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Recensioni

Azienda Agricola Sant’Anna dei Bricchetti

 

Di Virgilio Pronzati 

 

Azienda Agricola Sant’Anna dei Bricchetti - Strada dei Bricchetti 11 - 14055 - Costigliole d’Asti (AT) -  Tel. 348/4420363  -  santanna-dei-bricchetti.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Sorsi di Emozione Spumante Brut 2015

Categoria: Spumante bianco brut. Vitigni: Barbera e Chardonnay in piccola quantità. 

Bottiglia: 75 cl. Alcol: 12,5%.  Lotto: 158.16.  Bottiglie prodotte: 6.000. Prezzo medio in enoteca € 11,50.  Conservazione: in cantina, in posizione coricata sui ripiani adibiti agli spumanti secchi, a una temperatura tra i 12 e i 14°C.  Tempo di consumo: ancora 1 anno.  Evoluzione: ancora giovane.  Servizio: mescere a 8°C in slanciate flutes con stelo molto alto.  Abbinamento: linguine con frutti di mare, zuppetta di alici, seppioline alla piastra, sgombri al verde, baccalà in pastella.

Esame organolettico

Limpidezza: brillante. Colore: paglierino scarico con perlage sufficientemente fine, fitto e continuo.  Profumo: discretamente intenso, persistente e fine, con sentori floreali, fruttati e vegetali di mela renetta e corbezzolo maturi e lieve di fresia e salvia.  Sapore: secco, fresco e sapido, leggermente caldo, di equilibrata struttura e persistenza, con fondo sapido-amarognolo.  Retrogusto: vena fresca e sapida, e note floreali, fruttate e vegetali.

 

Considerazioni: Discreto.  Ottenuto da scelte uve Barbera e Chardonnay da vigneti dell’età media di 40 anni con resa di 80 quintali d’uva per ettaro. Vinificazione: il mosto ricavato dalla spremitura soffice delle uve, dopo una breve decantazione a freddo, fermenta lentamente a 14-15°C in botti d’acciaio inox termocondizionate.  Terminata la fermentazione alcolica, il vino rimane per sei mesi a contatto con le fecce tenute in sospensione con batonnage settimanali.  La spumantizzazione del vino avviene nella successiva primavera, seguendo il metodo Charmat lungo. 

Punteggio totale:  48/60

ASPETTO  -  Limpidezza  5.  Colore:  4.   PROFUMO  -  Intensità  4.   Persistenza  4.   Finezza  4.   Armonia  3.    SAPORE  -   Persistenza  4.   Pienezza   4.   Sapidità   4.   Acidità/morbidezza  4.  Armonia   4.   GRADIMENTO:  Ottimo  4.  

Zefiro Vino Rosato 2015

 

Categoria: Rosato secco. Vitigno: Barbera.  Bottiglia: 75 cl. Alcol: 12,5%.  Lotto: ZEF 15.  Bottiglie prodotte: 2.000. Prezzo medio in enoteca € 11,00. Conservazione: in cantina, in posizione coricata sui ripiani adibiti ai rosati secchi, a una temperatura tra i 12 e i 14°C.  Tempo di consumo: ancora 2 anni.  Evoluzione: ancora giovane.  Servizio: mescere a 12°C in calici con stelo alto. Abbinamento: salumi freschi, prosciutto toscano con melone, pizza margherita, spaghetti col pomodoro, melanzane alla parmigiana, zuppe di pesce in rosso.

Esame organolettico

Limpidezza: cristallino. Colore: rosa molto vivo. Profumo: abbastanza intenso e persistente, sufficientemente fine, con sentori fruttati, vegetali e speziati di ciliegia quasi matura, ribes rosso e lieve vegetale e speziato.  Sapore: secco, molto fresco, sapido, leggermente caldo, di buona struttura, persistente, con fondo sapido-amarognolo.  Retrogusto: vena fresca e sapida, e note fruttate, vegetali e speziate.

 

Considerazioni: Discreto.  Ottenuto da scelte uve Barbera da vigneti dell’età media di 40 anni con resa di 80 quintali d’uva per ettaro. Vinificazione: il mosto ricavato dalla spremitura dei grappoli, è fatto decantare a freddo. Il giorno seguente, dopo il travaso, fermenta per venti giorni a 12-14°C in botte d’acciaio inox. Terminata la fermentazione alcolica, il vino rimane per alcuni mesi in botte d’acciaio inox a contatto con i propri lieviti, fino all’imbottigliamento effettuato nella successiva primavera. 

