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Recensioni

IL CONSORZIO TUTELA VINI MONTECUCCO VI ASPETTA ALLE ANTEPRIME DI TOSCANA 2018

 

 

 

Anteprima Collettiva Regionale

Sabato 10 febbraio 2018, dalle 9.30 alle 17.30 @Fortezza da Basso, Firenze

 

Granaio Lorenese, Alberese (GR)

Lunedi 12 febbraio 2018, degustazioni aperte alla stampa dalle 15.00 alle 19.00 

 

 

Tornano le Anterpime di Toscana 2018, la settimana dedicata alle nuove annate dei vini toscani presentate dai rispettivi Consorzi di Tutela a un pubblico specializzato di stampa internazionale e operatori. Il Consorzio Tutela Vini Montecucco – inserito nell’Anteprima Collettiva Regionale – aprirà le giornate di degustazione con i vini di trenta aziende socie sabato 10 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze (pad. Cavaniglia), dalle 9.30 alle 17.30, in contemporanea al Buy Wine (9-10 febbraio 2018), la più grande iniziativa commerciale per il settore vitivinicolo della Regione.

 

Inoltre, lunedì 12 febbraio i vini dell’Amiata saranno nuovamente sui banchi d’assaggio del Granaio Lorenese di Alberese (GR) per una giornata di degustazioni rivolta a un pubblico selezionato di buyer (la mattina) e stampa (dalle 15.00 alle 19.00) internazionali, che avrà così modo di conoscere direttamente il territorio maremmano, le eccellenze vitivinicole e tutte le sue peculiarità. Il Montecucco, infatti, rappresenta un’altra faccia della Maremma: un gioiello enologico, sempre più alla ribalta nel palcoscenico enoico toscano e nazionale, che proviene dalle pendici del Monte Amiata, una zona il cui clima fresco e ventilato è influenzato dalle correnti in arrivo dalle aree interne dell’Italia centrale, dall’aria marina della costa tirrenica e dall’Argentario. Un microclima unico che, unendosi a un terroir ideale e al sapere “tecnico” della tradizione, fa del Montecucco un’area di enormi potenzialità e una destinazione enoturistica di eccellenza.

 

Il programma delle Anteprime di Toscana è consultabile al sito www.anteprimetoscane.it

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Il Montecucco, la nuova promessa del vino toscano, nasce dalle uve coltivate con passione nei 7 comuni della denominazione di origine controllata e garantita, la DOCG in vigore da settembre 2011: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e SeggianoNuova frontiera del vino toscano, la Denominazione, con le sue 66 aziende associate, punta a uno sviluppo che possa coniugare gli aspetti produttivi con quelli promozionali e turistici del territorio: la zona, altamente vocata alla produzione del Sangiovese, gode di  climatiche estremamente favorevoli, vicino al Mar Tirreno – da cui dista solo pochi km in linea d’aria – e all’ormai spento vulcano Amiata, che con i suoi 1.738 metri di altezza domina tutto il territorio compreso tra la Maremma, la Val d’Orcia e la Val di Chiana. Qui si sono succeduti Etruschi, Romani, Longobardi, monaci benedettini, dominio senese e la famiglia dei Medici: una stratificazione storica che ha lasciato tracce indelebili e testimonianze che ancora oggi sono visibili nei borghi, negli stupendi agriturismi e nelle dimore d’epoca, nella produzione di olio e, soprattutto, di vino. www.consorziomontecucco.it

 

 

Ufficio Stampa Consorzio Tutela Vini Montecucco:

Valentina Fraccascia, Zed_Comm
Tel: +39.02.36550569condizioni

Cell: +39.348 3633000

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

VINI ATESINI ALL’HOTEL NH DI GENOVA

Antonio del Giacco presenta Pierluigi Gorgoni

 

Di Virgilio Pronzati 

 

