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ACQUA E FARINA: IL #SOFFIODIGRANO DI ROSARIO GIANNATTASIO
Il pizzaiolo salernitano reinterpreta la tradizione napoletana a Vicenza con il suo speciale impasto ad alta idratazione e lunga lievitazione
L’arte della pizza sbarca a Vicenza, racchiusa in un impasto soffice e leggero. Il pizzaiolo Rosario Giannattasio presenta il suo #Soffiodigrano, una preparazione realizzata con alte percentuali di idratazione, lunga lievitazione e ingredienti di prima qualità, che è possibile assaggiare nel locale Acqua e Farina. Una personale reinterpretazione della pizza napoletana.
L’impasto, realizzato con farine di tipo 1 con germe di grano, raggiunge un'idratazione del 75-80%, rispetto alla media in città del 58-60%, partendo da una biga di 24 ore e da un successivo reimpasto cui segue una fase di lievitazione di 36-48 ore. “Questa tecnica – spiega Rosario Giannattasio, titolare di Acqua e Farina – permette di preparare una pizza estremamente digeribile e dal cornicione alto e alveolato, in grado di valorizzare al meglio i sapori e i profumi dei condimenti, tutti di prima qualità e selezionati con cura. L’impasto #Soffiodigrano rispecchia pienamente la mia filosofia di pizza ed è nato dopo anni di attenta ricerca e studio dei processi di fermentazione e idratazione.”
Originario di Salerno, Rosario cresce nel ristorante-pizzeria dello zio, affascinato dalla figura del pizzaiolo, in grado di trasformare ingredienti semplici come l’acqua e la farina in un piatto saporito e amato da tutti. Trasferitosi in Veneto, mette le mani in pasta frequentando i corsi dei maestri come Piergiorgio Giorilli, Simone Padoan, Renato Bosco e del consulente Marco Lungo.
Da Acqua e Farina, aperta dal 2014, si può trovare un’ampia scelta di pizze, costantemente aggiornata, in abbinamento a una selezione di vini naturali e birre artigianali. 42 posti a sedere per un locale intimo e informale.
Acqua e Farina, Via G. Vaccari, 110 Vicenza
Anna Sperotto
NUOVA CANTINA BOLZANO: L'INIZIO DI UNA NUOVA ERA
E’ iniziata una nuova era per Cantina Bolzano: ieri infatti sono state raccolte e conferite le ultime uve dell'eccezionale vendemmia 2018 che nel corso dei prossimi si trasformeranno in vino per la prima volta nella nuova sede della Cantina. Il nuovo edificio produttivo è il simbolo della produzione vinicola del capoluogo altoatesino ed è allo stesso tempo espressione di una costante ricerca della qualità in tutta la filiera.
In questi giorni i viticoltori di Cantina Bolzano hanno consegnato le ultime uve della vendemmia 2018, una raccolta destinata ad entrare nella storia perché è la prima avvenuta interamente nella nuova sede. "Si può certamente parlare dell'alba di una nuova era. Con il nuovo edificio facciamo un ulteriore passo in avanti verso la qualità e la sostenibilità", afferma l‘enologo Stephan Filippi. Su una superficie di 20.000 metri quadrati, le uve raccolte con cura e rigorosamente a mano, possono essere lavorate nel modo più delicato e naturale possibile.
Ciò è in parte dovuto al nuovo processo di produzione: "Consegnata nel punto più alto dell'edificio, l'uva segue un percorso dall’alto verso il basso nelle varie fasi di lavorazione, arrivando fino al magazzino per lo stoccaggio. Questo sistema riduce le movimentazioni meccaniche e garantisce una qualità del vino costantemente elevata". D'altra parte, il nuovo edificio è stato ottimizzato dal punto di vista energetico ed è stato costruito seguendo i rigidi standard CasaClimaWine®. "Sfruttiamo la temperatura stabile del terreno del pendio in cui è stata costruita la cantina per raffreddare naturalmente i locali sotterranei, in questo modo si risparmiano risorse preziose per noi e per l‘ambiente", afferma Filippi.
