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Recensioni

L’EDITORIA ITALIANA SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE: VENDUTE ALL’ESTERO IL 12% DELLE NOVITÀ PUBBLICATE OGNI ANNO

 

 

I numeri presentati a Più libri più liberi

Levi: “Essenziale il supporto alla piccola editoria. E adesso puntiamo a Francoforte 2024”

Ferro: “L’ICE da anni al fianco dell’editoria italiana per promuoverne l’internazionalizzazione”

Cappello (CEPELL): “La competitività dell’editoria italiana passa dall’andare oltre il mercato nazionale”

 

Un’industria del libro che guarda sempre più all’estero, ma che ha ancora bisogno, specie per la piccola e media editoria che ha sofferto di più la chiusura delle fiere internazionali causa Covid, di servizi per affermarsi sui mercati internazionali. Nel 2020 la vendita di diritti è stata pari a 8.586 opere, +0,2% rispetto al 2019. I piccoli e medi editori però (tra i 9 e i 100 titoli pubblicati all’anno) pesano su questo numero per una quota del 9%, in calo di tre punti percentuali rispetto l’anno precedente.

Sono i numeri presentati a Più libri più liberi, Fiera nazionale della Piccola e Meda Editoria di Roma organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) durante l’incontro del programma professionale Oltre Chiasso. La dimensione internazionale dell’editoria italiana, in collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura (CEPELL), con il sostegno di ALDUS UP, programma finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di Europa Creativa.

“L’accompagnamento degli editori all’estero, specie quelli medio e piccoli, è da sempre uno dei nostri primi obiettivi – ha spiegato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi –. Lo conferma anche quest’anno Più libri più liberi, con il Rights Centre, in programma ieri e oggi, e il fellowship program in collaborazione con Bologna Children's Book Fair: un calendario di attività per gli editori stranieri volto alla scoperta e al dialogo con il mondo del libro italiano per giovani lettori. All’orizzonte, l’appuntamento più rilevante è Francoforte 2024, l’edizione della Buchmesse che vedrà l’Italia ospite d’onore: un appuntamento per cui già siamo al lavoro da tempo”.

"Più libri più liberi torna in presenza a favore dell'editoria, particolarmente delle piccole e medie case editrici, e lo fa in un momento di grande transizione verso modelli di consumo orientati al digitale dove forte è la necessità di internazionalizzazione – afferma Carlo Ferro, Presidente di ICE Agenzia. –. Il libro è ancora oggi uno dei mezzi di diffusione per eccellenza della cultura: lo è in senso sincronico a tutti i livelli sociali ma anche in senso diacronico, quale testimone della civiltà e della società nel tempo. Con questa consapevolezza, il Sistema paese è a fianco dell'industria di settore e come ICE Agenzia abbiamo confermato il nostro supporto. In particolare, per questa edizione porteremo a Roma un folto gruppo di operatori esteri, provenienti da 13 Paesi. È un impegno importante alla luce delle condizioni sanitarie che ancora caratterizzano molte aree geografiche. Grazie agli organizzatori e un grande in bocca al lupo alle aziende partecipanti”.

“In un mondo in cui i processi di consumo culturale – compreso il consumo di “lettura” – passano quasi tutti attraverso quella terra senza confini fisici e senza barriere linguistiche che è la rete - dichiara Angelo Piero Cappello, direttore del CEPELL – pensare esclusivamente in termini di ‘mercato nazionale’ sarebbe un grave errore; l’orizzonte internazionale della lettura dovrà essere l’obiettivo assunto dalle politiche pubbliche di sostegno e promozione del libro italiano nel mondo se intendiamo continuare a mantenere competitiva la qualità dell’editoria italiana sugli scenari internazionali”.

Sempre più internazionali. Nel 2020 la vendita di diritti ha riguardato il 12% della produzione editoriale di novità. Nel 2001 solo il 4% dei titoli pubblicati trovavano interesse da parte delle case editrici straniere. Battuta d’arresto, invece, per l’import: sono state 9.127 le opere di autori stranieri acquistate dagli editori italiani, in calo del 6%, flessione che va comunque commisurata alla più generale riduzione dei titoli pubblicati durante l’anno. L’Italia si conferma un Paese molto aperto verso le culture e le letterature straniere, un Paese che traduce molto e che però, con il passare degli anni, dipende meno dall’estero. Dal 1997 al 2020 le opere di autori italiani sono cresciute del 56%, le traduzioni del 24%. Nel 1997 era tradotta una novità ogni 4 pubblicate, oggi «solo» il 17%. Nel 2020 si è tradotto soprattutto dall’inglese (62% di tutte le traduzioni), dal francese (16%), dal tedesco (7%) e spagnolo (4%).

