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Recensioni

“SORSI DI VAGLIAGLI”, ARRIVA LA SECONDA EDIZIONE, SABATO 21 SETTEMBRE NEL CUORE DEL BORGO

 

 

Un sabato di festa dedicato al Chianti Classico Docg di Vagliagli e alle ricette della tradizione chiantigiana. Tante attività e stand gastronomici animeranno il paese

Dopo il successo della prima edizione, “Sorsi di Vagliagli” ritorna, con ancora più cantine e stand, per celebrare i vini e i sapori del territorio. Appuntamento a settembre, sabato 21 dalle ore 16.00 fino a mezzanotte, nel suggestivo borgo medievale di Vagliagli. Qui, a pochi chilometri da Siena, verranno celebrati i vini e i sapori della zona: saranno presenti le cantine della UGA (Unità Geografica Aggiuntiva) Vagliagli, che faranno scoprire ai partecipanti la tradizione vinicola della zona.

 

Saranno presenti: Aiola, Bindi Sergardi, Belvedere, Borgo Scopeto, Cantalici, Castello di Selvole, Dievole, Oliviera, Complicità, San Giorgio a Lapi, Scheggiolla, Terra di Seta, Valiano, Vallepicciola.

 

Oltre al vino ci saranno numerosi banchetti gastronomici, con piatti della tradizione e ispirati al territorio, ma in chiave street food, in modo da poter provare gli abbinamenti più curiosi. Non mancherà inoltre ottima musica dal vivo per animare la festa.

“Sorsi di Vagliagli” è un evento organizzato dall’Associazione Vagliagli con la collaborazione della Polisportiva e il patrocinio del Comune di Castelnuovo Berardenga e il Consorzio Chianti Classico. L’obiettivo è valorizzare l’unicità di questo territorio, la sua eccellente produzione vitivinicola e i sapori della tradizione.

 

Altre attività:

Nel fine settimana del 21 e 22 settembre, in occasione di Sorsi di Vagliagli, molte cantine del territorio saranno aperte per visite e degustazioni. Si consiglia la prenotazione contattando direttamente le cantine che più vi incuriosiscono.

Inoltre, Camminando a Quercegrossa ha pensato per sabato 21 settembre un’escursione di 5 km per andare alla scoperta di alcuni degli scorci più belli del territorio, fra vigne e olivete. Partenza nel pomeriggio da Vagliagli, percorso per tutti. Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Info pratiche:

L'evento “Sorsi di Vagliagli” si svolgerà sabato 21, dalle 16:00 alle 24:00 nella piazza principale di Vagliagli (Piazza Vittorio Emanuele). Il costo del ticket è di 15 euro a persona, che dà diritto a un bicchiere e 10 token/biglietti da spendere nei vari stand.

Per info e prenotazioni: www.vagliagli.comQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Stefania Mafalda

 

ARGENTIERA: LO SCRIGNO DI BOLGHERI COMPIE 25 ANNI

L’azienda di Castagneto Carducci celebra la sua storia proiettandosi al futuro, tra nuovi progetti enologici, sguardo internazionale e ospitalità di alto livello 

Argentiera festeggia 25 anni confermando il proprio impegno a dare nuova linfa e prestigio alla DOC Bolgheri, che nel 2024 ne compie trenta. Una strategia che si declina in un programma di ricerca e innovazione vitivinicola nel quale si ascrive il neonato Scenario Bolgheri Bianco DOC con l’obiettivo di innalzare sempre più l’asticella della qualità produttiva, potenziare i mercati internazionali e investire in una proposta enoturistica d’eccellenza.

 

Fondata nel 1999 all’interno della storica Tenuta Donoratico, dal 2016 Argentiera è proprietà di Stanislaus Turnauer, imprenditore austriaco guidato da una passione autentica per la Toscana e da una visione strategica lungimirante. A lui si affianca l’AD Federico Zileri Dal Verme, tra gli iniziatori del progetto enologico, e un team di professionisti profondi conoscitori del territorio bolgherese. 

 

I numeri della crescita 

Negli ultimi dieci anni Argentiera ha conseguito un incremento delle performance economiche a seguito di una programmazione efficace e di un riposizionamento dell’offerta. “Con l’arrivo di Stanislaus Turnauer il fatturato è raddoppiato e la redditività ha raggiunto un livello tale da collocare la tenuta tra le aziende produttrici di vini d’alta gamma spiega Leonardo Raspini, direttore generale di Argentiera . A livello di mercati, se fino al 2016 l’azienda vedeva un importante sbilanciamento a favore del contesto italiano, in seguito abbiamo raggiunto un equilibrio, con un 50% di vendite sul mercato nazionale e un 50% destinate all’export, in particolare Stati Uniti, Svizzera ed Europa Centrale”.

Asset primario per la strategia di Argentiera, al centro di importanti investimenti, è l’offerta enoturistica: dal 2021 l’azienda ha incrementato il valore di affari del 15% anno per anno, a dimostrazione del fatto che l’offerta Tour&Tasting esercita una grandissima attrattiva per la zona e vede Argentiera tra i protagonisti. Solo nel 2023 sono stati registrati 3.400 visitatori.  

