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IL CONSORZIO TUTELA DOC DELLE VENEZIE OTTIENE IL RICONOSCIMENTO DEL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA
A nemmeno un mese dall’iscrizione della DOP nel registro eAmbrosia da parte della Commissione Europea, il Consorzio Pinot Grigio Delle Venezie DOC ottiene finalmente dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) il riconoscimento ufficiale e l’attribuzione dell’incarico a svolgere le legittime funzioni di promozione, valorizzazione, tutela, vigilanza, informazione (di cui all’articolo 41, comma 1 e 4 della legge 12 dicembre 2016, n. 238 per la DOC delle Venezie).
Con il Decreto Ministeriale dell’11 agosto 2020 si è concluso rapidamente l’iter di richiesta del riconoscimento avviato lo scorso 23 luglio, arrivato, come auspicato dal Consorzio, in tempo per questa vendemmia che tra pochi giorni inizierà in alcune aree di produzione del Pinot Grigio delle Venezie.
È solo nell’aprile del 2017 che viene formalizzata la nascita del Consorzio di Tutela, con la conseguente sostituzione della preesistente IGT e l’obbligo, dal 1° agosto 2018, di imbottigliare solo Pinot grigio Delle Venezie DOC. “A nome del Consiglio di Amministrazione e di tutti i nostri Soci desidero ringraziare il MIPAAF non solo per la professionalità e disponibilità dimostrate, ma anche per la rapidità nella gestione della pratica per il conseguimento del riconoscimento del nostro Consorzio” dichiara il Presidente Albino Armani e continua “Ora diventiamo ufficialmente soggetto attivo anche nell’ambito dei finanziamenti per la promozione e valorizzazione del Pinot grigio Delle Venezie DOC e potremo ripartire nel 2021 con un’offensiva decisa sui mercati mondiali. Questo ultimo traguardo, conseguito grazie all’impegno illuminato, la dedizione e la grande competenza di Bepi Catarin, premia il lavoro svolto in modo sinergico e coordinato dalle regioni Veneto e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dalla Provincia Autonoma di Trento, al fine di tutelare e accrescere il valore della nostra filiera vitivinicola, che rappresenta il primo vino bianco fermo delle nostre esportazioni e una grande ricchezza del nostro sistema vitivinicolo nazionale”.
Ora più che mai questa Denominazione interregionale entra a pieno titolo nel ruolo di tutela, promozione e informazione di un’unica grande identità condivisa e radicata nel territorio delle Venezie, il Pinot grigio, allo scopo di affrontare in maniera coordinata i mercati internazionali, definendone uno stile e tutelandone l’immagine nel mondo. Per l’anno prossimo il Consorzio punta non solo a rafforzare ulteriormente le posizioni acquisite sulle principali piazze di riferimento – tra cui UK e USA, animati da turbolenze legate ai temi Brexit e dazi che preoccupano la filiera – ma intende aprire una strada anche verso Paesi nuovi, dove il Pinot grigio delle Venezie è assente o marginalmente presente.
Valentina Fraccascia
“L’ESUBERANZA DELL’ABRUZZO PECORINO”
Vitigno autoctono da cui deriva un vino che spicca tra le proposte dei bianchi per l’estate, grazie alla sua freschezza e persistenza
L’Abruzzo non è solo una terra di grandi vini rossi ma, grazie anche al vitigno pecorino - diffuso in tutta la regione “Verde d’Europa” - offre un’allettante proposta di vini bianchi perfetti per la stagione estiva e non solo. Perché non scegliere di scoprirlo proprio sul fantastico territorio che - tra enogastronomia, bellezze naturali, arte, cultura, vendemmia, eventi e sport - ti conduce dalla montagna al mare in meno di un’ora, soffermandosi magari ad ammirare anche la costa dei Trabocchi al tramonto?
Armonico, persistente, secco, l’Abruzzo Pecorino ha tutte le caratteristiche per essere considerato un vino d’eccezione. Fresco, con un’ottima acidità̀ bilanciata da una grande potenza alcolica, si rivela il compagno ideale in particolare per piatti di pesce, formaggi ma anche carni bianche e primi con condimenti importanti. Con un colore giallo paglierino tendente al dorato, un gusto armonico e un bouquet fruttato e floreale, è caratterizzato da profumi di frutta tropicale, note agrumate e balsamiche; l’Abruzzo Pecorino deriva in realtà da un vitigno “antico” che racconta la storia e le tradizioni di una regione ricca di sapori e di aromi. Le sue prime tracce risalgono ai tempi di Catone il Censore (II secolo a.C.) che lo includeva tra le varietà portate in Italia durante le migrazioni greche.
