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Recensioni

«IL SOMMELIER DEL FUTURO? È DONNA, SORPRENDE CON ABBINAMENTI VINO-CIBO E PARLA AL CUORE»

 TEMA EMERSO A “LA VITE È DONNA” EVENTO DELLE DONNE DEL VINO A PORTOPICCOLO (TRIESTE). NUMEROSI APPASSIONATI E TURISTI STRANIERI ALLA DEGUSTAZIONE 

 «Chi è il sommelier del futuro? È donna, scommette sugli abbinamenti vino-cibo, sa sorprendere e parla al cuore». È quanto emerso durante “La Vite è Donna: dal Barolo al Nero d’Avola”, evento organizzato dalle Donne del Vino a Portopiccolo, importante centro turistico sulla costa friulana. Qui le Donne del vino di tutta Italia hanno presentato 160 etichette in una degustazione nel Pavillon vicino al lungomare, che ha richiamato numerosi appassionati di vino, professionisti, giornalisti. L’organizzazione è stata a cura della delegazione Le Donne del Vino Friuli Venezia Giulia, guidata da Cristiana Cirielli.

La degustazione è stata preceduta da un convegno in cui si è parlato di maitre e sommelier al femminile. Le proposte uscite sono tre: scegliere il vino con il cibo, introdurre gli abbinamenti nei menù e proporli in sala con il servizio al bicchiere. A lanciarle la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini: «Le donne sono circa il 30% dei sommelier italiani e continuano ad aumentare nei corsi per chi assaggia e serve il vino così come fra gli studenti delle scuole alberghiere. Tuttavia la presenza femminile fra chi si occupa del vino nelle sale dei ristoranti è ancora scarsa specialmente fra i “main chef sommelier” cioè i manager di strutture grandi».  

 

«Le donne – continua la presidente - sono più attente all’abbinamento cibo-vino, regola che potrebbe svilupparsi al ristorante con alcune proposte: nel menù abbinare i cibi tipici con i vini che meglio li accompagnano in modo da favorire l’esplorazione del territorio in cui ci si trova e di abbinare i vini al bicchiere con specifici piatti in modo da proporre pasti cambiando vino a ogni portata».

Il sommelier Gianluca Castellano spiega: «I sommelier italiani sono i più bravi nel costruire gli abbinamenti, sono ricercati in tutto il mondo proprio per questa loro capacità. L’abbinamento non è solo tecnica: è anche emozione. Quindi bisogna concentrarsi soprattutto sugli abbinamenti che sorprendono recuperando anche l’importanza dell’aroma e della contrapposizione per arrivare a toccare anche il cuore». 

Pia Donata Berlucchi racconta la storia di chi serve il vino: un viaggio da Ganimede coppiere degli Dei al Rinascimento quando il vino esce dalle coppe di metallo e entra nel vetro. «La parola sommelier nasce in Francia dalla parola soma e legato cioè agli animali che trasportavano il vino. La figura del sommelier è sempre stata importante nella storia, spesso più di quella del cuoco». 

Intervenuta da New York la chef Lidia Bastianich: «Le donne sommelier in America si stanno facendo avanti ma la strada è ancora lunga». Eppure le donne possono dare un tocco vincente al lavoro di chi sceglie e serve i vini al ristorante: mettere in campo il loro intuito psicologico, cioè quel colpo d’occhio che aiuta a entrare in empatia con i clienti.  

La provocazione di declinare al femminile “sommeliera” arriva da Rossana Bettini Illy giornalista e donna del vino. 

Alessandra Fedi, wine educator punta l’attenzione su chi sono oggi i sommelier: «Deve essere anche un intrattenitore, saper usare i social media, avere la leadership del suo staff». Cosa deve e non deve fare il sommelier? «Deve interagire con il cliente e non deve fare la primadonna cioè non deve essere supponente». Una cosa è certa: «I millennials saranno la generazione degli sperimentalisti».

Luca Bini, designer del vetro, racconta l’esperienza di Italesse nella ricerca del bicchiere perfetto che è stato studiato con importanti sommelier per oltre 4 anni. 

