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Recensioni

Al VIA DOMANI 1 LUGLIO ARTE&VINO A CAPALBIO

 

 

 

 

In esposizione, presso la Cantina di Monteverro, le opere di Elena Saracino a cui sono ispirate le nuove etichette di Verruzzo e Vermentino

 

L’artista friulana rende omaggio ai due vini

nell’ambito del progetto Arte & Vino, ideato e curato dall'associazione culturale Il Frantoio

 

Monteverro non è solamente una cantina gioiello adagiata sulle colline fra Capalbio ed il Monte Argentario. E’ una realtà giovane e dinamica, attenta all’ambiente e alla valorizzazione del territorio. Per questo motivo da tempo Monteverro è coinvolta nel progetto Arte & Vino, ideato e curato dalla locale associazione culturale Il Frantoio(http://www.frantoiocapalbio.com) che ha l’obiettivo di creare un percorso enoartistico che tocchi arte, cultura, cibo, vino e ambiente, caratteristiche ben espresse dal Capalbiese.

 

Anche quest’anno il progetto si ripete, chiamando diversi artisti a collocare temporaneamente le loro opere presso le aziende vitivinicole per creare una mappatura dell’Arte e del Gusto. Capalbio cerca così di conquistare un pubblico che, alla passione per il vino, unisce anche quella per l’arte. Monteverro quest’anno ospiterà le opere di Elena Saracino, artista friulana, che ha reinterpretato le etichette di due vini della tenuta.

 

“L'essenza del mio lavoro si concentra sulla comunicazione esclusiva con l'ambiente e le persone. Attraverso un linguaggio tridimensionale volto in due direzioni, scultura e installazioni, seguo un'indagine comune che esprime in simboli la metamorfosi infinita della vita.”, così si racconta Elena Saracino sul suo sito (www.elenasaracino.com). E le etichette di Vermentino 2016 e Verruzzo 2015 della tenuta di Capalbio prendono vita da questo approccio all’arte. “Ho preso ispirazione da una mia installazione ambientale realizzata lo scorso anno per un evento a Torino”, spiega Elena. “La stessa verrà riproposta in occasione di Arte&Vino, ed e sarà esposta all’interno della tenuta Monteverro a partire dalla prima settimana di giugno. Sarà rivista e adattata nelle dimensioni e nei materiali”, continua l’artista udinese. “Ho voluto creare una sorta di “altare”. Mi piace pensare alle mie istallazioni come a qualcosa di simbolico che faccia leva sulle emozioni”.

 

 

 

 

 

Disegno a pastello, tratto leggero e colori tenui per i tre fiori bianchi che ornano il Vermentino – perfetta espressione di questo bianco dall’attacco fresco e vibrante con toni di agrumi, pompelmo rosa, mela verde, pesca e mandorle. Un elegante gioco di linee e sfumature che rendono omaggio alla raffinatezza della Cantina di Capalbio. “I fiori chiusi e bianchi sono simbolo dell’innocenza dell’infanzia”, spiega l’artista. Segno deciso e una tonalità lilla scuro per il Verruzzo, un rosso di carattere, elegante, pieno di aromi. “Il rosa lilla è un omaggio al mondo femminile, alle giovani che stanno per conoscere il mondo”. C’è una certa sacralità simbolica nella scelta dei fiori e delle loro colorazioni. “Un richiamo alla terra e alla natura, e contestualmente anche la successione delle fasi della vita: il fiore che sboccia lentamente così come la vita, qualcosa che sta per nascere e che vedrà il bello e il brutto dell’esistenza”. Questi “boccioli” simboleggiano l’attesa del ”dolceamaro nettare di domani” come riportato sull’etichetta stessa. “Nelle mie opere lavoro molto sulla poesia, sia visiva sia di parola”, conclude Elena Saracino.

Un vero e proprio restyling dal sapore artistico per due delle etichette della Tenuta: il Vermentino 2016, il bianco espressione della viticultura tradizionale della costa toscana e il Verruzzo 2015 – il cui nome significa piccolo cinghiale a riprova del suo temperamento forte e dinamico.

 

 

Ufficio Stampa ZED_COMM

Michela Mezzolo

Corso San Gottardo 19 - 20136 Milano
Tel: +39.02.36550569

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

CERVIM - LA VITICOLTURA DI CIPRO, EROICA NEL CUORE DEL MEDITERRANEO

 

CERVIM

Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, 

Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana

 

Il Cervim presente nell’isola e ad Enovitis in Campo nel veronese 

La viticoltura di Cipro, eroica nel cuore del Mediterraneo  

Il presidente Gaudio ha illustrato l’attività Cervim ai funzionari del ministro dell’agricoltura 

 

 

«Una viticoltura quella di Cipro che presenta una grande qualità e molti elementi di assoluto interesse. Una viticoltura eroica che si caratterizza per una completa assenza di fillossera della vite e per i suoi vigneti posti fino a 1.600 metri, con zone con suoli vulcanici». E’ in sintesi quanto sottolinea Roberto Gaudio, presidente Cervim dopo la visita nell’isola del Mediterraneo ospite dell’Associazione viticoltori di Cipro.

