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Recensioni

“Storie dell’impressionismo” chiude a Treviso a quota 330.474.

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Mostra ideata e curata da Marco Goldin


“Storie dell’impressionismo” chiude a Treviso a quota 330.474. 
E dal 7 ottobre, a Vicenza, uno straordinario Van Gogh


Marco Goldin inanella il suo 26^ successo consecutivo. A Treviso, “Storie dell’impressionismo” ha infatti chiuso ieri sera i battenti a quota 330.474 visitatori, con una media di 1806 biglietti staccati al giorno.
A festeggiare lo straordinario risultato, insieme a Linea d’ombra e al Comune di Treviso, sono i partner dell’iniziativa: Segafredo Zanetti e UniCredit in qualità di main sponsor, Generali come special sponsor, Gruppo Euromobil come fidelity sponsor, assieme a Unindustria Treviso e Pinarello come partner

Per Linea d’ombra si è trattato dell’ennesimo grande risultato: la mostra per dieci settimane è stata la più visitata in Italia. E questo nonostante le problematicità di una sede, il per altro bellissimo Museo di Santa Caterina, che per le dimensioni ridotte dei suoi spazi interni ha spesso faticato a reggere l’impatto di così tanti visitatori.
Al di là del successo decretato dai numeri, c’è quello riconosciuto dai giudizi molto favorevoli della critica e dei visitatori. 
E’ proprio grazie al passa parola innestato dall’entusiasmo di chi ha visitato la mostra, che il pubblico è aumentato giorno dopo giorno, con un “effetto trascinamento” che ha costretto gli organizzatori a decidere il prolungamento della mostra e ad un allargamento dell’orario di visita. A confermare questo continuo crescendo sono i dati straordinari delle ultime due settimane, ovvero dal 17 aprile al primo maggio, con 48.896 visitatori ed una media giornaliera di 3.260.

Come sempre nelle grandi mostre di Linea d’ombra, il pubblico coinvolto è il più diverso. 
Diverso per età, con un fatto nuovo: moltissimi venti/trentenni che, in coppia o piccoli gruppi, hanno scelto di passare una giornata o un fine settimana a Treviso per ammirare la mostra. Novità, perché questa fascia d’età usualmente non è tra le più presenti nelle grandi mostre classiche.
Diverso anche per provenienza. Perché a una forte risposta del territorio trevigiano e veneto, si è aggiunta la capacità attrattiva della mostra a livello nazionale, con presenze molto significative da tutte le regioni italiane, e per un 6% dei visitatori, anche dall’estero (Austria, Slovenia, Croazia, Germania e nord Europa).
Il livello di interesse per la mostra è stato confermato anche dal book shop, con vendite definite molto rilevanti dell’importante catalogo. Apprezzatissima l’audioguida che consentiva di ammirare le opere accompagnati dalla voce del curatore. I noleggi di questo strumento hanno toccato quota 74.833.
Dalle analisi di Linea d’ombra emerge chiaramente un dato ulteriore: il gradimento che il pubblico, soprattutto quello proveniente da fuori, ha dimostrato per le altre proposte (comprese nel biglietto della mostra principale) offerte nella stessa Santa Caterina ma anche in Palazzo Giacomelli. Mostre tutte, esclusa una, dedicate al Novecento italiano, altro grande tema di ricerca di Goldin.
Tutti i dettagli di questo nuovo successo sono pubblicati dal sito di Linea d’ombra www.lineadombra.it
L’appuntamento prossimo è già fissato ed è un appuntamento di quelli che non si possono perdere. Marco Goldin offre infatti al suo pubblico, a Vicenza nel magnifico spazio della Basilica Palladiana, la maggiore monografica mai organizzata in Italia su Vincent van Gogh.
Oltre 120 sceltissime opere, tra dipinti e disegni, intorno a un preciso filo conduttore, per altro di grande suggestione: le lettere scritte dal pittore. “Van Gogh. Tra il grano e il cielo” ne è il titolo. L’appuntamento è per il prossimo 7 ottobre e le prenotazioni prenderanno il via lunedì 15 maggio.


A TAVOLA CON IL RUCHE’

 

 

Genova, Milano e Montemagno le sedi di importanti eventi per l’anteprima della decima edizione della

 

Festa del Ruchè

 

 

 

Tre appuntamenti per valorizzare il Ruchè di Castagnole Monferrato con la cucina di grandi chef.  Mancano pochi giorni alla decima edizione della Festa del Ruchè, in programma a Castagnole Monferrato sabato 13 e domenica 14 maggio, presso gli accoglienti ambientali della Tenuta La Mercantile.


In questa edizione l’evento ha un’importante anteprima con un calendario di appuntamenti conviviali in alcune città italiane. “A tavola con il Ruchè” è il titolo di un percorso enogastronomico che intende promuovere il Ruchè con piatti di importanti chef e avvicinare sempre di più il pubblico alle terre di questo vino inimitabile.

Si inizia giovedì 4 maggio a Genova presso la Locanda PEsciolino, a due passi dalla centralissima De Ferrari, Da Genova a Milano dove il Ruchè sarà di scena martedì 9 maggio al Ristorante “Al Pont de Ferr” in zona Navigli. Nelle due città, alla presenza di giornalisti, operatori del settore ed enoappassionati, sarà presentata l’edizione 2017 della Festa del Ruchè.


Ai piatti dei menu il pubblico potrà liberamente abbinare gli oltre 18 vini Ruchè di Castagnole Monferrato dei produttori partecipanti alla rassegna. Il terzo appuntamento è in programma venerdì 12 maggio sul territorio e rappresenta l’evento inaugurale della Festa del Ruchè.


Nelle sale del ristorante di Tenuta Montemagno andrà in scena un inedito menu a quattro mani, con la presenza degli chef stellati Massimiliano Musso (Ristorante Cà Vittoria di Tigliole) e Vittorio Fusari (Al Pont de Ferr di Milano).  La Festa del Ruchè è promossa dall’Associazione Produttori del Ruchè di Castagnole Monferrato, con il sostegno del Consorzio di Tutela Barbera e Vini del Monferrato, con la collaborazione di Go Wine che cura l’organizzazione e d’intesa con il Comune di Castagnole Monferrato.

 

La Festa del Ruchè si svolgerà sabato 13 e domenica 14 maggio nel suo paese d’origine, Castagnole Monferrato, ma con produttori di tutti e sette i Comuni della sua delimitazione zonale: Castagnole Monferrato, Grana, Montemagno, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi.

