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Recensioni

I Grandi Terroir del Barolo

I Grandi Terroir del Barolo 

 
 

... le aziende al banco d'assaggio!!

 

Torna l’evento di Go Wine 

con un week-end tutto dedicato al BAROLO!!

 

Tornano “I grandi terroir del Barolo”, evento ideato da Go Wine nel 2010 e promosso in collaborazione con la Cantina Comunale di Castiglione Falletto e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.
Un evento mirato e sempre rivolto alla scoperta dei diversi terroir, valorizzando siti e vigneti, percorrendo idealmente il territorio del disciplinare.
Una vera e propria anteprima, un’occasione unica per gli enoappassionati che possono approfondire le loro conoscenze durante i momenti di degustazione, ma anche per i curiosi che vogliono conoscere meglio segreti e caratteristiche di un grande vino come il Barolo, apprezzare la ricchezza e unicità dei terroir del vitigno nebbiolo.

I giorni sono quelli di sabato 22, domenica 23, lunedì 24 e martedì 25 aprile 2017

 
La Cantina Comunale di Castiglione Falletto ospiterà il banco d’assaggio dei diversi cru che caratterizzano il territorio comunale che sarà affiancato dalle degustazione di approfondimento di diverse annate. 
Ecco le aziende al banco d'assaggio di Castiglione Falletto: 
AZELIA –
 Castiglione Falletto; CASCINA BONGIOVANNI – Castiglione Falletto; BAVA, Azienda Scarrone – Castiglione Falletto; BOROLI – Castiglione Falletto;BROVIA – Castiglione Falletto; CAVALLOTTO – Castiglione Falletto; FONTANA LIVIA - Castiglione Falletto; MONCHIERO F.LLI – Castiglione Falletto; ROCCHE VIBERTI – Monforte d’Alba; ROSORETTO - Castiglione Falletto; SOBRERO FRANCESCO E FIGLI – Castiglione Falletto; SORDO GIOVANNI – Castiglione Falletto; ARNALDO RIVERA – Castiglione Falletto.

Ed inoltre

Presso la Cantina Comunale di Castiglione Falletto, durante i giorni di evento, si potrà assaporare per il pranzo un menù degustazione da abbinare al Barolo:

Insalata Russa
Tonno di Coniglio
Insalata sedano e noci (Bergera)

Tajarin alla Salsiccia (in alternativa per i vegetariani agli asparagi)

Brasato al Barolo con contorno

Bunet o panna cotta


Euro 29,00  escluso vini e bevande - Per info e prenotazioni tel. 0173 62937

A La Morra (Fraz. Santa Maria), presso le sale dell’Hotel Santa Maria, sarà allestito il secondo banco d’assaggio in cui si potranno degustare i Barolo dei territori di altri Comuni del disciplinare: da Verduno a La Morra, da Barolo a Monforte d’Alba, a Serralunga d’Alba ed a cui saranno affiancate le degustazioni di approfondimento. 
Un evento mirato e sempre rivolto alla scoperta dei diversi terroir, valorizzando siti e vigneti, percorrendo idealmente il territorio del disciplinare.
Una vera e propria anteprima, un’occasione unica per gli enoappassionati che possono approfondire le loro conoscenze durante i momenti di degustazione, ma anche per i curiosi che vogliono conoscere meglio segreti e caratteristiche di un grande vino come il Barolo, apprezzare la ricchezza e unicità dei terroir del vitigno nebbiolo. 

Ecco le aziende al banco d'assaggio a Santa Maria di La Morra:
BEL COLLE 
- Verduno; BOGLIETTI ENZO – La Morra; BOLMIDA SILVANO – Monforte d’Alba; BORGOGNO SERIO E BATTISTA – Barolo; BRIC CENCIURIO – Barolo; BRICCO MAIOLICA – Diano d’Alba; CASCINA BOSCHETTI GOMBA – Barolo; GRIMALDI BRUNA – Serralunga d’Alba; MANZONE GIAN PAOLO – Serralunga d’Alba; PALLADINO – Serralunga d’Alba; SAN BIAGIO - La Morra; SORDO GIOVANNI 
– Castiglione Falletto.

