Notizie dall' Italia
Notizie
Seleziona una categoria tra quelle elencate qua di seguito, poi seleziona un articolo da leggere.
Il Presidente dell’IFAD in visita in India per promuovere il partenariato e l’impegno condiviso per ridurre la povertà rurale
Roma, 5 dicembre 2017 – Gilbert F. Houngbo, Presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), arriva oggi in India per incontrare alti funzionari ed esponenti del governo. Il viaggio offre anche l’opportunità di consolidare e rilanciare il patenariato tra India e IFAD, finalizzato ad aumentare i redditi dei piccoli agricoltori e ad alleviare la povertà rurale nel paese.
Nonostante l’India abbia acquisito lo status di paese a medio reddito, ridurre la povertà rimane una priorità essenziale del processo di sviluppo, importante anche al fine di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030, in particolare il primo, “povertà zero”.
In India, quasi il 70 per cento dei poveri vivono nelle aree rurali, dove l’agricoltura e le attività a essa correlate costituiscono la loro principale fonte di reddito. La crescita e la stabilità del settore agricolo sono essenziali per ottenere una riduzione della povertà rurale, come dimostra anche l’obiettivo del governo di raddoppiare i redditi dei contadini entro il 2022.
L’IFAD, con la sua esperienza quarantennale nel promuovere la trasformazione agricola e rurale mettendo le donne e gli uomini delle aree rurali in condizione di avviare imprese agricole e rurali remunerative, sostenibili e capaci di coesistere con il cambiamento climatico, può aiutare l’India a raggiungere i propri obiettivi di sviluppo e ad eliminare la povertà rurale.
“L’India e l’IFAD continueranno a collaborare per intensificare il nostro impegno per creare sistemi alimentari da cui non restino escluse le popolazioni rurali povere e società in cui i benefici della crescita economica si diffondano a tutti i livelli”, ha dichiarato Houngbo, prima della sua visita.
“Siamo consapevoli che i metodi consueti in questo caso non sono sufficienti”, ha detto, aggiungendo che ”serviranno innovazioni studiate tenendo presenti le necessità dei piccoli agricoltori, per metterli in condizione di aumentare la loro produzione e i loro redditi in modo duraturo e sostenibile. E dobbiamo anche escogitare soluzioni innovative per rendere i mercati accessibili ai piccoli agricoltori”.
Durante la sua visita, Houngbo incontrerà Arun Jaitley, ministro delle Finanze, per discutere degli obiettivi condivisi da India e IFAD. Secondo quanto riportato la settimana scorsa dai media indiani, il ministro delle Finanze ha confermato che nel 2018 “il governo si impegnerà ad aumentare gli investimenti a favore delle infrastrutture e dell’India rurale”.
L’India è al tempo stesso un contribuente e un beneficiario dell’IFAD. Pur avendo aumentato il proprio contributo a ogni ricostituzione delle risorse dell’IFAD, a oggi l’India è anche il paese che dal Fondo ha ottenuto più prestiti, per un valore totale di circa 1 miliardo di dollari, utilizzati per finanziare 28 progetti di sviluppo rurale dai quali hanno tratto beneficio circa 4,6 milioni di famiglie.
Nel corso della sua visita, Houngbo incontrerà anche Pramod Kumar Mishra, primo segretario aggiunto del primo ministro, Radha Mohan Singh, ministro dell’Agricoltura e del welfare dei piccoli agricoltori, e Shobhana Pattanayak, segretaria di stato presso il Ministero dell’Agricoltura e del welfare dei piccoli agricoltori.
Attualmente, ci sono 9 progetti finanziati dall’IFAD in corso di attuazione in India. Il loro obiettivo è aumentare i redditi dei contadini, facilitare loro l’accesso a mercati e servizi finanziari e promuovere uno sviluppo agricolo sostenibile che migliori la qualità dell’alimentazione delle famiglie e la loro capacità di adattamento al cambiamento climatico.
L’IFAD investe sulle popolazioni rurali, mettendole in condizione di ridurre la povertà, aumentare la sicurezza alimentare, migliorare la qualità dell’alimentazione e rafforzare la loro capacità di resilienza. Dal 1978, abbiamo investito circa 18,9 miliardi di dollari in donazioni e prestiti a tassi agevolati per finanziare progetti di cui hanno beneficiato circa 470 milioni di persone. L’IFAD è un’istituzione finanziaria internazionale e un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite con sede a Roma – il polo delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Per maggiori informazioni, visitate il sito www.ifad.org.
