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L'APERICENA NON ESISTE: COME DISTRICARSI FRA CENONI E APERITIVI PER NON AUMENTARE DI PESO
Lo spiega Federico Francesco Ferrero ne "L’Apericena non esiste"
“Non basta mangiare un’insalatina il giorno dopo il cenone e il pranzo di Natale dalla nonna per ristabilire peso e salute. Durante le feste è necessaria qualche scelta per non ritrovarsi alla Befana con 3 chili in più”. Quindi? “Rinunciare a un paio di portate e convincere la nonna a inserire nel menu almeno una verdura cruda”.
E’ uno dei consigli che Federico Francesco Ferrero, medico chirurgo, nutrizionista e giornalista gastronomico raccoglie ne “L’Apericena non esiste” (Cairo-Comunica - pp. 176 - 13,90 €), il volume definitivo per imparare a districarsi tra aperitivi, cene di lavoro e altre occasioni di socialità.
Un vademecum necessario, specialmente durante le feste, per tenersi alla larga dalle insidie del cibo attraverso soluzioni semplici e funzionali da adottare come abitudini e a cui prestar fede quotidianamente. E tutto questo - attenzione - per potersi concedere qualche sgarro non solo in tranquillità, ma addirittura perdendo peso e rimanendo in salute.
“L’apericena non esiste dal punto di vista storico, nutrizionale e del sapore. É un pasto finto, inutile, talvolta vergognoso. É dannoso per chi lo pratica, remunerativo per chi lo organizza, inutilmente triste per chi lo consuma. E, soprattutto, fa ingrassare” sostiene Ferrero, che in 10 capitoli analizza diverse situazioni di consumo, dalla colazione alla pausa pranzo, dal ristorante all’inflazionatissimo “apericena”, arrivando, per ognuna di esse, a smentire l'assunto che mangiare fuori casa sia deleterio per mantenersi in forma.
Al termine di ogni capitolo Paolo Massobrio, direttore della collana “I Libri del Golosario”, ma soprattutto giornalista e critico gastronomico con all'attivo almeno 200 pasti al ristorante ogni anno, controbatte e dialoga con l'autore cercando di smontare alcune sue prescrizioni, oppure condividendo la demolizione di diversi luoghi comuni gastronomici, bollati addirittura come anacronistici dall’uno e poco salutari dall’altro. Uno di questi, ad esempio, è proprio il Cenone, di Natale o Capododanno.
Il libro è disponibile in tutte le librerie, su Amazon, Ibs e sul sito di Comunica.
Federica Borasio
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tel. 0131 261670 (int.0216)
Stress da menù natalizio? Da Bofrost oltre 50 specialità gourmet che arrivano direttamente a casa
Nel catalogo natalizio di Bofrost proposte allo stesso tempo prelibate e facili da preparare. Pregiati ingredienti al naturale e ricette elaborate per portare in tavola la festa. Da accompagnare con la selezione gastronomica “L’Antica Magnolia”: olio extravergine d’oliva, aceto balsamico di Modena IGP, conserve e composte per impreziosire le pietanze delle feste
Niente più ansia da preparativi per le feste, almeno in cucina: chi ha poco tempo per i fornelli, ma non vuole rinunciare a stupire i propri ospiti con una tavola ricca di prelibatezze trova un alleato in Bofrost, che anche quest’anno propone un catalogo di proposte speciali per i menu di Natale e Capodanno. Che siano grandi classici tradizionali o novità gourmet, basi da arricchire con la propria fantasia o piatti ricettati pronti da portare in tavola, tutti hanno in comune materie prime di alta qualità e facilità di preparazione, perché surgelati, solo da cuocere o riscaldare seguendo semplici indicazioni. Un menù completo che arriva direttamente a casa, con un ordine al proprio venditore, una telefonata o un click, anche dallo smartphone.
