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La colonna sonora di Cantine aperte

L'esperta  eno - musicale  Bonella  Ciacci spiega perché
ha scelto Paolo Conte per il Brunello del Casato  Prime
Donne e Vinicio Capossela per il Traminer-Sanchimento

 

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Stefano Curto sceglie VENISSA

per Amniotic Stardust

 

L' opera dell' Artista della Luce, dopo  due anni

di impegno,  verrà  installata  nell' antica  vigna

murata recuperata da Bisol nel cuore di Venezia

Nativa

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CO-MARKETING, VALORIZZAZIONE, DEL PRODOTTO

E PRIVATE LABEL:

 

IL FUTURO DI DOP E IGP SI GIOCA SUL DELICATO

EQULIBRIO TRA PRODUTTORI E GRANDE DISTRIBUZIONE

 

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Momento importante per Enoteca Italiana

L’ente nazionale vini impegnata su più fronti

internazionali per promuovere il vino italiano:

dall’Expo 2015 di Milano al progetto anti-con-

traffazione “Zhuomuniao” promosso dal Gover-

no Centrale cinese

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RADUNO EURO TOQUES ITALIA

 

Montecatini e Bolgheri 27 - 28 maggio 2013
GUALTIERO MARCHESI HA I SUOI DISCEPOLI:Il Presidente Nazionale Enrico Derflingher e il Delegato per la Toscana   Michele Martinelli annunciano il programma operativo del biennio 2013-2014
Il 27 e 28 maggio più di sessanta chef associati a Euro Toques Italia si riuniranno in Toscana  tra Montecatini e Bolgheri per discutere i programmi operativi per l’immediato futuro. L’associazione, nata per iniziativa di Gualtiero Marchesi più di venticinque anni fa, riunisce i “cappelli” (le “toques”), ovvero gli chef più rinomati del panorama nazionale ed internazionale ed è affiliata ad Euro-Toques International, creata a sua volta nel 1986 da Pierre Romeyer, Paul Bocuse e Gualtiero Marchesi.Enrico Derflingher, originario di Varenna, ma ormai Flying Chef tra l’Italia e il Giappone, dove dirige, tra l’altro, il ristorante Armani Ginza Tower di Tokyo, ne è il presidente dallo scorso giugno e sta imprimendo una forte accelerazione alle attività dell’associazione.“Euro Toques Italia, racconta Derflingher, raggruppa più di 110 chef italiani, 50 dei quali insigniti di una o più stelle della famosa guida Michelin ed operanti anche in grandi città come Londra, Mosca, Dubai o Tokyo.”L’ordine del giorno dell’assemblea dell’associazione, che si terrà a Montecatini Terme la mattina del 28 maggio prevede alcuni punti di notevole impegno operativo. “In questo momento così difficile per le economie di molti paesi” continua Derflingher ”è necessario dedicarsi con il massimo impegno ad attività sociali e di beneficienza per aiutare chi è in difficoltà. Abbiamo perciò promosso e realizzato numerose iniziative come “Together for hope” o “Grandi Chef per l’Asilo di Varenna” ed anche alla cena di gala del 27 maggio alla Tenuta Argentiera di Bolgheri raccoglieremo fondi per  aiutare il “Piccolo Leo”, così come nel lunch che seguirà l’Assemblea,  dedicato a Dynamo Camp per i bambini malati terminali.L’assemblea di Montecatini si esprimerà in merito a molte nuove iniziative benefiche da realizzare dovunque si trovino i nostri associati”. Michele Martinelli, Delegato della Sezione Toscana, fa invece il punto della situazione per quel che concerne un altro argomento scottante come quello della qualità e della provenienza del prodotto impiegato in cucina. “A livello europeo stiamo già operando in varie direzioni. Il problema della pesca sostenibile è già di fronte al parlamento di Bruxelles, ma a livello italiano abbiamo molte azioni da mettere in atto. Prima fra tutte la salvaguardia dell’origine del prodotto. Ormai il made in Italy è contraffatto nella maniera più spudorata e manca una difesa a livello comunitario. In casa nostra, partendo magari dalla Toscana, abbiamo intenzione di andare ancora più a fondo con il controllo della materia prima, soprattutto dal punto di vista salutistico. Dovremo far capire che quando si acquista un alimento, la sua origine, il suo metodo di produzione o di lavorazione hanno un’importanza vitale per la salute del consumatore.” Al termine dell’assemblea Euro Toques Italia, Gualtiero Marchesi e Paul Bocuse Presidente Onorario e Presidente Fondatore, consegneranno il PRIMO PREMIO INTERNAZIONALE EURO TOQUES ITALIA  alla carriera di Sirio Maccioni, il titolare del famoso ristorante Le Cirque che a New York ha fortemente contribuito a diffondere un’immagine prestigiosa della migliore cucina italiana.

