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Recensioni

BAROLO CANNUBI RISERVA 2014: LA NUOVA ANNATA DI UN VINO ICONICO

 

Sta per essere presentato agli appassionati il Barolo Cannubi Riserva 2014 di Tenuta Carretta, prodotto utilizzando esclusivamente le uve provenienti dai vigneti di proprietà situati all’interno di una delle menzioni geografiche aggiuntive più prestigiose della DOCG Barolo.

 

Il Barolo Cannubi Riserva è un vino iconico, dedicato a Franco Miroglio, l’imprenditore albese del settore tessile che acquistò la Tenuta nel 1985. In suo onore, anno dopo anno, le bottiglie si vestono di una nuova etichetta: i motivi grafici sempre diversi che caratterizzano questa Riserva sono scelti con cura tra i tessuti di maggior successo disegnati e commercializzati dal gruppo negli ultimi decenni.

 

Si tratta di un Barolo riserva prodotto ogni anno in edizione limitata a sole 1260 bottiglie: l’annata 2014 presenta tratti di eccezionale equilibrio, eleganza e finezza, e profili aromatici ben definiti e caratterizzanti.

 

"La vendemmia 2014 è stata una delle più complesse degli ultimi anni”, dichiara Giovanni Minetti, CEO di Tenuta Carretta. “Ha fatto la differenza la capacità di gestire le criticità in vigna. È stata infatti un’annata caratterizzata da frequenti precipitazioni, con fenomeni temporaleschi nel periodo estivo che hanno richiesto particolare attenzione per evitare lo sviluppo di patologie fungine. Il bel tempo e le alte temperature registrate nei mesi di settembre e ottobre hanno permesso poi alle uve di giungere a completa maturazione e di sviluppare profili organolettici davvero molto interessanti”.

 

Cura e pazienza hanno permesso a questo Barolo Riserva di esprimere al meglio la sua complessità. L’affinamento si è protratto infatti per oltre 60 mesi, di cui 36 in botte e 18 in bottiglia. Il colore è rosso granato intenso mentre al naso si percepisce un aroma ampio e complesso, di rosa, sottobosco, cacao, spezie e carrube, con una sottile nota agrumata. I tannini sono fitti e setosi e, grazie all’ottimo livello di acidità, conferiscono al vino pienezza e un’elegante armonia.

SCHEDA TECNICA

 

CANNUBI

 

Cannubi è il nome di una collina nel comune di Barolo, definita da un lato dalla valle che risale ampia e maestosa fino a La Morra e dall’altro da quella, più stretta e ripida, che porta a sua volta alla dorsale parallela su cui sorge Castiglione Falletto e che sale sino a Monforte d’Alba. Un rilievo collinare protetto dalle più elevate colline circostanti e che, partendo quasi dal concentrico del paese di Barolo, digrada dolcemente verso la pianura di Gallo Grinzane.

Ma la notorietà di Cannubi è soprattutto legata al Barolo che nasce da questa terra, essendo certamente la menzione più storica di questo vino: la prima bottiglia di cui si ha notizia riporta soltanto il nome del vigneto, Cannubi appunto, e l’annata, 1752. Da allora e, presumibilmente, anche da prima, i vigneti di Cannubi (ufficialmente delimitati nel 2010) sono sempre stati considerati particolari per le caratteristiche qualitative dell’uva nebbiolo che qui si produce (e quindi del vino) e il nome Cannubi è sempre stato riportato in etichetta dai proprietari dei vigneti come elemento di pregio e di qualità superiore.

La particolarità di Cannubi risale a una combinazione irripetibile di fattori pedo-climatici, capace di dare vita a vini divenuti un simbolo delle migliori espressioni della denominazione. L’esposizione e la particolare posizione dei vigneti, protetti dai venti e dal freddo, unitamente alle caratteristiche del suolo, risalente al periodo Tortoniano, ricco di sabbia e marne, con un’importante presenza di calcare (Marne di S. Agata fossili), conferiscono al Barolo Cannubi una pregevole intensità aromatica e un perfetto equilibrio tra eleganza e potenza.

 

A Cannubi, Tenuta Carretta possiede 2,6 ettari di vigneti di nebbiolo dedicati alla produzione del Barolo Cannubi e del Barolo Cannubi Riserva. Due vini che interpretano non solo lo stile aziendale ma che si pongono anche come emblemi dell’inestimabile patrimonio viticolo della Tenuta e del suo impegno nel preservarlo.