E per impreziosire le pietanze delle feste, Bofrost propone quest’anno anche una linea esclusiva: per “L’Antica Magnolia” sono stati selezionati olio extravergine d’oliva, aceto balsamico di Modena IGP, olive taggiasche, pesto rosso con basilico genovese DOP, pomodori secchi sott’olio, carciofini sott’olio, composte (cipolla, peperoncino e pomodori verdi), filetti di tonno all’olio d’oliva e ventresca di tonno all’olio d’oliva.
Sono più di cinquanta i prodotti del catalogo Bofrost delle feste: ci sono gli antipasti sfiziosi, tra cui i finger food e la carpacceria da scongelare; i primi sontuosi con risotti e paste ripiene; i secondi di pesce e di carne, tra cui anche alcune specialità sous-vide; dessert per ogni palato e proposte studiate per i bimbi.
Fra le novità 2017 ci sono le sfogliatine alle capesante, a base di pasta sfoglia con burro e un ripieno di capesante australi e panna acida, per aprire il menu delle feste con il profumo del mare. Fra i primi di sicuro successo ci sono i classici risotto all’astice e tortellini al parmigiano reggiano, ma anche piatti ricercati come i tortelli agli scampi e la lasagna con brasato al Barolo.
Poi i secondi, dal filetto di salmone in pasta sfoglia alla lonza di maiale con piselli in crosta, da accompagnare con una vasta scelta di contorni fra cui la novità della padellata di radicchio rosso all’aceto balsamico. I palati più esigenti apprezzeranno la carne sous-vide, cioè cotta sottovuoto a bassa temperatura: bovino al timo, vitello al rosmarino, cervo al pepe.
Per chiudere con un dolce, non c’è che l’imbarazzo della scelta: mini delizie al torroncino, torta gelato al panettone o la nuova ice-confiserie, creazioni di gelato alla vaniglia e al cacao ricoperte di cacao e zucchero bruno in quattro forme natalizie.
Ordinare con Bofrost è semplicissimo: basta chiamare il numero 803030 o collegarsi a www.bofrost.it e un incaricato Bofrost concorderà il momento della consegna gratuita dei prodotti, con pagamento al ricevimento della spesa.
bofrost* Italia – È la più importante azienda italiana della vendita diretta a domicilio di specialità alimentari surgelate senza nessuna interruzione della catena del freddo. Vi lavorano 2.400 persone in tutta Italia. Le sede centrale si trova a San Vito al Tagliamento (PN). A oggi, sono oltre un milione le famiglie italiane che apprezzano e conoscono i prodotti di bofrost* Italia. La qualità, il gusto e un eccellente servizio rappresentano i fattori di successo di questa azienda. www.bofrost.it
Miriam Giudici - Te. 3463907608
MUSICA&CIBO LANCIANO TIPICITÀ 2018
Debutta a Milano la ventiseiesima edizione del Festival, in programma a Fermo dal 3 al 5 marzo
Tipicità 2018 parte da Milano, con una gremitissima presentazione tenutasi nella sede lombarda di ANCI, condotta dal celeberrimo duo Ardemagni-Poli di RAI Caterpillar.In realtà si è trattato di un vero e proprio evento, con tanto di omaggio musicale al genio di Gioacchino Rossini, musicista e gourmet, anteprima di ciò che succederà a Tipicità in occasione del centocinquantesimo del grande compositore pesarese e che sarà sublimato dalle attività sviluppate con il Comune di Pesaro. Musica e cibo, quindi, per iniziare col piede giusto il conto alla rovescia, con un ulteriore tributo al“cigno di Pesaro” scaturito dalla fisarmonica di Castelfidardo e dalle delizie dell’Accademia di Tipicità.
Al Fermo Forum, tra le dolci colline marchigiane, dal 3 al 5 marzo va “in onda” la ventiseiesima edizione di Tipicità, organizzata dal Comune di Fermo in collaborazione con la Camera di commercio di Fermo e tanti enti pubblici e partner privati. “Oltre 100 gli eventi in programma e 300 le realtà partecipanti - ha esordito il direttore Angelo Serri - per un Festival che negli anni è diventato un punto di riferimento nazionale, con tante “contaminazioni” internazionali e personaggi noti al grande pubblico”.