Vini emozionanti e in continua evoluzione
I vini matureranno per tutto l’autunno e l’inverno e, a partire dai primi mesi del 2019, sarà possibile trovare in commercio i primi vini nati nella nuova cantina. “Considerando il peso e l’aspetto degli acini al momento della raccolta, possiamo aspettarci un’annata ricca ed interessante, molto simile a quella di tre anni fa. La concentrazione di zuccheri è alta e i livelli di acidità sono ottimali, questo è possibile perché le nostre uve sono coltivate in aree di produzione oltre i 600 metri s.l.m.”, afferma Filippi. “Rispetto allo scorso anno, la quantità di uva conferita è aumentata circa del 10%, ma le rese rimangono inferiori alla media italiana per preservare l’alta qualità della produzione”, conclude Filippi. Gli appassionati di vino possono quindi aspettarsi dei vini davvero intriganti.
Qualità autentica
Con l’assegnazione della medaglia di platino ai "Decanter World Wine Awards" 2018 e l’ottenimento dei migliori punteggi nelle principali guide europee di settore, Cantina Bolzano è internazionalmente riconosciuta come produttrice di vini di alta qualità. Tra i più recenti riconoscimenti troviamo il conferimento dei “3 bicchieri” del Gambero Rosso al Lagrein Riserva Taber, che per 19 anni dal 1996 compare nel Gotha dei migliori vini d’Italia. L‘eccezionalità dei vini è il risultato di una cura costante in tutte le fasi della produzione, a partire dal lavoro in vigna. "Ogni giorno i 220 viticoltori soci della cantina, lavorano con grande dedizione e precisione sui ripidi pendii di Bolzano e dintorni. Hanno sempre a mente un obiettivo ben preciso: la massima qualità dell'uva", spiega Michael Bradlwarter, presidente di Cantina Bolzano.
L'inaugurazione ufficiale della nuova Cantina Bolzano è prevista per la primavera 2019 in concomitanza di una delle più importanti fiere del vino mondiali, il "Vinitaly" di Verona. Le visite guidate alla struttura saranno effettuate dall'inizio del 2019 mentre è già possibile degustare ed acquistare i vini nell’enoteca della cantina, aperta tutti i giorni tranne la domenica.
Daviso
press office
GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO LO SCORSO WEEKEND PER GLI APPUNTAMENTI DE I MONDI DI CARTA ATTRAVERSO CIBO, CULTURA, BENESSERE E ARTE
Spazio ai più piccoli
Un occhio di riguardo è stato rivolto, ai più piccoli. Il primo appuntamento a loro dedicato è stato sabato mattina con il cooking show di Tommaso Arrigoni: lo chef del ristorante milanese Innocenti Evasioni (1 stella Michelin) ha guidato 25 bambini tra gli 8 e gli 11 anni in un viaggio alla scoperta del gusto, delle proprietà degli alimenti e del concetto di sostenibilità in ottica antispreco. Nel pomeriggio e per tutta la domenica, i bambini hanno poi potuto divertirsi insieme ai ragazzi volontari della Fondazione Louis Bonduelle con i giochi e gli esperimenti di “Gioco in Orto”, sul rapporto con frutta e verdura e l’importanza di un’alimentazione equilibrata.
Cibo
Il cibo e la relazione con esso sono stati il focus anche di alcuni appuntamenti dedicati ai più grandi: tre i cooking show che hanno visto avvicendarsi il sabato Luigi Taglienti del ristorante Lume di Milano (1 stella Michelin) con la propria rivisitazione della lasagna alla bolognese, e la domenica Vincenzo Soreca della Scuola di Cucina Naturale LUMEN con i segreti di una corretta panificazione, nonché Sauro Ricci, chef executive del ristorante Joia di Milano (1 stella Michelin) con ” Paesaggio interiore” in una suggestione di abbinamenti e contrasti. Inoltre, nella giornata di sabato, si è tenuto uno speciale appuntamento con l’esperta di vini e champagne Chiara Giovoni, in un percorso di scoperta dell’abbinamento tra champagne e tortelli cremaschi. Cibo protagonista anche nel chiostro del Museo, che è stato animato, dalle 10 alle 19 di domenica, da diverse realtà per lo più locali, che hanno esposto i propri prodotti, dal salame e i tortelli cremaschi, al topinambur, passando per caffè, mostarda,…in un affascinante carrellata sul gusto.