 

 

Valle Serena il nuovo ristorante del Relais Borgo Santo Pietro di Chiusdino (SI)

apre al pubblico sotto la guida dello chef  Stefano Santo

Il ristorante Valle Serena, anima “gourmet” del prestigioso Relais Borgo Santo Pietro, apre i propri battenti al pubblico. A coprire il ruolo di Head Chef del locale,Stefano Santo.

 

Come spiegano i proprietari, Claus e Jeanette Thottrup, “dopo aver realizzato il sogno del Relais Borgo Santo Pietro, l’idea di aprire un ristorante è stata una naturale estensione della nostra filosofia: condividere a pieno la bellezza di questo luogo, compresi i prodotti del territorio riproposti con un pizzico di fantasia per rendere speciale e indimenticabile l’esperienza gastronomica, oltre a quella del soggiorno.”

Filosofia perfettamente in linea con la cucina di Stefano Santo, che parte dalla tradizione classica italiana e regionale e la reinterpreta in maniera creativa, senza dimenticare le proprie radici multiculturali, le conoscenze, gli ingredienti e i sapori scoperti durante i viaggi in diversi Paesi del mondo.

Stefano Santo ha creato per Valle Serena un menù speciale, con una selezione di piatti concepiti con scrupolo e dedizione, per valorizzare i prodotti che offre la natura circostante ed evocare la storia della loro provenienza. Una cucina legata alla tipicità toscana, ma che richiama sia le origini salentine dello chef nelle fragranze e nei profumi, sia la presenza di note e aromi provenienti da lontano, soprattutto dall’Asia, paese che lo chef ha visitato per un lungo periodo, sperimentando i sapori, i segreti della cucina locale, gli aromi e le loro possibili esaltazioni con i prodotti nostrani.

L’attenzione con cui è selezionata la qualità delle materie prime è altissima. Il Relais possiede un orto a conduzione biologicadiversi frutteti e un giardino di erbe officinali, da cui provengono frutta e verdura stagionali riproposte quotidianamente nei piatti da Stefano Santo e dal suo team. Le carni provengono da allevamenti locali, dove i capi di bestiame pascolano all’aperto e il pesce ogni giorno viene recapitato freschissimo.

Tutto a Valle Serena è “homemade”: dalle differenti qualità di pane, alle marmellate e yogurt proposti per ogni pasto, compresa la prima colazione per gli ospiti del Relais.

La carta dei vini del ristorante è caratterizzata da più di 100 etichette provenienti dalle più importanti regioni vinicole italiane, con una prevalenza dei terroir toscani. In lista anche altri paesi europei come la Francia e la Spagna. Non mancano le grappe, i vini da dessert e i grandi Champagne francesi.

La volontà di Claus e Jeanette di rendere l’esperienza gastronomica al Relais Borgo Santo Pietro indimenticabile, li ha portati a creare delle iniziative molto speciali, comeLa Tavola dello Chef: la cucina diventa un teatro e l’ospite è protagonista. Una tavola “privée” con una grande finestra permette agli ospiti di “spiare” la cucina con gli occhi, ma anche con gli altri sensi, sentendo tutti i sapori e ascoltando i dialoghi tra lo chef e il suo team. Prima di entrare in cucina, Stefano Santo decide il menù che andrà a preparare insieme agli ospiti, i quali potranno osservare tutte le fasi di preparazione dei piatti finché non arrivano in tavola per la degustazione.

Il mercoledì, giorno di chiusura del ristorante, il Relais propone altre due idee: a pranzo il Treehouse Brasserie, un gustoso light lunch immerso nella natura, adiacente al bordo della piscina del Relais e affacciato sullo splendido panorama della valle circostante. Per cena il Farmer's Market, il mercato all'aperto del contadino, durante il quale l’ospite ha la possibilità di scegliere carni, pesce, formaggi, verdura e frutta fresche e stagionali, decidere il tipo di cottura e farseli preparare al momento dal team dello chef Stefano Santo.

L’architettura del paesaggio del Relais Borgo Santo Pietro si presta all’organizzazione di occasioni speciali: chiunque lo desideri può richiedere il tavolo privato per duenella Grotta Romantica. Un luogo unico dove regnano privacy e assoluta intimità, per una cena a lume di candela, indisturbato dagli altri ospiti e con un cameriere personale per un servizio esclusivo. Un panorama mozzafiato con vista sulle colline circostanti, renderà il momento indimenticabile, che si tratti di una proposta di matrimonio, un anniversario o un compleanno.

Ricerca del gusto, creativitàaccostamenti audaci sono gli ingredienti principali della collaborazione tra Stefano Santo e Valle Serena, per stupire il palato con la semplicità, la freschezza, la qualità dei prodotti e un po’ di fantasia.

