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Jeans Brunch
In occasione di Genova Jeans, l'evento che dal 5 all’8 ottobre trasforma il capoluogo ligure, Make-A-Wish Italia, organizzerà il "Jeans brunch", in programma domenica 8/10 dalle 11.30 alle 14.00 presso Palazzo Imperiale (Piazza Campetto, 8/A, Genova): un incontro speciale per aiutare Make-A-Wish Italia, l’associazione no-profit con sede a Genova che dal 2004 realizza i desideri dei bambini affetti da gravi patologie.
Nella bellissima cornice dello storico sito patrimonio dell'umanità dell’UNESCO si raccoglieranno donazioni per sostenere la Onlus e i desideri di tanti bambini gravemente malati che aspettano di vivere la straordinaria esperienza della realizzazione del loro desiderio.
E’ prevista una donazione minima e un dress-code a tema jeans.
Emanuela Capitanio
Make-A-Wish® Italia è un’organizzazione no profit nata nel 2004 che realizza desideri di bambini e ragazzi tra i 3 e i 17 anni d’età affetti da gravi patologie. Il valore di un desiderio è enorme: un sogno esaudito fa capire che nulla è impossibile, e ha il potere di migliorare la qualità della loro vita. Infatti, specifiche ricerche hanno dimostrato che le emozioni positive che ne derivano, generano concreti benefici per i bambini malati e le loro famiglie: l’89% dei bambini diventa emotivamente più forte, l’81% dei genitori afferma che i bambini affrontano meglio le terapie e il 98% delle famiglie torna a sentirsi di nuovo una “famiglia normale” (Fonte: Wish Impact Study Result, March 2011 - MAW America). A conferma della sua serietà e affidabilità, destina una percentuale altissima delle proprie spese alla Missione (82% nel 2022. Make-A-Wish® Italia è affiliata a Make-A-Wish®International - una delle organizzazioni benefiche più note al mondo presente in 50 Paesi, con 40 affiliate, 45.000 volontari e 500.000 desideri realizzati.
Per maggiori informazioni: https://www.makeawish.it/
LA CUCINA PER TUTTI DI CASA PAPPAGALLO
In libreria dal 10 ottobre
Pagine: 256 | Prezzo: 19,90 euro
«Queste ricette sono un atto d’amore nei confronti dei miei lettori. Ne ho incontrati tanti in giro per l’Italia e sono stato travolto da un’accoglienza calorosa che mi ha fatto sentire a casa. Pacche sulle spalle, strette di mano, selfie, sorrisi, risate, racconti, dediche, persino una proposta di matrimonio! Ed è pensando a loro, a voi, alla schiettezza e alla semplicità che ci contraddistinguono che ho preparato questa carrellata di ricette, da piatti della cucina regionale italiana a variazioni come la pasta all’arrabbiata con i funghi o la genovese di polpo, dalle specialità di paesi lontani fino a dolci golosissimi che fanno subito festa. Per condividere con
voi il sapore caldo e accogliente di un piatto assaggiato insieme.» Luca Pappagall
IL LIBRO
Con il suo gusto inconfondibile e il suo talento per la cucina, Luca Pappagallo esplora i sapori più autentici e genuini della tradizione italiana e internazionale. Antipasti sfiziosi, primi sontuosi, secondi golosi e dolci che fanno venire l’acquolina in bocca in un ricettario che trabocca di delizie per tutti i gusti, tutte le forchette e tutte le tasche: dalla tegamata di Pitigliano agli spaghetti all’assassina, dalle melanzane a scarpone al sofrito di Corfù, passando per lo zuccotto alla fiorentina e i biscotti all’anice per chiudere la cena in bellezza. Senza dimenticare il piatto che fa felici praticamente tutti, le polpette!
Più di cento piatti per chi ama i sapori di casa ma anche le escursioni in terre lontane, per chi bada alla forma ma soprattutto alla sostanza e agli ingredienti genuini e… per chi non vuole passare ore ai fornelli. Nella migliore tradizione di Casa Pappagallo®, una celebrazione della cucina in tutte le sue forme per tutti coloro che non rinunciano mai a leccarsi le dita!