Alimentazione, benessere e forma fisica
Poiché una sana alimentazione passa attraverso consapevolezza e conoscenza, numerosi sono stati gli incontri dedicati anche ad approfondire questi aspetti: sabato si è tenuta un’interessantissima lectio conferenza con Livia Pomodoro, Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera, Presidente del Milan Center for Food Law and Policy e Cattedra UNESCO “Food Access and Law”presso l’Università Statale di Milano, sugli aspetti artistici nella cultura del cibo; Matteo Coati e Diego Cerioli hanno, invece, condotto nella giornata di domenica un incontro sul “Perché fare gli addominali non fa dimagrire e non toglie la pancia”, mentre la Dottoressa Paola Villani ha parlato dell’appetito da un punto di vista medico. L’importanza di una corretta respirazione è stata al centro dell’incontro con il maestro del respiro, Mike Maric insieme al campione olimpico Igor Cassina, che hanno presentato i loro libri, rispettivamente “La scienza del respiro” e “Il ginnasta venuto dallo spazio”. Nei chiostri si sono tenute anche lezioni base di danza del ventre con Cristiana Ramaioli, mentre nella Sala Fra Agostino le consulenze di kinesiologia, fisioterapia, riflessologia plantare e grafologia hanno registrato il tutto esaurito.
Fotografia
Non solo cibo e benessere: fotografia al centro con Settimio Benedusi, che nel pomeriggio di sabato ha raccontato la sua esperienza di fotografo di strada e ha allestito un set fotografico nel chiostro del Museo, dove numerosi visitatori, sia sabato che domenica, hanno potuto farsi ritrarre e partecipare con la propria immagine alla composizione di un’opera d’arte complessiva che ha preso forma sulla parete. Inoltre, la Sala Agello è stata teatro per tutto il weekend della mostra fotografica collettiva di AFIP International, Associazione Fotografi Italiani, con gli scatti di alcuni soci dell’associazione (Maria Vittoria Backhaus, Settimio Benedusi, Massimo Bonfanti, Tani Capa, Giovanni Cecchinato, Giovanni Gastel, Piero Gemelli, Patrizia Genovesi, Ruggero Giuliani, Alessandro Lorenzelli, Walter Turcato, Claudio Passeri) sul rapporto tra arte, cibo e mente.
Musica
Agli appassionati di musica è stata dedicata l’apertura del weekend: venerdì sera, infatti, Massimo Cotto, profondo conoscitore ed esperto del settore, ha tenuto una coinvolgente chiacchierata sull’affascinante mondo della musica e, a seguire, il duo Mazzarino-Spalletta ha condotto il pubblico in un evocativo viaggio nella natura, nella storia e nell’identità della Sicilia con il concerto jazz – Sikania.
Nello stile caratteristico del festival, volto a costruire una visione d’insieme partendo da molteplici prospettive, è stato anche proposto un progetto suggestivo a partire dall’essenza ed estetica dello strumento con la mostra di chitarre elettriche, Electric Guitars, approdando alla riscoperta di storie e tradizioni: nella serata di sabato ha avuto luogo un’anteprima nazionale, con lo spettacolo-concerto multimediale della New Concept Live Band,il racconto attraverso narrazione, immagini e canzoni (rigorosamente eseguite con strumentazione originale), dell’incredibile storia di Wandrè, l’artista-imprenditore italiano che negli anni ’50 rivoluzionò radicalmente il mondo della chitarra elettrica.
L’ultimo appuntamento con la sesta edizione de I Mondi di Carta è in programma domenica 21 ottobre alle ore 10:30 in Piazza Duomo presso lo Spazio “Zaninelli”: sotto la guida di Mike Maric si svolgerà per le vie di Crema la Camminata del Respiro.
Domenica 21 ottobre
10:30 – Piazza Duomo “Spazio Zaninelli”
CAMMINATA DEL RESPIRO CON MIKE MARIC
Impariamo a respirare correttamente durante l’attività sportiva
I Mondi di Carta
I Mondi di Carta è un festival nato nel 2013, la cui sesta edizione si terrà a Crema dal 6 al 21 ottobre prossimi presso le storiche sale e i chiostri del Museo Civico Cremasco. Si tratta di una rassegna a tutto tondo, che coinvolge cibo, arte, teatro, cinema, editoria, musica e psicologia, ideata per valorizzare la città di Crema, offrendole visibilità verso l’esterno. Tra i numerosissimi ospiti intervenuti negli anni si annoverano nomi del calibro di Gualtiero Marchesi, Ernst Knam, Cristina Bowerman, Marco Bianchi, Oscar Farinetti, Claudio Sadler, Filippo La Mantia, Tiziana Colombo, Roberta Schira, Philippe Daverio, Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva, Pietro Valsecchi, Giancarlo Morelli, Edoardo Raspelli, Cristina Gabetti, Al Bano, Carlo Maccari, Franco Finocchiaro, Simona Atzori,…
Il nome della kermesse si ispira al titolo dell’omonimo libro di una delle figure più importanti di Crema, Giovanni Vailati, filosofo, scienziato e musicista, vissuto tra il 1863 e il 1909: secondo l’intellettuale cremasco, le teorie sono “mondi di carta” e ogni espressione del pensiero, una volta scritta, può concorrere a produrre una comunicazione d'insieme, in grado di allargare gli orizzonti.
