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SUMMA 2018: RACCOLTI CIRCA € 11.200 PER LA CASA DELLA SOLDARIETA'
Il mondo del vino si è nuovamente riunito a Magrè sulla Strada del Vino in occasione della ventunesima edizione della attesa kermesse enoica della Bassa Atesina
Raccolti per la Casa della Solidarietà circa 11.200 Euro
Si è chiusa domenica 15 aprile Summa 2018, la “non-fiera” del vino ideata dalla mente eclettica del vignaiolo Alois Lageder – oggi affiancato dal figlio e sesta generazione Clemens Lageder – che si tiene tutti gli anni nel piccolo borgo di Magrè, sulla Strada del Vino altoatesina, presso la Tenuta Lageder stessa. Casòn Hirschprunn e Tòr Löwengang hanno accolto quest’anno ben 80 aziende vinicole provenienti da Italia, Francia, Germania, Austria, Slovenia, Nuova Zelanda, Australia e Kazachstan, chicche certamente interessanti per un pubblico di eno-appassionati.
Numeri incoraggianti quelli registrati a chiusura di questa ventunesima edizione – un totale di circa 2.000 visitatori e circa 130 ospiti della stampa italiana e internazionale nelle due giornate di sabato 14 e domenica 15 aprile – che dimostrano ancora una volta quanto sia forte il desiderio, e un po’ anche il bisogno, di dialogare e di condividere idee e opinioni in materia di vino, ma anche di scoprire ciò che sta dietro all’etichetta: il produttore e la sua filosofia. Momenti preziosi che Lageder, con la sua iniziativa, ha creato e intende mantenere ancora per molti anni. “A mio avviso, sono soprattutto la calma e la sensazione di piacevole estraniazione che i nostri ospiti apprezzano particolarmente qui a Magrè. La possibilità di entrare in contatto diretto con i proprietari delle Tenute e le loro famiglie, assaggiare ottimi vini, parlare di vino soprattutto, godersi questo luogo davvero unico e suggestivo è senz’altro una caratteristica distintiva di questa manifestazione”, dichiara Clemens Lageder.
Interessanti e originali i seminari che hanno animato la due giorni altoatesina, dedicati alla sperimentazione e all’innovazione, temi discussi attraverso wine tasting fuori dagli schemi, come “We are not ready yet”, dedicati alle componenti del vino e alle prove di botte, “Oops! Error. Wine mistakes” – quando in cantina non sempre c’è l’happy ending – e ancora, i tasting “Hidden Treasures”, tesori della tradizione enoica dimenticati e recentemente riemersi. Un argomento molto caro ad Alois Clemens Lageder che a tal proposito, in occasione di Summa 2018, ha presentato in anteprima ai giornalisti presenti le “Nuove Comete”, in uscita a giugno, progetto di sperimentazione che, da molti anni, fa leva sul potenziale dell’Alto Adige in vista dei cambiamenti climatici, con l’intento di mantenere - e migliorare - la qualità dei vini.
Affollatissime anche le degustazioni verticali dedicate ai capolavori indiscussi: “The first 30 years of Granato” (Foradori), “Grüner Veltliner Der Ott” (Tenuta Bernhard Ott), “30 years LÖWENGANG Cabernet” (Tenuta Alois Lageder), “Slate extreme Marienburg Fahrlay-Terrassen” (Clemens Busch), “Bòggina” (Petrolo) ed “Etna Rosso DOC San Lorenzo” (Tenuta Terre Nere). Un momento è stato dedicato anche alle bollicine, con “We love bubbles”, condotto da Christine Mayr di AIS Alto Adige.
Come sempre gli ospiti di Summa sono stato deliziati da una proposta gastronomica di pregio realizzata in collaborazione con il catering Hannah&Elia – che ha fatto incetta di commenti positivi da parte di stampa specializzata e pubblico – e il pastificio trentino Monograno Felicetti. I visitatori hanno inoltre potuto gustare prodotti tipici di affezionati partner regionali, come i formaggi di Karl Telfser feinkost & catering e del caseificio Englhorn, il pane biologico di Profanter, lo speck dell’Alto Adige della macelleria Schrott e, dulcis in fundo, le amatissime frittelle di mele delle contadine di Magrè. New entry molto apprezzate dell’edizione appena conclusa di Summa 2018 sono state il partner Beestro, ragazzi che portano in giro per il mondo con il loro furgoncino i cibi della Romagna, ma anche le birre tedesche 100% Bio di Neumarkter Lammsbräu. A chiudere il cerchio della qualità, i calici Riedel – The Wine Glass Company, che ha accompagnato gli assaggi al banco e tutte le degustazioni guidate.