 

Tenuta Carretta

Tenuta Carretta è un’azienda vitivinicola storica con sede nel Roero, a Piobesi d’Alba. È una delle poche cantine piemontesi a poter vantare vigneti di nebbiolo di proprietà in ciascuna delle aree di origine delle DOC e DOCG di Langhe e Roero ottenute da questo vitigno. Vinifica esclusivamente le uve raccolte negli 80 ettari di vigneto in proprietà, gestiti adottando i protocolli di sostenibilità ambientale previsti dal progetto The Green Experience. Un grande patrimonio viticolo che permette all’azienda di valorizzare i territori di origine delle uve e di produrre una gamma di vini capaci di interpretare e cogliere al meglio le sfumature dei diversi terroir. La massima espressione qualitativa di Tenuta Carretta è rappresentata dai grandi Barolo, Barbaresco e Roero prodotti, le tre denominazioni che, grazie alle loro caratteristiche, hanno reso famose ovunque nel mondo la viticoltura e l’enologia piemontese. Da uve raccolte sulle colline di Cannubi, a Barolo, nascono il Barolo Cannubi Riserva DOCG e il Barolo Cannubi DOCG; dalla Cascina Bordino, a Treiso, l’omonimo Barbaresco Riserva DOCG, e, dal vigneto Bric Paradiso sovrastante la Tenuta Carretta, il Roero Bric Paradiso Riserva DOCG.

 

 

Annalisa Chiavazza

PICCOLE AZIENDE CRESCONO

Azienda Agricola La Fortuna 

 

di Alessandra Pocaterra

 

Io non vado pazza per i vini a base Sangiovese tranne qualche rara eccezione ma, questo brunello mi ha veramente conquistata. E' un tripudio di profumi:  dal balsamico al cioccolato dalla menta alla liquirizia e poi il sottobosco ... I tannini sono morbidi e setosi e bevuto in abbinamento ad una grigliata di carne è il massimo.

Il produttore è l'Azienda Agricola La Fortuna; Azienda che conobbi qualche anno fa andando in giro per la Toscana in cerca di piccoli produttori. La calda accoglienza dei giovani dell'azienda (Angelo e Romina) e gli ottimi vini degustati hanno lasciato in me un ottimo ricordo e la voglia di tornare a Montalcino. E così i piccoli produttori crescono... i vini già ottimi riassaggiati oggi sono ancora  più eleganti e  più strutturati. 

L'azienda conta 18 ettari di vigneto specializzato, (di cui 13 a Brunello di Montalcino, 3 a Rosso di Montalcino e 2 a Sant’Antimo). 

Ottimi anche gli altri vini dell'Azienda; il rosso di Montalcino e il Sant'Antimo nelle versioni in rosso e in bianco. 

L'azienda ha anche una produzione di olio extravergine di oliva. 

 

 

Azienda Agricola La Fortuna 

Loc. La Fortuna, 83 53024 Montalcino (Si) 

Tel. +39 0577 848308 Fax +39 0577 846463

ALIMENTARE: CONTRO CONTRAFFAZIONE SUL “MADE IN ITALY” IMPRESE E CONSUMATORI SI ALLEANO.

ALIMENTARE: CONTRO CONTRAFFAZIONE SUL “MADE IN ITALY” IMPRESE E CONSUMATORI SI ALLEANO. GRAZIE AD APP SARA’ POSSIBILE DENUNCIARE IN TEMPO REALE IMITAZIONI E FALSI

 

AUTHENTICO E CONSUMERISMO NO PROFIT LANCIANO UNA TASK FORCE CONTRO IL CIBO “TAROCCO” E IL FALSO MADE IN ITALY

 

OGNI ANNO 1,2 MILIARDI DI PERSONE NEL MONDO COMPRANO UN PRODOTTO ITALIANO, MA ALL’ESTERO 2 PRODOTTI SU 3 SONO IMITAZIONI

 