 

Le aziende presenti al banco d'assaggio:

AMELIO LIVIO, Grana,

BAVA, Cocconato
BERSANO, Nizza Monferrato
BOSCO TOMMASO, Castagnole Monferrato

CALDERA, Portacomaro

CANTINE SANT’AGATA, Scurzolengo
CANTINA SOCIALE DI CASTAGNOLE MONFERRATO,

CAPUZZO RENATO, Castagnole Monferrato
CASCINA TERRA FELICE, Castagnole Monferrato

CRIVELLI, Castagnole Monferrato
FERRARIS LUCA, Castagnole Monferrato
GARRONE EVASIO & FIGLIO, Grana
GATTO PIERFRANCESCO, Castagnole Monferrato

GOGGIANO, Refrancore
LA FIAMMENGA, Penango
LA MIRAJA, Castagnole Monferrato
MARENGO MASSIMO, Castagnole Monferrato
POGGIO RIDENTE, Cocconato
TENUTA DEI RE, Castagnole Monferrato
TENUTA DELLA CASCINETTA, Viarigi
TENUTA MONTEMAGNO, Montemagno

 

PROGRAMMA E COME PARTECIPARE


Venerdì 12 maggio 2017 Ore 20.30: “A tavola con il Ruchè”: cena di gala.

L’evento si svolgerà presso la Tenuta Montemagno a Montemagno. E’ obbligatoria la prenotazione, per informazioni: Go Wine tel. 0173 364631.

Sabato 13 maggio 2017

Ore 16.30: convegno inaugurale.

Ore 19.00-24.00: apertura dei banchi d’assaggio, festa con i produttori, punto gastronomico, enoteca del Ruchè (vendita delle bottiglie), intrattenimento musicale, parco giochi per bambini.

Domenica 14 maggio 2017 Ore 10.30: convegno.

Ore 11.00: passeggiata sulla strada del Ruchè.
Ore 10.30-18.30: apertura dei banchi d’assaggio, festa con i produttori, enoteca del Ruchè (vendita delle bottiglie), intrattenimento musicale, parco giochi per bambini.
Ore 12 e ore 15.30: wine tasting riservato agli operatori professionali ed agli enoappassionati (gratuito, su prenotazione).
Ore 12.30: apertura punto gastronomico
Ore 15.00: esibizione di caccia con i rapaci (Aquile, Astori, Gufi Reali, Falchi) presso l’area del campo sportivo.

 

Per info e prenotazioni: Associazione Go Wine Via Vida, 6 Alba CN tel. 0173 364631 fax. 0173 361147 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.gowinet.it

 

Alle Famiglie dell’Amarone d'Arte il “Wine Awards for Friends” dalla rivista Feinschmecker

Per la prima volta in quindici anni un'associazione italiana

è premiata dall'autorevole magazine tedesco Feinschmecker, leader di settore

Sabato 29 aprile, nella raffinata cornice del Grandhotel Schloss Bensberg, a Bergisch Gladbach, vicino a Colonia, e Famiglie dell'Amarone d'Arte (Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti, Venturini e Zenato) sono state premiate con il “Wine Award for Friends” da Feinschmecker, autorevole rivista tedesca di enogastronomia, leader di settore. Per la prima volta un'associazione italiana è stata scelta dal prestigioso mensile. Si tratta di un caso esemplare, che farà storia dato che riconosce merito e impegno a un gruppo composto da 13 produttori storici di Amarone che ribadiscono il valore di una denominazione nei ristoranti e nelle enoteche di tutto il mondo oltre che sulle pagine delle più blasonate riviste e guide enologiche. Le Famiglie dell'Amarone d'Arte sono state scelte dal magazine perché sono un gruppo forte e coeso, riconosciuto dai mercati e dalla critica internazionali per l'importante impegno a favore della Valpolicella.

 

            

                                                                  Premiazione della Famiglie Storiche 

«Siamo onorati di ricevere il premio Awards for Friends, che aggiunge e conferma autorevolezza e prestigio alla nostra Associazione e ai suoi 13 membri, ma che va anche a vantaggio dell'Amarone e di tutto il territorio, la Valpolicella», ha dichiarato la PresidenteMaria Sabrina Tedeschi. «Lavoriamo tutti per il progresso e la valorizzazione della nostra terra e questi riconoscimenti internazionali evidenziano la bontà del nostro agire. Ci stiamo impegnando molto su questo fronte e i successi che raccogliamo ci motivano a perseverare nonostante si fatichi a trovare una sinergia con alcune istituzioni che pur avendo come finalità la promozione dell'Amarone, rifiutano di cooperare con la nostra Associazione. Feinschmecker ci riconosce sul piano internazionale la capacità di imporci sui mercati e di promuovere in maniera sinergica il vino di alta qualità nel mondo e valorizza i punti fermi del nostro agire: il rigore e la grande professionalità».

Il premio evidenzia ulteriormente la leadership dell'Associazione visti anche i recenti successi ottenuti dai due past president: Sandro Boscaini, patron di Masi, insignito del Premio Leonardo Qualità Italia, il riconoscimento che il Quirinale assegna ogni anno alle aziende più rappresentative del made in Italy, e Marilisa Allegrini prima produttrice italiana apparsa sulla copertina dell'autorevole rivista americana Wine Spectator.

“Wine Awards for friends” è quindi nuova linfa per le Famiglie dell’Amarone d’Arte che si confermano essere prestigiosi e riconosciuti ambasciatori dell’eccellenza vitienologica della Valpolicella in Italia e nel mondo.