Contacts: Susan Beccio
Regional Communication Officer, Asia and the Pacific Via Paolo di Dono, 44 Rome, Italy Work: +39 0654592479 Mobile: +39 3349533030 Work: (In India) +91 98119 90167 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Andrea Portentoso
VARAZZE: TASSA DI SOGGIORNO, LA DISCUSSIONE ENTRA NEL VIVO
A Varazze un work café per discutere della tassa di soggiorno. Sindaci e rappresentanti delle attività ricettive per illustrare le modalità di applicazione e per parlare delle azioni maggiormente strategiche per il territorio.
Varazze – Ieri, venerdì 1 Dicembre, presso il Palazzo Beato Jacopo si è tenuto un incontro finalizzato ad illustrare le modalità di applicazione e gestione della tassa di soggiorno, partendo dalle azioni pratiche su cui concentrare gli investimenti da essa derivanti.
Argomento, quello della tassa di soggiorno, dominante e inevitabile negli ultimi mesi dopo la manovra correttiva della legge Finanziaria del maggio scorso, che prevede che tutti i Comuni, non solo quelli in difficoltà, possano applicarla. Nel mese di maggio è stato inoltre siglato il Patto per il turismo della Regione, firmato dai sindacati degli albergatori e da tutti i Comuni. Tra i vari punti il Patto prevede che, in caso di istituzione della tassa, i fondi vengano usati a fini turistici. Almeno il 60% del gettito dovrà essere condiviso con le organizzazioni imprenditoriali del settore, il restante 40% dovrà essere sempre usato dai Comuni per migliorie con ricadute sul settore turistico.
All’iniziativa sono intervenuti il Sindaco di Varazze Alessandro Bozzano, il vice sindaco e assessore al turismo Filippo Piacentini l’Assessore al Bilancio Laura Manna, il Presidente di Ascom Varazze Andrea Gargioni, e il presidente dell’associazione albergatori Andrea Bruzzone, il presidente provinciale di Federalberghi Andrea Valle, e rappresentanti dell’Ente Parco.
Presenti alla discussione, moderata da Flavia Fagotto, destination marketing manager, anche il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori e il sindaco di Loano Luigi Pignocca vice-presidenti di ANCI Liguria, e i delegati dei Comuni di Arenzano, Cogoleto, Pietra Ligure, Finale Ligure, Albenga, Spotorno e Borghetto Santo Spirito.
Dalla riunione è scaturita l’esigenza di seguire due step fondamentali: un passaggio iniziale che parta dal locale per giungere alla progettazione d’area, fino alla creazione di una DMO, che permetta di mettere in pratica azioni fondamentali per creare i diversi prodotti per poi metterli a sistema, attraverso la costruzione di un portale, che li comunicherà e li promuoverà.
Una delle azioni considerate fondamentali sono gli interventi infrastrutturali, che permettano il miglioramento del rapporto tra cittadino e turista, spesso conflittuale nei nostri territori. In questo modo, aumentando la qualità della vita dei cittadini residenti, essi stessi diventeranno ambasciatori, i primi strumenti di accoglienza.
“I comuni – ci spiega in apertura il Sindaco Alessandro Bozzano - presenti questa sera sono comuni che sulla parte corrente di bilancio non hanno problemi, vicini ai limiti massimi previsti dal DL 68 per l’investimento sull’attività turistica. Oggi la finanziaria ci permette di applicare la tassa di soggiorno e di sforare i limiti previsti dal DL 68 se il bilancio preventivo 2018 viene approvato entro il 31 Dicembre. Tutto questo rappresenta una grande opportunità per gli operatori turistici. Rispetto al passato, oggi siamo di fronte ad una situazione regolamentata proprio dal patto per lo sviluppo turistico che prevede che per il 60% minimo vada destinato in promozione e accoglienza, di concerto con pubblico e privato. Tale patto è stato sottoscritto dagli amministratori regionali con i massimi vertici delle categorie e costituisce la cornice entro la quale operare scelte e delineare strategie”. “Proprio per dare seguito e concretezza a tale importante documento di condivisione che non esisteva prima di quest’anno, abbiamo deciso di muovere le leve all’interno di questo. La mia contrarietà nel 2014 era legata ad una situazione di fatto e di diritto profondamente diversa rispetto a quella odierna e un cambio di passo è stato appunto determinato dalla condivisione sulle linee programmatiche strategiche e regionali.”
