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Notizie

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La notte delle Cantine a San Michele Appiano

Degustazioni, visite guidate e cena nella

centenaria “cantina eccellenza” dell’Alto

Adige

 

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Vini italiani in Cina

Dal 20 al 26 maggio in Sicilia, Puglia e il Piemonte

i  buyer più  importanti della  Cina  con il progetto

promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico

in convenzione con Federvini e Unione Italiana Vini

e realizzato da Enoteca Italiana

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E.A.R.T.H. ACADEMY

MANDURIA - Sabato 11 maggio, nella bibilioteca dell’
istituto Einaudi il Presidente dell’ E.A.RT.H.Academy,
Fausto Faggioli in teleconferenza da Cusercoli in Emilia
-Romagna ha parlato  agli studenti .
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Lamborghini e Bisol

celebrano i 50 anni della Casa del Toro

Il 50° Anniversario Lamborghini si è

arricchito di nuove spumeggianti note.

Gianluca Bisol e Stephan Winkelmann, Amministratore

Delegato di Lamborghini, mentre posano con l'edizione

speciale della bottiglia realizzata

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CORSO MODULARE DI CUCINA A LIBERO MERCATO

(costo a carico del partecipante) LE FONDAMENTA DELLA CUCINA ED IL CORREDO GASTRONOMICO

 

Il Corso fornirà, partendo dagli elementi fondamentali della pratica professionale, la conoscenza delle tecniche relative alla preparazione di antipasti, primi piatti, secondi a base di carne e di pesce con l’abbinamento dei contorni, dolci e gelati, piatti di cucina naturale e prodotti delle arti bianche.

Il corso è articolato in due parti:

Prima parte. LE FONDAMENTA DELLA CUCINA 5 moduli relativi alle basi della cucina

Seconda parte. IL CORREDO GASTRONOMICO 5 moduli per approfondimenti e divagazioni su temi.

La suddivisione modulare permetterà all’utente di frequentare moduli anche in più edizioni. L’intero corso, infatti, verrà ripetuto annualmente. Si sviluppano conoscenze ed abilità relative alla composizione e realizzazione di menù, preparazione e decorazione dolci, gelati e differenti tipi di pane e focacce. Gli utenti interessati a frequentarne solo una parte, scegliendo uno o più moduli, potranno ugualmente approfondire le conoscenze culinarie contenute nei moduli scelti.

Numero partecipanti previsto: N. 8 (Max N. 10)

DURATA

Annuale (moduli 10) - con possibilità di scelta di percorsi modulari (uno o più) per esigenze e interessi personali. NB. Le date di un modulo non coincidono mai con le date del modulo successivo anche se svolto nello stesso periodo, ciò permette eventualmente agli utenti di frequentare tutti i 10 moduli del corso e ottenere l’attestazione finale di partecipazione complessiva.

Chi frequenterà singoli moduli riceverà una attestazione specifica.

METODO L’organizzazione delle lezioni prevede il coinvolgimento attivo dei partecipanti attraverso dimostrazioni, esercitazioni e degustazioni.

 

IL CORSO OFFRE

Materiale didattico e divisa professionale Attestato di partecipazione Attestato di frequenza corso HACCP

PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI

DANIELA VALERIO 0185 210492 328 8740131 SCUOLA ALBERGHIERA Città di Lavagna, P.za G. Bianchi 1, Lavagna (GE) Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

MODALITÀ di PAGAMENTO

All’atto dell’iscrizione tramite bonifico bancario o assegno bancario

Lavagna Sviluppo scrl cod. IBAN: IT78B0617532010000006617980 Causale: corso modulare di cucina Prima parte. LE FONDAMENTA DELLA CUCINA

MODULI DURATA PERIODO DOCENTI COSTO

PRELIMINARE HACCP

1. PRIMI PIATTI

2. PASTICCERIA

3. SECONDI DI PESCE

4. ANTIPASTI DI TERRA E DI MARE

5. SECONDI DI CARNE

MODULI

1. CUCINA NATURALE

2. GELATI E SORBETTI

3. PANE E FOCACCIA

4. I DOLCI DELLE FESTE

5. MENÙ SFIZIOSI E VINI

4 lezioni (12 ore)