Dopo il successo del 1° seminario Ais sui vini Atesini tenutosi circa un anno, fa al Palazzo del Principe, alla fine dello scorso novembre è seguito il secondo incontro.  Stesso relatore ma non la sede. In quest’occasione, il dinamico Delegato di Genova Antonio Del Giacco, d’intesa col Consorzio Vini Alto Adige, ha organizzato l’importante seminario nel funzionale salone dell’Hotel NH di Genova centro.  Come di consueto, Pierluigi Gorgoni, docente presso la scuola Alma di Colorno, ha trattato in modo capillare le varie zone viticole e l’incidenza dei fattori climatici che hanno determinato dei cambiamenti nella composizione nelle uve e quindi nei vini. Cambiamenti positivi, dovuti al graduale ma continuo aumento della temperatura. Un fenomeno pressoché mondiale. Nel suo apprezzato intervento, Gorgoni ha poi condotto la degustazione di otto vini, corredandola con notizie dei rispettivi produttori.  Presenti all’evento, ben sessanta sommelier e alcuni giornalisti del settore       

 

Il salone gremito di sommelier

 

 

I vini in degustazione con le mie valutazioni

Pinot Bianco Plötzner 2016 - Cantina St. Pauls - Note: Brillante, paglierino scarico con riflessi verdolini.  Abbastanza intenso e persistente, molto fine, con sentori di acacia e narciso, prugna gialla e mela golden non matura. Secco, ma equilibratamente morbido, fresco, sapido e leggermente minerale, caldo, pieno e continuo. Già di buona armonia.

 

Pinot Bianco Sirmian 2015 della Cantina Nals Margreid - Brillante, paglierino scarico con lieve riflessi verdolini. Discretamente intenso e persistente, appena fine, con sentori di acacia, lieve liquirizia e un po’ fumé. Secco, molto fresco, sapido, minerale, caldo, pieno e molto continuo.  Discreto.

 

Terlano Pinot Bianco Pratum 2014 di Sallegg  -  Brillante, paglierino vivo con  riflessi verdolini. Intenso e persistente, abbastanza fine, con sentori di mela, e lievi di melone bianco, banana immatura e fumé. Secco, molto fresco e minerale, caldo, pieno e molto continuo.  Buono ma poco equilibrato per poca morbidezza e alta acidità fissa.

 

Pinot Bianco Riserva Klaser 2013 della Tenuta Niklas  -  Brillante, paglierino con  lievi riflessi dorati. Discretamente intenso e persistente, molto fine, con sentori di fiori montani un po’ appassiti e melissa (limone). Secco, molto fresco e minerale, lievemente caldo, snello ma continuo. Buono.

 

Pinot Grigio Porer 2015 della Tenuta Alois Lageder  -  Brillante, rosato vivo.  Discretamente intenso e persistente, abbastanza fine, ampio e composito con sentori di prugna selvatica, pepe bianco e lieve noce moscata e nocciola. Secco, discretamente fresco, minerale, sapido. Piacevole ma un po’ corto. 

  

Valle Isarco Kerner 2016 dell’Abbazia di Novacella  -  Note: Brillante, paglierino scarico con riflessi verdolini.  Intenso e persistente, composito, con sentori di mango e lieve di ananas e agrumi.  Secco, fresco e minerale, caldo, pieno e molto persistente. Giovane ma molto buono.

 

Sauvignon Puntay 2016 della Cantina Erste+Neue  -  Note: Brillante, paglierino scarico e vivo con riflessi verdolini. Intenso e persistente, discretamente fine, varietale, con netti sentori di salvia, muschio e lieve di foglia di pomodoro.  Secco, fresco, minerale, molto sapido, caldo, pieno e continuo. Giovane ma valido.

 

Gewürztraminer Sanct Valentin 2016 della Cantina San Michele Appiano -Note: Brillante, paglierino vivo con lievi riflessi verdolini. Intenso e persistente, fine, ampio, varietale, con sentori di pesca e albicocca mature e un po’essiccate, rosa e pepe bianco.  Secco, leggermente sapido, un po’ minerale, caldo, pieno e persistente.  Giovane ma già piacevole e valido.

 

 Gli otto vini degustati       

 

Due parole sull’Alto Adige

Seppure sia tra le regioni con minore superficie vitata, l’Alto Adige è tra le prime per qualità e varietà di vini. Circa 5.300 ettari compresi nelle zone vinicole Bassa Atesina, Oltradige, Bolzano e dintorni, Valle dell’Adige, Merano e dintorni, Valle Isarco e Val Venosta che, coltivati da cinquemila viticoltori, danno origine mediamente a 350.000 ettolitri, di cui il 98% Doc. Percentuale di gran lunga superiore a ogni altra regione italiana. 