Bettina Bolla
CANTINE D'ITALIA 2018 LA GUIDA GO WINE PER IL TURISTA DEL VINO
Presentata a Milano la nuova edizione della Guida Go Wine
CANTINE D'ITALIA 2018
Per coloro che ritengono che il vino valga un viaggio…
Oltre 400 persone presenti, circa 80 aziende vinicole rappresentate in sala,
giornalisti ed enoappassionati per discutere di turismo del vino e
premiare la grande accoglienza italiana in cantina
Cantine d’Italia 2018, la Guida a cura di Go Wine che si propone di promuovere la grande accoglienza italiana in cantina, è stata presentata ieri a Milano con un grande evento.
Alcuni numeri del volume: oltre 700 cantine selezionate, 230 “Impronte d’eccellenza” per l’enoturismo, oltre 4.000 vini segnalati, 1.500 indirizzi utili per mangiare e dormire.
Un volume che racconta luoghi e storie di uomini e donne del vino. Conduce al vino attraverso la cantina come sito da visitare e come fattore che concorre alla promozione del turismo del vino.
Una sorta di omaggio alla grande accoglienza italiana in cantina!
A tenere a battesimo la nuova edizione Alessandro Scorsone (giornalista e sommelier), Antonio Cabrini (campione dello sport), Magda Antonioli Corigliano (docente di economia per il turismo all’Università Bocconi di Milano): costoro hanno anche firmato tre interventi che aprono il volume e che accrescono la natura di una Guida che ha nel racconto il suo punto di forza.
In sala oltre 80 aziende vinicole rappresentate, con moltissimi uomini e donne del vino provenienti da ogni parte d’Italia.
Massimo Corrado, presidente di Go Wine, ha presentato le linee generali del volume e le sue principali novità.
La Guida tende a valorizzare la cantina come luogo inserito nel contesto di un territorio vinicolo e come dimora ove uomini e donne operano. Essi realizzano quella virtuosa opera di promuovere il territorio mentre promuovono se stessi.
Una Guida che pertanto non vuole rivolgersi soltanto ai “super appassionati”, ma che desidera essere un’occasione per creare cultura a favore del vino e dei suoi territori.
“Continua la crescita di investimenti e attenzioni da parte delle aziende vinicole verso il turismo del vino – ha evidenziato Corrado nel suo intervento. In Guida sono numerose le realtà che si presentano sia attraverso attività parallele come agriturismo, b&b, sia attraverso iniziative che rendono la cantina un luogo aperto per incontri, eventi culturali, manifestazioni legate al gusto.
Al contempo la Guida richiama una maggiore attenzione per l’enoturista italiano: in questa direzione si segnala il fattore “D”: D come domenica. Ovvero un simbolo posto a fianco di quelle cantine che manifestano disponibilità effettiva ad accogliere i visitatori alla domenica: direttamente o su appuntamento.
Un modo per richiamare l’attenzione a favore dell’enoturista italiano che – a differenza degli stranieri – organizza spesso itinerari ed escursioni nel corso dei week-end”.
Sono 230 le “Impronte Go Wine” nella edizione 2018: rappresentano un segno di “eccellenza” nel campo dell’enoturismo nazionale e costituiscono una sorta di segno ideale che Go Wine assegna alle cantine che hanno conseguito un alto punteggio nella valutazione complessiva su sito, accoglienza e profilo produttivo.
Si tratta dei tre fattori su cui si compone la presentazione delle aziende vinicole e su cui si va a definire una loro valutazione.
Sito da intendere come luogo ove si trova la cantina, guardando anche alla cantina medesima dal punto di vista architettonico. Ma sito anche come patrimonio di vigneti complessivo di cui dispone la cantina.
Accoglienza per valorizzare la vocazione della cantina verso una parallela attività: sia per attività come agriturismo, B&B o ristorazione, sia per iniziative culturali che denotano un atteggiamento di “apertura” della cantina verso il mondo esterno.
Vino, come profilo produttivo dell’azienda valutato nel tempo, al di là dell’exploit di una singola vendemmia; dunque anche tenendo conto del carattere della produzione, della eccellenza di alcune etichette, di una particolare cura verso specifiche tipologie di vini.