Le Famiglie dell’Amarone d’Arte è un’Associazione nata nel giugno 2009 tra dieci storiche aziende della Valpolicella. Oggi vanta 13 soci, prestigiose aziende vitivinicole che da generazioni sostengono e promuovono il territorio: Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti, Venturini e Zenato. Le Famiglie dell’Amarone D’Arte fonda le proprie radici nei valori di storicità e artigianalità, espresse in ogni accezione e volte a far conoscere e preservare non solo i vini, ma anche una delle più strategiche zone di produzione vitivinicole italiane: la Valpolicella. Tutte le famiglie mettono a frutto un patrimonio di saperi consolidato nel tempo e un impegno costante alla qualità, alla tradizione e all’innovazione per testimoniare questo grande vino. Per garantire elevati standard qualitativi, dal 2009 si sono date precise regole produttive, con l’obiettivo di onorare la lunga storia della Valpolicella. Quale segno distintivo e identificativo, Le Famiglie dell’Amarone d’Arte appongono un ologramma esclusivo sulle loro bottiglie di Amarone, per renderle riconoscibili e dare un visibile senso di appartenenza all’Associazione. L’ingresso di nuovi Soci ha rafforzato l’interesse e il prestigio dell’Associazione, rendendola oggi un’istituzione riconosciuta e autorevole e sempre più parte attiva nelle scelte a favore dell’Amarone di qualità. amaronefamilies.it

Per scaricare la cartella stampa
Per approfondimenti, aggiornamenti e interviste
Elena Caccia - Coordinamento e Comunicazione
+ 39 338.5647032 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.amaronefamilies.it
 
 

LA FESTA DELLA FOCACCIA DI RECCO 2017

Domenica 28 maggio 2017 

Organizzatori, promotori, patrocini e collaborazioni

 riconosciuti a questo evento dedicato ad un prodotto unico al mondo.

 La manifestazione è promossa dal CONSORZIO FOCACCIA di Recco e dal COMUNE di Recco.

Vede il patrocinio di REGIONE LIGURIA, CITTA’ METROPOLITANA di Genova e CAMERA di COMMERCIO di Genova,

con la collaborazione COMUNE di Avegno, PRO LOCO Recco, ASCOM delegazione di Recco 

CIV Recco on line,  COMITATO Piazza Gastaldi,

CONSORZIO RECCO Gastronomica e QUARTIERI 8 Settembre.

Una Festa che vede coinvolta tutta la Città e le principali Istituzioni regionali

in onore di questo prodotto che ne porta il nome.

LA FOCACCIA DI RECCO COL FORMAGGIO

La lunga storia dalle origini ad oggi di un prodotto unico al mondo.

Si narra che questo prodotto esisteva già all’epoca della terza crociata. “Era la Pentecoste di rose dell’anno 1189… la cappella dell’Abbazia di San Fruttuoso accoglieva i crociati liguri per un solenne Te Deum prima della partenza della flotta per la Terra Santa… Sulle bianche tovaglie di lino ricamate facevano bella vista i piatti di peltro e di rame, zuppiere di ceramica e di coccio colme di ogni bendidio: pagnotte di farro ed orzo impastate con miele, fichi secchi e zibibbo, carpione di pesce, agliata, olive e una focaccia di semola e di giuncata appena rappresa (la focaccia col formaggio)…”. 

In tempi lontanissimi la popolazione recchese si rifugiava nell’immediato entroterra per sfuggire alle incursioni dei saraceni. Si narra che grazie alla possibilità di disporre di olio, formaggetta e farina, cuocendo la pasta ripiena di formaggio su una pietra d’ardesia coperta, venne “inventato” quel prodotto gastronomico che oggi conosciamo come “Focaccia di Recco col Formaggio”. 

Sul finire del 1800, quando Recco contava circa 3.000 abitanti, ritroviamo la “Focaccia col Formaggio” nei cinque forni cittadini che campavano alla meglio vendendo esclusivamente le focacce liguri, uno di essi esiste ancor oggi. Alla fine dell’800 aprono a Recco le prime trattorie con cucina, ed a quei tempi la “Focaccia col Formaggio” veniva proposta unicamente nel periodo di celebrazione dei morti. 

Grazie all’intraprendenza di “rechelini doc” ed abili osti di allora, i cui eredi sono divenuti col tempo professionisti panificatori e ristoratori di oggi, la focaccia col formaggio vide il suo sviluppo commerciale e d’immagine. Con le loro abilità attirarono nelle osterie e nei forni recchesi il bel mondo d’inizio secolo diffondendo questo prodotto “principe” della gastronomia cittadina

Le compagnie teatrali divennero clienti fissi perchè dopo lo spettacolo in teatro, da Genova si trasferivano a Recco richiamati dal profumo ... e dall’ospitalità infinita di quegli “osti” recchesi che, sempre aperti con le loro locande, fin da allora fecero della loro arte naturale “del far da mangiare” una professione cresciuta poi nel tempo precorrendo i tempi e tenendo infatti aperto fino a tarda notte i locali, tutto grazie a lei, la focaccia col formaggio che solo quì si trovava.  

Osterie e semplici forni di allora hanno seguito l’evolversi del mercato divenendo oggi ristoranti e panifici famosi in tutto il mondo, che testimoniano il passaggio di illustri personaggi venuti da loro per “lei”, la focaccia di Recco. 

Negli anni ‘50 con l'arrivo dei primi turisti si capisce che il futuro di Recco avrebbe potuto essere basato su di loro, con particolare attenzione a quello che oggi viene ormai chiamato “Turismo di gola”. Ed è a quel periodo che risale la prima festa della Focaccia col Formaggio, in cui lavorarono insieme ristoratori e fornai dell’intera città. 

Nel frattempo viene costruita, raggiungendo la Riviera di Levante, l’autostrada Genova-Livorno, e Recco, grazie all’apertura del casello autostradale, beneficiò di un incremento notevolissimo dell’afflusso turistico. Sono gli anni in cui il boom economico accompagna il successo sempre crescente della gastronomia e della ristorazione recchese che attirava, come ancor oggi attira, personaggi del mondo dello spettacolo, politico e giornalistico, decretando alla propria città l’indiscusso titolo di “Capitale Gastronomica della Liguria” dove la focaccia col formaggio ne fa sempre da padrona.

Nel corso degli anni la Focaccia di Recco è cresciuta in modo esponenziale di apprezzamento varcando i confini territoriali ma, tanti consensi sono stati accompagnati anche da tante imitazioni. Un prodotto semplice e sano, con pochi ingredienti, lontano da ogni tipo di sofisticazione, eppure così difficile da riprodurre!

I produttori locali si sono così sentiti defraudati delle loro tradizioni, sentendosi in dovere di chiedere, dopo essersi costituiti in Consorzio, ed ottenere l’intervento delle Istituzioni preposte (Regione Liguria, Camera di Commercio di Genova, Ministero delle Politiche Agricole) per difendere il nome del proprio prodotto bandiera, da qui le motivazioni della richiesta IGP.  

Proprio per questo il riconoscimento IGP 

definitivamente registrato nel gennaio 2015 dalla Commissione Europea 

rende omaggio alla storia di questo grande prodotto, 

e con la FESTA DELLA FOCACCIA di Recco, ogni anno la quarta domenica del mese di maggio, 

la Città ne celebra la fama.

