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BARBERA D’ASTI 2.0: UN ANNO DI RICERCA SCIENTIFICA INEDITA NASCE LA PRIMA MAPPA SENSORIALE DELLA DENOMINAZIONE
Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato capofila di uno studio approfondito, primo nel suo genere, sulle aree di produzione e sulle caratteristiche chimico-fisiche e sensoriali della Barbera d’Asti
Si chiama Barbera d’Asti 2.0 ed è un inedito studio scientifico, iniziato un anno fa, per approfondire le conoscenze sul mondo Barbera d’Asti, tra i vini più rappresentativi del Piemonte. Si tratta di una nuova e ambiziosa attività di ricerca, avviata dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, insieme all’Università di Torino - Disafa e sostenuta dalla Regione Piemonte.
L’obiettivo del nuovo progetto è la realizzazione di una ‘mappa sensoriale’ della Barbera d’Asti Docg: uno studio che si propone di definire il vasto territorio della denominazione (che si estende per 5300 ettari sulle superfici collinari dei 167 comuni delle province di Asti e Alessandria) collegando in modo puntuale le caratteristiche dei vini Barbera d’Asti alle differenze geologiche e microclimatiche che ne definiscono l’area di produzione.
Lo studio per la creazione di questa inedita ‘mappa’ è partito nel 2017 e si propone di definire i profili sensoriali e le conoscenze chimico-fisiche, per chiarire e valorizzare i profili identitari di ciascun area di produzione, sia in termini di caratteristiche pedoclimatiche, sia della loro impronta sul profilo organolettico. Tecnici esperti e accademici sono partiti dalle zone di produzione con attività di sperimentazione e monitoraggio su vigneti che per altitudine, età delle viti, esposizione e composizione del suolo sono risultati i più rappresentativi della zona di appartenenza. La ricerca tecnico-scientifica che ne è derivata è stata articolata in due fasi: la prima incentrata sull’osservazione e l’analisi in vigna di fattori quali l’andamento climatico (inteso in tutte le sue variabili, come escursione termica e precipitazioni), la struttura del terreno e l’analisi delle uve (tramite la curva di maturazione, nella quale sono analizzati la componente fenolica, il ph, gli zuccheri, l’acidità). In relazione a questa prima fase sono poi state fatte micro-vendemmie e prove di micro-vinificazione, per cui le campionature di uve Barbera d’Asti, prelevate dai vigneti oggetto di analisi, sono state vinificate separatamente secondo il medesimo processo, volto a preservarne l’espressione del varietale e dell’area di provenienza. Un importante elemento, questo, per definire la correlazione tra vigneti e caratteristiche sensoriali, chimiche e fisiche espresse dai vini. La seconda fase della ricerca è stata dedicata a test dei vini attualmente in commercio (82 vini Barbera d’Asti Docg vendemmia 2016, 29 della tipologia ‘Superiore’ vendemmia 2015) prelevati da 97 aziende diverse. Il Consorzio, insieme ai suoi associati, ha raccolto 111 campioni di Barbera d’Asti. Una campionatura significativa e rappresentativa delle tipologie attualmente disponibili, sottoposte a una commissione di degustazione composta da tecnici di cantina e ricercatori dell’Università di Torino.
“I grandi vini del mondo, le più rinomate denominazioni - spiega il presidente del Consorzio Barbera d'Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici - sono caratterizzate da aree vocate, i cosiddetti ‘cru’. Anche la Barbera d’Asti ha intrapreso questa strada e con l’avvio di questa nuova ricerca scientifica, mai realizzata prima d’ora, puntiamo ad arrivare alla caratterizzazione delle aree produttive. Con questo studio intendiamo far emergere le diverse tipicità produttive di un’area molto vasta, con caratteristiche uniche e distintive, punto di forza della Barbera d’Asti. Se si pensa al Barolo, ad esempio, sono proprio le diversità di zona la vera ricchezza. Ci aspettano anni di lavoro e impegno - prosegue - per portare a termine il nostro ambizioso progetto, che ci impegnerà per i prossimi anni e che porterà a qualificare ancora di più la regina dei rossi del Piemonte. Oggi abbiamo presentato i primi dodici mesi di attività scientifica e di studio avviata dal Consorzio, grazie al Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino e con il contributo fondamentale della Regione”.