In serata spazio alle degustazioni: numerosi winelover, anche turisti stranieri (Slovenia, Croazia, Austria), hanno raccolto l’invito complice la presenza di una madrina d’eccezione, la scrittrice Sveva Casati Modignani, e delle 80 produttrici con oltre 160 loro etichette. Al taglio del nastro anche la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani: «È la più grande degustazione al femminile mai realizzata» ha commentato. La chef Marina Ramasso, titolare dell’Osteria del Paluch di Baldissero Torinese (Torino), ha intrattenuto con uno show cooking nella postazione “Libero point” allestita da Electrolux Professional. 

Curiosità: la prima donna sommelier diplomata AIS è stata la piemontese Laura Pesce nel 1972; la sarda Lucia Pintore è stata la prima campionessa italiana dei sommelier nel 1987, anche se prima di lei Franca Rosso di Tavagnacco (Udine) arrivò a pari merito con un uomo sommelier nel 1975. La prima presidente donna di un’associazione di sommelier è Graziella Cescon FISAR nel 2015 e il primo direttore di una testata dei Sommelier è stata Marzia Morganti nel 2003.

Qui le foto dell'evento "La Vite è Donna"

Foto credits: Pedra Consulting

 

Info: www.ledonnedelvino.it

Ufficio stampa Le Donne del Vino:

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Anna Pesenti  335 6376458 - 334 3997914

Fiammetta Mussio 339 7552481

Sabato 15 Luglio il Molo Marinai d'Italia si riempirà di sonorità funky e groovy con i Dirotta su Cuba

Tornano in concerto i Dirotta su Cuba, il gruppo fiorentino composto da Simona Bencini, Stefano De Donato e Rossano Gentili, portando la loro energia positiva sul Molo Marinai d'Italia, dove sabato 15 Luglio a partire dalle ore 21:30 si esibirà la band simbolo del funky  in un concerto organizzato e offerto da Bistrot de Vaze, con il patrocinio del Comune di Varazze.
 
Nel loro tour estivo, da nord a sud della Penisola, il gruppo presenterà l'ultimo album "Studio Sessions vol. 1" un tributo allo storico album "Dirotta su Cuba", pietra miliare del loro successo, arricchito di collaborazioni importanti, tra i tanti ricordiamo Mario Biondi, Neri per Caso, Fabrizio Bosso, Gegè Telesforo. Con i nuovi brani, i Dirotta su Cuba interpreteranno anche gli storici successi che li rendono uno dei gruppi italiani più amati.
 
Il concerto vede il grande ritorno della formazione originale che si esibirà in una live performance, che renderà il sound ancora più energico e coinvolgente, facendo vibrare tutto il Molo Marinai d'Italia.
 
 
 
 

PRESENTATA L’87a FIERA INTERNAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO D’ALBA “TAGLIATO PER IL DESIGN”

 

 

 

 

 

 

 

 

Fabio Tripaldi, assessore Cultura e Turismo di Alba; Alberto Cirio, eurodeputato; Antonella Parigi, assessore Cultura e Turismo Regione Piemonte; Andrea Olivero, viceministro Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Liliana Allena, presidente Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba; Luigi Barbero, presidente Ente Truismo Alba Bra Langhe Roero; Antonio Degiacomi, presidente Centro Nazionale Studi Tartufo    

 «Tagliato per il design». Questo il claim dell’87a edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba - in programma dal 7 ottobre al 26 novembre 2017 - che accende i riflettori su design, arte, cultura ed enogastronomia d’eccellenza. Una serie di prestigiosi appuntamenti che celebreranno l’incontro tra il Tuber magnatum Pico e l’essenza stessa del Made in Italy.

Venerdì 7 luglio al Truffle Bistrot del Relais San Maurizio di Santo Stefano Belbo, è stata presentata la nuova edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba

 A presiedere la conferenza, moderata da Roberto Fiori, giornalista de La Stampa, Liliana Allena, Presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Tra i molti ospiti presenti, sono intervenuti Luigi Genesio Icardi, Sindaco di Santo Stefano Belbo, Fabio Tripaldi, Assessore alla Cultura e al Turismo della Città di Alba, Luigi Barbero, Presidente dell’Ente Turismo Alba Bra Langhe e Roero, Giuliano Viglione, Vicepresidente della Fondazione Cassa Risparmio di Cuneo, Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte, Andrea Olivero, Viceministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, l’europarlamentare Alberto Cirio e lo chef Enrico Crippa, tre stelle Michelin.