 

Un altro dei molti impegni del Cervim, fra partecipazioni ed interventi in numerosi eventi in Italia ed all’estero. Nella trasferta a Cipro il presidente Gaudio ha incontrato i funzionari dell’ufficio viticoltura del ministero dell’Agricoltura cipriota; quindi il presidente dell’Associazione viticoltori di Cipro e molte aziende vitivinicole, illustrando le attività del Cervim in termini di promozione, di tutela della viticoltura eroica e in campo tecnico scientifico, oltre alla presentazione del Concorso mondiale che si terrà in Valle d’Aosta dal prossimo 6 luglio.   

 

Negli stessi giorni il consigliere Cervim Edoardo Braga è invece intervenuto a Enovitis in Campo, che si è tenuta a Cavaion Veronese, per incontri con le aziende produttrici di macchinari ed attrezzature per la viticoltura. Ovviamente si è parlato delle problematiche e delle opportunità per la viticoltura eroica, ed in questo senso l’innovazione può dare un contributo importante alle esigenze delle aziende vitivinicole che operano nei territori più impervi.   

 

 

    

 

 

 

 

 

 

 

VINI EROICI: CONTO ALLA ROVESCIA PER IL CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE, 25a EDIZIONE 

CERVIM

Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, 

Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana

 

 

Le degustazione saranno in programma dal 6 all’8 luglio in Valle d’Aosta

 

Il conto alla rovescia per il Mondial des vins Extremes sta per terminare. Si sono chiusi i termini delle iscrizioni per il Concorso enologico internazionale dedicato ai vini eroici, giunto alla 25esima, organizzato dal Cervim. Il “Mondial des vins Extremes”, è organizzato dal Centro di Ricerca e Valorizzazione per la Viticoltura Montana, in collaborazione con l’Assessorato Agricoltura della Regione Autonoma Valle d’Aostala Vival (Associazione Viticoltori Valle d’Aosta) e la sezione AIS - Valle d’Aosta, con il patrocinio dell’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin) di VINOFED (Federazione Internazionale dei Grandi Concorsi enologici), e la relativa autorizzazione del Ministero alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

 

Le selezioni in Valle d’Aosta (a Sarre), dal 6 all’8 luglio 2017. I vini ammessi al Concorso sono quelli prodotti da uve di vigneti che presentano almeno una delle seguenti difficoltà strutturali permanenti: altitudine superiore ai 500 m s.l.m., ad esclusione dei sistemi viticoli in altopiano, pendenze del terreno superiori al 30%, sistemi viticoli su terrazze o gradoni e viticolture delle piccole isole.

 

«È per noi grande soddisfazione poter ospitare in Valle d’Aosta una rassegna di così importante rilievo - dichiara l’Assessore regionale della Valle d’Aosta Laurent Viérin - vetrina a livello nazionale e internazionale della viticoltura di montagna. Il Mondial des vins extrèmes insieme alla manifestazione Vins extrêmes che si svolgerà in Valle d’Aosta, presso il Forte di Bard, nel mese di novembre 2017, rappresenta un momento importante per la valorizzazione e promozione dei nostri vini valdostani, di viticoltura eroica ed estrema, che rappresentano oggi un’icona della nostra Regione, con una qualità riconosciuta a livello internazionale».

 

Si tratta dell’unica manifestazione enologica mondiale dedicata ai vini prodotti in zone caratterizzate da viticolture eroiche. «Nei prossimi giorni - commenta Roberto Gaudio, presidente Cervim – comunicheremo il numero esatto di aziende vitivinicole partecipanti, di etichette coinvolte e di paesi di provenienza. Un quadro che stiamo definendo e che si preannuncia molto positivo, in linea con l’edizione record dello scorso anno».

 

La varietà dei vini in degustazione, principalmente prodotti da vitigni autoctoni e caratterizzati da terroir unici segnano indelebilmente i profumi e i sapori e che rendono questo Concorso unico nel panorama dei concorsi enologici mondiali.

 

Al termine delle degustazioni viene stilata la classifica finale, in base al punteggio acquisito, i premi vengono suddivisi in Gran Medaglia d’Oro, Medaglia d’Oro e Medaglia d’Argento, oltre a ulteriori premi speciali destinati al miglior vino e alla miglior cantina per Paese partecipante, il miglior vino in assoluto, il miglior vino biologico e biodinamico, il miglior Giovane produttore (al di sotto dei 35 anni), la miglior Donna produttrice e infine uno destinato alla Regione viticola partecipante con il maggior numero di vini. Novità di questa edizione è il premio “Cervim Originale 2017”, dedicato al miglior vino prodotte da uve di varietà a “piede franco”, cioè non innestate. 