“A distanza di 10 anni dal progetto regionale ‘Increase Barbera’ che contribuì alla riqualificazione della Barbera d’Asti Docg - dichiara il professor Vincenzo Gerbi dell’Università degli Studi di Torino, responsabile scientifico del progetto Barbera d’Asti 2.0 - con questa nuova ricerca finanziata dalla Regione Piemonte si vogliono raggiungere nuovi obbiettivi concreti ed acquisire conoscenze scientifiche utili per tutto il comparto produttivo della Barbera d’Asti. Il lavoro ha due pilastri fondamentali, con il primo, operando su una campionatura di oltre cento vini commerciali, si vuole determinare come le diverse caratteristiche chimico- fisiche del vino, quali i caratteri cromatici e la composizione polifenolica, influenzino la qualità organolettica del vino. Con la seconda attività - prosegue - si vogliono studiare le relazioni tra le caratteristiche delle uve alla raccolta, provenienti da zone diverse, ed i caratteri dei relativi vini prodotti. A tal fine, si sono analizzate in modo approfondito uve provenienti da areali di produzione diversi della Barbera d’Asti, sottoponendole poi ad una vinificazione controllata presso la nostra cantina sperimentale (Centro Bonafous). Valutando i caratteri dei vini sperimentali e le caratteristiche dei vini in commercio, sarà possibile modellizzare le relazioni uve-vino e proporre ai produttori un modello predittivo che, in base alle caratteristiche delle uve, possa decidere il target commerciale a cui destinare il futuro vino”.
“L’impegno anche economico della Regione Piemonte nella ricerca sulla Barbera d’Asti Docg - afferma l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero - è un altro segno concreto della volontà di valorizzare al massimo questo vitigno, che tante soddisfazioni sta portando anche ai produttori. E’ una ricerca impegnativa per l’ampiezza dell’area interessata, 167 comuni dell’Alessandrino e dell’Astigiano, e per la necessaria accuratezza con cui deve essere condotta. Del resto anche la Barbera, come ogni grande vino, ha la sua carta di vocazionalità. Le nostre colline hanno caratteristiche diverse e insieme uniche, sulla base della composizione dei terreni e delle condizioni climatiche e ambientali. Lo stesso vale per gli uomini e le donne che coltivano la Barbera, con le loro storie, tradizioni e vocazioni individuali. Sono convinto che caratterizzare tutto questo aiuterà a sviluppare le azioni più adatte per presentare nel modo migliore le grandi qualità della Barbera, che tanto ha ancora da offrire sui mercati internazionali”.
CROSTATA DI FRAGOLE “MADE BY CESARINE”: LA TRADIZIONE ITALIANA DAL VESUVIO ARRIVA IN TEXAS… E SULLA TAVOLA ESTIVA DI CHI VORRÀ REPLICARLA
Rubrica - Le Cesarine e le ricette di ieri sulla tavola di oggi
7 uova, 200 grammi di zucchero, latte, farina, 150 grammi di burro, bacche di vaniglia sminuzzate e buccia di limone grattugiato…il tutto condito da passione e tradizione!
La crostata alle fragole della napoletana Emanuela- una delle 500 Cesarine italiane, cuoche che, per passione, offrono piatti regionali e ricette di una volta ad avventori di tutto il mondo – appassiona i commensali e varca l’oceano.
Succede su una casa con terrazza che domina Napoli dove, appunto, Emanuela da oltre un anno riceve i suoi ospiti in qualità di Cesarina.
Particolarmente frequentata e amata dagli stranieri, il salotto e la terrazza di Emanuela sono stati recentemente la cornice dei festeggiamenti del compleanno della fidanzata di un noto cantante anglosassone. Letteralmente rapito dai sapori del dolce, Emanuela regala al talent una serie di dolci da portare con sé in Texas, successiva tappa della sua tournée.