La domanda di prodotti italiani è enorme ed è in costante crescita. L’Italia figura al 1° posto come origine di prodotti alimentari esteri più ricercati e ogni anno 1,2 miliardi di persone nel mondo comprano un prodotto italiano e di questi ben 720 milioni sono consumatori fidelizzati. Nonostante ciò l’export alimentare italiano, pur registrando degli incrementi anno su anno dal 2015, non riesce a fare significativi balzi in avanti. Il consumatore estero che vuole acquistare cibo italiano spesso trova sullo scaffale del supermercato un prodotto che sembra italiano ma che non lo è: Parmesan, Zottarella, Salami, Monticino, Regianito, Barollo, Macaroni, Monticella, San Marzani, Vinocella, sono solo alcuni dei fantasiosi nomi che evocano famosi prodotti italiani. Si stima che almeno 2 prodotti su 3 commercializzati all’estero siano imitazioni.

Proprio per contrastare la contraffazione e combattere il fenomeno dell’ “Italian Sounding”, nasce oggi una alleanza tra consumatori e imprese, che darà il via ad una vera e propria task force contro i finti prodotti italiani.

Authentico (progetto creato da manager, imprenditori e professionisti per il contrasto dell’imitazione di prodotti agro-alimentari italiani all’estero) e l’associazione dei consumatori CONSUMERISMO no profit annunciano oggi una alleanza che porta alla creazione di uno sportello dedicato e di un osservatorio permanente sul fenomeno della contraffazione alimentare. Grazie a questo sportello i consumatori possono segnalare prodotti sospetti che hanno visto nei negozi fisici e sui siti di e-commerce. La segnalazione potrà avvenire utilizzando l’App gratuita di Authentico che consente di fotografare il prodotto e di inviarlo in automatico ad un team di esperti che effettua una verifica e da riscontro al segnalatore.

“La contraffazione alimentare, la falsificazione e l’imitazione di prodotti italiani non conosce sosta anche durante l’emergenza sanitaria. Prosciutto, Vini, Olio, Formaggi e Pasta tra i prodotti più contraffatti. Il consumatore spesso ignaro viene ingannato da indicazioni mendaci sulla confezione o da grafiche accattivanti e acquista prodotti, anche online, che potrebbero minare la sicurezza alimentare e di conseguenza la sua salute” – dichiara Giuseppe Coletti , CEO Authentico.

“Se la segnalazione è fondata, viene fatta un trasferimento del fascicolo al team di Consumerismo che si occuperà di indirizzarla verso gli organi competenti (Antitrust e Ministeri), come pure verso i consorzi di tutela per i prodotti a denominazione di origine. Il coinvolgimento dei consumatori in un’attività di vigilanza e tutela della produzione italiana è una novità assoluta e consente di fare un monitoraggio capillare sull’intera rete di vendita italiana e sui siti di commercio elettronico. In alternativa all’app sarà anche possibile inviare una foto ad un indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  per attivare la medesima procedura” – afferma Luigi Gabriele,  Presidente di Consumerismo.

 

CONSUMERISMO www.consumerismo.it

L’ECCELLENZA DI TOSCANA CELEBRA IL VENTENNALE. LA PRESENTAZIONE SI FA IN DIRETTA SOCIAL

Sul canale Facebook di AIS Toscana, illustrato ieri in anteprima il programma dell’evento divulgativo aperto al pubblico più importante per l’Associazione e per il mondo del vino toscano 

 

L’Eccellenza di Toscana torna alla Stazione Leopolda di Firenze, il 5 e 6 dicembre prossimi, per celebrare il Ventennale dell’evento più importante di divulgazione per i vini del Granducato organizzato da AIS Toscana. Ad annunciarlo, ieri sera durante la diretta Facebook condotta  dai due consiglieri regionali responsabili della comunicazione e marketing Andrea Galanti e Maurizio Zanolla, è stato il Presidente di AIS Toscana Cristiano Cini, affiancato dal Marketing Manager del Consorzio del Chianti Classico Gerardo Giorgi, il responsabile Marketing e Comunicazione del Consorzio Olio Toscano IGP Christian Sbardella, il delegato AIS di Firenze Massimo Castellani ed il campione italiano in carica della sommellerie AIS Valentino Tesi.

“Il 20° anniversario della manifestazione, nata nel 2000 per valorizzare l’ineguagliabile qualità delle Eccellenze della Toscana – ha affermato il Presidente di AIS Toscana Cristiano Cini - si presenta come l’evoluzione definitiva di un progetto che, fin dalla sua nascita, si è proposto come la principale vetrina delle eccellenze del vino e dell’olio in Toscana in cui si evidenziano il legame indissolubile con il territorio, le affascinanti storie dei produttori e il confronto con la professione del sommelier e il suo ruolo fondamentale e autorevole nella diffusione della cultura del vino”. 

