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Liquori & Distillati

25MA FESTA DELLA GRAPPA BARILE


Consegna
del “Premio Grappa Barile 2021”

Silvano d’Orba (AL)

 

L’antica Distilleria Artigiana GRAPPA BARILE organizza la 25ma 

FESTA DELLA GRAPPA BARILE 

che si terrà a Silvano d’Orba (AL), in Distilleria,  domenica  24 OTTOBRE   2021, a partire dalle  ore  15.30.

 

E’ oramai il tradizionale evento che richiama appassionati e non  o perché no, anche semplici curiosi,  da tutta Italia a Silvano d’Orba -  dove il Piemonte profuma ancora di Liguria – in provincia di Alessandria - in un’area storica  dell’Alto Monferrato,  recentemente inserita nelle zone tutelate dall’Unesco insieme alle Langhe e al Roero e  dove la grappa è una tradizione locale, ben consolidata in questa distilleria d’epoca attiva dalla metà dell’800, luogo non solo di ritrovo di appassionati bensì  di confronto  dove tradizione e cultura si incontrano. 

 

Qui, dove il tempo sembra essersi fermato,  l’ospitalità la fa da padrone; oltre alla consueta degustazione gratuita delle migliori grappe,  potrete essere guidati alla scoperta della distilleria, un luogo antico, affascinante,   che porta con se un velo di magia che racchiude la distillazione e che per il prezioso valore dei suoi alambicchi  e della sua struttura unica al mondo è già stata location di interesse per le giornate del FAI nel 2015 . Una “bottega d’arte” dove  autentici capolavori prendono vita che  merita di essere tramandata ai posteri.  E’ per questo motivo che il Mastro distillatore Luigi Barile – Gino per gli amici -, ha  inoltrato la candidatura  per la messa in tutela della distilleria da parte dell’Unesco come patrimonio culturale, affinché diventi  fonte di ispirazione e di insegnamento di vita per le generazioni future. Il suo principio è sempre stato quello di  “fare della qualità non della quantità”  e in questa distilleria  il mastro distillatore, classe 1932, autentico signore operaio con la cravatta che spunta sotto la tuta da lavoro , mediante alambicchi a bagnomaria che hanno ormai superato il secolo di vita, scaldati   con fuoco  a legna, produce un distillato di rara eccellenza, ricco di sapore, complesso e raffinato negli aromi.

In ogni bottiglia  c’è l’amore e la passione per il suo lavoro: un lavoro artigianale e difficile ma che gli  ha dato  molte  soddisfazioni : sua la grappa donata  ai Capi di  Stato  al  G8  di Genova nel  2001 e al G20  del Canada nel 2010.

Questo fatto, estremamente significativo e straordinario per essere stata selezionata per ben due volte in questo secolo a rappresentare l’Italia al massimo livello mondiale dei Capi di Stato,  è la logica conseguenza  dell’altissima qualità raggiunta da questo distillato tipicamente italiano il quale ha ottenuto dei lusinghieri giudizi di autorevoli esperti del settore.   Vale la pena di citare  il compianto Luigi Veronelli il quale  scrisse che “una grappa così non l’aveva mai bevuta in vita sua…” e definì appunto Luigi Barile , già nel 2000, il miglior distillatore italiano.   

Non è un caso se questo prodotto ha incantato la severa giuria di “Wine & Spirit Competition 2003” di Londra guadagnandosi il Premio considerato l’Oscar del settore.  Senza contare tutti gli altri premi e gli articoli dei più grandi esperti del campo.

 

Fiore all’occhiello  della grappa Barile sono le invecchiate  a partire dal 1976; ultima nata la “OVER 40”, straordinaria grappa invecchiata 42 anni, prodotta  in edizione limitata di 341 bottiglie numerate, con elegante cassetta e certificato di garanzia, comprensiva anche di un DVD che racconta le fasi salienti della produzione della grappa.