“Da Expo 2015, Tipicità è diventata la nostra vetrina e ci ha aiutato anche a non perdere la fiducia dopo gli eventi sismici” ha sottolineato Maurizio Mangialardi, presidente di ANCI Marche. Per Paolo Calcinaro, Sindaco di Fermo, “Tipicità è nata a Fermo e in questi ultimi anni è sempre più una vetrina che si apre all’Italia ed al mondo, capace di valorizzare non solo il cibo, ma tutto il saper fare marchigiano”. Hanno illustrato i rispettivi progetti in atto con Tipicità anche Daniele Vimini, vicesindaco di Pesaro, Rita Soccio, assessore alla cultura di Recanati, Pierpaolo Sediari, vicesindaco di Ancona, città che a maggio ospita “Tipicità in blu”.
Riccardo Strano, dirigente all’internazionalizzazione della Regione Marche, ha affermato che “dobbiamo lavorare perché un evento come Tipicità, in grado di far crescere il turista e renderlo viaggiatore, sia sempre più una fonte di attrazione verso il nostro territorio”.Annunciati i primi grandi nomi di Tipicità 2018, tra i quali Emma d’Acquino, conduttrice del TG1-RAI, ed il tristellato chef Enrico Cerea. Non sarà una fiera, ma un articolato sistema comprendente tanti contenitori tematici per immergersi nei “cluster del buon vivere”: qui si ricomincia dalla terra, con un grande giardino delle biodiversità da vivere tra animazioni, laboratori e l’incontro con varietà vegetali in via d’estinzione.
Naturalmente il cibo è al centro dell’attenzione, con tante proposte per calarsi nell’incanto della cultura enogastronomica del territorio: Bollicine di Marche, percorso nel quale degustare tutte le espressioni sparkling del “vigneto Marche”; Birra di Marca, che ospita le migliori produzioni di birre artigianali ed agricole; Orizzonte Bio, che mette a contatto il visitatore direttamente con i personaggi, le produzioni ed i terroir della scelta biologica in agricoltura.
Il Salone delle qualità enogastronomiche ed il Mercatino delle specialità completano la full immersion tra i cibi locali e si aprono all’incontro con culture italiane ed internazionali: Ai confini del gusto è il contenitore nel quale, ogni anno, realtà estere ed il circuito delle Piccole Italie s’incontrano… nel piatto di Tipicità! In questa edizione ci sarà l’Isola d’Elba, ma anche confronti con Cina, Russia, Emirati Arabi, Stati Uniti, Kazakistan, Moldova ed altri Paesi.Tuttavia, quel grande contenitore di eventi qual è Tipicità contempla altri numerosi momenti, da vivere: in Accademia, dove si assiste a performance-spettacolo di grandi chef che esaltano il connubio prodotti-territorio, nel Teatro dei Sapori, all’interno del quale sono invece le realtà locali e quelle ospiti a proporre “viaggi del gusto” con presentazioni e degustazioni guidate,
mentre a Marche Book Style si esplora il territorio attraverso narrazione e racconto.Inoltre, accanto al cibo, si aprono aree dedicate al “vivere il territorio”, come Tipicità Experience, vero e proprio Grand Tour nelle identità delle Marche, delle “Piccole Italie” e del mondo, insieme ad Art&Genius, expo-laboratorio di manualità, creatività ed innovazione, per ribadire che l’Italia che vince è quella delle sfumature, geniale, creativa ed innamorata del territorio!E la sera, nel suggestivo centro storico di Fermo in un contesto architettonico “da salotto buono”, continua l’esperienza tra cultura, performance e buon cibo, con il programma Tipicità in the city. Infine, speciali proposte week end sono a disposizione del turista per fare acquisti direttamente negli outlet e costruire “su misura” la propria esperienza di visita.