La Focaccia di Recco col formaggio IGP è solamente in Liguria, a Recco, Sori, Camogli e Avegno.

Un grande valore aggiunto, ad oggi riconosciuto a:

RISTORANTI a Recco ALFREDO – ANGELO -  DA LINO - DA O VITTORIO - DEL PONTE –

MANUELINA – VITTURIN – FOCACCERIA MANUELINA.

RISTORANTI a Sori EDOBAR - IL BOSCHETTO.

I PANIFICI e ASPORTI:

MOLTEDO G. B. – MOLTEDO LUISA a Recco

TOSSINI PANIFICI a Recco e Sori.

REVELLO FOCACCERIA a Camogli 

LA FESTA DELLA FOCACCIA DI RECCO 

Domenica 28 maggio 2017  

www.focacciadirecco.it

Molte le riprese TV alla Focaccia di Recco, questa RAI UNO a febbraio. 

 

Bernini Daniela 
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
della Focaccia di Recco col formaggio
Recco (GE) via XXV Aprile 14
Tel.: 0185730748 - 3357274514
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

RIEDEL CRYSTAL PRESENTA IL DECANTER AMADEO DOUBLE MAGNUM RAINBOW

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RIEDEL CRYSTAL PRESENTA IL DECANTER

AMADEO DOUBLE MAGNUM RAINBOW

 

25.000 EURO DEL RICAVATO SARANNO DONATI ALLA ELTON JOHN AIDS FOUNDATION

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 Riedel Crystal è lieta di annunciare che il nuovissimo decanter Amadeo Double Magnum Rainbow sostiene la Elton John AIDS Foundationattraverso un’edizione limitata di 50 pezzi prodotti e venduti in tutto il mondo, che permetterà al marchio austriaco di devolvere alla Fondazione un ricavato di 25,000 Euro.

 

Elton John dichiara:

 

"L’arcobaleno ha così tante e meravigliose associazioni – dalla speranza e la promessa, all’integrazione e la tolleranza. Siamo estremamente lieti e onorati della scelta di Riedel di donare, attraverso questo capolavoro di cristallo, fondi per il lavoro e la ricerca della Elton John AIDS Foundation; le donazioni serviranno a promuovere la campagna contro l’HIV e a fornire gli strumenti che ci avvicineranno sempre più ad un futuro libero dall’AIDS”.  

 

Maximilian J. Riedel, 11^ generazione e CEO di Riedel Crystal, spiega le motivazioni che lo hanno portato alla scelta del design e dei colori del nuovo decanter:

 

“Noi creiamo prodotti rivolti a un segmento specifico del settore, l’arte culinaria e un lifestyle ricercato e raffinato.  Ciò nondimeno, non dobbiamo dimenticare che ci sono anche altri aspetti della vita. Oggi vogliamo guardare in faccia il lato scuro del mondo – che si tratti dei nostri stessi amici o delle notizie che sentiamo tutti i giorni. Abbiamo tutti il dovere di dare una mano e di promuovere tutto ciò che è giusto. E voglio esprimere questo mio desiderio proprio attraverso il decanter AMADEO Double Magnum”.

 

Amadeo Double Magnum Rainbow, soffiato a bocca nella vetreria di Kufstein e realizzato con grande perizia artigianale nei colori dell’arcobaleno, richiama l’elegante forma della lira.

 

Per scaricare le immagini:  https://www.flickr.com/photos/prlorenzoni/albums/72157682895244516 

 

 

Per maggiori informazioni, visitare il sito www.riedel.com

 

Ufficio Stampa ZED_COMM

Valentina Fraccascia

Nasce “Sinergie” al ristorante Tre Cristi Milano: un incontro gustoso tra cucina e a cultura Il primo appuntamento il 4 maggio con Roberto Perrone

 

 

 

 

 

 
Nasce “Sinergie” al ristorante Tre Cristi Milano:
un incontro gustoso tra cucina e a cultura
Il primo appuntamento il 4 maggio con Roberto Perrone
 
“Il libro è servito”, parte il ciclo di eventi “Sinergie” al ristorante Tre Cristi Milano: l’unione tra un’esperienza gourmet e l’approccio a un libro capace di affascinare e conquistare il pubblico. Il ristorante diventa così un punto di riferimento non solo della vita gastronomica della città, ma anche di quella culturale, espressione della ricerca per il bello e il buono in tutte le sue forme.
Il primo appuntamento da segnare in calendario è il 4 maggio, con la presentazione dell’ultimo libro di Roberto Perrone, “La seconda vita di Annibale Canessa” (Rizzoli), un noir che attraversa trent’anni di storia italiana affrontando i temi del terrorismo, della giustizia, della vendetta. “La seconda vita di Annibale Canessa” è tra i libri più belli di Roberto Perrone, che ha la capacità di dar vita a personaggi indimenticabili, a cominciare dal protagonista, un ex carabiniere che vive la sua seconda vita alla ricerca della verità. Lo scrittore lo fa con passione, la stessa che lo chef Dario Pisani mette nella sua cucina. Una serata a 35 euro vini inclusi, uno spaccato della storia italiana e un assaggio della cucina mediterranea in quattro portate da degustazione: baccalà mantecato e salsa al prezzemolo; risotto con asparagi verdi e paprika affumicata; trancio di ombrina con salsa mediterranea; tiramisù.
 

Roberto Perrone
 
Inviato del Corriere della Sera per 26 anni, si è occupato di sport, enogastronomia e viaggi. Ora continua a scrivere degli stessi argomenti su giornali e riviste e sul suo sito www.perrisbite.it. Ha pubblicato alcuni romanzi di successo (tra cui “La Lunga”, Garzanti, e “Averti trovato ora”, Mondadori), quattro libri per ragazzi, quattro volumi di ricette per tifosi, il Manuale del Viaggiatore Goloso (Mondadori) e, con l’amico Gigi Buffon, l’autobiografia del grande portiere, “Numero 1” (Rizzoli). Il suo ultimo romanzo è il suo primo noir, “La seconda vita di Annibale Canessa” pubblicato nel 2017 da Rizzoli.
 

Uno spezzone del libro che verrà letto insieme:
 
A quei tempi c’era una guerra. Lui era un soldato in divisa, eppure, allo stesso tempo, anche un battitore libero.
 
