sardegna, dove per la seconda edizione degli Awards di Food & Travel Italia sono stati consegnati i riconoscimenti alle eccellenze italiane ed internazionali che si sono contraddistinte per la loro qualità e i loro servizi. In questo caso Franco Aliberti è stato premiato come chef emergente dell’anno, con una particolare menzione alla sua cucina attenta all’ambiente ed ecosostenibile, che permea il menu dinamico del suo ristorante.

 

Si arriva così a Golosaria, uno degli eventi più importanti del panorama enogastronomico italiano, che si terrà a Milano dal 26 al 28 ottobre e che ha scelto il Tre Cristi Milano come Miglior Tavola di Milano 2019. Un riconoscimento rilevante che viene visto non come punto di arrivo, bensì quale stimolo per proseguire con passione un percorso difficile, ma al contempo gratificante e soddisfacente.

 

La cucina:

La parola chiave è cucina attenta all’ambiente ed ecosostenibile: ogni piatto esalta le singole materie prime, presentate in diverse consistenze e utilizzando tutte le parti commestibili di frutta e verdura. Una innata curiosità e voglia di sperimentare: Franco Aliberti si avvale delle più moderne tecniche di cottura ma predilige un ritorno all’uso di cucina ancestrale, materica, come quella della griglia, che diviene garanzia di una cucina personale e decisamente creativa.

“Sotto i riflettori il singolo ingrediente, bilanciato al massimo da altri due di supporto, perché amo colpire con la semplicità più che con la complessità, reinterpretando anche un semplice broccolo con una vena giocosa,  senza perdere  di vista la sostanza del piatto” racconta Franco Aliberti.

Sorpresa, divertimento e un gioco sensoriale che viene esaltato da una studiata linea di oggetti di design che vede lo skyline e la tradizione milanese come fonte ispiratrice: un piccolo tram, come nell’immaginario collettivo di una Milano anni ’50, sarà il veicolo che vi accompagna fino all’ultima puntata.

“Ho una visione da pasticcere: tutto deve essere calcolato al millimetro, per essere perfettamente replicabile in ogni momento e da ognuno. Un esempio: la pasta al pomodoro, è la classica ricetta non scritta. Per me deve essere scritta anche quella, con tutte le possibili variazioni. Questo è un pensiero da pasticcere” racconta lo chef.

 

I piatti

Due i menu firmati dallo chef:

“In Città”: 8 portate che sono un omaggio di piatti a Milano, dedicati non solo ai prodotti della tradizione ma anche alle persone che hanno arricchito e hanno presentato un cambiamento nella città. (€ 70 a persona- € 110 con vini in abbinamento, a persona)

“A Due Passi da Milano”: 10 portate per un menu attento al cambio delle stagioni che raggruppa tanti piccoli produttori di nicchia, segnalando per ogni piatto gli ingredienti e la distanza dalla città. (€ 90 a persona- € 150 con vini in abbinamento)

C’è anche la possibilità di scegliere un menu a 2 portate (comprensivo di antipasto o primo o secondo e dolce) a 35 € o il menu da 3 portate (comprensivo di antipasto o primo, secondo e dolce) a 50 €.

 

Le esperienze dello chef

Tra le esperienze più importanti dello chef- pasticcere quella da Massimo Spigaroli all’Antica Corte Pallavicina, poi presso Massimiliano Alajmo a Le Calandre di Padova dove ha la possibilità di confrontarsi con professionisti del calibro di Gianluca Fusto, quindi è la volta di Gualtiero Marchesi prima ad Erbusco, poi a Milano, con cui collabora anche all’apertura del Marchesino. A seguire, l’esperienza pregnante presso il ristorante Vite di San Patrignano, per il progetto di centro della proposta educativa della comunità. Nel 2012 entra a far parte della brigata di Massimo Bottura all’Osteria Francescana, mentre nel 2014 apre il suo ristorante a Riccione, EVVIVA, dolci e cucina a scarto zero, sua cifra stilistica. Ultima tappa del suo percorso prima di Milano, ha affiancato lo chef Gianni Tarabini a La Preséf all’interno dell’Azienda Agricola de “la Fiorida” a Mantello, in Valtellina.

 

Per informazioni e prenotazioni presso il ristorante

Via Galileo Galilei, 5

angolo via Marco Polo

20124 Milano

tel. 02 29062923

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trecristimilano.com

 

Ufficio stampa & Comunicazione Mediavalue

ALL'ANTICA OSTERIA TOE DRUE UN HALLOWEEN AL TARTUFO BIANCO

 

 Un Halloween al Tartufo Bianco !

Giovedì 31 Ottobre, quattro portate in abbinamento al  RE del Bosco…Il Tartufo Bianco

Un menù creato per l’occasione, vi promettiamo che non troverete nessun teschio, scheletri o fantasmi, ma solamente Buon cibo e Buon Vino !

 

Questo menù viene proposto per il 31 di Ottobre (oltre il nostro menù alla carta), dal Primo di Novembre invece troverete disponibile tutte le sere il Tartufo Bianco Pregiato

 

Menù del 31 Ottobre

Halloween al Tartufo Bianco

 

Le Panissette di Benvenuto

 

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L’uovo Poché e il bosco con Tartufo Bianco Pregiato

 

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I Bottoni farciti con salsiccia e zucca su fonduta al raschera e Tartufo Bianco Pregiato

 

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La Battuta di Fassona a Coltello con Tartufo Bianco Pregiato

 

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Castagne, Cachi, Terra al cacao e Tartufo Bianco Pregiato

 

Caffè

 

Proponiamo questo menù a € 58,00 vini e bevande escluse

Il Menù viene proposto su prenotazione per tutti i commensali dello stesso tavolo.

Una Caro saluto

Le Toe

 

Toe Drue Antica Osteria

Via Carlo Corsi 44r

16154 Genova

Info: 010/6500100 oppure 347/1641527 ( no sms no whatsapp )

Chiuso la Domenica

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