 

Due le possibilità per degustare... 

- il banco d’assaggio in cui potrete liberamente assaggiare il re dei Vini e colloquiare con i produttori, ammirando i panorami e le colline delle Langhe di La Morra e di Castiglione Falletto.
Nella giornata di sabato, domenica e lunedì (dalle 11 alle 19) saranno allestiti i due banchi d’assaggio: uno presso le sale dell’Hotel Santa Maria in Frazione Santa Maria di La Morra e l’altro presso la sede della Cantina Comunale nel centro del borgo di Castiglione Falletto. 
Nella giornata di martedì il banco d’assaggio sarà aperto solo nella sede di Castiglione Falletto dalle ore 11 alle ore 19.

 

Come partecipare al banco d’assaggio:
- Banco d’assaggio nelle rispettivi sedi: costo della degustazione euro 20,00 - riduzioni euro 15,00 Soci Go Wine e Associazioni di settore.
- Pacchetto degustazioni Castiglione e Banco d’assaggio a La Morra euro 30,00 
riduzioni euro 25,00 Soci Go Wine e Associazioni di settore (valevole per due giorni)

- le degustazioni guidate: esclusivi momenti di approfondimento condotte dal giornalista Gianni Fabrizio curatore della Guida ai Vini del Gambero Rosso. Durante le degustazioni sarà affrontato il tema dei "cru" del Barolo dei diversi comuni e focus specifici su riserve e alcune annate.

Il calendario delle degustazioni guidate: 

Sabato 22 APRILE 
- ore 15.30: degustazione guidata “La nuova annata del Barolo in 8 siti storici”
a Santa Maria di La Morra - Relatore Gianni Fabrizio 

Domenica 23 APRILE
- ore 11:00: degustazione guidata “Il Barolo 2013 di Castiglione Falletto” 
a Castiglione Falletto 

- ore 11:00: degustazione guidata “I percorsi nei terroir del Barolo: da Verduno a Barolo” a Santa Maria di La Morra - Relatore Gianni Fabrizio

- ore 15.30: degustazione guidata “I diversi cru del Barolo 2012 di Castiglione Falletto” a Castiglione Falletto - Relatore Gianni Fabrizio

- ore 15.30: degustazione guidata “I percorsi nei terroir del Barolo: da Barolo a Serralunga” a Santa Maria di La Morra  

Lunedì 24 APRILE 
- ore 11:00: degustazione guidata “Il Barolo Riserva 2011, percorrendo i diversi cru”
a Santa Maria di La Morra - Relatore Gianni Fabrizio

Come partecipare alle degustazioni guidate:
Le degustazioni sono su prenotazione, per la prenotazione compilare ed inviare il coupon in allegato.
Costo della singola degustazione guidata euro 25,00.
Riduzioni euro 20,00 Soci Go Wine e Associazioni di settore.

In allegato il coupon per le prenotazioni della degustazioni guidate. 

 

Un week-end…o una giornata 

nella Langa del Barolo per un evento esclusivo! 

Tutti gli aggionamenti sul sito

www.gowinet.it

 
Associazione Go Wine - Via Vida, 6 Alba 12051 Cn
Tel. 0173 364631 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 
www.gowinet.it
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PASQUA: IN TAVOLA REGNANO I SALUMI,UNA TRADIZIONE CHE ARRIVA DAL MEDIOEVO

Scarica il comunicato stampa Salumi Pasini con le novità per la Pasqua 2017 e le foto in alta risoluzione


