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Liquori & Distillati

“SEDUTE SPIRITICHE IN DISTILLERIA”

 

 

A grande richiesta tornano le Sedute Spiritiche alle Poli Distillerie

Domenica 4 ottobre 2020 la Poli Distillerie sarà teatro di un'esperienza "mistica" che coinvolgerà tutti i vostri sensi: le Sedute Spiritiche.

Avete il coraggio di mettervi in contatto con gli spiriti della distilleria?

Affinate l'olfatto e allenate le papille gustative, solo i migliori saranno ricompensati!

Vi aspettiamo, impavidi, in via Marconi 46 a Schiavon.

Ma affrettatevi, i posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria. L'ingresso è gratuito per i minorenni.

Programma dell'evento:

- Accoglienza al Poli Museo della Grappa (edificio a fianco della distilleria).

- Visita guidata alla distilleria, in via del tutto eccezionale apriremo le porte di domenica, per permettervi di assistere da vicino alla distillazione artigianale nel pieno della vendemmia.

- Visita alle cantine sotterranee dove riposano circa 4.000 barrique di rovere per la maturazione naturale delle acquaviti di vinaccia e di vino.

- "Seduta Spiritica", cuore forte e nervi saldi! (i minorenni potranno assistere ma non partecipare.

- Degustazione di distillati e liquori Poli.

Posti limitati, ingresso solo su prenotazione, biglietti a questo link: 

https://sedute-spiritiche-poli-distillerie.eventbrite.it

Lorna Geremia

POLI DISTILLERIE – via Marconi 46, 36060 Schiavon (VI)

Ufficio Stampa: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

tel. 0444 665 007 - www.poligrappa.com 

ALPINE GIN & TONIC

TURISMO, LA MIXOLOGY SEDUCE I LUOGHI CULT DELL’OSPITALITÀ ITALIANA

 

Un viaggio sull’onda della mixology dietro i banconi più iconici del Belpaese, alla scoperta dei luoghi chiave della storia, della cultura e dell’ospitalità italiana. È la 44^ guida ai Locali storici d’Italia, in uscita lunedì 27 luglio con un’edizione 2020 tutta dedicata all’arte dell’accoglienza e del gusto, che trova quest’anno il proprio fil-rouge nella creatività della miscelazione, con un itinerario da Nord a Sud tra santuari del cocktail e pietre miliari dell’alchimia in bicchiere. In ‘back bar’ nel volume, gratuito e disponibile anche in formato app con geolocalizzazione, 213 locali-simbolo del nostro Paese che mixano aneddoti, ricette segrete, tradizioni di famiglia e personaggi storici e famosi nazionali e internazionali.

Si parte a Milano con il Caffè Camparino, il tempio del Campari Seltz frequentato da Verdi e Puccini e dai futuristi Marinetti e Boccioni, seguito dal Ristorante Biffi con la sua “Crema Mengoni”, dedicata al progettista della Galleria Vittorio Emanuele II che l’ha ispirata. Sempre nella città della Madonnina, all’Hotel Principe di Savoia si può assaggiare la variante per il centenario dell’intramontabile Negroni, protagonista di twist e nuove ricette anche al Caffè Gilli di Firenze. Ancora spazio alla creatività al cocktail bar Ch 18 87 del Ristorante Checchino di Roma con gli originali Bloody Vaccinara (un Bloody Mary con sugo filtrato di coda alla vaccinara al posto del succo di pomodoro), New Pope (la versione romana del Negroni travestito da dry Martini) e Trikini, il lato fresco del daiquiri all’insegna della neuro gastronomia. Per un tuffo nel passato, ma sempre al gusto daiquiri, il Grand Hotel Tremezzo di Tremezzina (CO) offre una selezione di miscelati vintage tra cui quello creato nel ’39 in onore di Hernest Hemingway. Giusto qualche anno prima Luis Armstrong ordinava un Americano al Grand Hotel Sitea di Torino, un cocktail che, insieme al Gin Tonic, ha reso celebre il Caffè Dante Bistrot di Verona. Attraversando il Veneto, non si può non citare la Grapperia Nardini di Bassano del Grappa (VI), dove l’arte del distillato incrocia quella dei mixati nel Mezzoemezzo, a base di due liquori della più antica distilleria d’Italia. Dalle rive del Brenta a quelle della Laguna, i drink d’autore passano per il Gran Caffè Lavena con il suo Lavena Point (purea di fragole fresche, Select e Prosecco a colmare), ma anche dall’Hotel Excelsior Venice Lido Resort, che propone una versione potenziata dell’immancabile Spritz. E se in piazza San Marco è proprio un cocktail, il Florian 300, a celebrare i 3 secoli dello storico caffè, chi al mare preferisce la montagna può raggiungere la patria dell’Hugo a Parcines (BZ), dove il Ristorante Museumstube Bagni Egart Onkel Taa ha dato vita allo speciale spumante ai fiori di sambuco.