10 lezioni (40 ore)

10 lezioni (40 ore)

8 lezioni (32 ore)

7 lezioni (28 ore)

9 lezioni (36 ore)

Febbraio – Marzo 2013

dal 28 Febbraio al 20 Aprile 2013

dal 21 Febbraio al 21 aprile 2013

dal 11 Aprile al 5 Giugno 2013

dal 30 Maggio al 30 Giugno 2013

dal 26 Settembre al 20 Novembre 2013

Sacchetti Linda,Terrosi Denis, Feller Izrael, Muzio Ruggero, Sacchetti Linda (sc. alim.)

Gattoni Silvano, Feller Izrael, Sacchetti Linda (sc. alim.), Bassi Andrea, Berisso Maurizio, Sacchetti Linda (sc. alim.), Terrosi Denis Feller Izrael Berisso Maurizio Sacchetti Linda (sc. alim.)

Muzio Ruggero Tessitori Luigi Sacchetti Linda (sc. alim.)

€ 50,00 Gratuito per utenti dell’intero corso

€ 600,00 +IVAal21%

€ 600,00 +IVAal21%

€ 600,00 +IVAal21%

€ 500,00 +IVAal21%

€ 650,00 +IVAal21%

COSTO

€ 700,00 +IVAal21%

€ 250,00 +IVAal21%

€ 300,00 +IVAal21%

€ 200,00 +IVAal21%

€ 500,00 +IVAal21%

Seconda parte. IL CORREDO GASTRONOMICO

DURATA

9 lezioni (36 ore)

4 lezioni (16 ore)

5 lezioni (20 ore)

3 lezioni (12 ore )

5 lezioni (20 ore)

PERIODO

dal 6 Aprile al 25 Maggio 2013

dal 28 Aprile al 26 Maggio 2013

dal 5 Ottobre al 9 Novembre 2013

dal 25 Novembre al 09 Dicembre 2013

dal 27 Novembre al 20 Dicembre 2013

 

DOCENTI

Tournier Enrico, Penzo Alessandra, Sacchetti Linda (sc. alim.)

Feller Izrael, Pizzi Marco, Gattoni Silvano e Tessitori Luigi

 

NOTE BIOGRAFICHE E PROFESSIONALI dei DOCENTI

 

ANDREA BASSI

Si diploma all’Istituto alberghiero Barsanti di Camogli (Ge) con la qualifica di cuoco di bordo e inizia la sua carriera in Costa Crociere. In seguito “mette piede a terra” e fa esperienze professionali nelle metropoli più importanti del mondo: è a New York (East Hampton), a Parigi per la catena Bice, a Città del Messico per lo Sheraton e da ultimo a Mosca come chef executive responsabile per l’apertura di importanti ristoranti italiani.

Rientra in Liguria e da circa un anno collabora anche con la Scuola Alberghiera di Lavagna.

IZRAEL FELLER

Diplomatosi a Chiavari all’Istituto tecnico per il Turismo, da sempre appassionato alla cucina, intercala interessanti esperienze lavorative in ristoranti di prestigio a collaborazioni con alcuni dei migliori pasticceri italiani e ad una frequentazione assidua ai corsi di formazione dell’Etoile di Venezia, spaziando dalla pasticceria classica alla moderna, dalla cioccolateria alla gelateria. Attualmente è chef comproprietario del Boccondivino di Chiavari.

 

LUIGI TESSITORI

Nato a Verbania nel 1963, inizia già sul campo spinto dalla grande passione. Ha lavorato nei più importanti alberghi della Sardegna, all’estero e sulle navi da crociera. Dal 1999 è chef executive al Grand’Hotel IMPERIAL PALACE di Santa Margherita La sua cucina spazia dalla cucina classica, nazionale e internazionale, alle cucine tradizionali regionali, con approccio alle cucine esotiche e alle cucine orientate ad esigenze dietetiche e di salute.