PASQUA: IN TAVOLA REGNANO I SALUMI, UNA TRADIZIONE CHE ARRIVA DAL MEDIOEVO

Salumi Pasini lancia “Eccellenze Regionali dalla Lombardia” la nuova linea che valorizza le carni suine lombarde
Trezzano sul Naviglio (Milano), 10 aprile 2017 - Tradizione ed eccellenza, sono questi i valori che guidano Salumi Pasini. L’azienda familiare con più di sessant’anni di esperienza nei salumi di alta qualità presenta per le Feste pasquali una pregiata selezione di prodotti: la linea “Eccellenze Regionali dalla Lombardia”.
È una vera scommessa in cui crediamo molto - afferma Andrea Pasini, Responsabile Commerciale del brand Abbiamo voluto creare una linea che valorizzasse il nostro territorio lombardo e le sue carni”. “Abbiamo voluto spingerci oltre nonostante sia già un bel traguardo l’utilizzo di animali nati e allevati in Italia. Molte aziende, infatti, utilizzano impropriamente la dicitura “carne italiana” nonostante i suini siano nati all’estero e solo in un secondo momento allevati nel nostro Paese” sottolinea Filippo Pasini, Responsabile della Produzione.
Perché è tradizione mangiare salumi a Pasqua? E’ difficile individuare le esatte origini risalenti addirittura al Medioevo in cui la fine della Quaresima veniva festeggiata con salami o salsicce. Il maiale, per tradizione, veniva macellato dal 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, fino al 14 gennaio, festa di Sant’Antonio. Dalla lavorazione dei suini, insaccati in budelli naturali, si ottenevano salumi la cui stagionatura poteva variare da pochi giorni a diverse settimane. Il Carnevale, che rappresentava l’inizio del periodo di rinuncia alla carne prima del periodo quaresimale, si celebrava con prodotti freschi o che richiedevano una breve stagionatura mentre il giorno di Pasqua, fine del digiuno, veniva celebrato gustando tutti i tipi di salumi, anche quelli più stagionati. Tradizioni più recenti vogliono il lunedì dell’Angelo, la famosa Pasquetta, il momento ideale per consumare carne e insaccati durante le gite fuoriporta e i barbecue.
Per le Festività l’azienda ha selezionato con cura le migliori materie prime per i suoi prodotti freschi, stagionati, insaccati e cotti. Nelle case degli italiani e nei pic nic all’aperto non possono mancare la Luganega (insaccato fresco di carne di suino) in versione classica, piccante con peperoncino e paprika o con semi di finocchio, le Salamelle, tipiche delle grigliate tra amici, i Verzini, prodotti con lo stesso impasto della Luganega classica ma legati a mano in versione “salamini” e la Pasta di salsiccia, perfetta per un sugo saporito. In tutti i prodotti Salumi Pasini non sono presenti allergeni (sono quindi gluten free e senza lattosio), coloranti e OGM.
 

VINITALY LA FILIERA DEL VINO ITALIANO UNITA PER LA COMPETITIVITA'

 

Il sistema italiano del vino si è incontrato ad una tavola rotonda per parlare della PAC post 2020

Verona, 10 aprile 2017 – La filiera italiana del vino si è riunita oggi a Vinitaly per confrontarsi sulle strategie da adottare per migliorare la competitività del settore, facendo focus sulla nuova PAC post 2020. Il tavolo di lavoro, moderato dal giornalista Lello Naso, caporedattore del Sole 24 Ore – sezione “Impresa e Territori”, ha visto riuniti i rappresentanti della filiera del vino italiano: Ruenza SantandreaCoordinatrice settore vitivinicolo Alleanza cooperative Agroalimentari; Massimiliano GiansantiPresidente Confagricoltura; Dino Scanavino, Presidente Confederazione Italiana Agricoltori; Antonio RalloPresidente Unione Italiana Vini; Sandro BoscainiPresidente Federvini; Riccardo Ricci CurbastroPresidente Federdoc; Riccardo CotarellaPresidente Assoenologi.

