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Notizie

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2^ Edizione “Smart farming & Food”

Giovedì 28 novembre, ore 10.00, workshop FEM – HIT con Ferrero, Birra Peroni, illycaffè spa, Casearia Monti Trentini, Cavit, Dr.Schär, Melinda, Netafim Italia, Sant’Orsola, SDF, Sfera Agricola, Demethra Biotech

2^ edizione “Smart farming & food”: dialogo tra ricerca e imprese  del settore agricolo e alimentare

Giovedì 28 novembre 2019, alle 10.00, presso l’aula magna della Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige, è in programma “Smart farming & food”, un workshop che prevede un dialogo tra ricerca e impresa sull'uso intelligente di suolo, acqua, prodotti agricoli e cibo. 

Si tratta della seconda edizione dell’evento organizzato dalla Fondazione Edmund Mach e HIT – Hub Innovazione Trentino Fondazione, che lo scorso anno ha riscosso grande successo, finalizzato ad avvicinare le richieste tecnologiche del mondo delle imprese all’offerta della ricerca trentina in campo agrifood, in una logica di trasferimento tecnologico avanzato. 

All’evento, moderato da Lorenzo Tosi, giornalista delle Ed agricole, parteciperanno alcune tra le più importanti aziende del settore agroalimentare regionale e nazionale. Nella tavola rotonda Smart Farming: Cavit, Dr.Schär, Melinda, Netafim Italia, Sant’Orsola, Gruppo SDF, Sfera Agricola; nella tavola rotonda “Food & Nutrition”: Demethra Biotech, Ferrero, Birra Peroni, illycaffè spa, Casearia Monti Trentini.

In apertura sono previsti i saluti degli assessori provinciali all’agricoltura foreste caccia e pesca, Giulia Zanotelli, e allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, Achille Spinelli, il presidente FEM, Andrea Segrè e il presidente HIT, Paolo Girardi, con i rappresentanti delle associazioni Artigiani e Industriali. A seguire Francesco Marangon, presidente della Società Italiana di Economia Agraria e della rete Università per lo sviluppo sostenibile, che parlerà della sostenibilità per alimentare l’umanità e Andrea Mascaretti, fondatore del Centro per lo Sviluppo Sostenibile che affronterà la tematica alimentazione nutrizione come opportunità per i territori. Agostino Cavazza, referente relazioni industriali della FEM, illustrerà i progetti e le tecnologie in FEM.

Come nella prima edizione, si è cercato di rendere più facile la comunicazione evitando presentazioni rigide con slide e dati. Le aziende esporranno risultati e visione in due tavole rotonde colloquiali, condotte da Gianluca Carenzo per Hub Innovazione Trentino e Agostino Cavazza per Fondazione Mach, che si terranno nella mattinata in aula magna; in queste il pubblico potrà fare domande via whatsapp. I ricercatori del sistema della ricerca trentina, invece, avranno la possibilità di incontrare le aziende nel pomeriggio, dopo il buffet, in 14 tavoli R2B.Le imprese porteranno all’attenzione del pubblico alcune tra le innovazioni più recenti che riguardano il settore agrifood. In particolare si parlerà dell’impatto che stanno avendo digitalizzazione, intelligenza artificiale, tracciabilità, big data, sulla produzione agricola oltre che sulla trasformazione, distribuzione e consumo alimentare, di cui si discuteranno anche aspetti  nutrizionali, sensoriali e quelli legati alla salute umana.

Inoltre sarà possibile visitare i laboratori di Fondazione Edmund Mach per toccare con mano le principali innovazioni tecnologiche (s.c. e c.m.)

Ufficio Stampa FEM: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 338/7392973

 

Ufficio Stampa HIT: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 331 6679183 

YALLAH, L'INNO CONTRO I CRIMINI SULLE DONNE

di Alessia Cotta Ramusino

 

#100donnevestitedirosso

 

Yallah è un inno all’amore, l’amore per la vita, un dono immensamente grande e prezioso per ogni singola creatura vivente. Nessuno ha potere sulla vita degli altri e ognuno deve poter godere di diritti che devono essere garantiti. Il rispetto della vita in tutti i suoi aspetti, la libertà religiosa, la possibilità di istruirsi e di acquisire una solida cultura, il lavoro, il giusto benessere fisico e materiale, sono diritti oggi indiscutibili e il loro rispetto e la loro promozione misurano il grado di civiltà che una società ha raggiunto. 