La Cesarina Emanuela - infanzia e adolescenza in giro per il mondo, a contatto con i grandi nomi della moda, grazie al lavoro dei genitori - coltiva da sempre due passioni: arte e cucina.
Dopo aver aperto una scuola di ceramica, recentemente decide di concentrarsi solo ai fornelli e diventa Cesarina per una scommessa con la figlia, desiderosa di condividere il patrimonio materno con più persone possibile.
Un’esperienza di vita scritta con il cibo che arriva anche dove la lingua non può e che rende i piatti della cucina “povera” napoletana amatissimi dagli stranieri, olandesi e francesi in primis, che accorrono alla sua tavola per gustare involtini di melanzane, robiola e tonno; pasta, patate e provola (di bufala affumicata).
E che restano in contatto con Emanuela, scrivendole per chiedere consigli culinari ma soprattutto il segreto della sua celebre crostata di fragole….
LA TORTA DI FRAGOLE DI IERI SULLA TAVOLA DI OGGI: LA RICETTA PER FARLA COME UNA VOLTA
INGREDIENTI PER LA PASTA FROLLA
- 300 gr di farina;
- 150 gr di burro;
- 200 gr di zucchero;
- 2 uova;
- 1 tuorlo;
- Un pizzico di sale
PREPARAZIONE
Lasciare ammorbidire il burro a temperatura ambiente in modo da poterlo amalgamare più facilmente con gli altri ingredienti; mescolare farina e zucchero e disporli a fontana aggiungendo il burro a pezzetti, le uova intere e il tuorlo, un pizzico di sale. Lavorare rapidamente gli ingredienti con le mani fino a ottenere un impasto omogeneo. Avvolgere quindi la pasta nella pellicola trasparente e lasciarla riposare in frigorifero almeno per un’ora. Ritirare la pasta, eliminare la pellicola, tirarla con il matterello a sfoglia di alcuni millimetri e adagiarla in una tortiera imburrata, bucando il fondo con la forchetta in modo che non si gonfi in cottura. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa venti minuti per ottenere un ottimo “guscio” da riempire con la crema.
INGREDIENTI PER CREMA PASTICCIERA
- Ingredienti
- 4 tuorli;
- 100 gr di zucchero,
- 15 gr di farina e 15 gr di fecola;
- ½ litro di latte
- Bacche di vaniglia sminuzzatee buccia di ½ limone grattugiata
PREPARAZIONE
In una casseruola lavorare i tuorli con lo zucchero, usando un cucchiaio di legno; aggiungere a poco a poco la fecola e poi la farina, senza smettere di mescolare finché il composto risulta amalgamato. Versare poco per volta, e sempre girando, il latte tiepido in cui si sono messe le bacche di vaniglia sminuzzate e la buccia di ½ limone grattugiata.
Porre sul fuoco, continuare a mescolare e fare sobbollire per 3-4 minuti. Versare la crema in una terrina e lasciarla raffreddare girandola di tanto in tanto, perché non si formi la pellicola sulla superficie. Nel frattempo, lavare le fragole e condire con mezzo limone in modo che non si scuriscano. Appena raffreddata, versare la crema sulla base di pasta frolla e poi decorare con la frutta a piacere 15 minuti prima di servirla.
Laura Cometa
NYX MILAN: NELLA NUOVA OASI SEGRETA DI MILANO APERITIVI EN PLEIN AIR TRA VERDE E STREET ART
Bersi una birra distesi su un prato davanti a un murales di Joys e di Vesod, sorseggiare un drink osservando lo skyline milanese a pochi metri dai lavori di Andrea Casciu e di Jair Martinez. O, ancora, ammirare dall’alto la piscina “metafisica” di Astro: questo l’happy hour estivo proposto dal NYX Milan, l'urban hotel dall’appeal cosmopolita e assolutamente inedito di piazza IV Novembre.
Ogni giorno dalle 18.30, lo Chef Matteo Nulli accosta sempre nuovi e ricercati appetizer alla ricca drink list declinata dal mixologist Fabrizio Bergamini, per un aperitivo da gustare tra le note della musica lounge e sorprendente street art.
