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AFIDOP, IN ESTATE GLI ITALIANI NON RINUNCIANO AI FORMAGGI DOP E IGP

CRESCONO I VIAGGI ENOGASTRONOMICI (+37% DAL 2016) E I CASEIFICI ATTRAGGONO SEMPRE DI PIÙ

L’Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP propone un viaggio tra le eccellenze italiane, con 4 ricette estive e un tour dei ristoranti che valorizzano il carrello dei formaggi

Roma, 31 luglio 2024 – Italia, terra di santi, poeti… e viaggi enogastronomici. Oltre un terzo del budget di chi sceglie il Belpaese per le vacanze viene speso in cibo e bevande e gli itinerari di viaggio che mettono al centro l’enogastronomia sono cresciuti del 37% dal 2016 ad oggi, arrivando a generare un business di oltre 12 miliardi di euro (il 15,1% della spesa totale nel turismo)1 Cresce in particolare l’interesse verso le esperienze nei luoghi di produzione, visitati dal 74% dei turisti italiani tra il 2020 e il 2023Di questi circa il 30% ha fatto visita a un caseificio2. Un trend confermato dall’Osservatorio Turismo di Confcommercio, che ha messo in evidenza come la degustazione di prodotti tipici sarà tra le principali attività nell’estate in corso.3

Per questo in vista del periodo clou dell’estate, AFIDOP- Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP propone un viaggio enogastronomico per l’Italia dei formaggi certificati, un patrimonio di 55 formaggi DOP e IGP unici al mondo per biodiversità, stagionature e latitudini (dalla pianura all’alpeggio).

Ogni angolo d’Italia nasconde un formaggio tipico – conferma Antonio Auricchio, Presidente di AFIDOP-. Se Mozzarella di Bufala Campana, Gorgonzola, Caciocavallo Silano, Grana Padano e Parmigiano Reggiano sono noti in tutto il mondo e protagonisti della nostra cucina, ogni Regione, ogni Provincia italiana può regalare una sorpresa tutta da scoprire. Solo per rimanere in Lombardia, il Bitto e il Valtellina Casera sono specialità della Valtellina che fanno parte di ricette tipiche come i pizzoccheri o possono essere assaggiati in purezza, mentre la produzione dello Strachitunt è circoscritta a pochi piccoli comuni del bergamasco. Parliamo di realtà legate ai loro territori da una storia anche millenaria, plasmandone società, economia e in alcuni casi anche la geografia. Ognuna racconta alla perfezione il saper fare dell’arte casara italiana e del Made in Italy. Con questa guida vogliamo dare visibilità a questi gioielli, per valorizzarli e far venire la curiosità di prendersi una vacanza o un weekend lungo per assaggiarli nel loro territorio d’origine e scoprire come vengono prodotti.”

La guida di AFIDOP si concentra quindi sulle Regioni leader per accoglienza turistica 2023 (Emilia-Romagna, Puglia, Trentino-Alto Adige e Toscana, quest’ultima la preferita per i soggiorni brevi)4 con quattro ricette fresche, ideali anche per la stagione calda: si va dalla mousse di sedano rapa, patate e finocchi con Stelvio DOP e noci, ai cappelletti alla parmigiana con spuma di Burrata di Andria IGP; dalle polpette di zucchine e Pecorino Toscano DOP, al gelato al Parmigiano Reggiano DOP.

Per riscoprire e assaporare queste prelibatezze, AFIDOP propone anche tour di luoghi e ristoranti – da Nord a Sud Italia - in cui resiste il carrello dei formaggi, uno strumento fondamentale per valorizzare la varietà dei prodotti caseari del Belpaese, per comprenderne storia, sfumature e gusti, così come auspicato dalle Linee Guida AFIDOP per la valorizzazione dei Formaggi DOP e IGP nei menu della ristorazione. Il viaggio comincia nello storico Al Sorriso (a Soriso, NO) - che, ispirandosi all’esempio francese, è dal 1981 uno dei posti cult in Italia per il carrello dei formaggi – si passa poi Da Vittorio (a Brusaporto, BG), autentico must per gli appassionati dove sperimentare formaggi da tutta Europa (Francia, Svizzera, Spagna e Inghilterra, oltre chiaramente all’Italia). Al Pomiroeu (Seregno, MB), lo chef Giancarlo Morelli propone una scelta di ben 45 chicche casearie, mentre a Roma, dall’Hosteria del Grappolo d’oro dell’oste Antonello Magliani, i formaggi sono anche autentici protagonisti dei piatti, come nel caso del Maritozzo con cotoletta di Asiago DOP. Infine, a Bari al ristorante La Bul dello chef Antonio Scalera, la tradizione pugliese va a braccetto con la creatività: ecco come nasce, per esempio, il risotto all’Asiago DOP con lampascioni, in cui un formaggio tipico del Nord Italia incontra una specialità della cucina regionale pugliese. 

Da non dimenticare i tour nei caseifici, grazie a cui vivere un’esperienza multisensoriale tra storia, tradizioni, sapori e profumi. I Consorzi dei formaggi Dop e IGP organizzano visite guidate, anche gratuite, soprattutto tra aprile e giugno. 

FOCUS 1:

RICETTE ESTIVE A BASE DI FORMAGGI DOP E IGP PER VIAGGIARE CON GUSTO

 

Attraverso quattro invitanti ricette adatte alla stagione calda, AFIDOP invita a riscoprire come assaporare i formaggi tipici della nostra tradizione e del nostro territorio, in un viaggio gastronomico tra le Regioni che, in linea con lo scorso anno, stanno accogliendo - e accoglieranno nei mesi a venire - il maggior numero di turisti italiani. 