Il calendario completo della manifestazione è disponibile sul sito www.imondidicarta.it
Guardans-Cambó
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ALLA REGGIA DI MONZA, I GRANDI ASSAGGI DI ASPI: «CHAMPAGNE IN VILLA. IL PERLAGE REALE»
LUNEDI’ 22 OTTOBRE CINQUE VIGNERON SI RACCONTANO NELLA SPLENDIDA CORNICE DELLA VILLA REALE DI MONZA. E A SEGUIRE DEGUSTAZIONE APERTA AL PUBBLICO DI OLTRE 60 ETICHETTE DI CHAMPAGNE CURATA DA ASPI - ASSOCIAZIONE DELLA SOMMELLERIE PROFESSIONALE ITALIANA
Villa Reale di Monza - viale Brianza 1, Monza
Il poeta bretone Max Jacob scrisse: «Lo Champagne, se si ha tempo per ascoltarlo, fa lo stesso rumore, nella sua schiuma e nelle sue bollicine, del mare sulla sabbia». ASPI – Associazione della Sommellerie Professionale Italiana dedica a questa straordinaria produzione, tra i vini più antichi, celebri ed eleganti al mondo, un evento unico nel suo genere. Appuntamento lunedì 22 ottobre, nella splendida cornice della Villa Reale di Monza, con «Champagne in villa. Il perlage reale».
Ad aprire l’evento, dalle 14.30, il seminario “I Racconti dei vigneron: storie appassionate narrate dagli stessi produttori”, in cui cinque vigneron champenois riveleranno l’identità delle loro cantine: caratteristiche climatiche dei terreni, uvaggi, metodi di coltivazione e di produzione. Un viaggio nell’essenza di ogni vino, con un minimo comun denominatore: il perlage, caratteristica principe di vini Champagne dalle molteplici sfaccettature.
A raccontarsi saranno: Jacky Chaput, rappresentante dell’ottava generazione dello Champagne Jacques Chaput, cantina che con i suoi cuvées esprime tutta l’eccellenza della Côte des Bar; Corinne Falmet, figlia di Michel Falmet, da cui ha rilevato l’omonima cantina nel 2004 guidandola verso il futuro con un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione; Séverine Leboeuf, moglie di Alain Leboeuf, vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti, Marie Tassin, pronipote di Marcel Tassin, tra i primi produttori vinicoli della bassa Côte des Bar a diventare Récoltant Manipulant dopo la rivolta dello Champagne e Marc Augustin, dell’omonima cantina, celebre per la coltivazione biodinamica che preserva la straordinaria qualità della materia prima con il minimo intervento dell’uomo.
Alcune delle loro straordinarie creazioni saranno proposte in assaggio, con oltre 60 etichette di Champagne e altri grandi vini da degustare, dalle 15.30 alle 20.00, con la guida esperta dei sommelier professionisti di ASPI. Il tutto, nello scenario da sogno della Villa Reale di Monza, monumentale residenza costruita per volontà dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria nella seconda metà del 1700, famosa in tutto il mondo per la sua bellezza mozzafiato.
«Non potevamo scegliere location diversa da questa per presentare il vino più elegante di tutti i tempi.
E per descriverne l’identità, abbiamo voluto che a parlare fosse chi, ogni giorno, lavora per rendere ogni bottiglia speciale, come i cinque celebri vigneron champenois. Il lavoro necessario per la produzione di uno Champagne, infatti, richiede cura, sapienza, passione.
È certosino, quasi maniacale, nei suoi passaggi. E il frutto di tale impegno si rivela fin dal primo calice. Ne sono testimonianza le storie dei protagonisti che si racconteranno nel corso dell’evento e le oltre 60 etichette che saranno proposte in assaggio: un patrimonio da degustare, capire e amare» - dichiara Giuseppe Vaccarini, Presidente ASPI.
