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Recensioni

I VERDICCHIO A CONFRONTO: IMBOTTIGLIATO 2020 vs 2019

 

TIPOLOGIA

QUANTITA’ (HL) 2019

QUANTITA’ (HL) 2020

TREND (‘20 VS ’19)

Verdicchio di Matelica

15.470

14.119,71

-8,7%

Verdicchio dei Castelli di Jesi

136.834

146.957,65

+7,4%

Totale complessivo

152.304

161.077,36

+5,8%

 

Marina Catenacci

BIANCO DI PINO (SOPRANO E SOTTANO)

di Giampietro Poggi 

Pino, formato dalla due frazioni Sottano e Soprano, è localita' situata ad ovest della Val Bisagno sulle alture di Molassana, ad una altezza compresa tra 120 ed 340 m. s.l.m. e ben soleggiata. Motivo per cui in tempo addietro si ottenevano ottimi vini bianchi; il terreno collinare e' in genere calcareo e sassoso, occorre lavorarlo con una buona zappa. Attualmente il bianco di Pino e' prodotto in piccole quantità da contadini locali e si presenta di un giallo paglierino con riflessi verdognoli, limpido, sapido, di buona acidità e di pronta beva. Degustarlo con fave e salame in primavera e' l'ideale per questo vino, servito fresco di cantina. I contadini appassionati dei loro vigneti, ovviamente lo coltivano per hobby, consiste in una produzione medio-bassa di circa in 300 litri annui, con una resa per ettaro 60 quintali dove quel poco viene omaggiato a parenti e amici ben contenti di assaggiare il vino prodotto in questo borgo. Altri abbinamenti possono essere: cuculli, verdure ripiene, stoccafisso, trippe al verde e polpettone genovese. I vigneti si estendono in fascette strette, tipo Cinqueterre, con muretti a secco in pietra ricostruiti a regola d'arte. Essi sono costituiti da Vermentino, Albarola Bosco, Bianchetta genovese e Rollo. Quest'ultimo molto resistente alle intemperie e produce un vino poco alcolico e di alta acidità. Sarebbe indicato per fare un buon spumante, sapido con sentori di mela renetta, pompelmo e limone. 

page1image3804448         Vermentino

Ora passiamo alla descrizione dei vari vitigni a bacca bianca. Vermentino, vitigno coltivato in tutte le province liguri. Il vermentino entra a far parte di tutte le DOC della regione in varie percentuali, dando vini freschi, sapidi e caratterizzati da un aroma minerale (specialmente nel Ponente) floreale e fruttato (nel Levante). La pianta ha foglia medio-piccola, pentagonale o orbicolare, intera o trilobata. Il grappolo medio o medio-piccolo, cilindrico o conico, spesso con 2-3 ali, compatto e con punta frequentemente arcata. Gli acini sono medio-piccoli, ellissoidali, spesso deformati dalla compattezza del grappolo, con buccia pruinosa, sottile ma resistente, di colore bianco- verdastro o bianco giallastro. A causa del peculiare aspetto degli acini, che appaiono "calcati" tra di loro, il vitigno era anticamente conosciuto col nome di Calcatella. Predilige un clima fresco e zone ben esposte ed arieggiate; si adatta facilmente a sistemi di allevamento tradizionali o a controspalliera e vuole potatura corta o mista. La produzione risulta buona e soddisfacente. 

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Albarola

Albarola è un vitigno a bacca bianca , di origine atoctona, coltivato in Italia nelle regioni Liguria e Toscana. La foglia è medio-piccola, a forma pentagonale e alle volte può essere orbicolare. Il suo grappolo ha una forma medio-piccola, è cilindro-conico, alato e compatto. L’acino è di dimensioni medio piccole, ellissoidale con buccia pruinosa, di colore bianco-verde-giallastro. Di buona vigoria e produttività ostante negli anni. Il periodo di maturazione dell uva è quello di fine agosto-primi di settembre. I vini prodotti con questo vitigno hanno sentori floreali e di mela verde 

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Bosco 

Il Bosco e' un vitigno autoctono ligure, coltivato soprattutto nella Riviera di Levante, in particolare nelle Cinque Terre. Produce un vino di media struttura ed alcolicità, di colore giallo paglierino e profumi intensi e caratteristici di fiori di primavera. Il suo grappolo ha acini di dimensione media, di forma ellissoidali, con buccia pruinosa, spessa e di colore verde-gialla. 