Come sfizioso antipasto, l’invito dell’Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP è quello di lasciarsi trasportare dal gusto deciso dello Stelvio DOP, prodotto in Trentino-Alto Adige, nei masi della provincia di Bolzano: lo accompagniamo a una crema fresca e delicata a base di sedano rapa, patate e finocchi. Per il primo piatto, invece, è consigliato scendere virtualmente in Puglia, dove ha origine la Burrata di Andria IGP. Con questo prelibato formaggio a pasta molle si possono infatti preparare dei deliziosi cappelletti alla parmigiana. Il secondo piatto si serve di un “cacio” che viene dal centro Italia (Toscana) e vanta una storia millenaria: il Pecorino Toscano DOP, ingrediente saporito e vivace di gustose polpette di zucchine. Ultima tappa, l’Emilia-Romagna: è impossibile lasciare la Regione senza aver assaggiato il Re dei formaggi, ovvero il Parmigiano Reggiano DOP. Qui viene proposto da AFIDOP nella forma del tutto inedita di dessert, come gelato dal gusto morbido e fresco.

ANTIPASTO: Mousse di sedano rapa, patate e finocchi con Stelvio DOP e noci

Una mousse vellutata dal sapore delicato e fresco, si sposa al gusto deciso dello Stelvio DOP. Una ricetta deliziosa e leggera, perfetta come antipasto o anche come contorno. 

INGREDIENTI (per 4 persone):

200 g di Stelvio DOP

200 g di sedano rapa

200 g di patate

200 g di finocchi

1 limone

40 g di gherigli di noce

4 fette di pane ai cereali

olio extravergine di oliva

pepe nero

sale

PREPARAZIONE:

Mondare il sedano rapa, i finocchi e le patate e tenere da parte le foglioline verdi dei finocchi. Ridurre le verdure a spicchi e cuocerle in una casseruola con acqua salata in ebollizione acidulata con il succo di mezzo limone per 15 minuti o fino a quando sono morbide. Scolarle e lasciarle asciugare. Frullare le verdure con il succo del mezzo limone rimasto, una presa di sale, una macinata di pepe e 4 cucchiai di olio e suddividere la mousse in 4 ciotoline. Tritare grossolanamente i gherigli di noce e cospargerli sulle mousse insieme alle foglioline dei finocchi tritate finemente. Servire con lo Stelvio Dop tagliato a bastoncini e il pane tostato.

PRIMO: Cappelletti alla parmigiana con spuma di Burrata di Andria IGP 

Un piatto ricco e raffinato, dal cuore semplice, con cui stupire i commensali.

INGREDIENTI per 4 persone:

Pasta all’uovo:

150 g semola rimacinata 

150 g farina “00”

150 g tuorlo 

n. 1 uovo intero

Impastare tutti gli ingredienti insieme, terminato l’impasto coprirlo con la pellicola e farlo riposare fino al giorno dopo in frigorifero.

Ripieno di parmigiana:

n. 3 melanzane 

n. 3 uova 

Farina QB

n. 2 Burrata di Andria IGP (2 x 125g)

Salsa al pomodoro qb

Basilico

Sale

PREPARAZIONE:

Tagliare le melanzane a fette e metterle in uno scola pasta cosparse di sale grosso sotto un peso in modo da eliminare l’acqua e l’amaro della melanzana, il tutto almeno per un paio d’ore. Successivamente, infarinare le fette, girarle nell’uovo e friggerle in olio a 180 gradi e scolarle su carta assorbente. Comporre ora la parmigiana adagiando in una teglia le melanzane e a seguire la salsa pomodoro, la Burrata di Andria IGP e basilico. Procedere in questo modo per altri tre strati, terminando con la salsa pomodoro. Infornare a 180 gradi per 30 minuti. Una volta pronta la parmigiana lasciarla raffreddare e poi frullarla con l’aiuto di un mini-pimer, in modo da creare il ripieno per il cappelletto. Una volta pronto tutto stendere la pasta a uno spessore di 0,5 mm e con una coppa pasta tondo formare dei cerchi; mettere al centro il ripieno e chiudere dando forma al cappelletto. Cucinare la pasta in acqua bollente salata per 5 minuti, scolarla e saltarla in padella con un po’ di burro e basilico. Completare con la spuma realizzata con la Burrata di Andria IGP frullata e inserita in un sifone da cucina.

SECONDO: Polpette di zucchine e Pecorino Toscano DOP

Croccanti fuori e morbide dentro, queste polpettine sono un secondo gustoso, ideali anche come finger food.

INGREDIENTI per 4 persone

300 g di zucchine

50 g di Pecorino Toscano DOP stagionato

80 g di Pecorino Toscano DOP fresco

2 uova

c.a 10 foglie di basilico

Pangrattato

Olio EVO

Sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE:

Tagliate le zucchine a rondelle, cuocetele in padella a fiamma bassa per 5 minuti con le foglie di basilico e un filo d’olio, senza aggiungere acqua. In un tritatutto, mettete le zucchine cotte, il Pecorino Toscano DOP stagionato e fresco, l’uovo, il pangrattato, il sale e il pepe. Frullate fino a ottenere un composto granuloso. Create delle polpette, passatele sul pangrattato e mettetele a cuocere in forno a 200 °C per 15-20 minuti. Servite le polpette tiepide.

DOLCE: Gelato al Parmigiano Reggiano DOP

Una sorprendente combinazione di dolcezza e sapidità per questo dessert unico.