 

L’evoluzione del progetto enologico

Il piano di crescita aziendale ha preso avvio in vigneto, tra studi geopedologici per trarre il massimo dalle singole parcelle e un ragionato programma di espansione: “Ad oggi gli ettari vitati sono 84 su una superficie complessiva di 169 continua Raspini . Nei prossimi sei anni l’obiettivo è di raggiungere i 100 ha di vigneto, attraverso la valorizzazione dei preziosi terreni di proprietà e l’acquisizione di alcuni appezzamenti limitrofi”. I nuovi impianti confermeranno la vocazione bolgherese, con Merlot e Cabernet Sauvignon a rappresentare il core produttivo e una maggiore presenza di Cabernet Franc a potenziare il progetto Ventaglio, primo single vineyard della tenuta fortemente voluto dall’attuale proprietà. Le varietà bianche saranno al centro di una ricerca continua relativa alla loro capacità di adattamento agli specifici suoli sul lungo periodo, anche in risposta al cambiamento climatico, al fine di produrre vini di grande freschezza, corpo e longevità. 

 

Novità e riconoscimenti

 In occasione dei 25 anni l’azienda presenta Scenario Bolgheri Bianco DOC, frutto di una maturata consapevolezza e di un importante saper fare aziendale che si traduce in una ricerca sulla versatilità e l’adattabilità del Vermentino ai suoli di Argentiera.

“L’obiettivo enologico verte sull’identificazione di uno stato più evoluto del vitigno e sulle sue capacità di invecchiamento spiega l’enologo Nicolò Carrara . Abbiamo sperimentato diverse combinazioni di vinificazione e maturazione su tre annate distinte, 2020, 2021 e 2022. Nello specifico, una piccola parte dell’annata d’esordio, la 2022, ha trascorso circa 9 mesi in botti di legno da 320 l, piegate a vapore e non tostate, mentre la restante ha fermentato e affinato in contenitori di ceramica Clayver da 400 l. Per entrambi i recipienti ci siamo assicurati uno svolgimento delicato dei processi per garantire la fragranza, la freschezza e la riconoscibilità varietale, espressioni dell’identità del nostro territorio”.

 

Il desiderio di racchiudere in forma liquida il talento del terroir, operando nel pieno rispetto della natura, è un punto fermo per Argentiera: la tenuta è la più vicina al litorale tirrenico e, contemporaneamente, è quella che raggiunge una delle massime altitudini di tutto il bolgherese, fino ai 200 metri s.l.m., peculiarità distintiva che forgia i vini più rappresentativi dell’azienda. 

 Tale approccio produttivo negli anni ha portato a diversi riconoscimenti, sia in ambito nazionale che internazionale.

L’annata 2020 di Ventaglio ha appena conquistato i 99 punti di James Suckling: secondo il critico statunitense, il Cabernet Franc espressione del vertice produttivo di Argentiera per posizione, caratteristiche pedoclimatiche e qualità delle uve ha la capacità di definire un nuovo standard per i monovarietali da singolo vigneto.

Particolarmente apprezzato e premiato dalla critica è anche Argentiera Bolgheri Superiore DOC, vino simbolo della tenuta, nel 2018 incoronato da Suckling Runner-up Italian Wine of the Year, e diventato con l’annata 2015 un riferimento per l’enologia contemporanea. 

 

Giulia Tirapelle  

AFIDOP, IN ESTATE GLI ITALIANI NON RINUNCIANO AI FORMAGGI DOP E IGP

CRESCONO I VIAGGI ENOGASTRONOMICI (+37% DAL 2016) E I CASEIFICI ATTRAGGONO SEMPRE DI PIÙ

L’Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP propone un viaggio tra le eccellenze italiane, con 4 ricette estive e un tour dei ristoranti che valorizzano il carrello dei formaggi

Roma, 31 luglio 2024 – Italia, terra di santi, poeti… e viaggi enogastronomici. Oltre un terzo del budget di chi sceglie il Belpaese per le vacanze viene speso in cibo e bevande e gli itinerari di viaggio che mettono al centro l’enogastronomia sono cresciuti del 37% dal 2016 ad oggi, arrivando a generare un business di oltre 12 miliardi di euro (il 15,1% della spesa totale nel turismo)1 Cresce in particolare l’interesse verso le esperienze nei luoghi di produzione, visitati dal 74% dei turisti italiani tra il 2020 e il 2023Di questi circa il 30% ha fatto visita a un caseificio2. Un trend confermato dall’Osservatorio Turismo di Confcommercio, che ha messo in evidenza come la degustazione di prodotti tipici sarà tra le principali attività nell’estate in corso.3

Per questo in vista del periodo clou dell’estate, AFIDOP- Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP propone un viaggio enogastronomico per l’Italia dei formaggi certificati, un patrimonio di 55 formaggi DOP e IGP unici al mondo per biodiversità, stagionature e latitudini (dalla pianura all’alpeggio).