 

Tutte le informazioni ed il regolamento per partecipare sono disponibili sul sito dedicato http://www.mondialvinsextremes.com

 

 

 

 

 

BOLLICINE SOTTO LE STELLE 2017

 

 
BOLLICINE SOTTO LE STELLE 2017
 
Genova, martedì 11/7/2017 - Per iscriverti clicca qui
 
 
Luogo dell'evento:
TOWER AIRPORT HOTEL
Via Pionieri e Aviatori d'Italia 44 Genova

se vuoi iscriverti all'evento clicca qui
Il contributo di partecipazione è fissato in €25,00 per i soci, €35,00 per i non soci.
L’evento è aperto a tutti.
Il numero di partecipanti è fissato in un minimo di 30 e un massimo di 90.
Bicchiere da degustazione sarà dato all'ingresso

DA OGGI AL 2 LUGLIO L'EDIZIONE DEI RECORD DEL VARAZZE BICI FESTIVAL

 

 

Al via oggi fino al 2 Luglio, il Festival dedicato al mondo della bicicletta, che prevede un ricco programma di eventi sportivi, musicali e di beneficienza.

Dopo i primi warm up del pomeriggio, dove sarà possibile vedere i rider provare i trick in Piazzale De Gasperi, dalle ore 19:00 sul Molo Marinai d’Italia si esibiranno Luca Rude (del Kappa FuturFestival, dei Say Yeah e di  Hot Urban Basement), Sunny (RIVIERA GANG), Edo (Play Crew), Peacemakers (Hot Urban Basement), Mr. Cugi (Wake up), Maroglio.Jay B2B Willo (Humatron) che introduranno il dj set di Boosta from Subsonica. A dare voce alle esibizioni Alberto Pernazza, vocalist dei Magellano, coniglio del Chiambretti Show.

Il Sabato si entra nel vivo dello show con le esibizioni di Alessandro Barbero, la prima dalle 17:30 alle 18:30 e la seconda dalle 20.00 alle 21:00, mentre dalle 21:00 alle 22:00 il Contest di BMX di  Butta Bmx Pavia, dove sono attesi centinaia di atleti provenienti da tutto il Nord Italia. 

Lo sport lascerà lo spazio dalle 22.30 alle 00.30 al Concerto del rapper Izi, con uno special guest a sorpresa. 

Previsti per Domenica 2 luglio dalle 13:00 alle 15:00 e dalle 16:00 alle 18:00 gli show finali ed emozionanti di Butta BMX Pavia e di Alessandro Barbero, previsti quest’ultimi dalle ore 15:00 alle 16:00 e dalle 18:00 alle 19:00. 

Dalle 19:00 lo sport lascia lo spazio alla musica con Alberto Pernazza, hosting the show e la musica del dj Luca Rude, direttamente dai club più alla moda di Torino

Sarà possibile inoltre, tutti i giorni presso lo stand di Bikappa Bikes, situato sulla Passeggiata di Gomma, adiacente al Molo del Surf, effettuare test e-bike. 

1° Turno dalle 10:00 alle 12:00

2° Turno dalle 14:00 alle 16:00

Gli organizzatori hanno pensato anche ai piccoli rider. In Piazza Dante è stata allestita una scuola di mountain bike per bambini a cura di MTB School Quarto Alto di Bike for Fun, chi invece vorrà provare ad allenarsi con l’Atletica Varazze, lo potrà fare nel vicino percorso allestito per l’occasione dall’associazione varazzina. 

Dopo l’allenamento ci si potrà divertire e ristorare con i laboratori di gelato artigianale di Giardini di Marzo, che insegnerà ai bambini presenti come fare un gelato di qualità.

Non mancherà come tutti gli anni, l’evento dedicato alla beneficienza. Domenica alle ore 17:30 in Piazza Dante Olmo e Carrus Cicli metteranno all’asta due biciclette, una per adulti e una originalissima bicicletta pedagogica in bambù per piccoli rider in erba. Il ricavato dell’asta benefica, che avrà come battitore d’eccezione Alberto Pernazza, andrà a favore della Fondazione per la ricerca sulla Fibrosi Cistica. 

Tutti i giorni negli stand in Piazzale De Gasperi e sulla Passeggiata di gomma, oltre agli stand più tecnici con marchi esclusivi del mondo delle biciclette avremo l’area green con produttori e negozianti di Varazze e l’area delle birre artigianali liguri, oltre che esperti del ri-uso, come Officine barbierato che rimette a nuovo telai vecchi, customizzandoli secondo le proprie esigenze. 