 

INGREDIENTI per 4 coppette

500 ml di panna

120 g di zucchero grezzo di canna

120 g di Parmigiano Reggiano grattugiato

PREPARAZIONE

In una pentola antiaderente versare la panna e lo zucchero. Portare a bollore mescolando spesso.Allontanare dalla fiamma e aggiungere il Parmigiano Reggiano continuando a mescolare fino a quando sarà completamente sciolto. Lasciare riposare il composto fino a raffreddamento poi trasferire nella gelatiera fino a completa trasformazione in gelato. Nel caso in cui non si disponga di una gelatiera, porre in freezer il composto mescolando ogni 30 minuti per almeno 4 volte. Estrarre dal freezer circa 15 minuti prima del servizio. Servire a piacere con confetture, amarene sciroppate o Aceto Balsamico Tradizionale.

FOCUS SU 5 RISTORANTI IN CUI I FORMAGGI SONO I SOVRANI DELLA TAVOLA

Uno studio promosso da AFIDOP e realizzato da GriffeShield su oltre 20mila ristoranti italiani rivela che oggi i formaggi DOP e IGP sono di casa in un ristorante italiano su 4, ma solo uno su 10 li valorizza, riportandone la corretta denominazione nel menu. Per contrastare questa tendenza, AFIDOP e FIPE – Confcommercio, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, hanno elaborato le Linee Guida per la valorizzazione dei formaggi DOP e IGP, un autentico vademecum pensato per i ristoratori al fine di valorizzare i formaggi DOP e IGP: per ognuno dei 21 formaggi attualmente certificati (e altri ne potrebbero arrivare in futuro) vengono indicate la corretta denominazione nei menu, la descrizione delle loro caratteristiche e le indicazioni sulle modalità di conservazione. Presenti anche consigli sulla mise en place e sul mantenimento delle proprietà organolettiche. Uno strumento chiave per la ristorazione italiana, che punta sull’esperienza degli addetti ai lavori per educare correttamente il consumatore, in Italia, ma anche all’estero,considerato che, secondo un’indagine dell’Ufficio Studi di FIPE, i formaggi sono il prodotto italiano più utilizzato nei ristoranti (94,7%) dopo il vino per la preparazione dei piatti della cucina italiana (seguono poi a pari merito olio e pasta e infine i salumi). In virtù di questo impegno, AFIDOP propone un tour di 5 ristoranti in cui resiste il carrello dei formaggi e che da anni esaltano questi prodotti, inclusi i DOP e gli IGP. Si tratta di locali che più di altri riconoscono le qualità, la storia, il valore dei formaggi e si avvicinano a quanto suggerito e auspicato dalle Linee Guida AFIDOP-FIPE per la valorizzazione dei formaggi a denominazione certificata. 

 

  1. RISTORANTE POMIROEU

Via Giuseppe Garibaldi 37, 20831 Seregno (MB)

Il Pomiroeu è l'iconico ristorante fondato nel 1993 dallo Chef Giancarlo Morelli. Immerso in un luogo magico nel centro storico di Seregno, cuore della Brianza, prende il nome dal quartiere noto per la raccolta delle mele. Da 30 anni, coniuga ricerca culinaria, cultura locale e ospitalità, offrendo un’esperienza gastronomica ricca di storie e sapori. Al Ristorante Pomiroeu è possibile trovare un carrello dei formaggi con non meno di 45 tipi diversi. Chef Morelli è infatti un cultore di questi prodotti, che considera il momento clou di ogni pranzo o cena. Protagonisti della tavola, i formaggi meritano uno spazio di prim’ordine. 

  1. HOSTERIA GRAPPOLO D’ORO 

Piazza della Cancelleria 80, 00186 Roma (RM)

Nel cuore della Capitale, l'Hosteria Grappolo d'Oro è un piccolo fortino del gusto, che interpreta la cucina romana fra tradizione e modernità. L’oste Antonello Magliani è un appassionato di formaggi, che inserisce infatti sia nei piatti della tradizione romana, sia nelle preparazioni più innovative. Immancabile, ovviamente, il Pecorino Romano DOP. 

  1. RISTORANTE AL SORRISO 

Via Roma 18, 28010 Soriso (NO)

L’Hotel Ristorante Al Sorriso nasce nel 1981, dall’iniziativa di Angelo e Luisa Valazza. Angelo è considerato uno dei “maestri” del carrello dei formaggi in Italia. Un precursore, che ha iniziato a proporlo ai suoi clienti nel lontano 1981, seguendo l’esempio dei sontuosi carrelli dei formaggi francesi. L’offerta Al Soriso è ampia e cambia continuamente, con il fieno o la stagionatura. Sono sempre 30 o 40 tipi. Il Ristorante Al Soriso oggi vanta una stella Michelin e numerosi altri riconoscimenti internazionali.

  1. LA BUL

Via Pasquale Villari 52, 70122 Bari (BA)

Nel cuore di Bari, al Ristorante La Bul si può godere della cucina dello Chef Scalera, fonde modernità e tradizione pugliese, con una meticolosa attenzione nella scelta dei prodotti. Il menù cambia ogni giorno e si compone di piatti originali ma fortemente legati al territorio, perché alla base hanno soprattutto ingredienti semplici e locali. Lo Chef impiega i formaggi in molti modi diversi, sia nelle lavorazioni, sia in purezza, nella carta dei formaggi. 

  1. DA VITTORIO

Via Cantalupa 17, 24060 Brusaporto (BG) 

In arrivo da tutta Europa, soprattutto da Italia, Francia, Svizzera, Spagna e Inghilterra, le tipologie di formaggio che si possono trovare al Ristorante da Vittorio sono sempre almeno una quarantina. Ce ne sono di tutti i tipi, a base di latte vaccino, capra o pecora, con le varie stagionature e tecniche di produzione. A occuparsi della selezione è Rossella Cerea, responsabile di sala, che, raccogliendo l’eredità paterna, oggi mantiene i rapporti con i produttori e si occupa di formare il personale sui formaggi, come trattarli e raccontarli alla clientela. 