 

LINDA SACCHETTI

Biologa nutrizionista, insegnante di Scienza dell’alimentazione e di Igiene e Sicurezza. Esperta nella legislazione relativa ad HACCP, Igiene degli alimenti, Analisi batteriologica, metodi di trasformazione e conservazione e nel monitorare i punti critici di controllo (CCP) dei processi produttivi alimentari. È relatrice a convegni nazionali ed internazionali e autrice di pubblicazioni specialistiche.

 

ENRICO TOURNIER

Dopo aver lavorato nel campo medico ottiene l’attestato della Scuola Alberghiera Marco Polo e della Commanderie des Cordon Bleus de France. Svolge attività free-lance di formazione professionale presso istituti alberghieri ed enti preposti al turismo alberghiero. Opera attività di divulgazione di prodotti tipici liguri con dimostrazioni gastronomiche in collaborazione con enti pubblici in Italia e all’estero. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni.

 

DENNIS TERROSI

La passione sin da giovanissimo lo conduce a intraprendere la carriera in ambito culinario e gastronomico. Ottiene dapprima la qualifica di Chef di cucina e acquisita ormai una notevole esperienza nel settore, diventa consulente ed Executive chef di grandi strutture alberghiere. Decide di dedicarsi all’insegnamento presso Istituti Professionali per i Servizi Alberghieri per trasmettere la passione del mestiere ai giovani che volevano intraprendere la sua stessa carriera.

È insegnante di ruolo Esperto tecnico pratico di cucina dal 1983 ed ha alle sue spalle 40 anni di esperienza professionale del settore.

 

RUGGERO MUZIO

Dalla Scuola Alberghiera di Lavagna, all’esperienza lavorativa in Svizzera durata alcuni anni. La sua formazione nella ristorazione è continuata in ristoranti Stella Michelin sino ad arrivare nel 1997 chef executive presso alberghi stellati della Riviera Ligure. Dal 2010 è chef Executive al Grand Hotel Excelsior Palace di Rapallo.

 

MAURIZIO BERISSO

Giovane alunno della Scuola Alberghiera di Lavagna, Maurizio Berisso approda a Parigi, dove lavora in un famoso ristorante per apprendere i segreti e l’arte della nouvelle cuisine. La passione per la cucina creativa e per l’innovazione lo rende fautore della cucina molecolare, cucina espressa di creazione, che lo vedrà menzionato nell’autorevole Guida Michelin. Nel 2011 viene proclamato vincitore del 1° premio di Cucina Creativa allo Slow Fish di Genova, come testimonia anche l’intervista apparsa sulla famosa trasmissione di Rai 2 Caterpillar.

Impegnato quotidianamente ormai da molti anni come Chef presso la scuola Alberghiera di Lavagna, docente sia nella prima formazione che nei corsi di specializzazione per adulti, Maurizio Berisso non ha pero’ abbandonato la passione iniziale e la sperimentazione soprattutto per i dessert. E, come si dice, la notte porta consiglio e allo Chef Mauri ispira nuove e deliziose ricette.

 

ALESSANDRA PENZO

Chef naturale, terapista alimentare, psicosomatista. Alchimista per vocazione, persegue il sogno di trasformare la materia prima in “oro”, convinta che nell’uomo ci sia la risposta per cambiare lo stato delle cose. Nella cucina naturale, da molti anni, vede la possibilità di esplorare mondi e confini che solo i sensi possono raggiungere. Formatrice nel campo della cucina naturale e della terapia alimentare. Membro dell’Associazione Nazionale di Ecobiopsicologia.

PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI

DANIELA VALERIO 0185 210492 328 8740131 SCUOLA ALBERGHIERA Città di Lavagna, P.za G. Bianchi 1, Lavagna (GE) Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Ocean grabbing: la regola non può essere il profitto

 




Da Slow Fish a Genova l’appello per la difesa delle comunità di pescatori artigianali
Un “devastante tsunami” che priva le comunità di pescatori di piccola scala dei loro mezzi di sussistenza. È l’ocean grabbing, l’accaparramento degli oceani e la loro privatizzazione, uno dei temi che più hanno suscitato interesse tra il pubblico internazionale di questo Slow Fish.