 

Punteggio totale:  47/60

ASPETTO  -  Limpidezza  5.  Colore:  4.   PROFUMO  -  Intensità  4.   Persistenza  4.   Finezza  3.   Armonia  3.    SAPORE  -   Persistenza  4.   Pienezza   4.   Sapidità   4.   Acidità/morbidezza  4.  Armonia   4.   GRADIMENTO:  Ottimo  4.  

Ricordi Barbera d’Asti Docg 2014

 

Categoria: Rosso secco. Vitigno: Barbera.  Bottiglia: 75 cl. Alcol: 13,5%.  Lotto: BARB 14.  Fascetta Docg AAQD 09766195. Bottiglie prodotte: 4.000.  Prezzo medio in enoteca € 11,30.  Conservazione: in cantina, in posizione coricata sui ripiani adibiti ai rossi secchi di medio affinamento, a una temperatura tra i 12 e i 14°C.  Tempo di consumo: ancora 3-4 anni.  Evoluzione: ancora giovane.  Servizio: mescere a 17°C in calici con stelo medio. Abbinamento: agnolotti con sugo di carni bianche, taglierini con sugo di coniglio, spezzatino d’agnello, coniglio in umido, toma di 3-4 mesi.

Esame organolettico

Limpidezza: limpido. Colore: rubino carico con orlo tendente al violaceo. Profumo: intenso, persistente, fine, con sentori fruttati, balsamici e speziati di ciliegia, marasca e ribes nero maturi, lieve balsamico e ginepro.  Sapore: secco, fresco, sapido, caldo, piacevolmente tannico, pieno ma snello, con fondo astringente-amarognolo.  Retrogusto: vena sapida e tannica, e note fruttate, vegetale-balsamiche e speziate.

 

Considerazioni: Buono.  Ottenuto da scelte uve Barbera da vigneti dell’età media di 40 anni con resa di 80 quintali d’uva per ettaro. Vinificazione: le uve pigiadiraspate hanno fermentato e macerato per dieci giorni a 24-26°C in botte d’acciaio inox, con rimontaggi giornalieri.  Terminata la fermentazione alcolica, il vino dopo il travaso, matura per cinque-sei mesi in botte d’acciaio inox. Segue l’imbottigliamento.

Punteggio totale:  50/60

ASPETTO  -  Limpidezza  5.  Colore:  4.   PROFUMO  -  Intensità  5.  Persistenza  4.   Finezza  4.   Armonia  4.    SAPORE  -   Persistenza  4.   Pienezza   4.   Sapidità   4.   Acidità/morbidezza  4.  Armonia   4.   GRADIMENTO:  Ottimo  4. 

Viticoltura eroica sempre più amata dai winelovers di tutto il mondo

CERVIM

Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, 

Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana

 

 

Successo per il caratteristico stand della Valle d’Aosta

Viticoltura eroica sempre più amata dai winelovers 

di tutto il mondo. Vinitaly da protagonista per il Cervim

Presentata l’edizione 2017 del concorso enologico internazionale Mondial des Vins Extremes

 

E’ stato un Vinitaly pieno di soddisfazioni per il Cervim e per la viticoltura eroica. Una 51esima edizione molto positiva sia nello spazio all’interno dello stand della Valle d’Aosta, caratteristico e piacevole che ha colpito i migliaia di winelovers di tutto il mondo che ogni giorno hanno visitato le aziende e apprezzato la grande qualità delle produzioni enologiche valdostane; sia per i molti appuntamenti ed eventi che hanno visto il Cervim protagonista. 

 

«Un Vinitaly da ricordare – commenta il presidente Cervim Roberto Gaudio – per la promozione dei vini eroici nei confronti dei media e visitatori, e per gli eventi che abbiamo presentato, su tutti il Mondial des Vins Extremes 2017. Un grazie quindi, a tutti coloro, tantissimi, che sono venuti a trovarci nello splendido spazio della Valle d'Aosta e che hanno avuto il piacere di conoscere cosa facciamo e la qualità dei vini delle aziende eroiche». 

 

Fra gli eventi, al Padiglione Lombardia la presentazione del Concorso enologico del Cervim Mondial des Vins extremes. «Il Mondial des Vins Extremes dello scorso anno – ha ricordato Gaudio - è stata un’edizione dei record, ma l'attenzione è sempre crescente e si preannuncia una prossima edizione 2017 con nuove aziende e paesi produttori». Per l'assessore regionale della Lombardia Gianni Fava: «L’attività di viticoltura eroica è un atto culturale, dove c'è la volontà degli operatori di tutelare la montagna». Ha ricordato poi il lavoro fatto da Gaudio e dal Cervim l'assessore regionale all'agricoltura della Valle D'Aosta Laurent Vierin: «Non c'è promozione se non c'è qualità; inutile avere la qualità se poi non facciamo una adeguata promozione». 