Import ed export: i dati e i generi. Sul lungo periodo, si conferma il trend che porta verso il pareggio tra esportazioni e importazioni (ad oggi più numerose): negli ultimi 19 anni le prime sono cresciute a un tasso medio annuo del 19,9%, le seconde del 4,3%. Compriamo ancora diritti di edizione da editori stranieri più di quanti ne riusciamo a vendere, ma in alcuni settori come libri per bambini, illustrati e saggistica la situazione è già capovolta. Nel dettaglio: nel 2020 l’import della narrativa è stato di 3.349 opere, l’export di 2.420. Nel settore bambini e ragazzi l’export è di 2.812 opere, l’import di 2.190, nella saggistica export a 2.027 e import a 1.460, infine negli illustrati l’Italia ha venduto all’estero 712 opere e ne ha acquistate 93. L’Europa, con 5.914 opere acquistate, resta di gran lunga il primo mercato di sbocco, con il 69% dei titoli venduti all’estero. La Spagna ne ha acquistati 1301, segue la Francia (917), la Polonia (650), la Germania (591) e il Regno Unito (237).

Il mercato dei piccoli e medi. Se prendiamo in esame i piccoli e medi editori (9-100 titoli l’anno), vediamo come la vendita di diritti li abbia riguardati, nel 2020, solo per il 9% dei titoli ceduti, ovvero 772, in netto calo rispetto ai 1.228 del 2019. Il trend degli anni precedenti, tuttavia, segna una crescita continua che probabilmente si è bloccata per l’eccezionalità del primo anno di pandemia. Il numero medio di transazioni per ogni editore è di 3,1, quindi abbastanza basso da rendere ogni singola operazione costosa. Le co-edizioni. Il 2020 ha segnato una battuta d’arresto anche per le co-edizioni, in calo del 65%, ma che con 10.37 opere rimangono un comparto rilevante per l’internazionalizzazione dell’editoria italiana: erano 2.987 nel 2019.

 

Associazione Italiana Editori 
Daniela Poli Tel 02 89280823 - cell. 335 1242614 

I “VENERDI A PÂXO” DA COMPAGNA

 

VENERDI’  26  NOVEMBRE  2021  ALLE  ORE  17,00  A  PALAZZO  DUCALE

SALA BORLANDI – SOCIETA' LIGURE DI STORIA PATRIA

(da piazza De Ferrari, atrio primo loggiato, seconda porta a sinistra piano terra)

 

A COMPAGNA PRESENTA IL LIBRO DI 

 

Bruno Giontoni e Franca Balletti

 

 I Feudi imperiali della Val Trebbia

Società e territorio tra Genova e Piacenza

De Ferrari Editore

Conoscere la storia per salvaguardare e valorizzare

le testimonianze ancora esistenti e progettare il futuro

 

 La presentazione sarà tenuta dagli Autori

con la collaborazione del gruppo de "I Venerdì da Compagna"

coordinato da Francesco Pittaluga, con Isabella Descalzo e Luigi Lanzone.

 

L’ingresso è libero ma, nel rispetto delle norme vigenti, per partecipare all’evento è richiesta la Certificazione Verde Covid19 ed è necessario prenotarsi inviando una e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro la mezzanotte di mercoledì 13 ottobre. Le prenotazioni saranno accettate e confermate fino all’esaurimento dei posti disponibili.