L’AUTORE
Luca Pappagallo, Grosseto 1964, è tra i cuochi più seguiti e amati del web. Anche se si occupa di cucina a livello professionale da più di vent’anni, non si considera uno chef, bensì un «cuciniere curioso». È un pioniere della rete, avendo fondato uno dei primi siti dedicati alla cucina in Italia. Ma è nel 2019 che fa il grande passo, mettendosi in gioco in prima persona con Casa Pappagallo®, il canale YouTube/ Facebook e poi Instagram diventato in un paio di anni uno dei principali punti di riferimento della cucina in Italia, con milioni di follower. Da qui Luca propone quotidianamente ricette di piatti golosi, autentici e soprattutto facili da replicare, conditi dalla sua simpatia e dall’immancabile godurioso assaggio finale. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo libro, Benvenuti a Casa Pappagallo®, seguito nel 2022 da Tutti i sapori di Casa Pappagallo®, entrambi editi da Vallardi.
Laura Gialdi
I RISULTATI FINALI DI AGEBA
Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha presentato i risultati finali di AGEBA, studio incentrato su recupero e valorizzazione del germoplasma antico della varietà Barbera per l'adattamento al cambiamento climatico.
Presentati lo scorso venerdì 22 presso l’Istituto Statale Superiore Penna di Asti i risultati dello studio volto alla ricerca della “Barbera del futuro”.
Sono stati presentati i dati dello studio “AGEBA - recupero e valorizzazione del germoplasma antico di Barbera per l'adattamento al cambio climatico”, progetto con cui il Consorzio si è prefissato di individuare ceppi di Barbera particolarmente resistenti ai cambiamenti climatici in atto ed esenti da malattie per individuare la “Barbera del futuro”.
Il progetto ha avuto inizio a maggio del 2022 ed è stato portato avanti per tutta la campagna viticola 2023, gettando le basi per poter approfondire e sviluppare i risultati ottenuti in futuro.
L’indagine consiste nell’affrontare il cambiamento climatico dal punto di visto genetico, recuperando e valutando la variabilità intravarietale del vitigno Barbera per programmare successivamente la propagazione di antichi ceppi di Barbera appartenenti al periodo precedente alla selezione clonale ovvero prima degli anni ’70 del secolo scorso, per sperimentare il loro comportamento in rapporto al cambiamento climatico.
Si suppone che questi ceppi siano portatori di caratteri utili per resistere a fenomeni climatici estremi, all’aumento delle temperature, e alla riduzione della piovosità ed esenti dalle principali virosi e dalla flavescenza dorata/legno nero e perciò ideali per costituire i nuovi cloni per la Barbera.
Affianco a questo progetto principale, si è delineato un secondo filone sperimentale. Esso prevede due tipi di interventi in vigneti di Barbera già esistenti:
1- La potatura tardiva per posticipare la fase di gemmazione, ed evitare i danni causati dalle sempre più frequenti gelate primaverili.
2 - La sperimentazione di trattamenti fogliari in vigneto su Barbera con biostimolanti a base di idrolizzati nei momenti di maggiore stress termico e idrico della pianta, al fine di mitigarne gli effetti negativi dello stress sulla pianta.
In entrambi i casi, verranno studiati gli effetti che questi trattamenti hanno sulla fenologia e sugli aspetti vegeto-produttivi della vite e sulla qualità del vino prodotto.
I risultati degli studi hanno permesso di ottenere una migliore conoscenza genetica del vitigno Barbera, allo stesso momento è stata messa in luce la necessità di ampliare il tempo di sperimentazione per l’ottenimento di risultati scientificamente rilevanti. Nel primo caso si è individuato un periodo di tempo tra i 5 e i 7 anni affinché si possa propagare e creare un vigneto sperimentale valutandone le performance produttive e nel secondo caso si ritiene necessario un periodo di almeno 3 anni.