 

Fra gli altri eventi che hanno visto in primo piano il Cervim il convegno dedicato alla nuova disciplina organica sulla vite e il vino; la degustazione guidata di una selezione di vini partecipanti al Mondial des Vins Extrêmes 2016; la presentazione della kermesse dedicata ai vini eroici “Vins Extremes – 2° edizione” organizzato da VivalVda in collaborazione con il Cervim e l’Assessorato Agricoltura della Valle d’Aosta. Inoltre la partecipazione al convegno “Vino! Denominatore comune”, e di “I.R.V.O. – Valorizziamo e certifichiamo i vini di Sicilia”. 

 

 

 

SACRI MONTI DEL PIEMONTE

 




SACRI MONTI DEL PIEMONTE
Patrimonio UNESCO

Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta e Varallo.

Per ulteriori informazioni ed immagini clicca qui

I Sacri Monti del Piemonte, Patrimonio Unesco

Incedibili monumenti di arte e di fede, 
immersi nel silenzio della natura


“I nove Sacri Monti dell’Italia settentrionale sono gruppi di cappelle e altri manufatti architettonici eretti fra ‘500 e il ‘600, dedicati a differenti aspetti della fede cristiana. In aggiunta al loro significato simbolico e spirituale, possiedono notevoli doti di bellezza, virtù e gradevolezza, e risultano integrati in un ambiente naturale e paesaggistico di colline, boschi e laghi. Contengono inoltre reperti artistici molto importanti (affreschi e statue)”. Con questa motivazione, nel 2003 l’Unesco ha iscritto il sito “Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia” nella Lista del Patrimonio Mondiale. 

I Sacri Monte appaiono come incredibili “macchine sceniche”: decine di Cappelle che, in ciascuno di essi, creano dei percorsi che salgono ad un monte o ad una altura (si va da altezze inferiori ai seicento metri sino a 1200 metri d’altitudine). Le costruzioni sono immerse ora in boschi secolari, ora in aree a giardino. La visita comporta una salita suggestiva verso i grandi Santuari o luoghi di antico culto che coronano ciascun Monte, ed è, al contempo, un viaggio dentro rappresentazioni artistiche di straordinaria potenza e bellezza. Qui hanno dato il meglio della loro finissima arte scultori o frescanti come Gaudenzio Ferrari o Tanzio da Varallo, accanto a numerosi artigiani.

Nel Piemonte i Sacri Monti sono a Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta e Varallo. A gestirli oggi, per volontà della Regione Piemonte, è l’Ente di Gestione Sacri Monti.

“Abbiamo fortemente voluto dare unitarietà a questo importante patrimonio perché crediamo che questi beni costituiscano, pur con le dovute differenze, un insieme coeso e unico, nonché per poter agire con azioni congiunte, senza disperdere risorse ma, anzi, dando maggiore forza al nostro operato” dichiara Antonella Parigi, assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte. “Un approccio che inizia già a dare i suoi frutti: in questi anni abbiamo infatti potuto contare sull’appoggio di un buon numero di realtà pubblichebancarie, di fondazioni bancarie, ma anche di privati e singoli cittadini che si sono fatti carico anche di restauri importanti. Segnali positivi che ci incoraggiano e ci spingono, come ente regionale, a considerare sempre più i Sacri Monti come un elemento strategico del nostro patrimonio artistico, ma anche turistico. I Sacri Monti costituiscono un insieme composito di grande valore storico e artistico, legati a una rete di cammini, dagli antichi Cammini Alpini alla Via Francigena, e di piste ciclabili: caratteristiche che inseriscono a pieno titolo questi bene nei circuiti del cosiddetto ‘turismo slow’ “.

“Stiamo lavorando per trasformare sette straordinari solisti in un coro di valore mondiale, chiamato ad esibirsi a cappella” dichiara Renata Lodari, Presidente dell’Ente di Gestione Sacri Monti del Piemonte. “Il percorso che, per volontà della Regione, abbiamo intrapreso non è oggettivamente facile. Il nostro obiettivo è fare di sette Sacri Monti, ciascuno dei quali è nato e vissuto per secoli facendo della sua individualità un valore, una realtà unica, e capace di presentarsi come un insieme che fa dei singoli ‘campanili’ un patrimonio da cui partire. E, in questa prospettiva, un passo che credo fondamentale è già in corso: si tratta del primo Master Plan, coordinato dal nostro Direttore Elena De Filippis, sugli edifici e sulle strutture di tutti i sette Sacri Monti del Piemonte. I nostri tecnici hanno passato in esame l’intero patrimonio monumentale a noi affidato e, dati alla mano, si è dato vita a quello che è il primo piano organico di interventi sull’intero complesso. Le risorse che sarebbero necessarie complessivamente sono davvero ingenti, ma stiamo cercando risorse ovunque: oltre che presso enti pubblici e privati, stiamo lavorando sul fronte dell’art bonus, dell’8 per mille e del 5 per mille e attraverso un capillare giro di presentazioni di queste opportunità in tutti i nostri territori, e i segnali di interesse che stiamo raccogliendo sono decisamente stimolanti”. 