Ogni angolo d’Italia nasconde un formaggio tipico – conferma Antonio Auricchio, Presidente di AFIDOP-. Se Mozzarella di Bufala Campana, Gorgonzola, Caciocavallo Silano, Grana Padano e Parmigiano Reggiano sono noti in tutto il mondo e protagonisti della nostra cucina, ogni Regione, ogni Provincia italiana può regalare una sorpresa tutta da scoprire. Solo per rimanere in Lombardia, il Bitto e il Valtellina Casera sono specialità della Valtellina che fanno parte di ricette tipiche come i pizzoccheri o possono essere assaggiati in purezza, mentre la produzione dello Strachitunt è circoscritta a pochi piccoli comuni del bergamasco. Parliamo di realtà legate ai loro territori da una storia anche millenaria, plasmandone società, economia e in alcuni casi anche la geografia. Ognuna racconta alla perfezione il saper fare dell’arte casara italiana e del Made in Italy. Con questa guida vogliamo dare visibilità a questi gioielli, per valorizzarli e far venire la curiosità di prendersi una vacanza o un weekend lungo per assaggiarli nel loro territorio d’origine e scoprire come vengono prodotti.”

La guida di AFIDOP si concentra quindi sulle Regioni leader per accoglienza turistica 2023 (Emilia-Romagna, Puglia, Trentino-Alto Adige e Toscana, quest’ultima la preferita per i soggiorni brevi)4 con quattro ricette fresche, ideali anche per la stagione calda: si va dalla mousse di sedano rapa, patate e finocchi con Stelvio DOP e noci, ai cappelletti alla parmigiana con spuma di Burrata di Andria IGP; dalle polpette di zucchine e Pecorino Toscano DOP, al gelato al Parmigiano Reggiano DOP.

Per riscoprire e assaporare queste prelibatezze, AFIDOP propone anche tour di luoghi e ristoranti – da Nord a Sud Italia - in cui resiste il carrello dei formaggi, uno strumento fondamentale per valorizzare la varietà dei prodotti caseari del Belpaese, per comprenderne storia, sfumature e gusti, così come auspicato dalle Linee Guida AFIDOP per la valorizzazione dei Formaggi DOP e IGP nei menu della ristorazione. Il viaggio comincia nello storico Al Sorriso (a Soriso, NO) - che, ispirandosi all’esempio francese, è dal 1981 uno dei posti cult in Italia per il carrello dei formaggi – si passa poi Da Vittorio (a Brusaporto, BG), autentico must per gli appassionati dove sperimentare formaggi da tutta Europa (Francia, Svizzera, Spagna e Inghilterra, oltre chiaramente all’Italia). Al Pomiroeu (Seregno, MB), lo chef Giancarlo Morelli propone una scelta di ben 45 chicche casearie, mentre a Roma, dall’Hosteria del Grappolo d’oro dell’oste Antonello Magliani, i formaggi sono anche autentici protagonisti dei piatti, come nel caso del Maritozzo con cotoletta di Asiago DOP. Infine, a Bari al ristorante La Bul dello chef Antonio Scalera, la tradizione pugliese va a braccetto con la creatività: ecco come nasce, per esempio, il risotto all’Asiago DOP con lampascioni, in cui un formaggio tipico del Nord Italia incontra una specialità della cucina regionale pugliese. 

Da non dimenticare i tour nei caseifici, grazie a cui vivere un’esperienza multisensoriale tra storia, tradizioni, sapori e profumi. I Consorzi dei formaggi Dop e IGP organizzano visite guidate, anche gratuite, soprattutto tra aprile e giugno. 

FOCUS 1:

RICETTE ESTIVE A BASE DI FORMAGGI DOP E IGP PER VIAGGIARE CON GUSTO

 

Attraverso quattro invitanti ricette adatte alla stagione calda, AFIDOP invita a riscoprire come assaporare i formaggi tipici della nostra tradizione e del nostro territorio, in un viaggio gastronomico tra le Regioni che, in linea con lo scorso anno, stanno accogliendo - e accoglieranno nei mesi a venire - il maggior numero di turisti italiani. 

Come sfizioso antipasto, l’invito dell’Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP è quello di lasciarsi trasportare dal gusto deciso dello Stelvio DOP, prodotto in Trentino-Alto Adige, nei masi della provincia di Bolzano: lo accompagniamo a una crema fresca e delicata a base di sedano rapa, patate e finocchi. Per il primo piatto, invece, è consigliato scendere virtualmente in Puglia, dove ha origine la Burrata di Andria IGP. Con questo prelibato formaggio a pasta molle si possono infatti preparare dei deliziosi cappelletti alla parmigiana. Il secondo piatto si serve di un “cacio” che viene dal centro Italia (Toscana) e vanta una storia millenaria: il Pecorino Toscano DOP, ingrediente saporito e vivace di gustose polpette di zucchine. Ultima tappa, l’Emilia-Romagna: è impossibile lasciare la Regione senza aver assaggiato il Re dei formaggi, ovvero il Parmigiano Reggiano DOP. Qui viene proposto da AFIDOP nella forma del tutto inedita di dessert, come gelato dal gusto morbido e fresco.

ANTIPASTO: Mousse di sedano rapa, patate e finocchi con Stelvio DOP e noci

Una mousse vellutata dal sapore delicato e fresco, si sposa al gusto deciso dello Stelvio DOP. Una ricetta deliziosa e leggera, perfetta come antipasto o anche come contorno. 

