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Itinerari enogastronomici

IN PUGLIA ARRIVA LA DECIMA EDIZIONE DI "ORECCHIETTE NELLE 'NCHIOSCE

 On the road" a Grottaglie (TA): un viaggio tra tradizione e innovazione culinaria

Undici chef

 

 

Il suggestivo centro storico di Grottaglie, nel cuore del Tarantino, si prepara ad accogliere la decima edizione di "Orecchiette nelle 'nchiosce – on the road", l’evento culinario straordinario che si terrà il 6 e 7 agosto 2024.

Con i suoi vicoli bianchi - chiamati 'nchiosce - e le dimore storiche del centro, la città delle ceramiche pugliese si trasformerà in un percorso gastronomico che celebra la ricca tradizione culinaria pugliese e le sue più recenti rivisitazioni.

Undici chef prenderanno parte a questa grande kermesse enogastronomica, offrendo agli ospiti una varietà di prelibate ricette che interpretano la regina delle tavole pugliesi: l'orecchietta. Dalle versioni più tradizionali alle opzioni senza glutine, i visitatori avranno l'opportunità di deliziarsi con una vasta gamma di sapori unici.

L'edizione di quest'anno sarà resa ancora più memorabile e significativa grazie alla partecipazione dei cuochi che hanno preso parte alle edizioni precedenti. I talentuosi chef hanno dimostrato la loro straordinaria abilità e creatività culinaria su scala nazionale e internazionale. Tuttavia, ciò che renderà questa riunione così speciale è il loro profondo legame con l'evento stesso e con tutta l'atmosfera festosa che lo circonda. Oltre a portare con sé le loro eccellenti competenze culinarie, gli chef porteranno anche il loro affetto per questa celebrazione unica e per la vibrante comunità che la rende possibile. La loro presenza contribuirà sicuramente a rendere l'esperienza di quest'anno ancora più coinvolgente e indimenticabile per tutti i partecipanti.

Le cantine e i birrifici artigianali locali esalteranno ulteriormente l'esperienza culinaria, mentre ben due laboratori permetteranno ai partecipanti di imparare a preparare manualmente le orecchiette. In uno di questi laboratori ci sarà Nunzia Caputo, pastaia a Bari vecchia, famosa per le sue ‘inimitabili’ orecchiette fatte in casa. Grazie alla sua maestria, Nunzia è diventata non solo la cuoca più famosa di Bari, ma anche una celebrità sui social, sbarcando addirittura oltreoceano.

Artisti di strada, DJ set e gruppi musicali garantiranno un'atmosfera vivace e divertente per tutta la durata dell'evento. In ogni postazione sarà disponibile il servizio di prevendita per evitare lunghe code e garantire una migliore fluidità nel percorso dell'evento.

"Orecchiette nelle 'nchiosce – on the road" è organizzato dall’Associazione Le Idee non Mancano APS ed è un “Progetto realizzato con il contributo della Regione Puglia – Dipartimento Agricoltura Sviluppo Rurale ed Ambientale”
con il patrocinio di Gal Magna Grecia, del Comune di Grottaglie, di Slow Food Vigne e Ceramiche, del Salento delle Murge, della Proloco Grottagliee del Dis Education, Asset Network APS.

Quest’anno l’evento vedrà anche la collaborazione del progetto internazionale Retrogusti – Food Tales.

Per ulteriori informazioni, visita il sito www.orecchiettenellenchiosce.com o la pagina Facebook www.facebook.com/orecchiettenellenchiosce.

Tel: 327.3341089

 

 

Gli chef di “Orecchiette nelle 'nchiosce – on the road" 2024 e i piatti:

 

Bea Acquaviva – Hostaria (Mola di Bari, Bari)

Orecchiette al pomodoro molese, capocollo martinese e fonduta di caciocavallo

 

Salvatore Carlucci – 20 d’Italia (Basiglio, Milano)

A mia mamma…orecchiette, salsa di fave secche e cipolla, insalata di uva e pan fritto

 

Maria C. D’Acunto – La luna nel pozzo (Grottaglie – Taranto)

Orecchiette allo sfusato amalfitano con pesto di fagiolini dell'orto della trattoria con cacio ricotta di capra ionica

 

Palma d’Onofrio - progetto Artemide

Orecchiette con saganaki di cozze (pomodori, vino bianco, succo di limone, feta, cipolla e peperoncino)

 

Alessio Greco – Resort Rosa Marina (Ostuni, Br)

