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Libri

“IL GIRO DEL MONDO IN 80 CANTINE”: L’ULTIMO LIBRO DEL GIORNALISTA AMERICANO MIKE VESETH PRESENTATO A CONEGLIANO

“Un onore potersi confrontare con questa Impresa storica e lungimirante che ha fatto la storia del Prosecco”, le parole riservate alla Carpenè Malvolti

 

L’occasione è stata la cerimonia di consegna della prima Borsa di Studio Internazionale Etilia Carpenè Larivera

 

Un viaggio attorno al mondo attraverso il vino raccontato da 80 delle principali Cantine a livello planetario. Questo l’intento di “Il Giro del Mondo in 80 Cantine”, l’ultimo lavoro letterario del giornalista e redattore americano del The Wine Economist Mike Veseth, presentato lo scorso 22 Settembre al Campus Universitario di Conegliano, in occasione della cerimonia di consegna della prima Borsa di Studio Internazionale intitolata ad Etilia Carpenè Larivera, sesta Generazione della Famiglia del Prosecco.

 

“...Un evento – ha sottolineato Rosanna Carpenè, quinta Generazione della Famiglia nonché Presidente della Fondazione ITS Academy – che si è coerentemente inserito nel prospettico contesto internazionale della cerimonia di consegna della Borsa di Studio, con cui si è inteso premiare l’Allievo più meritevole dell’Istituto Cerletti creando i presupposti  per maturare un’esperienza presso un’Università ed un’Impresa all’estero. Un’opportunità per approfondire le dinamiche economico-finanziarie inerenti al settore agro-alimentare ed alla sostenibilità ambientale, quali fattori critici di successo sui mercati internazionali...”.

 

L’Autore, ospite dunque della giornata,  che ha celebrato la prima  Borsa di Studio Internazionale intitolata alla sesta Generazione della Famiglia Carpenè, Etilia, ha speso in tale sede parole di elogio per la storica Cantina, sottolineando in particolare l’importanza della condivisione, oggi come ieri, dei valori fondanti delle origini. “...Carpenè Malvolti è un’Impresa di valore e sono onorato di aver partecipato a questa giornata – ha commentato Mike Veseth - siamo di fronte ad un’Impresa storica che fin dall’inizio è stata lungimirante ed ha saputo guardare al futuro andando avanti senza dimenticare il passato...”. 

 

Al contrario di quanto si potrebbe evincere dal titolo, il libro di Veseth non è una pubblicazione sul vino ma sulle persone e l’intento dell’Autore è quello di introdurre i lettori ad un virtuale giro attorno al mondo attraverso il vino di 80 tra le principali Cantine, scegliendo come simbolo dell’Enologia Italiana proprio quel Prosecco, di cui il Fondatore della Carpenè Malvolti si può pregiare di esserne stato l’inventore già nel 1868. Ispirata nel titolo dal romanzo di Jules Verne, "Around the World in Eighty Wines"-  questo il titolo in lingua originale della pubblicazione - si presenta come un itinerario raccontato tramite altrettanti bicchieri di vino, ciascuno rappresentativo di una storia diversa, di un Territorio, di una Denominazione, di una Famiglia.

 

 

 

Marte Comunicazione snc

VINO. UNIONE ITALIANA VINI PUBBLICA L’UNDICESIMA EDIZIONE DEL CODICE DENOMINAZIONI DI ORIGINE DEI VINI

 

Il volume raccoglie tutti i disciplinari di produzione dei vini Docg, Doc e Igt e riporta i titoli delle disposizioni comunitarie e nazionali sulle denominazioni di origine dei vini consultabili online

 

Milano, 4 ottobre 2018 – Dopo quattro anni dalla precedente pubblicazione, Unione Italiana Vini ha dato alle stampe l’undicesima edizione del “Codice denominazioni d'origine dei vini”. Il Volume, nelle sue 1.760 pagine, raccoglie i testi aggiornati dei disciplinari sui vigenti, sia dei provvedimenti approvati in sede nazionale che inviati alla Commissione dell'Unione europea in attesa di approvazione definitiva, ma che sono già applicabili in quanto è stato emanato l’apposito decreto Mipaaf di etichettatura transitoria.