All’incontro, dal titolo: “Strategia di filiera: insieme per la competitività. Le sfide del vino italiano verso il 2020”, la filiera si è mostrata compatta nel ribadire la necessità di riportare al centro dell’attenzione il comparto, favorendone la crescita in termini di competitività, grazie all’emanazione di norme più vicine alle proprie esigenze produttive. Inoltre, è stata rinnovata l’esortazione a trovare una sinergia tra istituzioni pubbliche e imprese che possa favorire iniziative integrate, attraverso la definizione di strategie promozionali efficaci e incisive in grado di aumentare il valore delle esportazioni, puntando sui paesi emergenti e consolidando i rapporti con i paesi partner.

La coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Ruenza Santandrea, dopo aver ricordato i pregevoli risultati ottenuti dal lavoro di squadra delle organizzazioni della filiera, affiancate dal Ministero e dalle altre Istituzioni competenti, ha ribadito la necessità che si proceda rapidamente con l’emanazione dei Decreti applicativi del Testo Unico e che “la filiera possa avere al Ministero delle politiche agricole un interlocutore unico che coordini i diversi Dipartimenti e Uffici coinvolti”. La Santandrea ha anche ricordato le principali sfide che attendono il comparto del vino, dalla proposta della Commissione di inserire in etichetta il valore nutrizionale e gli ingredienti del vino, alla revisione del Reg. 607/2009, cui si accompagna la rischiosa ipotesi di eliminazione della possibilità di ‘protezione transitoria’ delle Denominazioni. Sul piano interno, è opportuno che il settore “si impegni per riavvicinare anche i giovani al mondo del vino, svecchiando in qualche modo il proprio ruolo e il modo di raccontarsi, provando anche a smussare la connotazione a tratti elitaria legata al vino”.

Il settore vitivinicolo è oggi in equilibrio e guarda alla sue potenzialità applicando una visione di lungo periodo – commenta Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura. E’ un settore che coniuga perfettamente tradizione ed innovazione e per questo è un esempio per molte produzioni. Per il futuro, nella misura in cui la politica vitivinicola europea e nazionale sarà in grado di appoggiare i processi innovativi e di rispondere alle esigenze strutturali e di mercato delle aziende, appoggiandole, i margini di crescita sono incoraggianti.”

Nel post 2020 – afferma Dino Scanavino, Presidente Confederazione Italiana Agricoltorile nuove regole dovranno consolidare la leadership qualitativa delle nostre produzioni, contrastando la polverizzazione imprenditoriale, favorendo l’organizzazione e incentivando le innovazioni. Sono inoltre necessari nuovi strumenti di promozione per proseguire sulla strada dell’internazionalizzazione e affermarsi all’interno dei nuovi mercati di sbocco. Oltre a ciò, il vigneto Italia necessita di regole semplici e facili da applicare. In quest’ottica, il Testo Unico del Vino ha rappresentato un importante passo avanti e, adesso, dovrà contenere uno sforzo aggiuntivo di semplificazione e flessibilità nella fase applicativa. Va bene dematerializzare, ma è altrettanto importante che ci siano gli strumenti adatti ed efficaci per raggiungere l’obiettivo”.

Sull’export vinicolo italiano dobbiamo avere il coraggio della verità – interviene Antonio Rallo, Presidente di Unione Italiana Vini. Dopo alcuni anni di crescita, nel 2016 perdiamo colpi sui mercati internazionali dove i vini fermi in bottiglia calano del 4,5% in volumi e dello 0,7% in valore. Il fenomeno Prosecco, grazie al quale il saldo dell’export lo scorso anno è salito del 4,3% (5,6 miliardi di euro), va sostenuto con ogni mezzo, ma non possiamo affidarci solo a questo prodotto per migliorare le nostre performance. Gli asset su cui ci giochiamo il futuro dell’export vinicolo italiano sono tre: strategie di sistema con ICE per orientare con efficacia le azioni di promozione e comunicazione sui mercati; recupero della capacità di spesa dei fondi OCM promozione; spinta della UE verso gli accordi di libero scambio”.