L’edizione del Ventennale dell’Eccellenza di Toscana si svolgerà quindi su due giorni e sarà un ritorno alle origini, con il vino che torna a essere l’indiscusso protagonista, affiancato da importanti realtà del mondo dell’olio e dello Street Food.Attraverso degustazioni guidate e Masterclass condotte dai migliori sommelier italiani Simone Loguercio e Valentino Tesi, rispettivamente campioni nazionali nel 2018 e 2019, si racconteranno i territori della Toscana, le storie dei produttori e l’impatto nella cultura e nell’economia del paese di realtà vitivinicole di assoluto prestigio. Le cantine toscane presenti saranno oltre 150 e circa 900 i vini in degustazione ai banchi d’assaggio, da gustare liberamente o guidati da un Wine Tutor che si candida a guidare i visitatori in un viaggio sensoriale unico e ad alto impatto emozionale.

Tra i vini in degustazione, uno spazio certamente rilevante lo troverà il Chianti Classico, rappresentato ieri dal Marketing Manager del Consorzio Gerardo Giorgi, il quale ha sottolineato come la voglia di ripartire dopo i mesi di lockdown sia tanta, ad ogni livello. “In questo periodo ci siamo resi conto di come i nuovi mezzi di comunicazione ci possono aiutare a ridurre le distanze – ha puntualizzato Giorgi – e abbiamo provato a coglierne ogni opportunità. Ma niente può sostituire gli incontri dal vivo: la degustazione dei vini è un rito di condivisione e convivialità non riproducibile attraverso uno schermo. Intorno a noi – ha concluso - c’è tanta voglia di tornare a parlare e a vivere il vino dal vivo”.

Nei due giorni di Eccellenza di Toscana alla Stazione Leopolda ci saranno anche incontri sul ruolo fondamentale del sommelier nella diffusione della cultura del vino e di come una passione possa trasformarsi in professione, conferenze, workshop ed un convegno sulla comunicazione del vino, il digital marketing e l’influencer strategy. Così come per i neofiti della degustazione sono confermati gli AIS Wine School e AIS Oil School, dedicati a chi vuole approfondire la propria conoscenza sulle tecniche di tasting e, nel primo caso, di abbinamento cibo e vino.

Ad affiancare l’Eccellenza di Toscana 2020, un angolo dedicato alla degustazione di Olio Toscano IGP  ed un’area – allestita nel Piazzale della Stazione Leopolda – adibita a percorso degustativo degli operatori di Street Food più significativi della Toscana, in omaggio al cibo da strada che dagli albori della nostra civiltà ancora oggi mantiene vival’identità dei territori e del costume alimentare.

Quella con il Consorzio dell’Olio Toscano IGP è una collaborazione che si conferma e si rinsalda, come ha spiegato il responsabile Marketing e Comunicazione del Consorzio Christian Sbardella“esserci per noi è un grande onore e mentre voi festeggerete il ventennale dell’Eccellenza di Toscana noi celebreremo i nostri 22 anni. Ci saremo, con ancora più enfasi rispetto al passato, per raccontare visivamente come si distingue un olio di qualità da uno industriale e spiegare come l’olio toscano, al pari del vino, siano importantissime leve di marketing territoriale.

Nell’edizione del Ventennale dell’Eccellenza di Toscana ci sarà poi spazio per le premiazioni, da quella delle due sezioni del Wine Contest - rivolto ai soci AIS e ai semplici appassionati che dovranno indovinare un vino alla cieca - al Premio “Eccellenza di Toscana, dedicato a quei produttori ed aziende del territorio che si siano distinte per innovazione, tradizione, comunicazione ed etica aziendale.

