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FESTIVAL DELLE GEOGRAFIE 2018 A LAVAGNA

Sabato 24 marzo 2018, alle 11, alla Scuola Alberghiera di Lavagna, in piazza Guglielmo Bianchi,1, conferenza stampa di presentazione della seconda edizione del “Festival   delle Geografie 2018”, in programma da venerdì 6 a domenica 8 aprile.

Il Festival delle Geografie, l’unica manifestazione in Italia dedicata alle geografie e intitolata alla figura di Matteo Vinzoni, illustre cartografo nato e vissuto tra Bonassola e Levanto nel XVIII secolo, è anche la  geografia che non sta mai ferma,  che si muove nei territori, a piedi, in bicicletta, in barca, a tavola. Il Festival è organizzato con il patrocinio della Regione Liguria , dalla cooperativa Officina del Levante, in collaborazione  con i  comuni di Framura, Bonassola, Moneglia e Levanto, Baie del Levante, con il Club per l’Unesco di  Levanto e Cinque Terre, la  Fondazione Palazzo Ducale Genova, il Fai – Fondo Ambiente Italiano e altri partner.

La tre-giorni di Festival  delle Geografie ospiterà  laboratori di scuola-lavoro , escursioni , concerti musicali, mostre,  conferenze- spettacolo  e tanti ospiti.

Al termine della conferenza stampa,  che avrà una  scenografia   fatta con i mappamondi  prodotti da  un’azienda  di San Colombano Certenoli, in Val Fontanabuona ed esportati  in oltre settanta  Paesi e  distribuiti  in cinque Continenti , saranno di scena le Geografie del Cibo, con le eccellenze agrolimentari del territorio.

 

RIEDEL CONTINUA LA SUA COLLABORAZIONE CON LA ELTON JOHN AIDS FOUNDATION

La collaborazione iniziò nel 2017 con un decanter speciale appositamente creato e nel 2018 continua con “AYAM Rainbow”. In molte culture i colori dell’arcobaleno rappresentano tolleranza, accettazione, diversità e speranza, e questi valori oggi sono più importanti che mai. Riedel torna quindi ad utilizzare questo elemento stilistico, aggiungendo questa volta anche la linea color argento.

“Sir Elton John fondò la Elton John AIDS Foundation 25 anni fa. Per questo abbiamo aggiunto a questa serie limitata il colore argento, proprio per rendere omaggio e celebrare il venticinquesimo anniversario della Fondazione”, dichiara Maximilian J. Riedel, undicesima generazione e CEO della rinomata azienda di famiglia austriaca.

Inoltre, tutti gli AYAM Rainbow della collezione presentano la firma originale di Sir Elton John, particolare che renderà a tutti gli effetti ognuno dei 75 decanter - realizzati a mano in fine cristallo nella vetreria di Kufstein - un vero e proprio pezzo unico, un capolavoro ricercato ed esclusivo. 

“Solitamente le nostre limited edition prevedono un massimo di 50 unità. In questo caso abbiamo aggiunto 25 decanter in onore dell'importante anniversario della Fondazione”. 

Maximilian J. Riedel

Riedel donerà 25,000.00 euro del ricavato alla Elton John AIDS Foundation.

Il design straordinario del decanter Ayam – realizzato da Maximilian Riedel – è stato presentato nel 2016. Si tratta di uno strumento per la degustazione del vino che consente la doppia decantazione, ovvero permette al vino di aprirsi nel momento stesso in cui viene versato nel e dal decanter. Infatti, quando il liquido viene versato o agitato all'interno di Ayam è possibile udire un gorgoglio, segno che il vino si sta rapidamente ossigenando.

L’edizione speciale Ayam Rainbow ha un volume maggiore rispetto alle misure standard degli altri decanter di casa Riedel. Inoltre, è soffiato con effetto ottico, dettaglio che aggiunge lucentezza nel momento in cui cambia l’incidenza della luce. La sua lavorazione è estremamente complessa: solo un soffiatore esperto della vetreria Riedel a Kufstein possiede le capacità necessarie per produrlo e, per questo motivo, il nome del maestro vetraio è specificato sul certificato di ogni pezzo, documento che riporta anche il numero seriale della limited edition.