INGREDIENTI (per 4 persone):

200 g di Stelvio DOP

200 g di sedano rapa

200 g di patate

200 g di finocchi

1 limone

40 g di gherigli di noce

4 fette di pane ai cereali

olio extravergine di oliva

pepe nero

sale

PREPARAZIONE:

Mondare il sedano rapa, i finocchi e le patate e tenere da parte le foglioline verdi dei finocchi. Ridurre le verdure a spicchi e cuocerle in una casseruola con acqua salata in ebollizione acidulata con il succo di mezzo limone per 15 minuti o fino a quando sono morbide. Scolarle e lasciarle asciugare. Frullare le verdure con il succo del mezzo limone rimasto, una presa di sale, una macinata di pepe e 4 cucchiai di olio e suddividere la mousse in 4 ciotoline. Tritare grossolanamente i gherigli di noce e cospargerli sulle mousse insieme alle foglioline dei finocchi tritate finemente. Servire con lo Stelvio Dop tagliato a bastoncini e il pane tostato.

PRIMO: Cappelletti alla parmigiana con spuma di Burrata di Andria IGP 

Un piatto ricco e raffinato, dal cuore semplice, con cui stupire i commensali.

INGREDIENTI per 4 persone:

Pasta all’uovo:

150 g semola rimacinata 

150 g farina “00”

150 g tuorlo 

n. 1 uovo intero

Impastare tutti gli ingredienti insieme, terminato l’impasto coprirlo con la pellicola e farlo riposare fino al giorno dopo in frigorifero.

Ripieno di parmigiana:

n. 3 melanzane 

n. 3 uova 

Farina QB

n. 2 Burrata di Andria IGP (2 x 125g)

Salsa al pomodoro qb

Basilico

Sale

PREPARAZIONE:

Tagliare le melanzane a fette e metterle in uno scola pasta cosparse di sale grosso sotto un peso in modo da eliminare l’acqua e l’amaro della melanzana, il tutto almeno per un paio d’ore. Successivamente, infarinare le fette, girarle nell’uovo e friggerle in olio a 180 gradi e scolarle su carta assorbente. Comporre ora la parmigiana adagiando in una teglia le melanzane e a seguire la salsa pomodoro, la Burrata di Andria IGP e basilico. Procedere in questo modo per altri tre strati, terminando con la salsa pomodoro. Infornare a 180 gradi per 30 minuti. Una volta pronta la parmigiana lasciarla raffreddare e poi frullarla con l’aiuto di un mini-pimer, in modo da creare il ripieno per il cappelletto. Una volta pronto tutto stendere la pasta a uno spessore di 0,5 mm e con una coppa pasta tondo formare dei cerchi; mettere al centro il ripieno e chiudere dando forma al cappelletto. Cucinare la pasta in acqua bollente salata per 5 minuti, scolarla e saltarla in padella con un po’ di burro e basilico. Completare con la spuma realizzata con la Burrata di Andria IGP frullata e inserita in un sifone da cucina.

SECONDO: Polpette di zucchine e Pecorino Toscano DOP

Croccanti fuori e morbide dentro, queste polpettine sono un secondo gustoso, ideali anche come finger food.

INGREDIENTI per 4 persone

300 g di zucchine

50 g di Pecorino Toscano DOP stagionato

80 g di Pecorino Toscano DOP fresco

2 uova

c.a 10 foglie di basilico

Pangrattato

Olio EVO

Sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE:

Tagliate le zucchine a rondelle, cuocetele in padella a fiamma bassa per 5 minuti con le foglie di basilico e un filo d’olio, senza aggiungere acqua. In un tritatutto, mettete le zucchine cotte, il Pecorino Toscano DOP stagionato e fresco, l’uovo, il pangrattato, il sale e il pepe. Frullate fino a ottenere un composto granuloso. Create delle polpette, passatele sul pangrattato e mettetele a cuocere in forno a 200 °C per 15-20 minuti. Servite le polpette tiepide.

DOLCE: Gelato al Parmigiano Reggiano DOP

Una sorprendente combinazione di dolcezza e sapidità per questo dessert unico.

 

INGREDIENTI per 4 coppette

500 ml di panna

120 g di zucchero grezzo di canna

120 g di Parmigiano Reggiano grattugiato

PREPARAZIONE

In una pentola antiaderente versare la panna e lo zucchero. Portare a bollore mescolando spesso.Allontanare dalla fiamma e aggiungere il Parmigiano Reggiano continuando a mescolare fino a quando sarà completamente sciolto. Lasciare riposare il composto fino a raffreddamento poi trasferire nella gelatiera fino a completa trasformazione in gelato. Nel caso in cui non si disponga di una gelatiera, porre in freezer il composto mescolando ogni 30 minuti per almeno 4 volte. Estrarre dal freezer circa 15 minuti prima del servizio. Servire a piacere con confetture, amarene sciroppate o Aceto Balsamico Tradizionale.