Il programma dettagliato, unitamente a tutte le ulteriori informazioni utili per l’accesso all’evento, saranno disponibili al più presto al sito www.eccellenzaditoscana.it

 

 

Marte Comunicazione snc di Morganti e Tempestini 

AZIENDA AGRICOLA BONDI - Ovada (AL)

di Virgilio Pronzati

 

Ovada Docg D’Uien 2017

 

Azienda Agricola BondI. Strada Cappellette 76. 15076 Ovada (AL). Telefono: 0143821369. Mob.3392663204. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.www.bondivini.it

 

 

 

Categoria: Rosso secco. Vitigno: Dolcetto. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 14,5%. Lotto: LD17. Bottiglie prodotte: 3.500. Prezzo medio in enoteca: € 11,60

 

Caratteristiche organolettiche

Alla vista è limpido, di colore rubino carico con orlo violaceo. Al naso si presenta molto intenso e persistente, fine, composito, con netti sentori fruttati di ciliegia durona matura, mora di rovo matura, lieve cannella e liquirizia ed essenze boschive. In bocca è secco ma morbido, sapido e giustamente tannico, caldo di buon corpo e persistenza. Retrogusto: vena tannica e sapida, con note fruttate, vegetali e speziate.

  

Considerazioni: Molto buono. Ottenuto da selezionate uve del vigneto D’Uien di circa 45 anni situato nella vocata località Cappellettte pigiadiraspate, fatte fermentare  e macerare in botte di cemento per 10 giorni a 26-28° con continui rimontaggi.  Seguono la svinatura e la fermentazione malolattica. Maturazione del vino: 15 mesi in botte d’acciaio inox, seguiti da altri 6 di affinamento in bottiglia.  Evoluzione: Giovane ma già piacevolmente equilibrato. Terrà migliorando, altri 3-4 anni.  

  

Punteggio: 89/100 

Servirlo a 18°c in ampi calici con stelo medio.  Abbinamento gastronomico: Agnolotti col sugo d'arrosto, coniglio in casseruola, Robiola di Roccaverano

 

 Barbera del Monferrato Docg Superiore Ruvrin 2017

 

 

Categoria: Rosso secco. Vitigno: Barbera. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 14,5%. Lotto: LR17. Bottiglie prodotte: 1.000. Prezzo medio in enoteca: € 21,00

 

Caratteristiche organolettiche 

Alla vista è limpido, di colore rubino carico. Al naso si presenta molto intenso e persistente, fine, varietale, composito, con netti sentori fruttati di prugna nera matura, marasca, lieve vaniglia, essenze boschive e boisè. In bocca è secco, fresco e sapido, appena tannico, molto caldo. di buon corpo e persistenza. Retrogusto: vena sapida e boisè con note fruttate, vegetali e speziate.

 

Considerazioni: Molto buono. Ottenuto da selezionate uve del vigneto Ruvrin di circa 45 anni situato nella vocata località Cappellettte pigiadiraspate, fatte fermentare  e macerare in botte di cemento per 15 giorni a 26-28° con rimontaggi continui. Seguono la svinatura, un primo travaso e la fermentazione malolattica svolta in barrique di rovere francese. Maturazione del vino: 14 mesi in barrique francesi, seguiti da altri 6 di affinamento in bottiglia. Evoluzione: Molto giovane ma già discretamente equilibrato. Terrà migliorando, altri 4-5 anni.

 

Punteggio: 90/100 

Servirlo a 18°c in ampi calici con stelo medio.  Abbinamento gastronomico:  Taglierini col sugo di coniglio, Stracotto al Barbera del Monferrato, Bra di 3-4 mesi 

  

Monferrato Rosso Doc Ansensò 2017

Categoria: Rosso secco. Vitigno: Merlot. Bottiglia: 75 cl. Alcol: 15,5%. Lotto: LM17. Bottiglie prodotte: 1.500. Prezzo medio in enoteca: € 23,30

 

Caratteristiche organolettiche

Alla vista è limpido, di colore rubino carico con orlo quasi violaceo. Al naso si presenta molto intenso e persistente, fine e varietale, con netti sentori fruttati di lampone maturo, mora di rovo, mirtillo, pepe nero, essenze boschive e boisè. In bocca è secco e sapido, appena fresco ma equilibratamente tannico, molto caldo, di gran corpo e persistenza. Retrogusto: vena sapida e boisè con note fruttate, vegetali e speziate.