É USCITA VITENDA 2022: L'AGENDA DEL VITIVINICOLTORE

 

Vitenda, l’agenda del “Vitivinicultore”, giunge quest’anno alla ventisettesima edizione. Il volume si rinnova ogni anno, ma conserva la propria tradizione di utile strumento per viticoltori e produttori vinicoli. Al suo interno sono presenti numerosi articoli di viticoltura ed enologia scritti da esperti del settore provenienti da tutt’Italia, che quest’anno affrontano temi riguardanti i trattamenti per quanto riguarda la viticoltura e la vinificazione in bianco per la cantina. La parte interna, dedicata al calendario, è ricca di notizie, bibliografie, definizioni, proverbi e descrizioni delle infestanti che possono svilupparsi in vigneto. Inoltre, come ogni anno, una piccola sezione è riservata ai “Cento anni”, ossia piccoli estratti de “Il coltivatore” scritto da Ottavi un secolo esatto fa, che spesso fa sorridere per la sua sorprendente attualità. Non mancano “Un salto in biblioteca”, in cui sono recensiti i libri che ci sono stati forniti dalle case editrici inerenti il mondo vitivinicolo, e “INSIEME”, una rassegna degli eventi e delle manifestazioni che hanno come minimo comune denominatore il mutualismo e la solidarietà e il vino come collante. Nuovissima è la presentazione riferita ai video che Vit.En. ha realizzato su YouTube durante l’anno e che possono essere visualizzati scansionando i QR code.  Per visionare gli estratti del volume e ordinarlo, consultare il sito www.viten.net dove troverete anche informazioni in merito ai corsi di viticoltura proposti dalla Vit.En. 

 

Per l'acquisto:

VIT.EN. Centro di Saggio e Casa Editrice specializzati in viticoltura ed enologia

Via Bionzo 13bis

14052 Calosso (AT), Italia

tel. e fax 0141 85 34 79

 

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Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per informazioni sulle pubblicazioni, sui corsi e sulle inserzioni pubblicitarie su Vitenda

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Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  per gli eventi, la comunicazione e le recensioni dei libri

 

http://www.viten.net/opere/vitenda-2022

STORIE DEI COMPLESSI MUSICALI NELLA GENOVA DEGLI ANNI ’60 E ’70

 Lunedì 15 novembre 2021 alle ore 18.00 nella sala eventi Feltrinelli all’Albergo dei Poveri, verrà presentato il libro

 

STORIE DEI COMPLESSI MUSICALI NELLA GENOVA DEGLI ANNI ’60 E ’70

Autore: Claudio Sciaccaluga

Editore: LIGURPRESS – Genova

Prefazione a cura di Aldo De Scalzi

 

INGRESSO LIBERO

 

NOTA.  Per   accedere   alla   sala   della   presentazione   occorre esibire il green pass, indossare la mascherina e mantenere le distanze di sicurezza.

Questo non è un libro di storia, né un trattato di musica o di costume, non è un rapporto socio-culturale di un periodo, ma semplicemente un testo che contiene ricordi legati ai miei anni giovanili, al fascino che ho subito dalla musica, condividendo questa passione con alcuni amici.

Ho voluto contestualizzare quel periodo legandolo al mio mondo della musica, genovese, di Priaruggia in particolare, per rappresentare quello spaccato di vita che ci ha visto crescere, passare dal mondo adolescenziale alla vita delle assunzioni di responsabilità: il lavoro e la famiglia.

 

 

Ricordando, soprattutto, quei giovani che, come me, suonavano e cantavano nei “complessi” che in ogni cantina provavano a fare musica e definiti “minori” soltanto perché non hanno raggiunto la notorietà di altri, perché non avevano i mezzi o perché hanno avuto minor capacità di esprimersi o perché il talento non c’era.

Sono riportati, sotto forma di schede, le formazioni correlate da foto ed aneddoti, di quasi 200 “complessi” e di altri 30 solamente il nome, perché non sono riuscito ad avere contatti.

Il libro contiene qualche curiosità, come la nascita dell’arteria cittadina “pedemontana”, la costituzione delle S.O.M.S., la soppressione dell’E.N.A.L., strumentazione dell’epoca ed altro.

 

Claudio Sciaccaluga

Franco Bampi

VITIGNI, VINI RARI E ANTICHI. LE UNICITÀ DELL'ITALIA ENOICA

Ivano Asperti, scrittore del vino, ci propone in questa opera ponderosa l’esito di un lungo lavoro di ricerca, studio, selezione e assaggi. “Vitigni, vini rari e antichi” è costruito con la pazienza di un ricercatore attento e con l’entusiastica determinazione di chi è mosso, prima di tutto, dalla passione.