 

Come da tradizione verranno consegnati  i Premi Grappa Barile 2021. Quest’anno  i premiati sono:

Dr. Gianni Barbacetto – Giornalista  e inviato de Il fatto Quotidiano –

Prof.ssa Maria Rita Gismondo –  Direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica e virologica dell’Ospedale “Luigi Sacco” di Milano -

Sig. Giorgio Dalpian  - Imprenditore e ricercatore della qualità -

 

Ospite d’onore, che consegnerà i Premi, sarà  l’Ing.  Vittorio Malacalza

 

L’evento, coordinato da Marina Marcenaro, sarà presentato dalla regista-filmaker Wilma Massucco – autrice del  documentario sulla vita di Luigi Barile dal titolo “Chi l’avrebbe mai detto?”-  mentre Virgilio Pronzati, profondo conoscitore dei terroir dei vini di tutto il mondo, grandissimo  sommelier, enogastronomo, poeta e insegnante nelle scuole alberghiere,  “racconterà” i sapori delle diverse Grappe. 

Quest’ultimo anno e mezzo è stato particolare ma abbiamo voglia di ripartire e di farlo con i tanti amici e appassionati che ci seguono ormai da tanti anni, attraverso i profumi e i sapori delle nostre grappe e l’atmosfera di quel luogo antico, affascinante, quasi  magico dove tradizione, genuinità  e cultura si incontrano  che è l’antica distilleria Barile. 

 

Come di consueto verrà offerto un buffet realizzato dalla prestigiosa Ditta  di Silvano d’Orba Bottaro & Campora Ricevimenti, che  preparerà  una mega-torta. 

 

Gli “onori di casa” saranno fatti dai titolari: Luigi Barile e la moglie Saveria De Palo.

 

La manifestazione si svolgerà anche in caso di pioggia e in totale sicurezza  nel più ampio rispetto delle norme per il contenimento della diffusione del Covid19. A tal riguardo  segnaliamo che l’ingresso sarà riservato ai soli titolari di green pass. Ampio parcheggio gratuito a 90 mt dalla distilleria.

 

Per maggiori informazioni sulla festa, sulle grappe e quant’altro si rimanda al sito www.grappabarile.it

 

 

Premio Alambicco d’Oro 2021

 

Sabato 4 settembre a Vicenza la selezione ‘spiritosa’ per premiare grappe, acquaviti e Brandy italiano

 

Appuntamento all’Hotel Viest con la partecipazione di 60 assaggiatori ANAG in arrivo da tutta Italia

Il mondo della distillazione sarà protagonista a Vicenza con la selezione di grappe, acquaviti e Brandy italiano in gara per la 38esima edizione del Premio Alambicco d’Oro, il concorso nazionale promosso da ANAG, Associazione nazionale assaggiatori grappa e acquaviti. L’appuntamento è in programma sabato 4 settembre all’Hotel Viest e coinvolgerà, in forma riservata e nel rispetto delle norme anti Covid-19, 60 assaggiatori ANAG in arrivo da tutta Italia. Saranno loro ad assegnare medaglie Best Gold, Gold e Silver e il premio speciale riservato alla distilleria che otterrà il miglior punteggio complessivo sommando le medaglie assegnate a prodotti propri e a quelli per conto terzi. Il concorso prevede anche l’assegnazione di un altro premio speciale, “Il vestito della grappa”, che andrà alla bottiglia giudicata più bella per etichetta e forma da una giuria composta da giornalisti, architetti, designer e operatori esterni al mondo della distillazione.

 

Gli assaggiatori ANAG presenti alla selezione “spiritosa” hanno superato nelle rispettive delegazioni regionali degli appositi test selettivi ritenuti fondamentali per garantire l’uniformità di giudizio nella valutazione di prodotti in arrivo da tutta Italia ed espressione di ogni singolo territorio. Nove le categorie in gara al Premio Alambicco d’Oro, con prodotti presentati da distillerie e aziende vitivinicole con le cosiddette “grappe di fattoria” ottenute con le loro vinacce da distillerie esterne: grappe giovani e giovani aromatiche; grappe invecchiate e invecchiate aromatiche; grappe aromatizzate; acquaviti d’uva giovani e giovani aromatiche; acquaviti d’uva invecchiate e invecchiate aromatiche. Tutti i distillati saranno valutati, in forma anonima e utilizzando la scheda predisposta da ANAG.