L’amore anche per le due terre a cui mi sento di appartenere: l’Italia che mi ha dato la vita, sono nata a Genova e l’Iran terra di adozione in cui ho vissuto fino alla rivoluzione del ’79. Due anime che convivono in me, quella occidentale e quella medio-orientale che cerco di coniugare con l’intento di dar loro un’unica voce, così difficile farlo politicamente almeno tento di farlo attraverso la musica, questo magnifico veicolo di comunicazione più veloce ed efficace per dare voce a temi sociali di importanza critica.

 

Ho potuto conoscere e vivere da bambina, quindi senza pregiudizi e schemi mentali, la condizione della donna in questi due mondi che ancora, per molti aspetti, sono distanti eppure sempre più donne si uniscono per obiettivi comuni: mi riferisco alle recenti vicende delle donne Curde, delle donne che in Giordania sono scese tutte in piazza e così pure in Iran, in Turchia dove si è allestito un muro di un intero edificio con scarpe rosse in memoria di tutti i femminicidi consumati. Ho studiato e mi sono laureata in Scienze e Politiche all’Università di Genova scegliendo l’indirizzo Socio-politico proprio perché ho sempre sentito una forte motivazione verso i temi sociali.

Ho scelto una parola volutamente in arabo e la canzone ha il testo in inglese, per enunciare un tema che coinvolge tutti i popoli in modo trasversale a fattori geografici, geopolitici, demografici, religiosi, culturali e di classe sociale. 

Yallah è una parola araba di uso comune che significa “forza, forza, muoviti”. Ed è proprio questo il messaggio che si vuole dare, ovvero un monito per tutti di prendere non solo coscienza di questa piaga sociale ma soprattutto di mettere in moto ed in atto, ognuno secondo le proprie possibilità, tutti i provvedimenti per sconfiggere il fenomeno. 

Il brano è stato pubblicato per la prima volta l’8 marzo 2017, in occasione della festa della donna, in contemporanea in Italia ed in Russia, paese molto sensibile sul tema, programmata dai più grandi network russi: Autoradio e Radio Romantika e dalle radio italiane. 

 

Yallah è indubbiamente un brano molto importante per me, in quanto rappresenta un sunto della mia esistenza artistica. Risuonano le corde della mia terra d’adozione pur confermando allo stesso tempo il mio percorso verso il genere pop internazionale. Rappresenta anche l’impegno di un’artista nell’affrontare una piaga sociale col proprio animo, mettendosi in discussione ed esponendosi in prima persona. Yallah è anche l’ultimo brano prodotto e voluto dal mio produttore Giorgio Tani (storico manager di artisti genovesi quali Ricchi e Poveri, New Trolls scomparso prematuramente nel 2017) ed è stato il suo ultimo desiderio.

Il progetto che sostanzia Yallah in realtà è nato dall’aver presentato in più siti e palcoscenici il flashmob legato alla canzone e visibile nel videoclip uscito il 21 marzo del 2017 >>>    https://youtu.be/FcCVJA17yVw

 

100 donne che tutte insieme ripetono RESPECT AND LOVE (rispetta e ama) in una marcia universale contro la violenza sulle donne. Un chiaro messaggio a respiro internazionale, un momento molto toccante dal fortissimo impatto emotivo.

Così è nata la visione di un flashmob che unisse le donne non solo nell’intento ma anche nell’aspetto vestendo tutte di rosso, colore che ha molte simbologie dall’amore, al sangue, alla fortuna, alla passione: #100donnevestitedirosso

L’intento è quello di diffondere LA CULTURA DEL RISPETTO. 

Abbiamo creato un percorso, iniziato l’8 marzo 2017, giorno in cui le donne si uniscono nella difesa dei propri diritti civili per arrivare al 25 novembre, data designata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite come La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica.

Tante le associazioni, gli enti, i centri anti-violenza, che in questi anni hanno sostenuto e condiviso il progetto. 

 

Il progetto Yallah ha scopo benefico.

Edizioni Flash Mob #100donnevestitedirosso. Yallah #respectandlove

08 marzo 2017 - Museo di Sant’Agostino, Genova. 

06 aprile 2017- Salone del Mobile, MILANO Brera. Inaugurazione e presentazione di Vittorio Sgarbi della poltrona di Gaetano Pesce ‘La Maestà Tradita’

25 novembre 2017- Wall of Dolls, Genova

07 febbraio 2018- Tu non mi fai paura. Sanremo. Serata di beneficienza Nazionale Cantanti/Basket Artisti.