FOCUS SU 5 RISTORANTI IN CUI I FORMAGGI SONO I SOVRANI DELLA TAVOLA

Uno studio promosso da AFIDOP e realizzato da GriffeShield su oltre 20mila ristoranti italiani rivela che oggi i formaggi DOP e IGP sono di casa in un ristorante italiano su 4, ma solo uno su 10 li valorizza, riportandone la corretta denominazione nel menu. Per contrastare questa tendenza, AFIDOP e FIPE – Confcommercio, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, hanno elaborato le Linee Guida per la valorizzazione dei formaggi DOP e IGP, un autentico vademecum pensato per i ristoratori al fine di valorizzare i formaggi DOP e IGP: per ognuno dei 21 formaggi attualmente certificati (e altri ne potrebbero arrivare in futuro) vengono indicate la corretta denominazione nei menu, la descrizione delle loro caratteristiche e le indicazioni sulle modalità di conservazione. Presenti anche consigli sulla mise en place e sul mantenimento delle proprietà organolettiche. Uno strumento chiave per la ristorazione italiana, che punta sull’esperienza degli addetti ai lavori per educare correttamente il consumatore, in Italia, ma anche all’estero,considerato che, secondo un’indagine dell’Ufficio Studi di FIPE, i formaggi sono il prodotto italiano più utilizzato nei ristoranti (94,7%) dopo il vino per la preparazione dei piatti della cucina italiana (seguono poi a pari merito olio e pasta e infine i salumi). In virtù di questo impegno, AFIDOP propone un tour di 5 ristoranti in cui resiste il carrello dei formaggi e che da anni esaltano questi prodotti, inclusi i DOP e gli IGP. Si tratta di locali che più di altri riconoscono le qualità, la storia, il valore dei formaggi e si avvicinano a quanto suggerito e auspicato dalle Linee Guida AFIDOP-FIPE per la valorizzazione dei formaggi a denominazione certificata. 

 

  1. RISTORANTE POMIROEU

Via Giuseppe Garibaldi 37, 20831 Seregno (MB)

Il Pomiroeu è l'iconico ristorante fondato nel 1993 dallo Chef Giancarlo Morelli. Immerso in un luogo magico nel centro storico di Seregno, cuore della Brianza, prende il nome dal quartiere noto per la raccolta delle mele. Da 30 anni, coniuga ricerca culinaria, cultura locale e ospitalità, offrendo un’esperienza gastronomica ricca di storie e sapori. Al Ristorante Pomiroeu è possibile trovare un carrello dei formaggi con non meno di 45 tipi diversi. Chef Morelli è infatti un cultore di questi prodotti, che considera il momento clou di ogni pranzo o cena. Protagonisti della tavola, i formaggi meritano uno spazio di prim’ordine. 

  1. HOSTERIA GRAPPOLO D’ORO 

Piazza della Cancelleria 80, 00186 Roma (RM)

Nel cuore della Capitale, l'Hosteria Grappolo d'Oro è un piccolo fortino del gusto, che interpreta la cucina romana fra tradizione e modernità. L’oste Antonello Magliani è un appassionato di formaggi, che inserisce infatti sia nei piatti della tradizione romana, sia nelle preparazioni più innovative. Immancabile, ovviamente, il Pecorino Romano DOP. 

  1. RISTORANTE AL SORRISO 

Via Roma 18, 28010 Soriso (NO)

L’Hotel Ristorante Al Sorriso nasce nel 1981, dall’iniziativa di Angelo e Luisa Valazza. Angelo è considerato uno dei “maestri” del carrello dei formaggi in Italia. Un precursore, che ha iniziato a proporlo ai suoi clienti nel lontano 1981, seguendo l’esempio dei sontuosi carrelli dei formaggi francesi. L’offerta Al Soriso è ampia e cambia continuamente, con il fieno o la stagionatura. Sono sempre 30 o 40 tipi. Il Ristorante Al Soriso oggi vanta una stella Michelin e numerosi altri riconoscimenti internazionali.

  1. LA BUL

Via Pasquale Villari 52, 70122 Bari (BA)

Nel cuore di Bari, al Ristorante La Bul si può godere della cucina dello Chef Scalera, fonde modernità e tradizione pugliese, con una meticolosa attenzione nella scelta dei prodotti. Il menù cambia ogni giorno e si compone di piatti originali ma fortemente legati al territorio, perché alla base hanno soprattutto ingredienti semplici e locali. Lo Chef impiega i formaggi in molti modi diversi, sia nelle lavorazioni, sia in purezza, nella carta dei formaggi. 

  1. DA VITTORIO

Via Cantalupa 17, 24060 Brusaporto (BG) 

In arrivo da tutta Europa, soprattutto da Italia, Francia, Svizzera, Spagna e Inghilterra, le tipologie di formaggio che si possono trovare al Ristorante da Vittorio sono sempre almeno una quarantina. Ce ne sono di tutti i tipi, a base di latte vaccino, capra o pecora, con le varie stagionature e tecniche di produzione. A occuparsi della selezione è Rossella Cerea, responsabile di sala, che, raccogliendo l’eredità paterna, oggi mantiene i rapporti con i produttori e si occupa di formare il personale sui formaggi, come trattarli e raccontarli alla clientela. 

 

 

LE VILLE PIÙ COLORATE DELL’ESTATE PRESSO BARCELÓ MONTECASTILLO GOLF RESORT, A CADICE

L'hotel Barceló Montecastillo Golf Resort offre 38 ville spettacolari e coloratissime per una vacanza fuori dal comune in Spagna, a Cadice

 

 

La zona di Jerez è un paradiso per gli amanti della natura e della tranquillità. Da molte estati ormai Cadice si è guadagnata un posto fisso nella classifica delle destinazioni più amate.

A due passi da questa città, Barceló Montecastillo Golf Resort è un paradiso per chi vuole riposarsi, praticare sport e stare tranquillo, in mezzo a un'architettura affascinante e colorata.