Orecchiette con pomodorino brindisino arrosto, salsa di mandorle al basilico e polvere di olive

 

Mimmo Guarino – Four Season (Martina Franca, Taranto)

Orecchiette con tolica (cicerchia), pomodorini infornati, guanciale di maiale nero pugliese e zeste di lime

 

Paola Ortesta – La Cuccagna (Crispiano, Taranto)

Orecchiette all’acquasale: tre pomodori, barattieri, cipolla rossa di Acquaviva, friggitelli, cacioricotta e pane croccante all’origano

 

Giuseppe Panebianco – Fragrante (Palo del Colle, Bari)

Orecchiette con ragout di polpo locale e polvere di tarallo

 

Antonella Ricciolo – responsabile regionale Lady Chef Puglia

Due proposte: orecchiette gluten free con cozze, pomodorini datterini gialli, stracciatella e menta; orecchiette gluten free con vellutata di cime alle acciughe con olio all’aglio nero

 

Domenico Castria – Il praedo della reale (Ginosa, Taranto)

Orecchiette con sugo di pomodoro paesano di Crispiano confit al rosmarino, melanzane a funghetto, uovo stracciato e cacioricotta di capra ionica

 

Lorenzo Lacriola – Tabula Rasa (Bari)

Orecchiette con caponata di verdura e lamelle di mandorla tostata

 

 

Ufficio stampa

Daniela Fabietti

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3351979415

LA RIVIERA DEL CONERO SI TINGE DI RIFLESSI DORATI CON IL BRODETTO DI PORTO RECANATI!

Nell’occasione si celebra Giovanni Velluti, estroso ideatore dell’attuale ricetta 

Porto Recanati (MC)-Domenica 30 giugno, a partire dalle 18:30, nella centralissima Piazza Brancondi è il momento di Brodetto Show, lo storico evento che rappresenta la città rivierasca nel Grand Tour delle Marche.

L’iniziativa, fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale e dal Sindaco, Andrea Michelini, marca l’identità di una comunità legata a doppio filo a questa succulenta preparazione gastronomica, al punto da riservarle il marchio De.C.O., ossia la denominazione comunale.

Il Brodetto di Porto Recanati, infatti, è realmente unico nel variegato panorama delle zuppe da pesce, in quanto si distingue per l’assenza di pomodoro e l’aggiunta del prezioso zafferano che, per l’appunto, dona alla versione portorecanatese della più conosciuta e caratteristica specialità dell’Adriatico un’inconfondibile “aurea dorata”.

Ogni anno Brodetto Show sottolinea alcuni aspetti intorno al rinomato piatto, spettacolarizzandone la degustazione proposta dagli chef dell’Accademia del Brodetto alla portorecanatese. In questa edizione 2024 verranno proposte in degustazione due varianti. Accanto alla ricetta tradizionale ci sarà, infatti, anche un “matrimonio nel piatto” con i Maccheroncini di Campofilone, altro vanto della gastronomia marchigiana, anch’essi blasonati in quanto possono fregiarsi del marchio europeo IGP-Indicazione geografica protetta.

Brodetto Show rappresenta anche l’occasione per ripercorrere in maniera coreografica la storia di Giovanni Velluti, estroso ristoratore locale che nel primo ‘900 creò la ricetta di brodetto attualmente adottata dall’Accademia e che, già all’epoca, oltre a farlo degustare nel suo ristorante lo spediva in tutt’Italia, tant’è vero che il gustoso piatto è citato in una guida del Touring Club Italiano del 1923.

Da sempre nelle Marche la festa e la convivialità sono abbinate alla musica e all’intrattenimento, che in questa circostanza vedrà protagonista il “Duo Acefalo”, una realtà musicale intergenerazionale vincitrice di prestigiosi riconoscimenti nazionali, in grado di esprimere il “soul” marchigiano attraverso strumenti caratteristici e rime dal gusto antropologico.

I piatti di “Brodetto alla portorecanatese”, da solo o accompagnato ai Maccheroncini di Campofilone IGP, saranno abbinati dai sommeliers di AIS Marche ai frutti del vigneto di questa fantastica terra, estesa tra la catena appenninica ed il mare Adriatico, selezionati dall’Istituto Marchigiano di Tutela vini. Ad accompagnare gli assaggi i protagonisti del domani: gli allievi del prestigioso Istituto alberghiero Einstein-Nebbia di Loreto.