08 marzo 2018 - Cimitero Monumentale di Staglieno, Genova.

09 marzo 2018- Teatro Ariston di Sanremo. Gef -global education festival-

08 marzo 2019 - Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Genova

22 novembre 2019- Teatro Carlo Felice, Genova

24 novembre 2019 – Wall of Dolls, Genova

 

Alessia Cotta Ramusino

Via Peschiera 38/1

16122 Genova

Mob. +39 338 2812246

 

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

“IL PANETTONE E' SOLO ITALIANO”

Presentata alla sala stampa della Camera dei Deputati la campagna “Il panettone è Italiano”. Obiettivo: difendere, rivendicare e tutelare l’italianità del panettone

 

Silvia Famà, l’ideatrice: «Un business che fa gola a molti Paesi esteri: l’italian sounding, solo nel comparto agroalimentare, sottrae all'economia Italiana ogni anno 100 miliardi di euro e oltre 300.000 posti di lavoro».   L’avvocato Francesco Rossi: «Fondamentale creare 

una Denominazione di origine protetta, ma nazionale»

Prossima tappa della campagna Milano: l’Associazione Confcommercio dei Panificatori di Milano e Province, organizza un evento, aperto al pubblico, sabato 14 dicembre, a Palazzo Bovara

 

 

Una campagna per difendere, rivendicare e tutelare l’italianità del panettone. È stata presentata oggi alla sala stampa della Camera dei Deputati la campagna “Il Panettone è italiano”, nata nell'ambito del convegno “Il Panettone nel mondo, oltre la ricorrenza” promosso dai Maestri del Lievito Madre, all’interno del Panettone Word Championship durante HostMilano, fiera leader mondiale dedicata al mondo della ristorazione e dell’accoglienza, e supportata dall’Istituto Cooperazione Paesi Esteri.

La campagna "Il Panettone è Italiano" nasce dalla volontà di valorizzare il più celebre lievitato made in Italy, simbolo dell'eccellenza enogastronomica del nostro Paese, amato in tutto il mondo, un prodotto patrimonio culturale ed enogastronomico tutto italiano, e pone l’attenzione sulla necessità della tutela da imitazioni low cost e  contraffazioni, e sulla salvaguardia delle oltre 43.000 imprese specializzate nella pasticceria in Italia, con i suoi 155mila addetti, oltre che dei grandi marchi industriali. L’obiettivo è il riconoscimento del panettone come tipicità esclusiva italiana, attraverso una denominazione che ne garantisca la sua unicità. 

Oggi il tavolo tecnico riunito ha avviato i lavori per creare una denominazione di origine protetta, ma nazionale, e una raccolta di firme da presentare al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova. Erano presenti la promotrice del progetto Silvia Famà, editor di Cucine d’Italia, il giornalista e critico enogastronomico Luigi Cremona, i Maestri del Lievito Madre Claudio Gatti, Maurizio Bonanomi, Mauro Morandin, il Presidente della Federazione Italiana Cuochi Lazio Alessandro Circiello, il Presidente dell’Associazione dei Panificatori Confcommercio Milano e Province Matteo Cunsolo, il Presidente Richemont Club Italia Roberto Perotti, il Presidente del Rotarian Art & Gourmet Italia Ciriaco Acampa, il giornalista e ideatore della kermesse Re Panettone Stanislao Porzio, l’avvocato Francesco Rossi. Proprio quest’ultimo ha fornito le normative e la strada a livello giuridico per avviare l’iter di tutela del panettone: è stato presentato l’avvio di un tavolo di lavoro e la raccolta di firme.

La produzione di panettoni rappresenta un grande business in tutto il mondo. «Ad esempio - spiega Silvia Famà, ideatrice della campagna - colpisce un dato, fornito dalla Coldiretti, su tutti: l’italian sounding, solo nel comparto agroalimentare, sottrae all'economia Italiana ogni anno 100 miliardi di euro e oltre 300.000 posti di lavoro e il trend è in rapida ascesa, infatti si è registrato un aumento del 70% negli ultimi 10 anni». Era quindi importante per l’editor di Cucine d’Italia, avviare un tavolo di discussione per tutelare la produzione italiana dei panettoni rivendicandone il made in italy.