 

Nel volume sono poi elencate tutte le principali disposizioni Ue e nazionali collegate alle DOP e IGP comprese le circolari ministeriali interpretative che sono consultabili online.

 

Il mondo delle denominazioni di origine dei vini costituisce la punta di diamante del settore ed è in continua crescita quantitativa come testimoniano i dati produttivi degli ultimi anni che hanno superato i 15 milioni di ettolitri annui per le DOP e insieme ai vini IGP aggiunge una percentuale complessiva superiore al 60% sull’intera produzione vinicola nazionale.

 

In totale, in Italia abbiamo 526 disciplinari di produzione suddivisi tra denominazioni di origine controllata e garantita (73), denominazioni di origine controllata (335) e indicazioni geografiche tipiche (118).

 

Il Codice denominazioni di origine dei vini, a cura di Antonio Rossi, è il risultato di uno sforzo editoriale compiuto dall'Unione Italiana Vini per offrire uno strumento semplice e utile in ogni azienda vitivinicola tenuta a conoscere i disciplinari di produzione e le disposizioni che governano la complessa materia delle denominazioni di origine dei vini.

 

FEDERICO FUSCA

IL GATTIMASSOBRIO ANNUNCIA  LE 40 TAVOLE MEMORABILI DELL’ANNO

 

 

 

Esce la quarta edizione della guida ai ristoranti italiani, con 3.300 segnalazioni

 
Cresce ancora la guida ai ristoranti di Paolo Massobrio e Marco Gatti, che verrà presentata a Golosaria Milano il 29 ottobre: ben 3.300 segnalazioni, tra cui 332 corone radiose, il massimo della valutazione, accanto a 568 faccini radiosi, altro livello d’eccellenza utilizzato dalla squadra di 90 collaboratori della coppia col papillon.

 

Una guida che mette sul medesimo livello di giudizio la trattoria e il ristorante, la pizzeria e l’agriturismo.

 

Oggi vengono annunciate le 40 tavole “memorabili”, descritte sul portale del gusto IlGolosario.it, con il piatto migliore. Una miniguida, che apparirà anche con l’indicazione di un fondino nella recensione di questi 40 locali, che hanno lasciato il segno. Alessi e Acqua Lauretana gli sponsor, rispettivamente delle soste memorabili e delle corone radiose.

 

Iniziamo dunque dal miglior ristorante assoluto: quest’anno è in Piemonte, dopo che negli anni precedenti aveva preso casa in Sicilia (La Madia di Licata e Accursio a Modica). Si tratta del ristorante La Madernassa di Guarene (Cuneo), dove lavora lo chef Michelangelo Mammoliti.

 

Migliore pizza assoluta è invece quella di Simone Padoan, ai Tigli di San Bonifacio, campione della pizza contemporanea. 

 

L’accoglienza migliore va a un locale di Finale Emilia, la Fefa, con l’ostessa Giovanna Guidetti, mentre la promessa per il GattiMassobrio è in Veneto, a Montagnana, al ristorante Moro, con la cucina superba di Silvia Moro.

 

 

 

 

E le migliori tavole delle principali città e delle regioni? 