Con una maturazione abbastanza precoce delle uve e basse rese quantitative, è stato riscoperto in tempi recenti (dagli anni ’80/’90) per la produzione di vino di qualità, mentre prima gli si preferivano varietà più produttive. Il nome del vitigno rimane tutt’oggi un mistero, ma tra le varie ipotesi maggiore credito ha quella che lo lega alla pratica della pastorizia transumante, tipica dell’Abruzzo: pare che le pecore andassero pazze per questo tipo di uva che, maturando prima delle altre varietà regionali, era dolcissima nel periodo del loro passaggio, verso metà settembre.
Il vitigno, per raggiungere l’eccellenza, preferisce zone fresche e forti escursioni termiche. Coltivate in tutta la regione Abruzzo, le uve pecorino conferiscono al vino caratteristiche organolettiche differenti a seconda del terreno dove sorgono le vigne e dei metodi di vinificazione e affinamento. I vini provenienti dai vigneti costieri hanno, per esempio, una grande impronta sapida mentre freschezza e acidità sono più marcate nelle proposte che provengono dai piedi della Majella e del Gran Sasso. Insomma la versatilità è uno dei punti di forza dell’Abruzzo Pecorino e sono davvero tante le proposte abruzzesi da degustare.
IL CONSORZIO TUTELA VINI D’ABRUZZO
Organismo di carattere associativo senza scopo di lucro, il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo è stato istituito nel 2003 con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MiPAF) per svolgere funzioni di tutela, valorizzazione e di cura generale degli interessi connessi alle denominazioni da esso tutelate. Sovrintende all’adempimento della disciplina regolamentare delle denominazioni, alla formulazione di eventuali proposte di aggiornamento della stessa, e coordina il lavoro delle categorie produttive del settore ai fini della valorizzazione delle singole denominazioni.
Il Consorzio tutela i seguenti vini a Denominazione di Origine Controllata: Montepulciano d'Abruzzo Doc, Trebbiano d’Abruzzo Doc, Cerasuolo d'Abruzzo Doc, Abruzzo Doc, Villamagna Doc. Tutela inoltre anche i vini a Indicazione Geografica Tipica: Colline Pescaresi Igt, Colline Teatine Igt, Colline Frentane Igt, Colli del Sangro Igt, Del Vastese o Histonium Igt, Terre di Chieti Igt, Terre Aquilane o Terre de L’Aquila Igt.
Simonetta Gerra
CALO DEI CONSUMI: PIÙ DI 2 ITALIANI SU 3 NON HANNO ANCORA CONSUMATO UN PASTO FUORI CASA
PAURA DEL CONTAGIO E RESTRIZIONI LE CAUSE PRINCIPALI
I criteri di scelta del locale per quelli che vogliono mangiare fuori sono l’attenzione alle norme igieniche (47,4%), il distanziamento tra i tavoli (35,2%) e la presenza di spazi all’aperto (34%). Tra questi poco meno della metà (45,5%) ha apprezzato il ritorno alla socialità con amici e famiglia
Sono ancora troppo pochi gli italiani tornati al bar per fare colazione, o al ristorante per un pranzo o una cena. Ecco quanto emerge dall’indagine condotta dal Centro Studi di Fipe-Confcommercio per analizzare le cause del drastico calo di consumi che ha colpito in maniera drammatica il comparto dei pubblici esercizi. I numeri, purtroppo, sono molto chiari: il 72% non ha ancora mai fatto colazione al bar, il 67,9% un pranzo fuori casa e il 69,4% una cena. Peggio va solo per il dopocena ma è noto che questa sia un’occasione di consumo che riguarda principalmente la fascia giovanile della popolazione.
Per quanto riguarda le ragioni che inducono a non andare al bar o al ristorante la fa da padrone, nell’immaginario dei consumatori, il timore del contagio: Il covid-19 fa ancora paura per ben il 66,5% degli intervistati. Tra le altre motivazioni che fanno da deterrente ai consumi fuori casa troviamo le diverse disposizioni di sicurezza che rendono meno godibile l’esperienza al ristorante (41,5%), mentre per chi lavora l’adozione dello smart working ha di fatto quasi azzerato le occasioni di consumo della colazione, della pausa caffè e del pranzo.
