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NOTIZIE DA TEBALDI SRL
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A TAORMINA I SOMMELIER AIS SI CONTENDONO IL PREMIO TRENTODOC
Appuntamento in Sicilia con il 51° Congresso dell’Associazione Italiana Sommelier
e il Concorso che premierà il Miglior Sommelier d’Italia 2017
Tra i numerosi eventi che caratterizzeranno il prossimo Congresso Nazionale dell’AIS, in programma a Taormina dal 27 al 29 ottobre, sicuramente uno dei più attesi è il Concorso che assegnerà il titolo di Miglior Sommelier d’Italia – Premio TRENTODOC.
L’avvincente competizione vedrà impegnati i campioni di diverse regioni italiane e i sommelier giunti in semifinale attraverso un’apposita selezione a livello nazionale che si contenderanno il titolo attualmente nelle mani dell’umbro Maurizio Filippi. L’edizione di quest’anno risulterà ancora più coinvolgente per il pubblico, poiché per la prima volta la prova finale sarà disputata con quattro concorrenti.
Domenica 29 ottobre, nella Sala degli Specchi del San Domenico Palace, prenderanno dunque il via le fasi conclusive del Premio TRENTODOC, che culmineranno in serata con la proclamazione del vincitore.
“Poter cingere la fascia di Miglior Sommelier d’Italia è un’opportunità molto ambita per un professionista” dichiara il Presidente Nazionale AIS Antonello Maietta, “grazie anche all’opportunità di diventare contestualmente ambasciatore del TRENTODOC, una denominazione in grande crescita qualitativa e molto apprezzata dal consumatore.”
Enrico Zanoni, Presidente dell'Istituto Trento Doc: “Il premio TRENTODOC per il miglior Sommelier d’Italia 2017 rappresenta per noi il perfetto suggello della collaborazione con AIS; infatti, i Sommelier sono sempre più veri e propri ambasciatori della qualità dei territori e delle competenze e, per la produzione TRENTODOC, l’ideale veicolo dell’eccellenza delle nostre bollicine di montagna e dei valori unici della nostra regione.”
Ufficio Stampa Associazione Italiana Sommelier
Elisa Braccia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. m.p. +39 346 3951050
Paolo Angelini Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. m.p. +39 349 2394438
AUGUSTE RODIN
Mostra a cura di Marco Goldin
Treviso è stata scelta dal Musée Rodin di Parigi per accogliere la mostra conclusiva delle Celebrazioni per il primo centenario della scomparsa di Auguste Rodin (1840 – 1917), completando così il programma di grandi esposizioni che quest’anno ha già coinvolto tra gli altri il Grand Palais a Parigi e il Metropolitan a New York. Mostra, quella nel Museo di Santa Caterina, promossa dal Comune di Treviso e da Linea d’ombra, che la produce e organizza, e che vedrà l’apertura delle prenotazioni fissata per lunedì 6 novembre.
Al di là del rapporto di particolare stima che il museo parigino nutre nei confronti di Marco Goldin, a pesare su questa scelta ha contribuito il fatto che Treviso sia la città di Arturo Martini, il gigante della scultura italiana, e non solo, del Novecento, artista che guardò con interesse anche al grande maestro d’oltralpe.
In Santa Caterina, che per l’occasione aprirà gli spazi integralmente restaurati della sala ipogea, intitolata a Giovanni Barbisan, saranno riunite una ottantina di opere – compresi i capolavori fondamentali – di Auguste Rodin. In un opportuno confronto tra sculture, anche di grandi dimensioni, e disegni. Perché, com’è noto, Rodin iniziò il suo percorso artistico proprio frequentando la Petite Ècole, dove studiò disegno e pittura, avvicinandosi solo successivamente alla scultura.
In accordo con il Musée Rodin, Marco Goldin ha selezionato per questa grande rassegna 50 sculture e 30 opere su carta.
Tra le prime saranno presenti tutti i capolavori più noti dello scultore. Dal Bacio (immagine della mostra) al Pensatore, al Monumento a Balzac, all’Uomo dal naso rotto, all’Età del bronzo, sino ai bozzetti, spesso di ampio formato, delle opere monumentali, ovviamente intrasportabili o mai completate. I Borghesi di Calais e la Porta dell’Inferno, tra le tante.
A essere rappresentate al Santa Caterina sono tutte le tappe del percorso artistico dello scultore, percorso che mette in evidenza il suo fortissimo interesse per Michelangelo e per la scultura rinascimentale italiana. Così come la capacità di Rodin di trasformare la materia, rendendo morbido, sensuale, vibrante il marmo non meno che il bronzo. Come documenterà anche il catalogo-monografia che, interamente scritto da Goldin, accompagnerà la mostra.
Il confronto con Arturo Martini rientra a pieno titolo nel progetto che il curatore ha messo a punto per questo importantissimo evento.
La monografica su Rodin in Santa Caterina sarà infatti collegata a un grande “Omaggio ad Arturo Martini” che coinvolgerà il rinnovato Museo “Luigi Bailo”.