 

Considerazioni: Ottimo. Ottenuto da selezionate uve del vigneto Ansensò di circa 10 anni situato nella vocata località Cappellettte pigiadiraspate, fatte fermentare e macerare in botte di cemento per 15 giorni a 26-28° con rimontaggi continui. Seguono la svinatura, un primo travaso, il completamento della fermentazione alcolica, e la fermentazione malolattica svolta in tonneaux di 500 litri di rovere francese. Maturazione del vino: 24 mesi in barrique francesi, seguiti da altri 12  di affinamento in bottiglia. Evoluzione: Molto giovane ma già invitante! Terrà migliorando, altri 5-6 anni.

 

Punteggio: 91/100 

Servirlo a 18°c in ampi calici con stelo medio.  Abbinamento gastronomico:  Tortelli d'anatra,  Fagiano su crostone di polenta, Castelmagno

 

CEMBRA CANTINA DI MONTAGNA: VINO CHE NASCE NEL VENTRE DELLE VETTE TRENTINE

Sono passati quasi settant’anni da quel lontano 1952, quando un gruppo di viticoltori decise di dare inizio all’avventura di Cembra Cantina di Montagna. Spettacolare solco del tempo tra le montagne che nei millenni hanno creato il famoso porfido, la Val di Cembra da sempre è territorio particolarmente vocato per la produzione di vino. Tradizione puntellata nei secoli da un duro lavoro lungo impervie terrazze e vigne che affondano le radici nella terra dell’Oro Rosso.

 

Val di Cembra: l’emblema della viticoltura eroica

Nel luogo in cui il sole sorge dopo che la valle ha iniziato la sua giornata, trova posto una piccola cantina nella quale giovani viticoltori e saggi di montagna danno vita a una realtà enologica unica nel suo genere: questa è Cembra Cantina di Montagna, la più alta cantina del Trentino situata a 700 metri d’altezza. Le vigne della cantina si inerpicano lungo una valle fluvio-glaciale ancora più antica delle Dolomiti che da Lavis porta direttamente in Alto Adige. È sui versanti a ovest di queste montagne, particolarmente scoscese e di difficile accesso, che nascono i vini di Cembra Cantina di Montagna. L’esposizione solare, il dolce soffio costante dell’Ora del Garda che protegge i vigneti dall’umidità e pendenze che in molti casi superano il 40%, sono tra le caratteristiche del territorio che si ritrovano tutte nell’eleganza e nell’incredibile leggerezza dei vini di Cembra Cantina di Montagna.

Chi vive o conosce quei luoghi sa benissimo quanto la conformazione dei terreni, sui quali i circa 300 conferitori coltivano le loro uve, imponga un impegno in vigna fuori dal comune. 900/1.000 ore di duro e appassionato lavoro per ettaro su inerpicati pendii che però non hanno mai intimorito i vignaioli cembrani. Donne e uomini forti di un destino comune che trova nella produzione di vino l’essenza prima di questa terra. Qui nella Val di Cembra, terra di passaggio per chi la tradizione non ha mai significato un punto di arrivo, si sviluppano progetti innovativi nel mondo della viticoltura.

Dalla Bigoncia alla zonazione

A partire dagli anni 80/90 Cembra Cantina di Montagna è stata una delle prime cantine sociali in Italia ad osservare e monitorare i suoi singoli ambienti vitati sia da un punto di vista pedologico, altimetrico e climatico, in modo da garantire la collocazione delle singole varietà nel terreno più adatto. Questo percorso ha portato Cembra Cantina di Montagna ad aderire già nel 2016 al Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata che si prefigge come obiettivo la gestione del vigneto nel rispetto dell’ambiente, per una tutela tanto del territorio quanto degli agricoltori.

Una evoluzione naturale per i conferitori della cantina, abituati a proteggere le proprie vigne, molto spesso piccoli appezzamenti considerati come veri e propri figli. Eroici vignaioli che si svegliano alle luci dell’alba per curare le loro creature, fino al giorno della vendemmia, quando le uve vengono trasportate a mano per mezzo della Bigoncia, proprio come si faceva una volta. Un’antica tradizione contadina che si fonde magnificamente con le competenze tecniche portate dagli esperti del vicino Istituto Agrario di San Michele all’Adige.