 

 

LE VILLE PIÙ COLORATE DELL’ESTATE PRESSO BARCELÓ MONTECASTILLO GOLF RESORT, A CADICE

L'hotel Barceló Montecastillo Golf Resort offre 38 ville spettacolari e coloratissime per una vacanza fuori dal comune in Spagna, a Cadice

 

 

La zona di Jerez è un paradiso per gli amanti della natura e della tranquillità. Da molte estati ormai Cadice si è guadagnata un posto fisso nella classifica delle destinazioni più amate.

A due passi da questa città, Barceló Montecastillo Golf Resort è un paradiso per chi vuole riposarsi, praticare sport e stare tranquillo, in mezzo a un'architettura affascinante e colorata.

Barceló Montecastillo Golf Resort offre trentotto ville che si distinguono per l'architettura colorata e il design moderno, con linee pulite e minimaliste che convivono in armonia con l'ambiente naturale circostante.

In queste hotel ville si può soggiornare in famiglia, con amici o anche in coppia, con tutti i servizi e l'accesso alle strutture dell'hotel.

A pianta aperta, con ampie finestre e spazi pensati per il relax, la lettura o la conversazione, le trentotto ville del Barceló Montecastillo Golf sono state progettate per creare un rifugio contemporaneo con la massima privacy, dove poter godere della bellezza e del fascino dei dintorni di Jerez.

 

Le ville del Barceló Montecastillo Golf Resort ©Barceló Hotels & Resorts

 

Barceló Montecastillo Golf & Sport Resort***** è un hotel spettacolare circondato da un fantastico ambiente naturale e un castello del XIX secolo. Questo resort vanta una posizione privilegiata vicino al famoso Autodromo, a mezz'ora dalla spiaggia e a soli 10 min. dall'aeroporto della città.

 

 

Le sue 124 spaziose camere seguono un nuovo concetto di B-Room che incorpora un design moderno, preservando lo stile classico ed elegante che caratterizza l'hotel, e dotate dei comfort di un hotel a 5 stelle. Dispone inoltre di 38 magnifiche ville.

Le sue spettacolari strutture sportive includono, oltre al campo da golf a 18 buche, anche 3 campi da calcio regolamentari, l'innovativa U-Spa con saune, vasche idromassaggio, cabine massaggio e centro fitness, oltre a trattamenti specifici per ogni sport e di bellezza esclusivi. Nel suo Snack Bar El Tabanco o nel suo ristorante El Lagar, gli ospiti possono gustare piatti regionali e internazionali, realizzati con le migliori materie prime.

L’hotel, inoltre, è partner della Strada del vino e del brandy di Jerez grazie alla sua posizione privilegiata, che ne fa il luogo perfetto per chi voglia praticare turismo enologico.

 

Per maggiori informazioni: www.barcelo.com

 

Tiziano Pandolfi

TASTING VINI MASCIARELLI ALLA FIS DI GENOVA: MERCOLEDÌ 9 OTTOBRE 2024

Degustazione Cantina Masciarelli a Genova

A Genova MASCIARELLI, "il profumo della mia terra, il sapore del mio vino"

Mercoledì 9 Ottobre 2024RICHIEDI INFORMAZIONI

 

La passione e l'amore per la terra hanno dato inizio, nel 1981, alla produzione dei vini Masciarelli. Trebbiano e Montepulciano; due uve un tempo ignote e poco considerate,

oggi due grandezze del firmamento Italiano dell'enologia Italiana.

Avremo in degustazione il famoso Montepulciano Villa Gemma Riserva 2018,un vino pluripremiato, eccellenza Italiana dei vini rossi

 

Mercoledi 09 Ottobre ore 20,00 presso l'hotel Holiday Inn Genoa, via Milano 47.

Degustazione guidata dalla nostra Presidente Roberta Bonasegale affiancata da un responsabile dell'azienda

 

6 vini in degustazione:

 

* Villa Gemma Abruzzo Bianco 2023

* Castello di Semivicoli Trebbiano d'Abruzzo Superiore 2020

* Villa Gemma Cerasuolo Superiore 2023

* Marina Cvetic Montepulciano d'Abruzzo Riserva 2020

* Castello di Semivicoli Rosso terre di Chieti 2018

* Villa Gemma Montepulciano d'Abruzzo riserva 2018

 

Sarà servito un piatto in abbinamento

La degustazione è aperta a tutti; Soci, Sommelier, Degustatori o semplici Amatori

 

Quote di partecipazione:

€. 38,00 Soci

€. 45,00 non Soci

La serata è a numero chiuso.

Per informazioni e prenotazioni inviare mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Oppure contattare i numeri:

Mauro 3396936249

Roberta 3494777080

Fabrizio 3475200173

CECCHETTO E AIPD: LA TREBBIATURA SOLIDALE ALL'INSEGNA DELLA BIODIVERSITÀ E DELLE TRADIZIONI LOCALI

Sabato 13 luglio i ragazzi dell’associazione parteciperanno alla mietitura del grano antico Mentana utilizzando attrezzi agricoli dei primi del Novecento.  L’Az. Agr. Cecchetto Giorgio e l’Associazione Italiana Persone Down (AIPD) – sezione Marca Trevigiana rinnovano la loro collaborazione per un progetto di solidarietà che promuove territorio, comunità, sostenibilità e recupero di specie agricole antiche. Sabato 13 luglio nella sede aziendale di Tezze di Piave (TV) si terrà la trebbiatura solidale con la partecipazione di ragazzi, famiglie e autorità locali.