Le 300 giornate di sole l’anno e un clima continentale temperato, fanno dell’Alto Adige un territorio ideale per la viticoltura e il turismo.  Molti i vitigni coltivati: venti varietà di cui più del 60% a bacca bianca e circa il 40% a bacca nera.  Fra le varietà a frutto bianco più diffuse spiccano il Pinot grigio, il Gewürztraminer, il Chardonnay e il Pinot bianco, che da sole rappresentano il 70%, seguiti da Sauvignon, Müller-Thurgau, Sylvaner, Kerner, Riesling e Veltliner.

Mentre per i rossi oltre alle due varietà autoctone Schiava e Lagrein, il Pinot nero, il Merlot, il Cabernet Sauvignon e Franc.  Un esclusivo terroir fatto da differenti condizioni pedoclimatiche dove le vigne spaziano dai 200 ai 1000 metri d’altitudine (solo il 14% della superficie dell’Alto Adige è al di sotto dei 1.000 metri di quota). Particolarità, che con il lavoro in vigna e in cantina dei produttori, fa esprimere vini recensiti nelle più importanti guide di settore, in particolare quella del Gambero Rosso, che da anni assegna ai vini altoatesini molti “Tre Bicchieri”.  Ossia il numero più alto in rapporto alla superficie coltivata.

Il "Consorzio per la tutela dei vini dell’Alto Adige", istituito nell’ottobre del 2007, conta in questo momento 155 aziende vinicole, che in totale producono più del 99% dei vini DOC dell’Alto Adige. I soci del Consorzio fanno parte delle tre associazioni che raccolgono i produttori altoatesini, ossia le cantine, le tenute vinicole e i vignaioli indipendenti.

 

ROMA ALLA SCOPERTA DEL PRIMITIVO DI MANDURIA

 

Un viaggio di gusto per conoscere le tre anime della grande doc pugliese: Primitivo di Manduria Dop, Primitivo di Manduria Dolce Naturale Docg e Primitivo di Manduria Dop Riserva 

Le aziende del Primitivo di Manduria fanno squadra e si danno appuntamento per la prima volta a Roma. Rosso Mediterraneo, questo il titolo dell’evento romano dedicato alla doc più amata della Puglia.

L'evento, promosso dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria e organizzato dall’associazione GnamGlam, si svolgerà domenica 21 gennaio nella Capitale presso l’Hotel Savoy, in via Ludovisi (traversa di via Veneto).  Diverse le aziende vitivinicole provenienti dalle province di Taranto e Brindisi pronte a presentare le loro perle enologiche a pubblico selezionato e competente.

Dalle 15 alle 16.30, l’appuntamento con il Primitivo di Manduria sarà riservato agli operatori del settore e alla stampa specializzata. Dopo il saluto del presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria Roberto Erario, dalle 17 alle 18.30, sarà la volta dell’attesa grande degustazione guidata Conoscere il Primitivo di Manduria dedicata alle tre anime della grande doc pugliese: Primitivo di Manduria Dop, Primitivo di Manduria Dolce Naturale Docg e Primitivo di Manduria Dop Riserva. (prenotazioni: 366.9714107 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).Infine, dalle 16.30 alle 22.30 le porte si apriranno al pubblico degli enoapassionati.

I visitatori potranno così, presso i banchi d’assaggio, conoscere le diverse aziende con le loro etichette di Primitivo di Manduria abbinate a prodotti gastronomici.

Un grande evento a Roma per raccontare il Primitivo di Manduria, un viaggio in un territorio vitivinicolo -  che abbraccia Taranto e Brindisi, per un totale di 3.140 ettari di vigneti tra terra e mare – dove il vino sembra assimilarne la cultura e incorporarne i profumi e i sapori.