Alberto Monachesi
Doppia vittoria: la ricetta firmata dallo Chef Andrea Rossetti del Fuel Ristorante in Prato (Padova) vince l’ottava edizione del Festival Triveneto del Baccalà – Trofeo Tagliapietra e il Premio della Stampa
«È una grande emozione vincere l’ottava edizione del Festival Triveneto del Baccalà. Dedico il Trofeo Tagliapietra alla mia brigata che ha contribuito con passione e dedizione alla creazione di questo nuovo piatto. Della Finale, ciò che mi porterò sempre nel cuore, è lo spirito di collaborazione tra noi Chef. Nonostante la competizione, abbiamo contribuito tutti alla preparazione di ogni piatto in gara, come un grande team!». Chef Andrea Rossetti del Fuel Ristorante in Prato (Padova) vince, con la ricetta Zuppetta di stoccafisso con sedano rapa e alghe, l’ottava edizione del Festival Triveneto del Baccalà - Trofeo Tagliapietra e il Premio della Stampa.
Dopo 24 tappe in tutto il Triveneto, altrettanti Chef in gara, oltre 70 ricette rigorosamente originali e creative a base di stoccafisso e baccalà salato, lo Chef Andrea Rossetti è stato eletto “re” dell'ottava edizione del Festival Triveneto del Baccalà - Trofeo Tagliapietra, dopo che la Giuria Tecnica ha degustato e valutato le sei ricette arrivate in Finale. La cerimonia di premiazione si è svolta lunedì 4 dicembre al termine del Galà Finale tenutosi alla Locanda del Borgo (Rocca Sveva - Soave, Verona). Ad accompagnare i piatti proposti dagli Chef finalisti una selezione di vini della Cantina Soave.
La Giuria Tecnica, coordinata da Franco Favaretto, Chef Patron del Baccalàdivino di Mestre, era composta da: Ettore Bonalberti, Ideatore e Presidente onorario del Festival Triveneto del Baccalà, Martino Scarpa, Chef dell’Osteria ai Do Campanili (Cavallino – Treporti, Venezia), vincitore della scorsa edizione della manifestazione, Fausto Arrighi, Tecnico della Ristorazione ed ex Direttore della Guida Michelin, Emanuele Scarello, Chef stellato del Ristorante Agli Amici (Udine), Antonio Chemello, Chef della Trattoria Da Palmerino (Sandrigo - Vicenza), Alessandro Breda, Chef stellato del Ristorante Gellius (Oderzo - Treviso) e Karl Baumgartner, Chef stellato del Ristorante Schöneck (Falzes - Bolzano).
I giurati hanno decretato la migliore ricetta 2017, assegnando allo Chef Andrea Rossetti il Trofeo Tagliapietra che gli è stato consegnato da Ermanno e Daniele Tagliapietra, rispettivamente Titolare e Amministratore Delegato della Tagliapietra e Figli s.r.l. Inoltre, lo Chef vince un viaggio alle Lofoten, isole norvegesi patria del merluzzo.
Per il primo anno, è stato conferito anche il Premio della Stampa, presieduto dalla giornalista del Corriere della Sera Marisa Fumagalli, che è stato assegnato proprio alla ricetta dello Chef Andrea Rossetti.
La serata è stata presentata da Francesca Romana Barberini, conduttrice e autrice di programmi di successo.
Ecco i nomi degli altri Chef entrati in Finale:
Belluno (Cortina d’Ampezzo): Chef Fabio Pompanin del Ristorante Al Camin,
Udine: Chef Stefano Basello del Ristorante Il Fogolar - Best Western Hotel Là di Moret,
Venezia: Chef Luca Veritti del MET Restaurant - Hotel Metropole
Vicenza: (Montecchio Precalcino): Chef Renato Rizzardi del Ristorante La Locanda di Piero,
Trento (Sasso di Nogaredo): Chef Ivano Dossi del Ristorante Locanda D&D Maso Sasso.