Il Premio Alambicco d’Oro conta sul patrocinio di Camera di Commercio di Asti, AssoDistil, Associazione Donne della Grappa e Istituto Nazionale Grappa.

 

ANAG è un’associazione senza scopo di lucro fondata nel 1978 presso la Camera di Commercio di Asti, attiva e presente in tutta Italia con delegazioni regionali e provinciali. Attraverso corsi di formazione, serate di degustazione e presenza a manifestazioni enogastronomiche, ANAG promuove una “cultura del buon bere” e valorizza un prodotto interamente italiano che porta con sé un bagaglio di tradizioni e professionalità. La Grappa è stata riconosciuta in ambito CEE nel 1989 come “acquavite di vinaccia prodotta in Italia esclusivamente da vinacce nazionali” e dal 2008 è tutelata dalla “Indicazione Geografica”.  Per conoscere da vicino ANAG ed essere sempre aggiornati su attività e iniziative dedicate a grappa e distillati, è possibile consultare il sito www.ANAG.it oppure seguire l’associazione sulla pagina Facebook ANAG Italia e sul profilo Instagram ANAG_italia (@anag_italia).

 

 

Veronica Becchi

ASSODISTIL, LA GRAPPA IG SI AFFERMA NEL MERCATO INTERNAZIONALE: NEL 2020 EXPORT AUMENTATO DEL 13%

Un aumento che incoraggia il settore distillatorio italiano

 

La Grappa piace anche durante la pandemia. A dirlo sono i dati Istat riferiti al 2020 in cui, nonostante l’emergenza sanitaria, la Grappa ha registrato un aumento del 13 per cento per quanto riguarda l’esportazione. Oltre l’83% delle distillerie italiane produce Grappa, una Indicazione Geografica che nel 2020 ha rappresentato 69mila ettanidri, con un lieve calo del 4% rispetto al 2019. Nonostante la pandemia, l’impossibilità degli spostamenti e le frontiere chiuse, l’Europa dice sì alla Grappa, confermandosi ancora una volta il maggior importatore di un’eccellenza made in Italy con la Germania capofila.

 

Cresce la distillazione cerealicola, lieve flessione del vino e materie vinose.

Anche nel 2020 il cereale si conferma quale principale materia prima utilizzata per la produzione di alcole etilico, con quasi 700.000 ettanidri prodotti. La produzione di acquevite di vino e grappa, ovvero i distillati prodotti con le materie prime derivanti dalla filiera vitivinicola, segna invece una flessione del 2%. Nel complesso, la produzione totale di alcol etilico ed acqueviti registra un aumento del 3 per cento rispetto al 2019.

 

Alcol etilico. Le importazioni di alcol etilico si sono attestate intorno ai 3.100.000 ettanidri, in aumento del 65 per cento rispetto al 2019 come diretta conseguenza alla forte domanda nel primo periodo di emergenza epidemiologica Covid-19. Stabile invece l’export che conferma, in linea di massima, i volumi dell’anno precedente: oltre 470mila ettanidri di alcol etilico esportati, di cui circa l’83% destinato a Paesi dell’UE.

 

Produzione nel mondo. Il 2020 registra 1miliardo e 179milioni di ettanidri di alcoli di origine agricola prodotti nel mondo, una lieve riduzione del 9% rispetto al 2019. Gli Stati Uniti si confermano leader indiscussi con oltre 544milioni di ettanidri, costituendo il 46% della produzione mondiale. L’Europa costituisce il 7% della produzione mondiale con Francia, Germania e Ungheria, tra i paesi capofila. Infine, l’Italia rappresenta l’1,4% circa della produzione europea con oltre un milione di ettanidri prodotti annualmente.