Per approfondire l’argomento in un Laboratorio dell’acqua gremito di gente hanno discusso accademici, attivisti e pescatori artigianali. Tante visioni diverse con un punto di vista comune molto forte: l’eccesso di pesca non è determinato dalla mancanza di diritti di proprietà sui mari e sugli oceani, ma dalla cattiva gestione. 
Il parallelo con un altro fenomeno di accaparramento, il land grabbing su cui si hanno maggiori informazioni, è abbastanza immediato. E Stefano Masini, direttore del Settore ambiente e territorio di Coldiretti, parte proprio da questo assunto: «Alla base della privatizzazione del suolo e gli oceani c’è un grave problema di regole, che determina il continuo calpestamento di diritti e l’assoggettamento all’unica legge che conta: il profitto a breve termine».

Concretamente, questa tesi è comprovata dalle parole di Miguel Cheuqueman Vargas, pescatore cileno della comunità mapuche, che nel sud del Paese conta circa 2 milioni di abitanti. La sua è una storia di diritti espropriati in nome di un modello economico neoliberista e i numeri che mostra al pubblico non possono che dargli ragione: «Il Governo cileno ha varato nel 2002 un piano secondo cui il 93% delle risorse ittiche è attribuito alla pesca industriale per la produzione di mangimi e il 7% alla pesca tradizionale per il consumo umano». Alla comunità indigena mapuche non spetta alcunché, e le sue rivendicazioni e azioni di protesta restano spesso inascoltate. Da parte sua Miguel intravede un’unica soluzione: «la nascita di reti e alleanze tra le comunità indigene, i pescatori di piccola scala, i movimenti studenteschi e la società civile».

Seth Macinko dell’Università di Rhode Island illustra come la privatizzazione degli oceani venga spesso presentata dai media come l’unica soluzione possibile al sovrasfruttamento delle risorse alieutiche. «Molti titoli di giornale vogliono farci credere che la privatizzazione dei mari sia una soluzione ambientale alla pesca eccessiva. Spesso usano parole edulcorate per parlare della questione. Ma questi titoli tacciono gli effetti della privatizzazione sulle comunità rurali e costiere. Non dicono dei piccoli pescatori che perdono il fondamentale diritto al sostentamento economico e alimentare. Sono bugie che ci vengono raccontate per promuovere gli interessi della pesca industriale».

Dal Sudafrica, Carsten Pedersen della Ong Masifundise mostra come l’introduzione delle Itq (individual transferrable quotas) abbia già tagliato fuori dai giochi il 90% dei 30.000 pescatori artigianali. «Hanno avuto sui pescatori e sulle loro famiglie l’effetto di un devastante tsunami, escludendoli da subito dal processo di privatizzazione. Ma a queste tempeste dobbiamo prepararci tutti, unendoci alle proteste dei pescatori, perché ci riguardano molto più di quanto saremmo portati a pensare».
Gli fa eco Brett Tolley, giovane statunitense che proviene da una famiglia di pescatori del Nord della costa atlantica e fa parte dell’organizzazione Nama. «Ci uniamo ai pescatori per correggere un sistema di rotture che comprende le politiche, i mercati, la scienza e la fiducia. Per farlo, crediamo sia utile trarre ispirazione dai movimenti a sostegno della piccola agricoltura familiare, riprendendone gli slogan e il linguaggio».

Sugli Itq sono molto critici anche Marta Cavallé, spagnola della Fundación Lonxanet e Harald Zacarias Hansen, che parlano di un «processo di privatizzazione silenzioso, che non smetterà di monopolizzare le risorse e generare disuguaglianze sociali».
Gli oceani hanno molti problemi, è vero, ma da ieri abbiamo molte risposte in più per dire che la soluzione non risiede nella loro privatizzazione, ma piuttosto in una gestione partecipata, che tenga conto di tutti gli attori e che dia voce anche a chi è generalmente inascoltato. Perché “il mare è di tutti”: anche dei piccoli pescatori, anche delle comunità indigene e anche nostro. Non possiamo non interessarcene.