Gli alberghi, ristoranti, pasticcerie-confetterie-caffè letterari e fiaschetterie segnalati dalla Guida – senza scopo di lucro e patrocinata dal ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo – sono tutelati e valorizzati da 44 anni dall’Associazione Locali Storici d’Italia, devono avere almeno 70 anni di storia e devono conservare ambienti e arredi originali (o comunque che testimonino le origini del locale), ma anche presentare cimeli, ricordi e documentazione storica sugli avvenimenti e sulle frequentazioni illustri. Con 37 Locali recensiti, il Veneto è la regione più rappresentata, seguita da Lombardia (34), Toscana (26), Piemonte (22), Liguria (21) e Campania (18).

 

Localistorici.it  - Foto dei locali al link: https://bit.ly/foto-Mixology

 

La Guida è gratuita e disponibile a partire da lunedì 27 luglio in tutti i Locali Storici d’Italia. Se si desidera che la Guida venga recapitata a domicilio, trattandosi di una piccola Associazione culturale, è richiesto un modesto contributo per le spese di spedizione, pari a 6 euro per ogni Guida richiesta, da inviare con bonifico alle seguenti coordinate IBAN:  IT 95 T 02008 09427 000600014351. L’indirizzo di spedizione dovrà poi essere comunicato via email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Marta De Carli

SABATINI GIN EXPERIENCE 

conoscere da vicino il primo London Dry dallo spirito toscano

 

SABATINI GIN è il frutto di un’unione perfetta di sapori, di aromi, di suggestioni e di storia, quella della famiglia Sabatini che lo ha concepito e realizzato con passione e professionalità.

 

Gustare SABATINI GIN, il London Dry dallo spirito toscano, significa farsi trasportare nel cuore della sua zona d’origine, vicino a Cortona, dove è stato ideato dalla famiglia Sabatini che l’ha prodotto.

Sabato 13 giugno 2020 si festeggia il World Gin Day: ecco cosa c’è da sapere sul Gin, sulla sua degustazione e sulle idee per gustarlo da solo o miscelato.

Sabatini Gin è un gin dal gusto pulito e dal lungo finale, aromatizzato con 9 botaniche del territorio: ginepro, coriandolo, iris fiorentino, finocchio selvatico, lavanda, foglie di olivo, timo, verbena e salvia. La maggior parte di queste sono piante spontanee raccolte nelle tenute Sabatini, sulle colline a Sud di Arezzo, mentre il ginepro, rinomato per la sua qualità eccellente, è raccolto in diverse zone della regione.

SABATINI GIN è realizzato a regola d’arte e, come richiede la sua ricetta originale, il sapore predominante è quello del ginepro. Viene distillato seguendo il disciplinare di produzione che non prevede l’aggiunta di alcun elemento artificiale ma che la distillazione avvenga in un alambicco Pot Still, con una base alcolica di grano agricolo e i botanicals che gli conferiscono l’identità.

 

Elena Ubertazzi

CINQUE DIFFERENTI GIN DALL’IRLANDA DEL NORD

 

Il secondo sabato di giugno è la giornata mondiale del GIN

 

 

 

Dedicato a  tutti gli appassionati di gin. Il responso dei browser internet è unanime: puntano tutti verso l’Irlanda del Nord.