Infine, grazie a Summa anche quest’anno sono stati raccolti circa 11.200 Euro che saranno devoluti alla Casa della Solidarietà di Bressanone, che da oltre quindici anni aiuta aiuta persone in difficoltà: anziani, bambini e giovani provenienti da situazioni familiari difficili, adulti condannati ed ex-detenuti, senzatetto e disoccupati, persone con problemi psichici o con dipendenze, cittadini stranieri o rifugiati trovano nella CdS un aiuto e un posto dove vivere.
Valentina Fraccascia, Zed_Comm
Corso San Gottardo 19 - 20136 Milano esclusivo è stato dedicato anche alle bollicine, con “We love bubbles”, condotto da Christine Mayr di AIS Alto Adige.
Come sempre gli ospiti di Summa sono stato deliziati da una proposta gastronomica di pregio realizzata in collaborazione con il catering Hannah&Elia – che ha fatto incetta di commenti positivi da parte di stampa specializzata e pubblico – e il pastificio trentino Monograno Felicetti. I visitatori hanno inoltre potuto gustare prodotti tipici di affezionati partner regionali, come i formaggi di Karl Telfser feinkost & catering e del caseificio Englhorn, il pane biologico di Profanter, lo speck dell’Alto Adige della macelleria Schrott e, dulcis in fundo, le amatissime frittelle di mele delle contadine di Magrè. New entry molto apprezzate dell’edizione appena conclusa di Summa 2018 sono state il partner Beestro, ragazzi che portano in giro per il mondo con il loro furgoncino i cibi della Romagna, ma anche le birre tedesche 100% Bio di Neumarkter Lammsbräu. A chiudere il cerchio della qualità, i calici Riedel – The Wine Glass Company, che ha accompagnato gli assaggi al banco e tutte le degustazioni guidate.
Infine, grazie a Summa anche quest’anno sono stati raccolti circa 11.200 Euro che saranno devoluti alla Casa della Solidarietà di Bressanone, che da oltre quindici anni aiuta aiuta persone in difficoltà: anziani, bambini e giovani provenienti da situazioni familiari difficili, adulti condannati ed ex-detenuti, senzatetto e disoccupati, persone con problemi psichici o con dipendenze, cittadini stranieri o rifugiati trovano nella CdS un aiuto e un posto dove vivere.
Valentina Fraccascia, Zed_Comm
Corso San Gottardo 19 - 20136 Milano
BAROLO WINE WEEK - END ASTA DEL BAROLO
Domenica 6 Maggio 2018 torna nel piccolo paese delle Langhe, patrimonio dell'umanità, l’Asta del Barolo. Fu dall'incontro tra la Marchesa Colbert e il padre dell'Italia risorgimentale, il Conte Camillo Benso di Cavour, che nacque l'idea di questo straordinario simbolo del Made in Italy, quando il Conte del Castello di Grinzane e la Marchesa del Castello di Barolo decisero di unire le forze "per creare un vino capace di rivaleggiare con quello dei vicini francesi".
Oggi Barolo, antico borgo contadino di sole 700 anime, ha un nome conosciuto e invidiato in tutto il mondo. Si tengono feste del Barolo a New York, a Hong Kong, e il nettare rosso nato in questo piccolo borgo quasi due secoli fa viene stappato sulla tavola dei migliori ristoranti del mondo.
Ed è proprio nel Castello Fallettidi Barolo che domenica 6 maggio si terrà l'Asta del Barolo,un evento culturale alla presenza di produttori e ospiti da tutto il mondo per celebrare l'enorme valore che questo vino ha per tutta l'economia di questo territorio. La padrona di casa, o per meglio dire del Castello, sarà in spirito proprio lei, Giulietta Colbert, a cui si deve la nascita di questo capolavoro dell'enologia mondiale che gli stranieri ci invidiano ma che nessuno può replicare, dato il suo intimo legame con le colline di Barolo e degli altri 10 comuni, gli unici in cui – secondo uno stretto disciplinare – è permesso chiamare Barolo il vino dell'uva nebbiolo. Sono questi i terroir del Barolo, con i loro grandi “crus”, che danno inimitabili e peculiari caratteristiche a questo vino.