In programma anche un omaggio floreale a Porto Recanati dalla comunità dell’entroterra maceratese di Castelraimondo, che parteciperà “in trasferta” con la sua famosa “Infiorata”.

I posti sono limitati e la partecipazione prevede la prenotazione obbligatoria, al costo di € 5, al numero 392 699 9992.

Brodetto Show è sede di tappa del Grand Tour delle Marche, il circuito di eventi promosso dall’organizzazione di Tipicità ed ANCI Marche, in collaborazione con Banco Marchigiano nel ruolo di partner progettuale.

 

Angelo Serri

Gallo Rosso 2024

 
 
 
Gallo Rosso 


Vivere l'Alto Adige nella maniera più autentica
 
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Gallo Rosso: chi è e cosa fa
Gallo Rosso dal 1998 si occupa di promuovere e sostenere la cultura contadina dell’Alto Adige e di riproporla ai giorni nostri nella maniera più autentica possibile, con le sue tradizioni, usanze e peculiarità.
Gallo Rosso come associazione, infatti, nasce dall’esigenza di salvaguardare le tradizionali aziende agricole di piccole dimensioni, poiché i contadini che ne erano proprietari, spesso si trovavano costretti – per ragioni finanziarie – a dedicarsi ad altre attività più remunerative.

Aiutare i contadini a trovare una fonte alternativa di guadagno, come l’ospitalità, la ristorazione, l’artigianato o la vendita di prodotti, è diventata la mission di Gallo Rosso. Per il successo di questa operazione è stato necessario porsi un imprescindibile e solido fondamento: la garanzia di altissima qualità, sia nei servizi, sia nei prodotti.

Far parte del circuito Gallo Rosso significa rispondere ad una serie di rigidi criteri, volti ad un’offerta di livello eccellente.

Nella pratica, Gallo Rosso per i contadini associati svolge attività di consulenza (ristrutturazioni, arredamento di interni, tipologia di colture…), di aggiornamento (utilizzo di software per le prenotazioni online, social network…) e tiene corsi per insegnare come accogliere al meglio gli ospiti; inoltre, organizza eventi, prepara cataloghi per ogni pilastro e materiale informativo cartaceo, partecipa a fiere e stabilisce partnership utili a veicolare la conoscenza del mondo rurale altoatesino.
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Agriturismo 
Il maso diventa anche agriturismo: una soluzione ideale per tutti
Il Catalogo “Agriturismo - le vacanze diverse

L’Agriturismo è la colonna più grande e importante per Gallo Rosso. Con più di 1600 masi distribuiti in tutto l’Alto Adige, l’offerta per trascorrere una vacanza in mezzo alla natura e all’insegna del relax è decisamente vasta. Masi in città o in montagna, tradizionali o moderni, con allevamento di bestiame o frutticoltura: il numero è talmente elevato che di certo chiunque può trovare il maso più adatto alle proprie esigenze.
L’obiettivo di Gallo Rosso è che gli ospiti entrino in contatto con lo stile di vita contadino altoatesino, apprezzandone l’autenticità e la genuinità. Il motto, infatti, è: “Venire come ospite, partire come amico”.

Nell'ospitalità, uno dei criteri in favore della qualità è il limite sul numero di appartamenti e di camere che un maso può offrire: massimo 5 appartamenti e massimo 8 camere. Questo limite è stato fissato perché la gestione dell’ospitalità non prenda il sopravvento sull’attività agricola – la realtà del maso va sempre tutelata – e perché sia più immediato il contatto tra la famiglia contadina e gli ospiti.

La formula dell’agriturismo, d’altra parte, rappresenta per il contadino dell’Alto Adige un guadagno ulteriore e alternativo a quello della vendita del raccolto, del latte e del bestiame.
Grazie all’agriturismo, inoltre, anche le nuove generazioni di contadini sono più motivate a portare avanti la tradizione del maso di famiglia, senza rinunciare a creare nuovi progetti per fornire servizi sempre migliori.
I fiori. I masi che offrono ospitalità sono classificati dalla Provincia di Bolzano in “fiori”, da 1 a 5. Il numero di fiori indica la qualità del servizio e la vivibilità del maso, intese come capacità di accogliere ed intrattenere gli ospiti in un ambiente bello e con tante opportunità per trascorrere il tempo libero.
Per garantire un certo livello di qualità, i masi Gallo Rosso devono avere un minimo di due fiori.
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Soggiornare in un maso: una vacanza davvero diversa
Trascorrere una vacanza in un maso è un’esperienza unica ed indimenticabile, preziosa come un tesoro, perché dà la possibilità di rigenerarsi attraverso la genuinità, la semplicità e l’autenticità delle piccole cose. Recuperare i propri ritmi, stare a contatto diretto con la natura, i suoi profumi e i suoi colori, gustare sapori “veri”, essere lontani dal traffico e dallo stress, respirare aria fresca e pulita, concedersi il tempo di una lettura sul prato o in balcone, avere contatto con gli animali sono fattori che riempiono di gioia assoluta chiunque, sia adulti che bambini.
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Parole chiave per una vacanza al maso
ACCOGLIENZA