Ecco perché entrare nel Relais Borgo Santo e a Valle Serena è come trovarsi in casa, lontano da casa: un’immersione totale tra profumi, relax, sapori e raffinatezza.

Alessandra Mangini – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

BIOGRAFIA CHEF

Stefano Santo nasce in Germania il 24 marzo 1976 e all’età di due anni si trasferisce nel Salento a Melendugno (Lecce), paese natale di suo padre. Qui nasce la sua passione per la cucina mediterranea e dopo le medie si iscrive all'istituto Alberghiero di Otranto.

Sempre più affascinato da nuovi orizzonti gastronomici, decide di lasciare l’Italia per lavorare all’estero con chef di fama internazionale. Significative sono le sue esperienze a Dublino al The Halo Restaurant dove si appassiona alla cucina orientale e inizia la sua personale ricerca sugli abbinamenti tra sapori e ingredienti provenienti da terre diverse,  ideando ricette che esaltano la combinazione tra prodotti del Mediterraneo e dell’Oriente, e a Londra al The Square, ristorante due stelle Michelin, dove, sotto la guida di Philip Howard, Stefano approfondisce la chimica applicata alle tecniche di preparazione e perfeziona le sue conoscenze.

Il richiamo a scoprire il mondo per acquisire sempre maggiori competenze, è troppo forte e lo porta a viaggiare per un intero anno nel Sud Est Asiatico e in Oceania. Prima a Hong Kong poi in Thailandia, Cambogia, Vietnam, Singapore e infine in Australia e Nuova Zelanda: in tutti questi paesi sperimenta i sapori, i segreti della cucina locale, gli aromi e le loro possibili esaltazioni con i prodotti nostrani.

Forte di questo bagaglio culturale e gastronomico, dopo una breve sosta negli Stati Uniti e di nuovo a Londra, nel 2004 torna in Italia per uno stage da Gualtiero Marchesi presso L'Albereta Relais & Chateaux e successivamente in Toscana come sous-chef di Gaetano Trovato al Ristorante Arnolfo. Partecipa ad alcuni concorsi culinari internazionali fra cui Nantes in Francia dov'è finalista, e nazionali alla Scuola di Cucina Italiana dell’Alma dove vince il primo premio con una ricetta sull'olio. Con l’Alma collabora poi come docente per la cucina toscana.

Stefano Santo trova in Toscana una cultura in linea con la sua cucina, apprezzando l’attenzione ai prodotti naturali e stagionali e l’uso di ricette popolari sopravissute nel tempo. Dopo aver gestito in autonomia una cucina tutta sua, come Executive Chef nel resort Castello del Nero di Tavernelle Val Di Pesa (FI) e poi al Relais & Chateaux Villa la Vedetta di Firenze, nel 2012 arriva al ristorante Valle Serena di Borgo Santo Pietro, dove propone le sue creazioni toscane, rivisitate con un richiamo ai suoi viaggi e alla lunga esperienza nelle cucine del mondo.

Lo Yoghobar Danone approda per la prima volta a Milano

 

Dopo Roma (Parco Leonardo) e  Vimercate  (Torri Bianche)
la 3° yogurteria a marchio Danone  arriva nella  centralissima
via Hoepli Sabato 18 maggio apre le porte  il terzo punto
vendita della catena di yogurterie  marchio Danone,lanciata
a fine 2011 in collaborazione con Juicebar, giovane  realtà
nel campo alimentare, che si contraddistingue per prodotti
di qualità, freschezza e di  produzione propria.
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CONOSCERE PER SCEGLIERE CONSAPEVOLMENTE TERRITORI,

PERSONE E STORIA DEL VINO E DELL'OLIO AL CENTRO DELLA TERZA GIORNATA DELLA CULTURA DEL VINO E DELL'OLIO ORGANIZZATA DA AIS A LUCCA

Conoscere il vino attraverso le persone, il territorio e la storia che vi stanno dietro, per apprezzarlo e costruire una cultura non solo del vino ma anche dell'olio, meritevole anch'esso di una particolare attenzione da parte del consumatore. E’ il concetto principale emerso questa mattina dal convegno tenutosi a Lucca in occasione della terza “Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio”, momento di divulgazione promosso da AIS Nazionale e insignito fin dalla prima edizione della medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a sottolineare l’importanza del tema e la sensibilità della massima carica dello Stato per il mondo del vino di qualità e della sua cultura. La manifestazione, che ha coinvolto in contemporanea tutte le sezioni regionali AIS d'Italia, è stata organizzata da AIS Nazionale insieme ad AIS Toscana nella delegazione di Lucca, nella Sala Assemblea di Palazzo Bernardini, sede dell’Associazione Industriali.