Un’opera importante, anzi necessaria che va a integrarsi alla già nutrita biblioteca relativa alla viticoltura e alla civiltà del vino.

L’autore riporta alla luce, con schede storiche e tecniche di puntuale esattezza, oltre 290 vitigni territoriali, alcuni dei quali coltivati in piccolissimi fazzoletti di terra in ogni latitudine e longitudine del Bel Paese.

Un’opera fondamentale che interesserà i tanti appassionati, ma che si pone anche come riferimento di consultazione e approfondimento per gli operatori del settore, certo stimolando anche altri vignaioli di nicchia a proporsi in termini più riconosciuti e visibili.

Le 400 pagine riportano alla luce una ricchezza storico viticola italiana, che una nicchia di coltivatori ‘di frontiera’ sta coraggiosamente tentando di salvaguardare e di proporre all’attenzione di una nuova economia sempre più attenta alla salvaguardia dei prodotti identitari e di filiera.

 

 

INTRODUZIONE

 

È appunto l’enorme varietà nazionale, che forse oggi lascia un leggero disorientamento per alcuni, che mi ha portato a valutare e capire quale fosse realmente il patrimonio enoico nazionale. Cercare così le origini di ciò che siamo sarà un modo per incontrare gli altri.

Effettuare un vero giro d’Italia alla scoperta di ogni varietà sarebbe realmente una impresa esageratamente ardua. Ho voluto così definire delle linee guida, che dessero la percezione reale di quale sia il panorama ampelografico riconosciuto, che viene tradotto in vino. Indipendentemente dalle annate, sappiamo di essere tra il primo e secondo posto per la quantità di vino prodotta al mondo. Così mi sono chiesto quanti fossero i vitigni di cui possiamo vantare la produzione, poiché anche per questo aspetto primeggiamo. 

(continua)

 

TITOLO: Vitigni, vini rari e antichi. Le unicità dell'Italia enoica

AUTORE: Ivano Asperti

COLLANA: Interferenze

FORMATO: 16,8x23,5 cm

PAGINE: 400

PREZZO: 25 euro

ISBN: 978-88-99876-18-0

EDITORE: Cinquesensi

 

IN TUTTE LE LIBRERIE

DAL 18 NOVEMBRE

IL "QUINTETTO D'ISTANBUL" IN TOUR!

Il "Quintetto d'Istanbul" in tour! Le tappe di ottobre

Updating on the Italian book tour of The Istanbul Quintet, a creative nonfiction on the writing life in trascultural mode

(also in English in Transcultural Writers & NovelsPurdue UP).

 Continua il tour italiano del Quintetto d'Istanbul.

Ecco le tappe di ottobre e qualche immagine degli incontri già avvenuti.

Ringrazio tutti per la calorosa partecipazione e vi invito a seguirmi anche via

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Il "Quintetto" a Genova

L’Associazione Amici di Palazzo della Meridiana invita alla presentazione del libro di Arianna Dagnino Il quintetto d'Istanbul (Edizioni Ensemble) nell'affascinante cornice di Palazzo della Meridiana (Sala 900, Via di S. Francesco 4, Genova). Sarà la giornalista Giulia Cassini a moderare la conversazione tra l'autrice, la Prof.ssa Laura Salmon (Università di Genova) e il pubblico.

Mercoledį 6 ottobre, ore 18.00.

Ingresso libero previa registrazione: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Il "Quintetto" a Milano

ASERI (Alta Scuola di Relazioni Internazionali) è lieta di presentare

Il quintetto d'Istanbul. Confluenze e intrecci tra vita e scrittura nella transculturalità di Arianna Dagnino.

Giovedì 14 ottobre, ore 18.30

In Università Cattolica (Via San Vittore 18, Milano) e ONLINE.

Introduce:
Prof. Vittorio Emanuele Parsi, Direttore ASERI

Intervengono:

Prof. Arianna Dagnino, University of British Columbia (Vancouver, Canada)
Dott. Stefano Vastano, giornalista (la Repubblica, Berlino)
Dott. Paolo Maria Noseda, interprete e traduttore

Giovedì 14 ottobre, ore 18.30.

Ingresso libero previa registrazione:

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Registrati qui
 

Il "Quintetto" sul Lago di Lugano

Il 15 ottobre l'emozione della narrazione di Arianna Dagnino si rinnova al Botel nell'ambito del progetto CARAVANSERAI4.0.