Silvia Famà ha snocciolato qualche dato per far capire il business del mercato. Negli Stati Uniti, fare panettoni è un grande business: «From Roy, americanissimo, i panettoni che vende in Europa se li fa pagare 60 dollari l’uno: una cifra pazzesca». Altri nomi? «Sapete qual è il più grande produttore di panettoni al mondo? Un brasiliano, di origini italiane, come il 15 per cento della popolazione brasiliana: si chiama Bauducco, possiede sei fabbriche di produzione negli Usa, sette punti di distribuzione per 140 mila punti vendita in 80 Paesi, e produce ogni anno 200 mila tonnellate di panettoni», spiega Famà. Sorprende che il mercato abbia come maggiori produttori due colossi che non sono italiani: la Bauducco in Brasile, che paradossalmente è il più grande produttore di panettoni al mondo, e la d’Onofrio in Perù.

Secondo l’avvocato Rossi, che ha descritto gli aspetti legali per la tutela del panettone italiano, la soluzione potrebbe essere quelle di creare una Denominazione di origine protetta, ma nazionale. «Finora, abbiamo considerato i marchi di qualità come strumento anticontraffazione nel mercato interno, ma occorre un cambio di passo, dettato da una visione più ampia: occorre entrare in un’ottica di tutela del prodotto nel mercato comunitario», ha spiegato l’avvocato Rossi. 

Gianni Lattanzio, segretario generale dell’Istituto Cooperazione Paesi Esteri ha spiegato l’obiettivo dell’avvio dei lavori: «Dobbiamo fare in modo che i consumatori abbiano le idee chiare su cosa scegliere e sul prodotto di qualità. Ci deve essere una riconoscibilità del panettone attraverso apposite tutele come ad esempio il marchio DOP e le certificazioni di qualità».

La prossima tappa della campagna “Il Panettone è italiano” è stata annunciata durante la conferenza stampa dal Presidente dei Panificatori di Milano e Province e Segretario Richemont Club Italia, Matteo Cunsolo: l’Associazione Confcommercio dei Panificatori di Milano e Province, organizza un evento, aperto al pubblico, sabato 14 dicembre, a Palazzo Bovara (Corso Venezia), storica sede dell’Unione del Commercio, del Turismo dei Servizi e delle Professioni della Provincia di Milano per ribadire e rafforzare l’italianità del panettone. 

È stato portato il saluto dell’Onorevole Nissoli Fitzgerald, eletta al Nord e al Centro America, che ha sottolineato quanto sia importante la tutela del made in Italy: «L’Italian sounding è un fenomeno molto diffuso nel mondo e posso testimoniare, come deputata eletta all’estero, che tale fenomeno sottrae risorse all’economia italiana  oltre che a generare un danno all’immagine del nostro Paese. Dunque ben vengano iniziative come questa che si inserisce nell’alveo del lavoro parlamentare che ho sempre portato avanti anche presentando una mozione a Montecitorio, la scorsa legislatura a tutela del Made in Italy».

La prossima tappa della campagna “Il Panettone è italiano” è stata annunciata durante la conferenza stampa dal Presidente dei Panificatori di Milano e Province e Segretario Richemont Club Italia, Matteo Cunsolo: l’Associazione Confcommercio dei Panificatori di Milano e Province, organizza un evento, aperto al pubblico, sabato 14 dicembre, a Palazzo Bovara (Corso Venezia), storica sede dell’Unione del Commercio, del Turismo dei Servizi e delle Professioni della Provincia di Milano per ribadire e rafforzare l’italianità del panettone.

  

Micaela Scapin 

TAROCCHI SPACCIATI PER AMATRICE

 

Il grido dei produttori di Amatrice a Il BonTà di Cremona: “Molti prodotti si spacciano come “di Amatrice”, diffidate dalle imitazioni, i marchi originali sono solo 2”

Valerio Calandrella, ristoratore di Amatrice: «Siamo disperati, solo il 4% delle case è stato ricostruito. Dopo il terremoto sono spuntati tanti prodotti che si definiscono “di Amatrice” ma diffidate dalle imitazioni, i veri marchi sono solo due»

 