Eccole

 

VALLE D’AOSTA

Gignod (Ao) - La Clusaz

 

PIEMONTE

Cervere (Cn) - Antica Corona Reale

Torino - La Piazza

 

LIGURIA

Levante Ligure - Ne (Ge) - La Brinca

Ponente Ligure - Alassio (Sv) - Nove • Villa della Pergola

 

LOMBARDIA

Albavilla (Co) - Cantuccio

Milano - Daniel Cucina Italiana Contemporanea

 

VENETO

Altissimo (Vi) - Casin del Gamba

Venezia - Glam by Enrico Bartolini

 

TRENTINO

Pergine Valsugana (Tn) - Antica Trattoria Morelli

Trento - Locanda Margon

 

ALTO ADIGE

Sarentino (Bz) - Terra - Hotel Auener Hof

 

FRIULI VENEZIA GIULIA

San Quirino (Pn) - La Primula

 

EMILIA

Agazzano (Pc) - Or - Cucina d’Arte

Bologna - Osteria Bottega

 

ROMAGNA

Cattolica (Rn) - Liuzzi

 

TOSCANA

Castiglione d’Orcia (Si) - Osteria Perillà

Firenze - Il Palagio - Four Season Hotel Firenze

 

MARCHE

Loreto (An) - Andreina

 

UMBRIA

Orvieto (TAR) - I Sette Consoli

 

LAZIO

San Cesareo (Rm) - Osteria di San Cesario

Roma - Metamorfosi

 

ABRUZZO

Guardiagrele (Ch) - Villa Maiella

 

MOLISE

Termoli (Cb) - Osteria dentro le mura 

 

CAMPANIA

Eboli (Sa) - Papavero

Napoli - Eccellenze Campane (via Brin)

 

BASILICATA

Bernalda (Mt) - La Locandiera 

Potenza - Antica Osteria Marconi

 

PUGLIA

Orsara di Puglia (Fg) - Peppe Zullo

Bari - La Bul

 

CALABRIA

Longobardi (Cs) - Magnatum Degusteria

Catanzaro - Abbruzzino 

 

SICILIA

Licata (Ag) - La Madia

Palermo - Gigi Mangia

 

SARDEGNA

Sardegna del Nord: Olbia (Ss) - Dolceacqua 

Sardegna del Sud: Calasetta (Su) - Oasi Blu

 

Federica Borasio

 

IL PREMIO ITAS DEL LIBRO DI MONTAGNA FA TAPPA AL RIFUGIO PARCO ANTOLA

 

 

 

Il Premio ITAS del libro di montagna Il Premio ITAS del libro di montagna,” il più importante premio europeo dedicato all’editoria di montagna, che nell’ultima edizione ha visto trionfare “La lezione del freddo” di Roberto Casati nella sezione migliore opera narrativa, si trasferisce per un giorno in Antola.

 

Sarà una giornata di “cultura a 1500 metri”, aperta a ragazzi e adulti, per promuovere la letteratura ma anche per invogliare i giovani alla scrittura e alla lettura. Per l’occasione, ITAS ha organizzato un laboratorio di scrittura per ragazzi, docenti e famiglie delle scuole medie degli Istituti Comprensivi delle Valli Scrivia, Trebbia e Borbera e di città e territori limitrofi.

 

L’iniziativa avrà inizio alle 11.00 con un reading letterario accompagnato da musica dal vivo. Le narrazioni porteranno con l’immaginazione a salire e scendere per i sentieri più belli attraverso le parole di grandi e “piccoli” scrittori.

 

Nel pomeriggio, dalle 14.00 alle 15.30, l’appuntamento entrerà nel vivo con il laboratorio per ragazzi “Parole Appese”: un’opportunità per capire come costruire brevi testi narrativi e come scriverli partendo delle proprie esperienze personali. Alcuni racconti saranno letti e commentati.

 

Il Premio ITAS è un progetto culturale che, mantenendo al centro la rassegna editoriale, propone iniziative formative ed educative rivolte a insegnanti, studenti, appassionati di montagna, dell’outdoor e un premio di narrativa per ragazzi “Montagnavventura”.

 

Con questa iniziativa, la mission del Premio ITAS è, quindi, quella di favorire non solo la diffusione della “cultura della montagna”, ma anche quella di collaborare con istituzioni, pubbliche e private, per far crescere tra i più giovani il senso di appartenenza al proprio territorio e con esso il piacere di conoscerlo e di prendersene cura.