IL CONSORZIO BARBERA D’ASTI E VINI MONFERRATO
Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, fondato nel 1946, ha il compito di tutelare e promuovere le sue denominazioni per garantire la loro diffusione e la loro immagine sui mercati nazionali e internazionali, anche attraverso appositi marchi distintivi. Attualmente il Consorzio conta più di 400 aziende associate e 13 denominazione tutelate.
Silvia Comarella
SACCHARUM CONQUISTA I TRE SPICCHI DEL GAMBERO ROSSO
Il massimo riconoscimento per le pizzerie italiane si aggiunge al palmares di Gioacchino Gargano, il giovane pizzaiolo che ha scalato velocemente l'olimpo delle pizze raccontando il suo territorio tra ingredienti eccellenti e impasti innovativi. Gioacchino Gargano e Loredana Sparacino premiati a Napoli con i Tre Spicchi della Guida Pizzerie d'Italia del Gambero Rosso
Saccharum, la pizzeria innovativa ad Altavilla Milicia, a pochi chilometri da Palermo, capitanata da Gioacchino Gargano colpisce ancora nel segno. Arrivano i Tre Spicchi, uno dei premi più ambiti del settore, il massimo riconoscimento per l'autorevole Guida Pizzerie d'Italia del Gambero Rosso, che giunta alla sua undicesima edizione, premia ogni anno le migliori pizzerie d'Italia scandagliando con cura il territorio.
"Una soddisfazione immensa - racconta con gioia Gioacchino Gargano - i Tre Spicchi sono un traguardo importante. Un riconoscimento che mi riempie d'orgoglio e ripaga tutti i miei sforzi e quelli della mia famiglia, che è sempre al mio fianco sia nei momenti di gioia che nei momenti di difficoltà."
Saccharum è infatti per molti versi ancora una pizzeria a conduzione familiare dove Loredana Sparacino, responsabile di sala e moglie di Gioacchino, gestisce ordini e personale. Una presenza fondamentale senza la quale Saccharum non sarebbe quello che è.
Gioacchino Gargano è uno chef prestato all'arte bianca, che non ha mai amato le contrapposizioni tra pizzerie e ristoranti. La sua pizza è infatti una sintesi perfetta tra impasti pazienti, cottura a regola d'arte e abbinamenti creativi, che sanno trovare il giusto equilibrio tra materie prime d'eccellenza e le loro corrette preparazioni, con una particolare attenzione alle piccole produzioni artigianali e ai presidi Slow Food. Lavoro e dedizione costante hanno fatto il resto, una pizza eccellente che ha conquistato premi e riconoscimenti dalle più importanti e auterevoli guide e riviste di settore italiane.
Gli ispettori dell'autorevole Guida del Gambero Rosso hanno assegnato un punteggio di 90 su 100, con la seguente motivazione "Una pizza contemporanea, dagli accostamenti audaci, sorprendono tutte." Tra i piatti imperdibili secondo gli ispettori: "lo 'Scolapasta' di patate fresche a pasta gialla, perfettamente asciutte e fragranti, o una mozzarella in carrozza con acciuga e basilico in panatura croccante." Per le pizze la guida segnala: "L'impasto integrale ideale per la Anciova, con stracciata di burrata, datterino giallo e rosso semidry, filetti di acciughe di Aspra, polvere di pomodoro, basilico e olio extravergine." Da non perdere: "Le potenti 'Pizze di Gioacchino' come la Norma a Casa Mia, oppure la Profumi Etnei." Da bere gli esperti segnalano: "birre artiginali e una valida carta vini con diversi Champagne."
Gioacchino Gargano inanellando un premio dopo l'altro ha assicurato alla pizzeria di provincia un posto di diritto nell'Olimpo della pizza italiana. I tre spicchi della guida Gambero Rosso 2024 si aggiungono infatti al 47° posto della guida 50top pizza, al Premio Ricerca e Innovazione 2023 del Gambero Rosso, alla segnalazione come new entry sulla guida di Identità Golose e alla Corona Radiosa, de Il Golosario. "I tre spicchi sono l'ultimo riconoscimento che arriva a coronamento di un anno davvero indimenticabile - racconta emozionato Gioacchino - ma io con la testa sto già pensando a quello che posso fare per migliorare sempre di più e offrire una pizza sempre più buona. I premi mi riempiono di gioia ma sedermi sugli allori non fa per me."