Per informazioni è possibile telefonare al numero 366.9714107 o inviare una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Le aziende del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria partecipanti:

Agricola Erario

Cantine Lizzano

Cantine San Marzano

Cantolio

Feudi San Gregorio

Masca del Tacco

Plinania

Produttori di Manduria

Vespa Vignaioli per Passione

Vigne Monache

  

www.consorziotutelaprimitivo.com

Ufficio stampa

Daniela Fabietti 3351979415

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CANTINA VALPANTENA SFONDA QUOTA 50 MILIONI

 

Numeri record per l'azienda di Quinto di Verona che aumenta del 18,5% il riparto ai soci e sostiene iniziative sociali e culturali sul proprio territorio

Bilancio record per Cantina Valpantena Verona, azienda cooperativa tra i principali attori della denominazione Valpolicella di cui rappresenta circa il 10% della produzione totale. L'assemblea dei soci nei giorni scorsi ha approvato il bilancio 2016-2017 (chiuso il 31 agosto) con un fatturato consolidato di 50.008.622, il 5,68% in più rispetto all'anno precedente. Le vendite sono state dirette per oltre il 60% all'estero, con la Danimarca che si conferma il primo mercato, seguita da Svizzera, Gran Bretagna, Germania e Olanda.

La remunerazione ai circa 360 soci conferitori è cresciuta del 18,5% rispetto all'anno precedente, con un prezzo medio delle uve di 130 euro al quintale. Merito anche di un'annata particolarmente favorevole in cui sono stati raccolti, tra aziende associate e terreni gestiti direttamente dalla cantina, oltre 107.000 quintali di uve, con una reddito medio dei vigneti della denominazione Valpolicella che supera i 20 mila ad ettaro. L'azienda ha quindi accantonato un utile di 2.028.000 (+36% rispetto all'anno scorso) che ha portato il patrimonio consolidato a sfiorare i 20 milioni di euro (19.755.000). Durante l'anno appena concluso l'azienda diretta da Luca Degani ha compiuto importanti investimenti, come l'acquisto dello stabile del punto vendita diretto a San Giovanni Lupatoto e del centro di appassimento a Montorio che la rende autonoma per questa importante fase di lavorazione delle uve.

Nel bilancio si evidenzia anche il ruolo di sostegno al territorio compiuto da Cantina Valpantena, che appoggia attraverso sponsorizzazioni e omaggi associazioni culturali, sportive e aggregative operanti nel proprio territorio. Tra le manifestazioni sostenute: Tocatì giochi antichi, le corse podistiche Christmas Run e Rainbow Young Run e l'evento annuale dell'Associazione Nazionale Alpini. Cantina Valpantena è infatti un'azienda fortemente radicata su un'area circoscritta: l'85% dei soci risiede nel comune di Verona (per la maggior parte tra Val Squaranto, Montorio e Quinto di Verona) la quota restante per lo più nel comune limitrofo di Grezzana ed è leader assoluto della sottodenominazione Valpolicella Valpantena.

"Come cooperativa agricola – spiega il presidente Luigi Turco – ci sentiamo debitori verso il territorio che ci fornisce il prodotto che trasformiamo e vendiamo. Una comunità coesa che vive in un territorio relativamente piccolo e circoscritto a cui sentiamo il dovere di restituire ricchezza attraverso il sostegno a tante associazioni che operano con persone svantaggiate o semplici manifestazioni culturali, nella consapevolezza che il benessere di una comunità non è solo quello materiale".

Nella stessa direzione va quindi l'impegno dell'azienda per il rispetto ambientale, reso possibile, tra l'altro, dall'adozione del protocollo Tre Erre (riduci, risparmia,

rispetta) promosso dal Consorzio della Valpolicella con lo scopo di utilizzare pratiche agronomiche che riducono l'utilizzo di prodotti chimici. In direzione della valorizzazione della biodiversità va invece la ricerca su cui Cantina Valpantena è impegnata per l'identificazione e la riproduzione del vitigno autoctono Elmo.

"Il nostro impegno per il futuro – conclude Turco – è quello di consolidare la crescita che ci ha portato negli ultimi 15 anni a passare da 11 a 50 addetti. Oggi il nostro marchio è più conosciuto all'estero che in Italia, vogliamo affermarci anche nel nostro paese e ribadire il ruolo di azienda guida del proprio territorio".