Nella speciale classifica per regioni si conferma ai vertici la Toscana con 49 impronte, seguita da Piemonte (44) e Veneto (34).
Sono 16 le Cantine che raggiungono il vertice delle “Tre Impronte Go Wine”: Badia a Coltibuono (Toscana); Bellavista (Lombardia); Ca’ del Bosco (Lombardia); Capezzana (Toscana); Castello di Modanella (Toscana); Castello di Verduno (Piemonte); Bisol (Veneto); Donnafugata (Sicilia); Ferrari (Trentino); Florio (Sicilia); Fontanafredda (Piemonte); Lungarotti (Umbria); Malvirà (Piemonte); Masciarelli (Abruzzo); Planeta (Sicilia); Tenuta Vicchiomaggio (Toscana).
Uno spazio importante nella cerimonia è stato riservato alla consegna dei 7 “Premi Speciali”, che si rivolgono a Resort e Tavole aziendali d’eccellenza, vini “storici” e “autoctoni”, Enocultura, EnoArchitetture.
Ecco i premi speciali di Cantine d’Italia 2018:
Premio “Alto Confort” per il Relais aziendale dell’anno:
Russiz Superiore per il Relais Russiz Superiore (Capriva del Friuli, Friuli Venezia Giulia);
Premio “Cantine Golose” per la Tavola aziendale dell’anno:
Ristorante 21.9 presso la Tenuta Carretta (Piobesi d’Alba, Piemonte);
Premio “Cantine Meravigliose” per l’EnoArchitettura dell’anno:
Di Marzo (Tufo, Campania);
Premio Enocultura:
Zaccagnini (Bolognano, Abruzzo);
Premio “Autoctono si nasce”:
Lacrima di Morro d’Alba – Mancinelli (Morro d’Alba, Marche);
Premio “Buono…non lo conoscevo!”:
Uvalino – Cascina Castlèt (Costigliole d’Asti, Piemonte);
Premio “Vini Storici d’Italia”:
Vino Nobile di Montepulciano – Contucci (Montepulciano, Toscana).
E’ poi seguita l’esclusiva e straordinaria degustazione dei Vini Top premiati dalla Guida, a beneficio del numeroso pubblico partecipante all’evento.
La Guida Cantine d’Italia 2018 è edita dall’associazione Go Wine; conferma l’impegno dell’associazione volto ad affermare, anche attraverso la Guida, i principi ispiratori dell’attività associativa. La redazione Go Wine cura la redazione di tutto il volume e del repertorio delle cantine selezionate, con i contributi e le segnalazioni di giornalisti e delegati Go Wine in Italia.
Le oltre 700 cantine presenti nel volume sono state scelte in base all'esperienza diretta.
Per ogni cantina una pagina ricca di notizie: dall’anagrafica aziendale ai dati sulla produzione, ai referenti interni da contattare; dai giorni e gli orari di visita alle informazioni stradali; dal racconto delle suggestioni che la cantina e il suo contesto offrono al visitatore a una serie di utili appunti sui vini aziendali con indicazione del vino top e degli altri vini da conoscere.
Ogni cantina è presentata attraverso una valutazione in stelle (su scala 5), suddivisa nei tre aspetti che sono ritenuti rilevanti dalla Guida: il sito, l'accoglienza e i vini.
Inalterato è sempre lo spirito dell'opera: spingere l'appassionato a viaggiare per conoscere il fascino del territorio del vino italiano attraverso il racconto di molti suoi interpreti d'elezione.
Per ulteriori informazioni:
redazione Go Wine Editore, rif. Silvia Pezzuto, Elisa Nota, tel. 0173 364631 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il Presidente dell’IFAD incontrerà alte autorità del governo argentino per discutere l’impegno condiviso per la riduzione della povertà rurale
Roma, 20 novembre 2017 – Gilbert F. Houngbo, presidente del Fondo Internazionale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), il 21 novembre incontrerà i ministri degli Affari Esteri, della Finanza e dell’Agroindustria per discutere dei progressi e dei programmi del paese nella lotta per eliminare la povertà rurale.
Questa sarà la prima visita ufficiale di Houngbo in Argentina, dove nel corso degli ultimi 12 mesi la povertà è diminuita dal 32,2 al 28,6 per cento.