Alla manifestazione enogastronomica itinerante, organizzata dalla Dogale Confraternita del Baccalà mantecato, dalla Venerabile Confraternita del Bacalà alla vicentina, dalla Vulnerabile Confraternita dello Stofiss dei Frati in collaborazione con Tagliapietra e Figli Srl, una delle aziende leader in Italia nell’importazione, lavorazione e commercio di prodotti ittici in particolare del merluzzo, hanno preso parte 24 ristoranti tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, presentando, come da Regolamento, tre piatti - antipasto, primo e secondo - di cui due con stoccafisso e uno con baccalà salato.
Durante il Galà Finale è stato inoltre servito l’aperitivo realizzato da Gellius Ristorante & Lounge Bar di Oderzo (Treviso), vincitore della terza edizione di Baccalando, il percorso ideato per i giovani che si affianca a quello più tradizionale del Festival Triveneto del Baccalà che prevede la proposta in chiave creativa e originale per cinque locali alla moda del Veneto, di cichéti, stuzzichini o finger food a base di baccalà. L’aperitivo del Gellius, L’Inganno, il finto panino di baccalà ideato dallo Chef Antonino Micalizzi, accompagnato dal cocktail Il finto Americano firmato da Mattia Mazzon, bartender del Gellius, è stato premiato come la proposta più innovativa. Il Gellius vince un weekend per due persone ad Oslo, in Norvegia.
«Sono orgoglioso di poter affermare che il Festival Triveneto del Baccalà è diventato una manifestazione di successo, sentita e apprezzata non solo dai ristoranti in gara, ma anche dal pubblico. Un grande impegno da parte di tutti i protagonisti del Festival per un unico obiettivo: la valorizzazione del baccalà e dello stoccafisso, andando oltre le ricette classiche della tradizione» dichiara Luca Padovani, Presidente del Comitato Organizzatore del Festival.
«I livelli di qualità e creatività delle proposte culinarie sono sempre più alti. La ricetta vincitrice ha convito la Giuria, di cui sono il coordinatore, per l’estro, la raffinatezza della presentazione, il sapiente equilibrio dei sapori e la capacità di esaltare il prodotto protagonista: il merluzzo» sottolinea Franco Favaretto, Chef Patron del Baccalàdivino di Mestre e Coordinatore della Giuria Tecnica.
«L’obiettivo di questa manifestazione consiste nel promuovere e diffondere la cultura del merluzzo in cucina. Una tradizione che arriva dalle Isole Lofoten (Norvegia) dove il merluzzo rappresenta una delle voci più importanti per l’export del Paese. E nonostante questo, l’ecosistema del merluzzo viene rispettato attraverso l’applicazione di rigide regole riguardo alle quote di pesca. È un prodotto eccezionale, così come lo è il popolo Norvegese: siamo fieri di collaborare e di farci ambasciatori di questa cultura attraverso il Festival Triveneto del Baccalà - Trofeo Tagliapietra» conclude Daniele Tagliapietra, Amministratore Delegato della Tagliapietra e Figli s.r.l.
Micaela Scapin
Photo credit: Martina Zilio
Donne del vino, il Wine marketing «di genere» e i corsi per entrare nei Consorzi di tutela
Presentato a wine2wine il percorso formativo 2018. Vincenzo Russo (Iulm): «Uomo e donna cervelli diversi, comunicano in modo diverso: lui per obiettivi, lei creando relazioni»
Da Verona, le Donne del Vino presentano il Wine marketing di genere e i primi corsi per diventare consigliere dei Consorzi di tutela. È accaduto da wine2wine, il grande appuntamento sul wine business diretto da Stevie Kim, la brand manager di Vinitaly International
Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso (dati Cribis- Crif) eppure nei posti dove viene decisa la politica del vino, come i CDA dei Consorzi di tutela, scendono sotto il 10%.