Il Lounge&Bar Clash è aperto tutti i giorni dalle 7.30 all’1
Happy hour: dalle 18.30 alle 21
Dj set: mercoledì, giovedì e venerdì
NYX Milan
Piazza IV Novembre 3
20124 Milano
https://www.nyx-hotels.it/milan
Marta Rezzolla | E. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
E' UFFICIALE: GRANDI RISO ENTRA IN EATALY
Dal 20 luglio i prodotti di punta dell'azienda del gruppo Marcello Gabana Holding (ex Gabeca) di Calcinato saranno presenti nei negozi della catena fondata da Oscar Farinetti
Nuovo, importante, successo per Grandi Riso, quarto produttore italiano del settore ed unica riseria scelta per essere presente a Fico Bologna, il più grande parco agroalimentare del mondo. Da venerdì 20 luglio, infatti, l'azienda del gruppo Marcello Gabana Holding (ex Gabeca) di Calcinato (Bs)entrerà ufficialmente nei primi punti vendita di Eataly (Milano Smeraldo, Roma e Torino Lingotto).
Tre sono le referenze che, nella prima fase, compariranno sugli scaffali della celebre catena fondata da Oscar Farinetti: “I Grandi Puri IGP Arborio in purezza”, “I Grandi Puri Igp Carnaroli in purezza” e “L’integrale Felix”.
Diversi i fattori, anzi i “valori”, che hanno portato Eataly ad accogliere i prodotti Grandi Riso, preferendoli a quelli di concorrenti dai brand più noti. E non si tratta solo del rapporto qualità/prezzo.
Felix - come dimostrato anche da recenti studi universitari - presenta caratteristiche organolettiche uniche, che coniugano qualità e tradizione con le nuove richieste del mercato (non a caso è stato ribattezzato “riso benessere”). Inoltre, quello a marchio Igp Grandi Riso è stato riconosciuto da diverse fonti come uno dei pochissimi Arborio davvero puri venduti oggi in Italia e nel mondo.
Infine, l'ingresso nella rete distributiva Eataly premia il rapporto che da sempre l'azienda guidata da Alessandro Grandi (con sede a Codigoro, Ferrara) ha con il territorio del Delta del Po, area di cui rappresenta il principale marchio distributivo e di cui sostiene la crescita anche attraverso contratti di filiera che prevedono la compartecipazione alle perdite degli agricoltori nei periodi in cui i prezzi di mercato sono troppo bassi.
LA DONATELLA… NEL CUORE DI VENEZIA APRE LA PRIMA PASTICCERIA CAFFÈ DEL BRAND, OBIETTIVO ALTA QUALITÀ
Inaugura il 27 luglio in Cannaregio 1382, tra le calli, la Pasticceria Caffè La Donatella – Venezia 1946, naturale sbocco della nuova linea d’alta qualità La Donatella Premium
Davvero non poteva essere che Venezia la prima tappa del nuovo percorso intrapreso da La Donatella, marchio tra i protagonisti del mondo della pasticceria di qualità, proprietà di Forno d’Asolo. Oltre 70 anni di Buono – quelli dell’azienda di Jesolo (Ve), fondata nel 1946 - non potevano che sposarsi con il Bello della città lagunare, in una sorta di ritorno alle origini che guarda però al futuro; sarà un binomio all’insegna di tradizione italiana, eleganza, artigianalità, autenticità ma anche di innovazione. E se dovessimo indicare le parole-chiave che hanno guidato la progettazione della prima Pasticceria Caffè La Donatella, appunto nel capoluogo veneto, certo indicheremmo quelle che abbiamo appena citato.