Alice Sagona
IL 26 E 27 NOVEMBRE AD ALBA (CN) PRENDE IL VIA IL FOOD FOR FUTURE FESTIV AL
DUE GIORNI DI CONVEGNI DEDICATI AL FUTURO DELLA RISTORAZIONE PAESE OSPITE: LA FRANCIA, PROTAGONISTA DELLA SECONDA GIORNATA
Il 26 e il 27 novembre le Langhe ospiteranno la prima edizione del congresso gastronomico Food For Future Festival – Cibo in Movimento. Organizzato dalla Città di Alba (riconosciuta Città Creativa Unesco per la Gastronomia nel 2017) in collaborazione con Luciano Tona, chef e Ambasciatore di Alba Città Creativa Unesco e con la giornalista enogastronomica Sarah Scaparone, il Food For Future Festival vuole essere luogo di fermento culturale in cui parlare e confrontarsi sul futuro della gastronomia attraverso riflessioni dedicate al valore della biodiversità, della sostenibilità e della creatività in cucina coinvolgendo esperti provenienti dal mondo della ristorazione internazionale.
Per fare questo sono stati individuati due momenti di riflessione: la domenica, giornata dedicata all’Italia, alla creatività, alla biodiversità e alle interpretazioni sostenibili nel futuro della gastronomia; il lunedì con un focus interamente incentrato su un paese ospite, quest’anno la Francia, in cui saranno affrontate tematiche analoghe cercando di mettere a fuoco in che direzione stia andando la Francia del gusto e quale futuro scriverà.
“Ad Alba prende il via un percorso prestigioso di confronto e condivisione sulle nuove strade su cui si muove il mondo della gastronomia con una particolare attenzione alla valorizzazione del sistema Italia anche favorendo un confronto con la realtà della cucina francese. Sarà un grande onore – commenta l’Assessore al Turismo della Città di Alba Emanuele Bolla - ospitare ad Alba gli importanti relatori che animeranno il dibattito incentrato sul futuro della gastronomia italiana e non solo. Con questa iniziativa consolidiamo l’impegno di Alba Città Creativa finalizzato a valorizzare le eccellenze di una terra vocata all’enogastronomia che negli anni ha saputo dimostrarsi capace di innovare mantenendo al centro l’essenza della tradizione”.
“Ad Alba sono tre anni – spiega Luciano Tona – che stiamo lavorando in modo importante su questi temi e il congresso di novembre sarà un modo per affrontare direttamente la discussione con gli operatori del settore, cercando soluzioni e confrontando le idee. Come in tutti gli ambienti – prosegue – anche nel mondo del food servono esempi, influenze in grado di essere motori e di donare la spinta verso il nuovo. A questo riguardo ci siamo chiesti non solo dove siamo arrivati in Italia, ma anche che traguardo ha raggiunto e qual è il suo futuro attraverso gli occhi e le esperienze di giovani attori. E in Francia, invece? Rigore tecnico di lavoro e una gerarchia totalitaria che in Italia non esiste più sono indiscussi: questa è la scuola francese universalmente riconosciuta, ma lo stimolo d’oltralpe che ha raggiunto nelle loro esperienze Gualtiero Marchesi, Enrico Crippa, Carlo Cracco e altri importanti cuochi italiani fautori della nuova cucina italiana esiste ancora? Come si è trasformato? Non c’è più?”.