“All’IFAD, riteniamo che la via più efficace per eliminare la povertà nelle aree rurali, dove è più diffusa, siano i partenariati“, ha dichiarato Houngbo. “In Argentina, ci sono ottime prospettive per i piccoli agricoltori e per i produttori indigeni, purché siano ben inseriti in catene del valore inclusive e abbiano accesso a mercati, tecnologia e finanziamenti.“
Durante la sua visita in Argentina, Houngbo incontrerà:
• Luis Miguel Etchevehere, neo-nominato ministro dell’Agroindustria. Tra gli argomenti su cui si confronteranno, l’idea di un partenariato ampliato tra l’Unità per la trasformazione rurale (UCAR) e alcune delle unità tecniche del ministero, nonché la necessità che il governo si ponga come obiettivi prioritari un maggiore inserimento dei piccoli agricoltori nelle catene del valore e la valorizzazione dei vantaggi comparativi del territorio.
• Luis Andrés Caputo, ministro delle Finanze. Tra i temi del colloquio, la fase di avviamento di due nuovi programmi: il Programma di sviluppo della catena del valore caprina (PRODECCA) e il Programma per l’inserimento economico dei piccoli produttori dell’Argentina settentrionale (PROCANOR), attivi rispettivamente da marzo e aprile 2017. Houngbo e Caputo parleranno anche delle opportunità di futura collaborazione tra l’IFAD e l’Argentina.elle opportunità di futura collaborazione tra l’IFAD e l’Argentina.
• Jorge Faurie, ministro degli Affari Esteri e del Culto. L’incontro avverrà nel palazzo San Martín e verterà sulla partecipazione di esperti argentini all’offerta di assistenza tecnica a progetti finanziati dall’IFAD, soprattutto in Africa.
• Alejandro Gennari, Coordinatore esecutivo dell’Unità per la trasformazione rurale (UCAR). I due parleranno di come il modello dell’UCAR, creata nel 2009, venga usato come riferimento per valutare l’efficienza nella gestione di progetti in altri paesi, dal momento che l’efficacia dei progetti è aumentata molto da quando l’UCAR è stata creata.
Durante il suo soggiorno nel paese, Houngbo visiterà le aree di produzione di ortaggi vicino alla città di La Plata, per osservare di persona il lavoro del Programma per lo sviluppo rurale inclusivo (PRODERI), finanziato dall’IFAD. Il programma è in corso di attuazione in 17 province, con l’obiettivo di raggiungere oltre 25.000 famiglie di contadini poveri, tra cui 4000 famiglie indigene e 8000 famiglie particolarmente fragili (braccianti agricoli senza terra, donne sole a capo di una famiglia, giovani e lavoratori saltuari). Il programma aiuta le famiglie rurali a migliorare la propria qualità di vita e ad aumentare i propri redditi. A La Plata, il presidente incontrerà i membri della Cooperativa Moto Mendez, che – con l’assistenza del PRODERI – sta costruendo un capannone per la trasformazione, il confezionamento e il congelamento degli ortaggi.
L’IFAD investe sulle popolazioni rurali, mettendole in condizione di ridurre la povertà, aumentare la sicurezza alimentare, migliorare la qualità dell’alimentazione e rafforzare la loro capacità di resilienza. Dal 1978, abbiamo investito circa 18,9 miliardi di dollari in donazioni e prestiti a tassi agevolati per finanziare progetti di cui hanno beneficiato circa 470 milioni di persone. L’IFAD è un’istituzione finanziaria internazionale e un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite con sede a Roma – il polo delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Per maggiori informazioni, visitate il sito www.ifad.org.
Salvador Santiesteban Merlos Regional Communications Officer IFAD Communications Division Via Paolo di Dono, 44 Rome, Italy Work: +390654592736
Mobile: +39 3355300128 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Jessica Thomas
IL PREMIO MACULAN ALLA MIGLIORE RICETTA SALATA ABBINATA AD UN VINO DOLCE
Fausto Maculan con le figlie
L'azienda di Breganze invita gli chef under 40 a presentare una proposta salata per un vino dolce. I migliori quattro si sfideranno il 26 marzo in Cantina
Si chiama Premio Maculan, miglior abbinamento salato-dolce l'iniziativa con cui Fausto Maculan, insieme alle figlie Angela e Maria Vittoria, intende valorizzare l'accostamento dei vini dolci ai piatti salati.
La cantina di Breganze, celebre per i suoi Torcolato, Acininobili e Dindarello, invita i giovani chef (anche non professionisti, purché under 40) a presentare una ricetta di un piatto salato abbinato ad un vino dolce a propria scelta. Non necessariamente quindi della cantina che ha indetto il premio, ma sono benvenuti anche altri vini dolci da tutto il mondo.