 

Il progetto inizia nel 2022 quando l’azienda, disponendo di un ettaro di terreno adiacente alla cantina, preferisce la coltivazione e la riscoperta di un cereale antico alla piantumazione di un nuovo vigneto. Con la volontà di diversificare e valorizzare la biodiversità locale, la scelta per la semina è ricaduta sulla varietà Mentana, un grano andato in disuso durante i conflitti mondiali e oggi sempre meno coltivato. Invece, per onorare e tenere viva la memoria storica delle tradizioni agricole locali, i ragazzi dell’AIPD nelle fasi di mietitura e trebbiatura utilizzeranno mezzi agricoli dei primi del Novecento, grazie al gruppo de “I Frascassati” di Cimetta (TV).

 

“Con questa iniziativa – spiega Sara Cecchetto, responsabile sostenibilità dell’azienda – abbiamo integrato il recupero di un grano antico in un progetto di inclusione sociale. I ragazzi dell’AIPD e le loro famiglie, che anche quest’anno hanno confermato la partecipazione alla nostra trebbiatura solidale, si metteranno ancora una volta alla prova, dimostrando il loro impegno, le loro capacità e la loro forza d’animo. Possiamo contare sull’aiuto di persone davvero in gamba”.

Dalla raccolta del grano nasceranno confezioni di farina e pasta che i ragazzi con sindrome di Down personalizzeranno con le loro decorazioni uniche e originali. I prodotti saranno poi messi in vendita e il ricavato sarà destinato a finanziare le attività svolte dall’associazione.

 

La trebbiatura solidale si inserisce nel circolo virtuoso di iniziative ambientali e sociali proposte da Cecchetto – tra queste l’apicoltura tra i vigneti, la vendemmia inclusiva del Raboso del Piave e il recupero e la piantumazione del bosco di Coste di Maser, certificato secondo i principi di FSC® - C181022 –, attività fondamentali per l’equilibrio uomo-natura che nel corso dell’anno prevedono giornate di formazione con associazioni, scuole e comunità locali.

 L’appuntamento di sabato 13 luglio vedrà anche la partecipazione di ospiti autorevoli: Marina Marchetto Aliprandi, Membro della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana; Federico Caner, Assessore al Turismo e all’Agricoltura della Regione Veneto; Manuela De Bernardin Stadoan, Questore di Treviso; Vincenzo Zonno, Dirigente Commissariato di Conegliano e Vice Questore; Alessandro Brait, Sindaco del Comune di Vazzola. 

 

 

Sara Stocco |328 6424760 

COURMAYEUR GOURMET: UN’ESTATE TRA MERCATI, PRODUTTORI E NUOVE PROPOSTE

Una novità, come il marchio  Made in Courmayeur ai prodotti genuini del territorio, fa da apripista a una stagione di eventi che coinvolgono allevatori, contadini e coltivatori locali, protagonisti di Courmayeur Food Market e Lo Matsòn.

 

Non solo: per la prima volta il format Chef in Green arriva a Courmayeur, accolto dal golf club in Val Ferret, ospitando professionisti della ristorazione provenienti da tutta Italia

 

A Courmayeur esiste un filo diretto tra il cibo e l’anima, tra i produttori e la natura, un legame che si traduce, sotto il sole estivo, in un palinsesto di eventi che esaltano i sapori e le relazioni che si intrecciano intorno alla tavola. 

 

Con una novità: è la prima estate in cui si potrà scoprire un nuovo marchio, Made in Courmayeur, che identifica i prodotti realizzati – in filiera totale o parziale – a Courmayeur. È il riconoscimento di un’unicità da valorizzare. Il simbolo – una piantina che cresce nel palmo di una mano – evoca i doni della natura, il lavoro manuale, la generosità. 

 

Sotto il nuovo label troviamo il Microbirrificio Courmayeur Mont Blanc, specializzato nella ricerca aromatica di birre che rendono omaggio alle vette: tra le materie prime c’è la freschezza dell’acqua del Ghiacciaio Fréboudze, in Val Ferret, con cui si realizzano birre a bassa fermentazione in stile tedesco, ma anche in stile americano e belga, che esaltano maggiormente il luppolo e le spezie. 

 

Mont Blanc Salumi è invece il progetto di Giuliano Cirina, discendente da una famiglia di pastori e macellai sardi, che a Courmayeur ha trovato un contesto ideale per la sua produzione a base di carni italiane. Nascono così prodotti tipici valdostani come mocetta, salami, salsicce, coppa e boudin, oltre al lardo aromatizzato in salamoia con le erbe valdostane per cento giorni. 

 

I fratelli Panizzi, Marcello e Paolo, gestiscono tutta la filiera: cinquanta vacche, che in estate si trasferiscono sopra 1500 metri per gustare la freschezza dell’erba d’alta quota, producono il latte che diventa yogurt, fermentato lentamente per raggiungere una cremosità particolare, il prediletto dei clienti e degli hotel stellati. Anche l’azienda Agricola Lo Chetif parte dall’allevamento: i bovini pascolano nei prati di Dolonne, allevati esclusivamente con foraggio a km zero, senza aggiunta di concimi chimici: un’accortezza che esalta la bontà – e la sostenibilità - delle carni e del latte fresco. 

 

Jair e Dorothy sono invece due giovani agricoltori che hanno creato, nel 2021, Rouge et Vert: vigneti piantati recuperando vecchi terreni incolti, piante officinali, piccoli frutti e ortaggi bio coltivati a 1700 metri. Il loro prodotto simbolo è il Genepy des Jorasses, basato sulla ricetta tramandata dalle famiglie valdostane, e custodita gelosamente. Quanto a Lodovico Guichardaz, pratica l’apicoltura nel pieno rispetto del benessere delle api, portando le arnie nei pascoli di alta montagna, in zone prive di qualsiasi forma di agricoltura intensiva o fitofarmaci. L’intera filiera, dalla cura del fiore alla raccolta del miele, avviene nei prati della selvaggia Val Veny, per restituire al cliente un prodotto sano e

naturale. 