Ma il Varazze Bici Festival si sposta anche nel nostro bellissimo centro storico, dove produttori di biciclette d’eccellenza della nostra provincia, quali Olmo e Carrus Cicli metteranno in bella mostra nei negozi aderenti ad Ascom Confcommercio le loro creazioni, come la bici in bambù “Vecchia Savona”, che troverete presso l’Associazione Albergatori di Varazze, nel centralissimo Palazzo Beato Jacopo. Per le altre, altrettanto belle gli organizzatori non svelano i negozi, invitando a percorrere il centro storico alla ricerca di queste bellissime creazioni!

Un evento di cui, se vorrete, potrete conservarne il ricordo:  il Foto Cine Club di Varazze presso il suo stand stamperà e regalerà le foto più belle di questa edizione!

 

Bettina Bolla

 

LE BOLLICINE ITALIANE INCONTRANO IL GIAPPONE A SUSHI B DAL 5 ALL’8 LUGLIO

 

                             Un viaggio emozionale tra la cultura gastronomica nipponica e la migliore tradizione vitivinicola italiana 

Da mercoledì 5 a sabato 8 luglio l'appuntamento è da Sushi B:
un quattro giorni dove poter provare il meglio della cucina tradizionale giapponese e degustare le bollicine Ferrari Trentodoc.
Tutte le sere per aperitivo e dopocena i cocktail di Sushi B si arricchiscono con i vini Ferrari Trentodoc per un’interessante combo. Si troverà un’ intrigante selezione al calice dei vini più emblematici di Ferrari Trentodoc:
Giulio Ferrari Trentodoc 2005 a € 14
Ferrari Trentodoc Perlè Nero 2008 a € 12
Ferrari Trentodoc Perlè Rosè a € 9
Ferrari Trentodoc Riserva Lunelli 2008 a € 9
Degustazione completa a € 40.
 
 
 
 
L’aperitivo servito nella Terrazza Giardino si impreziosisce con una proposta di piatti selezionati dallo Chef Nobuya Niimori, abbinati alle bollicine trentine.
Spaziando dai 16 ai 20 euro possiamo trovare:
Carpaccio di storione, amaebi,yuzovinaigrette, caviale Calvisius abbinato con Ferrari Trentodoc Perlè Nero 2008
Capesante, gamberi rossi di Mazara del Vallo, salsa di burro di Normandia, salsa di soia
accompagnato da Ferrari Trentodoc Perlè Nero 2008
King crab Alaska gratinato servito con Ferrari Trentodoc Riserva Lunelli 2008
Ombrina d'amo cotta a carbone marinata con salsa di "yuan sansyo miso"
sposato con Ferrari Trentodoc Perlè Rosè 2010
Per chi volesse immergersi totalmente e proiettarsi in un vero e proprio viaggio nel Giappone Sushi B propone il menu kaiseki servito al sushi banco a 130 euro con selezione dei vini Ferrari Trentodoc, Italia e Giappone si incontrano da Sushi B per una degustazione unica.
Al ristorante gourmet si trova invece la proposta del menu omakase a mano libera dello chef con lo sposalizio dei vini Ferrari Trentodoc a 110 euro.
 
A questo link tutte le foto delle proposte
https://cloud.aromicreativi.com/owncloud/s/83Sc6zvSfCjti57
 
 

 
Sushi B
 
Circondati da un ambiente elegante, semplice e curato nei minimi dettaglida Garde- studio di architetti giapponesi con sedi in tutto il mondo - il ristorante Sushi B , nel quartiere di Brera a Milano, custodisce un’anima tradizionale giapponese declinata nei diversi ambienti che lo caratterizzano. Dalla meravigliosa e unica Terrazza Giardino dove sorseggiare un drink per l’aperitivo o fermarsi per un pranzo informale ma curato, agli ambienti interni del Ristorante Gourmet e del Sushi Bar, più intimi e perfetti per chi desidera scoprire con calma la cucina dello chef Niimori Nobuya e dei due Sushi ChefTetsuaki Maruyoshi Takashi Shimazu. Tre diverse realtà legate dal filo comune della tradizione nipponica.
 
Al timone di Sushi B c'è un’attenta proprietà giapponese, che ha investito sull’idea di creare un proprio modo di fare ristorazione, dove a parlare fosse la cucina autentica del Sol Levante in chiave innovativa.  Oltre a Tokyo e Parigi (locale che vanta una stella Michelin), Sushi B è anche nella cosmopolita Milano. Dal pranzo alla cena, il Giappone vive nella minuziosa ricerca gastronomica, nella grande materia prima, nelle evocazioni della miscelazione in terrazza, nella professionalità del suo personale, per la maggior parte di provenienza nipponica.
 
 
 
Kaiseki
 
Concetto chiave per l’esperienza a tavola al Sushi B è quello del kaiseki, parola che indica la piena fiducia nei confronti di qualcuno, in questo caso dello chef, con due menu degustazioneKaiseki dello Chef da otto portate e Sushi Kaiseki da nove portate, per chi vuole sperimentare la vera tradizione del sushi al bancone del Sushi Bar al piano inferiore dei locali in Brera.
 