LA TREGUA TRA UE E USA SUI DAZI VALE 11,5 MILIARDI  ASSODISTIL “BENE L’ACCORDO, ORA SOSTENERE LA RIPARTENZA”

 

 

Roma. “L’accordo sulla sospensione per cinque anni dei dazi USA, che nei mesi passati ha gravato su molte eccellenze agroalimentari italiane ed europee, è un’ottima notizia che apre prospettive di rilancio importanti per il prossimo futuro”. Questo il commento dell’Associazione Nazionale Industriale Distillatori di Alcoli e Acquaviti (AssoDistil) a poche ore dalla tregua tra Unione Europea e Stati Uniti d’America in merito alla questione Boeing – Airbus. Una querelle che, solo nel 2020, ha causato un calo del 40 per cento del valore delle esportazioni di spiriti italiani negli Stati Uniti.

 

“Uno degli aspetti più incoraggianti dell’accordo – si legge nella nota di AssoDistil – è che le parti hanno espresso l’intenzione di dare alla tregua una continuità che, per il momento, si è concretizzata in un accordo quinquennale, ma che permette di guardare con rinnovato ottimismo al futuro. La sospensione dei dazi si traduce in un risparmio di circa 11,5 miliardi di euro in tasse sulle importazioni da entrambe le sponde dell’Atlantico. Ci sembra un ottimo punto di partenza che dovrà però essere accompagnato da altre iniziative in grado di stimolare la crescita e la ripartenza del settore”.  

 

Robespierre

 

ASSODISTIL, IL COVID NON FERMA IL SETTORE DEI DISTILLATI IN ITALIA

 

 

Sono questi i dati forniti dal Format research dell’Osservatorio sull’industria dei distillati

 

Il Covid-19 non ferma il mercato dei distillati che, nonostante la pandemia, registra una crescita lieve, ma costante. È quanto emerge dai dati forniti da Format research Srl per conto di AssoDistil e presentati nel corso dell’assemblea dei soci che si è svolta nei giorni scorsi. Secondo l’indagine, condotta dall’Istituto di ricerca, il mercato distillatorio non si è mai fermato, continuando a crescere, se pur con incrementi minori rispetto agli anni precedenti. I ricavi, secondo il 58 per cento delle aziende intervistate, hanno registrato un incremento nel primo trimestre di questo anno. L’indicatore, secondo Format Research, è decisamente più alto rispetto alla media degli altri settori economici.

 

Digitalizzazione. Un altro dato rilevante analizzato da Format research è quello relativo alla digitalizzazione delle imprese. Se la pandemia, da un lato, ha danneggiato fortemente l’economia del Paese, dall’altro l’emergenza sanitaria ha velocizzato i processi di digitalizzazione. Un esempio è quello dell’istituzione dei canali e-commerce, un dato che si attesta intorno al più 129 per cento, oppure quello relativo alla creazione di un canale tramite marketplace (più 139 per cento). Un’evoluzione che dovrebbe consolidarsi, visto che 2 aziende su 3 continueranno a mantenere attive le piattaforme anche una volta conclusa l’emergenza sanitaria.

 

Gestione dell’emergenza. Le misure adottate per contrastare l’emergenza Covid hanno inevitabilmente comportato danni economici anche al settore distillatorio, a partire dalla chiusura delle fiere che ha impattato negativamente sul 44% delle imprese dei distillati. Il numero di interazioni con i clienti, la rarefazione dei rapporti e un calo sistematico degli ordini e delle vendite, sono state le attività più colpite. Nonostante tutto, solo il 40 per cento delle distillerie ha usufruito della Cassa integrazione, il 52 per cento ha optato per l’anticipazione di ferie e permessi e il 22 per cento ha già ridotto o ridurranno il personale nei prossimi mesi.