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Bianchetta Genovese

Il Bianchetta Genovese è un vitigno caratterizzato da un grappolo conico verde- giallastro di media grandezza, dotato di una grande ala (tanto da sembrare doppio), con una foglia color verde opaco. Gli acini sono medio-piccoli, a forma d'ellisse. La buccia è sottile, di colore bianco-giallastro o bianco-verdastro. Grazie alla sua maturazione precoce che ne consente l’ottimizzazione della maturità negli anni più freddi, si trova a suo agio sui rilievi liguri, ad alte quote con terreni difficili. Il Bianchetta Genovese è un vitigno vigoroso, che preferisce climi freschi e aree collinari con buona esposizione e ventilazione. Non ha problemi con i venti salini provenienti dal mare. 

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Rollo

Il Rollo è un vitigno autoctono ligure, coltivato da secoli principalmente nella città metropolitana di Genova e in misura minore nella Riviera di Ponente. E’ coltivato anche nella zona di Nizza col nome di “Rolle", e di Antibes, dove è meglio conosciuto come “Verlantin". Secondo alcuni studiosi sarebbe originario della Liguria, in particolare del circondario di Genova oppure dell'imperiese; secondo altri, invece sarebbe originario della Francia, e da qui trapiantato in Liguria in tempi antichi. La pianta presenta una foglia medio-grande, pentagonale e quinquelobata, di colore verde opaco. Il grappolo è di forma conica o conico-piramidale, grande, compatto e tozzo. Gli acini sono grossi, di forma sferoidale allungata, di colore verde giallastro, mediamente con 1-2 vinaccioli. Il vitigno ha buona vigoria e produzione abbondante e costante, si adatta facilmente anche a condizioni ambientali meno favorevoli per la coltivazione della vite, come le strette valli interne della riviera e i terreni più alti. È uno fra i più tardivi vitigni bianchi coltivati in Liguria, generalmente si vendemmia nella prima metà di ottobre. 

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Bottiglia di Bianco di Pino 

Cenni storici su Pino Soprano 

Pino è nominato per la prima volta nel 966, in un contratto di locazione di terreni agricoli, ed aveva il suo Console; la parrocchia di S.Pietro di Pino appare invece nel 1201, guidata da Prete Stefano. La chiesa attuale fu edificata nella prima metà del ‘600 e consacrata nell’anno 1641. La parrocchia di Pino un tempo comprendeva anche le borgate dei Carpi e di S. Giacomo, e si spingeva sino alla sponda destra del Bisagno in località Olmo. A Pino è attiva la Confraternita di N.S. del Suffragio, San Terenziano e San Michele, fondata alla fine degli anni ‘80; priore della confraternita e' Franco Campostano, persona con ottime capacita' organizzative, mentre il parroco attuale è Don Marco, allegro sessantenne, curioso personaggio molto attivo! I crocifissi abbastanza pesanti (90 e 130 Kg circa) vengono portati in processione dai “cristezzanti” i quali coltivano questa passione da anni e con grosso sacrificio; puntalmente l'otto di Settembre sfilano con i cristi per il paese facendoli anche ballare a tempo di musica prodotta dalla banda di Rivarolo, prenotata ogni anno per la festosa circostanza. 