Antica maestria vinicola a tutela del “Paesaggio rurale storico d’Italia”

 

Dichiarato “Paesaggio rurale storico d'Italia” dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, la Val di Cembra è un esempio unico di come con la sua presenza nei secoli, l’uomo sia riuscito a mantenere stabile e produttivo un territorio a forte rischio di dissesto idrologico ma allo stesso tempo perfetto scenario per la crescita di una importante attività vitivinicola. Dove da secoli viene estratto il porfido - l’Oro Rosso dei valligiani - dove stradine di montagna collegano vigneti con piccoli paesini testimoni della storia di questa valle, ancora oggi di padre in figlio si tramanda una passione per il vino in uno dei territori più affascinanti di tutto il Trentino.

 

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IL PIAVE DOP PEDALA AL FIANCO DEI CAMPIONI

 

Il celebre formaggio, da sempre vicino al mondo del ciclismo, con la Campagna Nice To Eat-EU promuove il territorio Bellunese fra gli amanti delle 2 ruote di tutta Europa

 

Il 3 luglio 2020 torna la 7° edizione della gara più dura al mondo, l'Ultracycling Dolomitica.  685 km, 16.000 metri di dislivello positivo e 16 passi per un percorso che si sviluppa tra Veneto, Trentino, Alto Adige e Friuli. Ci sarà anche il Piave DOP a tifare per gli “eroi” della Ultracycling Dolomitica, definita la cronometro più dura al mondo, che passeranno per 6 province fra cui Belluno, la patria del celebre e pluripremiato formaggio. “L’amore per il ciclismo e la montagna sono intrinsechi al nostro Consorzio. Questa gara e gli scenari che attraversa, raccontano meglio di mille parole chi siamo, il carattere delle nostre genti, la nostra caparbietà - spiega la Dott.ssa Chiara Brandalise responsabile del Consorzio di Tutela del formaggio Piave DOP -. Una realtà piccola come la nostra è riuscita in pochi anni e partendo da un territorio difficile, aspro ma splendido, a diventare uno dei prodotti caseari più premiati ed apprezzati in Europa. L’Ultracycling è una straordinaria opportunità per mostrare la nostra terra agli atleti, alle loro famiglie e a tutti gli appassionati che seguiranno la corsa, una zona d’ Italia da vedere, scoprire e anche da gustare”. Il Piave DOP, oggi protagonista del progetto “Nice to Eat-EU”, co-finanziato dall’Unione Europea, ama gli sportivi ed è ricambiato poiché grazie ai suoi valori nutrizionali, risulta particolarmente digeribile. Le modificazioni biochimiche che intercorrono durante la stagionatura rendono infatti grassi e proteine facilmente assimilabili. È inoltre un prodotto genuino, costituito essenzialmente da latte fresco, fermenti lattici, caglio e sale e completo sotto il profilo nutritivo perché contiene aminoacidi essenziali, calcio e fosforo.

 

Tema portante del progetto “Nice to Eat-EU” per il 2020 è proprio “Ambiente e Natura” per sottolineare in particolare l’eccellenza delle materie prime del prodotto a marchio, la qualità del processo produttivo, il territorio e la zona d’origine, che ospita alcune tra le più famose e suggestive cime delle Dolomiti: dal Pelmo al Civetta, dal Cristallo all’ Antelao, dalle Tofane alla Marmolada, e alcuni fra i più celebri passi toccati dalla Ultracycling: Passo San Boldo (100 anni fa era una mulattiera, ed ora è un gioiello di ingegneria civile, una strada magica), il Monte Grappa (un luogo dove la vita umana sembrava non aver valore, dove migliaia di uomini hanno combattuto e sono caduti), Cima Campo (altro luogo ricco di storia e di combattimenti), Passo Valparola (con uno dei panorami più suggestivi della gara), Passo Duran (che per la prima volta verrà affrontato dal versante agordino, il più difficile), Forcella Staulanza, Forcella Cibiana fino al Passo Giau (il più alto della dolomitica e uno dei più cattivi). L’edizione 2020 inaugura anche Dolomitica 180, 180 Km e 4000 metri di dislivello per permettere anche agli appassionati di trovare un percorso divertente e vivere l’emozione di Ultracycling Dolomitica. In particolare a loro, così come ai milioni degli amanti delle 2 ruote europei, si rivolge l’invito del Consorzio a visitare queste zone e scoprirne i sapori più autentici.