L’accoglienza dei contadini consente agli ospiti di sentirsi come in famiglia. I contadini sono sempre disponibili a condividere suggerimenti sui luoghi più incantevoli e nascosti da vedere, informazioni sulle attività nel territorio, servizi e anche momenti conviviali e, allo stesso tempo, sono molto rispettosi dell’intimità dei loro ospiti.
ESPERIENZA NELLA NATURA
I contadini coinvolgono con piacere gli ospiti, qualora lo desiderino, a partecipare alle quotidiane attività che si svolgono al maso. Foraggiare gli animali, pulire la stalla, raccogliere il fieno, sistemare l’orto, mungere diventano per gli ospiti, abituati alla vita, di città momenti magici, perché ristabiliscono il contatto originario tra l’uomo e la natura.
L’offerta nei masi Gallo Rosso include anche escursioni guidate con i contadini, a piedi, in bicicletta o con le ciaspole d’inverno.
VIVERE LE TRADIZIONI
I contadini dei masi mettono in campo le loro competenze per gli ospiti. Insieme si preparano il burro e le marmellate, l’impasto per il pane per cuocerlo poi nel forno a legna, oppure si impara ad intagliare il legno o anche a fare piccoli lavoretti di bricolage con materiali naturali come la paglia. Spesso si torna da una vacanza al maso conoscendo le proprietà benefiche delle erbe selvatiche e il loro uso in medicina e in cucina o avendo la capacità di preparare un balsamo o una crema in autonomia grazie ad un corso di cosmesi naturale.
STARE IN FAMIGLIA
Una vacanza al maso favorisce anche il rafforzamento delle relazioni. Grazie ai tempi rilassati e alla natura, le occasioni per chiacchierare, giocare, gustare e scoprire insieme sono molteplici.
COLAZIONE AL MASO
La vacanza in un maso inizia al mattino, dopo una ricca e abbondante colazione preparata con amore e passione dalle mani della contadina. Gli ospiti del maso, infatti, possono richiedere la colazione in appartamento, oppure farla nella stanza comune, la Stube. Ciò che viene offerto ha la garanzia di freschezza e di genuinità e proviene per la maggior parte, se non tutto, dal maso: torte fatte in casa, uova di gallina, yogurt, marmellate, latte appena munto, pane fresco fatto in casa, succhi di frutta, speck e salumi, formaggi, burro del contadino, frutta fresca e tanto altro. Il modo migliore per cominciare la giornata.
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Prodotti di qualità
Il Catalogo “I Sapori del maso
Dei prodotti di qualità a marchio Gallo Rosso si conoscono la provenienza delle materie prime – che vengono dal maso -, il modo in cui sono cresciute e soprattutto i metodi di produzione. I frutti e le verdure sono raccolti quando la loro maturazione è giunta a compimento, in modo tale che mantengano le loro proprietà organolettiche.
Gallo Rosso, inoltre, sostiene anche una produzione limitata all’entità del raccolto. La vendita diretta al maso dei prodotti, o in alcuni negozi selezionati di alimentari in Alto Adige o nei mercati contadini, fa parte della scelta di privilegiare la qualità al posto della quantità.
Il sigillo di qualità "Gallo Rosso" contrassegna l'eccellente qualità dei suoi prodotti.
Questi alcuni criteri da soddisfare:
direttamente dal maso: almeno il 75% delle materie prime lavorate proviene direttamente dal maso. solo il 25% può essere acquistato da un altro maso altoatesino;
100% Alto Adige: la lavorazione dei prodotti avviene direttamente presso il maso;
prodotti di qualità controllata: ogni prodotto a marchio "Gallo Rosso" ha superato con successo una degustazione alla cieca da parte di una commissione esterna di esperti;
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Osterie contadine
Il Catalogo “Masi con Gusto
Il cibo fa parte dell’identità culturale di ogni paese. Mangiando si scopre profondamente un territorio e in una delle osterie contadine a marchio Gallo Rosso si può senza dubbio gustare la tradizione culinaria altoatesina in maniera autentica e genuina. I criteri per appartenere alle osterie contadine Gallo Rosso sono diversi, tra cui l’obbligo di servire piatti fatti a mano al momento e non precotti, di utilizzare ingredienti provenienti dall’Alto Adige e rigorosamente di stagione e il divieto assoluto di vendere bevande industriali.
Delle 25 osterie contadine a marchio Gallo Rosso, 17 sono Buschenschank, cioè masi che servono vino di produzione propria e 8 Hofschank, cioè masi che offrono carne di produzione propria.
La garanzia di qualità di Gallo Rosso:
 - oltre l'80% dei prodotti proviene dal maso o da un'azienda agricola altoatesina;
 - oltre il 30% dei prodotti proviene dai campi del maso;
 - non sono ammessi piatti precotti. Sul menu si trovano solo piatti fatti al 100% in casa;
 - gli ospiti possono scegliere tra minimo 3 succhi di produzione propria.
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Artigianato
Il Catalogo “Artigianato contadino
I contadini si sono sempre dedicati all’intaglio o all’intreccio nel periodo invernale, quando i campi non potevano essere lavorati. Le varie tecniche dell’artigianato venivano tramandate dai vecchi ai giovani. Con il tempo, questa attività si è quasi perduta. Per questo motivo Gallo Rosso ha fatto un lavoro di ricerca in tutto l’Alto Adige per trovare quei contadini, che ancora custodiscono questo patrimonio prezioso. Sono 5 gli artigiani contadini che vendono le loro opere con il marchio di Gallo Rosso; 4 lavorano il legno e 1 la lana. I criteri di qualità stabiliti per loro sono che la materia prima deve provenire al 100% dall’Alto Adige, deve essere lavorata rigorosamente a mano, deve rappresentare un esemplare unico.
Gli oggetti di artigianato contadino di Gallo Rosso sono delle vere e proprie opere d’arte, alcune con design di grande modernità.
La garanzia di qualità di Gallo Rosso:
 - tutte le materie prime provengono dall'Alto Adige e in parte direttamente dal maso del contadino artigiano;
 - la trasformazione dei prodotti avviene direttamente presso il maso.
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
La Scuola di cucina di Gallo Rosso
La Scuola di cucina di Gallo Rosso è il pilastro più recente e ha l’obiettivo di far conoscere la cucina altoatesina attraverso l’apprendimento e la convivialità (si impara a cucinare insieme a cuochi e si mangia poi tutti insieme quanto si è cucinato). Si tratta di un’esperienza, un momento in cui imparare, provare, ascoltare, ma soprattutto condividere. Il fulcro è la cucina contadina dell’Alto Adige: usando prodotti stagionali e al 100% altoatesini, vengono reinterpretate ricette autentiche in modo innovativo. Una serie di appuntamenti culinari a temi diversi, aperti a tutti, nella splendida location del maso Föhrnerhof di Bolzano. Una full immersion di 5 ore nella tradizione culinaria sudtirolese.
Ecco la Scuola di cucina di Gallo Rosso in breve:
 - più che genuina: alla scoperta della cucina contadina, quella vera;
 - più che locale: freschezza garantita, direttamente dai masi altoatesini;
 - più di una cena: tutti a tavola, un'esperienza indimenticabile.
 