A chi ha perso tutto e riparte da zero perché niente finisce quando vivi davvero”. E' questa la scritta che campeggia sullo stand di prodotti di Amatrice che si trova a Il BonTà, il Salone delle Eccellenze Enogastronomiche dei Territori che si è aperto oggi, sabato 9 novembre e continuerà fino al 12 novembre nei padiglioni di CremonaFiere. Arrosticini, salumi e formaggi prodotti dagli unici due marchi che sono realmente presenti ad Amatrice: Il “Caseificio storico Amatrice” per i formaggi e il “Sano” per i salumi, oltre alla birra “Alta Quota”. Perché sembra che dopo il terremoto siano oggi in tanti a cercare di vendere i propri prodotti come “originari di Amatrice”, anche se in realtà di Amatrice proprio non sono. A lanciare l'allarme è Valerio Calandrella, il gestore del ristorante Da Partrizia di Amatrice, nell'Area del Gusto. «Noi siamo un ristorante di Amatrice, e abbiamo alcune specialità di nostra produzione che abbiamo portato al BonTà di Cremona insieme a prodotti di altri colleghi di Amatrice – spiega Valerio Calandrella -. Facciamo infatti da ambasciatori delle tipicità amatriciane: abbiamo creato un circuito informale di professionisti che promuovono i veri prodotti di Amatrice, provando a difenderci da chi presenta prodotti amatriciani che in realtà non lo sono. Da dopo il terremoto esistono ditte che spacciano per esempio del formaggio come "pecorino di Amatrice", ma senza alcuna etichetta». A Il BonTà i produttori di Amatrice hanno portato Spaghetti all'amatriciana, olive ascolane e arrosticini, oltre ai buonissimi salumi e formaggi. «Pecorino e guanciale sono la nostra nicchia, e ad Amatrice ci sono un unico salumificio e un unico caseificio: due sono i marchi, quindi è semplice risalire a un prodotto veramente amatriciano. Stessa cosa per la birra, che pure presentiamo in fiera. Dopo il terremoto tutti siamo stati pesantemente danneggiati, e siamo stati costretti a ripartire più con le nostre forze che con quelle dello Stato. Oggi il nostro ristorante si trova, insieme ad altri 7, nell'Area del Gusto, una zona creata grazie alla raccolta fondi lanciata da La7 e Corriere della Sera: nel periodo estivo la gente arriva, ma nella cattiva stagione non esistono più le seconde case dei romani. Abbiamo perso tutte quelle presenze. Da dopo il terremoto quindi abbiamo iniziato a girare le fiere per promuovere Amatrice».Valerio Calandrella spiega come la ricostruzione sia ancora fera al palo. «Le case ricostruite sono solo il 4%. La situazione è drammatica. Ho perso il conto del numero di governi che è cambiato da quando c'è stato il terremoto, ma ogni volta è sempre la stessa storia, si ricomincia da capo – spiega Valerio Candrella -. D'estate la gente c'è, ma si tratta comunque di un turismo mordi e fuggi, perché non ci sono alberghi e quindi anche volendo i turisti non possono restare a dormire. Vengono a passare la giornata, magari mangiano e comprano i prodotti, ma non si possono fermare».

IL BonTà, il Salone delle Eccellenze Enogastronomiche dei Territori si è aperto oggi sabato 9 novembre e continuerà fino al 12 novembre nei padiglioni di CremonaFiere. Arrivato alla 16° edizione conta 2.000 prodotti artigianali dei territori e l’anno scorso è stato capace di attrarre più di 30 mila visitatori. Quest'anno la manifestazione ha ampliato del 25% lo spazio espositivo, accogliendo prodotti che rappresentano quasi tutta la penisola. I produttori presenti in fiera provengono infatti da 16 regioni d'Italia. Il Salone dedicato ai sapori autentici e al cibo di alta qualità è un evento unico in cui l’eccellenza enogastronomica dei prodotti tipici dei territori, unita all’educazione alimentare e alle nuove esigenze del mercato, incontra l’interesse dei consumatori e degli operatori del settore.

Tra gli eventi previsti anche L'abito gourmet, una realizzazione della stilista Angela Colosimo, una abito che, letteralmente, si può mangiare. Il Mais corvino, un tipo particolare di mais nero, dal chicco nero e allungato, che veniva coltivato dai Maya già nel 3.500 avanti Cristo ma che in Italia non si coltivava più dal 1700. Un alimento con caratteristiche molto particolari: ha il doppio delle proteine e il 20% in meno di carboidrati rispetto al mais normale. Inoltre ha 20 volte tanto gli antiossidanti presenti nel mais comune. Un prodotto che un giovane agricoltore. Carlo Maria Recchia, di 26 anni, ha deciso di recuperare, spinto dall’amore per la terra e per l’agricoltura, diventando il primo e unico produttore e distributore di Mais Corvino in tutta Europa. Tanto spazio anche per i produttori calabresi, con la mostra dei peperoncini dal mondo, il “Tabasco di calabria”, la prima salsa di peperoncino fermentato fatta di soli peperoncini calabresi che verrà proposta in fiera come base per un cocktail inventato per l'occasione e il caffè al peperoncino.