 

Il Piave DOP (www.formaggiopiave.it), è disponibile in 5 tipologie, a seconda dei tempi di stagionatura: da 20 a 60 giorni per il Fresco, da 61 a 180 per il Mezzano, oltre 180 giorni per il Vecchio, oltre 12 per il Vecchio Selezione Oro e oltre 18 mesi per il Riserva. Ciascuna di queste tipologie può vantare la denominazione d’origine protetta. L’intera produzione deriva da latte che proviene esclusivamente dalla provincia di Belluno e viene prodotto, almeno per l’80%, da razze bovine tipiche della zona di produzione: la Bruna italiana, la Pezzata Rossa italiana e la Frisona italiana.

 

Fra gli obiettivi principali del Consorzio di Tutela vi è la promozione del marchio formaggio Piave DOP e la divulgazione di corrette informazioni sulle specificità del prodotto, oltre alla comunicazione on e offline per favorirne la conoscenza e ampliarne il consumo; è possibile seguire il Consorzio e il progetto Nice to Eat EU su Instagram @nice_to_eateu, Facebook @NiceToEatEU (FB) e YouTube (all’omonimo canale) e con l’hashtag ufficiale #Nicetoeateu, oltre che sul sito www.nicetoeat.eu  

 

 

Consorzio per la Tutela del Formaggio Piave DOP

via Nazionale 57/A, 32030 Busche (BL)

Tel +39 0439 391170 

www.formaggiopiave.it

QN ECONOMIA & LAVORO PORTA IN EDICOLA AGROECONOMY

UNO SPECIALE PER AIUTARE LA RIPRESA DEL PAESE PARTENDO DALLE ECCELLENZE AGROALIMENTARI

                                                                                                                                 

Pasta, grano, latte, formaggi, carne, salumi, vino, olio, frutta, foraggi, macchine agricole, distribuzione e ristorazione. L’agroalimentare non si è mai fermato e si conferma un motore del Pil e della ripartenza. All’insegna di innovazione, sostenibilità e Made in Italy.  QN Quotidiano Nazionale, da sempre vicino al proprio territorio, si occupa quotidianamente delle problematiche legate ai diversi comparti economici del nostro Paese. E una speciale attenzione è da sempre rivolta dal settimanale QN Economia & Lavoro al comparto agroalimentare, al quale ogni settimana viene dedicata una sezione speciale, il "Dossier Agrobusiness", nata per approfondire le tematiche di ciascuna filiera, dare voce ai protagonisti delle aziende e favorire il dialogo con le istituzioni.

In questo particolare momento di difficoltà dell'intera economia italiana, QN 

 

Economia ha voluto fare di più, approfondendo uno dei settori più importanti del nostro sistema economico per contribuire alla ripresa del nostro Paese, valorizzandone le infinite potenzialità e le strategie innovative. Domani, 30 giugno, i lettori di QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno riceveranno in omaggio AGROECONOMY, uno speciale di 64 pagine, nato per supportare lo sviluppo del settore agroalimentare e dare stimolo a una nuova stagione dei distretti del cibo.  Una scoperta dell'Italia come grande laboratorio di buone pratiche, di investimenti nell'economia circolare, nella ricerca e in nuove formule che rafforzino la collaborazione tra agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione e istituzioni. Agroeconomy rappresenta la voce delle Regioni, dei Distretti, delle Istituzioni, dei produttori e degli imprenditori dell'intera filiera, per raccontare le sfide attuali e complesse del post Co-vid 19. 

 

Lo speciale si apre con le voci dei principali protagonisti politici e istituzionali del settore, quali il Ministro Paolo De Castro coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento Europeo; Teresa Bellanova, Ministro delle Politiche Agrarie; Massimo Vicentini, Presidente dell'Accademia Georgofili; Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti e Gino Sabatini, Presidente di Camera Marche.

I lettori inizieranno, così, un viaggio che li porterà a scoprire le 12 filiere del mondo agroalimentare in un percorso che, partendo dallo scenario di ciascuna filiera, si amplia attraverso testimonianze e case history di imprenditori e protagonisti delle aziende del settore. I temi trattati spaziano da latte e formaggi a grano, pasta e cereali; dagli allevamenti di carne a salumi e insaccati; da olio e condimenti allo zucchero; dal pesce all'ortofrutta; da vino e liquori a sementi e foraggi; dalle macchine agricole supportate dalle nuove tecnologie per concludersi con la distribuzione.

 

Stefania Dal Rio

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