Per una sera il Lago Ceresio, specchio d'acqua transnazionale, potrà essere un surrogato del Bosforo, specchio d'acqua transcontinentale.

L'autrice in dialogo con Marco Giovannelli, direttore di Varese News.

 "Un caravanserraglio aperto ai nomadi digitali, agli smart workers, agli studenti, agli artisti, ai creativi, ai liberi pensatori, agli Scapigliati, ai Dadaisti, ai normali e a tutti quei viaggiatori con la 'Via Della Seta' nel proprio DNA".

Venerdi 15 ottobre, ore 18.00 al Botel di Porto Ceresio (Lago di Lugano, Varese) e ONLINE.

Informazioni
 

Il "Quintetto" a Torino

All'interno della programmazione del "Salone Off", incontro organizzato presso l'Università di Torino con le Prof.sse Carmen Concilio e Donatella Badin(Sezione di Anglistica e Americanistica) in collaborazione con Camilla Valletti (L’Indice dei Libri del Mese).

Lunedì 18 ottobre ore 12.00.

Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne, Complesso Aldo Moro, Palazzina A, Aula s1; anche online via Webex.

Ingresso libero, Green Pass obbligatorio.

Segui l'evento ONLINE a questo link.

Informazioni
 

Il "Quintetto" a Venezia

Chiude il tour italiano la presentazione del Quintetto all'Università Cà Foscari, in presenza dell'autrice e della Prof.ssa  Susanna Regazzoni.

Mercoledì 20 ottobre ore 16.30.

Maggiori informazioni verranno fornite prossimamente sul mio blog.

Le tappe già fatte

Il "Quintetto" a Sestri Levante

Arianna Dagnino ha dialogato con Letizia Cavicchioli sulla splendida terrazza panoramica dell'ex Convento dell'Annunziata (18 settembre 2021). Ha introdotto: Simona Bo (Direttrice Sistema Bibliotecario).

Si ringrazia il Comune di Sestri Levante per l'organizzazione dell'evento.

Il "Quintetto" a Bologna

 L'autrice ne ha discusso con:
Fulvio Pezzarossa (Università di Bologna)
Andrea Gazzoni (direttore della collana Transculturazione di Edizioni Ensemble)

(29 settembre 2021).

Evento oganizzato dalla Libreria Modo Infoshop presso Il Giardino del Guasto(Via del Guasto 1,  Bologna).

La recensione

di Simonetta Ghirlanda

 

"Mi sono trovata fin da subito trasportata in un gioco sapiente di confluenze e dissolvenze dove vite, lingue, paesaggi, riflessioni, ricerche, disincanto si compenetrano come fluidi di densità e colori diversi per poi disperdersi nel mare aperto. Ho trovato la scelta narrativa di questo studio una veste perfetta per gli argomenti trattati con estrema lucidità e spirito della scoperta, senza mai cadere nella trappola dell’autocompiacimento.

Anche i vari personaggi intervistati da Arianna Dagnino, tutti concordi nel considerare quasi un ossimoro l’etichetta di transculturale, hanno sconfessato un mio pregiudizio iniziale che li vedeva come incarnazione di un ostentato elitarismo: i poliglotti, quelli che, sbarazzatisi di ogni fastidioso vincolo relazionale, hanno viaggiato e capito tutto del mondo, abili nel nascondere il loro sentimento quasi di compatimento verso chi ancora sente di appartenere ad un luogo, ad una cultura. Da quello che trapela nel libro, le questioni e le personalità sono molto più complesse e sfuggenti, camaleontiche come le definisce l'autrice.

E proprio quando pensi di aver intrappolato la farfalla nel retino, ti rendi conto che quelle che sembravano ali erano forse foglie o forse ombre su un muro."

 

Leggi le altre recensioni sul blog.