Negli anni Settanta Annibale Canessa è stato l’uomo di punta nella lotta al terrorismo, quella combattuta in strada, dove le ideologie o i colori politici contavano zero, le pistole sparavano e troppa gente è rimasta a terra. “Carrarmato Canessa” lo chiamavano, perché era irruente, forte, deciso. Nel lavoro, ma anche con le donne, attratte dalla sua vita in perenne pericolo, dal suo essere inafferrabile, dal profondo senso dell’onore.
Questo era prima, molto tempo fa. Perché poi c’è stato quel giorno nero del 1984 in cui tutto è crollato – certezze, fiducia, sogni – e lui ha lasciato l’Arma, preferendo l’esilio nel suo paradiso personale, San Fruttuoso, tra nuotate all’alba e il piccolo ristorante da gestire con un’anziana zia. Dalle ombre del passato però non ci si libera mai del tutto, e questa verità diventa
dolorosa la mattina in cui da Milano arriva una notizia: suo fratello Napoleone, che non incontrava da trent’anni, è stato massacrato da una raffica di kalashnikov. Accanto a lui, steso sull’asfalto, il corpo di “Pino” Petri, ex terrorista di spicco che proprio Annibale, nella sua prima vita, aveva arrestato. Ma che facevano quei due insieme? E chi li ha uccisi? Alla ricerca delle risposte e del suo “tempo perduto”, Canessa non concederà sconti né indulgenze, neppure a se stesso e alla bella giornalista che saprà aprire una breccia nel suo cuore malandato.
 

Tre Cristi Milano: la scommessa sui giovani, lo chef Dario Pisani
 
Nelle cucine del Tre Cristi Milano si insediano solo anime che hanno qualcosa da scrivere nella storia della cucina italiana, la banalità e la sicurezza la si lascia a chi non ha più voglia di crescere. E il Tre Cristi scommette sui giovani, età media 25 anni: a partire da Dario Pisani, lo chef napoletano che ora è a capo della brigata, nuovo astro nascente che guarda in alto, racchiuso tra i grattacieli del quartiere futurista di Porta Nuova Varesine a Milano.
Tre anni da Enrico Crippa al Piazza Duomo di Alba, che gli ha trasmesso l'importanza del valore estetico dei piatti, Carlo Cracco a Milano, dove ha appreso il rigore e il rispetto del lavoro di squadra, e forse uno degli ultimi allievi di Gualtiero Marchesi, presso l'omonimo ristorante sotto i portici del Teatro alla Scala, da cui ha interiorizzato il culto per la materia prima e la raffinata sintesi dei piatti; poi ha preso il volo, senza rinnegare le origini partenopee, la sua vena creativa si rispecchia in uno stile essenziale ed elegante. Si privilegia l’interazione, il rapporto diretto con gli ospiti e la sorpresa, il Cannolo scomposto, dalla cialda più leggera del tradizionale, può trasformarsi da uno a sette cannoli con diverse granelle, creme e delicatezze. Si privilegia eleganza e privacy per i 35 copertiscelti del Tre Cristi: un leggero restyling che ha recentemente rinnovato gli spazi mantenendo la classicità.


Camilla Rocca

BELLEZZA SENZA TEMPO

 

 

L'Italia Paese Ospite d'Onore
alla Fiera Internazionale del Libro di Teheran
30ª edizione | 3 - 13 maggio 2017

BELLEZZA SENZA TEMPO

Eterna, universale, distribuita con equilibrio nel corso dei secoli, nella varietà delle arti perfezionate dall'uomo e nella meraviglia dei paesaggi disegnati dalla natura: una bellezza senza tempo. Sarà questo il filo conduttore della partecipazione dell’Italia come Paese Ospite d’Onore alla Fiera Internazionale del Libro di Teheran (نمایشگاه بین‌المللی کتاب تهران‎‎), in programma dal 3 al 13 maggio 2017 nella capitale iraniana. Un appuntamento dall'alto valore simbolico – l'Italia è il primo Paese occidentale a essere invitato come Ospite d’Onore, dopo Oman e Russia – e dalle significative valenze sul piano culturale, politico, commerciale e industriale. Da un lato, viene confermato il graduale riavvicinamento in corso tra Iran e occidente, assegnando al nostro Paese un ruolo di primo piano nel proseguimento di questo processo. Dall'altro, è l'occasione per l'industria libraria ed editoriale italiana di entrare in contatto con uno dei maggiori eventi culturali non solo dell'Iran, ma dell'intera area mediorientale. Organizzata ogni anno presso Shahr-e Aftab (la moderna sede espositiva che la ospita dal 2016), la Fiera del Libro di Teheran accoglie nei suoi undici giorni circa tre milioni di visitatori su una superficie di 125.000 mq. e nel 2017 raggiungerà un importante traguardo storico: sarà infatti la trentesima edizione.  

La partecipazione italiana – resa possibile dalla collaborazione fra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, l’Ambasciata d'Italia a Teheran, l’ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, il Centro per il Libro e la Lettura, d’intesa con l’AIE-Associazione Italiana Editori – è fortemente voluta dal Governo italiano proprio per le possibilità di apertura al dialogo che offrirà ai due Paesi: all’editoria e alla cultura è affidato il compito di fare da apripista nello stabilire nuove relazioni di collaborazione e partnership. Per l’Italia si tratta di un’occasione molto importante per sviluppare e rafforzare il rapporto con l’Iran.

A Teheran proseguirà il virtuoso percorso di valorizzazione della cultura e dell'industria editoriale italiana nel mondo che l'AIE – insieme alle istituzioni citate - ha già avviato, curato e condotto con successo nelle partecipazioni dell'Italia come Ospite d'Onore al Salon du Livre di Parigi (2002), alla Bienal do Livro di Rio De Janeiro (2003), alla Feria Internacional del Libro di Guadalajara (2008), al Salon du Livre et de la Presse Jeunesse di Montreuil (2009), alla Moscow International Book Fair di Mosca (2011), alla International Kolkata Book Fair di Calcutta (2012) e alla Abu Dhabi International Book Fair (2016).