Barceló Montecastillo Golf Resort offre trentotto ville che si distinguono per l'architettura colorata e il design moderno, con linee pulite e minimaliste che convivono in armonia con l'ambiente naturale circostante.

In queste hotel ville si può soggiornare in famiglia, con amici o anche in coppia, con tutti i servizi e l'accesso alle strutture dell'hotel.

A pianta aperta, con ampie finestre e spazi pensati per il relax, la lettura o la conversazione, le trentotto ville del Barceló Montecastillo Golf sono state progettate per creare un rifugio contemporaneo con la massima privacy, dove poter godere della bellezza e del fascino dei dintorni di Jerez.

 

Le ville del Barceló Montecastillo Golf Resort ©Barceló Hotels & Resorts

 

Barceló Montecastillo Golf & Sport Resort***** è un hotel spettacolare circondato da un fantastico ambiente naturale e un castello del XIX secolo. Questo resort vanta una posizione privilegiata vicino al famoso Autodromo, a mezz'ora dalla spiaggia e a soli 10 min. dall'aeroporto della città.

 

 

Le sue 124 spaziose camere seguono un nuovo concetto di B-Room che incorpora un design moderno, preservando lo stile classico ed elegante che caratterizza l'hotel, e dotate dei comfort di un hotel a 5 stelle. Dispone inoltre di 38 magnifiche ville.

Le sue spettacolari strutture sportive includono, oltre al campo da golf a 18 buche, anche 3 campi da calcio regolamentari, l'innovativa U-Spa con saune, vasche idromassaggio, cabine massaggio e centro fitness, oltre a trattamenti specifici per ogni sport e di bellezza esclusivi. Nel suo Snack Bar El Tabanco o nel suo ristorante El Lagar, gli ospiti possono gustare piatti regionali e internazionali, realizzati con le migliori materie prime.

L’hotel, inoltre, è partner della Strada del vino e del brandy di Jerez grazie alla sua posizione privilegiata, che ne fa il luogo perfetto per chi voglia praticare turismo enologico.

 

Per maggiori informazioni: www.barcelo.com

 

Tiziano Pandolfi

TASTING VINI MASCIARELLI ALLA FIS DI GENOVA: MERCOLEDÌ 9 OTTOBRE 2024

Degustazione Cantina Masciarelli a Genova

A Genova MASCIARELLI, "il profumo della mia terra, il sapore del mio vino"

Mercoledì 9 Ottobre 2024RICHIEDI INFORMAZIONI

 

La passione e l'amore per la terra hanno dato inizio, nel 1981, alla produzione dei vini Masciarelli. Trebbiano e Montepulciano; due uve un tempo ignote e poco considerate,

oggi due grandezze del firmamento Italiano dell'enologia Italiana.

Avremo in degustazione il famoso Montepulciano Villa Gemma Riserva 2018,un vino pluripremiato, eccellenza Italiana dei vini rossi

 

Mercoledi 09 Ottobre ore 20,00 presso l'hotel Holiday Inn Genoa, via Milano 47.

Degustazione guidata dalla nostra Presidente Roberta Bonasegale affiancata da un responsabile dell'azienda

 

6 vini in degustazione:

 

* Villa Gemma Abruzzo Bianco 2023

* Castello di Semivicoli Trebbiano d'Abruzzo Superiore 2020

* Villa Gemma Cerasuolo Superiore 2023

* Marina Cvetic Montepulciano d'Abruzzo Riserva 2020

* Castello di Semivicoli Rosso terre di Chieti 2018

* Villa Gemma Montepulciano d'Abruzzo riserva 2018

 

Sarà servito un piatto in abbinamento

La degustazione è aperta a tutti; Soci, Sommelier, Degustatori o semplici Amatori

 

Quote di partecipazione:

€. 38,00 Soci

€. 45,00 non Soci

La serata è a numero chiuso.

Per informazioni e prenotazioni inviare mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Oppure contattare i numeri:

Mauro 3396936249

Roberta 3494777080

Fabrizio 3475200173

CECCHETTO E AIPD: LA TREBBIATURA SOLIDALE ALL'INSEGNA DELLA BIODIVERSITÀ E DELLE TRADIZIONI LOCALI

Sabato 13 luglio i ragazzi dell’associazione parteciperanno alla mietitura del grano antico Mentana utilizzando attrezzi agricoli dei primi del Novecento.  L’Az. Agr. Cecchetto Giorgio e l’Associazione Italiana Persone Down (AIPD) – sezione Marca Trevigiana rinnovano la loro collaborazione per un progetto di solidarietà che promuove territorio, comunità, sostenibilità e recupero di specie agricole antiche. Sabato 13 luglio nella sede aziendale di Tezze di Piave (TV) si terrà la trebbiatura solidale con la partecipazione di ragazzi, famiglie e autorità locali.

 

Il progetto inizia nel 2022 quando l’azienda, disponendo di un ettaro di terreno adiacente alla cantina, preferisce la coltivazione e la riscoperta di un cereale antico alla piantumazione di un nuovo vigneto. Con la volontà di diversificare e valorizzare la biodiversità locale, la scelta per la semina è ricaduta sulla varietà Mentana, un grano andato in disuso durante i conflitti mondiali e oggi sempre meno coltivato. Invece, per onorare e tenere viva la memoria storica delle tradizioni agricole locali, i ragazzi dell’AIPD nelle fasi di mietitura e trebbiatura utilizzeranno mezzi agricoli dei primi del Novecento, grazie al gruppo de “I Frascassati” di Cimetta (TV).