 
 
©Gallo Rosso_Frieder Blickle
 
 
Per informazioni su Gallo Rosso: gallorosso.it
 
 
Gallo Rosso è il nome del marchio che dal 1998 promuove e favorisce l’attività di ormai 1.600 agriturismi in Alto Adige e che appartiene all’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi (Südtiroler Bauernbund). Sin dalle origini lo scopo principale di Gallo Rosso è sostenere i contadini dei masi nello sviluppo di attività da affiancare all’agricoltura. La filosofia dell’Associazione Gallo Rosso è “Avvicinare le persone allo stile di vita degli agricoltori altoatesini”. L’obiettivo di questo progetto è da un lato aprire agli agricoltori altoatesini nuove fonti di reddito e dall’altro dare ai consumatori la possibilità di conoscere il mondo contadino dell’Alto Adige. La classificazione dei masi che offrono alloggio (Agriturismo in Alto Adige) è organizzata in fiori, da 2 a 5; più alto è il numero dei fiori, più numerosi sono i criteri soddisfatti dalla struttura. Inoltre, attraverso standard qualitativi elevati e criteri severissimi, l’Associazione sostiene il lavoro di oltre 120 masi che si dedicano alla produzione di prodotti gastronomici genuini (Sapori del maso), alla ristorazione contadina, o all’artigianato autentico (Artigianato contadino). Ultimo pilastro nato nel 2023 è la Scuola di cucina di Gallo Rosso.
 