Gli appuntamenti dell’estate

 

23-30 luglio, 6-13-20 agosto: Courmayeur Food Market

L’estate food di Courmayeur inizia con Courmayeur Food Market, cinque appuntamenti in programma sempre di martedì, dalle 8.30 in poi. Il centralissimo Jardin de l’Ange diventa una piazza aperta dove entrare in contatto con questo patrimonio locale. Al centro troviamo i produttori locali: c’è chi lavora da generazioni, perfezionando i prodotti, e chi è tornato alla terra e alla sapienza delle generazioni precedenti di contadini e allevatori valdostani. Si fa scorta di prelibatezze camminando tra i banchi e imparando a conoscere le tante piccole e tenaci realtà di montagna di Courmayeur. 

 

1° settembre: Lo Matsòn

È tutta la Valle d’Aosta, con la sua ricchezza di colori e profumi, ad essere “messa in comune” in un convivio che prende la forma di un mercato contadino en plein air, dove tutti i produttori presentano il frutto del loro impegno, quello fresco di giornata e quello che ha richiesto un anno, o anche più, per diventare un’eccellenza. Lo “matsòn”, in francoprovenzale, è la merenda, un momento che evoca non solo il cibo, ma la pausa condivisa, magari accompagnata da chiacchiere. Questo appuntamento, organizzato sempre la prima domenica di settembre, ha una valenza, oltre che gastronomica, anche sociale. Si parla di tecniche ancestrali, foraging, filiere biologiche, con la passione di chi lavora nel solco della tradizione, o magari ha lasciato la città per recuperare tecniche e terreni abbandonati. 

 

2 settembre: Chef in Green 

Sul green di Courmayeur è in arrivo un nuovo gruppo di giocatori. Segni particolari: una toque in testa. Per la prima volta Chef in Green fa tappa ai piedi del Monte Bianco, al Golf Club Courmayeur et Grandes Jorasses, in Val Ferret. La nona edizione di questa manifestazione, che porta sui percorsi di golf i professionisti del mondo della ristorazione, approda in uno scenario inedito, di fronte alle pareti di rocce e ghiaccio su cui si affaccia questo green in quota, disegnato nel ’35 da Peter Gannon ed Herny Cotton. Il format, ideato e guidato da Roberta Candus, editrice e direttrice della rivista Golf&Gusto, coniuga alta cucina e puro piacere sportivo. In programma lezioni di golf con i maestri del circolo, in campo pratica e sul putting green, e una gara su 9 buche a 

coppie formate da un ospite e un giocatore locale, ma anche momenti di condivisione come uno showcooking e una cena gourmet firmata dai partecipanti, e aperta a tutti. Ad accogliere tutti la rinomata Club House, ex riserva di caccia dallo stile rustico, e la sua terrazza panoramica sulle cime.

 

stampadoc

HOSTARIA AL MERCATO: UN MESE DI SUCCESSI E CONFERME PER UN PROGETTO SOLIDO

 

La proposta informale di Hostaria Ducale ha conquistato il MOG e si afferma sempre più come nuovo polo della ristorazione genoveseA un mese dall’apertura, Hostaria al Mercato conta ottimi risultati e un crescente successo: punto di riferimento gastronomico del MOG, è valore aggiunto al Mercato. Turisti, lavoratori e curiosi hanno varcato la soglia del nuovo locale, lasciandosi conquistare da una proposta tanto concreta, quanto innovativa e originale.

 

Un pubblico vario, che a pranzo registra un’importante affluenza di professionisti tra i 35 e i 40 anni alla ricerca di una pausa gustosa e rapida. La clientela conta infatti su una formula immediata che bilancia perfettamente qualità eccellente e prezzo accessibile.

 

Influenzata da Hostaria Ducale, la proposta al MOG si è subito distinta per piatti a tutti gli effetti diventati signature. La sezione del menu “Siamo fritti” riscuote un successo unanime: Acciughe impanate e fritte, Latte brusco e Panissa raccontano una Genova croccante e sfiziosa. Classicissimi e amati per la qualità della materia prima, i Mandilli al pesto con patate e fagiolini sono una variazione originale delle tipiche trofie, mentre il Coniglio alla carlona, farcito e servito con olive taggiasche e pinoli, è diventato il piatto più acclamato.  Il patron Enrico Vinelli si dichiara soddisfatto per l’operato e il posizionamento del ristorante: «Hostaria al Mercato è proprio come lo volevamo io, l’executive chef Daniele Rebosio e il maître Alessio Silesu. Stiamo lavorando per ampliare l’utenza anche a cena e per incrementare una carta dei vini già ben costruita, ma siamo decisamente sulla giusta strada. In cantiere c’è anche l’intenzione di espandersi al settore della banchettistica e dell’organizzazione degli eventi aziendali, dal momento che il MOG dispone di spazi appositi».

 

 

Con un percorso ben programmato e una filosofia chiara, il team di Hostaria al Mercato guarda al futuro con ottimismo e determinazione.