 

 

Liliana Allena, presidente Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba

 

 

Liliana Allena, Presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, ha presentato le principali novità dell'87ª edizione, che si svolgerà all'insegna del design e della grande cultura. Grazie alla collaborazione con Alberto Alessi, il 26 settembre 2017, sarà svelato al mondo il primo affettatartufi progettato da un designer di fama internazionale e messo in produzione dalla "Fabbrica dei sogni" di Omegna. L'affettatartufi verrà presentato in seno all'inaugurazione di de Truffle. Il Design Alessi incontra il Tartufo Bianco d'Alba, esposizione che raccoglie i progetti del workshop attraverso cui Alessi ha chiamato designer e architetti internazionali a confrontarsi nell'ideazione di un "Kit per il Tartufo Bianco d'Alba".

 L’offerta culturale della Fiera proseguirà nel segno dell’arte contemporanea con Marina Abramović e Tullio Pericoli. Grazie al sodalizio tra la famiglia Ceretto, il Comune di Alba e la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, la sacerdotessa della performance art allestirà nel Coro della Maddalena di Alba una video-installazione dal titolo Holding the Milk, che verrà inaugurata il 28 settembre e sarà visitabile fino al 12 novembre 2017. Il giorno successivo, 29 settembre alle 18.30, l’artista terrà uno speech al Teatro Sociale di Alba. Il celebre pittore e disegnatore Tullio Pericoli presenterà Le colline davanti. Viaggio nelle terre di Langhe, Roero e Monferrato una personale selezione di 85 opere ispirate al paesaggio collinare piemontese riconosciuto dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità. La mostra sarà inaugurata il 23 settembre e sarà aperta al pubblico, fino al 26 novembre 2017, all’interno della Chiesa di San Domenico.

 

 

Fabio Tripaldi, assessore Cultura e Turismo di Alba; Liliana Allena, presidente Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba; Roberto Fiori, giornalista de La Stampa; Antonella Parigi, assessore Cultura e Turismo Regione Piemonte

 Grazie alla collaborazione con la Fondazione Bottari Lattes, dal 4 novembre al 17 dicembre 2017 sarà visitabile la mostra Poeti/Pittori/Poeti, dipinti di autorevoli protagonisti della pittura del ‘900, molti dei quali furono anche poeti: Luigi Bartolini, Filippo de Pisis, Franco Fortini, Mario Lattes, Carlo Levi, Eugenio Montale, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Zigaina. Il Premio Bottari Lattes Grinzane, infine, porterà ad Alba lo scrittore Ian McEwan, che riceverà il prestigiososo riconoscimento il 13 ottobre al Teatro Sociale G. Busca,  dove terrà una lectio magistralis aperta al pubblico.

La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba è una delle principali vetrine dell’alta gastronomia e delle eccellenze italiane. Quest’anno il Bocuse d’Or, la più importante competizione delle Arti Gastronomiche a livello mondiale, ha scelto le Langhe e il Roero per selezionare lo chef che guiderà il Team Italia alla Selezione Europea di Torino, l’11 e 12 giugno 2018. La finale italiana della competizione si svolgerà in Piazza Risorgimento, ad Alba, il prossimo 1 ottobre. Di fronte a una giuria di altissimo livello, composta da 30 chef provenienti da tutta italia e presieduta da Enrico Crippa (tre stelle Michelin e miglior cuoco del mondo per l'Academie Internationale de la Gastronomie), si sfideranno gli Paolo Griffa, Giuseppe Raciti, Martino Ruggeri e Roberta Zulian.

Durante le otto settimane della Fiera, in programma ad Alba dal 7 ottobre al 26 novembre 2017, il Tartufo Bianco d'Alba sarà al centro di un ricchissimo programma di eventi tra show cooking, enogastronomia, incontri culturali, musicali, letterari, folcloristici e sportivi. Quasi due mesi di appuntamenti che coinvolgeranno non solo la capitale delle Langhe, ma tutto il territorio dove, di anno in anno, si rinnovano il mistero e la magia del Tuber magnatum Pico, il mitico Tartufo Bianco d'Alba che solo in queste zone è diventato il simbolo di un patrimonio di esperienze collettive che coinvolgono la ristorazione, l’ospitalità e l’autentico modo di vivere italiano.