Cantina Valpantena

Cantina Valpantena Verona è nata nel 1958 e si è consolidata in breve tempo attirando a sé quasi interamente la produzione del territorio che si estende tra la Valpantena e la Val Squaranto. Oggi conta 250 aziende agricole associate e copre un’estensione di 780 ettari di vigneto. A queste, dal 2003, si sono aggiunte circa 110 aziende olearie con 200 ettari di oliveto, grazie alla fusione con l’Oleificio delle Colline Veronesi che ha dato origine ad un importante polo oleovinicolo con un numero complessivo di 360 aziende associate. La produzione annua supera le 9.500.000 bottiglie per un fatturato che nel 2017 è stato di 50 milioni di Euro, generato per oltre il 60% dall'export.

Michele Bertuzzo Tel 347/9698760

 

 

GIANNI FABRIZIO RACCONTA I BAROLO AI SOMMELIER FISAR DI GENOVA

 Gianni Fabrizio con il Delegato Mattia Briganti, la chef Rosita Guiso e i due sommelier 

 

Una delle ultime serate d’assaggio del 2017 promosse dal bravo e dinamico Delegato Fisar Mattia Briganti, si è svolta nella sede sociale Il Circolo Culturale Quadrilatero con la presenza di Gianni Fabrizio. Un vero e proprio personaggio del mondo enologico: giornalista specializzato in enologia, collabora al Gambero Rosso e alla Guida dei vini, e tra i più preparati degustatori nostrani.

 

Cinque i Barolo in degustazione:

 

Brezza Vigna Sarmassa 2013 (Barolo)

Guido Porro Vigna Lazairasco 2013 (Serralunga)

Belcolle Monvigliero 2013 (Verduno)

Boroli La Brunella 2013 (Castiglione Falletto)

Paolo Conterno Barolo Ginestra 2009 (Monforte)

Di ognuno, Gianni Fabrizio ne ha illustrato compiutamente l’annata, zona, terreni, vinificazione, affinamento, caratteristiche organolettiche, corredando il tutto con interessanti note.  Una lezione che ha ampiamente soddisfatto i sommelier presenti.

 

Terminata la degustazione, tutti a tavola per assaporare le golosità di Rosita (patronne e cuoca del Circolo):

 

Lonza tartufata

Tajarin salsiccia e zucchine

Brasato al barolo

Parmigiano Reggiano di 72 mesi

 

Il servizio dei vini è stato curato dai bravi sommelier Maurizio Balbiano e Gianni Silvestri proprietario del bar Willy in via  Rolando.

 

 

VINO: DAL 1° GENNAIO IL CHIANTI SI POTRA' IMBOTTIGLIARE SOLO IN TOSCANA

Il presidente Busi "E' un cambiamento storico per garantire la tracciabilità del prodotto, maggiori e tempestivi controlli e conseguentemente maggiore tutela del consumatore"

"Dal 1° Gennaio 2018 dopo lungo iter amministrativo, entrerà in vigore a tutti gli effetti la modifica dell’art. 5 comma 1 del disciplinare di produzione Vino Chianti nel quale si prevede che il vino Chianti DOCG si potrà imbottigliare, fatte salve le deroghe ed i diritti acquisiti nel tempo dalle aziende imbottigliatrici, soltanto in Toscana per garantire maggiore tracciabilità, maggiori e tempestivi controlli del prodotto, tutelando così il consumatore" E' questa in sintesi la novità introdotta nel disciplinare di produzione del Vino Chianti docg.

"Si tratta della modifica della delimitazione della zona di vinificazione, invecchiamento imbottigliamento e affinamento - spiega Giovanni Busi, Presidente del Consorzio Vino Chianti – in quanto fino ad oggi infatti era possibile imbottigliare il nostro vino Chianti in tutto il mondo. Dal 1 gennaio 2018 grazie a questa modifica al disciplinare di produzione si potrà imbottigliare esclusivamente in quasi tutto il territorio della Toscana".

Non riguarderanno questo provvedimento, come previsto dalla regolamentazione dell'Unione Europea, le aziende confezionatrici ubicate fuori della Toscana che hanno già acquisito il diritto: cioè coloro che imbottigliano Chianti per almeno due anni negli ultimi cinque. In questo modo sarà però possibile bloccare ogni nuovo imbottigliatore con sede fuori dalla regione Toscana garantendo un maggiore controllo dell'intera filiera e dell'effettiva qualità del vino imbottigliato. 

Per adesso, dopo l’approvazione in sede nazionale, operiamo in regime di “Etichettatura transitoria” in attesa che il fascicolo con la modifica in argomento, venga approvato in via definitiva in sede comunitaria, i cui tempi non sono al momento quantificabili.