 

Smart working. Tra i vari metodi adottati per far fronte all’emergenza sanitaria spicca quello dello smart working. Più della metà delle aziende hanno fatto ricorso a questa modalità di lavoro e circa il 67 per cento (più 15 punti percentuali rispetto a ottobre) degli interessati ha espresso soddisfazione relativamente all’utilizzo dello smart working. Un segnale forte che riassume un trend in crescita.

 

Internazionalizzazione. Nell’ultimo periodo si conferma il trend registrato negli anni scorsi. L’87 per cento del fatturato deriva dal mercato domestico e solo il 13 per cento da quello estero. Il fatturato derivante dal mercato estero registra un calo dell’1 per cento rispetto agli anni precedenti. Tra tutti i mercati europei ed extraeuropei, solo quello tedesco ha registrato un aumento dell’1,8 per cento rispetto allo scorso semestre, mentre Spagna e Francia hanno registrato rispettivamente una diminuzione del 10 per cento e del 7,7 per cento. Tra i mercati extraeuropei quello che spicca più di tutti è quello nordamericano con il 42,9 per cento, registrando un trend positivo di 5,2 punti percentuali. Le distillerie, inoltre, puntano sulla promozione per rispondere alle difficoltà causate dall’emergenza sanitaria sul mercato internazionale. Infatti, il 64 per cento delle aziende ha espresso soddisfazione relativamente a nuovi progetti per far conoscere i prodotti ai consumatori esteri, più 8 per cento rispetto ai mesi precedenti.

 

Canali vendita. Cambia anche il canale delle vendite, il 77 per cento delle distillerie ha continuato a produrre alcol destinato al consumo tradizionale. Ma il 23 per cento delle aziende, ovvero una quota elevatissima legata alla notevole richiesta di prodotti igienizzanti e disinfettanti in periodo di pandemia, ha riconvertito parte della produzione in alcol puro indispensabile presidio nella lotta al Covid-19.

 

Robespierre

ASSODISTIL PRESENTA “EUBRANDY”, PROGETTO DI PROMOZIONE DEL BRANDY ITALIANO IN CINA

AssoDistil è pronta a volare nuovamente oltreoceano, insieme ai suoi associati, per promuovere il Brandy prodotto in Italia come Brandy Italiano IG. Dopo il successo di ‘Hello Grappa’ negli USA, AssoDistil presenta “EuBrandy”, il progetto di promozione 2022 – 2024 per far conoscere in Cina uno dei distillati più rappresentativi del Made in Europe: il Brandy italiano. Grazie all’interesse e all’impegno delle distillerie associate, AssoDistil ha presentato pochi giorni fa un progetto triennale, da oltre 3,5milioni di euro, al cofinanziamento per l’80 per cento dell’Unione europea grazie alla misura di promozione di cui al Reg. 1144/2014. Prodotto nei Paesi con intensa tradizione vitivinicola come Italia, Spagna e Francia dove il Brandy, a seconda della regione di produzione, prende il nome di Cognac o Armagnac.

 