Per maggiori informazioni e per scoprire l’intera gamma di prodotti Riedel, visitare il sito www.riedel.com

Valentina Fraccascia

Corso San Gottardo 19 - 20136 Milano

Cell: +39.348 3633000

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FIVI ROMAGNA DICE NO AL NUOVO SPUMANTE

 

 

La delegazione contesta la richiesta di modifica promossa dai grandi imbottigliatori. Così si snatura il ruolo dei disciplinari riducendoli a meri strumenti di marketing

Più tutela del territorio e delle tradizioni e meno desiderio di inseguire le mode. È questo che chiedono le aziende aderenti alla delegazione FIVI della Romagna, che hanno scritto all'Assessorato all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna per esprimere le proprie perplessità sulla proposta di introdurre le tipologie Romagna DOC Spumante bianco e Romagna DOC Spumante Rosé nel disciplinare della DOC.

Secondo FIVI Romagna il panorama delle DOC regionali è infatti già troppo ampio, e le recenti esperienze in altre zone hanno dimostrato come il proliferare di nuove denominazioni non aiuti in alcun modo il consumatore, ma crei piuttosto confusione e faccia nascere dubbi sulla valenza di queste stesse istituzioni.

Inoltre i disciplinari delle DOC sono nati per tutelare il patrimonio ampelografico regionale e per salvaguardare il modo di fare vino di quel territorio. La proposta di modifica sembra essere invece in questo caso un tentativo di inseguire le mode di tendenza, quasi a voler ridurre il disciplinare a mero strumento di marketing. “Probabilmente la moda delle bollicine ha fatto gola ai grandi imbottigliatori della nostra regione – sottolinea Rita Babini, delegata di FIVI Romagna – che sperano di sfruttare il momento d'oro del Prosecco e di creare facili profitti. A nostro avviso invece questa proposta denota solo l'incapacità di dare valore alle produzioni storiche regionali, quali trebbiano, albana e sangiovese”. “A nostro avviso – prosegue Babini – avrebbe maggior senso considerare eventuali modifiche in seno alla DOC Trebbiano, dove sono già presenti le versioni Spumante e Frizzante, valorizzando un vitigno che risulta senza dubbio vocato a questi metodi di vinificazione”.

La questione fa emergere ancora una volta il problema del voto nei Consorzi per cui la FIVI chiede da lungo tempo che si proceda ad una modifica. La richiesta è di rivedere il meccanismo di attribuzione dei voti all'interno dei Consorzi di Tutela, in modo da dare più spazio ai Vignaioli, evitando il dominio delle cooperative di primo e secondo grado nei Consorzi più importanti.

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FIVI - Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti

La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) è un'associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del viticoltore di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani. Per statuto, possono aderire alla FIVI solo i produttori che soddisfano alcuni precisi criteri: "Il Vignaiolo FIVI coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta".

Attualmente sono poco più di 1100 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 11.000 ettari di vigneto, per una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. Quasi 80 sono i milioni di bottiglie commercializzate e il fatturato totale si avvicina a 0,7 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 280 milioni di euro. Gli 11.000 ettari di vigneto sono condotti per il 51% in regime biologico/biodinamico, per il 10 % secondo i principi della lotta integrata e per il 39% secondo la viticoltura convenzionale.

 

 

Davide Cocco

392 9286448

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La festa della focaccia di Recco nell'Anno del Cibo Italiano 2018

 

 

 

La Festa della Focaccia di Recco è inserita tra le manifestazioni ufficiali dell’evento di portata internazionale “2018 Anno del Cibo Italiano”

 

Ancora un prestigioso riconoscimento per la Focaccia di Recco col formaggio I.G.P.: grazie al preziosissimo supporto della Regione Liguria che ne ha trasmesso la segnalazione, la Festa della Focaccia di Recco è stata inserita tra le manifestazioni ufficiali dell’evento di portata internazionale “2018 Anno del Cibo Italiano” promossa dal Ministero dei Beni e Attività Culturali e Turismo (MIBACT) insieme al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF).