Serviti da una signora giapponese in kimono, Taeko, e di fronte ai due Sushi Chef Tetsuaki Maruyoshi e Takashi Shimazu, piatto dopo piatto, si assaporano i gusti più autentici, si scoprono le antiche tradizioni culinarie e si viene a contatto con ingredienti raffinati, ricercati, espressione della millenaria cucina del Sol Levante. Un climax di gusto che si esprime a 360° per un’esperienza in perfetto stile giapponese, unica a Milano per identità e qualità.
 
A questo link la selezione di foto del menu kaiseki https://cloud.aromicreativi.com/owncloud/index.php/s/O7ywnMtSsJ15unT
 
Terrazza Giardino
 
La Terrazza Giardino del Sushi B presenta il più grande giardino verticale di Milano: un luogo di calma e relax, perfetto per scoprire il mondo dei mixologist Matteo De Palma e Francesco Palma. Dall’aperitivo fino al dopo cena si può scegliere tra la carta vini internazionale, quella dei sake e la cocktail list del Sushi B. Quest'ultima vi permette di scoprire il punto di incontro nella miscelazione tra Oriente e Occidente.
 
Suddivisa in East Inspiration e West Inspiration in base allo spirit di provenienza, la cocktail list propone drink di qualità e di forte impatto scenico: da provare l’Obi Won Kinobi (Ki no bi Kyoto dry gin, Shiso syrup, lemon e mio sake sparkling), l’appariscente Caosmopolitan (Gin Tanueray al limone, Combier, limone, melograno e fumo al lemongrass) che viene presentato sotto una cupola di vetro per mantenere l’affumicatura; passando a una versione più orientale di un classico della miscelazione come il Milano Tokyo (Bitter Campari, Umeshi Kiuchi, Shochu Kiuchi, Bitter al mandarino, Tintura al peperoncino, polvere Di Umeboshi). Ogni cocktail è sempre accompagnato da alcuni otsumami (appetizer) dello chef e da una carta ad hoc che può essere consultata per una cena easy e leggera.
 
A questo link le foto del giardino e dei cocktail
http://cloud.aromicreativi.com/owncloud/index.php/s/xoiCTJ5tv6eFzrD
 
Anche a pranzo si può godere degli spazi esterni della Terrazza Giardino - così come dell’interno del ristorante - per un pranzo informale o un business lunch: da provare le tartare di pesce (che arrivano ogni giorno freschissime dal mercato del pesce di Milano, selezionate dallo staff giapponese), i signature dish del giorno, la Bento Box e Bento Box Vegetariano (ovvero, tempura mista, insalatina orientale con tartare di pesce, nigiri, uramaki e zuppa di miso), i diversi roll, le tempure o i piatti unici.
 
 
Ristorante Gourmet
 
Il Giappone trionfa anche a cena quando ci si sposta nei locali interni del Sushi B. Al ristorante gourmet si scopre la cucina dello chef Niimori Nobuya in tutta la sua forza ;  attraverso i percorsi  degustazione e il menu a la carte unisce all’impronta classica dell’arte culinaria giapponese un approccio gourmet di respiro internazionale, sperimentando in ogni piatto creatività, rigore e tecniche giapponesi. Oltre all’ampia carta, sono interessanti i piatti speciali e i secondi di pesce come il “Gyusuji don” Aberdeen angus marinato con soia, sake, mirin, dashi e zenzero, il “Kakuni” di maiale cotto a bassa temperatura per 40 ore, le mazzancolle, okura e "takenoko" marinati, crema di tofu e sesamo con gelatina di "tosatzu".
 
Da non sottovalutare i dessert firmati dalla pastry chef Mineko Kato, proveniente da una rigida scuola di pasticceria giapponese e che vanta numerose esperienze stellate. Dessert innovativi con incursioni nella tradizione giapponese, come il Mizushingen, ispirato alla rugiada, con sfere d’acqua di sorgente Monte Pigna, polvere di soia tostata, salsa allo zucchero integrale giapponese: solo 70 calorie di dolce senza togliere al palato i piaceri del dessert di fine pasto.
 
Staff
 
Sushi B punta moltissimo anche su un personale qualificato e in larga parte giapponese. A partire dall’executive chef Niimori Nobuya, nato a Tokyo, formatosi in patria, dove ha appreso tecniche e segreti della pura cucina giapponese. La sua idea culinaria fonde insieme la più rigida impronta nipponica a quella fusion, con numerose incursioni italiane, grazie all’utilizzo di ingredienti nazionali. Dopo aver fatto esperienza al due stelle Michelin della Madonnina del Pescatore, prosegue la sua carriera presso i ristoranti giapponesi Kiyo e Nobu Armani a Milano.
 