 

“Con questa iniziativa – spiega Sara Cecchetto, responsabile sostenibilità dell’azienda – abbiamo integrato il recupero di un grano antico in un progetto di inclusione sociale. I ragazzi dell’AIPD e le loro famiglie, che anche quest’anno hanno confermato la partecipazione alla nostra trebbiatura solidale, si metteranno ancora una volta alla prova, dimostrando il loro impegno, le loro capacità e la loro forza d’animo. Possiamo contare sull’aiuto di persone davvero in gamba”.

Dalla raccolta del grano nasceranno confezioni di farina e pasta che i ragazzi con sindrome di Down personalizzeranno con le loro decorazioni uniche e originali. I prodotti saranno poi messi in vendita e il ricavato sarà destinato a finanziare le attività svolte dall’associazione.

 

La trebbiatura solidale si inserisce nel circolo virtuoso di iniziative ambientali e sociali proposte da Cecchetto – tra queste l’apicoltura tra i vigneti, la vendemmia inclusiva del Raboso del Piave e il recupero e la piantumazione del bosco di Coste di Maser, certificato secondo i principi di FSC® - C181022 –, attività fondamentali per l’equilibrio uomo-natura che nel corso dell’anno prevedono giornate di formazione con associazioni, scuole e comunità locali.

 L’appuntamento di sabato 13 luglio vedrà anche la partecipazione di ospiti autorevoli: Marina Marchetto Aliprandi, Membro della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana; Federico Caner, Assessore al Turismo e all’Agricoltura della Regione Veneto; Manuela De Bernardin Stadoan, Questore di Treviso; Vincenzo Zonno, Dirigente Commissariato di Conegliano e Vice Questore; Alessandro Brait, Sindaco del Comune di Vazzola. 

 

 

Sara Stocco |328 6424760 

COURMAYEUR GOURMET: UN’ESTATE TRA MERCATI, PRODUTTORI E NUOVE PROPOSTE

Una novità, come il marchio  Made in Courmayeur ai prodotti genuini del territorio, fa da apripista a una stagione di eventi che coinvolgono allevatori, contadini e coltivatori locali, protagonisti di Courmayeur Food Market e Lo Matsòn.

 

Non solo: per la prima volta il format Chef in Green arriva a Courmayeur, accolto dal golf club in Val Ferret, ospitando professionisti della ristorazione provenienti da tutta Italia

 

A Courmayeur esiste un filo diretto tra il cibo e l’anima, tra i produttori e la natura, un legame che si traduce, sotto il sole estivo, in un palinsesto di eventi che esaltano i sapori e le relazioni che si intrecciano intorno alla tavola. 

 

Con una novità: è la prima estate in cui si potrà scoprire un nuovo marchio, Made in Courmayeur, che identifica i prodotti realizzati – in filiera totale o parziale – a Courmayeur. È il riconoscimento di un’unicità da valorizzare. Il simbolo – una piantina che cresce nel palmo di una mano – evoca i doni della natura, il lavoro manuale, la generosità. 

 

Sotto il nuovo label troviamo il Microbirrificio Courmayeur Mont Blanc, specializzato nella ricerca aromatica di birre che rendono omaggio alle vette: tra le materie prime c’è la freschezza dell’acqua del Ghiacciaio Fréboudze, in Val Ferret, con cui si realizzano birre a bassa fermentazione in stile tedesco, ma anche in stile americano e belga, che esaltano maggiormente il luppolo e le spezie. 

 

Mont Blanc Salumi è invece il progetto di Giuliano Cirina, discendente da una famiglia di pastori e macellai sardi, che a Courmayeur ha trovato un contesto ideale per la sua produzione a base di carni italiane. Nascono così prodotti tipici valdostani come mocetta, salami, salsicce, coppa e boudin, oltre al lardo aromatizzato in salamoia con le erbe valdostane per cento giorni. 

 

I fratelli Panizzi, Marcello e Paolo, gestiscono tutta la filiera: cinquanta vacche, che in estate si trasferiscono sopra 1500 metri per gustare la freschezza dell’erba d’alta quota, producono il latte che diventa yogurt, fermentato lentamente per raggiungere una cremosità particolare, il prediletto dei clienti e degli hotel stellati. Anche l’azienda Agricola Lo Chetif parte dall’allevamento: i bovini pascolano nei prati di Dolonne, allevati esclusivamente con foraggio a km zero, senza aggiunta di concimi chimici: un’accortezza che esalta la bontà – e la sostenibilità - delle carni e del latte fresco. 

 

Jair e Dorothy sono invece due giovani agricoltori che hanno creato, nel 2021, Rouge et Vert: vigneti piantati recuperando vecchi terreni incolti, piante officinali, piccoli frutti e ortaggi bio coltivati a 1700 metri. Il loro prodotto simbolo è il Genepy des Jorasses, basato sulla ricetta tramandata dalle famiglie valdostane, e custodita gelosamente. Quanto a Lodovico Guichardaz, pratica l’apicoltura nel pieno rispetto del benessere delle api, portando le arnie nei pascoli di alta montagna, in zone prive di qualsiasi forma di agricoltura intensiva o fitofarmaci. L’intera filiera, dalla cura del fiore alla raccolta del miele, avviene nei prati della selvaggia Val Veny, per restituire al cliente un prodotto sano e

naturale. 