Per l'Asta del Barolo è previsto l'arrivo di professionisti, collezionisti, giornalisti da tutto il mondo, USA, Cina e Australia. Come vuole il rito, sarà il giornalista Giancarlo Montaldo con il suo implacabile martello a battere i lotti di preziose e antiche bottiglie risalenti a vecchie annate, che rappresentano i volumi di una biblioteca che racconta la storia antica e recente di questo vino e dei suoi protagonisti: i produttori, che girando i quattro continenti hanno portato la leggenda del Re dei Vini nel mondo imponendone le qualità e il mito. L'appuntamento sarà per le ore 11.00 presso il Tempio dell’Enoturista del Castello di Barolo. Tra i lotti presentati oltre 150 bottiglie di Barolo dal 1947 fino agli anni 2000, tra cui alcuni formati Magnum e Doppio-Magnum. A seguire, un aperitivo a buffet curato dallo chef stellato di Barolo Massimo Camia, che vedrà un ventaglio di Barolo (alcuni di nuova annata, ma anche alcune interessanti etichette "storiche": 1964, 1974, 1986, anni '90, ecc.) e altri vini a suggellare un appuntamento che parla di Barolo, ma soprattutto di un territorio e di una comunità di amanti del buon vino di tutto il mondo.
Come vuole la tradizione e l'insegnamento della Marchesa Giulia Falletti Colbert, madre del Barolo e grande filantropa, che dedicò la sua vita all'assistenza dei poveri e dei diseredati piemontesi finanziando il suo impegno con la vendita del vino dei re, l'Asta del Barolo avrà come finalità la charity. Grazie alla collaborazione con l'associazione 1 Caffè di Luca Argentero e Beniamimo Savio, infatti, la vendita dei pregiati lotti si propone l’obiettivo di coprire i costi per la creazione e il mantenimento autonomo di un punto di stoccaggio e smaltimento per alimenti e vestiti, nonchè di preparazione di pasti caldi a Torino, in piazza 18 Dicembre, gestito dal Progetto Leonardo Onlus.
Ad accorrere all’appuntamento d’eccellenza, non solo appassionatie investitori, ma anche professionistida tutto il mondo, Australia, USA, Cina, Canada, Sud Africa, che parteciperanno direttamente all’evento, mentre altri potenziali compratori potranno accedere all’Asta tramite dirette streaming organizzate in collaborazione con location in Europa e non solo, come il Ristorante Valentino di Singapore. Il ristorante Octavium (Private Kitchen dello Chef Umberto Bombana) a Hong Kong inoltre, ha ideato un evento in occasione dell’Asta in collaborazione con la Gelardini & Romani Wine Auction, che inviterà i suoi top-customers per una cena dedicata.
Per gli invitati d’eccellenza del programma e per il pubblico, sarà possibile inoltre visitare alcune tra le più importanti cantine del Barolo e degustare tra le etichette più prestigiose della denominazione, dal Cannubi, al Sarmassa, da Bussia a Monvigliero,alla scoperta delle colline, delle esposizioni, e dei comuni che hanno la fortuna di produrre il Vino dei Re. Sabato 5 maggio, la sera prima dell'Asta, inoltre, si terrà la Cena di Gala del Barolo presso il Castello di Grinzane,curata dallo chef stellato Marc Lanteri, che vedrà la degustazione abbinata di 15 etichette di Barolo dei Produttori Promotori, tra vecchie etichette e la presentazione della nuova annata 2014.
Babel Agency
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Francesca Tablino - mob +39 333 4799195
INDIGENA WINE SCHOOL
NASCE L'AMBIZIOSO PROGETTO PER LA CREAZIONE DI UN CENTRO STUDI E DI UNA SCUOLA DEL VINO INTERNAZIONALE NEI CASTELLI DI BAROLO E COSTIGLIOLE D’ASTI
Due antichi Castelli del Piemonte: quello di CostiglioleD'Asti, nelle terre natie della Regina dei vini piemontesi, la BarberaD'Asti, e il Castello di Barolo, che ha dato i natali al Re dei vini. Due manieri storici, che portano turisti sui loro magnifici territori: leLanghe e il Monferrato, terre di eccellenze vinicole, di grandi ristoranti e paesaggi mozzafiato. Da oggi questi due luoghi storici del Piemonte, culla della sapienza agricola ed enologica delle colline Unesco saranno anche sede di un interessante esperimento culturale fortemente voluto dal Consorzio del Barbera D'Asti e Vini del Monferrato, dal giornalista di VinousIan D'Agatae dalProgetto Vino di Collisioni.