Al patrimonio del Bailo appartengono oltre cento opere di Martini: molte sculture e bozzetti, ceramiche e incisioni. Un corpus unico per importanza e varietà.
Ai visitatori della mostra di Rodin sarà suggerito, anche grazie alla possibilità di godere di un biglietto ridotto per il Bailo, di ammirare, dopo il francese, il grande maestro di casa.
Per catalizzare ulteriormente l’interesse dei visitatori ad aggiungere il Bailo al loro itinerario trevigiano, Goldin ha voluto proporvi anche una densa mostra monografica sull’altro grande artista trevigiano del Novecento europeo, Gino Rossi.
Al nucleo di otto opere dell’artista, patrimonio della Pinacoteca trevigiana, Goldin affiancherà altri venti pezzi, a completare una “restituzione” di Rossi alla sua Treviso. Una retrospettiva su di lui mancava, in città, dal lontano 1974!
“Dopo il successo dell’anno scorso io e Marco ci eravamo lasciati dicendo che il meglio doveva ancora venire – dichiara il sindaco di Treviso Giovanni Manildo - Un anno dopo siamo qui ad annunciarvi una nuova mostra che siamo sicuri saprà emozionarci tutti. Treviso un anno fa ha riabbracciato il suo storico curatore: oggi quell’emozione è diventato un rapporto solido e maturo sfociato in un progetto inedito e collettivo. Inedito per la città di Treviso che per la prima volta ospita grandi opere del padre della scultura moderna e collettivo perché vede la partecipazione della città di Treviso, del suo sistema produttivo e del mondo dell’impresa. Ringrazio Marco Goldin per questa nuova avventura, Treviso è pronta”.
Marco Goldin, curatore della mostra dedicata a Rodin e dell’intero progetto trevigiano per la primavera 2018, afferma: “Da tempo desideravo proporre al pubblico italiano una mostra dedicata a Rodin, alla sua vita e alla sua opera, anche per il suo interesse tanto forte verso la cultura del nostro Paese. Sono davvero felice che questo possa avvenire nella mia città, Treviso, facendo scattare quella gara di ineguagliabile bellezza con Arturo Martini. E felice che il Musée Rodin abbia aderito alla mia richiesta con entusiasmo, ancor più motivato dal fatto che Treviso sia proprio la città di Martini. Credo non sarà inutile, nella prossima primavera, venire a Treviso per incontrare l’opera somma di due giganti della scultura tra XIX e XX secolo”.
La mostra è promossa dal Comune di Treviso e da Linea d’ombra. Prodotta e organizzata da Linea d’ombra.
Main sponsor, Gruppo Baccini srl.
Partner istituzionali, Camera di Commercio di Treviso, Confcommercio di Treviso, Unindustria Treviso, Confartigianato Treviso, Coldiretti Treviso.
Sponsor: Pinarello spa, Gruppo De Longhi spa, Logos spa, CEV, Consorzio del Prosecco, Zanardo servizi logistici spa.
ORGANIZZAZIONE
Linea d’ombra
Strada di Sant’Artemio 6/8
31100 Treviso
Tel. +39 0422 3095
Fax +39 0422 309777
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www.lineadombra.it
Ufficio Stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
Tel. 049663499
www.studioesseci.net
Referente Stefania Bertelli: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
TIEPOLO SEGRETO A VICENZA
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
Venerdì 3 novembre, ore 11.30 a Vicenza, Palladio Museum, Contra Porti 11
Il Teatro Olimpico di Tiepolo: per la prima volta svelati al pubblico sette capolavori di Giandomenico Tiepolo “palladianista”
Sette straordinari affreschi di Giandomenico Tiepolo (1727-1804) da oltre cinquant’anni anni erano conservati nelle residenze dei proprietari che coraggiosamente li salvarono dalle distruzioni belliche. Oggi gli eredi, convinti dell’opportunità di un godimento pubblico di tali capolavori, li hanno destinati al Palladio Museum. Ad essi viene dedicata una mostra, realizzata grazie alle competenze e alla collaborazione della Soprintendenza di Verona diretta da Fabrizio Magani, che la cura insieme al direttore del Palladio Museum, Guido Beltramini.
In questa vicenda s’intrecciano più storie. Quella della straordinaria arte dei Tiepolo, in grado di trasformare dalla radice la tradizione frescante veneta. Quella della difesa del patrimonio artistico negli anni cupi della seconda guerra mondiale. Ma esiste una terza storia che lega in modo indissolubile gli affreschi di Palazzo Valmarana Franco agli studi palladiani: essi infatti sono realizzati due decenni dopo la straordinaria decorazione di Villa Valmarana ai Nani, per il figlio del committente, Gaetano Valmarana. Nella dimora suburbana a poca distanza dalla Rotonda palladiana, per il padre Giustino Valmarana, i Tiepolo celebrano la naturalezza di una vita “moralizzata” in campagna. Vent'anni dopo, in città, a poca distanza dal Teatro Olimpico, il registro è completamente diverso: Tiepolo concepisce per il figlio una riedizione in pittura della magnificente scena del teatro all’antica di Palladio adottando non più il registro lieve e scherzoso della vita agreste ma il linguaggio aulico, monocromo ma nondimeno guizzante, della vicina architettura palladiana.