Gli appuntamenti dell’estate

 

23-30 luglio, 6-13-20 agosto: Courmayeur Food Market

L’estate food di Courmayeur inizia con Courmayeur Food Market, cinque appuntamenti in programma sempre di martedì, dalle 8.30 in poi. Il centralissimo Jardin de l’Ange diventa una piazza aperta dove entrare in contatto con questo patrimonio locale. Al centro troviamo i produttori locali: c’è chi lavora da generazioni, perfezionando i prodotti, e chi è tornato alla terra e alla sapienza delle generazioni precedenti di contadini e allevatori valdostani. Si fa scorta di prelibatezze camminando tra i banchi e imparando a conoscere le tante piccole e tenaci realtà di montagna di Courmayeur. 

 

1° settembre: Lo Matsòn

È tutta la Valle d’Aosta, con la sua ricchezza di colori e profumi, ad essere “messa in comune” in un convivio che prende la forma di un mercato contadino en plein air, dove tutti i produttori presentano il frutto del loro impegno, quello fresco di giornata e quello che ha richiesto un anno, o anche più, per diventare un’eccellenza. Lo “matsòn”, in francoprovenzale, è la merenda, un momento che evoca non solo il cibo, ma la pausa condivisa, magari accompagnata da chiacchiere. Questo appuntamento, organizzato sempre la prima domenica di settembre, ha una valenza, oltre che gastronomica, anche sociale. Si parla di tecniche ancestrali, foraging, filiere biologiche, con la passione di chi lavora nel solco della tradizione, o magari ha lasciato la città per recuperare tecniche e terreni abbandonati. 

 

2 settembre: Chef in Green 

Sul green di Courmayeur è in arrivo un nuovo gruppo di giocatori. Segni particolari: una toque in testa. Per la prima volta Chef in Green fa tappa ai piedi del Monte Bianco, al Golf Club Courmayeur et Grandes Jorasses, in Val Ferret. La nona edizione di questa manifestazione, che porta sui percorsi di golf i professionisti del mondo della ristorazione, approda in uno scenario inedito, di fronte alle pareti di rocce e ghiaccio su cui si affaccia questo green in quota, disegnato nel ’35 da Peter Gannon ed Herny Cotton. Il format, ideato e guidato da Roberta Candus, editrice e direttrice della rivista Golf&Gusto, coniuga alta cucina e puro piacere sportivo. In programma lezioni di golf con i maestri del circolo, in campo pratica e sul putting green, e una gara su 9 buche a 

coppie formate da un ospite e un giocatore locale, ma anche momenti di condivisione come uno showcooking e una cena gourmet firmata dai partecipanti, e aperta a tutti. Ad accogliere tutti la rinomata Club House, ex riserva di caccia dallo stile rustico, e la sua terrazza panoramica sulle cime.

 

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HOSTARIA AL MERCATO: UN MESE DI SUCCESSI E CONFERME PER UN PROGETTO SOLIDO

 

La proposta informale di Hostaria Ducale ha conquistato il MOG e si afferma sempre più come nuovo polo della ristorazione genoveseA un mese dall’apertura, Hostaria al Mercato conta ottimi risultati e un crescente successo: punto di riferimento gastronomico del MOG, è valore aggiunto al Mercato. Turisti, lavoratori e curiosi hanno varcato la soglia del nuovo locale, lasciandosi conquistare da una proposta tanto concreta, quanto innovativa e originale.

 

Un pubblico vario, che a pranzo registra un’importante affluenza di professionisti tra i 35 e i 40 anni alla ricerca di una pausa gustosa e rapida. La clientela conta infatti su una formula immediata che bilancia perfettamente qualità eccellente e prezzo accessibile.

 

Influenzata da Hostaria Ducale, la proposta al MOG si è subito distinta per piatti a tutti gli effetti diventati signature. La sezione del menu “Siamo fritti” riscuote un successo unanime: Acciughe impanate e fritte, Latte brusco e Panissa raccontano una Genova croccante e sfiziosa. Classicissimi e amati per la qualità della materia prima, i Mandilli al pesto con patate e fagiolini sono una variazione originale delle tipiche trofie, mentre il Coniglio alla carlona, farcito e servito con olive taggiasche e pinoli, è diventato il piatto più acclamato.  Il patron Enrico Vinelli si dichiara soddisfatto per l’operato e il posizionamento del ristorante: «Hostaria al Mercato è proprio come lo volevamo io, l’executive chef Daniele Rebosio e il maître Alessio Silesu. Stiamo lavorando per ampliare l’utenza anche a cena e per incrementare una carta dei vini già ben costruita, ma siamo decisamente sulla giusta strada. In cantiere c’è anche l’intenzione di espandersi al settore della banchettistica e dell’organizzazione degli eventi aziendali, dal momento che il MOG dispone di spazi appositi».

 

 

Con un percorso ben programmato e una filosofia chiara, il team di Hostaria al Mercato guarda al futuro con ottimismo e determinazione.

 

 

Petra Cucci

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