In questo anno di lavoro il nuovo Consiglio dell’Ente di Gestione ha potuto contare, oltre che su fondi regionali e ministeriali, anche sull’apporto finanziario di enti bancari, di privati e di fondazioni comunitarie che hanno consentito l’avvio o la programmazione di importanti lavori di restauro in tutti i Sacri Monti - a Varallo la Cappella della “Strage degli Innocenti”, a Crea quella di “Sant’Eusebio”, a Domodossola quella dedicata al “Cireneo”, a Orta la prima cappella, “Natività di San Francesco”- e di ultimare a breve altri importanti lavori a Oropa, Belmonte e Ghiffa. 

Un ulteriore settore che vede l’impegno congiunto di Regione Piemonte ed Ente di gestione dei Sacri Monti riguarda la promozione: per questo è allo studio la realizzazione di nuovo portale web, finanziato con i fondi ministeriali Unesco, che riguarderà i sette siti piemontesi e i due lombardi. Sul piano dell’offerta turistica si sta inoltre individuando un circuito di visita, nonché un vero e proprio “Cammino dei Sacri Monti”, che metta insieme antichi itinerari per coloro che scelgono lo slow tourism. Per i visitatori l’Ente di gestione sta inoltre censendo le strutture turistiche esistenti come, ad esempio, i servizi e le piazzole attrezzate per camper e roulottes, segmento di grande interesse, ad oggi poco sfruttato. 

Info: www.sacrimonti.net

Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Simone Raddi)

VINITALY, LA FILIERA DEL VINO ITALIANO UNITA PER LA COMPETITIVITÀ

Il sistema italiano del vino si è incontrato ad una tavola rotonda per parlare della PAC post 2020

 

La filiera italiana del vino si è riunita oggi a Vinitaly per confrontarsi sulle strategie da adottare per migliorare la competitività del settore, facendo focus sulla nuova PAC post 2020. Il tavolo di lavoro, moderato dal giornalista Lello Naso, caporedattore del Sole 24 Ore – sezione “Impresa e Territori”, ha visto riuniti i rappresentanti della filiera del vino italiano: Ruenza Santandrea, Coordinatrice settore vitivinicolo Alleanza cooperative Agroalimentari; Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura; Dino Scanavino, Presidente Confederazione Italiana Agricoltori; Antonio Rallo, Presidente Unione Italiana Vini; Sandro Boscaini, Presidente Federvini; Riccardo Ricci Curbastro, Presidente Federdoc; Riccardo Cotarella, Presidente Assoenologi.

All’incontro, dal titolo: “Strategia di filiera: insieme per la competitività. Le sfide del vino italiano verso il 2020”, la filiera si è mostrata compatta nel ribadire la necessità di riportare al centro dell’attenzione il comparto, favorendone la crescita in termini di competitività, grazie all’emanazione di norme più vicine alle proprie esigenze produttive. Inoltre, è stata rinnovata l’esortazione a trovare una sinergia tra istituzioni pubbliche e imprese che possa favorire iniziative integrate, attraverso la definizione di strategie promozionali efficaci e incisive in grado di aumentare il valore delle esportazioni, puntando sui paesi emergenti e consolidando i rapporti con i paesi partner.

La coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Ruenza Santandrea, dopo aver ricordato i pregevoli risultati ottenuti dal lavoro di squadra delle organizzazioni della filiera, affiancate dal Ministero e dalle altre Istituzioni competenti, ha ribadito la necessità che si proceda rapidamente con l’emanazione dei Decreti applicativi del Testo Unico e che “la filiera possa avere al Ministero delle politiche agricole un interlocutore unico che coordini i diversi Dipartimenti e Uffici coinvolti”. La Santandrea ha anche ricordato le principali sfide che attendono il comparto del vino, dalla proposta della Commissione di inserire in etichetta il valore nutrizionale e gli ingredienti del vino, alla revisione del Reg. 607/2009, cui si accompagna la rischiosa ipotesi di eliminazione della possibilità di ‘protezione transitoria’ delle Denominazioni. Sul piano interno, è opportuno che il settore “si impegni per riavvicinare anche i giovani al mondo del vino, svecchiando in qualche modo il proprio ruolo e il modo di raccontarsi, provando anche a smussare la connotazione a tratti elitaria legata al vino”.