Dobbiamo sviluppare una perfetta sinergia tra operatori economici e amministrazione, affinché essa possa essere efficace, tempestiva e di pieno sostegno all’azione economica per strutturare e rinforzare le posizioni delle aziende sui mercati – aggiunge Sandro Boscaini, Presidente FederviniIn una ottica di “Sistema”, gli alleggerimenti amministrativi a favore delle aziende, proposti nel dispositivo del Testo Unico, devono avere una rapida definizione affinché si possa usufruire rapidamente dei vantaggi legati a strumenti di competitività concreti, validi ed efficaci”.

Il Presidente Federdoc Riccardo Ricci Curbastro “sollecita una maggiore attenzione e disponibilità al confronto da parte del Ministro Martina sui temi che riguardano la politica vitivinicola, con particolare riferimento all’OCM vino”.

Il Testo Unico è certamente stato un grande risultato, frutto di un lavoro intenso durato anni, che ha visto impegnati, uniti per un solo obiettivo, parlamento e organizzazioni del settore vitivinicolo – conclude Riccardo Cotarella, Presidente Assoenologi. Si è fatto molto, certamente non si è fatto tutto: pretendere che sia perfetto così com’è, è impensabile. Assoenologi, avendo partecipato a tutto il lungo iter legislativo, sa perfettamente che il Testo Unico è una creatura dalle molte anime, e così doveva essere, non c’era alternativa. Ma l’assenza del ruolo dell’enologo nell’intero articolato del Testo Unico non può non essere rilevata da Assoenologi. Ruolo che invece è chiaramente espresso, sia a livello di normativa comunitaria che nazionale. Il testo Unico ha tracciato la strada. Una strada che ora va completata con i corretti segnali affinché chi la percorre sappia sempre qual è la giusta direzione. I decreti applicativi sono, in questo senso, un’occasione importante che non possiamo mancare”.

In modo chiaro e univoco, anche quest’anno la filiera ha portato a Vinitaly un tema di grande attualità che attende scelte precise e soluzioni concrete da parte delle Istituzioni, affinché le imprese possano fare la loro parte e procedere sui binari della competitività internazionale.

 

NB: IN ALLEGATO IL COMUNICATO STAMPA COMPLETO

 

Marco Barabanti

Journalist

Head of Press Office & Media Relations

 

UIV

Unione Italiana Vini 

 

Confederazione Italiana della Vite e del Vino

Officina del gusto a Merano

 
(Clicca sulle immagini per fare il download)
Officina del gusto a Merano
 La tradizione gastronomica meranese a portata di tutti
 
Merano, 10 aprile 2017 – La zona di Merano e dei suoi dintorni per ragioni geografiche, storiche e climatiche, da sempre è caratterizzata da un tipo di cucina molto varia, che risulta dalla fusione di tradizione alpina e mediterranea. L’incontro tra in Nord e il Sud dell’Europa ha dato come risultato un territorio in cui l’offerta gastronomica spazia dallo speck alla pizza, dallo strudel di mele alla torta al limone, dallo sciroppo di sambuco al caffè espresso.
 
Grazie alla sua posizione geografica a cavallo tra Nord e Sud Europa l’Alto Adige vanta un duplice influsso culturale e beneficia di un clima particolarmente mite poiché si trova lungo il versante meridionale delle Alpi. A Merano, in particolare, il clima prevalente nel corso di tutto l’anno è il più mediterraneo di questa regione alpina, paragonabile a quello di zone situate a latitudini ben più meridionali. Non è un caso se accanto alle celebri meledell’Alto Adige da queste parti crescano anche i kiwi o numerose varietà di vitigni.
 