Alla direzione del Sushi B c'è Simone Anastasio, veneziano di origine, trasferito a Milano da 12 anni, dove ha arricchito la sua professionalità lavorando tra i ristoranti più importanti della Lombardia come Grand Hotel Et De Milan, Da Vittorio, Berton e Terrazza Gallia del Excelsior Hotel Gallia: proprio qui ha vinto nel 2016 il premio come miglior servizio di sala di Hoteldal Gambero Rosso. Figura di riferimento e filo di congiunzione tra l’eleganza del servizio Italiano e la minuziosa cura della cucina giapponese.
 
Grande importanza al servizio con il sommelier Mototsugu Hayashi, vincitore dell Premio Sommelier dell’Anno dalla Guida d’Italia dei Ristoranti della guida Espresso 2010. Dopo esperienze di prestigio, tra le quali Gong e Gualtiero Marchesi, approda al Sushi B dove coniuga il sapere nipponico alla conoscenza internazionale.
 
Il barman Francesco Palma, mantiene il rapporto con il Giappone anche in miscelazione grazie alla frequentazione della scuola di Hidetsugo Hueno, tra i migliori bartender giapponesi proprietario dell’High Five di Tokyo.
 
Sushi B
Via Fiori Chiari 1/a, Milano
02.89092640
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www.sushi-b.it
 

Ufficio Stampa

Camilla Rocca 3920531233
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FEDERICO SENECA (1891-1976) SEGNO E FORMA NELLA PUBBLICITA'

 


                                               Giovedì 13 Luglio 2017 ore 19 Galleria Carifano, Palazzo Corbelli  


Con la mostra SEGNO E FORMA NELLA PUBBLICITÀ, attraverso un’emblematica esposizione allestita nelle sale della Galleria Carifano a palazzo Corbelli, la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, con la Città di Fano, vuole rendere omaggio al suo illustre concittadino Federico Seneca, grafico che ha saputo sovvertire la concezione più classica di comunicazione pubblicitaria durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale, fino al “boom” economico.
Questa precisa vocazione per la grafica è un forte elemento caratterizzante del Gruppo Credito Valtellinese, come rammenta il Presidente Miro Fiordi: “Per menzionare la sola sede di Fano, ricordo la recente grande retrospettiva dedicata a Massimo Dolcini, altro straordinario grafico marchigiano, mostra che abbiamo poi riproposto in altre nostre sedi espositive. Non si tratta di scelta casuale: attraverso la grafica si evidenzia la storia dell’industria e quella del Costume, la storia di un Paese e dei suoi territori, tema cui il nostro Gruppo bancario è particolarmente interessato”.
Il 2017 ha voluto ricordare la figura e lo straordinario lavoro di Seneca in diverse città italiane: a Chiasso presso il Centro Culturale Chiasso m.a.x. museo e a Perugia presso la Galleria Nazionale dell’Umbria, mettendo in rilievo sia le grandi doti di intuitivo grafico pubblicitario novecentesco, ma soprattutto l’identità rivoluzionaria, che si evolve a punto di riferimento della comunicazione aziendale. I suoi manifesti, insegne, loghi, scatole, calendari hanno fatto la fortuna, oltre che l’immagine, di alcuni notissimi marchi. Dagli esordi di sapore Liberty, all’adesione al Futurismo (suggellata dallo stesso Marinetti), accostandosi al Déco, poi al Cubismo e via via fino all’originalissima sintesi formale che egli raggiunge negli anni successivi, spesso carica di Surrealismo, con la quale ha trasformato la natura di un prodotto e la conseguente percezione dei suoi consumatori.
Obiettivo dell’esposizione fanese è scandagliare la personalità ingegnosa quanto talentuosa di Seneca, attraverso una ricca selezione delle sue opere - circa una novantina tra manifesti, bozzetti preparatori in gesso e matita su carta, schizzi e studi - partendo dai manifesti di promozione turistica locale dedicati proprio alla città di Fano, rappresentati in modo particolare dal favoloso manifesto del 1924, appartenente Museo Nazionale Collezione Salce (Treviso) in cui Seneca, attraverso la sua straordinaria abilità di disegnatore, mette in scena una teatralità raffinatissima riuscendo al contempo ad esaltare sia la bellezze della stazione balneare fanese che l’eleganza della sua gente. Degli anni che seguono la Grande Guerra, gli elaborati per Perugina, con il famoso cartiglio dei Baci e ancora Buitoni, Agip, Ramazzotti, Talmone, Fiat e molti altri. Lavori che ricordano bene dunque anche gli anni dal suo trasferimento in Lombardia.
Seneca nasce a Fano nel 1891 da famiglia borghese, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Urbino e per pochi anni è impegnato nell’insegnamento. E’ proprio nella sua città natale che inizia l’attività di “cartellonista”: incaricato dal 1912 di promuovere il lido fanese, realizza un gruppo di manifesti che, se da un lato richiamano lo stile di Marcello Dudovich, dall’altro delineano il suo preciso e originalissimo marchio grafico. Basti guardare al giallo puro con cui rende la battigia, lo stesso giallo che si ritroverà protagonista di altri suoi più celebri e celebrati manifesti successivi. La guerra lo porta ad un distacco da Fano; va al fronte, poi all’Accademia di Modena, quindi ad Orbetello impegnato a ottenere il brevetto di pilota e ancora al fronte. All’indomani del conflitto, inizia il suo rapporto professionale come direttore dell’ufficio pubblicità della Perugina, in particolare a supporto della promozione dei Baci, e di seguito della Buitoni. E poi Milano, il successo: il Premio internazionale ottenuto a Monaco, i lavori per Eni e Cinzano .... In tutto ciò, a Fano egli resta “di casa”, qui trascorre le vacanze e coltiva le vecchie amicizie.
La direzione artistica di Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio ha tra i suoi massimi obiettivi quello di offrire, in particolar modo ai giovani, una finestra su un passato che vale la pena di ricordare perché ancora attuale e di forte stimolo per capire il presente, sia da un punto di vista prettamente legato al mondo della grafica, che a quella preziosa e intramontabile tradizione del fare manuale che a loro avviso non è scomparso, come molti invece sostengono trovandosi di fronte all’eccezionale progresso tecnologico. 
Per l’occasione è stato stampato un catalogo edito da Silvana Editoriale, con la curatela e saggi critici di Nicoletta Ossanna Cavadini, Dario Cimorelli, Marta Mazza, Luigi Sansone.