L'’Irlanda del Nord, dove è possibile scoprire un intero universo di gin artigianali capaci di impreziosire qualsiasi collezione casalinga giusto in tempo per la Giornata Mondiale del Gin, che si tiene ogni anno il secondo sabato di giugno

Per gli appassionati di gin più curiosi non è mai stato così semplice e gustoso cogliere lo “spirito” dell’Irlanda del Nord. 
Shortcross Gin, il primo gin artigianale in Irlanda del Nord, viene distillato dal 2012 dal team composto da marito e moglie, David e Fiona Boyd-Armstrong, presso la storica Rademon Estate appena fuori Downpatrick, nella Contea di Down – dove si trova la tomba di San Patrizio.

La tenuta, di proprietà della coppia, è una delle più antiche in Irlanda e i suoi lussureggianti 200 ettari producono molti degli ingredienti necessari a realizzare il gin. Famoso per il suo sapore aromatico ed eccezionalmente morbido, questo liquore dà il meglio di sé quando è servito con una guarnizione di scorza di arancia. 

I sostenitori del classico gin secco invece, devono provare Jawbox Gin. Il nome deriva da quello che più comunemente è conosciuto come Belfast sink, ovvero il lavandino in ceramica bianca, presente in tutte le cucine nordirlandesi del passato.
Jawbox, primo gin single estate in Irlanda, usa cereali coltivati nella Echlinville Estate, famosa anche per i suoi whiskey. I suoi creatori raccomandano di degustarlo con ginger ale, foglie di menta e uno spicchio di lime fresco.

La Copeland Distillery è stata inaugurata nel 2019 e il suo gustoso Copeland Traditional Irish Gin racchiude 12 tra erbe e spezie attentamente selezionate come aghi di pino e bacche di cubebe. Al palato questo gin si presenta con note di ginepro seguite da arancia caramellata e un sapore lungo e persistente che avvolge la lingua.

La gamma di gin Copeland comprende Rhuberry Gin, una miscela di rabarbaro e mora, e Raspberry and Mint Gin, una miscela di lampone e menta.

Nella famosa regione dei laghi della Contea di Fermanagh si possono vivere ulteriori esperienze gustative grazie ad un nuovo – relativamente - arrivo sulla scena, Boatyard Distillery. Solo i migliori ingredienti biologici vengono scelti per realizzare le piccole quantità in cui è prodotto questo gin artigianale.

Il premiato Boatyard Double Gin è stato il primo ad essere realizzato dalla distilleria e rappresenta la vera essenza del Fermanagh. E’ creato con il principio della raccolta spontanea di erbe e spezie che crescono nella fattoria di famiglia del fondatore, tra cui la myrica gale.

Un secondo prodotto, Boatyard Old Tom Gin, presenta note di scorza candita di limone, vaniglia e cannella con un setoso finale di arancia.

E poi, Killowen Gin, distillato nei pressi del villaggio di Rostrevor nelle Mourne Mountains, mette in risalto le varietà di erbe stagionali, molte delle quali sono raccolte a mano sui versanti delle famose montagne. Il risultato è un gin insolito che celebra al contempo l’ambiente marino e quello montano della zona.

shortcrossgin.com
https://jawboxgin.com
https://copelanddistillery.com
https://boatyarddistillery.com
https://www.killowendistillery.com

www.irlanda.com

 

Ufficio Stampa di Turismo Irlandese
Ornella Gamacchio
Tel. 02 5817731
Cell 348 5426625

AT Comunicazione
Alessandra Agostini - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

The Gin Way

The Gin Way, il nuovo modo di bere gin

 

Ogni mese il team di The Gin Way seleziona un gin premium italiano, lo abbina alla giusta tonica e completa il tutto con garnish, decorazioni, snack e gadget. Il risultato è una “mistery” box che il consumatore può ricevere in abbonamento a casa.The Gin Way rappresenta “il nuovo modo di bere gin”. Nuovo perché nasce dall’idea, lanciata in questi giorni online (www.theginway.com), di selezionare ogni mese un gin premium italiano, di abbinarci le giuste toniche, i garnish o le decorazioni, gli snack, qualche originale gadget e spedire, con abbonamenti mensili, bimestrali o trimestrali (a 49,00 euro, con spese di spedizione gratuite), al consumatore una box. Il contenuto lo si scopre solo a box ricevuto.