Il salone comprende anche uno spazio dedicato ai professionisti della ristorazione: il BonTà Professional, che permette di toccare con mano il meglio delle attrezzature professionali. Terzo filone della manifestazione è quello dedicato alla birra: Special Beer Expo. Qui le specialità birraie dei territori incontrano professionisti e appassionati del mondo della birra, creando il contesto ideale per scoprire abbinamenti originali, tendenze innovative e per confrontarsi sulle ultime novità in tema di somministrazione e consumazione delle birre speciali.

 

 

Alessia Testori

346 6165338

UNIONE PROVINCIALE AGRICOLTORI DI SIENA

 

 

Il documento redatto dall’Unione Provinciale Agricoltori di Siena è stato consegnato a parlamentari europei e italiani presenti al convegno “Verso la nuova PAC ed i nuovi programmi di sviluppo rurale” che si è svolto a Siena venerdì 25 ottobre

DA SIENA ALL’UNIONE EUROPEA IL “MANIFESTO A DIFESA DELL’AGRICOLTURA” IN VISTA DELLA PAC 2021-2027

Tra le priorità garanzia di un reddito equo, aumento della competitività, azioni per il cambiamento climatico e per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, sostegno del ricambio generazionale

 

Garanzia di un reddito equo, aumento della competitività, azioni per il cambiamento climatico e per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, sostegno del ricambio generazionale. Sono alcune delle richieste avanzate dall’Unione Provinciale Agricoltori di Siena e contenute nel Manifesto a difesa dell’Agricoltura in vista delle Politiche Agricole Comunitarie 2021-2027 che è stato consegnato a parlamentari europei e italiani presenti al convegno “Verso la nuova PAC ed i nuovi programmi di sviluppo rurale” che si è svolto a Siena venerdì 25 ottobre. «Il nostro settore è di fronte ad un bivio, restare competitivo e vanto di un Paese oppure soccombere sotto i colpi della concorrenza e mutare drasticamente il tessuto economico italiano e, al contempo, il suo paesaggio» sottolinea il presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena Giuseppe Bicocchi. «Nel Manifesto a difesa dell’Agricoltura abbiamo individuato le priorità per il nostro territorio e non solo, supportate da dati oggettivi e criticità emerse specie nei comparti della cerealicoltura e dell’olivicoltura; auspichiamo che la politica possa fare tesoro delle nostre richieste ergendosi nelle sedi opportune a difesa delle nostre produzioni e dei nostri imprenditori» aggiunge il direttore dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena Gianluca Cavicchioli.

Per l’Unione Provinciale Agricoltori di Siena prioritari sono la libertà d'impresa contro i vincoli che creano concorrenza sleale (riserve naturali, zone a pregio naturalistico), un giusto equilibrio fra impresa, territorio ed ambiente perché la convivenza con una ambiente ricco di fauna non deve diventare un costo, strutturale, a carico delle imprese; condivisione con la collettività della tutela e della salvaguardia del territorio e dell’ambiente, la cui tutela non può essere solo a carico dell'agricoltore, per cui rappresenta un costo; gli imprenditori agricoli producono qualità e non quantità, un messaggio che, a livello comunitario, deve essere chiaro.

Il Manifesto a difesa dell’Agricoltura Nel dettaglio il documento invita il mondo della politica che sarà chiamato a redigere la nuova Pac a:

·      Garantire reddito equo: E’ necessario recuperare la mancata redditività delle aziende per conservare, mantenere e ottimizzare la forza lavoro sul territorio. Al 2018 secondo i dati Inps erano presenti in Toscana 11145 aziende per un totale di 68370 lavoratori così ripartite per provincia: Firenze (2037 aziende, 12731 lavoratori, Siena (2331 aziende, 15130 lavoratori), Arezzo (1590 aziende, 10464 lavoratori), Grosseto (1878 aziende, 13968 lavoratori), Livorno (667 aziende, 4261 lavoratori), Pistoia (946 aziende, 4066 lavoratori), Lucca (574 aziende, 2738 lavoratori), Massa Carrara (185 aziende, 694 lavoratori), Pisa (796 aziende, 3595 lavoratori), Prato (131 aziende, 723 lavoratori).