 
Per ulteriori informazioni

Gallo Rosso
Tel.: (0039) 0471 999 371
Sonja Kaserer
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
Press Way - Ufficio stampa
Nadia Scioni Mob. 348 0901496

 

ROOTS OF EXCELLENCE IS BACK

 

Dal 27 al 29 luglio 2024 torna al Ciasa Salares di San Cassiano (BZ) l’iconico appuntamento dedicato all’esplorazione

delle autentiche radici del gusto.

 

Tre giorni che riuniscono in Alta Badia le eccellenze del food&wine contemporaneo per raccontare prodotti, storie e il loro patrimonio 

culturale.

 

Roots of Excellence è tornato! Il dirompente appuntamento che riunisce il meglio del food&wine contemporaneo torna dal 27 al 29 luglio a San Cassiano (BZ) in un'inedita edizione estiva. Organizzato dallo storico Ciasa Salares, hotel icona dell’Alta Badia e della tradizione culinaria locale, Roots of Excellence celebra l’essenza dell’autenticità e della sostenibilità, ricercando la qualità assoluta e senza limiti territoriali.

 

Giunto alla sua quarta edizione, l’appuntamento nasce da un’idea della famiglia Wieser, che da oltre 60 anni porta avanti al Ciasa Salares una ricerca di materie prime e prodotti di eccellenza, spaziando in tutto il mondo. Per Jan Clemens Wieser, quarta generazione, e la sua compagna Sara, l’obiettivo è portare in tavola ingredienti e prodotti genuini, privi di sofisticazione e lontani dalle logiche industriali, in modo che l’ospite possa godere di un’esperienza perfetta, gustando il meglio di ciò che l’enogastronomia nazionale e internazionale ha da offrire in questo preciso momento.

 

Siamo felici di tornare con Roots of Excellence dopo qualche anno di stop”, spiega Jan Clemens, attualmente alla guida dell’hotel Ciasa Salares. “Il panorama enogastronomico è totalmente diverso rispetto al 2019, l’anno dell’ultima edizione: oggi il vero lusso è quello attento e consapevole, l’esperienza da provare è quella che può essere data solo dai piccoli produttori meno conosciuti e blasonati, che lavorano quotidianamente sulla massima qualità possibile. Con Roots vogliamo portare ancora una volta nella nostra splendida Alta Badia un racconto attuale e contemporaneo del mondo del cibo e del vino”.

 

Roots of Excellence si svilupperà in tre giornate, ognuna con una tematica ben precisa, in cui si alterneranno degustazioni, talk e incontri con gli artigiani del gusto, che porteranno la loro idea di enogastronomia autentica in alcuni dei luoghi più rappresentativi dell’Alta Badia, circondati dal panorama delle Dolomiti.

Fil rouge della prima giornata sarà la cucina in alta quota, con l’appuntamento alle Baite del Ciasa Salares insieme alle eccellenze italiane produttrici di salumi, formaggi e carne, mentre nella seconda dominerà la brace negli spazi attrezzati del Sass Dlacia, alle porte del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies. Come da tradizione l’evento terminerà il lunedì proprio al Ciasa Salares, nella “casa” in cui tutto ha avuto origine e che accoglierà i banchi d’assaggio con chef, produttori e vignaioli.

 

 

Per info e biglietti: www.ciasasalares.it/it/experiences

 

I primi protagonisti confermati di Roots of Excellence

Ristoranti: Ristorante l’Ostì, Gino’s BBQ, Osteria Fratelli Pavesi, Balin, Calmo Ristorante, Ahimè, Cantine Cattaneo, Bar Manuela, Cantina del Tormento, Origini Bacoli, Octavin Arezzo, BÙ Cheese Bergamo, Millenium PUB Cusano Mutri, Osteria Michiletta, Vino Vero Venezia, Cantina del Tormento. 