IL TEMA 

La bellezza senza tempo non è solo qualcosa che non sfiorisce mai. È una bellezza che si propaga e si rinnova con il passare dei secoli, trovando sempre nuove forme d'espressione, legate alle persone, alle idee, al pensiero, ai mezzi culturali e tecnologici di ogni epoca. Questa è la bellezza dell'Italia: un universo di creatività che non può essere confinato in un periodo storico, un'area geografica, un singolo museo o una disciplina artistica. E questo è lo spirito con cui è stato ideato il programma di Bellezza senza tempo (Timeless Beauty), attraverso un percorso di incontri, dialoghi e approfondimenti in cui – giorno dopo giorno, seguendo la bussola dei libri e degli autori – si punterà a trasmettere ai visitatori della Fiera la straordinaria ricchezza del patrimonio culturale, letterario, artistico e scientifico del nostro Paese. Tredici ospiti italiani (Alessandro Barbero, Marco Belpoliti, Gianni Biondillo, Melania Mazzucco, Valerio Magrelli, Valerio Massimo Manfredi, Beatrice Masini, Michela Murgia, Marcello Nardis, Luca Novelli, Marco Pastonesi, Guido Scarabottolo, Michele Serra) dialogheranno con i colleghi iraniani: Aydin Aghdashloo, Elham Asadi, Iman Mansub Basiri, Hoda Hadadi, Mahsa Mohebali, Kamran Afshar NaderiMehdi Rabbi, Ehsan RezaeiRamin Sadighi, Antonia Shoraka, Mohammad Tolouei.

La scelta del tema, tuttavia, non dipende solo dalle caratteristiche dell'Italia. A influenzarla è stato anche il retaggio culturale e artistico del Paese ospitante, l'Iran, anch'esso indissolubilmente legato e fedele all'idea di un'armonia estetica e dell'animo che trova le origini ai tempi dell'impero persiano e si propaga nei secoli con l'avvento dell'Islam, raggiungendo inimitabili risultati nella poesia, nella letteratura, nell'arte, nell'architettura, fino al cinema. I punti di contatto sono numerosi, così come le possibilità di attivare stimolanti momenti di condivisione, confronto e discussione. Per questa ragione, gli incontri del programma sono stati strutturati in modo da permettere ai tredici ospiti italiani (fra autori e illustratori) di rappresentare innanzitutto altrettanti generi e forme in cui la bellezza è stata ed è tuttora declinata nel nostro Paese, ma anche di dialogare con colleghi iraniani: scrittori, poeti, critici letterari, accademici, rappresentanti della comunità artistica e scientifica.

L'Italia parteciperà alla Fiera con un padiglione di 300 metri quadrati, in cui troveranno spazio un'area espositiva di libri e una riservata a editori e professionisti. Negli incontri, la bellezza sarà raccontata nella sua evoluzione, nel suo rapporto con il presente e il futuro, nel suo motivarci e spingerci alla ricerca di sempre nuovi orizzonti di creatività e innovazione. Gli autori ospiti ci ricorderanno che la bellezza può vivere ovunque e in ogni momento: in un verso del poeta Hāfez come nelle pagine di Italo Calvino o nelle rocambolesche avventure di Pinocchio, nella trama di un romanzo come nell'armonia della musica, nelle linee curve di una moschea come negli angoli di una cattedrale romanica, arrampicandosi fin sui profili avveniristici dei palazzi che stanno ridisegnando il volto delle metropoli Milano e Teheran. Tutto questo e molto altro – dalla pittura all'illustrazione, dal libro per ragazzi all'avventura storica, dal design alla robotica – sarà oggetto dello sguardo e del racconto di Bellezza senza tempo.

 AUTORI, OSPITI, DIALOGHI

 

Dopo l’inaugurazione del Padiglione Italia e i saluti istituzionali (mercoledì 3 maggio), il viaggio alla scoperta della bellezza italiana inizierà con due tappe nei reami della storia e dell'arte. A fare da ciceroni, nel pomeriggio di giovedì 4 maggio, saranno due premi Strega: Alessandro Barbero e Melania Mazzucco. Scrittore, storico e professore universitario di Storia Medievale, Alessandro Barbero sfaterà il grande equivoco che avvolge il Medio Evo, rivelando le tante luci – nell'arte, nella cultura, nel commercio, nell'innovazione – che hanno caratterizzato quello che molto spesso viene considerato il periodo più buio nella storia dell'umanità. Con lui ci sarà Carlo Cereti, addetto culturale dell'Ambasciata d'Italia a Teheran. Grande appassionata e competente studiosa dell'arte italiana, come emerge dai libri Jacomo Tintoretto e i suoi figli (Rizzoli) Il museo del mondo (Einaudi), Melania Mazzucco svelerà invece le storie che si nascondono dietro ad alcuni dei massimi capolavori della tradizione nazionale, confrontando esperienze, stili e tradizioni con Aydin Aghdashloo, pittore, grafico, critico, tra i più autorevoli protagonisti dell'arte contemporanea in Iran. Venerdì 5 maggio è la giornata dedicata all’Italia: si comincia alle 9 e fino alle 14 saranno in programma animazioni per i più giovani, performance musicali con un gruppo di musicisti italiani e iraniani, la premiazione di un concorso di scrittura e la presentazione di alcuni corsi di italiano. Il percorso di Bellezza senza tempo proseguirà poi con un insolito intreccio di pensieri, parole e poesie. Il primo dei due incontri pomeridiani sarà dedicato alla meraviglie in versi dell'Italia del Duecento e Trecento, raccolte, interpretate e presentate dalla voce di Valerio Magrelli. Nel consueto confronto con la realtà locale, il poeta dialogherà con Iman Mansub Basiri studioso, italianista e critico iraniano. Dopo la poesia, toccherà all'ironia: prendendo spunto dall'ultimo libro Ognuno potrebbe (Feltrinelli) e dal suo ruolo di osservatore quotidiano della realtà, il giornalista Michele Serra proporrà un intervento dedicato ai giovani. Tra riflessioni, consigli e un confronto con l'autrice iraniana Mahsa Mohebali.