The Gin Way nasce quindi come mezzo di collegamento tra il lavoro di tanti produttori eccellenti (in Italia esistono oltre 500 etichette di gin) e un consumatore desideroso di provare qualcosa di inaspettato.

L’idea di creare The Gin Way è venuta ad Alessio Maccione che ha poi coinvolto Cesare Zavattaro e Sabrina Sinigaglia. Bresciani, tutti nati negli anni Ottanta, i tre sono amici da molto tempo. Quando, alla fine del 2019, si è presentata la possibilità di rendere concreta la loro intuizione l’hanno colta al volo, certi che la passione per il gin e la sintonia tra di loro potesse essere un ottimo punto di partenza.

In Italia esistono già servizi di discovery retail impostati sul modello a cui si è ispirato The Gin Way. Quello creato dai tre giovani è però il primo dedicato al mondo degli spirits e in particolare al gin. Alla base non ci stanno specifiche indagini di mercato, ma semplicemente una grande curiosità verso una tendenza: sia i numeri relativi alle vendite che l’interesse da parte del consumatore sono infatti in continua crescita.

«Il concetto di “Home Bar” - ha precisato Alessio Maccione, uno dei tre fondatori - che porta a farsi la propria piccola collezione di bottiglie e poi tirarne fuori una particolare (o sconosciuta) con gli amici a cena a casa tua, è un trend che sta prendendo sempre più forza, in Europa e anche in Italia. Questo, unito al fatto che per un produttore è difficile farsi vedere, conoscere e soprattutto assaggiare (perché di questo stiamo parlando) siamo convinti possa essere un bel game changer».

 

Ezio Zigliani

DISTILLERIA PISONI: GRANDI STORIE DI UOMINI E DONNE

L’azienda Pisoni nasce nel 1852 ma l’interesse e l’amore per il territorio e le vigne della Valle dei Laghi del Trentino nasce ben prima. Si rintracciano testimonianze della secolare storia dei Pisoni già nel ‘500 quando Carlo Antonio Pisoni forniva di vini ed acquaviti la corte del Principe Arcivescovo Cristoforo Madruzzo durante il Concilio.
L’azienda si trova a Pergolese in una zona particolarmente vocata alla produzione di vini e distillati, circondata dalle Dolomiti e mitigata dal vicino Lago di Garda. Le condizioni climatiche, l’altitudine dei vigneti, situati tra i 300 e i 500 m s.l.m., e la vicinanza a tesori naturali come i laghi e le splendide vette montane, permettono l’alternarsi di forti escursioni termiche che conferiscono all’uva freschezza e acidità per le quali i prodotti Pisoni, Grappe e Trentodoc, sono riconosciuti in tutto il mondo.
Quella della famiglia Pisoni è una storia che attraversa tre secoli e che ha visto l’azienda familiare evolversi e superare numerose difficoltà dovute soprattutto ai conflitti bellici, dalla grave crisi economica degli anni ’30 sino a quella più recente. La realtà agricola ha subito nel corso degli anni numerose trasformazioni sino a divenire quella che oggi è riconosciuta come una delle principali realtà vitivinicole vocata alla produzione di Grappe e Spumanti del Trentino.
Negli ultimi anni sono stati creati nuovi prodotti e la rete commerciale ha permesso di raggiungere nuovi mercati ed esportare il brand ed il prodotto Pisoni negli Stati Uniti, nel Canada ed in molti altri paesi europei come Germania, Francia, Danimarca, Svezia e Norvegia.
La filosofia aziendale si ispira ai valori della famiglia, al rispetto del territorio, al sapere artigianale tramandato dagli antenati, e al procedere per piccoli passi per tendere verso un costante miglioramento della produzione che si rispecchi nella qualità del prodotto certificata ormai da più di 10 anni da DNV (Det Norske Veritas) secondo la norma ISO 9001-2015. 