 

 

Un momento della conferenza al Relais San Maurizio    

 

 «L’87a edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba celebra l’incontro tra il nostro pregiato fungo ipogeo e le più prestigiose eccellenze del design, dell’arte e dell’enogastronomia mondiale. Il design, tema centrale di questa edizione, grazie alla collaborazione con Alberto Alessi, porterà alla creazione di un oggetto straordinario: un affettatartufi che saprà tradurre in “bellezza” la “bontà” del Tartufo Bianco d’Alba senza tralasciare le esigenze funzionali legate al taglio. L’offerta culturale ed artistica della Fiera, inoltre, si arricchirà di nomi di assoluto livello come Marina Abramović, Tullio Pericoli e Ian MacEwan. Non può mancare l’enogastronomia che quest’anno vedrà la città di Alba protagonista della Selezione Italiana del Bocuse d’Or, la più importante competizione gastronomica al mondo. Siamo molto orgogliosi dell’evoluzione di questi importanti progetti che rappresentano un impegno corale tra istituzioni e territorio e connotano il brand “Tartufo Bianco d’Alba” non soltanto come uno dei più importanti ambasciatori delle nostre colline, ma anche del Made in Italy nel mondo», dichiara Liliana Allena, Presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.


«Negli ultimi anni la nostra città e la nostra Fiera sono diventate sempre più internazionali – dichiara il Sindaco di Alba Maurizio Marello – si è lavorato molto per questo e stanno arrivando grandi risultati. Insieme ai numeri storici in termini di presenze portate sul territorio dalla Fiera dell’anno scorso, c’è la candidatura di Alba al riconoscimento di Città Creativa Unesco per la Gastronomia arrivata a Parigi e c’è anche il grande onore, per la nostra città, di ospitare il "Bocuse d'Or", il concorso di cucina che laurea i migliori cuochi del mondo, in programma il prossimo 1 ottobre. Sono successi importanti che devono spronarci nel proseguire facendo sempre meglio, rinnovando e reinventando le diverse iniziative, mantenendo contestualmente la valorizzazione delle tradizioni e del folclore. Solo così riusciremo a conservare nel tempo l’alto livello della nostra Fiera e della nostra città come meta turistica internazionale».
 

Tutte le informazioni, gli eventi e le novità dell’87a edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba sul sito www.fieradeltartufo.org 

 

La guida Le Soste si presenta a Eataly Smeraldo a Milano oggi alle 18.30, da quest’anno anche in formato digitale

 

L’anima più autentica dell’Associazione Le Soste è rappresentata dalla Guida: un volume di lusso, impreziosito da una veste grafica e tipografica elegante e raffinata, curata dall’editore Mediavalue srl di Milano. Icona materiale di 35 anni dell’Associazione che rappresenta i migliori ristoranti di cucina italiana nel nostro Paese e nel Mondo, festeggia quest’anno quota ottantacinque Soci.

La distribuzione tradizionale della Guida avviene a titolo di omaggio presso gli ospiti dei ristoranti Soci, con una diffusione mirata presso le principali manifestazioni enogastronomiche italiane, con un milione e quattrocentotrentamila copie stampate ad oggi, è la prima a vantare anche il primato del digitale sottoforma di APP. Si tratta dell’unica guida online dove i soci possono autonomamente modificare i dati e aggiungere le notizie relative al ristorante, alle promozioni e alla partecipazione agli eventi più importanti e facile da consultare.

Qui le foto della guida e dei nuovi chef 2017.

L’appuntamento per la presentazione ufficiale de la Guida Le Soste 2017 è oggi, 10 luglio alle ore 18.30 sul palco di Eataly Smeraldo a Milano alla presenza del Direttivo dell’Associazione, dei Soci e del patron Oscar Farinetti: a presentare la guida il giornalista e critico enogastronomico Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità Golose, il primo congresso italiano di cucina e pasticceria d’autore.
A seguire un cocktail, con gli stuzzichini curati da Viviana Varese, Alice Ristorante;  Claudio Sadler, presidente dell’Associazione, del ristorante Sadler; Patrizia di Benedetto, Bye Bye Blues;  Terry Giacomello, Inkiostro; Christian e Manuel Costardi, Christian & Manuel Ristorante.

Per festeggiare l’occasione alle ore 20 andrà in scena per la cena stellata: Le Soste d’estate a partire dalle ore 20 per soli 100 ospiti: per prenotazioni è possibile chiamare al 0249497301, scrivere un’ e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o direttamente sul nostro sito: https://www.eataly.net/it_it/cena-stellata-soste-d-estate-eve13737.