·         Aumentare la competitività: Se si corregge il reddito agricolo e s’incrementa la produzione intesa sia a livello quantitativo che qualitativo, aumenta anche la competitività delle aziende sul mercato e la competitività del territorio a raffronto di altri paesi. Altri importanti argomenti che sono in grado di aumentare la competitività sono: l’innovazione e l’aggregazione di prodotto.

·         Riequilibrare la distribuzione del potere della filiera alimentare: E’ auspicabile prevedere un nuovo valore del prodotto finale da cui si anticipa una diversa economia interna che sia uno stimolo a tutti gli attori di diversi ambiti alimentari.

·         Promuovere azioni per il cambiamento climatico e tutela dell’ambiente del paesaggio e della biodiversità: Una delle principali azioni per il cambiamento climatico, oltre alle diverse tecniche agronomiche da adottare e adattare al territorio, è il tema della disponibilità idrica e di come andrebbero riviste le sue modalità di gestione.

·         Sostenere il ricambio generazionale: La vera sfida in questo concetto è il trasferimento ai giovani agricoltori di una vera e concreta possibilità di assistenza e formazione che li guidi all’innovazione, tale da poter garantire la loro crescita e il loro sviluppo per i nuovi metodi produttivi e per nuovi mercati.

AL POLITECNICO DI TORINO SI INAUGURA LA PRIMA VIGNA URBANA

Taglio del nastro: lunedì 28 ottobre, ore 12:30

Terrazza del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni

V piano Corso Castelfidardo 42/A - Torino

  

Gli iXem Labs del DET - Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico, che dal 2013 sviluppano tecnologia per l’agricoltura 4.0, hanno realizzato un vigneto sperimentale sui terrazzi dello scavalco della Cittadella Politecnica che verrà inaugurato con una cerimonia ufficiale dal Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco.

 

Si tratta di un campo di prova a chilometri zero che ospita sensori per la misura delle condizioni climatiche alle quali la vegetazione è esposta: pluviometri, anemometri, termometri, barometri, igrometri, i cui dati sono consultabili in tempo reale e gratuitamente sul sito del laboratorio www.ixem.wine.

In questa vigna, che si affianca alle installazioni situate a Barbaresco, Gattinara, Montepulciano, Montalcino e Cormons, sarà possibile effettuare i test che precederanno l’avvio di un monitoraggio agrometeorologico capillare e condiviso che consentirà di verificare l’efficacia delle innovazioni introdotte.

 

Il progetto iXemWine è partito a marzo 2019 e, in pochi mesi, ha permesso l’installazione di 180 stazioni meteo in 6 Regioni Italiane, che sono state utilizzate da più di 500 operatori del settore. Grazie a sensori di dimensioni molto ridotte ma con grande autonomia energetica, in grado di trasmettere dati a grandissima distanza, gli studi effettuati nel corso della stagione appena terminata hanno dimostrato una significativa riduzione del numero di trattamenti chimici necessari: ciò ha aumentato la qualità del prodotto e diminuito l’esposizione ambientale, a dimostrazione che la sperimentazione tecnologica può essere sostenibile.

 

“La rivoluzione digitale in corso impatta tutti i settori produttivi, in particolare quello primario, che ha grande importanza per il territorio piemontese. Da tempo il nostro Ateneo è attivo in questo campo, in collaborazione sinergica con gli altri attori istituzionali”, ricorda il Rettore del Politecnico Guido Saracco.

 

Daniele Trinchero, Direttore di iXem Labs, spiega: “Abbiamo costruito questo vigneto per avvicinare la nostra attività di ricerca al mondo della produzione, ed è piacevole scoprire come la sperimentazione tecnologica possa essere abbinata a temi strategici fondamentali: la sostenibilità, la protezione dell’ambiente, la qualità agroalimentare”.

 

 

RELAZIONI CON I MEDIA - POLITECNICO DI TORINO

Elena Foglia Franke – tel. +390110906286 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Facebook: http://www.facebook.com/politecnicotorino - Twitter: @poliTOnews

A COMPAGNA: «VIVERE DI GIORNALISMO IN LIGURIA È ANCORA POSSIBILE?»