CENNI STORICI
I capostipiti di questa realtà, oggi riconosciuta a livello mondiale, si riconoscono in Baldassarre Pisoni e Angela Poli, che a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento iniziarono a coltivare le uve per ottenere l’acquavite e il vino. Durante la Prima Guerra Mondiale, Angelina e Maria sono le sole ad occuparsi dei terreni, del bestiame e dei collaboratori, che in quel periodo sostituirono i fratelli e il padre al fronte. Eugenio non tornò a casa, rimase per sempre disperso in Galizia ed i Pisoni si ritrovarono in sette a far ripartire l’attività in campagna, per poi riavviare il lavoro in cantina e in distilleria.
In questi anni inizia a delinearsi la struttura dell’azienda e, grazie al legame affettivo e professionale tra i fratelli, riparte la produzione di grappe e di vino. La cantina e la distilleria conosceranno un nuovo impulso con Oreste e Giulio, decisi a mantenere le tradizioni di famiglia, evolvendo costantemente per adattarsi ai cambiamenti dell’epoca. Negli anni del secondo conflitto mondiale la famiglia, per sfuggire ai bombardamenti, scava un rifugio antiaereo nella roccia della montagna, adiacente al piccolo borgo dove vive la comunità dei Pisoni. Sarà proprio qui che negli anni a venire troverà spazio la cantina ed in particolare la preziosa produzione del Trentodoc. Le redini dell’azienda passano nel 1949 ad Arrigo e Gino, ai quali nel 1954 si aggiunge Vittorio. I cugini lavorano con grande passione e apportano importanti cambiamenti all’azienda, investendo in alambicchi Tullio Zadra interamente in rame, ancora oggi utilizzati e fondamentali per la produzione delle Grappe Pisoni. Anche nella selezione delle uve, furono fatte scelte precise, preferendo Cabernet, Merlot e Chardonnay, ed iniziando ad imbottigliare il vino, gestendo l’azienda in modo moderno, individuando ruoli e mansioni precise per i vari ambiti lavorativi.

UNA NUOVA GENERAZIONE

Una corrispondenza quella tra famiglia e l’azienda che contraddistingue i Pisoni e caratterizza questa realtà da sempre; ognuno dei familiari è fondamentale per ottenere la qualità nella produzione di Grappe e Spumanti. Dall’inizio del 2000 alla guida della distilleria e della cantina ci sono Elio e Giuliano, figli di Arrigo che ancora oggi si occupa del remuage dello spumante, e Andrea e Francesco , figli di Vittorio. Elio, laureato in economia e commercio, segue la parte amministrativa ed il settore del commercio estero; Giuliano, laureato in ingegneria dei materiali è il Mastro Distillatore; Andrea è enologo, specializzato in Scienze e tecnologie alimentari, è il responsabile del settore Spumanti; Francesco, laureato in Psicologia Cognitiva applicata, è il commerciale dell’azienda. I Pisoni sono tra i fondatori di Confindustria Trento, dell’Istituto Tutela Grappa del Trentino e dell’Istituto Trentodoc, un impegno il loro che vede nelle relazioni il loro punto di forza.