Il menu:
Patrizia di Benedetto, Bye Bye Blues: Carpaccio di gamberi di Mazara del Vallo, tagliatelle di calamari a vapore e maionese di bottarga di tonno
Terry Giacomello, Inkiostro: Tagliolino di bianco d’uovo, il suo rosso, crema di parmigiano e caviale di tartufo nero
Christian e Manuel Costardi, Christian & Manuel Ristorante, Riso Carnaroli con piselli, calamari e menta
Claudio SadlerSadler, Filetto di vitello cotto a bassa temperatura, salsa tonnata e giardinetto di verdure
Viviana VareseAlice Ristorante, La Dolce vita (tartelletta con curd al limone, salsa allo yuzu, macedonia di mango e papaia, spuma di passion fruit e sorbetto al mango) e piccola pasticceria

Associazione Le Soste:
Le Soste quest’anno è arrivata a quota ottantacinque, rappresentando i migliori ristoranti di cucina italiana nel nostro Paese e nel Mondo. L’idea originaria prese forma nel 1982 durante una cena tra ristoratori amici: alcuni tra i maggiori chef italiani stabilirono di incontrarsi periodicamente per condividere spunti e progetti sull’enogastronomia italiana d’eccellenza e rendere noti ai propri clienti i ristoranti che perseguivano quotidianamente gli ideali di cultura gastronomica, convivialità, accoglienza, cortesia e raffinatezza. Il modello di riferimento furono dal principio le grandi Associazioni francesi come Traditions et Qualité e Relais Gourmands. Da allora tanti anni sono passati, ma lo spirito di amicizia tra i diversi Soci, nonché il percorso comune teso all’alta qualità, animano ancora oggi i membri Le Soste.

I nuovi soci 2017:
Entrano in guida il ristorante Christian&Manuel all’interno dell’hotel Cinzia di Vercelli, capitanato dai fratelli Costardi;  Vun all’interno dell’hotel Park Hyatt di Milano, grazie alla mano dello chef Andrea Aprea; Inkiostro a Parma, con l’energia dello chef Terry Giacomello; La Bandiera di Civitella Casanova (PE) per la cucina dello chef Marcello Spadone; Krèsios di Telese Terme (BN) diretto dal giovane Giuseppe Iannotti.

Il logo:
Il logo dell’Associazione è stato ideato da Emilio Tadini, raffinato artista milanese, e rappresenta una freccia stilizzata, che richiama nella sua essenzialità l’insegna delle antiche stazioni di posta. 

 

Camilla Rocca 

 

 

IL CONSORZIO DI TUTELA ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP VEDE L’ACCORDO CETA COME UN’IMPORTANTE OCCASIONE PER CREARE UN SISTEMA DI TUTELE NEL MERCATO CANADESE

 

 Cinque mesi dopo l’approvazione dell’accordo economico e commerciale globale al Parlamento Europeo il Consorzio conferma la convinzione che le nuove norme internazionali permetteranno una maggior tutela del proprio prodotto sui mercati locali 

Si configura come uno dei prodotti più esportati dell’agroalimentare made in Italy e altresì come uno dei più imitati e presi di mira dal fenomeno dell’Italian Sounding: il comparto dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, attraverso il Consorzio di Tutela tiene a ribadire a tal proposito l’importanza, anzi la necessità di un accordo economico e commerciale globale sul mercato Canadese quale il CETA al fine di veder riconosciuto anche ivi il principio delle IG e quindi veder maggiormente tutelata la Denominazione. Nella sezione dedicata al riconoscimento dei prodotti DOP e IGP europei, l’accordo introduce nuovi strumenti legali di tutela riconoscendo, in questo modo, alle IG europee uno statuto giuridico autonomo rispetto a quello dei marchi privati.
 
“Come abbiamo già esplicitato lo scorso febbraio nei giorni immediatamente successivi all’approvazione da parte del Parlamento Europeo e come ribadiamo anche oggi, consideriamo positiva per l’Aceto Balsamico di Modena IGP la parte dell’accordo relativa al riconoscimento dei prodotti europei a denominazione protetta – ribadisce il Presidente Mariangela Grosoli – perché ci fornisce uno strumento di tutela sul mercato canadese che altrimenti non avremmo. La registrazione della nostra IGP all’interno dell’elenco riconosciuto dalle autorità canadesi, infatti, amplia notevolmente il campo delle possibili azioni di tutela del prodotto. Questo senza limitare in alcun modo la tutela già consolidata, sia a livello normativo che giurisprudenziale, in Europa. Per l’Aceto Balsamico di Modena IGP – aggiunge - il mercato canadese è una realtà importante e nel momento in cui sarà possibile tutelare la nostra denominazione e quindi comunicare con più chiarezza ai consumatori locali la grande differenza tra il nostro prodotto e le tante imitazioni, siamo certi di poter assistere a una crescita ulteriore della quota di mercato.
 