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_779643023.html

 

“2018 Anno del Cibo Italiano” inserito fra i Grandi Eventi Ministeriali, è stato presentato martedì 20 febbraio presso la sede del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turistiche a Roma.

Il cibo è la porta di accesso più immediata di un territorio, è la prima esperienza con la quale il viaggiatore contemporaneo cerca un contatto con la cultura e le tradizioni del luogo. La grande varietà dei paesaggi italiani e della loro storia riflette la numerosità dei “gate di accesso gastronomici”, tutti dotati di notorietà worldwide: per il mercato turistico, un vero giacimento di opportunità.

 

Il valore attrattivo di questo asset è tutto giocato sul concetto di “vivere all’italiana”: mangiare italiano è, in tutto il mondo, uno stile da imparare, vivere, raccontare. Anzitutto perché universalmente riconosciuto come stile di vita “sano”. E’ per questo che l’Anno del Cibo Italiano intende parlare non solo ai segmenti più strettamente leisure della domanda turistica, ma anche alle vaste platee interessate dalla ricerca ormai globale di stili di vita salutari. La qualità del cibo italiano ed il valore indiscusso della Dieta mediterranea, patrimonio Unesco, rappresentano infatti, grandi attrattori per i milioni di persone che desiderano, sognano e comprano un viaggio in Italia.

 

Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo presentando l’evento ribadisce Il cibo è parte integrante del patrimonio culturale italiano e dell’immagine del nostro Paese nel mondo. Per questo motivo insieme al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali abbiamo fortemente voluto che il 2018 fosse l’Anno del Cibo Italiano, con una serie di iniziative capaci di promuovere la ricchezza, l’eccellenza e la varietà della nostra tradizione enogastronomica

 

Nel suo intervento Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali dice:

 “Con il 2018 Anno del Cibo Italiano ribadiamo il valore identitario dell’agroalimentare per il Paese. Un legame profondo con la storia e le tradizioni dei nostri territori. Lo facciamo attraverso iniziative e progetti che, da Nord a Sud, coinvolgono tutti i protagonisti del settore.”

Soddisfazione per il Consorzio e i suoi consorziati che vedono così affermare la Focaccia di Recco col formaggio IGP come uno dei simboli della tradizione gastronomica italiana. Questo nuovo riconoscimento contribuisce a diffondere ulteriormente la fama di questo straordinario prodotto e della sua zona di produzione, che con Recco contempla anche Camogli, Sori e Avegno, mettendo ulteriormente in luce le bellezze e i tesori che il territorio offre.

 

Un goloso invito per venire in Liguria. Segnate le date! Sabato 26 e domenica 27 maggio 2018

FESTA DELLA FOCACCIA DI RECCO

 

La Focaccia di Recco col Formaggio I.G.P. è un grande valore aggiunto, riconosciuto solo nei comuni di Recco, Camogli, Sori e Avegno e alle attività consorziate: Ristoranti a Recco: Alfredo – Angelo -  Da Lino – Da ö Vittorio – Del Ponte – Manuelina – Vitturin – Focacceria Manuelina. Panifici a Recco: Panifici Tossini – Panificio Moltedo G.B. – Panificio Moltedo L; Ristoranti a Sori: Edobar – Il Boschetto – Focacceria Tossini. Asporto a Camogli: Revello. 

 

Daniela Bernini

Questione balneare, Siglato il patto anti-Bolkestein

 

 

 

Ieri, nello stabilimento balneare Playa Manola di Arma di Taggia molti balneari liguri, hanno partecipato all’incontro, organizzato dall’Associazione Spiagge Armesi e dall’Associazione Donnedamare per l’impresa balneare con l’Assessore al demanio della Regione Liguria Marco Scajola e Giorgio Mulé candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale Sanremo-Imperia e capolista di Forza Italia nel plurinominale Liguria 1. 

Il candidato di Forza Italia ha accolto la proposta di Donnedamare, sottoscrivendo il “Patto con i Balneari” e promettendo di farlo sottoscrivere al Presidente Silvio Berlusconi, che già nei giorni scorsi si era schierato contro l’applicazione della direttiva attraverso un comunicato stampa. 