 

L’incontro, moderato dal delegato AIS di Lucca Leonardo Taddei, si è aperto con i saluti del Presidente di AIS Toscana Osvaldo Baroncelli, che ha sottolineato come “lo straordinario valore culturale che il frutto della vite rappresenta per il nostro paese sotto tutti i punti di vista è qualcosa che non può passare inosservato, per cui è importante se non addirittura necessario contribuire alla creazione di una vera e propria cultura del vino.  Da sempre AIS promuove con i suoi corsi di formazione, così come negli istituti alberghieri e nelle università, la valorizzazione del territorio insegnando la cultura del bere consapevole e le giornate come quella di oggi sono proprio questo: un eccellente veicolo di informazioni di cui fare tesoro per chiunque voglia avvicinarsi al mondo del vino in modo consapevole e non solo. Lo stesso vale infatti per l’olio: conoscere la sua storia, le sue caratteristiche, la sua tradizione - passando per la ricerca delle grandi innovazioni enologiche ed olearie che si sono succedute negli anni - e il suo territorio di origine è un modo molto efficace di valorizzarlo” .

 

Dopo il saluto introduttivo di Baroncelli, del Direttore dell’Associazione Industriali di Lucca Claudio Romiti e delle autorità istituzionali cittadine, la parola è passata agli ospiti, personaggi di spicco di varia estrazione, tra cui il Presidente Nazionale di AIS Antonello Maietta, che ha affermato “Siamo alla terza edizione di questa manifestazione, che quest'anno ha voluto rinnovarsi rispetto ai precedenti creando una appendice anche sull'olio extravergine di oliva, perchè riteniamo anche questo sia meritevole di attenzione particolare da parte del consumatore e di chi vuol divulgare la conoscenza. Un appuntamento atteso, che si svolge in contemporanea in tutte le aree geografiche in cui AIS è presente e che ci da possibilità di divulgare un messaggio. Una occasione per fare festa a vino e olio dunque, ma soprattutto un momento di riflessione per addetti ai lavori e comunicatori del vino su quanto di buono è stato fatto e quanto ancora si potrebbe fare per arricchire la conoscenza del consumatore. L'Italia è il primo paese produttore di vino al mondo, ma spesso viene ignorato nel dettaglio quanto si ha sotto mano e queste giornate nascono proprio con l'obiettivo di valorizzare questo elemento importante della nostra economia”. Parole di elogio da parte del Presidente Maietta sono state rivolte anche al “visual” della campagna istituzionale della giornata 2013, sottolineando la centralità del concept e dell'headline con gli obiettivi: un vigneto con lunghi filari che in lontananza sovrastano una collina e che man mano che si avvicinano sfumano trasformandosi in veri e propri filari di parole che recitano “dal 1965 coltiviamo la cultura del vino”

 

Il Presidente del Consorzio Vini DOC Montecarlo Gino Carmignani ha raccontato come proprio da Lucca venissero coloro che all'inizio degli anni Sessanta hanno per primi contribuito alla diffusione della cultura del vino, insegnando a bere in un certo modo ai tanti frequentatori dei locali simbolo della Versilia, mentre il Sindaco di Lucca Alessandro Tambellini ha spiegato quanto la città di Lucca sia legata alla cultura del vino e dell'olio, richiamando cenni storici che riferiscono di oltre mille anni di interazione in questa terra tra uomo e ambiente.

 

Dell’importanza della comunicazione nella diffusione di una cultura del vino e della necessità di investire nella valorizzazione delle eccellenze del territorio e nelle “Strade del Vino naturali” che caratterizzano l'entroterra lucchese si è parlato insieme al giornalista e caposervizio della redazione lucchese del quotidiano La Nazione Remo Santini mentre Giampaolo Andrich, Presidente del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia al Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Pisa si è soffermato sulla necessità di creare come per il vino anche una cultura dell'olio in virtù delle diversità organolettiche che caratterizzano oli di varietà differenti, ma anche perchè il consumatore spesso viene disorientato da prezzi molto diversi per lo stesso prodotto, non tenendo conto come succede per il vino che la qualità fa la differenza.

 

Concetto ripreso anche da Fausto Borella sommelier e Maestro d’Olio, il quale ha sottolineato l'importanza della conoscenza della storia, del territorio, delle caratteristiche dell'olio per  imparare - come funziona per il vino - a scegliere consapevolmente e la necessità di diffondere la cultura dell'olio anche all'estero, dove molti consumatori non vengono raggiunti da informazioni adeguate che li aiutino a scegliere la qualità dei nostri prodotti di eccellenza.

 

Il convegno si è concluso poi con un banco d’assaggio sotto le logge di Palazzo Bernardini, con oltre cinquanta vini rappresentativi di sedici aziende socie del Consorzio Vini DOC Montecarlo Lucca e del Consorzio Vini Colline Lucchesi, oltre a una nutrita selezione di oli.

 

 

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti & C.

 

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