La varietà di prodotti che il clima favorevole consente di coltivare, ha favorito la vivacità culinaria di questa zona dell’Alto Adige e l’evento che la mette in risalto è “Officine del Gusto”, che, attraverso l’utilizzo dei prodotti regionali e di stagione promuoverà l’ideazione di pietanze creative e la reinterpretazione di antiche ricette, rispecchiando il carattere allo stesso tempo alpino e mediterraneo di Merano e dintorni.
“Officine del Gusto” è incentrato su tre pilastri: Artefici del gustoOfficine per assaporareOfficine per creare.

Gli “Artefici del gusto” altro non sono se non le aziende agricole locali che coltivano, allevano e lavorano le loro materie prime interamente in Alto Adige e che, per Officine del gusto, proporranno visite guidate ai masi con degustazione di prodotti, che potranno anche essere acquistati nelle rivendite dei masi stessi. Prodotti come il miele, i latticini, le erbe aromatiche, lo speck e gli insaccati, le marmellate potranno essere visti, assaggiati, toccati e annusati nei loro vari processi di produzione e svelati, attraverso consigli e ricette, nei loro diversi modi di impiego in cucina.
 
Le “Officine per assaporare” sono gli esercizi gastronomici, dalla malga al ristorante più raffinato, che propongono piatti in cui i sapori alpini si mescolano a quelli mediterranei. Si potranno così gustare ricette invitanti come “Salmerino della Val Passiria in crosta di pane di segale su risotto mediterraneo con olive, pomodori secchi, melanzane e pinoli”, oppure “Cubi di salmone con pomodori datterini secchi, speck IGP croccante, salsa allo yogurt e al formaggio fresco di capra e polvere di capperi di Pantelleria”: una vera delizia per il palato.
 
“Officine per creare” sono dei momenti, organizzati da diverse strutture, rivolti a coloro che amano sperimentare in cucina e scambiarsi consigli ed esperienze in un’atmosfera tranquilla e rilassata. Corsi di cucina in quotaOutdoor Cooking, imparare a fare i canederli o i Krapfen sono alcune delle occasioni che Officine del Gusto propone per vivere la cucina del territorio di Merano e dintorni in prima persona e sotto la guida di chi, quella cucina, la porta in tavola ogni giorno.
 

Per ulteriori informazioni: www.officinadelgusto.bz.it. oppure www.merano-suedtirol.it 

AIS LIGURIA AL VINITALY CON UNA SQUADRA DI PROFESSIONISTI

 

Allo stand allestito a Verona da Regione Liguria i sommelier AIS 

si confermano ambasciatori del territorio 

 

Per l’edizione 2017 di Vinitaly la Liguria condivide lo spazio espositivo con la Valle d’Aosta, due territori la cui produzione vitivinicola è accomunata dalla verticalità dei territori. La Liguria guarda alle montagne valdostane e la Valle d’Aosta al mare ligure, ognuno valorizzando i propri vitigni autoctoni. Territorialità e bellezza sono i temi ricorrenti, sicuramente apprezzati dal pubblico di visitatori e addetti ai lavori che stanno visitando i padiglioni fieristici. 74 i produttori liguri rappresentati, dei quali 20 con uno spazio individuale, per un totale di 141 etichette in degustazione. Durante la prima giornata di apertura sono stati oltre 4.500 gli assaggi serviti, con un ulteriore incremento durante la giornata di oggi, a conferma di un trend che lascia prevedere un obiettivo di oltre 20.000 degustazioni liguri nei giorni del salone. Molti gli operatori professionali, specialmente esteri che si sono avvicendati alle diverse postazioni. Il drappello di sommelier di AIS Liguria, coordinato da Marco Rezzano e dal Presidente regionale Alex Molinari, dispensa assaggi e racconti sul vino, sul territorio e sulla cultura enogastronomica della regione, assolvendo ad un ruolo che va ben oltre la mescita. 5 sommelier ai banchi di assaggio, 2 a supporto dei produttori e 2 per l’area B2B, con Yvonne Riccobaldi responsabile per i visitatori stranieri. 