L’idea è quella di trasformare i due Castelli in aule per lo studio e la promozione delle eccellenze vinicole e gastronomiche del Made in Italy per professionisti emergenti di tutto il mondo. Giovani espertiche da Cina, Usa, Svezia, Canada, Australiadesiderano venire in Italia, per approfondire la loro conoscenza dei vitigni autoctoni piemontesi e dei prodotti food della tradizione, allo scopo di formarsi e costruire una solida carriera nel loro ambito lavorativo. Sono circa 30 i giovani professionisti che, dai cinque continenti hanno risposto positivamente alla prima tappa del nuovo progetto di Ian D'Agata, accettando di sostenere a proprie spese voli anche molto onerosi per venire a formarsi sui grandi vitigni autoctoni e i prodotti food locali, per incontrare i produttori e vedere coi propri occhi le vigne e le cantine dove si producono i grandi vini piemontesi. Si tratta di professionisti del settore, sommelier emergenti di ristoranti importanti nel mondo, giornalisti e blogger in cerca di nuove prospettive e giovani importatori che lavorano nei loro paesi alla promozione e alla vendita dei prodotti vinicoli e food del Made in Italy. Giovani esperti che hanno bisogno di ricevere gli strumenti necessari allo storytelling dei grandi prodotti agricoli italiani, per poter affascinare i loro clienti a decine di migliaia di chilometri di distanza e proporne così la conoscenza e l'acquisto nei loro paesi.
Da queste istanze, ma anche da questa passione, nasce il Progetto INDIGENA, fortemente voluto da Ian D’Agata, scrittore di vino e food internazionale e guru degli studi sui vitigni autoctoni italiani. Non solo un evento, ma un vero e proprio corso intensivo di una settimana, a cui seguirà un esame severo ideato dallo stesso Ian D'Agata, che afferma: “A Maggio Barolo, Costigliole D'Asti e il Piemonte diventeranno centro di discussione e confronto internazionale sull’‘autoctonicità, il collegamento e la connessione di uno specifico prodotto e vitigno con il suo territorio d'origine e tradizione e l’importanza del suo studio in relazione anche e soprattutto al contesto di produzione. L’obiettivo è quello di creare il primo evento internazionale dedicato ai vitigni autoctoni e un corso sulla filosofia, i principi e la pratica che sono alla base delle varietà viticole, dei prodotti e dell’enogastronomia del Piemonte.”
Commenta Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio Barbera d'Asti e Vini del Monferratoe anche Presidente di ‘Piemonte Land Of Perfection’, Consorzio che raggruppa e tutela le diverse denominazioni piemontesi: "Con questo ambizioso progetto guardiamo al futuro e puntiamo a formare i futuri influencer internazionali del vino, gli ambasciatori delle nostre produzioni che, nel tempo, si faranno promotori all’estero delle nostre denominazioni. Ci rivolgiamo a sommelier emergenti, alle nuove generazioni di professionisti del wine market, delle public relations e importatori, perché saranno loro a far degustare e divulgare i grandi vini del Monferrato. Formeremo gli operatori esteri e nazionali per traghettare le nostre produzioni autoctone nel futuro dei mercati internazionali”.
L’evento Indigena inizierà il 3 e 4 Maggio 2018e vedrà accorrere in Piemonte non solo glistudentidel corso, ma anche e soprattutto prestigiosi esperti wine&food, impegnati in convegni, conferenze e degustazioni didattiche dedicate alle diverse varietà autoctone di uva piemontese, e dei vini che ne derivano. Con i produttori piemontesi arriveranno, ospiti di un gemellaggio, anche produttori stranieri che si sono “innamorati” di vini prodotti da uve autoctone italiane, hanno cominciato a coltivare queste uve nei loro paesi, e hanno deciso di approfondire sempre di più la conoscenza del Piemonte e della sua ricchezza enogastronomica. Ospiti da USA, Sud Africa, Canada, Australia, Cina e da tuttaEuropasi incontreranno in Piemonte per studiare e confrontarsi tra loro, con l’obiettivo di instaurare un rapporto di legame e di “appartenenza” con il Paese d’origine, il Piemonte, attraverso un momento di dialogo, confronto e didattica.