Panoramica di Pino Soprano sotto chiesa di San Pietro

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Statua di San Terenzio sul piazzale della chiesa

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 Con queste panoramiche Vi ringrazio della cortese attenzione sperando di avervi dilettato! Appuntamemto all'8 Settembre 2021 per la festa di San Terenziano con ulteriori delucidazioni sulla parrocchia di Pino Soprano 

ALEATICO, MOSCATO E ANSONICA: L'ISOLA D'ELBA IN TAVOLA

Fotoservizio di Claudia Paracchini


Una vacanza si gusta anche in tavola e la cultura della vite all'Elba può vantare un passato glorioso (periodo etrusco e romano). Quello dei terrazzamenti a vigneto che arrivano quasi al mare é uno degli spettacoli naturali che l'isola offre ai suoi numerosi visitatori. E non si vorrà fare un torto a questa tradizione e vocazione vinicola antica visitando  e ammirando panorami mozzafiato , qualunque sia la località turistica che sceglierete , senza aver degustato i suoi vini. Riqualificazione del settore e essenzialmente poche Aziende quasi tutte riunite in un Consorzio di Tutela del vino dell'Elba costituito a norma di legge 164/92, fa si che la viticoltura sia orientata sulla qualità.

 

Ecco di seguito le principali tipologie di vini dell'isola:

 

Elba Bianco DOC da uve Trebbiano toscano (localmente conosciuto come Procanico) per almeno 50% ansonica e vermentino, da soli o congiuntamente fino ad un massimo del 50% Altra a bacca bianca fino ad un massimo del 20%. Il vino ha un colore paglierino e una gradazione alcolica minima di 11°

 

Elba Ansonica DOC si ricava da uve ansonica bianca per almeno l'85% più altri vitigni a bacca bianca autorizzati. Ha colore paglierino piu o meno carico e gradazione alcolica minima di 11,5°

 

Elba Rosso DOC si ricava da uve Sangiovese per almeno il 60%, altre uve autorizzate per un massimo del 40% se rosse e 10% se bianche. Ha colore rosso rubino e gradazione alcolica minima di 11,5°

 

Elba Rosso Riserva DOC si ricava dalle stesse uve del Rosso ma con un invecchiamento non inferiore a 24 mesi di cui almeno 12 in legno e 6 in bottiglia. Ha colore rosso rubino tendente al granato  intenso e gradazione alcolica minima di 12,5°

 

Elba Rosato DOC che si ricava dalle stesse uve del rosso ed ha un colore rosato piu o meno intenso a seconda dello stile della cantina. La gradazione alcolica minima é di 11°

 

Elba Aleatico DOCG é l'ottava Docg della Toscana, primo vino delle isole minori italiane ad ottenere il riconoscimento, si ricava dalle uve di Aleatico 100% particolarmente selezionate e sottoposte ad appassimento all'aria per almeno 10 giorni. Ha colore rosso rubino intenso e cupo, sapore dall'amabile al dolce e una gradazione alcolica totale minima di 16° di cui almeno 13° svolti.

 

Elba Moscato DOC é prodotto con uva moscato 100% selezionate e sottoposte ad appassimento all'aria. Ha colore giallo paglierino intenso fino ad ambrato, sapore da amabile a dolce e vellutato. Gradazione alcolica totale minima 16° di cui almeno 13° svolti.

 

Vi sono limitate presenze di Cabernet Sauvignon e di Syrah, Merlot, Ciliegiolo e Colorino per i rossi e Biancone per la bacca bianca.

 

Alcune aziende da visitare sono: Acquabuona, Acquacalda, Agricoop Terre del Granito, Arrighi Vigne&Olivi,Cecilia, La Chiusa, La Fazenda, La Galea, La Lecciola, Mazzari, Mola, Monte Fabbrello, Pam, Fattoria delle Ripalte, Sapereta, La Sughero Di Montificio, Valdana, Valle di Lazzaro, Le Vigneantiche Gigliola del Bono, Villa Mori.

 

 

Venusa Bianco 2017

Ti presentiamo Venusa, il nuovo vino bianco macerato di Venissa prodotto nelle isole della laguna.

Sarai tra i primi ad assaggiare Venusa, il nuovo vino di Venissa che nasce dalle vigne della laguna. Vigne incredibili, che vivono in un ambiente unico fatto di isole e acque alte.

Venusa nasce dal vitigno autoctono Dorona di Venezia, quasi estinto dopo la grande acqua alta del 1966 e recuperato da Venissa nella vigna murata dell’isola di Mazzorbo.