Attribuito il Premio Viticoltore Etico 2017 a Giovanni Massa, dell’azienda “il Cascin” di Arzeno di Oneglia, un riconoscimento che certifica la continua crescita qualitativa del comparto vitivinicolo regionale.

Previsti durante le giornate del Vinitaly approfondimenti territoriali congiunti, tra Liguria e la Valle d’Aosta, dai quali emerge una filosofia comune, non soltanto legata alla viticoltura eroica che caratterizza i due areali produttivi, ma anche alla scelta di valorizzazione delle proprie tipicità.

 

 

Elisa Braccia    +39 3463951050

Agricoltura,it

Newsletter del 10 aprile 2017

 

VINITALY - Vino, il lavoro è qui. 1,3 mln di persone impiegate. Classifica per Docg e Doc

Nel 2016 il vino ha opportunità di lavoro ad un milione e trecentomila persone... (continua a leggere)
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VINITALY - Vini bianchi, l’alta ristorazione li preferisce autoctoni. «Premiate identità e qualità»
È il vitigno autoctono il primo criterio di scelta per l’alta ristorazione: vale il doppio rispetto a denominazioni, grandi brand e biologico ... (continua a leggere)

Burocrazia e ungulati. Semine primaverili a rischio?

agriTG Intervista a Francesco Simonelli che racconta le difficoltà tra burocrazia e danni da fauna selvatica ... (continua a leggere)
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Presentata oggi al Vinitaly la prossima edizione del Festival d’Estate che si terrà in Franciacorta, il 17 e 18 giugno ... (continua a leggere)

Le ricette nei romanzi. Quando leggere fa venir voglia di mangiare

Cosa ordina per cena il Renzo di Manzoni alla locanda con Tonio e Gervaso? E l’Hemingway di Festa mobile dopo una giornata passata a scrivere? Qual è la ricotta segreta di Gadda per un perfetto risotto alla milanese? “Menù letterari” di Céline Girard è un viaggio spensierato nella letteratura alla scoperta dei piatti   ... (continua a leggere)
 
 

... Torna la Festa del Ruchè!!

 

 

... Torna la Festa del Ruchè!!

 

L’Associazione Produttori Ruchè di Castagnole Monferrato in collaborazione con il Comune di Castagnole Monferrato,  l’Associazione Go Wine e il Consorzio Barbera d'Asti e Vini del Monferrato , organizzano la decima edizione della “Festa del Ruchè”, banco d’assaggio che promuove e divulga la conoscenza del Ruchè, vino autoctono del territorio piemontese, dotato di uno speciale carattere e personalità.
L’appuntamento è per sabato 13 e domenica 14 maggio nello scenario della Tenuta “La Mercantile” edificio del tardo settecento: alla presenza diretta dei produttori si potrà degustare il Ruchè ed assaggiare piatti tipici del territorio.

Un week-end di festa e di confronto in cui il Ruchè sarà il protagonista esclusivo di una serie di importanti degustazioni. Confermato, durante la giornata di domenica, il wine tasting dedicato ai giornalisti, agli operatori di settore ed agli enoappassionati che vorranno approfondire la loro conoscenza sul Ruchè.

Ed inoltre uno spazio sarà riservato ai prodotti tipici, con la presenza di realtà di eccellenza locali e della proloco di Castagnole Monferrato che creeranno  un  menù da gustare di accompagno ed in abbinato al Ruchè di Castagnole Monferrato.
Animazioni musicali, baby parking e passeggiate nei vigneti completeranno la proposta per un itinerario in un territorio di particolare fascino che, anche grazie al vino, sta conoscendo un nuovo sviluppo.

La Festa del Ruchè si svolgerà nel suo paese d’origine, Castagnole Monferrato, ma con produttori di tutti e sette i Comuni della sua delimitazione zonale: Castagnole Monferrato, Grana, Montemagno, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi.