 

Per info:

www.premioitas.it

www.parcoantola.it

www.rifugioantola.com

 

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L'INDICE DI EQUILIBRIO

L'ANIMA DEL VINO TOSCANO

 

 

 

Massimo Rustichini fa il bis. Dopo il successo della sua prima opera “Chi ha rubato l’anima dell’acqua?”, ha edito recentemente “L’anima del vino toscano”. Con quest’ultimo, Rustichini ha alzato il tiro. Oltre alla consueta e piacevole descrizione dei luoghi e dei personaggi che li animano, entra anche nella parte etica, produttiva e commerciale del mondo del vino. 

 

Già il titolo è emblematico, toccando i vini di grandi e note aziende toscane, mettendoli in contrapposizione con i vini prodotti da piccole e medie aziende, con l’aiuto o meno, di enologi non celebri ma certamente validi.  Con questo, l’autore non vuole dire che essi sono migliori, ma solo che sono l’espressione dei propri terroir. Quindi ben distinti tra loro. Partendo dalla Lunigiana, Rustichini tocca via via, tutte le tappe del tour dei grandi vini di Toscana.

 

Non solo.  Li umanizza secondo chi li fa.  Gran parte di essi, sono ancora da scoprire compiutamente.  Alla mia domanda del perché nel libro non ci sia neanche la foto di un vino o di un produttore, mi rispose che dal suo minuzioso ma invitante racconto, il lettore avrebbe conosciuto molto meglio entrambi.  

 

Mettendolo sul piano enoico, questo secondo racconto di Massimo Rustichini, è come un vino rosso di buona annata da centellinare lentamente, godendone il ricco e complesso bouquet, e l’armonica struttura del vino. Un volume da tenere sia nella nostra biblioteca che in cantina. L’augurio per l’amico Massimo? Cento di questi libri.

 

Virgilio Pronzati

 

Titolo: L’anima del vino toscano 

Formato: 21 X 14,5

Pagine: 160

Prezzo:  € 15 

VARAZZE D'AUTORE

 
 
 
Continua con grande successo di pubblico la rassegna Varazze D’Autore organizzata e voluta dal Mondadori Bookstore in collaborazione con il Comune di Varazze. 
Il prossimo 8 Agosto in Piazza Bovani alle ore 21:15 Andrea Vitali presenterà il suo ultimo libro “Nome d’arte Doris Brilli” 
Scheda libro 
 
La notte del 6 maggio 1928, i carabinieri di Porta Ticinese a Milano fermano due persone per schiamazzi notturni e rissa. Uno è un trentacinquenne, studente universitario provvisto di tesserino da giornalista. Interrogato, snocciola una lista di conoscenze che arriva fino al direttore del «Popolo d’Italia», quel Mussolini fratello di…, per accreditare la sua versione, ovvero che è stato fatto oggetto di adescamento indesiderato. L’altra è una bella ragazza che, naturalmente, sostiene il contrario. Ma amicizie per farsi rispettare non ne ha, e soprattutto non ha con sé i documenti, per cui devono crederle sulla parola circa l’identità e la provenienza: Desolina Berilli, in arte, essendo cantante e ballerina, Doris Brilli, di Bellano. E dunque, la mattina dopo, la ragazza viene scortata al paese natio. Che se ne occupi il nuovo comandante, tale Ernesto Maccadò, giovane maresciallo di origini calabresi giunto sulle sponde del lago di Como da pochi mesi. E lui, il Maccadò, turbato per il clima infausto che ha spento l’allegria sul volto della fresca sposa Maristella, coglie al volo l’occasione per fare il suo mestiere, ignaro delle complicazioni e delle implicazioni che il caso Doris Brilli è potenzialmente in grado di scatenare.
 