“Il documento – precisa Bettina Bolla, presidente di Donnedamare - chiede ai Presidenti dei vari schieramenti politici, ai candidati alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica, di attivarsi in tutte le istituzioni nazionali e comunitarie per fare in modo che le concessioni demaniali marittime siano estromesse dall'applicazione della Direttiva 2006/123/CE, facendo prevalere l’interesse nazionale garantito dalla Costituzione Italiana primigenia, diritto originario, sui Trattati e Direttive Europee, diritto derivato, secondo il virtuoso esempio di quanto già avviene in Germania, dove tutte le normative comunitarie sono indistintamente di livello inferiore a quelle costituzionali tedesche”.

 

 

 

 

 

 

 

Chiede altresì di proporre, con apposita iniziativa normativa, nella futura legislatura, la revisione ed il riordino della materia relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico ricreativo, attraverso la proposizione di misure in grado di tutelare l'attività delle imprese interessate, con tutti quei principi giuridici nazionali ed europei, quali il diritto al lavoro, il diritto di proprietà aziendale, i motivi imperativi di interesse generale, nonché il valore aziendale, al fine di garantire la reciproca e leale concorrenza tra i balneari europei e assicurare il diritto acquisito alla continuità imprenditoriale delle concessioni in essere con un titolo sicuro e certo, perché è irragionevole e contra Costitutionem, l’applicazione retroattiva della stessa alle concessioni sorte anteriormente al suo recepimento e all’affermazione del principio di evidenza pubblica comunitaria. 

“Ringraziamo – conclude la Bolla – il nostro Assessore al demanio Marco Scajola, il sindaco di Arma di Taggia Mario Conio e tutta l’Amministrazione comunale, presente all’iniziativa, ricordando l’appuntamento a Balnearia, a Marina di Carrara in calendario Lunedì 26 Febbraio alle ore 10:30  in Sala Michelangelo dal titolo “Il 2020 è troppo tardi” (le nostre imprese vanno salvate adesso), moderato dal giornalista Diego Pistacchi. Presenti esponenti del passato Governo e molti candidati alla Camera e al Senato di tutti gli schieramenti politici” 

Bettina Bolla

 

A 80 ANNI DALLA SCOMPARSA, D’ANNUNZIO RIVIVE NELLA QUOTIDIANITÀ: ECCO COME IL VATE HA CAMBIATO PER SEMPRE LA LINGUA ITALIANA

Dal cibo allo sport, fino ai marchi Rinascente e Saiwa. Oltre ad aver lasciato in eredità le celebri opere letterarie, Gabriele D’Annunzio ha coniato neologismi e modi di dire che hanno cambiato per sempre la lingua italiana e il gergo di milioni di connazionali.    

Non tutti ne sono a conoscenza ma, oltre ad essere stato un grande scrittore, seduttore e linguista dall’innata creatività, Gabriele D’Annunzio fu inventore di neologismi, marchi e vocaboli entrati a far parte della vita quotidiana di milioni di italiani, che ancora oggi citano il Vate senza nemmeno rendersene conto. Il motto me ne frego, la Rinascente e il tramezzino: questi sono solo in parte i neologismi nati dalla penna creativa del poeta. Il Vate era un amante delle novità, curioso scopritore che sperimentava in prima persona i cambiamenti rivoluzionari dell’epoca. La sua eredità ha cambiato notevolmente la vita degli italiani ispirando numerosi artisti come l’attore e regista Edoardo Sylos Labini che ha deciso di raccontare gli ultimi anni di vita del poeta, tra amore, passione e grande letteratura, con lo spettacolo “D’Annunzio Segreto”, in scena al Teatro Manzoni di Milano fino al 7 febbraio. L’attore metterà in luce il lato più intimo e fragile di D’Annunzio fornendo un ritratto inedito del Vate: La figura di Gabriele D’Annunzio è oggi più viva che mai, il suo spirito rivoluzionario e provocatorio, il suo porre la cultura al centro delle sue battaglie è un esempio sempre attuale – spiega l’attore e regista Edoardo Sylos Labini – Del resto soltanto l’arte e la poesia sono immortali e il Vate ci ha lasciato delle pagine indimenticabili di grande letteratura”.