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"Il quintetto d'Istanbul" in breve

Uno scrittore transculturale è un neonomade, un poliglotta, un dispatriato, un instancabile viaggiatore. Si adatta ai vari ambienti culturali in cui scrive e che descrive, ed è così che fa cultura, che la reinventa per il nuovo secolo. Arianna Dagnino incontra in queste pagine cinque scrittori transculturali, il suo Quintetto: nell’anno delle frontiere chiuse, dialoga su un treno per Istanbul con Ilija Trojanow, sorseggia una tazza di çay con Brian Castro, è nuda tra i vapori di un bagno turco con Inez Baranay, veleggia a bordo di un caicco con Alberto Manguel, conversa sognante all’ombra della Torre di Galata con Tim Parks. Pronunciate in una sorta d’immaginario salotto letterario sulle rive del Bosforo, all’incrocio tra Europa e Asia, le parole di questa nuova specie di scrittori sono il materiale alluvionale sul quale si va edificando la nuova corrente letteraria del Transculturalismo.

L'autrice in breve

Arianna Dagnino (genovese di nascita e di spirito) è scrittrice, giornalista, traduttrice letteraria e docente alla University of British Columbia di Vancouver, in Canada. Ha vissuto in Inghilterra, nell’ex Unione Sovietica, negli Stati Uniti, in Sudafrica e in Australia, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Letterature Comparate presso la University of South Australia. Ha collaborato con importanti case editrici italiane e le maggiori testate giornalistiche nazionali (“La Stampa”, “Il Corriere della Sera”, “L’Espresso”). E’ autrice dei romanzi transculturali Fossili (Fazi, Roma) e The Afrikaner (Guernica, Toronto) e di numerosi saggi sull’impatto dell’innovazione tecno-scientifica e delle dinamiche socio-culturali innescate dalla globalizzazione così come di articoli per le più quotate riviste nel campo della letteratura comparata e degli studi transculturali. 

Sito web & Blog
 

Il Quintetto d’Istanbul (Ensemble, Roma), racconto letterario a cinque voci su come si vive tra scrittura e transcultura.

 

“Mio padre suonava il jazz, a vent’anni, nell’Italia del dopoguerra, senza un soldo in tasca ed echi d’America nelle orecchie. Avrebbe voluto emigrare in Australia come suo cugino, ma…” (Il Quintetto d’Istanbul)

 

"In questo libro stimolante Arianna Dagnino identifica una schiera di scrittori che, con la facilità con cui si muovono tra domicili, lingue e culture, si ritrovano più avanti di altri nell'esprimere una nascente sensibilità transculturale. In una serie di interviste, intervallate da estratti dei suoi diari di viaggio e sottoposte a un lieve processo di rielaborazione narrativa condotto con la mano abile del romanziere, Dagnino presenta le riflessioni di cinque scrittori sulla loro genesi, la loro situazione attuale e i loro obiettivi futuri in un mondo sempre più globalizzato – riflessioni tanto interessanti quanto lungimiranti [... ]. Il Quintetto è un contributo significativo allo studio della metamorfosi della cultura letteraria nel tempo della dissoluzione dei confini culturali.” J.M. Coetzee, Premio Nobel per la Letteratura

"Il Quintetto d'Istanbul"
 

 

Dove trovare il "Quintetto"

 

In libreria su richiesta, direttamente sul sito dell'editore Ensemble Edizioni(Roma) o su Amazon.it.

Trovi il libro qui
 

Prossimo progetto di scrittura

"La sposa genovese"

Sarà una storia ambientata tra passato e presente, tra la Vancouver di oggi e la Genova della fine degli anni Trenta del Ventesimo secolo. A unire le due ere e le due città-porto, una tela d'impronta espressionista e il drammatico segreto che essa contiene.

Un romanzo scritto a quattro mani da Arianna Dagnino e Stefano Gulmanelli.

Ringrazio il Canada Council for the Arts per il sostegno offertomi per questo tour.

I would like to thank the Canada Council for the Arts for its support in this book tour and the BC Arts Council for their support in the writing project.