Tanti dunque i temi toccati dal Food For Future Festival, sin dalla giornata di domenica 26 novembre all’interno del Teatro Sociale G. Busca di Alba: Colazione, ma anche Design in pasticceria; Territorio inteso come risorsa da recuperare e riconvertire a un nuovo corso; la cucina di
Montagna; il futuro sostenibile di un’icona italiana come la Pasta ripiena; l’acidità in cucina; la Caccia ieri, oggi e domani; le Biodiversità cittadine; il supporto del Design nella ristorazione. Nei panel di confronto guidati dai giornalisti Sarah Scaparone e Domenico Biscardi saranno tanti gli ospiti coinvolti, tra questi: i pasticceri Iginio Massari (Pasticceria Veneto, Brescia) e Christian Marasca (Zia*, Roma), gli chef Antonio Biafora (Hyle*, San Giovanni in Fiore-Cs), Simone Cantafio (La Stua de Michil*, Corvara-Bz), Juri Chiotti (Reis-Cibo libero di montagna, Busca-Cn), Massimo Spigaroli (Antica Corte Pallavicina*, Polesine Parmense-Pr), Beppe Rambaldi (Cucina Rambaldi, Villardora- To), Matteo Sormani (Walser Schtuba, Riale-Vb), Alessandro Gavagna (La Subida*, Cormons-Go), Alessandro Gilmozzi (El Molin*, Cavalese-Tn), Silvio Salmoiraghi (Acquerello*, Fagnano Olona - Va), Antonio Ziantoni (Zia*, Roma), Carlo Cracco (Cracco in Galleria*, Milano) e poi Antonello Magistà (patron Pashà*, Conversano-Ba), Rina Poletti (sfoglina, Pasta Tua- Reno Centese-Fe) Josko Sirk e Andrea Bezzecchi (Amici Acidi), Francesca Appiani (dir. Museo Alessi), Astrid Luglio (product designer, Milano), Junko Kirimoto (Alvisi Kirimoto, Roma), Paolo Rossino (dir. Consorzio Alta Langa).
La giornata di lunedì 27 novembre sarà invece interamente dedicata alla Francia con interventi individuali mirati a scoprire, in primis con le nuove generazioni, il futuro della pasticceria e della cucina d’oltralpe. Saranno presenti, tra gli altri: Blanche Loiseau (Loiseau du temps, Besançon), Boris Harispe (L’Abissiou*, Sable-d’Olonne), Kazuyuki Tanaka (Racine**, Reims), Simon Desiles (L’Aigle d’Or*, Azay-le-Rideau), LoÏc Villemin (Toya*, Faulquemont), Jérôme Jaegle (Alchémille*, Kaysersberg-Vignoble), Muriel Aublet-Cuvelier (chef e pasticcera, Parigi), Marius Dufay (Mirazur***, Mentone), Régis Marcon (Restaurant Marcon***, Saint-Bonnet-le-Froid).
L’evento si preannuncia di rilevanza internazionale anche grazie alla partecipazione delle Città Creative UNESCO per la Gastronomia provenienti da Francia, Libano, Spagna e Portogallo. Saranno infatti le città di Rouen, Zhale, Denia e Santa Maria da Feira a ideare un menu speciale che sarà presentato domenica 26 novembre in occasione dell’International Gala Creative Dinner all’interno delle gallerie del MUDET (il Museo del Tartufo di Alba che inaugura il 14 ottobre), in una sperimentazione di contaminazione tra culture internazionali che si metteranno alla prova con prodotti locali.
Con l’occasione, grazie alla creatività e al coinvolgimento dei ristoratori del territorio, verrà celebrato il 60° anniversario del concorso enogastronomico “Il Piatto d’Oro” conclusosi nel 1963 e organizzato dalla Famija Albeisa che mise le basi per lo sviluppo del sistema della ristorazione e del turismo di Langhe e Roero.
Le iniziative sopra elencate si svolgono grazie al contributo del Ministero del Turismo, Regione Piemonte e Fondazione CRC.
Il Food For Future Festival, ad ingresso gratuito, si terrà presso la Sala Storica del Teatro Sociale G. Busca di Alba (piazza Vittorio Veneto, 3). Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio Turismo del Comune di Alba (0173 292253 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
Paolo Barosso