Titolo

FEDERICO SENECA (1891-1976)
Segno e forma nella pubblicità

SedeGalleria Carifano, Palazzo Corbelli
Via Arco d’Augusto 47 – Fano

Durata
14 luglio – 24 settembre 2017

Inaugurazione
giovedì 13 luglio ore 19.00
Galleria Carifano – Palazzo Corbelli

Orari e ingressi
Galleria Carifano
dal 14 luglio al 31 agosto: da martedì a sabato h. 20.30 – 23.30
dal 1 al 24 settembre: da martedì a sabato h. 17.30 – 20.30
chiuso domenica e lunedì – INGRESSO LIBERO

Ufficio Stampa
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
tel. +39 049.663.499
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ORDINE E BIZZARRIA: IL RINASCIMENTO DI MARCELLO FOGOLINO

 

 

 

 

Il Castello del Buonconsiglio svela il grande Rinascimento di Marcello Fogolino Venerdì 7 luglio, ore 11 a Trento



Il Castello del Buonconsiglio svela, con un’ampia mostra, la grandezza di Marcello Fogolino. L’iniziativa, che si sviluppa in collaborazione con i Musei Civici di Vicenza e in particolare con la Pinacoteca di Palazzo Chiericati, con cui è stato stipulato uno specifico accordo, riscopre un artista notevolissimo ma la cui fama di pittore venne offuscata dalle sue vicende private.  La condanna per l’omicidio di un barbiere, commesso, pare, insieme al fratello Matteo, la messa al bando, l’attività di spionaggio a favore della Serenissima, gli alti e bassi con la committenza delineano un personaggio dalle tinte forti. Dopo le grandi mostre monografiche dedicate ai pittori che affrescarono il maniero ovvero Girolamo Romanino e i fratelli Dosso e Battista Dossi, il Castello del Buonconsiglio rende ora omaggio al terzo artista che contribuì alla decorazione del Magno Palazzo. La rassegna intitolata “Ordine e bizzarriaIl Rinascimento di Marcello Fogolino”, che verrà inaugurata venerdì 7 luglio al Castello del Buonconsiglio, vuole far conoscere al grande pubblico un pittore che fu costretto a una forzata permanenza in Trentino, ma che riuscì a guadagnarsi, con la sua opera, la fiducia del principe vescovo Bernardo Cles fino a divenirne il pittore di corte e, poi, del suo successore, il principe vescovo Cristoforo Madruzzo. Figlio d’arte - suo padre era un pittore di buon livello – fu mandato da giovane a bottega da Bartolomeo Montagna, in quel di Vicenza. In quella città lasciò opere importanti in numerose chiese prima di trasferirsi per otto anni a Venezia. E’ documentato il suo rientro a Vicenza verso il 1518 e il suo operare insieme a Giovanni Speranza. La sua pittura di quegli anni mostra un distacco dai modelli quattrocenteschi e una adesione alle novità che, nelle ville e chiese venete, stava imponendo il Veronese. Rientrato nel natio Friuli, nel Pordenonese ottiene commesse di rilevo per diverse chiese della città e del territorio, in parte purtroppo oggi perdute. In Friuli torna ancora, insieme al fratello pittore anche egli, dopo una nuova parentesi vicentina ma incappa nelle note vicende giudiziarie che gli resero difficile ottenere nuovi incarichi. Destino volle che Fogolino approdasse quindi a Trento dove, tra il 1528 e il 1533, si costruiva il Magno Palazzo del Castello del Buonconsiglio, un grandioso cantiere rinascimentale nel quale pittori, scultori, artigiani, garzoni di bottega lavorarono a tempo record per rendere sontuosa la nuova dimora rinascimentale del principe vescovo Bernardo Cles. Qui Fogolino trovò fama, commissioni e, grazie alla protezione vescovile e alla benevolenza della corona imperiale austriaca, un sicuro rifugio. Il periodo trentino sarà illustrato con sue opere provenienti da chiese del territorio e dalle collezioni del museo, in merito alle quali particolare attenzione verrà dedicata alla committenza, mentre la sua produzione profana