Leggi l’approfondimento sullo stesso tema di Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia: http://goo.gl/K9EV1

 

Slow Food: Elisa Virgillito, +39 0172 419666 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Guida agli extravergini 2013

 

Presentata oggi all’Acquario di Genova la
Guida agli extravergini 2013
Fondamentale combattere le frodi e tutelare il consumatore
«In questi tredici anni abbiamo assistito a un miglioramento della qualità degli oli extravergini italiani, dell’attenzione alla biodiversità e ai temi ambientali e a un importante ricambio generazionale che ha permesso di vivacizzare alcune zone italiane». Così Diego Soracco, curatore del volume, presenta la Guida agli extravergini 2013, pubblicata da Slow Food Editore a Slow Fish, la manifestazione di Slow Food che si chiude oggi a Genova. I problemi maggiori si riscontrano nel settore della ristorazione, dove «ancora troppo spesso i cuochi tendono a considerare gli oli come puri aggreganti, senza dare il giusto valore alla qualità». E qui si inserisce Antonio Terzano, chef del ristorante Dentro le mura di Termoli (Cb): «Come cuoco, ho sempre pensato che decidere di proporre piatti a base di pesce locale per poi rovinarli con oli di scarsa qualità sia inutile e dannoso. Il problema è la troppa concorrenza con oli meno buoni e a bassissimo prezzo, che sono un vero e proprio attentato all’economia locale», racconta Terzano. «Ritengo anche fondamentale il nostro ruolo nello spiegare ai clienti l’importanza di un buon extravergine, per aiutarli a scegliere in modo consapevole e districarsi in un mercato spesso complesso». 

Difficoltà dietro i fornelli, ma non solo: anche dal punto di vista legislativo e delle frodi la situazione non è rosea. «Con la legge salvaolio si stanno facendo passi in avanti per migliorare la visibilità delle etichette e fornire maggiori tutele ai consumatori, ma il percorso è ancora lungo». Etichette troppo piccole e poco visibili, informazioni importanti nascoste o non ammesse da vincoli legislativi. Stefano Masini, responsabile Area Ambiente e Territorio di Coldiretti, denuncia la filiera parallela che minaccia il mercato italiano. «Purtroppo troppi prodotti arrivano dall’estero e sono spacciati come italiani, minando alla base chi cerca di fare un prodotto di qualità». Secondo i dati Ismea, nel 2012 sono state prodotte in Italia 400.000 tonnellate di olio e confezionate 539.000. «Pensate che la Toscana produce il 3% di tutto l’olio italiano ma ne confeziona quasi il 50%, segno di un mercato che importa tantissimo e in cui si nascondono possibili frodi». Non mancano infatti i sequestri di olio tunisino e spagnolo che poi viene venduto come nazionale a prezzi bassissimi, decisamente inverosimili. Problema che ritroviamo anche all’estero, come racconta Carla Capalbo, giornalista dell’Huffington Post: «In America abbondano gli oli venduti come extravergine, addirittura light!, ovviamente tutti con nomi di aziende italiane».

Sono 772 le aziende presenti nella Guida agli extravergini 2013 di Slow Food Editore, di cui 12 insignite della Chiocciola, il riconoscimento assegnato alle realtà per la loro interpretazione dei valori organolettici, territoriali e ambientali in sintonia con i principi Slow Food. Sono, invece, 1131 gli extravergini recensiti, di cui 58 Grandi Oli, che si distinguono per pregio organolettico, aderenza al territorio e cultivar autoctone, e 25 Oli Slow, ottenuti con pratiche agronomiche sostenibili e caratterizzati da un buon rapporto qualità-prezzo.


 

 

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