Chi decide di andare al ristorante o al bar è anzitutto attento alle misure di sicurezza sanitaria (47,4%) e al distanziamento tra i tavoli (35,2%). Grande importanza viene data alla presenza di tavoli all’aperto non solo per le ovvie ragioni collegate alla stagione ma anche per una maggiore percezione di sicurezza (34%). In ogni caso il 92,2% degli intervistati ritiene che l’osservanza delle disposizioni di sicurezza da parte degli esercenti sia molto o abbastanza soddisfacente. Un’ evidenza che ci porta a dire che ristoranti e bar sono luoghi sicuri.
La convivialità resta al centro dell’esperienza per il 45,5% degli intervistati, che si passi del tempo con la propria famiglia o con gli amici (45,5%), mentre quasi 1 su 3 si dichiara contento per il fatto stesso di essere tornato a mangiare fuori casa (29,1%). Sotto questo profilo il consumo si fa più intimo e si tendono a privilegiare i luoghi conosciuti e già frequentati in passato. Si esprime così quasi il 90% degli intervistati.
“I dati ci restituiscono la fotografia di un settore in grande sofferenza - dichiara Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe-Confcommercio - È indispensabile mettere in campo strumenti che stimolino la domanda con l’obiettivo di compensare le pesanti perdite determinate dalla mancanza di turismo internazionale e dal perdurare dello smart working. Al riguardo guardiamo con grande attenzione a quello che il Governo intende mettere a punto nel decreto di agosto. Lo stanziamento di un fondo finalizzato a rimborsare una quota parte della spesa al ristorante sarebbe certamente un provvedimento che va nella giusta direzione, ma sono altrettanto urgenti ulteriori misure per il contenimento dei costi a cominciare da quelli del lavoro e dei canoni di locazione, magari attraverso l’introduzione della cedolare secca sugli affitti”.
Andrea Pascale
MERCOLEDÌ 12, GIOVEDÌ 13 E VENERDÌ 14 AGOSTO: SBARAZZO A RECCO “LO SHOPPING IN PARADISO”
Il CIV Recco OnLine, il Consorzio degli operatori economici e commerciali della Città, in sinergia con ASCOM delegazione di Recco, propone tre giorni di “Sbarazzo” speciale. Un’ iniziativa nata spontanea e messa in piedi in pochi giorni per il desiderio di aprire i propri negozi ed accogliere il pubblico in occasione di ferragosto, un ferragosto quello che sta arrivando che per tanto tempo ci si ricorderà.
Questo speciale Sbarazzo è un invito che parte dal commercio di Recco per trascorrere qualche ora di svago alle tante persone rimaste a casa nell’ estate post pandemia, ai tanti genovesi e i turisti provenienti soprattutto dalle regioni confinanti, che ogni giorno raggiungono la Città per andare al mare sapendo che le spiagge libere sono state organizzate dal Comune di Recco per garantirne la permanenza in tutta sicurezza e che le spiagge attrezzate e gli stabilimenti balneari rispettano tutte le normative anti COVID previste.
Ci si potrà togliere magari una voglia, un acquisto che altrimenti non si sarebbe fatto grazie a supersconti ed offerte speciali, girovagando fra le vie e piazze di Recco in cerca dell’affare più glamour dell’estate, visitando i commercianti recchesi che per l’occasione allestiranno banchi antistanti i negozi o, in versione “porte aperte”, esporranno le loro offerte all’interno delle attività, sempre e comunque seguendo tutte le direttive anti COVID previste che anche i clienti saranno invitati a rispettare.
Contemporaneamente, nell’ambito degli eventi musicali E – 20/20 d’Agosto a Recco
organizzati dal Comune
Mercoledì 12 agosto ore 22,00 – Lungomare Bettolo
PARTY TIME … la musica dance più bella di sempre
In consolle 10Q – VITERA. Speciale Guest: RUDEEJAY
Giovedì 13 agosto ore 21,30 - Lungomare Bettolo
RON in concerto
Uno dei più importanti e amati cantautori italiani in un suggestivo concerto.