sarà approfondita partendo dai cicli pittorici del Castello del Buonconsiglio, ma anche dalle preziose testimonianze grafiche. Dopo il 1541, sotto Cristoforo Madruzzo, organizzatore del Concilio, il percorso fogoliniano diventa nuovamente ondivago. Di certo lavora ad Ascoli Piceno, per il vescovo di quella città, conosciuto a Trento, poi a Gorizia e ancora a Bressanone. Si sa che venne cercato per la Residenza di Innsbruck ma di lui nulla è noto in quella città. Finì quindi da artista errante una vicenda cominciata allo stesso modo. Molti sono ancora i problemi aperti intorno alla personalità e alla produzione del pittore vicentino d'origine, ma trentino d’elezione: da quelli relativi alla biografia e all'itinerario artistico a quelli connessi con la definizione del catalogo e la periodizzazione delle opere. Nodi che possono ora essere dipanati anche grazie alla serrata campagna di restauro condotta nell’ultimo ventennio sui cicli affrescati del Magno Palazzo, agli studi condotti sul cantiere voluto dal Cles e sulla figura del Fogolino, nonché all’accurata campagna di verifiche archivistiche. La mostra si snoderà nelle sale del Magno Palazzo, in parte affrescate da Romanino e dai fratelli Dossi e in parte affrescate dallo stesso Fogolino, e prenderà avvio da pale d’altare che hanno contraddistinto l’evolversi del suo percorso stilistico tra Vicenza e la provincia di Pordenone, evidenziando la ricca valenza del patrimonio artistico e culturale del Triveneto e approfondendo lo studio dei rapporti e della collaborazione culturale con gli altri artisti vicentini, tra cui Giovanni Bonconsiglio, Bartolomeo Montagna e Francesco Verla. In mostra le magnifiche pale d’altare provenienti dal Rijksmuseum di Amsterdam, come la Madonna col Bambino e santi mai esposta in Italia, dalla Galleria dell’Accademia di Venezia, dalla Pinacoteca Nazionale di Siena, dalla Pinacoteca di Palazzo Chiericati a Vicenza ma anche le rarissime incisioni provenienti dal museo statale di Dresda. La mostra sarà aperta in contemporanea con la rassegna che il Museo Diocesano Tridentino dedica a Francesco Verla, altro importante artista che nei primi anni del XVI secolo soggiornò a lungo in Trentino. Il particolare clima culturale che contraddistinse il periodo clesiano, non senza positive influenze sull’arte fogoliniana e sulla importante stagione rinascimentale trentina, verrà messo in evidenza da materiali di confronto ispirati al gusto antiquario del tempo, alla statuaria, alla produzione libraria e incisoria. La mostra è curata da Giovanni Carlo Federico Villa, direttore onorario dei Musei Civici di Vicenza, da Laura Dal Prà, direttore del Castello del Buonconsiglio, e dalla conservatrice del museo Marina Botteri, e il relativo catalogo raccoglie i contributi di oltre venti studiosi. L’allestimento è a cura dell’architetto Michelangelo Lupo in collaborazione con l’architetto Adriano Conci, direttore tecnico del museo. 

ORDINE E BIZZARRIA: IL RINASCIMENTO DI MARCELLO FOGOLINO Trento, Castello del Buonconsiglio 
8 luglio – 5 novembre 2017


ORARI
10.00-18.00
chiuso i lunedì non festivi, eccetto 17, 24, 31 luglio e tutti i lunedì di agosto 

BIGLIETTI
10€ intero, 8€ ridotto
Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese
Presentando il biglietto della mostra Viaggi e incontri di un artista dimenticato. Il Rinascimento di Francesco Verla si avrà diritto ad una tariffa di ingresso agevolata.

CON IL CONTRIBUTO DI

BIM DELL’ADIGE ITAS MUTUA
MEDIOCREDITO
ROTARI SPUMANTI

UFFICIO STAMPA
Settore comunicazione del Museo 
0461.492803/46 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Studio ESSECI di Sergio Campagnolo 
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