“Spesso gli accostamenti più interessanti per i vini dolci – spiega Fausto Maculan – non sono con i dessert dove l'incontro di dolcezza con dolcezza finisce per stancare presto, ma proprio con preparazioni salate. Dal classico Sauternes abbinato al foie gras ad accostamenti per contrasto con piatti dove dominano le note acide o amare che con i vini dolci possono offrire infinite combinazioni di gusto. Vogliamo stimolare la fantasia in cucina e fra qualche tempo realizzare un ricettario che possa essere di spunto anche per altri chef”.
Per partecipare è sufficiente inviare una ricetta corredata di foto all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 28/02/2018. Un comitato tecnico selezionerà le 4 ricette più interessanti che i proponenti saranno chiamati a realizzare in una serata che si terrà alla Cantina Maculan il 26 marzo 2018. Qui i giovani candidati prepareranno il loro piatto di fronte ad una giuria presieduta da Fausto Maculan con la presenza dei critici gastronomici Andrea Grignaffini, Luigi Costa, Chiara Giovoni e dello chef Giancarlo Perbellini che esaminerà i piatti proposti per decretare il vincitore del premio.
Regolamento e altre informazioni sul sito: www.premiomaculan.net
Press info:
Michele Bertuzzo
347 9698760
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
IL GALLO NERO SI TINGE DI ROSA, E' CARLOTTA GORI IL NUOVO DIRETTORE
Una donna per la prima volta alla guida del Consorzio Vino Chianti Classico
E’ Carlotta Gori il nuovo Direttore del Consorzio Vino Chianti Classico. Per la prima volta nella storia, il Gallo Nero ha una donna al vertice. Gori prende il posto ricoperto fino ad oggi da Giuseppe Liberatore.
Donne con incarichi dirigenziali nel comparto agroalimentare e nel mondo del vino sono ancora rare e i Consorzi di tutela non fanno eccezione: con la nomina di Carlotta Gori sale a due il numero delle donne alla guida di strutture consortili così importanti.
Nata a Firenze nel 1969, sposata e madre di una figlia, con una laurea in Giurisprudenza alle spalle, Carlotta Gori ha cominciato la sua carriera all’interno del Consorzio Vino Chianti Classico circa 20 anni fa, al termine degli studi universitari. Un percorso lavorativo che l’ha portata a ricoprire la carica di Responsabile attività di tutela legale e vigilanza e Responsabile rapporti istituzionali per il Gallo Nero. E’ membro del gruppo legale di AICIG (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche).
Nel ringraziare il Presidente del Consorzio Sergio Zingarelli e il diretto predecessore Giuseppe Liberatore, Gori si è detta entusiasta di guidare “un team coeso e interdipendente, sufficientemente giovane da offrire passione e vivacità e al contempo sufficientemente maturo per garantire esperienza e lungimiranza”.
“In questi anni – ha sottolineato il nuovo Direttore del Consorzio - durante tutti i passaggi cruciali e strategici della Denominazione Chianti Classico ho esercitato un ruolo di verifica e supervisione, volto a garantire la fattibilità esecutiva dei progetti e delle scelte nel rispetto delle regole. Contestualmente ho assistito alla crescita esponenziale del ruolo dei consorzi e più in generale del sistema delle DOP sul panorama nazionale; crescita che è avvenuta con il sostegno di un impianto normativo a cui il nostro Consorzio ha sostanzialmente contribuito anche dal punto di vista tecnico, offrendo nel tempo esperienza ed operatività ai nostri rappresentanti presso le Istituzioni pubbliche e private”.
“La mia attività al Consorzio – ha concluso Carlotta Gori - nel quale sono entrata a lavorare molto giovane, mi ha consentito di venire a contatto in senso trasversale con le Istituzioni pubbliche e private di maggior riferimento per il settore agricolo e vitivinicolo, di confrontarmi su contenuti, non solo necessariamente vitivinicoli, ma senz’altro sempre concreti e di natura tecnica. In questo senso penso di disporre degli strumenti utili ad affiancare il Consiglio di Amministrazione nelle future scelte di gestione della nostra Denominazione”.