 

La vendemmia avviene a settembre, e dopo una macerazione di qualche giorno il vino fermenta e affina in cemento per due anni, prima di essere messo in bottiglia.

Un vino di grande mineralità e personalità, caratteristiche che in laguna non vengono mai a mancare.

Venusa è l’ultimo nato nella famiglia Venissa, a noi piace già moltissimo e

non vediamo l’ora di condividerlo con voi!

Vino Venusa

Vino bianco prodotto con uve Dorona provenienti dalle isole della Venezia Nativa. 

 

Colore: giallo paglierino carico con riflessi dorati 

Profumo: frutti gialli, fiori bianchi, note salmastre e iodate 

Sapore: minerale ma allo stesso tempo fresco e fruttato 

Abbinamento: ottimo con il pesce e i crostacei 

Temperatura di servizio: 10° / 12° C. 

Grado alcolico : 12,5%

 

La Tenuta Venissa sorge a Mazzorbo, isola che assieme a Torcello e Burano rappresenta la Venezia Nativa: un arcipelago di natura, colori, sapori e arte.

Venissa è un perfetto esempio di “vigna murata”, all’interno si trova il vitigno Dorona di Venezia, uva autoctona della laguna coltivata per secoli e quasi estinta a seguito della grande acqua alta del 1966.

 

Oggi da questo “clos” nascono 3000 bottiglie l’anno di Venissa, uno dei vini più ricercati dagli appassionati che nel 2016 è stato giudicato da VinePair come miglior vino bianco al mondo, un vino unico con note salmastre che richiamano la laguna e i suoi profumi.

 

Bottiglia Singola

€ 45

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IL BIANCO DI SAN GIACOMO

di Giampietro Poggi      

 

Il vino bianco di San Giacomo prodotto nella localita' omonima, sulle alture di Molassana, è ottenuto da cinque vitigni: Bianchetta Genovese, Albarola, Vermentino, Trebbiano e Bosco. Ultimamente è stato introdotto il vitigno Rollo, sicuramente piu' resistente alle malattie crittogame (muffe come la bodritis cinerea, causata  dalle frequenti piogge), ma di qualità  mediocre. Il terreno si presenta per la maggior parte calcareo e ghiaioso nella parte ovest vicino al torrente Riomaggiore del paese, e argilloso nella parte est.

La chiesa di San Giacomo

Attualmente è prodotto in piccole quantità’, circa 500 litri a famiglia, ad eccezione la famiglia Paravagna che ne produce ben mille litri!

Le altre famiglie interessate con minime quantità sono: Arvigo, Cosmelli, Carpi, Torre, Castello, Zoncada e Canepa. A differenza del passato dove le uve erano fatte fermentare con bucce e raspi, le uve che solitamente sono vendemmiate entro settembre, vengono pigiadiraspate e, il mosto ricavato, fermenta lentamente in botte e in damigiana. 

Don Cambiaso 

Ossia con vinificazione cosiddetta  in bianco. Primo travaso, dopo 15 giorni dalla fine della fermentazione, poi dopo un mese dal primo travaso. Terzo travaso in primavera e, a distanza di due-tre mesi, il vino è imbottigliato. Data la limitata quantità, il vino viene fornito quasi gratuitamente ai parenti o agli amici della famiglia!

Il busto di Giovanni XXIII 

Alla vista il Bianco di San Giacomo si presenta limpido, di colore giallo  paglierino scarico con riflessi verdognoli. All’olfatto si presenta con profumi floreali e fruttati, che ricordano il biancospino, la mela renetta, la pesca nettarina non ancora matura e il pompelmo. All'assaggio si presenta fresco, sapido, leggero ma di buon equilibrio e persistenza. Un vino che invita a ribersi,

 Stefano Eranio 

Ecco l’abbinamento ideale con piatti della cucina genovese: “fugassa” con l’olio, verdure ripiene al forno o fritte, frisceu, cuculli, minestrone, tortino d’acciughe e seppie in zimino. 