Il Vate trovava ispirazione in ogni aspetto della vita letteraria e traeva spunto anche dall’arte e dal cibo. Infatti, in un momento storico in cui il processo di italianizzazione prendeva forma e quindi anglicismi e francesismi erano aboliti, il termine sandwich doveva essere tradotto. Mentre il Vate soggiornava in un bar di Torino esclamò: “Ci vorrebbe un altro di quei golosi tramezzini” ispirandosi al termine architettonico tramezzo. D’Annunzio era un grande conoscitore della lingua italiana in costante competizione con Dante Alighieri, tanto da vantarsi di aver usato 40mila parole nelle sue opere, mentre il Sommo Poeta solo 12mila. A corredo, fu anche lui a inventare motti comeme ne frego!” e il famoso “Io ho quel che ho donatoche svetta all’ingresso del Vittoriale oppure l’espressione “tener-a-mente”. È un gioco di parole presente su moltissimi bigliettini e fotografie che il Vate dedicava alle sue donne, tra cui Luisa Baccara e Olga Levi Brunner, a significare il dolce ricordo delle amanti.

Ma anche il mondo dello sport deve a D’Annunzio un tributo. “A lui per esempio dobbiamo l’invenzione dello scudetto” racconta Edoardo Sylos Labini. L’idea dello scudetto, nacque da una partita di calcio disputata dal Vate durante l’occupazione di Fiume nel 1920. Sulle maglie dei giocatori, invece dello scudo sabaudo come era in vigore, decise di applicare uno scudetto di rimando araldico con i colori della bandiera italiana. La sua idea si rivelò geniale e a tal proposito, in un editoriale, il Presidente del Vittoriale degli Italiani, Giordano Bruno Guerri ha raccontato: “Il vero trionfo calcistico del Vate avvenne quasi dieci anni dopo la sua morte, nel 27 ottobre 1947, quando la nazionale Italiana di calcio giocò a Firenze contro la Svizzera, stravincendo nella sua prima partita postbellica: gli azzurri avevano sul petto lo scudetto tricolore di D’Annunzio, quello sannitico”.

D’Annunzio era un vero e proprio creativo e ideò anche due marchi molto famosi al giorno d’oggi, Rinascente e Saiwa. Il primo gli venne in mente quando nel 1917 un grande magazzino di Milano fu distrutto dalle fiamme e lui per l’occasione ribattezzò quello nuovo con il termine Rinascente. Il marchio dei rinomati biscotti invece nacque nel 1922, quando la piccola pasticceria genovese denominata Società Accomandita Industria Wafer e Affini si trasformò in una delle prime imprese europee per la produzione di dolci, di cui il Vate era un goloso consumatore. D’Annunzio semplificò il nome utilizzando solo le iniziali della società, tramutandolo nell’acronimo Saiwa.

Il Vate mise in pratica per primo anche il concetto di marketing, accostando per esempio il cioccolato all’automobile. Famoso per questa sua passione, fu convocato dal senatore Agnelli che gli chiese di aiutarlo a formulare una réclame per l’uscita della nuova autovettura di lusso, la Fiat Tipo 4. Era il secondo decennio del 1900 e D’Annunzio rispose che la migliore pubblicità sarebbe stata quella di associare un cioccolatino all’auto, scegliendo il cremino a base di mandorle e nocciole tostate prodotto da Majani. Aveva quattro strati come il numero 4 della macchina e durante la presentazione il Vate lanciò cioccolatini suscitando clamore e consacrando il successo della Fiat, oltre che del marchio Majani.

 

Matteo Gavioli  

FISAR DI GENOVA: PIATTI E VINI D’AUTORE

 Di Virgilio Pronzati

 

La Delegazione genovese diretta dal Delegato Mattia Briganti, propone ai soci un’intensa e qualificata attività. Moltissime degustazioni alternate da viaggi studio e cene didattiche siglate da vini di pregio e chef di fama. L’ultima ma prima tappa che ha aperto l’attività del 2018, è stata una serata diversa dal solito, che ha visto un ospite d'eccezione: Valentina Scarnecchia, bella e preparata foodblogger, da anni in TV, in particolare nel seguito programma "Cuochi e fiamme".  Nell’occasione la simpatica chef, ha realizzato un ghiotto menu nella cucina del Circolo Culturale Il Quadrilatero, della patronne Rosita Guiso. Un piccolo talk show dove la Scarnecchia ha raccontato i segreti del suo successo e preziosi consigli di enogastronomia.