Auspichiamo che la modifica apportata al disciplinare, che va essenzialmente verso la tutela del consumatore, venga approvato in sede comunitaria senza ulteriori rinvii o altro, ponendo in secondo piano la logica di non porre limiti alla attività imprenditoriale e della circolazione interna delle merci.

"E' un passaggio fondamentale per il futuro del vino Chianti - continua Busi - che arriva in un momento in cui è sempre più necessario tutelare il consumatore attraverso un filiera controllata e garantita. Con questa modifica poniamo fine ad una discussione che si trascina da oltre quindici anni e che permetterà di difendere con maggiore forza il nostro prodotto."

 

 

Galli Torrini

CEMBRANI DOC 

Tantissimi Auguri da tutti noi!  Venite a trovarci in #ValdiCembra. Siamo aperti tutti i giorni e a turno durante le Feste

 

23 dicembre: Villa Corniole, Zanotelli, Distilleria Pilzer, Distilleria Paolazzi, Agritur e Vini Simoni


24 dicembre mattina: Zanotelli e Distilleria Paolazzi


25 dicembre: Agritur e Vini Simoni

26 dicembre: Distilleria Paolazzi


31 dicembre mattina: Zanotelli e Agritur e Vini Simoni

1° gennaio 2018: Agritur e Vini Simoni


6 gennaio mattina: Zanotelli, Distilleria Paolazzi e Agritur e Vini Simoni


7 gennaio mattina: Zanotelli, Distilleria Paolazzi e Agritur e Vini Simoni

Le spedizioni dal nostro sito www.shop-cembranidoc.it
non si fermano!!!

 

 

 

 

 

 

 

VINO. SCHENK ITALIAN WINERIES PROTAGONISTA DEL BRINDISI ITALIANO



Simoni, AD Schenk: “Un 2017 ricco di conferme, anche la critica di settore premia le nostre scelte”

“Il 2017 è stato per noi un anno positivo e ricco di conferme – commenta Daniele Simoni, Amministratore Delegato Schenk Italian Wineries  “Il forte legame col territorio, punto focale del nostro percorso, unito all’impegno e alle competenze di tutto il nostro staff, fa di Schenk Italian Wineries un gruppo solido e strutturato, capace di esprimere al meglio le peculiarità dell’Italia del vino attraverso prodotti che sempre più conquistano consensi nel mercato interno e all’estero. Ne danno prova non solo gli ottimi risultati consolidati, ma anche l’attenzione da parte della critica di settore”.

Prestigiose guide, quali il Gambero Rosso e la Guida Oro - I Vini di Veronelli, hanno infatti premiato la costante ricerca di qualità del gruppo Schenk Italian Wineries. “Essere presenti in alcune tra le più autorevoli guide di settore, con una selezione di prodotti che spazia da nord a sud Italia, è per noi motivo di soddisfazione” – commenta Simoni – “un ottimo stimolo a proseguire nella direzione intrapresa. Il nostro miglior auspicio è che durante questo Natale e le prossime festività, il brindisi sia tutto italiano, magari con i vini di Schenk Italian Wineries che, spaziando tra le regioni più vocate alla viticoltura, possono offrire un’ampia scelta di prodotti in grado di soddisfare ogni esigenza e gusto”.

Ecco alcuni consigli di abbinamenti per accompagnare le portate delle feste, in un’ideale viaggio enogastronomico lungo lo Stivale, con i nostri vini presenti nelle guide: il Pinot Grigio A.A. Kellerei Aurer 2016 e l’Amicone Bianco Veneto IGT sapranno accompagnare le pietanze a base di pesce. Per gli opulenti primi piatti della tradizione e menù a base di carne saranno perfetti il nobili di Montepulciano, come il Pagliareto 2014, premiato con i due bicchieri dal Gambero Rosso, o il Primitivo Salento IGT Masso Antico recensito dalla guida ai vini di Veronelli. Per chi predilige le calde note di un rosso siciliano, la stessa menziona il Gergenti Nero d’Avola Sangiovese Terre Siciliane IGT. Per concludere, o iniziare, con i prosecchi Bacio Della Luna.

 

Claudia Arrighini
Press Office

 

 

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