Le lancette dell'orologio punteranno di nuovo verso il passato, sabato 6 maggio, in una giornata in cui si viaggerà sulle spalle del Mito e della Fantasia. Tra gli autori italiani più apprezzati all'estero, tradotto in 60 paesi, Valerio Massimo Manfredi introdotto da Carlo Cereti condurrà il pubblico in un'avventurosa esplorazione sul sottile confine che separa la realtà e la leggenda nel romanzo storico, un campo da lui conosciuto alla perfezione e che nel 2016 si è arricchito di un nuovo capitolo che prende vita all'epoca dell'Impero Romano (Teutoburgo, Mondadori). Sono ambientate in un'epoca più recente, seppur resa indefinita dagli incantesimi dell'immaginazione, le marachelle di Pinocchio: il burattino più famoso del mondo, molto popolare anche in Iran, sarà al centro dell'incontro con l'illustratore Guido Scarabottolo, che racconterà la sua reinterpretazione minimalista del personaggio e si confronterà con la collega iraniana Elham Asadi. Oltre a quello di Pinocchio, un altro nome italiano già molto conosciuto in Iran appartiene a un autore che nel 2017 festeggia il cinquantesimo anniversario dalla sua prima pubblicazione nel paese asiatico: Italo Calvino. Mezzo secolo dopo la traduzione de Il visconte dimezzato, a ventidue anni dalla scomparsa, domenica 7 maggio il grande scrittore sarà al centro dell'intervento del saggista e critico letterario Marco Belpoliti. Non si parlerà solo di Calvino, ma sarà una finestra sui classici della letteratura italiana tradotti in Iran, aperta con il contributo di Antonia Shoraka (Dipartimento di Lingua Italiana presso la Islamic Azad University di Teheran). A seguire, l'obiettivo si sposterà su un'altra disciplina – tecnica e artistica – in cui l'Italia e l'Iran hanno raggiunto e continuano a raggiungere traguardi di immenso valore: l'architettura. L'architetto, scrittore e docente di psicogeografia Gianni Biondillo si concentrerà sulla reinvenzione degli spazi abitati attualmente in corso in una grande città come Milano. La presenza di Kamran Afshar Naderi, accademico e fondatore della rivista di architettura “Memar”, renderà inevitabile un affascinante confronto tra i due Paesi: nel giorno in cui si ricorda l'autore de Le città invisibili, si rifletterà dunque su come sono immaginate, costruite e rese visibili le città del futuro.

Ogni anno la Fiera Internazionale del Libro di Teheran accoglie decine di migliaia di giovani. A loro sono dedicati due appuntamenti che vengono a rappresentare un settore molto dinamico dell'industria editoriale italiana: i libri per ragazzi. Lunedì 8 maggioLuca Novelli presenterà un incontro in cui si celebrerà la bellezza della scienza. Scrittore, disegnatore, autore di collane divulgative tradotte in 24 lingue (compreso, dal 2017, il farsi), Novelli mostrerà come anche i territori più complessi della ricerca e dell'innovazione scientifica – dalla microbiologia alla robotica – possano diventare affascinanti per i più piccoli, se raccontati con la giusta dose di leggerezza. Con lui ci sarà Ehsan Rezaei, curatore di una rubrica su scienza e ragazzi sull'inserto settimanale di “Hamshahri”, il principale quotidiano di Teheran. Orizzonti decisamente più fantastici, saranno protagonisti dell'incontro di martedì 9 maggio con Beatrice Masini: un'autrice versatile, tre volte premio Andersen per la letteratura per l'infanzia, curatrice delle traduzioni in Italia del ciclo di Harry Potter, dal 2013 attiva anche nella narrativa per adulti, che dialogherà con l'illustratrice Hoda HadadiMercoledì 10 maggio si parlerà di letteratura, società e cambiamento. Tra le voci più distintive della narrativa italiana contemporanea, autrice del saggio in tre atti Futuro interiore (Einaudi), Michela Murgia dialogherà con Mohammad Tolouei, scrittore, drammaturgo, poeta, alfiere della new wave letteraria iraniana. Le parole si confonderanno quindi con la musica nel racconto di Marcello Nardis, tenore e pianista, che proporrà al pubblico un intervento sulla liederistica, sul bel canto e sul potere estetico, emotivo e salvifico della musica, confrontandosi con Ramin Sadighi, fondatore dell’etichetta discografica “Hermes Records”. Infine, giovedì 11 maggiosarà il giorno dello sport, della sua epica, del suo racconto. Marco Pastonesi – una vita spesa sui campi da rugby e sulle strade del ciclismo, prima come atleta quindi come giornalista – condurrà i visitatori della Fiera Internazionale del Libro di Teheran nella volata conclusiva della Bellezza senza tempo, in dialogo con il giovane scrittore iraniano Mehdi Rabbi.

IL PADIGLIONE ITALIA

Il Padiglione del Paese Ospite d’Onore, realizzato dall’architetto iraniano Leila Araghian, avrà a disposizione una superficie di 300 mq. All’ingresso una reception accoglierà i visitatori, che potranno poi visitare l’area dedicata alla libreria per la vendita di libri di autori in italiano/inglese/farsi e accomodarsi nello spazio incontri. Un'area business sarà riservata all'incontro tra gli editori e gli operatori professionali. La libreria – oltre ai libri degli autori presenti – proporrà una selezione dei titoli fondamentali della letteratura italiana affiancata alla letteratura contemporanea, all’editoria d’arte, gli illustrati, la migliore saggistica, la letteratura per ragazzi. Si prevedono circa un centinaio di titoli tra opere in lingua originale e in traduzione inglese, con particolare attenzione alla presenza dei libri degli autori invitati. La bellezza senza tempo sarà declinata anche attraverso una scelta di illustrazioni tratte dalla Mostra degli Illustratori di Bologna Children’s Book Fair 2017: la mostra, ideata nel 1967 e realizzata ogni anno, nell’aprile 2016 ha celebrato il 50° anniversario della Fiera di Bologna e accompagna il visitatore in un’affascinante viaggio attraverso la storia dell’illustrazione mondiale, con i suoi protagonisti e i mille volti delle storie narrate. Nel Padiglione Italia si potranno ammirare le opere degli illustratori: Andrea Antinori, Maria Chiara Aresti, Alice Coppini, Luca Di Battista, Camilla Falsini, Cecilia Ferri, Caterina Gabelli e Sara Maragotto, Monica Hernandez, Gioia Marchegiani, Elena Maricone, Simone Rea, Laura Savina, Cristina Spanò, Gaia Stella, Daniela Tieni, Arianna Vairo.

