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SPLENDORI DELLA TAVOLA AI MUSEI REALI DI TORINO
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CONCOURS MONDIAL DES FÉMINALISE
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SEMPRE PIÙ SALUMI ITALIANI NEL PIATTO DEI BELGI
I nuovi dati di export e consumi sono stati presentati durante un prestigioso evento istituzionale a Brussels promosso da ASSICA nell'ambito del progetto “Trust Your Taste, Choose European Quality”. Oggi il Belgio è il terzo mercato più grande d'Europa
Il Belgio ama i salumi italiani. I nuovi dati su export e consumi sono stati presentati martedì a Bruselles, alla presenza di stampa, referenti istituzionali, esperti di economia e nutrizione durante un importante appuntamento dedicato a valorizzare la filiera della carne e dei salumi. “Il Belgio è un mercato molto importante per le nostre aziende, con scambi di 8.511 tonnellate e un valore di circa 100 milioni di euro nel periodo gennaio-novembre 2021. – afferma Davide Calderone, Direttore di Assica - È il terzo mercato più grande dopo Germania e Francia all'interno dell'UE ed è sicuramente uno dei paesi partner con i tassi di crescita più interessanti (+28,2% in volume e +16,9% in valore) nel 2021”. Il convegno è stato promosso da ASSICA nell’ambito del progetto “Trust Your Taste, Choose European Quality”, rivolto proprio a Italia e Belgio e co-finanziato dall’Unione Europea.
Analizzando in dettaglio i trend di consumo, si conferma la crescente attenzione del consumatore belga per i prodotti di qualità, che offrono sia un buon aspetto nutrizionale, sia una maggiore sostenibilità. “La crescita dei salumi italiani sul mercato belga nel 2021 non è infatti solo un effetto statistico legato alla ripresa dopo la pandemia (già nel periodo gennaio-novembre gli arrivi di salumi italiani in Belgio hanno superato di gran lunga i livelli pre-pandemia) ma l'inizio di una nuova fase di conoscenza e valorizzazione dei salumi Made in Italy – aggiunge Calderone -. In Belgio, come in Italia, i consumatori scelgono ciò che mangiano con sempre più attenzione e consapevolezza”, conclude il direttore.
Il convegno è stato l’occasione per presentare agli ospiti, riuniti al Museo Belvue, il progetto "Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY" che, giunto al termine della prima annualità, ha già ottenuto significativi risultati nel valorizzare le caratteristiche dei prodotti alimentari dell'UE, per migliorarne l'immagine e la percezione ed informare e educare i consumatori. Per maggiori info e approfondimenti sul progetto seguilo sui social Instagram @TrustyourTaste ChooseEUQuality, Facebook @TrustyourTastechooseEUita e YouTube nel canale dedicato Trust your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY o nel sito www.trustyourtaste.eu
Ad esemplificare perfettamente questi valori gli ospiti presenti hanno potuto degustare una selezione di salumi in rappresentanza di alcune tra le eccellenze italiane ripercorrendo idealmente l’intera Penisola: dal Prosciutto di Parma DOP alla Mortadella Bologna IGP, dal Prosciutto toscano DOP fino ai Salumi di Calabria DOP, solo per citarne alcuni di quelli presenti. Un tripudio di sapori e di gusto!
ASSICA, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, è l’organizzazione nazionale di categoria che, nell’ambito della Confindustria, rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro delle proprie finalità istituzionali, l’attività di ASSICA copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica settoriale, l’informazione e il servizio di assistenza ai circa 180 associati in campo economico/commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e sindacale. Competenza, attitudine collaborativa e affidabilità professionale sono garantite da collaboratori specializzati e supportate dalla partecipazione a diverse organizzazioni associative, sia a livello nazionale che comunitario. Infatti, sin dalla sua costituzione, nel 1946, ASSICA si è sempre contraddistinta per il forte spirito associativo come testimonia la sua qualità di socio di Confindustria, a cui ha voluto aderire sin dalla nascita, di Federalimentare, Federazione italiana delle Industrie Alimentari, di cui è socio fondatore, del Clitravi, Federazione europea che raggruppa le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne, che ha contribuito a fondare nel 1957.