AFFAMARE IL CANCRO, NUTRIRE IL PAZIENTE

Il ruolo centrale della dieta mima-digiuno e del suo impatto sul metabolismo per aiutare a prevenire e curare molti tipi di tumore, anche negli stadi avanzati

 

VALTER LONGO

Il cancro a digiuno

Nonostante i progressi della scienza, oggi quasi una persona su due rischia di ammalarsi di tumore. Come mai siamo riusciti a ridurre il rischio di malattie mortali come quelle cardiovascolari e molte altre, ma non abbiamo avuto altrettanto successo contro il cancro? Perché i tumori sono malattie complesse, mai identici tra di loro, fatti di cellule differenti che spesso non seguono un decorso prevedibile. Hanno però una cosa in comune: sono fatti di cellule «confuse e ribelli», che si nutrono molto più di quelle sane, soprattutto quando attaccate dalle terapie standard. Valter Longo spiega i dati di decenni di ricerca di base e clinica, che indicano che un uso controllato di dieta mima-digiuno e Dieta della Longevità può aiutare a prevenire, ma anche a sconfiggere, le patologie tumorali, togliendo nutrimento solo alle cellule malate. Il Cancro a digiuno apre una nuova via, in cui anche il paziente può diventare protagonista attivo nella propria cura e guarigione.

IL LIBRO

Quando c’è un incidente, anche solo di bicicletta, negli USA in pochi minuti arrivano pompieri, vigili, polizia e ambulanza. Invece chi ha un tumore, sia negli USA sia in Italia, incontra un unico referente: un oncologo, spesso indaffaratissimo e oberato di lavoro. Perché una battaglia così difficile è sovente combattuta da un solo medico? Valter Longo sostiene che è necessaria invece una squadra, guidata sì dall’oncologo ma che includa anche un biologo di oncologia molecolare, un nutrizionista specializzato in cancro e uno psicologo. In questo team la nutrizione e il digiuno si possono unire alle terapie standard per combattere molti tipi di tumore, anche negli stadi avanzati. In questo libro, frutto di decenni di ricerca, Valter Longo rivela, con il contributo di alcuni tra i più autorevoli oncologi ed esperti di nutrizione oncologica in Italia, Europa e Stati Uniti, i risultati straordinari ottenuti utilizzando brevi cicli di digiuno e dieta mima-digiuno per la terapia dei tumori. I dati di ricerca di base dimostrano in modo inequivocabile che affamare il cancro è un’arma potentissima, in affiancamento alle terapie come la chemio, la radio e l’immunoterapia. I dati clinici presentati nel libro iniziano a dimostrare che la dieta mima-digiuno può rendere le terapie oncologiche più efficaci e meno tossiche anche nell’uomo. Longo propone anche che la nutrizione può prevenire molti tipi di tumore, descrivendo i suoi studi delle «piccole persone» sulle montagne dell’Ecuador, raramente affette da tumori, e connettendole alle diete mima-digiuno e della longevità. Il cancro a digiuno è un libro essenziale per tutti coloro che stanno affrontando e tutta la popolazione a rischio di affrontare una malattia che si pensa toccherà un essere umano su due. Ricco di storie di pazienti e studi clinici, è una lettura che invita tutti – medici, operatori sanitari, pazienti e familiari – a comprendere le potenzialità straordinarie di un nuovo approccio alla lotta contro il male del secolo, al centro dell’attenzione delle principali riviste scientifiche e mediche del mondo.

L’AUTORE

Valter Longo, biochimico, è nato a Genova nel 1967 ed è riconosciuto a livello internazionale come uno dei leader nel campo degli studi dell’invecchiamento e delle malattie collegate, con pubblicazioni sulle più autorevoli riviste scientifiche tra cui «Nature», «Science» e «Cell». È professore ordinario di Gerontologia e di Scienze Biologiche e direttore dell’Istituto di Longevità presso la School of Gerontology alla University of Southern California di Los Angeles, uno tra i più prestigiosi centri al mondo dedicati esclusivamente all’insegnamento e alla ricerca sull’invecchiamento, oltre a dirigere il Laboratorio di Longevità e Cancro all’Istituto di Oncologia Molecolare IFOM di Milano. Il professor Longo ha ricevuto alcuni dei principali riconoscimenti internazionali alla carriera: fra questi, nel 2010 il Nathan Shock Lecture Award del National Institute on Aging (NIA/NIH), nel 2013 il Vincent Cristofalo «Rising Star» Award per la Ricerca sull’invecchiamento dall’American Federation for Aging Research, e nel 2016 il Glenn Award per la Ricerca sulla Biologia dell’invecchiamento. Nel 2018 la rivista americana «Time» lo ha inserito nell’elenco delle 50 persone più influenti al mondo nel campo della sanità, dopo averlo selezionato tra i più influenti nel campo della lotta all’invecchiamento. Nel 2021 la rivista scientifica americana «Science» lo ha definito un pioniere nel campo della nutrizione e del cancro.