La globalizzazione, se da un lato ha aperto la porta a una diffusione a livello planetario dei prodotti agroalimentari italiani, dall’altra ha funzionato da amplificatore per i fenomeni di imitazione che i Consorzi, considerate le diverse legislazioni, faticano ad arginare. In questo contesto, i vari accordi bilaterali siglati negli ultimi anni dall’Unione assumono una grande importanza perché dispongono regole internazionali comuni tra i Paesi firmatari. La natura di questi accordi è contrattuale e prevede pertanto una negoziazione e quindi la ricerca di compromessi tra esigenze diverse. Questo è certamente vero anche in ambito di tutela dei prodotti a Indicazione Geografica in quanto molti Paesi sono da sempre contrari ad una tutela ad hoc delle IG. In questo contesto, l’Unione ha sempre difeso il sistema comunitario non arretrando mai sulla tutela giuridica che questo garantisce all’interno del proprio sistema giuridico. Diversamente, per quanto riguarda la creazione di sistemi di tutela nei Paesi terzi, le soluzioni adottate, pur differenziandosi l’una dall’altra, rappresentano comunque un miglioramento delle posizioni di partenza che non prevedevano nessun riconoscimento né tutela per i nostri prodotti.
 
Ufficio stampa Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP
Marte Comunicazione snc.
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via Grocco 5, 59110 Prato
ph./fax 0574 464837 -cell. 3356130800

INTITOLATI ALLE STAZIONI D’ITALIA I COCKTAIL DEL “RITORNO” DI LONDRA

 

 

IN COLLABORAZIONE CON GIULIO COCCHI 
NELL’ITALIAN BAR DI CHELSEA TRA ESSENZE E SAPORI NAZIONALI



Cocchi Americano, Moscato d’Asti, cordial al lime, top di Elderflower pressè e genzianella, profumo di fiori di sambuco e scorza di limone: ecco gli ingredienti del cocktail ispirato al Piemonte e dedicato alla “Stazione Centrale di Asti” da Paolo Viola, head bartender del Ritorno, il premium italian bar inaugurato lo scorso febbraio nell’elegante quartiere di Chelsea, a Londra.
Braccio destro di Viola per questo progetto è il barman Simone Francini.

“Stazione Centrale di Asti” è uno dei cinque cocktail che Viola ha inserito nel suo menu dal titolo “Grand Central Italia”, viaggio del gusto tra gli aperitivi regionali italiani abbinati a profumi floreali e botaniche tipiche di ogni regione. Tutti i cocktail ideati da Viola per questo progetto hanno alla base gli aperitivi a base di vino della casa astigiana Giulio Cocchi.

 

 

 

Paolo Viola


Dai giardini giapponesi di Firenze alle rose selvatiche degli argini del Po nella pianura Padana, ogni cocktail simboleggia sapori ed essenze di diverse parti d’Italia.

 

“Da questo menu i nostri clienti non scelgono semplicemente un drink – spiega Viola – ma acquistano uno speciale biglietto ferroviario che gli consente di immergersi totalmente in un’atmosfera di sensazioni tutte italiane”.

 

Oltre ai fiori che decorano tutti i cocktail, Viola ha creato appositamente cinque fragranze commestibili da vaporizzare su ogni ricetta esaltandone o contrastandone profumi e sapori.