LA BELLEZZA SENZA TEMPO VALICA I CONFINI DELLA FIERA

La bellezza senza tempo sarà protagonista sia in Fiera sia nel programma in città: uscirà infatti dal Padiglione Italia per raggiungere la Biblioteca Nazionale Iraniana, dove trentanove edizioni stampate dal XVI secolo fino ai nostri giorni saranno esposte nella mostra della Biblioteca AngelicaLibri sulla via della seta: da Roma a Teheran, che sarà inaugurata mercoledì 3 maggio (e resterà aperta fino a venerdì 19 maggio). I testi, selezionati tra le migliaia di volumi custoditi nel Salone Monumentale della storica biblioteca capitolina, testimoniano lo stretto dialogo fra culture e mondi diversi e offriranno al visitatore uno straordinario viaggio nel tempo. L’esposizione sarà articolata in diverse sezioni e presenterà la storia dei rapporti tra l’occidente e la Persia, per esempio attraverso le antiche carte geografiche racchiuse nel Tabulae geographicae Cl. Ptolomaei: pubblicato a Strasburgo nel 1525, con 50 tavole geografiche, è da molti considerato il primo atlante moderno. Saranno esposti libri di viaggio arricchiti da immagini di luoghi e personaggi della antica Persia e non mancheranno volumi di pregio a testimoniare l’eccellenza tipografica italiana  (dall’Hypnerotomachia Poliphili, incunabolo dalla fama eccezionale grazie alle sue 170 incisioni su legno, a Le fontane di Roma di Giovanni Battista Falda, serie di “vedute” composte nella seconda metà del XVII secolo che ha contribuito a divulgare un'immagine della città di Roma legata alla magnificenza e munificenza dei Papi seicenteschi, dalle opere di Bodoni a quelle dei Tallone, protagoniste del rilancio della tipografia nazionale nel Novecento).

Non solo libri antichi: giovedì 4 maggio, al Museo-Giardino Negarestan, dalle 9 alle 16 si svolgerà il Dialogo culturale tra Iran e Italia, un dibattito ricco di spunti, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e promosso dall’Istituto per l’Enciclopedia Italiana e dall’Università di Teheran. L’idea del dialogo culturale tra Repubblica Italiana e Repubblica Islamica d’Iran si basa su un modello di dialogo interreligioso che la Repubblica Islamica d’Iran conduce con il Vaticano da un decennio. Questi incontri, che proseguiranno con cadenza annuale, hanno l’obiettivo di riunire intorno allo stesso tavolo rappresentanti della cultura dei due Paesi, per promuovere una migliore comprensione e far nascere iniziative comuni, che poi vivranno di vita propria: nel comune intento di dare continuità al dialogo culturale, l’Istituto per l’Enciclopedia Italiana e l’Università di Teheran hanno preso l’impegno di firmare un impegno bilaterale di durata quinquennale. Partecipano al dialogo: Vincenzo AmendolaMauro ConciatoriMassimo BrayCarlo G. CeretiFabio GrassiClaudio Lo JaconoMassimo PapaAdriano V. RossiAbuzar Ebrahimi TurkomanMohammad Bagher GhahremaniShahin HeidariHossein Bolkhari.

Ufficio Stampa

Ex Libris Comunicazione

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Spiragli, Voci e Volti della Materia

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In collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo-Direzione Generale Musei- Polo Museale del Veneto-, e con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica di Malta in Italia, del Comune di Este(città ospitante), della Regione Lazio, della Regione Puglia, del Comune di Marino, del Comune di Ciampino, del Comune di Galatone, del Comune di Rocca Priora, del Museo Civico di Marino e della Fondazione Gabriel Caruana di Malta, si apre il prossimo 
29 Aprile 2017 alle ore 16.00, presso la Sala Consiliare del Comune di Este, la mostra personale del Maestro Gastone Primon, intitolata: 

SPIRAGLI-Voci e Volti della Materia 

Luogo e durata: 
Ceramica - Museo Nazionale Atestino: dal 29 Aprile al 21 Maggio 2017 – Este (PD)
Pittura - Sala espositiva “Vecchia Pescheria” dal 29 Aprile al 18 Maggio 2017 – Este (PD)

La mostra propone un importante e significativo gruppo di opere che testimoniano il dialogo continuo e fecondo tra pittura e scultura, portato avanti nel tempo da Gastone Primon. Artista di statura internazionale, il Maestro trova nella didattica e nella incessante ricerca la via, come sottolinea il Critico Giorgio Segato, della sapienza manipolativa, la perfetta e sempre aggiornata conoscenza di modi e tempi di cotture, di ossidazioni, di impiego di smalti, per rimettere in atto processi di trasformazione fisica, materica, e dunque anche, e soprattutto, psicologica, dichiarando la propria insoddisfazione per lo stato delle cose, per la condizione esistenziale, per l’inutilità consolatoria delle belle forme, delle armonie astratte, che cioè non tengano conto dei reali problemi del mondo e dell’uomo. Le sue opere recuperano valenze primordiali, microcosmi ctoni di terra e materia emersa e dibattuta nel caos dove gli elementi terra, fuoco e acqua si amalgamano e dove l’uomo lascia le prime tracce. Ogni suo “lavoro” nasce da una urgenza indifferibile propria della storia dell’uomo, quella che leggiamo fra le forme ricche di squarci e quasi pulsanti sotto la spinta di una nascosta tensione. Le opere di Primon sono spesso enigmatiche ma soffermandosi dinanzi alle sue rappresentazioni, sembra di ascoltare e seguire il ritmo evolutivo delle cose, modificando non per distruggere un equilibrio, seppur momentaneo ed illusorio!!! Sapere come le opere vengano realizzate e come i materiali siano assemblati non aggiunge niente alla comprensione, perché chi vede non cerca di ricostruire il cammino dell’artista, ma vi riconosce il proprio, afferma Pierina Borin. Spiraglio, così come propone il titolo, è sì apertura dove “viaggia” una luce, dove lo sguardo va a posarsi, cercando il reale ma anche l’immaginario fatto di apparenza ma anche di dubbi infiniti e nella concreta ipotesi comunque di individuare una possibilità, un barlume, uno Spiraglio di Speranza per il domani. Suoi capolavori sono conservati presso Chiese, Musei, Enti e collezioni private. Ha affiancato alla sua vita d’artista anche ruoli didattici istituzionali che l’hanno portato a confrontarsi e collaborare con artisti stranieri in particolare della Repubblica di Malta e del Regno Hashemita di Giordania. In tali contesti internazionali ha insegnato, per oltre 5 anni, e ha avuto modo di conoscere realtà artistiche locali portandolo a modificare, in alcuni aspetti, il suo credo d’indirizzo estense. Egli giunge a questa personale con più di 50 anni di esperienze e con “alle spalle” numerose esposizioni e conferenze sia in Italia che all’estero. Si sono interessati a lui numerosi critici, riviste, giornali e televisioni sia in Italia che all’estero oltre ad avere una ricca catalogazione personale presso la Galleria Nazionale di Arte moderna di Roma.


Pagina facebook: https://www.facebook.com/gastoneprimon/ 

Contatti: Gastone Primon email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.- Maurizio Aldini +3293566914


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