A wine2wine, la presidente delle Donne del vino Donatella Cinelli Colombini ha presentato un progetto formativo diretto, in prima battuta ma in forma non esclusiva, alle 770 Donne del vino. «Un progetto destinato a lasciare il segno in direzione di un nuovo protagonismo rosa nel vino» ha detto la presidente Cinelli Colombini presentando gli elementi del progetto «la professionalizzazione di uno stile femminile nella comunicazione e nella vendita del vino, l’aumento delle donne nella classe dirigente del vino e infine, ma non meno importante, le opportunità per le giovani desiderose di lavorare in questo comparto che appare fra in più in salute dell’intera economia italiana».
I corsi, che verranno realizzati a Nord, Centro e Sud Italia, nascono dalla collaborazione fra DDV e WineMeridian-WinePeople società veronese specializzate in marketing e didattica. Nel settore della comunicazione mirano a sviluppare una sorta di “Wine Marketing di genere” partendo dall’istintiva predisposizione delle donne allo storytelling e a un’informazione meno tecnica di quella maschile, per trasformarla in un tratto professionale in grado di sviluppare messaggi più identitari, distintivi e soprattutto incisivi.
La conferma arriva anche da Vincenzo Russo, professore Università Iulm ed esperto di neuromarketing: «Le donne sono più orientate alle relazioni: hanno uno stile emotivo e coinvolgente nella comunicazione e sono orientate alla condivisione di esperienze. Gli uomini considerano la comunicazione come terreno di confronto e di prova su cui misurarsi: affrontano il mondo quale individuo all’interno di un ordine sociale gerarchico. Molti uomini prendono le decisioni senza consultarsi. È importante sempre trovare la complementarietà».
Per le future consigliere dei CDA dei Consorzi del vino nascono i primi corsi preparatori mai realizzati in Italia. Una lacuna che pesa nella capacità operativa su gran parte della classe dirigente del vino ma che, in questa fase, ha principalmente uno scopo di empowerment cioè mira a stimolare le donne a candidarsi. Questo appare il principale motivo della loro scarsa presenza nei consigli di amministrazione. Avere donne più motivate e operative nei CDA dei consorzi, vero cervello delle denominazioni, dovrebbe suscitare un trascinamento in alto delle carriere femminili nell’intero comparto enologico. Inoltre potrebbe dare un contributo positivo nei settori in cui le cantine italiane sono tradizionalmente deboli mentre le donne sono percentualmente più formate: la comunicazione e il marketing.
Per progettare la formazione, le Donne del vino hanno istituito una speciale commissione composta da Tiziana Mori, Francesca Poggio e Donatella Briosi a cui va il merito di questo rivoluzionario progetto. Hanno collaborato anche Massimilla Serego Alighieri, produttrice imprestata al teatro, e l’attrice Lorenza Cristanini Mion che a wine2wine, hanno dato una prima dimostrazione “drammaturgica” della comunicazione commerciale.
Completa l’offerta formativa delle DDV il progetto FUTURA, una sorta di catalogo on line di opportunità destinate alle giovani sotti i 30 anni che pensano al comparto enologico per i loro futuro lavorativo. «Stage, lezioni, visite didattiche, borse di studio, scambi in cantine, enoteche, agriturismi, ristoranti, società di comunicazione e marketing, redazioni giornalistiche, cioè in tutte le imprese delle Donne del vino» ha spiegato Antonella Cantarutti consigliera nazionale delle Donne del Vino. Il catalogo sarà on line da aprile e, in un primo momento, conterrà le proposte esistenti puntando ad aumentarle coinvolgendo tutte le aziende delle socie in modo da diventare un calendario di opportunità formative in tutti i periodi dell’anno e in tutte le regioni italiane. L’obiettivo è di strutturare le esperienze nel mondo produttivo e nella “formazione scuola lavoro” per arrivare a internazionalizzarle anche coinvolgendo le università. Questo darà alle giovani Donne del vino un più diretto e consapevole ingresso nel mondo del lavoro.
Fiammetta Mussio
Cell: +39 339 7552481
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