C’è la “Stazione Roma Termini” (Cocchi Rosa, sciroppo di camomilla, succo di limone, bianco d’uovo e limonata con profumo di rosa rossa) che si ispira al Giardino delle Rose antiche di Valleranello, inserito nella lista dei 30 più belli al mondo con oltre mille varietà di rose presenti.
La “Stazione Centrale di Modena” (
Cocchi Rosa, Lambrusco, bitter all’arancia, limone rosa canina, profumo di arancio e rosa) con suggestioni che rimandano alla pianura Padana. 
La “Stazione Santa Maria Novella di Firenze” (
Cocchi Americano e Cocchi Rosa, Sabatini Gin, China elixir bitters, succo di yuzu, soda e foglie di Shiso, profumo di limone e viola) con suggestioni dettate del giardino giapponese del capoluogo di regione toscano. 
E si arriva fino alle isole, con la “Stazione Notarbartolo di Palermo” (Cocchi Americano, Amara Liqueur, menta fresca, lime, granita bianca di limone, profumo di fiori di zagara) che rimanda all’Orto Botanico di Palermo.

Il format “Grand Central Italia”, realizzato in collaborazione con  Cocchi, è stato lanciato in occasione del Chelsea Flower Show e proseguirà fino a settembre.

 

GIULIO COCCHI – La Giulio Cocchi fu fondata ad Asti nel1891 e da allora ha sempre mantenuto intatte le formule e le ricette per i suoi aperitivi a base di vino come l’Americano Cocchi, il Cocchi Rosa, lo Storico Vermouth di Torino e il Barolo Chinato, prodotti culto per i bartender di tutto il mondo. Cocchi vanta anche una produzione di spumanti metodo classico (oggi Alta Langa Docg: TotoCorde, Bianc‘d Bianc, Pas Dosé, Rösa) e metodo italiano (Asti docg, Cocchi Brut, Primosecolo).

 

PAOLO VIOLA – Originario di Partinico (Palermo), formatosi alla scuola Alberghiera, sommelier Ais, ha lavorato in hotel di lusso del nord Italia prima di trasferirsi a Londra (due anni al Ritz Hotel). Oggi si occupa del Ritorno, lounge bar aperto in febbraio su una delle vie più famose di Chelsea, Kings Road e a soli 23 anni, è tra i più giovani bar manager del Regno Unito.

 

VINO, RAGGIUNTO ACCORDO LIBERO SCAMBIO UE-GIAPPONE

 

Semplificare e aumentare l'export verso il Paese del Sol Levante 

“L'accordo di libero scambio con il Giappone rappresenta un risultato molto importante per il vino italiano ed Europeo. Un traguardo che premia gli sforzi della Commissione Europea, e del Governo,sostenuto attivamente da Unione Italiana Vini, le cui sollecitazioni hanno contribuito alla sua concretizzazione”.

Con queste parole Antonio Rallo, Presidente di Unione Italiana Vini, commenta la conclusione del negoziato dell'accordo di libero scambio tra Unione Europea e Giappone, importante traguardo per il settore vitivinicolo italiano e frutto dei delicati negoziati tra i rappresentanti istituzionali del Paese

asiatico e della Commissione Europea.

“Il Giappone rappresenta un mercato strategico per il nostro vino, il primo nel contenente asiatico. Dopo un 2016 incerto, l’export nel primo trimestre 2017 è cresciuto dell’8% in volume e del 5% in

valore - continua Rallo.

semplificazione e flessibilità del commercio. In consideriamo questo risultato un ulteriore passo in avanti in materia di modo particolare è importante per l’eliminazione 

completa dei dazi sui vini imbottigliati, spumanti e sfusi all’entrata in vigore dell’accordo, che, in questi ultimi anni, hanno creato un significativo gap tra l’Italia e alcuni Paesi come il Cile e l’Austra -

lia, agevolati da accordi tariffari preferenziali. Grazie a questo accordo, possiamo confrontarci sullo stesso piano dei principali competitor e confidiamo che la qualità e la

reputazione dei nostri vini possa far spostare l’ago della bilancia verso l’Italia. anche per il riconoscimento e la protezione delle Indicazioni Geografiche. Sono, infatti, 205 le IG europee che saranno protette in  

Giappone, di cui circa 150 sono relative al vino”.L'accordo raggiunto è un passo fondamentale

 

“Il trattato risolve alcune “barriere tecniche” relative agli standard europei in materia di pratiche

enologiche, migliorando l’accesso al mercato nipponico dei nostri vini - conclude Rallo.

Desidero ri-volgere un sentito ringraziamento alla Commissione Europea e al Governo italiano per l’impegno profuso e auspico un celere processo di ratifica dell’accordo per consentire alle nostre aziende di

beneficiarne già nel breve periodo”.