Francesca Goffi
È «GRIGNOLINO: IL NOBILE RIBELLE» A GRAZZANO BADOGLIO
OLTRE CENTO ETICHETTE IN DEGUSTAZIONE IL 26 E 27 MARZO NELL’EX SCUOLA: 85 PRODUTTORI DELL’ASTIGIANO, DEL MONFERRATO CASALESE E DEL MONFERACE. LA REGIA È DI AIS ASTI E CASALE
È stato definito in tanti modi: ribelle, selvatico, anarchico «testabalorda». Un tempo accompagnava i più raffinati menù delle Casate Reali, primi in Savoia, ma i suoi tannini spiccati gli conferiscono un carattere un po’ spigoloso ma anche la capacità di invecchiare bene. Oggi il Grignolino, vitigno autoctono del Monferrato, torna ad avere un suo appeal sui consumatori, soprattutto i più giovani.
Sarà protagonista con 85 produttori e oltre cento etichette in degustazione sabato 26 e domenica 27 marzo a Grazzano Badoglio (Asti) per la prima edizione di «Grignolino, il Nobile Ribelle», evento organizzato dall’Ais - Associazione Italiana Sommelier del Piemonte, con le delegazioni di Asti e Casale, supportate dal Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, dal Consorzio Colline del Monferrato Casalese, dalle Associazioni dei Produttori di Grignolino d’Asti Doc-Piemonte Doc Grignolino e Monferace.
IL PROGRAMMA
A dar voce al «nobile ribelle» saranno i sommelier delle due delegazioni che parleranno di grignolino in tutte le sue diverse sfumature, ne racconteranno storia, territori e diversi stili di vinificazione e affinamento. La due giorni si svolgerà dalle 11 alle 18, nei locali dell’ex scuole. L'evento sarà a ingresso libero senza prenotazione con un costo per la degustazione di 15 euro (10 per i soci Ais). La parte ristorativa è stata affidata a Francesca Persano, meglio conosciuta come “Miss Dado” che attualmente gestisce la struttura e Vimini, un ristorante in centro a Torino, che realizzerà due menù, uno di carne e uno di pesce, per offrire la possibilità non solo di mangiare e di avere una scelta varia ma anche di sperimentare i diversi abbinamenti possibili con il grignolino, vino dalla grande versatilità. I locali ospiteranno la mostra dello Studio C&C di Paolo Albertelli. Il barman Nicola Mancinone del Confessionale Vermouth and Mix Bar, proporrà alcuni cocktails base grignolino per avvicinare anche i più restii a questo vitigno, dandogli una veste nuova e alternativa.
Info: Daniele Guaschino (3387547028), Paolo Poncino (3397339813), Eleonora Giroldi (3920948799)
ANCORA QUALCHE CURIOSITÀ SUL GRIGNOLINO
L’origine del nome è incerta: qualcuno sostiene che Grignolino derivi da “grignole”, termine dialettale astigiano che indicava anticamente i vinaccioli, che in questa varietà sono più numerosi rispetto ad altri vitigni e sono responsabili della sua marcata tannicità. Per altri sarebbe legato all’espressione “grigné”, in piemontese sorridere, perché a un sorriso assomiglierebbe l’espressione che, causa tannini, si disegna sul volto di chi lo beve. Secondo gli studi della studiosa Enza Cavallero, il primo documento scritto in cui si cita il Grignolino (come Berbexinius) è un atto d’affitto datato 1249, trascritto dai monaci del Capitolo di Sant’Evasio di Casale Monferrato. Tra gli appassionati di Grignolino, ci fu Umberto I di Savoia. Il re d'Italia lo amava così tanto che non solo lo voleva in tutti i menù più importanti di Casa Savoia, ma lo celebrò durante la sua visita all'Esposizione e Fiera dei vini nazionali del 1891 ad Asti. Anche il medico Giovanni Lanza, che fu presidente del Consiglio dal 1869 al 1873, fu produttore egli stesso a Roncaglia di Casale Monferrato. Fu Gino Veronelli a ribattezzarlo l’«anarchico testabalorda». E anche Jorge Mario Bergoglio appena eletto pontefice fu subito ribattezzato il Papa del Grignolino perché le sue origini sono di Portacomaro d’Asti, terra dove da sempre si coltiva questo vitigno. La produzione oggi si avvicina ai 2 milioni e mezzo di bottiglie: sfiora il milione la doc Grignolino d’Asti, 450 mila la doc Grignolino del Monferrato Casalese, 940 mila la doc Piemonte Grignolino.
Fiammetta Mussio
DIVINOSIOLA, L’EVENTO CHE CELEBRA IL VINO SANTO TRENTINO DOC DEL GARDA TRENTINO
Dal 31 marzo al 10 aprile la Valle dei Laghi e Trento tornano a ospitare DiVinNosiola, l’appuntamento annuale volto a celebrare il Vino Santo Trentino DOC e presidio Slow Food e l’uva autoctona da cui è ottenuto, la Nosiola. Due weekend interamente dedicati alla valorizzazione del patrimonio culturale, delle tradizioni e dei luoghi in cui nascono queste eccellenze enologiche del Garda Trentino.