 

Ma non solo. Ora vi racconto qualcosa su opere ed alcuni personaggi di San Giacomo, paese dove sono nato (l’11 Marzo del 1952, dopo che mia mamma partorì al ritorno dall’Argentina). Di grande valore storico e architettonico l’oratorio fondato nel 1347, secondo solo a quello di San Siro, portato in auge dal mitico Don Cambiaso, un parroco con lo sprint.

Grappolo di Vermentino

Era stato cappellano nel porto, alla FIAT, alla SAIWA e altri importanti insediamenti. Don Cambiaso godeva meritatamente dell’ amicizia del Cardinale Siri. Ogni tanto il Cardinale veniva in privato nella taverna di Don Cambiaso per golose cene, preparate per l’occasione dal noto ristoratore "U Spurcacciun”, che finivano alle due di notte.

Un’altro merito di Don Cambiaso, e' stato quello di far scolpire il busto di Papa Giovanni XXIII ricavato dal busto di Galeazzo Ciano, eretto poi sul piazzale della chiesa. 

 Grappolo di Bianchetta Genovese 

Il 4 Giugno del 1967, migliaia di persone si recarono a San Giacomo per vedere l'inaugurazione e installazione della statua del papa buono, naturalmente patrocinata dal cardinale Siri. Un altro personaggio famoso di San Giacomo fu lo scultore Mario Roncallo, mancato qualche anno fa, autore di opere per la chiesa locale e delle 15 stazioni della Via Crucis, con l’ultima, la quindicesima, che descrive l’apparizione di Gesù risorto a San Tommaso. Forse non tutti sanno che anche il noto calciatore del GENOA Stefano Eranio, è nato a San Giacomo. All'eta di 15 anni, faceva i suoi primi allenamenti sul piazzale della chiesa.

 

VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO DOCG VITAROCCIA RISERVA 2015

di Virgilio Pronzati

 

ICARIO Società Agricola arl - Via delle Pietrose 2 -  53045 Montepulciano (SI)  - Tel 0578758845 - www.icario.it  -  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Vino Nobile di Montepulciano DOCG Vitaroccia Riserva 2015

 

Vitigni: 95% Sangiovese (Prugnolo) e 5% Colorino.  Bottiglia: 75 cl.  Alcol: 14,50%.  Lotto: 06/18. Fascetta DOCG ABEH08097655 -  Bottiglie prodotte: 4.000. Prezzo medio in enoteca: € 27,00

 

Alla vista è limpido, di colore rubino carico. Al naso è intenso e persistente, fine e ampio, con netti sentori fruttati, speziati e balsamic di mirtillo nero e ciliegia durona, pepe nero, cannella e chiodi di garofano, liquirizia e eucalipto e lieve boisè.  In bocca è secco, giustamente tannico, molto caldo, di gran corpo e persistenza. Retrogusto: vena tannica e note fruttate, speziate e balsamiche.    

 

Note: Ottimo.  Prodotto con scelte uve Prugnolo e Colorino diraspate e fatte fermentare e macerare per 26 giorni in botti d’acciaio inox a 28-30°C.  Dopo la svinatura e la fermentazione malolattica, il vino matura per 24 mesi in barriques e tonneaux di rovere francese, seguito da altri 12 mesi d’affinamento in bottiglia. Evoluzione: Già di buona armonia, ma può migliorare ulteriormente con altri 5-6 anni.

Valutazione: 88/100

Barolo DOCG 2013 - Ciabot Berton - La Morra

di Virgilio Pronzati

 

 

Azienda Agricola Ciabot Berton di Oberto Marco – Fraz. S.Maria 1 – La Morra (CN) – Italia - Tel. +39.0173.50217 – Fax. +39.0173.50217 –Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. -  www. ciabotberton.it 

 

Categoria: Rosso secco. Vitigno: Nebbiolo.  Bottiglia: 75 cl. Alcol: 14,50. Lotto: CB 03/18. Fascetta DOCG: ABEF08446009. Prezzo medio in enoteca: 45,00

 

Caratteristiche organolettiche

 

Alla vista è limpido, di colore rubino tendente al granato. Al naso si presenta intenso, persistente, fine, ampio e complesso, con netti sentori floreali, fruttati e balsamici  (rosa selvatica appassita, prugna e mandorla secche, erbe aromatiche secche di montagna menta e alloro, goudron e boisè) In bocca è secco, appena fresco, ma sapido, giustamente tannico, molto caldo, pieno ma snello, di buona persistenza. Retrogusto: vena astringente e note floreale-vegetale, fruttata e balsamica.