Il settore vitivinicolo è oggi in equilibrio e guarda alla sue potenzialità applicando una visione di lungo periodo – commenta Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura. E’ un settore che coniuga perfettamente tradizione ed innovazione e per questo è un esempio per molte produzioni. Per il futuro, nella misura in cui la politica vitivinicola europea e nazionale sarà in grado di appoggiare i processi innovativi e di rispondere alle esigenze strutturali e di mercato delle aziende, appoggiandole, i margini di crescita sono incoraggianti.”

Nel post 2020 – afferma Dino Scanavino, Presidente Confederazione Italiana Agricoltori, le nuove regole dovranno consolidare la leadership qualitativa delle nostre produzioni, contrastando la polverizzazione imprenditoriale, favorendo l’organizzazione e incentivando le innovazioni. Sono inoltre necessari nuovi strumenti di promozione per proseguire sulla strada dell’internazionalizzazione e affermarsi all’interno dei nuovi mercati di sbocco. Oltre a ciò, il vigneto Italia necessita di regole semplici e facili da applicare. In quest’ottica, il Testo Unico del Vino ha rappresentato un importante passo avanti e, adesso, dovrà contenere uno sforzo aggiuntivo di semplificazione e flessibilità nella fase applicativa. Va bene dematerializzare, ma è altrettanto importante che ci siano gli strumenti adatti ed efficaci per raggiungere l’obiettivo”.

Sull’export vinicolo italiano dobbiamo avere il coraggio della verità – interviene Antonio Rallo, Presidente di Unione Italiana Vini. Dopo alcuni anni di crescita, nel 2016 perdiamo colpi sui mercati internazionali dove i vini fermi in bottiglia calano del 4,5% in volumi e dello 0,7% in valore. Il fenomeno Prosecco, grazie al quale il saldo dell’export lo scorso anno è salito del 4,3% (5,6 miliardi di euro), va sostenuto con ogni mezzo, ma non possiamo affidarci solo a questo prodotto per migliorare le nostre performance. Gli asset su cui ci giochiamo il futuro dell’export vinicolo italiano sono tre: strategie di sistema con ICE per orientare con efficacia le azioni di promozione e comunicazione sui mercati; recupero della capacità di spesa dei fondi OCM promozione; spinta della UE verso gli accordi di libero scambio”.

Dobbiamo sviluppare una perfetta sinergia tra operatori economici e amministrazione, affinché essa possa essere efficace, tempestiva e di pieno sostegno all’azione economica per strutturare e rinforzare le posizioni delle aziende sui mercati – aggiunge Sandro Boscaini, Presidente Federvini. In una ottica di “Sistema”, gli alleggerimenti amministrativi a favore delle aziende, proposti nel dispositivo del Testo Unico, devono avere una rapida definizione affinché si possa usufruire rapidamente dei vantaggi legati a strumenti di competitività concreti, validi ed efficaci”.

Il Presidente Federdoc Riccardo Ricci Curbastro “sollecita una maggiore attenzione e disponibilità al confronto da parte del Ministro Martina sui temi che riguardano la politica vitivinicola, con particolare riferimento all’OCM vino”.

Il Testo Unico è certamente stato un grande risultato, frutto di un lavoro intenso durato anni, che ha visto impegnati, uniti per un solo obiettivo, parlamento e organizzazioni del settore vitivinicolo – conclude Riccardo Cotarella, Presidente Assoenologi. Si è fatto molto, certamente non si è fatto tutto: pretendere che sia perfetto così com’è, è impensabile. Assoenologi, avendo partecipato a tutto il lungo iter legislativo, sa perfettamente che il Testo Unico è una creatura dalle molte anime, e così doveva essere, non c’era alternativa. Ma l’assenza del ruolo dell’enologo nell’intero articolato del Testo Unico non può non essere rilevata da Assoenologi. Ruolo che invece è chiaramente espresso, sia a livello di normativa comunitaria che nazionale. Il testo Unico ha tracciato la strada. Una strada che ora va completata con i corretti segnali affinché chi la percorre sappia sempre qual è la giusta direzione. I decreti applicativi sono, in questo senso, un’occasione importante che non possiamo mancare”.

In modo chiaro e univoco, anche quest’anno la filiera ha portato a Vinitaly un tema di grande attualità che attende scelte precise e soluzioni concrete da parte delle Istituzioni, affinché le imprese possano fare la loro parte e procedere sui binari della competitività internazionale.