Tra le guest star della manifestazione, grandi nomi diAlsazia e Germania, comeMarcel Deiss e Abi Duhr e Gerd Grans di Weingut Grans-Fassian, protagonisti della tradizione di un altro grande autoctono europeo, il Riesling,che terranno il 4 Maggio, alle ore 15.00 una conferenza sulle espressioni del vino nei diversi terroirs, cui seguirà una degustazione gemellata dei loro grandi bianchi e dei rossi piemontesi.
Il week-end del 5 e 6 Maggiosarà invece dedicato alla denominazione Barolo, il cui paese e l’area di denominazione ospiterà la prima metà di Corso. Sabato 5 Maggio è in programma una giornata intera di degustazioni curate dallo stesso D'Agata, dedicate ai professionisti internazionali, mentre domenica 6 maggio il pubblico appassionato potrà condividere l’esperienza grazie a un walk-around tasting panoramico su alcuni dei più importanti crus di Barolo, allestito presso il nuovo spazio Agrilab - Wine Tasting Tour nel cortile del Castello di Barolo.
Il Corso si trasferirà poi al Castello di Costigliole d’Asti, dove dal 9 all’11 Maggioprofessionisti e studenti avranno modo di scoprire la ricchezza dei vitigni e dei vini del Monferratoe alcune tra le più importanti eccellenze gastronomiche della Regione, primi tra tutti i formaggi tradizionali piemontesi, grazie alla partecipazione di Assopiemonte. Il Corso si chiuderà, il venerdì, con un esame e una cerimonia di consegna degli attestati: un momento conviviale e di festa per concludere un intenso percorso di didattica, scoperta e condivisione.
INDIGENAè un primo esperimento che mira a creare un progetto permanente lungo tutto il corso dell'anno nelle due sedi di Costigliole d'Asti e di Barolo, con un obiettivo preciso: dare vita a un programma professionalizzante di altissimo livello per sommelier, importatori e agenti del settore enogastronomico, PR del food&wine, educatori, blogger e giornalisti, manager e direttori di catene e ristoranti. Un progetto che nasce dalla richiesta e dall’interesse di queste importanti figure professionali internazionali, che vogliono ricevere una formazione completa e variegata del Piemonte e delle sue eccellenze enogastronomiche, con lezioni in classe, analisi di casi studio, degustazione di vini e di prodotti alimentari caratteristici, e visite sul territorio. Professoridel corso, Ian D’Agatastesso, ma anche relatori internazionali ed esperti locali(produttori, enologi, professori universitari, etc.) scelti di volta in volta in base alle realtà in questione e alle tematiche affrontate.
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ROSANNA CARPENE’ CONSEGNA AL GOVERNATORE LUCA ZAIA LA “MAGNUM 150°” DEDICATA ALL’ANNIVERSARIO DELLA CARPENE’ MALVOLTI
La consegna della bottiglia durante l’apertura delle attività della Regione Veneto
“Se c’è Prosecco è grazie a Carpenè Malvolti” così ha affermato il Governatore della Regione Veneto Luca Zaia nel ringraziare Rosanna Carpenè per esser stato omaggiato della bottiglia “numero due” della “Magnum 150°” celebrativa per l’anniversario dell’inizio dell’attività di Impresa della Carpenè Malvolti, una selezione di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G. prodotta in soli 1500 esemplari.
Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha espresso così il proprio ringraziamento: “Sono onorato di ricevere da Rosanna Carpenè tale omaggio in occasione di un anniversario così importante. Carpenè Malvolti è un simbolo per la Regione Veneto, un’Impresa fortemente radicata sul Territorio, da sempre innovativa nel mondo del vino, che incarna lo spirito ed i valori che hanno reso la nostra terra un luogo affascinante e produttivo. Il traguardo dei centocinquanta anni è esso stesso un riconoscimento della unicità del valore dei nostri Vignaioli, è per loro che Antonio Carpenè ha contribuito allo sviluppo della viticoltura e dell’enologia e si inventa la Scuola Enologica, per cui alla famiglia Carpenè è giusto riconoscere questo grande impegno, quindi se c’è Prosecco è grazie a Carpenè”.
Rosanna Carpenè, la quinta generazione della Famiglia a guidare la Cantina ha ringraziato il Presidente Luca Zaia per l’impegno che da sempre riserva al mondo dell’agricoltura veneta e soprattutto al Prosecco, ricordando che si deve al lavoro svolto come Presidente della Provincia di Treviso prima, come Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto poi e infine come Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali la tutela del vino veneto più noto al mondo.