Con Nome d’arte Doris Brilli, Andrea Vitali inaugura una serie di romanzi che hanno per protagonista uno dei personaggi più amati dal pubblico dei suoi lettori, il maresciallo Ernesto Maccadò, presente nelle storie di maggior successo come La signorina Tecla Manzi, Olive comprese, La mamma del sole, Galeotto fu il collier, Quattro sberle benedette, Le belle Cece, A cantare fu il cane, raccontando i suoi esordi alla caserma di Bellano, e il suo faticoso acclimatarsi, non solo per via del tempo meteorologico.
Andrea Vitali è nato a Bellano, sul lago di Como, nel 1956. Medico di professione, ha coltivato da sempre la passione per la scrittura esordendo con il romanzo Il procuratore, premio Montblanc per il romanzo giovane 1990. Nel 1996 ha vinto il premio letterario Piero Chiara con L’ombra di Marinetti. Approdato alla Garzanti nel 2003 con Una finestra vistalago, ha continuato a riscuotere il consenso di pubblico e critica con i suoi romanzi sempre presenti nelle classifiche dei libri più venduti, ottenendo i maggiori premi letterari italiani. Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia e nel 2015 il premio De Sica.
 
Bettina Bolla
 

BAGNI MAFALDA ROYAL: ELENA BALLERINI, CONDUTTRICE RAI PRESENTA IL SUO LIBRO “COME NON DARLA....VINTA"

 

 

Elena Ballerini, nota conduttrice Rai (nel cast del programma “Mezzogiorno in famiglia”) sarà ospite Giovedì 2 agosto dei Bagni Mafalda Royal. A dialogare con lei la giornalista del Secolo XIX Silvia Simoncelli e Bettina Bolla, proprietaria dello stabilimento.
Autrice e interprete dei suoi testi, Elena Ballerini esordisce come scrittrice con il libro “Come non darla...vinta”,  un saggio brillante che affronta il tema dell'affermazione delle donne nel mondo dello spettacolo e, più in generale, del lavoro.

 

Nel libro, edito da Imprimatur, la scrittrice ci fornisce istruzioni utili per godere dei vantaggi di certe conoscenze evitando approcci indesiderati. 

 “Avevo scritto questo saggio mesi prima che esplodesse il caso Weinstein” - precisa l'autrice - “Nel mio libro non c’è alcun riferimento alla morale o alla separazione fra giusto e sbagliato. È una linea che ciascuno tratteggia secondo la propria etica".

 

E continua: "Visto che ogni cosa ha un prezzo perché c’è un prima, un dopo, ma soprattutto un durante, in questo manuale ho descritto alcuni espedienti di fuga per sottrarsi a situazioni imbarazzanti attraverso l’individuazione di strategie da attuare nei confronti delle principali tipologie di uomini potenti, analizzate con un po’ di umorismo, con cui può capitare di imbattersi quando si cerca il proprio posto nel mondo. Perché questo posto si può raggiungere sempre quando si crede in un grande valore come la meritocrazia".

 

Anche se l'esordio letterario è arrivato solo ora, la passione per la scrittura è nata in Elena molto presto. "Nel mio subconscio ho iniziato a fare spettacolo per diventare un giorno una scrittrice” racconta - “Quando avevo 7 anni scrivevo su alcuni foglietti dei pensieri che chiamavo canzoni. Poi li accartocciavo per tenerli nascosti. Erano talmente importanti per me che pensavo che l’unico modo per custodirli fosse non leggerli a nessuno. In realtà mia mamma li aveva trovati tutti e mi iscrisse ad un concorso letterario dopo averli trascritti. Lo vinsi ma provai imbarazzo quando le mie poesie furono lette ad alta voce. Da quel giorno ho scritto ancora e di nuovo solo per me. Fino ad oggi, quando ho capito quanto sia giusto e significativo per me scrivere del tema che mi tocca più da vicino: l’autodeterminazione”.

 

Bettina Bolla

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