 

Note: Molto buono. Ottenuto da scelte uve Nebbiolo di vigneti dell’ età media di oltre 30 anni situati nelle località Bricco San Biagio, Roggeri e Rive del comune di La Morra. Vinificazione: macerazione tradizionale, con permanenza del mosto sulle bucce per almeno 16-18 giorni a 30°C in vasche di cemento vetrificatoAffinamento: 30 mesi in botti di rovere di Slavonia da 25 hl, 6 mesi in acciaio e, alcuni altri, di affinamento in bottiglia.  Evoluzione: giovane ma già di buon equilibrio. 

 

Valutazione: 89/100

 

Servirlo a 18°c in ampi calici con stelo medio.  Abbinamento gastronomico:  Brasato al Barolo, Lepre in salmì, Stufato di cinghiale, Castelmagno affinato alcuni anni.

 

 

VIAGGIO IN ALSAZIA

di Alessandra Pocaterra

 

Mi è sempre piaciuta l'Alsazia e ogni volta che ci torno aggiungo un pezzettino in più che la volta precedente  non avevo visto o vissuto.

Mi piacciono le case, la gente, i produttori il profumo che aleggia nell’aria e i vigneti ...ettari di vigneti a perdita d'occhio: perle rare e preziose.

Il sentiero viticolo “Les Perles du Vignoble” vi accompagna nel cuore dei vigneti Alsaziani attraverso 6 piccoli Comuni: Beblenheim, Bennwihr, Hunawihr, Mittelwihr, Riquewihr e Zellenberg collegati tra di loro con un servizio di pullman,  e qui si possono ammirare le bellezze uniche di questi piccoli villaggi (Wihr significa proprio “villaggio”). La via del vino in Alsazia è la più antica di Francia e d’estate si anima di feste con degustazioni di vini e prodotti tipici.

Io ho scelto di  fare “base”  a Colmar,  una cittadina in stile medievale piena di angoli incantevoli e pittoreschi. 

Dalla Stazione di Colmar partono più o meno  ogni ora  due pullman: uno della linea gialla  il “Petites boucles” (piccolo anello) che collega i 6 villaggi e, quello  della linea rossa  “La Grande Boucle” (grande anello), che fa un giro più completo e ampio e che permette di ammirare  anche le coste dei “Grands Crus”.

Girare con i pullman è sicuramente meglio per due motivi : il primo è che puoi salire a scendere quando e dove vuoi; il secondo è che nei piccoli villaggi è molto difficile trovare parcheggio. 

Le AOC Appellations d'origine contrôlée portano tradizionalmente il nome del loro vitigno e non del loro territorio.

In questa zona troviamo sette vini bianchi e 1 vino rosso o rosé:

 

Chasselas vino secco e leggero.

Sylvaner  vino rinfrescante leggermente fruttato e fresco.

Muscat d'Alsace  molto aromatico e secco.

Pinot blanc  molto  delicato.

Riesling  eccellente! Con un bouquet di grande finezza, a volte minerale o floreale.

Pinot gris un vino strutturato rotondo e con una Pai piuttosto lunga, con aromi intensi di sottobosco.

Gewurztraminer un vino corposo e strutturato (in alcuni casi leggermente amabile) con sentori di frutta : mango e litchi, di fiori o di spezie (gewurz in tedesco significa appunto “speziato”).

 

E il Pinot noir leggero e fresco,  l'unico vino rossso.