 

Marco Barabanti

Journalist

Head of Press Office & Media Relations

 

UIV

Unione Italiana Vini 

 

VINITALY NEL SEGNO DEL RINNOVAMENTO

Qualità, export e piccole realtà in crescita, con la massiccia presenza 

di Sommelier AIS dentro e fuori gli stand degli espositori

 

Primi bilanci positivi per l’edizione del Vinitaly 2017, che sta registrando numeri assai promettenti tra i visitatori, ma soprattutto vede in costante incremento il pubblico degli operatori professionali, in particolare quelli stranieri. Volti soddisfatti tra i produttori, piccoli e grandi, a conferma delle molte visite ricevute presso le proprie postazioni da visitatori provenienti da oltre confine. 

Anche per l’Associazione Italiana Sommelier la rassegna veronese rappresenta un appuntamento di rilievo: sono oltre 500 i Sommelier AIS che quotidianamente prestano servizio in appoggio agli espositori o durante le degustazioni, e ben 12.000 quelli che, a fine rassegna, avranno visitato il Vinitaly. Questi numeri testimoniano la vitalità dell’Associazione, che ha annunciato ufficialmente la sede del prossimo Congresso Nazionale, previsto a Taormina il 27, 28 e 29 ottobre 2017. “Un percorso culturale da Nord a Sud – dichiara il Presidente Antonello Maietta – che, dopo Trento, fa tappa in Sicilia, nell’ottica della valorizzazione del vino italiano. Un impegno premiante, confermato dalla crescita delle iscrizioni ai corsi per Sommelier. Un’offerta didattica in evoluzione che comprende, oltre al corso per Sommelier articolato su tre livelli, percorsi di avvicinamento dedicati agli studenti degli Istituti Alberghieri e master post lauream orientati alla formazione dei futuri manager del vino.

Durante i giorni di Congresso si svolgeranno anche le prove finali per l’assegnazione del Premio Trentodoc al Miglior Sommelier d’Italia, le cui qualificazioni stanno avendo luogo nelle diverse regioni della nostra Penisola. 

Vinitaly mantiene e ribadisce dunque il suo ruolo di protagonista per il comparto vitivinicolo nazionale, confermandosi polo attrattivo per i mercati sia interni sia esterni, attraverso una formula che rispetta il corretto equilibrio tra pubblico e operatori.

Ufficio Stampa Associazione Italiana Sommelier

Elisa Braccia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. m.p. +39 346 3951050

Paolo Angelini Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. m.p. +39 349 2394438
www.aisitalia.it

 

INTERNET BRAND INTELLIGENCE: NUOVE ARMI PER TUTELARE E PROMUOVERE IL CHIANTI CLASSICO SUI NUOVI MERCATI DELL’E-COMMERCE

Il Consorzio Vino Chianti Classico rafforza mappatura e controllo dei “mercati del web” in tutto il mondo

 

 

 Prosegue, secondo il piano strategico pluriennale - sostenuto anche dal MiPAAF - l’iniziativa del Consorzio Vino Chianti Classico, volta a realizzare un sistema/servizio di Internet Brand intelligence & Protection per la mappatura, il controllo e la promozione della DOP sui mercati virtuali della Rete, opportunamente affrontati sia a livello dei maggiori “Online Marketplace” sia a livello dei sempre più numerosi “e-Shop specializzati” nella vendita di vini.

 

Nel 2016 l’iniziativa pilota - affidata alla realizzazione della CONVEY Srl di Torino -  aveva portato alla creazione di un Portale online in grado di mappare n. 250 e-Shop e n. 9 Marketplace della “famiglia” eBay, con la cattura e l’analisi approfondita di oltre 5 mila inserzioni di Chianti Classico provenienti da circa 350 venditori univoci nel mondo.

 

L’evoluzione nei primi mesi del 2017 porta a registrare un raddoppio delle performance del Sistema nella copertura mondiale delle fonti: ai Marketplace online riferiti alle localizzazioni nazionali di eBay ora si affiancano anche tutte le Piattaforme online della “famiglia” Amazon, mentre gli e-Shop sono passati a ben n. 500, opportunamente scelti sulla base dei mercati di effettivo riferimento nei diversi Paesi e della rispettiva “visibilità” in Internet.

 

Sergio Zingarelli Presidente del Consorzio afferma: “Al di là della considerazione che il “Sistema” in esame rappresenta per le DOP una novità assoluta nel panorama nazionale e anche internazionale – è importante evidenziare che i vantaggi che deriveranno  al Consorzio dall’uso di tali soluzioni innovative non sono da intendersi solo limitati agli ambiti della “tutela della DOP” (lotta alla contraffazione, Italian sounding, compliance normativa, ecc.) – che comunque ora possono essere realizzati con un respiro ed un approccio totalmente nuovi - ma, anche e soprattutto, finalizzabili alle attività di supporto ad una nuova tipologia di azioni di marketing strategico per potenziare l’internazionalizzazione della DOP stessa sui nuovi canali dell’e-Commerce”.