 

 

Petra Cucci

PAGANINI GENOVA FESTIVAL 2024

29 giugno – 7 luglio

 

Programma   

 

Tutte le manifestazioni sono ad ingresso gratuito

ad eccezione dei tre grandi concerti al Teatro Carlo Felice

 

www.niccolopaganini.it

 

sabato 29 giugno

Sera ore 20.00

Inaugurazione: Teatro Carlo Felice

Orchestra del Teatro Carlo Felice

Direttore: Riccardo Minasi

Violino: Viktoria Mullova

l.van Beethoven: concerto per violino e orchestra op.61 – J.Brahms: Sinfonia n.4 op. 98

 

domenica 30 giugno

Pomeriggio ore 15,00

Visite guidate “La Genova di Paganini (partenza via Garibaldi 11R)

partecipazione gratuita su prenotazione

Palazzo Tursi ore: 17.00

Maria Teresa Dellaborra e Stefania Montonati: “Il Paganini di Federico Mompellio”

 

Sera ore: 20.30

Oratorio San Filippo

Violino: Mariusz Patyra (vincitore Premio Paganini 2001)

Orchestra Paganini - Direttore: Vittorio Marchese

Dvorak: Serenata per archi op. 22; N.Paganini: I Palpiti / Capriccio n 24 / Cantabile

 

lunedì 1° luglio

Pomeriggio ore 15.30

Museo Diocesano

Laboratorio per bambini (famiglie) a cura di Elisa Moretto

 

Pomeriggio ore 16.00

Palazzo foto storiche Doria Carcassi -Via Chiossone 10

Visita alla sede del Premio Paganini

Esposizione  foto storiche del Premio

 

Palazzo Tursi ore. 17;00

Presentazione dell’Epistolario di Paganini, vol. II, edito dall’Accademia di Santa Cecilia, a cura di Roberto Iovino, Mariateresa Dellaborra, Danilo Prefumo, Nicole Olivieri

 

Sera ore 20.30

Palazzo della Meridiana

Paganini a processo: l’affare Cavanna: una lettura delle carte - in collaborazione con Teatro Nazionale

Testi tratti dalla documentazione originale a cura di Roberto Iovino; attori della scuola di recitazione del Teatro Nazionale: S. Pelizza, R. Barca, P. Desimio, P. Tacchino - con F. Taccogna

 

martedì 2 luglio

Pomeriggio ore: 15,00

Parchi di Nervi

Visita guidata ai Parchi di Nervi nella Galleria d’arte moderna, contenente i ritratti di Paganini di Pelagio Pelagi e di Giuseppe Isola e concerto, direttore: Vittorio Marchese

 

Sera

Teatro Akropolis ore 20.30

Concerto per mandolino

Solista: Dor Amran

Paganini: 24 Capricci M.S. 25, versione per mandolino solo di D. Arman - prima es. europea

In collaborazione con GOG-Giovine Orchestra Genovese

 

mercoledì 3 luglio

Pomeriggio ore 15,00

Palazzo Tursi, Sale Paganiniane

Visite guidate

 

Pomeriggio ore 15.30

Museo Diocesano

Spettacolo per bambini

a cura di Elisa Moretto

 

Tardo pomeriggio

Bar del Centro storico

Aperitivo Paganini

 

Sera ore 20.00

Teatro Carlo Felice

Concerto

Orchestra del Teatro Carlo Felice

Direttore e solista: Kolja Blacher

W.A.Mozart: Le nozze di Figaro – ouverture / Max Bruch: concerto per violino n.1 op 26 / L.van Beethoven: Sinfonia n.7 op,92 

 

giovedì 4 luglio

Pomeriggio ore 15.00

Palazzo Reale, oratorio e chiesa San Filippo, chiesa delle Vigne

Visite guidate

 

Pomeriggio ore 17.00

Palazzo Doria Carcassi

-Lectio Magistralis e conferimento del riconoscimento “Una vita per Paganini” Maria Rosa Moretti

(Riconoscimento a coloro che con rigore e professionalità si occupano di Paganini attraverso ricerche, saggi, pubblicazioni, ecc. ecc.)

- Presentazione di European Paganini Route

Sera ore 20.30

Oratorio san Filippo

Concerto Paganini Ensemble Wien

Mario Hossen, violino; Marta Potulska, viola; Liliana Kehayova, violoncello; Alexander Swete, chitarra

Paganini: Quartetto per chitarra e archi n. 1 in la minore M.S. 28; Terzetto in Re maggiore M.S. 69; “La Campanella”, arr. di Rudolf Leopold; Quartetto per chitarra e archi n. 9 in Re Maggiore M.S. 36

in collaborazione con European Paganini Route

 

venerdì 5 luglio

Pomeriggio ore 17.00

Accademia ligure di scienze e lettere

- Presentazione Atti del Convegno “L’editoria paganiniana tra passato e futuro”

 

Sera

Palazzo Ducale ore 20.30

Concerto

Violino: Bin Huang - a 30 anni dalla vittoria del Premio Paganini

Michele Trenti, chitarra

Paganini: Sonate op. 2 M.S. 26 n. 1, 4, 6; Capricci M.S. 25 n. 1, 6, 9; Nel cor pic non mi sento;   Capricci n. 5, 11, 24; Sonate op. 3 M.S. 27 n. 1, 4, 6; Moto perpetuo

 

sabato 6 luglio

Mezzogiorno e Sera

Ristoranti di Genova

I Ravioli alla Paganini

 

Pomeriggio

Palazzo Tursi ore 17.00

- Conferenza di Niccolò Paganini jr.: “Ricordi di famiglia”

 

Sera ore 20.30

Teatro Akropolis

Yesenia Vicentini, violino e Clarissa Carafa, pianoforte

Paganini/Schumann: Capricci n. 11, 14 e 20; Brahms: Sonata n. 2 op. 100; Schnittke: Sonata n. 1

In collaborazione con GOG - Giovine Orchestra Genovese

 

domenica 7 luglio

Pomeriggio

Visite Guidate “La Genova di Paganini”

 

Sera

Teatro Carlo Felice

Concerto

Orchestra del Teatro Carlo Felice

Direttore: Riccardo Minasi

Violino solista: Vadim Repin

J.Sibelius: Concerto per violino op.47 / L.van Beethoven: Sinfonia n.3 “Eroica” 

 

 

Niccolò Paganini (Genova, 27 ottobre 1782 – Nizza, 27 maggio 1840)

 

 

LA FIRMA AROMATICA DEI VINI TEDESCHI

 

Presentata la seconda parte dello studio sulla caratterizzazione aromatica della Valpolicella, che ha chiarito per la prima volta scientificamente il meccanismo che definisce la territorialità di un vino. Riconosciuta la capacità di Tedeschi di custodire ed esaltare nei suoi vini ‘il senso del luogo di origine’. I risultati di 7 anni di ricerca raccolti in un libro.