Ecco l’apprezzato menù della serata, siglato dall’abbinamento con vini dell'azienda Trappolini:

Frittata cipolle e guanciale

Supplì

Puntarelle in insalata alla moda di Roma

In abbinamento Lazio IGT Grechetto 2016

Mezzemaniche alla carbonara

In abbinamento Lazio IGT "Breccieto" 2016

Coda alla vaccinara

In abbinamento Lazio IGT Canaiolo nero 2016

Mustaccioli

In abbinamento Lazio IGT Aleatico passito 2016

Il tutto a soli 35 euro a persona.  Una serata imperdibile!

  

LA RETE DEI PESCATORI DI CAMOGLI PRONTA AD ACCOGLIERE I CUORI & NODI D’AMORE

 

 

È un’iniziativa promossa da Associazione Commercianti ed Operatori Turistici di Camogli e  Comune di Camogli, con il patrocinio Regione Liguria e Camera di Commercio di Genova, in collaborazione con Pro Loco di Camogli.

Dal 9 al 18 febbraio 2018 31° Edizione di SAN VALENTINO … INAMORATI A CAMOGLI, iniziativa d’immagine e di promozione turistica, dà vita a molteplici iniziative d’intrattenimento. Importante attrattiva è il PIATTO RICORDO di SAN VALENTINO A CAMOGLI, ogni anno dalla diversa immagine, dato in omaggio dai ristoratori durante le giornate dedicata alla festa degli innamorati. Il successo è stato tale da aver innescato nel corso del tempo una vera mania da collezionismo, con scambi di quei piatti collezione ormai considerati quasi introvabili dagli appassionati di questi pezzi.

Il Piatto ricordo San Valentino … innamorati a Camogli Edizione 2018 è firmato da Maria Teresa Di Micco.Notevoli anche gli eventi culturali che attirano l’attenzione di migliaia di artisti, poeti, letterati, scrittori, pittori, fotografi, appassionati del bello, dell’amore, innamorati di Camogli.

Fra questi, i CUORI & NODI D’AMORE, divenuti uno dei principali simboli di San Valentino a Camogli. Una rete in fibra vegetale, tessuta di nuovo, appositamente per San Valentino 2018, dai pescatori di Camogli. Una vera rete da pesca cui annodare un semplice cuore rosso dopo avervi scritto in modo indelebile i propri nomi, una dedica, un pensiero, un ricordo. Un gioco forse, ma per tornare a Camogli e vedere se il cuore c’è ancora, se il nodo resiste alle intemperie del mare, se la vostra storia continua nel tempo … 

Immediatamente visibile dal porticciolo entrando in piazza Colombo, la grande rete è stata stesa da mani gentili ma esperte ai pali di via Al Molo e presto tornerà costellata dai cuori di San Valentino, cuori che la coloreranno con il colore dell’amore. CUORI & NODI D’AMORE, una particolarità di San Valentino … innamorati a Camogli che solo la Città dai mille bianchi velieri può con orgoglio mettere in mostra, in quanto parte della propria storia e tradizione: la rete della Tonnarella è un patrimonio custodito gelosamente dalla Cooperativa Pescatori di Camogli, una delle più importanti realtà cooperative liguri, fondata nel 1974. 

I cuori, ROSSO FUOCO, potranno essere ritirati gratuitamente all’Info point San Valentino sul lungomare nelle giornate di sabato 10, domenica 11 e mercoledì 14 febbraio e presso lo studio d’arte Maria Teresa Di Micco, anche autrice del Piatto collezione San Valentino … innamorati a Camogli 2018. 

www.enjoycamogli.it    www.ascotcamogli.it   

 

Daniela Bernini    

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