 

Unione Italiana Vini - Confederazione Italiana Vite e Vino

Press Office & Media Relations: WISE - Marco Barabanti – Mob: 334 6954364 - Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 
 
 
Antonio Rallo, Presidente di Unione Italiana Vini
 
 

Moët Ice Impérial e Moët Ice Impérial Rosé SUMMER ESCAPE 2017 1,2,3... Ice Impact!!!

 

Moët Ice Impérial e Moët Ice Impérial Rosé rompono gli “schemi” tradizionali dello champagne con stile per i più straordinari #moetmoment

Moët Ice Impérial e Moët Ice Impérial Rosé sono i protagonisti più glam dell’estate 2017. Dai più esclusivi rooftop pool parties ai sofisticatissimi happenings on the beach alla luce del tramonto o alle Private Celebration sugli yacht più lussuosi del mondo è sempre Moët Ice Impérial con il suo inconfondibile stile a rendere unici e assolutamente indimenticabili gli extra-ordinary moments dell’estate più glam di sempre.

Moët Ice Impérial e Moët Ice Impérial Rosé, iconiche “on the rocks experiences”, sono gli unici champagne al mondo pensati per essere serviti, tassativamente on the rocks, durante le celebration a bordo piscina e nelle summer location più cool del mondo. Da Saint Tropez a Rio de Janeiro, da Acapulco a Singapore, da Miami a Ibiza, i beach club più celebri e le roof terrace più esclusive hanno due effervescenti protagonisti Moët Ice Impérial e Moët Ice Impérial Rosé, capaci di attrarre jet set e globetrotter internazionali in una spumeggiante quanto unica atmosfera di charme e style.

Con Moët Ice Impérial e Moët Ice Impérial Rosé l’estate acquista un nuovo glamour, la convivialità vive una nuova dimensione, la voglia di mare e di divertimento si esprimono in un fiume di irriverenti bollicine ghiacciate.

 

Moët Ice Impérial e Moët Ice Impérial Rosé sono gli Champagne summertime, una presenza “one shot”, un’esperienza dei sensi tutta da vivere esclusivamente nella stagione più calda... because Summer Rocks!!!
Must assoluto dei party poolside, delle celebration all’insegna di #moetmoment più raggianti nelle lounge e nelle spiagge più trendy siglano l’incontro tra l’incomparabile trionfo di gusto e il leggendario savoir-fête Moët & Chandon.

Per festeggiare con gli amici l’estate Moët Ice Impérial e Moët Ice Impérial Rosé fondamentali i grandi formati, Magnum e Jéroboam. La bottiglia, di uno splendore abbagliante, è total white, con etichetta oro per Moët Ice Impérial e rosa, per la versione Rosé, con riflessi argentei: perfezione ed eleganza si esprimono nella summer drinking experience più ambita ed esclusiva, già una leggenda per tutti gli amanti del bien vivre.

Pensati per essere serviti durante il giorno in grandi calici bianchi quando il caldo estivo raggiunge il suo picco, Moët Ice Impérial e Moët Ice Impérial Rosé regalano una sferzata gelata di piacere. Il ghiaccio, elemento fondamentale e imprescindibile, esalta l’aroma e sottolinea l’intensa esplosione di sapori fruttati. Menta, pompelmo, frutti rossi e lime sono gli abbinamenti ideali, perfetti per le migliori celebration estive e #moetmoment unici.

About Moët & Chandon

Moët & Chandon con il suo savoir-faire “on ice” ha creato un nuovo modo di bere champagne d’estate. La predominanza di Pinot Noir and Pinot Meunier dell’assemblaggio di Moët Ice Impérial and Ice Impérial Rosé dona maggiore ricchezza e intensità al palato quando incontra il ghiaccio.

Fondata nel 1743, Moët & Chandon è la Maison che ha introdotto nel mondo lo champagne, creando vini unici per ogni occasione. Dall’iconico Moët Impérial alla Grand Vintage Collection, dall’estroverso Moët Rosé Impérial all’innovativo Moët Ice Impérial, ogni champagne stupisce e incanta con vivaci sapori fruttati, il gusto seducente e l’elegante maturità. AND NOW: Moët & Chandon celebra la gioia di vivere. Con una sua bottiglia di champagne che si apre ogni secondo nel mondo Moët & Chandon sa che ogni istante è un’esperienza, e che ogni esperienza è un #moetmoment da vivere ora.

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Per Info:
Studio Roberta Ciappi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. +390272021490

 

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