Fruttato, balsamico, speziato/pepato, speziato dolce: sono queste le quattro grandi dimensioni olfattive individuate per i vini della Valpolicella grazie allo studio voluto dalla famiglia Tedeschi e presentate oggi in un incontro organizzato a San Pietro in Cariano al Polo Universitario San Floriano.

La ricerca, raccolta in un libro, è stata realizzata dal prof. Maurizio Ugliano, docente di Tecnologie e processi enologici e Wine identity and typicality presso il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona ed esperto di composizione aromatica dei vini, della loro longevità e dello sviluppo di pratiche di vinificazione finalizzate al potenziamento della tipicità aromatica.  

“Con la mia famiglia – spiega Riccardo Tedeschi - ci siamo sempre impegnati nel sostenere e promuovere progetti che approfondissero la conoscenza del nostro territorio, per poterlo esaltare in vigna e in cantina e per poterlo valorizzare presso i consumatori. La collaborazione con il prof. Ugliano è cominciata nel 2017, con una ricerca sulla caratterizzazione aromatica delle varietà d’uva della Valpolicella, i cui risultati sono stati presentati nel 2021. Ora, con questo nuovo step, viene descritta ‘scientificamente’, la ‘firma aromatica’ dei nostri cru. A raccontarla ci ha aiutato con una prefazione sul libro e in conferenza Jamie Goodie, con la sua competenza e le sue doti di comunicatore”.  

Goodie, scrittore di vino, oratore e conferenziere di fama internazionale, editorialista del quotidiano britannico The Sunday Express e collaboratore  di The World of Fine Wine e di Wine&Spirit, ha accolto con entusiasmo i risultati dello studio: “Diamo grande valore al concetto di terroir, come insieme di terreno, clima, fattore umano perché percepiamo le differenze tra i vini durante l’assaggio, ma non c’era ancora una spiegazione scientifica che ne chiarisse il meccanismo. Ora finalmente  iniziamo ad avere risposte scientifiche, che a loro volta sollevano una serie di nuove domande, che premiano la famiglia Tedeschi e invitano a proseguire questo studio”.

Un primo passaggio fondamentale dello studio ha riguardato la definizione delle caratteristiche olfattive dei vini ottenuti dalle principali uve del territorio, ossia Corvina e Corvinone, il cui assemblaggio è alla base dell’equilibrio e della complessità dei vini della Valpolicella. A grandi linee, vini ottenuti in purezza da Corvina si caratterizzano per una maggior intensità del carattere di frutti rossi e delle note floreali, mentre nel caso dei vini Corvinone risultano maggiormente presenti i composti associati a note vegetali e speziate.  

  

“Si tratta quindi di due profili alquanto complementari nella costruzione stilistica dei vini della Valpolicella, nei quali accanto alle note fruttate, caratteristiche dei vini rossi, sono presenti aromi floreali, di spezie dolci, pepe e tabacco”, spiega Ugliano.

Sottolinea Ugliano che “l’approccio sperimentale adottato si è basato sulla combinazione di una strategia di vinificazione altamente riproducibile e su una serie di analisi chimiche avanzate, che hanno permesso di dimostrare, su vini di cinque diversi vigneti Tedeschi – Monte Olmi, La Fabriseria, Maternigo (Anfiteatro, Barila, Impervio) - nel corso di tre annate consecutive, l’esistenza di quello che abbiamo chiamato ‘il senso del luogo di un vino’, vale a dire la sua capacità di trasmettere una gamma unica di sensazioni olfattive e stimoli che, nel loro insieme, sono altamente rappresentativi dell’ambiente in cui le uve vengono coltivate”.  

In particolare, i cinque vini dei cinque differenti vigneti hanno evidenziato una notevole diversità tra loro nel profilo aromatico e in annate consecutive, definendo tali caratteristiche come veri marcatori molecolari dell’identità di ciascun vino e quindi del suo senso del luogo. Terpeni con attributi floreali e balsamici così come il dimetil solfuro, potente composto aromatico con note di tartufo, sono al centro del senso del luogo dei vini La Fabriseria, soprattutto per la varietà Corvina. Differente il Monte Olmi, caratterizzato da un profilo unico di esteri aromatici fruttati e terpeni agrumati, mentre i vini della tenuta Maternigo sono caratterizzati da norisoprenoidi con caratteri di frutta matura e benzenoidi associati alle spezie dolci, in particolare per l’uva Corvinone.  

Dalla ricerca è inoltre emerso che, contrariamente alla credenza comune, questo pool di sostanze odorosamente attive non comprende solo composti che derivano direttamente dall’uva, ma anche altri composti ‘nascosti’ scaturiti dalle complesse reazioni chimiche e biochimiche che si instaurano nel corso della fermentazione. Un’altra componente chiave è l’invecchiamento, durante il quale potenti composti odorosi fortemente influenzati dal vitigno e dall’ecosistema del vigneto di provenienza si accumulano, contribuendo ulteriormente all’espressione del senso del luogo del vino.

“Sebbene in una certa misura influenzate dall’appassimento e dalla vinificazione, queste caratteristiche sono risultate presenti sia nei vini in stile Valpolicella che in quelle in stile Amarone, attestando il potenziale dei cru di Tedeschi di esprimere l’enorme diversità dei luoghi della Valpolicella al di là delle pratiche di vinificazione”, è la conclusione di Ugliano al suo studio.

 

Lucia Boarini

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