“Siamo orgogliosi di poter contribuire alla cultura della nostra città – dichiarano Camillo e Giovanni Franco, proprietari degli affreschi – con una parte della storia della nostra famiglia”. Fu fra l’altro Fausto Franco, zio dei generosi proprietari e Soprintendente ai Monumenti, a seguire il salvataggio degli affreschi di famiglia nel 1945. Dieci anni dopo lo stesso Franco, insieme – fra gli altri – a Rodolfo Pallucchini, Anthony Blunt, Rudolf Wittkower e André Chastel, fu fra i tredici fondatori del primo Consiglio scientifico del Centro palladiano, coordinato da Renato Cevese.
“Si tratta di una iniziativa lodevole e assai opportuna – dichiara Fabrizio Magani – in considerazione delle effettive distruzioni che gli affreschi di Tiepolo hanno subito a Vicenza durante la guerra. È importante quindi che oggi divenga fruibile al pubblico una parte importantissima del Tiepolo sopravvissuto”.
Le opere saranno allestite nella Sala delle Arti al piano nobile di palazzo Barbarano, in continuità con le sale espositive del Palladio Museum. “In questo modo – dichiara Howard Burns, presidente del Consiglio scientifico del Centro palladiano – il museo ribadisce la propria natura di autentico ‘museo della città’, luogo dello studio ma anche della conservazione dei reperti della memoria urbana nei suoi aspetti più significativi”.
La mostra, che aprirà al pubblico venerdì 3 novembre, sarà accompagnata da un catalogo con contributi di Fabrizio Magani (Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza), Guido Beltramini (direttore CISA Andrea Palladio), Luca Fabbri, Maristella Vecchiato e Giovanna Battista (Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza).
In occasione della mostra, per ampliare l'opportunità di conoscenza del grande artista veneto, il Pallado Museum e Villa Valmarana ai Nani offrono una reciproca riduzione sui biglietti d’ingresso.
I sette affreschi di Giandomenico Tiepolo in mostra al Palladio Museum
1. Ercole con Cerbero incatenato, 492 x 368 cm
2. Figura femminile con clava e leontea (Onfale? Deianira?) cm 445 x 315
3. Giove, cm 445 x 315
4. Ercole e l’Idra, cm 170 x94
5. Ercole sul rogo, iscrizioni: in alto a destra “Febraro 18 / 1773”, cm 170 x94
6. Coppia di satiri con vaso di fiori, cm 235 x 175
7. Satiro con vaso e satiressa con tamburello, cm 235 x 175
Informazioni
http://www.palladiomuseum.org/exhibitions/tiepolo
Twitter / Facebook / Instagram: PalladioMuseum
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Tel. +39 0444 323014 / Fax 0444 322869
Ufficio stampa
Studio Esseci di Sergio Campagnolo
Referente: Roberta Barbaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel. +39 049 663499 / Fax +39 049 655098
SI ALZA IL SIPARIO SU GOLOSARIA
Presentata ieri la dodicesima edizione della rassegna
in programma dall'11 al 13 novembre al Mi.Co - Fieramilanocity
E’ stata presentata ieri, a Palazzo Lombardia, la dodicesima edizione di Golosaria Milano, la rassegna che dall’11 al 13 novembre porterà negli spazi del Mi.Co - Fieramilanocity il meglio dell’eccellenza agroalimentare italiana, con 300 espositori di cibo e vino, 18 cucine di strada e oltre 50 appuntamenti declinati sul tema di quest’anno: Oltre il Buono.
Presenti all’anteprima di ieri, oltre agli ideatori della rassegna Paolo Massobrio e Marco Gatti, anche l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, intervenuto per evidenziare il ruolo giocato dalle produzioni Lombarde nel campo dell’eccellenza, a partire dalla filiera del riso. Legato a questo intervento è stato il lancio de “Il Libro del Riso Italiano” (Cairo-Comunica), uno dei volumi che saranno presentati ufficialmente a Golosaria e che proprio ieri è stato annunciato da Massimo Biloni, autore insieme a Valentina Masotti.
Protagonisti dell’appuntamento anche i riconoscimenti assegnati al ristorante Alice, la Migliore Tavola di Milano, alla pizza contemporanea interpretata da Alessio Rovetta della pizzeria dei Sette Ponti di Cenate Sopra (BG) e alla bottega del gusto dell’anno, ovvero Cose Buone di Pegognaga (MN).
Quindi l’assaggio finale, con i Lambrusco mantovani che hanno festeggiato i 30 anni della doc, il pane, i dolci e il “pan de mej” di Rossi&Rossi di Milano, la birra di Galbiate alle castagne del Birrificio DuLac e i salumi di Marco D’Oggiono, che si potranno assaggiare anche a Golosaria.
Tutto alla presenza dei molti partner di Golosaria, che nella tre giorni declineranno il tema “Oltre il Buono” con le loro case history di successo.
FEDERICA BORASIO
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tel. 0131.261670 (int.0216)