 

Giuseppe Provera, Responsabile di CONVEY Srl, aggiunge: “Per la prima volta, diventano totalmente disponibili e personalizzabili in via sistematica le informazioni circa l’esistenza e le caratteristiche peculiari di una nuova rete di vendita online, internazionale e specializzata nel vino, costituita da diverse centinaia di “e-Seller” opportunamente censiti e misurati, raggiungibili in via digitale con le più svariate strategie di comunicazione e promozione”.

 

Conclude Zingarelli: “Gli output del “Sistema” vengono a costituire un patrimonio di inestimabile valore per affrontare in modo completamente innovativo ed efficiente le attività “core” per il Consorzio Vino Chianti Classico che, con queste nuove soluzioni, intende potenziare le armi di tutela allineandole ai rischi della Rete e, al contempo, facilitare e sostenere l’ingresso delle Aziende consorziate nei nuovi mercati virtuali mondiali, potenziando ed orientando le rispettive capacità di export.”

Il piano di sviluppo pluriennale di detto sistema perseguito dal Chianti Classico è a metà del suo cammino: l’auspicio è che questa esperienza possa diventare un modello di buona pratica adottabile anche da altri Consorzi di tutela.

 

N.B. Il Consorzio confida nella professionalità della Stampa a cui è indirizzata questa comunicazione perché il nome della denominazione “Chianti Classico” non venga modificato o abbreviato.

Scrivere “Chianti” al posto di “Chianti Classico” significa cambiare radicalmente la notizia che stiamo comunicando. Questi due nomi, infatti, rappresentano due DOCG con territorio di produzione, storia e consorzi distinti e separati. 

Se si vuole trovare una locuzione alternativa a “Chianti Classico” suggeriamo l’uso della parola “Gallo Nero”, simbolo iconografico e sinonimo della DOCG “Chianti Classico”.

Grazie per l’attenzione.

 

Ufficio Stampa Consorzio Vino Chianti Classico

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Silvia Fiorentini

Tel. 055 8228522 – 348 8278802

Facebook / Twitter / Instagram: Chianti Classico

#ChiantiClassico #GalloNero

 

 

 

Consorzio Vino Chianti Classico

Via Sangallo, 41 – Loc. Sambuca

50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI)

tel. +39 055 8228522

www.chianticlassico.com

DIVERTITI A SCOPRIRE IL MONDO DEL GALLO NERO!

Presentato oggi a Verona un nuovo gioco da tavola per conoscere i vini, la storia, la cultura del “Gallo Nero”.

360 Domande in italiano e inglese su uno dei territori vinicoli più importanti del mondo.

 

 

È stato presentato  in anteprima presso lo stand del Consorzio Vino Chianti Classico a Vinitaly, il  primo gioco da tavolo della Collana VINUS, di Giochi Briosi, dedicato al mondo del Chianti Classico.  Il gioco, tra domande su “Vini & Fattorie”, “Detti & Strumenti”, “Pappa Ciccia & Vino” e la storia del Gallo Nero, invita a conoscere in modo divertente uno dei territori vinicoli più amati del nostro Paese.

 

"Pochi vini come il Chianti Classico nascono da un rapporto straordinario tra un territorio e il suo prodotto.” – ha commentato Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico –“Natura, cultura, storia, passione, umano ingegno e arte tramandata nei secoli. Il Chianti Classico è tutto questo caleidoscopio di elementi umani e naturali, in qualche modo riassunto in questo divertente gioco che abbiamo avuto il piacere di patrocinare”.

 

Durante il gioco è anche possibile imbattersi in personaggi famosi tra quesiti di storia, aneddoti e curiosità: da Leonardo a Michelangelo, da Machiavelli alle grandi famiglie nobiliari del vino, da Giovanni da Verrazzano a Kenneth Branagh.

 

Le carte “categorie” definiscono la tipologia di domanda: su ogni carta ci sono domande alle quali bisogna rispondere ad ogni turno di gioco. Quando si pescano le carte “eventi imprevisti”, gli avversari decidono per il giocatore di turno la categoria di domande a cui deve rispondere. A ogni risposta esatta corrisponde un punto, il punteggio della vittoria varia a seconda dei giocatori partecipanti.  Vince ovviamente chi risponde a più domande.

 

Un simpatico galletto nero stile cartoon, che vuole ricordare lo storico gallo, emblema della denominazione,  ci accompagna nel corso del gioco: gli argomenti sono trattati con un linguaggio non troppo tecnico, per permettere a tutti di capire le domande e di divertirsi giocando.

 

Il gioco del Chianti Classico può coinvolgere da 2 a 6 giocatori ed è rivolto a tutti gli appassionati di vino,  di qualsiasi età. 