Le azioni previste dal progetto. Campagne marketing, eventi online e on-site, comunicazione saranno solo alcune delle risorse che verranno impiegate con “EuBrandy”. In particolare, i termini di etichettatura, sostenibilità ambientale e sociale, oltre alla tradizione, autenticità e il gusto di un prodotto di qualità ‘Made in Italy’, saranno tutti aspetti che verranno valorizzati all’interno del progetto di promozione di AssoDistil. Il progetto sarà mirato soprattutto verso i canali Ho.Re.Ca (bar, ristoranti e hotel) dagli importatori ai distributori fino ai consumatori. Verranno intraprese collaborazioni con influencer già noti al pubblico del Sud-Est asiatico per ampliare la platea degli spettatori vista la grande estensione di una nazione come la Cina. Il mercato italiano e il Brandy. Grazie a una tradizione enologica millenaria, il Brandy italiano è frutto di contaminazioni secolari che incrociano l’esperienza di imprenditori e appassionati da tutta Europa: da John Woodhouse a Vincenzo Florio fino a Jean Bouton. Oggi il settore si compone di piccole e grandi distillerie storiche che, grazie a una meticolosa selezione delle materie prime, producono distillati che nei secoli hanno portato il Brandy a diventare un prodotto di eccellenza. Sono le distillerie che oggi producono Brandy, e in particolare Brandy Italiano IG, ovvero acquavite prodotta esclusivamente con uve vinificate in Italia e distillata in impianti italiani. Il Brandy in Italia viene prodotto con uve di Trebbiano, sia toscano che romagnolo; con vino (bianco, rosso o rosato) a bassa gradazione e senza solfiti o conservanti. Nonostante la lunga storia e l’indiscussa qualità del Brandy prodotto in Italia, negli ultimi anni si è registrato un calo nella produzione che tuttavia non ha scoraggiato i produttori che puntano ora su un rilancio anche attraverso le iniziative promozionali come il Progetto EuBrandy.

 

GUIDA IN ROSA PER ANAG IN LIGURIA CON ANNALISA VIO

L’Anag, Associazione nazionale assaggiatori grappa e acquaviti, ha una nuova guida rosa in Liguria, dove è stata nominata referente territoriale Annalisa Vio. L’incarico è arrivato al termine delle assemblee territoriali dell’associazione che, nei giorni scorsi, ha confermato Paola Soldi nel ruolo di presidente nazionale e rinnovato i referenti territoriali in tutta Italia, il Consiglio direttivo e altri organi.

 

Annalisa Vio, assaggiatrice Anag dal 2017, commenta così la sua nomina. “Sono entrata a far parte dell’associazione Anag nel primo anno del suo ritorno in Liguria dopo aver partecipato al corso organizzato da Vittorio Frabetti, scomparso prematuramente pochi anni fa. Grazie ad Anag ho potuto conoscere da vicino il mondo della grappa e dei distillati e mi sono subito appassionata partecipando a degustazioni e visite in distillerie e provando nei due locali, di cui sono titolare a Genova, abbinamenti e nuove proposte di mixology. Nel 2019 ho partecipato come rappresentante della Liguria alla selezione del Premio Alambicco d’Oro promosso da Anag e ora mi appresto a essere, con entusiasmo e determinazione, la referente territoriale per la Liguria nel ricordo di Vittorio Frabetti. Senza di lui l'Anag in Liguria non esisterebbe e io probabilmente non avrei continuato su questa strada. Il mio nuovo incarico è, pertanto, un debito, una promessa e un onore”.

 

 

I nuovi organi Anag. La presidente nazionale Paola Soldi sarà affiancata da Giancarlo Francione, vicepresidente; Marirosa Gioda, tesoriere; Maurizio Molinaro, direttore dei corsi, e Andrea Toselli, segreteria generale. Le nomine dei 12 referenti territoriali Anag hanno visto alcune conferme, qualche new entry e una crescita delle quote rosa che si ripete anche nel Consiglio direttivo, composto da 20 soci provenienti dalle 12 regioni in cui Anag è presente. Per approfondire i nuovi organi Anag, è possibile visitare il sito www.anag.it.

 

Anag è un’associazione senza scopo di lucro fondata nel 1978, con sede presso la Camera di Commercio di Asti, attiva e presente in tutta Italia con numerose associazioni regionali e delegazioni provinciali. Attraverso corsi di formazione, manifestazioni enogastronomiche, serate di degustazione e abbinamenti con cioccolato, sigaro, salumi, formaggi e altri prodotti, Anag promuove una “cultura del buon bere” e valorizza un prodotto interamente italiano. La Grappa, infatti, è riconosciuta dal maggio 1989 come “acquavite di vinaccia prodotta in Italia esclusivamente da vinacce nazionali”. Per conoscere da vicino Anag ed essere sempre aggiornati su attività e iniziative dedicate a grappa e distillati, è possibile consultare il sito www.anag.it oppure seguire l’associazione sulla pagina Facebook Assaggiatori grappa e acquaviti - Anag e sul profilo Twitter Assaggiatori Grappa (@AnagItalia).