Le aziende protagoniste del banco d'assaggio

AMELIO LIVIO, Grana
BAVA, 
Cocconato 
BERSANO,
 Nizza Monferrato
BOSCO TOMMASO, 
Castagnole Monferrato
CALDERA,
 Portacomaro
CANTINE SANT’AGATA, 
Scurzolengo
CANTINA SOCIALE DI CASTAGNOLE MONFERRATO
CAPUZZO RENATO, 
Castagnole Monferrato
CASCINA TERRA FELICE, 
Castagnole Monferrato
CRIVELLI, 
Castagnole Monferrato
FERRARIS LUCA, 
Castagnole Monferrato
GARRONE EVASIO & FIGLIO, 
Grana
GATTO PIERFRANCESCO, 
Castagnole Monferrato
GOGGIANO,
 Refrancore
LA FIAMMENGA, 
Penango
LA MIRAJA, 
Castagnole Monferrato
POGGIO RIDENTE, 
Cocconato
TENUTA DEI RE, 
Castagnole Monferrato
TENUTA DELLA CASCINETTA,
 Asti
TENUTA MONTEMAGNO, 
Montemagno

 

Fish-à-porter

Fish-à-porter
A Slow Fish 2017 un mercato per comprare e mangiare come alla Boqueria
Una delle esperienze più esaltanti che può offrire un mercato è ritrovare la freschezza di tutti gli ingredienti in vendita rielaborata in piatti espressi, come avviene in uno dei mercati più famosi del mondo, la Boqueria di Barcellona. Per la prima volta, nel mercato di Slow Fish è possibile provare un’esperienza analoga, con i 18 appuntamenti di Fish-à-porter.

Nella cucina allestita tra i banchi del Mercato, i protagonisti della rete di Slow Fish – chef, pescatori, artigiani e biologi italiani e internazionali – si alternano in pillole didattiche a cui il pubblico può partecipare liberamente, per approfondire i tanti diversi aspetti legati al mondo ittico. È così che i nostri visitatori raccolgono spunti su come fare la spesa, imparare la storia e le curiosità legate a un particolare piatto o preparazione, o si esercitano a non sprecare nulla, neppure le teste del pesce che trovano molteplici impieghi gastronomici. E infine – perché no? – possono ispirarsi su come preparare le cozze in tutte le salse, su quali esemplari scegliere per cucinare la zuppa, o su come trattare il pesce di laguna o di acqua dolce per realizzare piatti semplici ma sfiziosi.

Al termine di ogni lezione, per completare l’esperienza gastronomica, si può acquistare il biglietto della degustazione e assaggiare, tra gli altri: il “susci” di Moreno Cedroni, preparato con il pesce povero dell’Adriatico; deliziose polpette cucinate con pesci poco conosciuti ed economici; molte versioni di zuppe, come la “finanziera” di mare, che esalta il quinto quarto del pesce. 

Si può partire per un giro del mondo con i prodotti di un affumicatoio irlandese, il bacalao, che è uno dei piatti classici… della cucina norvegese, e con la “zuppa migrante” dell’ambasciatrice della cucina haitiana in Italia, che ci porta una bella storia di integrazione.

E le meduse? Si cucinano e mangiano anche quelle, per piacere gastronomico, per le caratteristiche nutrizionali che possiedono e per salvaguardare il Mar Mediterraneo, in cui si sono imposte alterando l’equilibrio tra le specie.
 
Ad accompagnare ogni assaggio una selezione di etichette TripleA distribuite da Velier azienda genovese di eccellenza che quest’anno compie 70 anni. 

La Cucina del Mercato per i Fish-à-porter è allestista da Miele, azienda che condivide  l’associazione Slow Food Italia il rispetto per l’ambiente e per le materie prime, per chi il cibo lo produce e trasforma.
 

Ufficio Stampa Slow Fish
Slow Food: Valter Musso, 335 7422962 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Elisa Virgillito, 345 2598615 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Regione Liguria: Jessica Nicolini, 340 3964399 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.slowfood.it

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