Vinitaly ha iniziato la 52° edizione brindando con la “Magnum 150°” della Carpenè Malvolti e tutti i saluti istituzionali saranno celebrati con la speciale edizione dedicata allo storico anniversario della Carpenè Malvolti.
Ufficio Stampa Carpenè Malvolti SpA
Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.
Tel 335 6130800 mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.,
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“FOGLIA ORO” ANCORA PIU’ PREZIOSA
La linea GDO della Cantina di Carpi e Sorbara si rinnova per un’esperienza di acquisto sempre più gratificante
Un nuovo look, elegante e moderno, contraddistingue da oggi i vini della Cantina di Carpi e Sorbara sugli scaffali della grande distribuzione organizzata.
Di fronte alle esigenze sempre più evolute dei consumatori, la grande e storica cooperativa del territorio emiliano ha voluto rinnovare l’immagine della linea “Foglia Oro”, offrendo alla GDO una gamma di Lambruschi e Pignoletto da posizionamento premium.
La linea Foglia Oro si distingue per il forte legame con la tradizione e per il carattere informale dei suoi vini, che sanno proporre il miglior rapporto qualità/prezzo per la tavola di ogni giorno così come per le serate in compagnia.
“E’ giunto il momento di valorizzare ancora di più una linea di prodotti di cui andiamo orgogliosi, perché rappresentano un’offerta che sa al contempo valorizzare vitigni e tipologie del nostro territorio, ma con un prezzo che va incontro ai desideri di quei consumatori che non vogliono rinunciare, tutti i giorni, ad un bicchiere di vino di qualità”spiega Carlo Piccinini, vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara. “Ecco perché abbiamo deciso di studiare una nuova immagine per la nostra linea Foglia Oro, con l’obiettivo di cogliere le esigenze dei buyer e ovviamente dei consumatori, che sempre di più ricercano nel vino un’esperienza edonistica”.
L’elemento grafico della foglia d’oro, storicamente elemento identificativo di questa linea, è stata mantenuta ma rivista, stilizzata e resa più essenziale nella forma. Per ciascuna tipologia di vino della linea è stato scelto un dettaglio cromatico differente abbinato alla capsula della bottiglia, su cui è riportato il logo della Cantina. “Siamo molto soddisfatti del risultato che abbiamo raggiunto e che presentiamo ufficialmente alla 52° edizione del Vinitaly di Verona - continua Piccinini - Anche il nostro stand, che vi invitiamo a visitare al n° XX del padiglione Emilia-Romagna, si ispira nei colori e nella linea estetica alle nuove etichetta della linea Foglia Oro”.
La nuova collezione Foglia Oro comprende diversi Lambruschi – Salamino di Santa Croce, Grasparossa di Castelvetro e Modena doc amabile - ma anche un vino sempre più amato e conosciuto dal grande pubblico, il Pignoletto, sia nella versione frizzante che nella spumantizzata. “Pensiamo, con questa nuova linea, di poter fornire alla grande distribuzione organizzata dei vini che possano distinguersi a scaffale, oltre che per il contenuto di qualità, anche dal punto di vista estetico - conclude il vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara - Oggi il concetto di “vino da pasto” sta cambiando rapidamente e il consumatore desidera gratificarsi con prodotti di qualità, senza spendere una follia. Siamo certi di aver fornito, con la nuova linea Foglia Oro, un’arma in più alla distribuzione moderna, per distinguersi all’interno di un mercato sempre più competitivo”.
LA CANTINA DI CARPI E SORBARA
Le cantine cooperative della provincia di Modena sono le più antiche d’Italia (escludendo l’Alto Adige che all’inizio del novecento era però ancora austriaco) e la loro fondazione avvenne a partire dai primi anni del ‘900. La cantina di Carpi, che è la più antica del territorio, fu fondata infatti nel 1903 e la cantina di Sorbara nel 1923.
La storia delle due cantine ha viaggiato in parallelo per tutto il novecento fino a quando, nel 2012, si è realizzata una fusione che ha regalato al territorio una delle realtà più importanti e radicate del mondo cooperativo: 1.100 soci conferitori, 7 stabilimenti di produzione (tra i quali 5 di pigiatura) e una capacità di lettura territoriale che spazia su ben 2.300 ettari di vigneti.
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