L’appuntamento con l’inaugurazione, attesissima, è fissato per venerdì 27 luglio, all’ora del brunch, tra le 11 e le 15. In Cannaregio 1382 – sulla famosa Strada Nuova, pieno centro storico e a pochi passi dalla stazione ferroviaria - si alzerà il sipario sul primo punto vendita che esemplifica alla perfezione il nuovo concept di pasticceria che Forno d’Asolo (leader del settore dei prodotti da forno e pasticceria, e il cui controllo è da poco passato dalla 21 Investimenti di Alessandro Benetton al fondo inglese Bc Partners) ha intenzione di imprimere al marchio La Donatella, che ha rilevato nella primavera del 2016. E che già ha dato vita alla nuova gamma Premium, dolci di altissima qualità dedicati alla ristorazione e alla pasticceria, studiati in collaborazione con il maestro pasticciere Alvaro Bido.
Il format prevede, quindi, una raffinata offerta di alta pasticceria e un ampio catalogo di prelibatezze bakery dolci e salate, accompagnate da caffè e bevande. Ma la prima Pasticceria Caffè La Donatella sarà qualcosa di più. Venezia è storia e raffinatezza, viaggio ed evocazione; è un luogo che rimanda (anche) a profumi, sapori, gusti… Mandorle, pistacchi, creme, come anche l’idea di un “meraviglioso Carnevale” a cui partecipare ogni giorno dell’anno. Ecco che del nuovo locale il design, l’innovazione, l’alta qualità, il made in Italy sono messi a disposizione della coccola golosa, di una trasgressione positiva, possibile e fruibile a tutti.
Così, ad esempio, il design del progetto ha fatto sue le “bricole” (i pali che segnano i canali della laguna), i gessi, il vetro e i damascati rivisitati, le cromie… Tutto reinterpretato per diventare il “vassoio” su cui si posa maestoso il prodotto, in attento equilibrio tra tradizione e contemporaneità: la Pasticceria La Donatella è vera, buona, genuina e al contempo cool, in grado di intercettare desideri, e di creare un’identità fortemente riconoscibile, autorevole, unica, a Venezia, in Italia e all’estero, tanto da fare da avanguardia raffinata alla crescita del marchio nel mondo delle pasticcerie di alta qualità, dandogli visibilità nella Penisola, come fuori dai nostri confini.
Spiega Alessandro Angelon, AD di Forno d’Asolo: «Tanti fattori convergenti ci hanno spinto a questo passo, per noi molto importante. La collaborazione con Bido, ad esempio, che ci ha consentito di definire una nuova linea di produzione e di proporre quindi la gamma La Donatella Premium, che ha il suo naturale sbocco in ristoranti e pasticcerie di qualità ai quali intendiamo rivolgerci.
Dunque la Pasticceria Caffè La Donatella di Venezia sarà in qualche modo un punto di riferimento e un fiore all’occhiello per la nostra azienda. Nel momento in cui partivamo con tale innovazione, abbiamo pensato nel contempo di rafforzare il legame con l’origine del marchio: ecco allora la scelta dell’esordio nella città lagunare, un modo per omaggiare la tradizione nel momento in cui segniamo la strada per il nostro futuro».
Il progetto è davvero ambizioso. Non un solo locale, e non solo un locale: si vuole infatti creare un vero e proprio laboratorio di idee e un osservatorio per intercettare i nuovi trend e le esigenze/desideri dei consumatori, sviluppando così e sempre più un format retail per l’apertura di un canale di vendita innovativo per un possibile allargamento al franchising. Dall’eccellenza della produzione direttamente alle papille gustative del consumatore. Questo sarà anche La Donatella – Venezia 1946.
DATI SIGNIFICATIVI. La Donatella, azienda di Jesolo (Ve) fondata nel 1946 ed entrata ormai a far parte della galassia Forno d’Asolo, ha creato ora la sua nuova linea La Donatella Premium: dolci pensati per le pasticcerie e i locali di tendenza che fanno della qualità, unita al design, il loro punto di forza. Sono preparati e rifiniti artigianalmente con quella cura tramandata di generazione in generazione che rende ogni singola creazione un esemplare unico e perfetto allo stesso tempo. A firmarli, non a caso è un fuoriclasse dell’arte dolce, il maestro pasticciere Alvaro Bido.
Paola Pontarollo
Telefono +39 335 5413485
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Monica Masini
Telefono +39 335 268630
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