“Sono davvero lieto della nomina dell’Avv.Gori a direttore del Consorzio – afferma Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio – una nomina avvenuta per acclamazione, all’unanimità. Confido pienamente nelle qualità del nuovo Direttore, nella sua professionalità unita alla passione che ha sempre dimostrato nel perseguire gli obiettivi e il percorso di crescita della nostra denominazione”.
Ufficio Stampa Consorzio Vino Chianti Classico
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Silvia Fiorentini
Tel. 055 8228522 – 348 8278802
Facebook/Twitter/Instagram: Chianti Classico
EREMO TUSCOLANO 2016 FRASCATI DELL’ANNO
Da dove nasce l’unico Frascati che anche quest’anno ha guadagnato i Tre Bicchieri della Guida ai Vini d’Italia del Gambero Rosso: “…riferimento stilistico della denominazione...”
Il riconoscimento dei Tre Bicchieri all’Eremo Tuscolano 2016 come miglior Frascati dell'anno arriva puntuale ad un vino che sta facendo un percorso molto coerente in nome della storica denominazione Frascati. Nel 2012 Mario Masini è uscito ufficialmente con la prima bottiglia del suo Frascati Superiore Eremo Tuscolano, subito indicato come miglior Frascati dell’anno dalla guida dell’Espresso. E così ha continuato ad essere considerato per molti altri degustatori: il Gambero Rosso ha riconosciuto i Tre Bicchieri alla vendemmia 2013; il 2014 è stato il miglior Frascati per la Guida di Roma e del Lazio de La Repubblica; il 2015 è stato il migliore per la Guida Vitae dell’AIS e il 2016, appunto, ha ricevuto di nuovo i Tre Bicchieri dal Gambero Rosso. Questi e altri riconoscimenti hanno confermato a Masini che la ricerca dei sapori che lo hanno accompagnato nella sua gioventù poteva essere di nuovo condivisa e apprezzata.
Mario Masini, patron di Eremo Tuscolano, è nipote dell’On. Pietro Campilli, proprietario della Valle Vermiglia che negli anni ’60 già produceva un Frascati di alta qualità e che si adoperò per far nascere la Doc Frascati inserita nel primo gruppo di Denominazioni italiane riconosciute nel 1966.
Un Frascati che gli ricordasse quello del nonno è il vino che Masini ha pensato di riproporre, ad un certo punto della sua vita. Nostalgie, moto d’orgoglio, e altre emozioni che lo hanno spinto a cercare un terreno dove impiantare il vigneto per produrre quel vino che aveva in mente. Un po’ per fortuna, che serve sempre nella vita, e un po’ per “naso” si è trovato a prendere la strada in salita che, da Monte Porzio Catone, in provincia di Roma, attraversando la fitta boscaglia del Monte Tuscolo, arriva in cima alla collina, per fermarsi davanti al portone ben serrato della comunità degli Eremiti Camaldolesi di Monte Corona.
La proprietà della comunità di clausura, oltre alle varie strutture architettoniche e a una bella fetta di Parco dei Castelli Romani, comprendeva anche una porzione di terreno agricolo che circondava la sommità della collina sempre più area di conquista del bosco e dei cinghiali. Otto ettari di terreno incontaminato, delimitato da un muro secolare che, grazie alla sua notevole determinazione, Masini ha potuto ottenere convincendo prima i monaci ma poi soprattutto la burocrazia secolare.
La produzione
L’Eremo Tuscolano, circa 30.000 bottiglie l’anno, è il risultato della combinazione tra l’intensità e la freschezza della malvasia del Lazio, il corpo e la rusticità della tradizionale malvasia di Candia, il lieve profumo di mandorla tostata del trebbiano giallo, il corpo e l’armonia del bombino bianco e quel tocco di giallo paglierino dai riflessi verdognoli del trebbiano toscano.
Un’alchimia che dimostra quanto quei vitigni impiantati su un terreno vulcanico a 600 metri di altezza, immerso nel bosco, sappiano trasformarsi in un vino dai “sentori iodati, toni agrumati, erbe aromatiche, frutta a polpa bianca, grinta e tensione che danno allo stesso tempo lunghezza e bevibilità” un vino espressione di una lunga tradizione, in grado di riportare in alto la denominazione Frascati, che aspetta solo di essere assaggiato.
Rosanna Ferraro
COCCO...WINE: TUTTE LE NOVITA' DI QUESTA EDIZIONE ! COCCONATO 2/3 SETTEMBRE 2017
|
|