Artigiani: Agricola Foradori, Guffanti Formaggi, Remedio Sanchez, Bio Sing, Macelleria Oberto, Macelleria Sani, Panificio Follador, Pasticceria Olivieri, 

Diletta Zenna, Federico Orsi, Lo Speck del Ciasa Salares.

Vino - distribuzioni: Velier Triple A, Les Caves de Pyrene, Gitana Wines, Aviner, Venezian distribuzione, Vini Volanti, Consorzio Co.Vi.Bio, Wine Governo.  

Vino - produttori: Cantine Ognostro, Radikon, Tenuta Dornach, Weingut Pranzegg, Microbio Wines, Vinos al Margen, Daniel Ramos, Escoda Sanahuja, Domaine Truchetet, Vignoble de Pauline, Foradori, Cantine Iuli, Arcari Danesi, Justin Maillard. 

Acqua ufficiale dell’evento: Acqua Dolomia

 

Carlotta Flores Faccio

TRENTINO, TRA ENOGASTRONOMIA E NATURA PER PONTI DI PRIMAVERA SUPER

 

Quando la festività è infrasettimanale, la voglia di agganciare uno o due giorni di ferie e partire è irresistibile. La primavera 2024 regala due ottime opportunità per gli amanti del genere: tra la Festa della Liberazione del 25 aprile di giovedì e il primo maggio di mercoledì, si può organizzare addirittura un viaggio di una settimana, sfruttando soli tre giorni di ferie. Chi si accontenta di uno stacco più breve, può partire dal primo al 5 maggio: due giorni di assenza dal lavoro per cinque di vacanza!

E allora via alla pianificazione. La Strada del Vino e dei Sapori del Trentino corre in aiuto proponendo tre itinerari alla scoperta del territorio, con attività all’aria aperta intervallate da irrinunciabili momenti di visita e degustazione.

 

#Itinerario n. 1: Teroldego e skywalk in Piana Rotaliana

Giardino vitato più bello d’Europa, come lo definì Goethe, la Piana Rotaliana a nord di Trento è un pullulare di cantine da conoscere e visitare. Tra queste, l’Azienda Agricola Elio e F.lli che abbina l’esperienza in cantina ad una passeggiata tra i vigneti, con finale nella sede storica, tra antiche volte a botte e muri in sasso, per una degustazione guidata. Qui, non può mancare un calice di Teroldego Rotaliano DOC, autoctono rosso del Trentino e vino principe del territorio. Per un colpo d’occhio privilegiato su questo meraviglioso panorama, la tappa d’obbligo è il Monte di Mezzocorona, raggiungibile in pochi minuti con la funivia dal centro della borgata o, per i più sportivi, a piedi su sentiero o addirittura attraverso la spettacolare ma semplice ferrata Giovanelli del Burrone di Mezzocorona. Un posto magico, senza auto, dove godersi non solo momenti di relax, ma anche di pura adrenalina, grazie alla nuova Skywalk di 17 metri, con pavimentazione in vetro nella parte più esposta, sospesi sui 648 metri sottostanti, o il ponte tibetano a 120 metri di altezza: lungo 123 metri, permette di attraversare la suggestiva Val della Villa vivendo un’emozione unica. E quando è il momento di sedersi a tavola, il consiglio è di andare al Ristorante La Cacciatora, con i suoi piatti tipici della cucina trentina, la selvaggina preparata ad arte ed il famoso carrello dei bolliti, affiancati da proposte più contemporanee e in grado di accontentare tutti i palati. Per la notte, invece, pratica e confortevole la soluzione dell’Affittacamere La Ferrata: da qui si può partire il giorno successivo per affrontare la Via ferrata Rio Secco in partenza da Cadino, che si sviluppa all’interno di una forra offrendo refrigerio anche nei mesi più caldi.

 