 

N.B. Il Consorzio confida nella professionalità della Stampa a cui è indirizzata questa comunicazione perché il nome della denominazione “Chianti Classico” non venga modificato o abbreviato.

Scrivere “Chianti” al posto di “Chianti Classico” significa cambiare radicalmente la notizia che stiamo comunicando. Questi due nomi, infatti, rappresentano due DOCG con territorio di produzione, storia e consorzi distinti e separati. 

Se si vuole trovare una locuzione alternativa a “Chianti Classico” suggeriamo l’uso della parola “Gallo Nero”, simbolo iconografico e sinonimo della DOCG “Chianti Classico”.

Grazie per l’attenzione.

 

Ufficio Stampa Consorzio Vino Chianti Classico

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Silvia Fiorentini

Tel. 055 8228522 – 348 8278802

Facebook / Twitter / Instagram: Chianti Classico

#ChiantiClassico #GalloNero

 

Consorzio Vino Chianti Classico

Via Sangallo, 41 – Loc. Sambuca

50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI)

tel. +39 055 8228522

www.chianticlassico.com

 

L

VINNATUR: CHIUSA VILLA FAVORITA SI PENSA GIÀ A COPENAGHEN

 

Dopo Villa Favorita, prossima tappa Copenaghen per un banco d'assaggio con 74 produttori. Vinnatur si conferma l'associazione di riferimento per chi vuole bere naturale nel mondo

Conclusa con successo la quattordicesima edizione di Villa Favorita, i vignaioli di Vinnatur si preparano già al prossimo evento: 74 di loro il 28 e 29 maggio saranno a Copenaghen per un grande banco d'assaggio.
"Da questa edizione di Villa Favorita abbiamo avuto la conferma che il resto del mondo guarda con grandissima attenzione al nostro lavoro. Abbiamo ricevuto numerosissime richieste - racconta Angiolino Maule, Presidente di Vinnatur - di organizzare eventi del genere in altre parti del mondo. È stato scelto di iniziare da Copenaghen perchè la Danimarca è sicuramente uno dei mercati più ricettivi verso i vini naturali ed anche perchè gode di una posizione ottimale in Europa, essendo facilmente raggiungibile da molti paesi".
Nei tre giorni di Villa Favorita più di 4000 persone hanno riempito i saloni. Un pubblico attento e preparato, composto da semplici appassionati, da gestori di locali ed enoteche, e da moltissimi importatori, provenienti da ogni parte del mondo, ha potuto assaggiare i vini dei 170 vignaioli presenti. Il successo della manifestazione riconferma la fiducia dei consumatori nel vino naturale e in chi lo produce e che va sicuramente al di là della moda del momento. “Il disciplinare e il piano di controllo che stiamo seguendo - continua Maule - sono il risultato di scelte condivise e partecipate tra tutti i soci e non imposte dall'alto, cosa ben capita da chi acquista il nostro vino. Quello che differenzia i vignaioli aderenti a Vinnatur e che sta alla base del nostro lavoro è la fiducia nella ricerca e la consapevolezza che solo attraverso la sperimentazione si può arrivare ad ottenere un prodotto valido nel pieno rispetto del territorio e della natura".
Prima di Copenaghen è in programma un'altra occasione per gli appassionati italiani di degustare i vini prodotti dai soci di Vinnatur. Domenica 30 aprile a Genova ci sarà Vinicoli, un percorso enogastronomico a tappe, ideato in collaborazione con Papille Clandestine, per scoprire i vini di sette produttori abbinati a specialità gastronomiche liguri in sette locali del centro storico di Genova. Quasi un anticipo del grande banco d'assaggio di Vinnatur in programma a gennaio 2018. 

Press info:Davide Cocco 392 9286448 

VinNatur – Associazione Viticoltori Naturali
L’associazione VinNatur nata nel 2006 riunisce piccoli produttori di vino naturale da tutto il mondo che intendono difendere l’integrità del proprio territorio. Scopo dell’Associazione è unire le forze di questi vignaioli per dare ad ognuno maggior forza, consapevolezza e visibilità condividendo esperienze, studi e ricerche. Scopo dell’associazione è anche quello di promuovere la ricerca scentifica e divulgare la conoscenza di tecniche naturali e innovative. Negli anni sono nati diversi progetti di ricerca tra le aziende associate e alcune Università e Centri per la Sperimentazione.
Alla nascita le aziende aderenti a VinNatur erano 65. Oggi sono 187. Per associarsi i viticoltori devono accettare di sottoporre i propri vini all'analisi dei pesticidi residui, per poter garantire la genuinità dei vini. Villa Favorita è l'evento che permette all'Associazione VinNatur di vivere e di ampliare nel tempo i propri traguardi.
www.vinnatur.org

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