Ufficio stampa Vallardi
Laura Gialdi 
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Tel. 02 34597321; Mob. 340 2836411

 

OMAGGIO A GIANNI BRERA: MAI PAURA DI ORSO MARIA GIOVANNI BRERA

ORSO MARIA GIOVANNI BRERA

MAI PAURA

Gianni Brera dalla A alla Z e oltre

COLLANA INTERFERENZE

112 PAGINE, 14x21 cm

Foto dall'archivio di famiglia
15 euro

CINQUESENSI EDITORE

 

Sono l’ultimo rimasto della nidiata di Gianni Brera. Sono spesso sollecitato a raccontare qualcosa di originale e vero sul suo mondo che altrimenti sparirebbe. Questa volta me l’ha chiesto/consigliato mia moglie. Quindi obbedisco con l’unico imperativo che è possibile rivolgere a una signora: comandi, farò quel che potrò. 

 

FRANCO BRERA

PS: in questo libriccino troverete spesso il nome Gianni, Giovanni, Joann, GB, ecc. Sono tutti i nomi con cui familiari, amici, colleghi chiamavano il signor Brera. 

 

Un dizionario intimo e potente, in cui il lettore s’imbatterà in locuzioni e neologismi di puro conio breriano, destinati poi a passare nel parlato comune, in metafore di spassosa invenzione, in soprannomi d’inesorabile e divertente verità. Ma poi, nel privatissimo dizionario di casa Brera, appariranno anche molti termini comuni, non riferiti al lessico usato in famiglia, piuttosto a quel mondo di semplici riferimenti quotidiani che per Brera padre erano imprescindibili: il caffè al bar, la partita a carte con gli amici, la battuta di caccia, la pesca sul lago, il piacere per il cibo e per il vino, il calore della gente semplice di Pusiano, il piccolo paese lariano in cui aveva scelto di vivere.

 

Abatino

Soprannome coniato originariamente per Livio Berruti (nella felice giornata in cui firmò i suoi cento metri in 10 secondi) fu trasferito solo in un secondo tempo a Gianni Rivera.

Pare che sia in seguito scivolato addosso anche a Maradona e al divino scorfano Pietro Mennea per la loro bruttezza e quasi malagrazia stilistica, però atleticamente efficacissima e infine vincente. In realtà l’Abatino vero e proprio stava in una stampa settecentesca appesa sulla scrivania del Joann nel suo studio a Bosisio Parini.

Era l’abate Giuseppe Parini, dunque un vero abate, quello del Giorno e del Giovin signore. Gianni gli voleva bene, al Parini progressista, moderato e perfino collega giornalista (dirigeva la Gazzetta di Milano, organo ufficiale delI’Impero Asburgico).

 

Zot!

Un attimo ed è andato, lasciando come tutti un buco incolmabile. La sera prima si era abbuffato di Ragot d’oca.

La fine che si augurava. Non ha neanche dovuto digerire.

 

ORSO MARIA GIOVANNI BRERA
Musicista, attore e animatore milanese, Orso Maria Giovanni Brera (alias Franco Brera, www.francobrera.it) ha esordito professionalmente all’inizio come giornalista con l’hobby della musica. Alla fine degli anni Settanta ha ribaltato la situazione ed è diventato un musicista con l’hobby del giornalismo. Ha insegnato musica in scuole di ogni ordine e grado appassionandosi alla pedagogia musicale. Ha collaborato come capitano al rilancio della navigazione sui Navigli della Lombardia. Parallelamente, ha pubblicato cd e audio-cassette di musica per il relax, ninna nanne e filastrocche con diversi editori milanesi: RCS, Fabbri, Red edizioni, Editrice Il Castello. Ha scritto canzoni, arrangiamenti, colonne sonore e musiche di scena. Ha ideato e diretto per alcuni anni il premio dedicato a Lucio Battisti “Un’Avventura”, Festival della Canzone d’Autore.
Lo spettacolo più recente è un cabaret dedicato a Enzo Jannacci, Giorgio Gaber e altri protagonisti della scena musicale e teatrale milanese.

 

Sara Vitali

 

 

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