 

 

MARTEDI’ 22 OTTOBRE 2019 ALLE ORE 17.00 NELL’AULA SAN SALVATORE IN PIAZZA SARZANO A COMPAGNA ORGANIZZA L’INCONTRO PUBBLICO SUL TEMA «VIVERE DI GIORNALISMO IN LIGURIA È ANCORA POSSIBILE?» A CURA DI GILBERTO VOLPARA

 

Martedì 22 ottobre 2019 alle ore 17.00 nell’Aula San Salvatore in piazza Sarzano, dall’uscita della metropolitana, A Compagna nell’ambito delle conferenze I Martedì de A Compagna, che l’antico sodalizio cura da oltre quarant’anni, promuove il V appuntamento del ciclo 2019-2020: Gilberto Volpara: «Vivere di giornalismo in Liguria è ancora possibile?».

 

INGRESSO LIBERO

 

Una conversazione caratterizzata anche dal botta e risposta con il pubblico in sala sullo stato del giornalismo a Genova e in Liguria. Tutto intorno a una doppia domanda, quella rivolta agli utenti e quella per gli addetti ai lavori: quale è il vero stato dell’informazione locale e i giovani possono ancora sognare un futuro da cronisti sotto casa? Intorno a questi interrogativi ruoterà l’appuntamento in sala con il giornalista professionista Gilberto Volpara, un under 40 innamorato della propria terra che ha scelto di restare in Liguria mettendo al primo posto la qualità della vita inseguendo la notizia da Sarzana a Ventimiglia. E poi ancora, la crisi dei giornali, lo stato della televisione e l'avvento dei social: c’è ancora posto per occuparsi dei temi non più di moda come le storie di paese e la lingua genovese?

Giornalista trentaseienne, cresciuto nel piccolo paese di Mignanego alle spalle di Genova, Gilberto Volpara, segue da sempre fatti e personaggio della Liguria tra televisione e carta stampata. Già direttore dell’emittente Primocanale, attualmente, conduce sulla stessa rete trasmissioni dedicate all'enogastronomia, al territorio e alle tradizioni con particolare attenzione all’entroterra. Collabora con testate locali e nazionali anche su tematiche riguardanti turismo, economia e industria. Tra i suoi impegni in tv anche la battaglia in favore della salvaguardia delle ultime botteghe montane di commestibili lungo l'appennino ligure e il coinvolgimento dei più giovani.

 

Franco Bampi, Presidente de A Compagna

A CREMONA LA RIPRODUZIONE IN TORRONE DELL’UOMO VITRUVIANO

 

 

 

Mirco Della Vecchia 

 

Stefano Pellicciardi titolare di Sgp Events che organizza la Festa del Torrone dal 16 al 24 novembre: “L’evento servirà a non lasciare l’amaro in bocca agli amici francesi per la sentenza del Tar. Li aspettiamo a Cremona”

 

Se per ammirare Monna Lisa bisogna mettersi in fila al Louvre, per l’Uomo Vitruviano di Leonardo non servirà prenotare un biglietto aereo per la città dell’amore. Dopo il ricorso presentato da Italia Nostra, infatti, il Tar del Veneto ha sospeso il prestito alla Francia dell'opera che resterà conservata nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia. 

 

La mostra parigina, prevista per il 24 ottobre, dovrà fare a meno dell’uomo perfetto che sarà invece riprodotto in torrone dal maestro pasticcere veneto Mirco Della Vecchia insieme al suo team per un omaggio speciale a Cremona in occasione della Festa del Torrone. 

 

Stefano Pellicciardi titolare di Sgp Events che organizza la Festa del Torrone dal 16 al 24 novembre, lancia un appello: «La Festa del Torrone servirà a non lasciare l’amaro in bocca agli amici francesi per la sentenza del Tar. Per celebrare Leonardo verrà anche realizzata sulla pavimentazione di Piazza Pace una riproduzione pop della Gioconda mentre degusta un torroncino. 

 

Li aspettiamo a Cremona». Più probabile, dunque, un gemellaggio con il nougat più alla moda di Francia per evitare l’incidente diplomatico con i vicini di casa francesi. «La maxi riproduzione dell’Uomo Vitruviano in torrone, 2 metri di altezza e 2,5 metri di diametro- spiega Della Vecchia - può essere un modo dolce per accogliere il popolo francese ad una mostra del gusto e dell’arte italiana. 

 

Così il mancato prestito artistico dalla sezione veneta del tribunale amministrativo al Louvre verrebbe colmato dallo stesso Veneto». Dopotutto è necessario non prendersi mai troppo sul serio, o per dirla con Oscar Wild “L’arte è l’unica cosa seria al mondo. E l’artista è l’unica persona che non è mai seria”. La maxi costruzione di torrone verrà svelata domenica 24 novembre a Cremona. Ça va sans dire.

 

Alessia Testori 

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