E visto che tutte le iniziative ASPI sono sempre all’insegna del bere responsabile e consapevole, all’evento sarà presente un gazebo gestito dalla C.R.I. sezione di Monza per un eventuale controllo del tasso alcolemico (su richiesta).
Il seminario “I Racconti dei vigneron: storie appassionate narrate dagli stessi produttori” è riservato alla stampa e ai professionisti del settore. Per partecipare è richiesto l’accredito. Per l’adesione, inviare una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (operatori e professionisti del settore) e a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (per la stampa).
Il banco d’assaggio è aperto al pubblico. Costo d’ingresso: 30 euro. Per i soci ASPI e per gli studenti degli Istituti alberghieri è prevista una tariffa agevolata rispettivamente pari a 20 euro e 10 euro.
Vini in degustazione:
Jacques Chaput
Christophe
Michel Falmet
Alain Leboeuf
Fumey-Tassin / Marie Tassin
Secondé-Simon Grand Cru
Lionel Benoit
Infinite 8
Proy-Goulard
Bernard Naudé
Florent Viard Premier Cru
Michel Marcoult
Augustin Biodinamico
Léguillette Romelot
Bernard & Sebastien Bijotat
Gobillard
Emmanuel Guerin R.M.
Barbier-Louvet R.M.
Bernard Robert
Alexandre Penet
Waris Hubert
A.D. Coutelas
J. Henri Quenardel
Pommery
ASPI - Associazione della Sommellerie Professionale Italiana. Si propone come punto di riferimento per la Sommellerie professionale, con l'obiettivo di offrire opportunità di crescita ed affermazione ai Sommelier. Dal 2007, anno della sua nascita, è il solo membro per l'Italia dell'Association de la Sommellerie Internationale, A.S.I. I principali obiettivi di ASPI sono la formazione, a livello professionale, e la diffusione della cultura sul mondo del cibo e delle bevande. ASPI è presente, sul territorio nazionale, con corsi ed attività.
Alessandra Perrucchini
1+1=3 LA RIVOLUZIONE DELL’ALTA CUCINA FIRMATA DA FRANÇOIS CHARTIER
Il “creatore di armonie” più famoso al mondo ospite del Chocolate Academy Center Milano ha spiegato il suo approccio scientifico
Ieri sera presso il Chocolate Academy Center Milano si è svolto dinanzi ad una platea di grandi professionisti della cucina e della pasticceria il primo incontro dedicato alle nuove tendenze legate al cioccolato e alla gastronomia. Ospite d’eccezione, per la prima volta in Italia François Chartier, il “creatore di armonie enogastronomiche” che negli anni ha sviluppato una teoria rivoluzionaria legata agli abbinamenti degli ingredienti in cucina creando con i grandi chef, in particolare con i fratelli Adrià, ricette uniche basate sull’armonia molecolare.
La scienza dell’armonia molecolare è una nuova matematica del cibo, tale per cui la combinazione di alimenti che condividono una o più molecole aromatiche dominanti dà origine a una sinergia potentissima, una somma in cui il risultato è maggiore della semplice somma delle parti, ossia 1+1=3.
Ieri sera gli chef e pastry chef di alcune delle migliori cucine del territorio – sono stati guidati da François Chartier, Alberto Simionato chef Cacao Barry e membro del team didattico del Chocolate Academy Center Milano e da Enrico Cerea del ristorante tristellato Da Vittorio, lungo un percorso che alternava lezioni teoriche e degustazioni di portate “salate” e “dolci” legate a 5 varietà di cioccolato; una selezione delle migliori referenze tra i raffinati blend e monorigine di Cacao Barry: Madirofolo, Tanzania, Ocoa, Ghana, e Dadadark il cioccolato della linea OrNoir creata ad hoc da Enrico e Roberto Cerea con la consulenza del massimo esperto italiano nel cioccolato Davide Comaschi, direttore dell’academy.