Informazioni e prenotazioni sito www.comune.recco.ge.it.
Lo Sbarazzo nei negozi, grandi spettacoli musicali, i ristoranti che stanno anche proponendo le Serate gastronomiche recchesi in versione estiva e la fama della Focaccia di Recco col formaggio IGP: motivi determinanti per venire a Recco e trascorrervi un grande Ferragosto.
p. CIV Recco OnLine
Daniela Bernini
Comunicazione Ufficio stampa
Dimensione Riviera Promozioni
Recco (GE) via XXV Aprile 14
Tel.: 0185730748 - 3357274514
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CASTELLO DI FONTERUTOLI: CANTINA, B&B E OSTERIA
Da settembre al via il Vendemmia wine tour e il corso di cucina “Le ricette della Vendemmia” in una delle location più suggestive del Chianti Classico, nel cuore della Toscana.
Si avvicina il suggestivo periodo della vendemmia e le Cantine - con il profumo delle uve e del mosto - accolgono gli appassionati coinvolgendoli alla scoperta del lavoro incessante in vigna e della selezione dei grappoli migliori, un periodo davvero speciale per scegliere di visitare i vigneti e assistere magari anche alle prime fasi di lavorazione delle nuove annate!
Castello di Fonterutoli - della Famiglia Mazzei - nel cuore del Chianti Classico in Toscana, dal mese di settembre organizza tour nei vigneti per scoprire i segreti della vendemmia ma si può optare anche per lezioni di cucina con ricette dedicate proprio al tema vendemmia, fino alle visite ai borghi circostanti Gaiole, Castellina, Radda e Greve e alle loro botteghe artigiane. Le Strade Bianche che si ramificano nell’area sono lo scenario ideale per passeggiate a piedi, a cavallo o in bicicletta in mezzo alla natura incontaminata.
Il B&B Castello di Fonterutoli è la scelta giusta per un break indimenticabile in un borgo medioevale dove trascorrere momenti tra natura, grandi vini e una cucina territoriale d’autore. Con i suoi 5 appartamenti e le sue 17 camere incastonate nelle diverse zone del piccolo borgo e totalmente ispirate ai colori del Chianti consente di fare un break lontano dai ritmi frenetici della città. All’interno un arredamento accogliente e di charme con pavimenti in cotto antico, le travi a vista, gli antichi mobili della famiglia, tutt’intorno la splendida campagna collinare del Chianti. Fonterutoli si trova nel cuore della Toscana, nelle vicinanze dei maggiori luoghi di interesse, come Firenze, a soli quarantacinque minuti di distanza, Siena a quindici minuti, e altre località come Volterra, San Gimignano e Pienza. A disposizione anche degustazioni guidate nella spettacolare Cantina che si sviluppa su tre livelli di profondità e custodisce un’ampia barricaia dove dimorano oltre 3000 fusti di rovere. La Cantina, realizzata da Agnese Mazzei, faparte del progetto Toscana Wine Architecture, un circuito di 14 cantine d’autore e di design, firmate dai grandi maestri dell’architettura contemporanea.
All’ Osteria di Fonterutoli, tra gli ulivi e i vigneti, si può assaporare un’imperdibile esperienza gourmet, magari abbinata a una verticale dei vini di Castello di Fonterutoli, proposta dallo Chef Lorenzo Baldacci che utilizza solo prodotti locali, stagionali e selvaggina di zona. Si possono prenotare i gazebo dedicati oppure si può approfittare del dehors e dell’ampia terrazza in mezzo alla natura, in totale relax e sicurezza. Per un pranzo veloce o per un aperitivo a base di un'attenta selezione di prodotti toscani, si può invece optare per la Società Orchestrale di Fonterutoli.
Mazzei: contemporanei dal 1435
Uno stretto legame unisce la famiglia Mazzei al mondo del vino fin dai tempi più antichi e, in particolare, vi è un connubio indissolubile con la Toscana e il Chianti Classico, denominazione dove i Mazzei spiccano da sempre per eccellenza e visione. Attenzione ai valori e continua ricerca si incontrano in tutte le Tenute di proprietà della famiglia, due delle quali si trovano in Toscana (Castello di Fonterutoli nel Chianti Classico e Belguardo in Maremma) mentre Zisola, giace a Noto, nella Sicilia sud-orientale.
Simonetta Gerra