LA DISTILLERIA: FARE GRAPPA È UN’ARTE
La Grappa è un prodotto unico al mondo e l’operazione di distillazione è una vera e propria arte; la regola in Pisoni sin dalla seconda metà dell’800, anni in cui è iniziata la produzione, è quella di utilizzare le migliori vinacce, quando freschissime, arrivano alla distilleria, pronte per essere lavorate e diventare Grappa Pisoni. La combinazione tra sperimentazione ed esperienza è la chiave per il progresso di questa “arte” in quanto non ci sono scuole nelle quali poter imparare a distillare. La ristrutturazione avvenuta nel 2003, progettata e voluta dai titolari, è frutto dell’evoluzione tecnologica portata avanti da ben 4 generazioni che, ognuna in momenti storici ed economici diversi, ha saputo contribuire all’innovazione del processo di distillazione e, soprattutto ha saputo trasmettere conoscenza e amore per questa tradizione secolare.
I piccoli alambicchi in rame di fine ottocento alimentati col fuoco a legna, sono stati sostituiti dall’attuale impianto alimentato a vapore, del quale ancor oggi attive e funzionanti sono le caldaie a bagnomaria dalle quali si ergono splendide colonne in rame. L’artefice dell’evoluzione è il mastro ramaio trentino Tullio Zadra che introdusse il metodo della distillazione a bagnomaria con colonne di rettifica a piatti. Questi alambicchi restano tra i pochi esemplari con questo marchio ancora presenti nella zona.

La produzione della Grappa negli alambicchi Tullio Zadra

Per ottenere la Grappa Pisoni il mastro distillatore compie un processo che consiste nella divisione del distillato nelle sue tre componenti. L’artigiano procede con il taglio di testa, la prima parte del distillato ad uscire dall’alambicco, contenente una parte di alcol metilico, il cuore e la coda, la parte finale del distillato. È il cuore, trasparente come l’acqua, a diventare poi la Grappa Pisoni. Quando esce dall’alambicco, questo prodotto limpido e concentrato, è posto in serbatoi d’acciaio inossidabile e qui, diluito con acqua purissima, viene lasciato riposare per far in modo che la parte alcolica si attenui e la filtrazione dia luminosità al composto.  La ricchezza dei prodotti di Pisoni non consiste solamente nell’expertise acquisita nel corso di tre secoli, ma anche negli accorgimenti adottati dalla famiglia di volta in volta per ottenere prodotti di ottima qualità e raffinatezza. Un esempio consiste nell’utilizzo delle barriques nelle quali un tempo riposava il vino. Una tecnica che ha lo scopo di conferire ai distillati sapori e profumi derivanti dal contatto del vino con il legno. Il periodo di affinamento della grappa può variare a seconda del tipo di acquavite; l’affinamento in barriques è di circa tre anni, ma raggiunge durate ben superiori nel caso della Grappa Clessidra che riposa nelle botti di rovere per oltre 10 anni. Un’ulteriore particolarità è rappresentata dalle Grappe Monovitigno Pisoni, provenienti da vinacce che daranno poi il nome ad ogni singola grappa.  La Grappa Pisoni, una volta prodotta, è pronta per le analisi chimiche e organolettiche svolte dall’Istituto di Grappa del Trentino; dopo aver superato l’esame, riceve il prestigioso Tridente, il marchio che dimostra l’eccellenza del prodotto derivante dalle vinacce, esclusivamente trentine, e dell’accurato lavoro svolto dai distillatori nelle fasi di produzione. Le Grappe Pisoni

Classica

Grappa Trentina Bio 50° “Grappa del Sole”, Grappa Trentina Classica.

Schweizer

Grappa Schweizer giovane, Grappa Schweizer barricata.

Invecchiata

Grappa “Clessidra” 10 anni, Grappa Trentina Stravecchia, Grappa barricata Trentina Amarone, Grappa barricata Moscato, Grappa barricata Gewüztraminer, Grappa barricata Teroldego.

Monovitigno

Grappa Moscato, Grappa Trentina Nosiola, Grappa Trentina Chardonnay, Grappa Trentina Müller Thurgau, Grappa Trentina Marzemino, Grappa Trentina Teroldego, Grappa di Gewürztraminer.

Distilleria F.lli Pisoni - Via san Siro 7/a, Fraz. Pergolese | 38076 Madruzzo (Trento)
Tel. +39 0461 564106 | fax +39 0461 563163 |
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Liliana Rossi

 

A SILVANO D'ORBA UNA DISTILLERIA DA TUTELARE

Tratto dal Venerdì di Repubblica

 

 

 

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