 

Veronica Becchi

LA GRAPPA, UN PATRIMONIO SOLO ITALIANO

 

 

 

Anno 2021, Rocca delle Macìe lancia la sua Grappa di Chianti Classico 

 

I nomi di due storiche aziende, testimoni delle produzioni di punta dei loro territori, si incontrano per realizzare un prodotto di grande qualità: la Famiglia Zingarelli, titolare dell’azienda vitivinicola Rocca delle Macìe a Castellina in Chianti (SI), lancia una nuova Grappa di Chianti Classico ottenuta grazie all’esperienza ultracentenaria della DOMENIS1898, la storica distilleria di Cividale del Friuli (UD).

La grappa, il distillato conosciuto in tutto il mondo, è un tesoro unicamente italiano la cui produzione si basa su tre pilastri fondamentali, una sorta di terroir del distillatore:

-       la materia prima, ovvero le vinacce che devono essere solo ed esclusivamente provenienti da uve prodotte in Italia

-       l’alambicco, lo strumento che trasporta delicatamente i vapori alcolici ricchi di profumi e aromi estratti dalle vinacce fino ad ottenere il prezioso distillato.

-       il mastro distillatore, il regista che sa “dirigere” nell’alambicco le vinacce per estrarre e raccogliere al meglio i profumi per poi presentarli nel risultato finale cristallino e puro.

Ed è proprio dai vigneti di Chianti Classico di Castellina in Chianti, quelli che danno vita ai vini di Rocca delle Macìe, che provengono le vinacce che la DOMENIS1898 ha trasformato in 3.600 bottiglie (0.5l) di una Grappa giovane che verrà lanciata sul mercato a metà aprile. La collaborazione è iniziata con la vendemmia 2020 con la scelta delle migliori vinacce di Sangiovese, svinatura dopo svinatura, fino alla scelta del “vigneto” con le bucce più integre e ricche di componenti aromatiche. “Il nostro compito – afferma Sergio Zingarelli - si può dire è finito a questo punto, dobbiamo solo affidarci all’esperienza dei nostri colleghi friulani per raggiungere il livello ottimale di espressione nella sua complessa personalità, fatta di struttura e profumi”. Sarà questa la Grappa di Rocca delle Macìe: giovane, armoniosa, rotonda e vellutata che ricorderà agli estimatori i profumi dei vini e del proprio territorio di origine.

“La collaborazione con Rocca delle Macie ha stimolato molto la nostra costante ricerca della qualità, conferma Cristina Domenis. Attraverso il nostro impianto di distillazione artigianale e la nostra esperienza, abbiamo fatto in modo che le vinacce di Chianti Classico raccontassero del loro territorio di provenienza: il risultato è stato una grappa estremamente raffinata e di grande piacevolezza”

Nel frattempo, due nuove barrique di rovere francese stanno già riposando nelle cantine di Cividale, barrique in cui una parte della Grappa di Rocca delle Macie invecchierà per almeno 18 mesi per divenire la Grappa Riserva da vinacce di Chianti Classico. Questa fase di invecchiamento contribuirà ad arricchirla ulteriormente nel profumo e nel gusto donandole calore, morbidezza, note speziate, eleganza.

“Per noi si tratta di un importante progetto per valorizzare – sottolinea Sergio Zingarelli - il risultato di quella porzione delle uve ancora ricca di componenti aromatiche. Grazie alle mani esperte della distilleria DOMENIS1868 abbiamo rivitalizzato le nostre vinacce facendole diventare un prodotto unico, godibile, raffinato e prestigioso capace di assumere infinite sfumature aromi e fragranze e, come il vino, sempre piacevolmente conviviale.”

 

Thomas Francioni 

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