La serata ha avuto momenti di totale coinvolgimento sensoriale sia al momento dell’accoglienza con il cocktail “Risot Gial” con cioccolato fondente Ocoa e bianco Zéphyr Cacao Barry, germogli di barbabietola rossa, olive verdi, fiori di Sichuan elettrici, firmato dal mixologist ed esperto di cucina liquida Salvatore Scamardella e in chiusura con la degustazione del “repas aromatique” curato da François Chartier e creato da Enrico Cerea che ha proposto ricette incredibili a base di cioccolato Cacao Barry: Pane con pesto di pistacchi e cioccolato Dadadark rapé; Shabu shabu di scampo, lardo, cioccolato Tanzania e pepe rosa; Ragù d’anatra al cioccolato Ocoa e spuma di gorgonzola dolce; Ananas candito akl rhum, gelato e crumble al cioccolatio Ghana; purea di mela verde, finocchi, passion fruit e spuma di cioccolato Madirofolo con noce moscata.
Il canadese François Chartier nasce come sommelier, una professione a cui ancora oggi non cessa di dedicarsi con passione e che lo ha portato, nel 1994, a vincere il titolo di Miglior Sommelier del Mondo. Ed è stato proprio il suo amore per il vino, unito al desiderio di approfondire il tema degli accostamenti alle ricette, a spingerlo ad addentrarsi nella ricerca che lo ha impegnato negli ultimi 20 anni. Un percorso lungo e complesso, il cui risultato è costituito dalla Teoria degli Abbinamenti Aromatici, un approccio rivoluzionario al tema del pairing tra alimenti, o tra alimenti e bevande, che fonda le armonie di sapori sulla condivisione di un medesimo profilo aromatico tra gli elementi abbinati. Tra le sue pubblicazioni più importanti c’è il volume “Papilles et Molécules”, premiato come Miglior libro di cucina innovativa al mondo durante i Gourmand World CookBook Awards di Parigi nel 2010.
“La biologia molecolare ha avuto un ruolo essenziale nella scoperta di questa nuova scienza aromatica che ho definito “Harmonies et Sommellerie Moléculaires” (2004). È stata questa scienza che mi ha permesso di comprendere meglio il mio lavoro di sommelier e, successivamente, anche quello di cuoco.-afferma Chartier – Questo approccio è diverso dal Food-Pairing (creato in Europa nel 2006), perché ho scoperto che solo le molecole aromatiche dominanti negli alimenti e nei liquidi (vini, birre, tè, caffè, cocktail...) permettono di creare nuove armonie aromatiche. È il caso, ad esempio, del matrimonio tra alga Nori e lampone. I giapponesi non hanno mai abbinato questi due ingredienti, nonostante condividano la stessa molecola dominante (beta ionone), che permette di creare una sinergia aromatica sorprendente e dar vita a nuove ricette come il temaki di alga nori e purea di lampone, che ho creato con Ferran Adrià a ElBulli.
Il mio primo lavoro di ricerca in Armonie e Sommellerie Moléculaires è stato pubblicato nel libro Papilles et Molécules (tradotto in diverse lingue, ma sfortunatamente non ancora in italiano...). Da allora, ho pubblicato altri 7 libri su questa scienza aromatica, incluso l'ultimo L'Essentiel de Chartier.”
Nella sua continua ricerca Chartier ha scoperto che tra le molecole che costituiscono un alimento ve ne sono alcune, di natura volatile e quindi più difficili da individuare, definite “molecole aromatiche”. A oggi ne sono state scoperte e classificate oltre 10.000! Per ogni alimento è possibile delineare un vero e proprio profilo aromatico, individuando le molecole dominanti che determinano il sapore dell’alimento stesso. Chiave di volta della teoria degli abbinamenti aromatici è il raggruppamento degli alimenti in “famiglie aromatiche, una classificazione fatta in base ad alimenti che condividono una o più molecole dominanti. Ed è qui Il vero punto di svolta: combinando tra loro gli ingredienti di una stessa famiglia aromatica, non importa quali né quanti siano, è possibile creare armonie perfette.
Il binomio tra cibo e cioccolato è senz’ombra di dubbio uno dei più seducenti nel mondo dell’enogastronomia. Per questo quello in calendario al Chocolate Academy Center Milano è un evento eccezionale, prima versione italiana di un format ad oggi realizzato nei Chocolate Academy Center di metropoli come Londra e Tokyo. Un’ulteriore conferma dell’importante ruolo giocato dall’accademia milanese diretta dal campione del mondo Davide Comaschi nella formazione dei professionisti e nella divulgazione della cultura del cioccolato in Italia.
Simona Cabiaglia