 

L'appellation AOC Alsace Grand Cru è attribuita a vini che rispondo a specifiche caratteristiche e 

cioè: delimitazione dei territori; bassa resa per ettaro; regole precise nella gestione del vigneto. 

 

Il territorio delle “PERLES DU VIGNOBLE” raggruppa 7 dei 51 Grands Crus che ci sono in Alsazia:

# Sonnenglanz (a Beblenheim) essenzialmente coltivato a Gewurztraminer e Pinot Gris

# Marckrain  (a Bennwihr e Sigolsheim) Gewurztraminer e Pinot Gris

# Rosacker  (a Hunawihr) Riesling Gewurztraminer e Pinot Gris 

# Shoenenbourg (a Riquewihr e Zellenberg) Riesling, Muscat Pinot Gris e Gewurztraminer(una   delle zone più vocate)                          

# Sporen (a Riquewihr) Gewurztraminer, Pinot Gris e Riesling

# Froehn (a Zellenberg)  domina il Gewurztraminer

# Mandelberg  (a Mittelwihr e Beblenheim) Terroir ideale per Gewurztraminer e Riesling, Pinot Gris e Muscat.

                            

 

Uno dei vini simbolo dell'Alsazia è il Crémant  (AOC Crèmant d’Alsace) che occupa circa il 25% della produzione vinicola.

 

Alla Cave di Ribeauvillé (il Villaggio delle Cicogne), ho degustato alcuni Crémant  elaborati con diversi vitigni Pinot Blanc (quello più utilizzato), Pinot Auxerrois, Chardonnay e Pinot Noir. Particolarmente interessanti quello dell'azienda Giersberger:  il loro Brut è per l' 80% Pinot Blanc e per il 20% Pinot Auxerrois   fa  12 mesi di affinamento sui lieviti, (il minimo consentito dal disciplinare è di 9 mesi),  è  fresco e  le  bollicine sono  fini e  persistenti  lo trovo ottimo come aperitivo (ma ci vedo bene anche una pasta con le vongole);  e quello dell'Azienda Binner, un Pinot Auxerrois al 75%  e Pinot Blanc e Pinot Gris al 25% ,  viene affinato per 11/12 mesi in tini di cemento. Al naso, per il mio gusto, è migliore del precedente;  (mentre in bocca preferisco Giersberger); ha sentori di pesca e fiori bianchi,  in  bocca ha  una grande morbidezza, è incisivo e ha  un finale  minerale  e persistente. Mi è piaciuto poichè è molto elegante e complesso. 

Naturalmente non poteva mancare, tra gli altri, un assaggio di Riesling Vendemmia Tardiva della Cooperativa di Ribeauvillé un vino che al naso presenta sentori di frutta matura, in bocca è  piacevole e pulito, leggermente aromatico e bene si abbina alla pasticceria secca;  (che ci hanno proposto in abbinamento al vino). 

In questo pellegrinaggio attraverso vigne, piccoli, medi e grandi produttori, posso affermare con certezza di non aver assaggiato vini né banali né tantomeno mediocri. Tutti vini con grandi personalità e fortemente rappresentativi del  territorio da cui provengono, per la maggior parte, coltivati in biodinamica o in biologico. 

Durante il mio soggiorno,  ho conosciuto produttori che porterò sempre nel cuore e li ringrazio di cuor,  sia per l’ospitalità sincera, che per aver condiviso con me una parte delle loro bellissime storie di vigna e ne cito alcuni : Leòn Baur con la sua bellissima famiglia e gli splendidi vini; i produttori  de “La cave di Ribeauvillé”; Eblin – Fuchs;  Joseph Freudenreich;  Jean Luis et Fabienne Mann con Le Mouton Bleu” un  ottimo Sylvaner (14°) con una divertente etichetta che rappresenta una pecora blu. 

L'Alsazia però, non solo per i vini ma anche per la gastronomia: come si fa a non  assaggiare la famosa tarte flambé oppure la choucroute,  la deliziosa zuppa di cavolo IGP ? E per gli amanti dei formaggi non c’è che da chiedere …

Cin cin e “à bientôt “ !!!

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