#itinerario n. 2: Valsugana by bike, tra storia e bollicine

Vallata perfetta da percorrere in bici, lungo la sua pianeggiante pista ciclabile che costeggia a pelo d’acqua anche il lago di Caldonazzo, offre alcune imperdibili chicche. Come la visita a Castel Ivano, antico maniero del XII secolo dopo Cristo, per un tuffo nel Medioevo e nella sua storia, tra ambientazioni interne e il meraviglioso giardino con piante secolari. Qui merita una visita la cantina Terre del Lagorai: l’ospite viene accolto con una camminata tra i filari del vigneto intorno al castello per poi essere condotto tra pupitre destinate al remuage del Trentodoc qui prodotto. La location perfetta per una degustazione guidata tra vini fermi e bollicine di montagna. E via di nuovo in sella, per raggiungere un antico palazzo del XVI secolo nel centro storico di Levico Terme, dove Riccardo Bosco è pronto a proporre una indimenticabile esperienza a tavola. Il suo ristorante “Boivin” prende il nome dalla parola dialettale che indica il mosto che bolle. Qui già negli anni Sessanta il padre Giancarlo risanò le stalle e gli avvolti di un’antica casa di famiglia per dare vita ad un locale in cui veniva servito vino accompagnato da speck e Schüttelbrot. Oggi non è cambiata la voglia di accogliere e la grande ospitalità, ma nel segno di una proposta enogastronomica di eccellenza, con una selezione di piatti in carta affiancati da menù a tema e menù degustazione studiati nel rispetto del ritmo delle stagioni. E per un meritato riposo dopo una giornata passata pedalando, c’è il B&B “Alla Loggia dell’Imperatore”, situato in un prestigioso edificio di inizio Novecento a pochi passi dal centro storico di Levico Terme, vicino al Parco Asburgico dove passeggiavano Francesco Giuseppe e la principessa Sissi. Un’atmosfera accogliente e familiare, come in ognuna delle strutture che vantano il marchio B&B di Qualità in Trentino, tra colori e materiali ispirati al tipico stile trentino-tirolese, oltre alla possibilità di fare un’incursione in un ex rifugio antiaereo, dove oggi è custodita una personale selezione di bottiglie accanto agli attrezzi di lavoro di un tempo.

 

#Itinerario n. 3: dal bosco al vigneto, in Vallagarina

In questo caso si parte da Rovereto, cittadina ricca di fascino, storia, arte e cultura, per poi addentrarsi nel bosco della città che conduce, in un’oretta di passeggiata in leggera salita, all’Azienda Agricola Balter, sita in un suggestivo castelliere del Cinquecento, con i suoi merletti e l’antico torrione, che regala una vista incredibile sulla vallata sottostante. Dopo una visita incentrata su territorio, struttura, vinificazione e focus specifico su metodologia produttiva del Trentodoc, si passerà all’assaggio di vini fermi e bollicine di montagna. Divertente e insolita la proposta in programma sabato 20 aprile alle ore 15.00, “Sbocca la tua bottiglia”. Un’occasione per partecipare attivamente a remuage, sboccatura, dosaggio, tappatura e vestizione della bottiglia con etichetta personalizzata, da portare poi a casa nell’apposita confezione in legno. Rientrando in città ci si può concedere una piacevole pausa al Briciole Food&Drink, punto vendita di Panificio Moderno che conta un’ampia selezione di proposte dolci e salate, perfetto dal momento della colazione fino al pranzo. Per concludere la giornata in bellezza, c’è il Ristorante Il Doge, con la sua caratteristica sala con volte e sassi a vista del 1654, ricavata dalle cripte della Chiesa del Redentore, e la cucina di territorio. E per svegliarsi con una impagabile vista sulle montagne della Val d’Adige, si può rivolgersi al B&B Ai Colli, prossimo alla riapertura, situato in una parte ristrutturata di villa storica e a due passi dal centro cittadino.

 

Consigli di viaggio

Nella scelta dei piatti il consiglio è quello di privilegiare le proposte di stagione a km ravvicinato, come quelle che valorizzano il sapore delicato degli Asparagi bianchi di Zambana o la ricchezza di boschi e campi a primavera, tra tarassaco, ortiche, aglio orsino e altre erbe selvatiche. Nel bicchiere, non può invece mancare una degustazione di Vino Santo Trentino DOC, il passito dei passiti prodotto in Valle dei Laghi che, proprio in primavera, inizia il suo lunghissimo affinamento in piccole botti di rovere, dove riposerà per almeno 6-8 anni.

 

La Strada del Vino e dei Sapori del Trentino è a disposizione per ulteriori informazioni e contatti con i produttori. Tenendo monitorato il sito, tastetrentino.it/vino, inoltre, si potranno scoprire tutti le esperienze e gli eventi enogastronomici in programma:  da non perdere in questo periodo, ogni fine settimana, “Weekend in cantina” e, a maggio, “Gemme di gusto”, la rassegna che riunisce passeggiate, aperitivi all’aria aperta, visite presso i produttori e molte altre iniziative in omaggio alla primavera.

 

Ufficio stampa Strada del Vino e dei Sapori del Trentino

Stefania Casagranda

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