IL VINO CHE SI FA SANTO
Definito “passito dei passiti”, il Vino Santo Trentino DOC è un eccezionale ed esclusivo vino da meditazione ottenuto da uve Nosiola, assoluta espressione di una antica tradizione viticolo-enologica della Valle dei Laghi e presidio Slow Food. A ricoprire un ruolo rilevante nella sua produzione è l’Ora del Garda, il vento che soffia costantemente sulla Valle dei Laghi e che contribuisce a far appassire l’uva raccolta in ottobre. Per mesi, gli acini restano su dei graticci (arèle, in gergo) posizionati nelle soffitte, dove sviluppano una muffa nobile in attesa della Settimana Santa. È proprio in questa occasione che viene effettuata la pigiatura dell’uva, una tradizione a cui è legato lo stesso nome del vino.
IL PROGRAMMA DELL’INIZIATIVA, TRA DEGUSTAZIONI E TREKKING NEI VITIGNI
Grazie alla collaborazione tra Garda Trentino, il Consorzio Vini del Trentino, l’Ecomuseo della Valle dei Laghi, la Strada del Vino e dei Sapori, il Palazzo Roccabruna di Trento, Casa Caveau e i Vignaioli del Trentino, il programma di questa edizione di DiVinNosiola è ricco e variegato, con appuntamenti sia nella terra natia di questo nettare, la Valle dei Laghi, che a Trento, nella location di Palazzo Roccabruna.
Nella splendida cornice della Valle dei Laghi, una ridente vallata situata tra il Lago di Garda e Trento, costellata da ben 7 laghi alpini e piccoli borghi rurali immersi nel paesaggio di frutteti e vigneti, prende il via sabato 2 aprile DiVinNosiola, con un viaggio alla scoperta delle tante interpretazioni del vitigno Nosiola.
Domenica 3 aprile si prosegue con “Assaggi DiVini” nella Casa Caveau di Pordegnone (TN): una originale esperienza di degustazione all’interno di questo museo enologico nato per riqualificare l’antico appassitoio, che offrirà una full immersion nella tradizione di questo passito. Con la guida dell’esperto assaggiatore Francesco Gubert, il Vino Santo Trentino sarà accompagnato ai più pregiati formaggi della regione, anch’essi presidio Slow Food, un abbinamento che esalterà il loro nobile gusto e permetterà di cogliere a pieno la ricchezza del passito.
Il weekend successivo, sabato 9 aprile, è in programma un trekking sui dolci pendii dei Monti di Calavino, attraverso il Sentiero Etnografico della Nosiola; al ritorno si costeggerà la Roggia di Calavino fino a raggiungere i coltivi di Santa Massenza per assistere alla pigiatura delle uve da Vino Santo, presso la cantina di Giovanni Poli. L’evento – totalmente gratuito – è l’occasione perfetta per osservare da vicino un momento simbolicamente fondamentale nella produzione del Vino Santo Trentino. Da sempre, la spremitura è un vero e proprio rito che segna il passaggio dalla fase di appassimento degli acini sulle arèle a quella di vinificazione, legando in modo indissolubile il “passito dei passiti” al territorio e ai suoi ritmi lenti, alle tradizioni collettive e ai saperi condivisi che si tramandano da generazioni.
Per tutta la durata dell’evento, presso l’Hosteria Toblino della Cantina Sociale di Toblino, sarà inoltre possibile degustare i vini Nosiola, i Vini Santi e le Grappe di Nosiola e di vinaccia di Vino Santo di tutto il territorio trentino.
E non finisce qui! Oltre alle numerose iniziative di DiVinNosiola, dal 31 marzo al 10 aprile, tutto il Trentino ospiterà “A tutto Nosiola”, più di venti appuntamenti tra esperienze di gusto, eventi e degustazioni.
L’Azienda per il Turismo Garda Dolomiti S.p.A. è una Società per azioni che ha per oggetto la promozione e la diffusione dell’immagine turistica del Garda Trentino (la sponda nord del Lago che comprende i comuni di Riva del Garda, Arco, Nago-Torbole sul Garda, Dro, Drena, Tenno, Comano Terme e Ledro) attraverso la realizzazione di servizi di informazione e assistenza turistica, iniziative di marketing turistico, di progetti specifici volti a valorizzare l’offerta turistica della destinazione e del patrimonio ambientale, culturale e storico dell’ambito di riferimento.
Giulia Maggi