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LA VITICOLTURA E' L'AVANGUARDIA DELL'AGRICOLTURA
La viticoltura è l’avanguardia dell'agricoltura
In libreria e on line l’edizione 2018 di Slow Wine, la guida ai vini che conosce una per una le 1947 cantine recensite «Incontrare i viticoltori, conoscere la viticoltura italiana è fondamentale per capire dove sta andando tutto il settore agricolo. In particolare, sono loro che ci stanno indicando quale direzione sia necessario prendere per ridurre l’impatto dell’uomo e dell’agricoltura sull’ambiente. In questo i nostri vigneron sono l’avanguardia di tutto il settore agricolo. Perché sono riusciti più di tutti a valorizzare i terreni vocati, e a mettere in atto quella che per Slow Food è la strategia di marketing più efficace: il racconto minuzioso e senza veli di tutto il processo produttivo.» Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia, saluta così la platea di oltre quattrocento produttori arrivati da tutta Italia per festeggiare insieme a Slow Food l’edizione 2018 di Slow Wine, la guida che racconta l’Italia del vino (e non solo) edita da Slow Food editore. Una guida che da sempre non si limita a recensire i vini in base alla mera degustazione, ma che visita tutte le aziende censite, lungo i filari e in cantina con i produttori.
Otre trecento collaboratori hanno girato tutta Italia assaggiando oltre 24 mila vini per recensire alla fine le 1947 cantine che trovate in guida, coordinati da una redazione che, curatori a parte, conta sulle forze di una robusta redazione composta da Fabio Pracchia, Jonathan Gebser e Davide Panzieri. «Il nostro giudice ultimo è il lettore finale. Per questo scriviamo una guida che vogliamo sia di facile accesso anche per chi, per quanto appassionato, si sta avvicinando al mondo del vino e ha bisogno di qualche dritta. E poi Slow Wine può essere un compagno di viaggio: segnaliamo infatti anche quelle cantine che offrono accoglienza e ristorazione», sottolinea Giancarlo Gariglio, curatore insieme a Fabio Giavedoni della guida: «È in questo contesto che si devono leggere le numerose indicazioni contenute dalla nostra guida. Tra queste ci sta particolarmente a cuore quella del Vino Quotidiano: per noi queste etichette hanno pari dignità dei grandi vini, perché si rivolgono a tutti. Proprio quest’anno è stato più complicato individuarli: non è facile stare sotto la soglia dei 10 euro con situazioni climatiche e ambientali sempre più complicate soprattutto a Nord, dove si fa agricoltura di pendenza. E l’annata 2017 non ci renderà la vita facile l’anno prossimo: con l’impennata del prezzo dell’uva temiamo incremento del 10, 20% del vino artigianale». In questo lavoro di ricerca e selezione è stata importante la collaborazione della Fisar: «Oggi, con la presentazione della guida Slow Wine 2018, Fisar torna a scrivere insieme a Slow Food un nuovo capitolo di una storia che si rinnova per altri tre anni nell’augurio di un sodalizio sempre più operativo e duraturo. Una partnership che racconta, con competenza e passione, tutte le storie e gli “attori” che hanno fatto grande il patrimonio vitivinicolo del nostro Belpaese», dichiara Valerio Sisti, consigliere Fisar. Presentata la guida, i curatori pensano già alle sfide future: «Vogliamo esportare il metodo Slow Wine in altre parti del mondo. Quest’anno abbiamo iniziato con la California, ma vorremmo riuscire a lavorare anche in altri Paesi in Europa. Ma la vera sfida che affrontiamo ogni giorno è quella di essere sempre più informati e presenti, e concentrarci sempre più per avere un quadro più completo possibile della catena di produzione in tutte le sue fasi. Se, come abbiamo fatto noi, si sposta l’attenzione dal bicchiere alla vigna, se si va oltre la mera degustazione e analisi sensoriale, sono richieste conoscenze tecniche e agronomiche più precise. A maggior ragione con il cambiamento climatico in atto. Insomma siamo consapevoli di dover studiare e conoscere un’enologia e un’agronomia che si dovrà adattare a questi fenomeni». I numeriUn dato che vogliamo segnalare è sicuramente l'aumento delle cantine biologiche o in conversione. Otto anni fa, anno della prima edizione della guida targata Slow Food, era difficile trovare aziende che si avvicinassero a colture biologiche e naturali, soprattutto al Nord, mentre oggi il diserbo è praticamente assente. Un passo avanti incredibile: è del 60% l'incremento delle aziende biologiche o biodinamiche recensite in guida rispetto alla prima edizione. Una crescita determinata sopratutto della conversione delle aziende del Nord, una volta meno propense a rischiare a causa di condizioni climatiche meno vantaggiose rispetto al Sud. Non resta altro quindi che andare in libreria o cliccare sullo shop di Slow Food Editore per acquistare l'unica guida che conosce le cantine recensite una a una! Slow Wine 2018 in pillole
1947 cantine segnalate in guida 24.000 i vini degustati 195 chiocciole che interpretano al meglio i valori (organolettici, territoriali, ambientali) in sintonia con Slow Food 281 Vini Slow oltre all'ottima qualità organolettica, riescono a condensare nel bicchiere caratteri legati a territorio, storia e ambiente 175 Grandi Vini eccellenti sotto il profilo organolettico 174 bottiglie i produttori che sanno esprimere un'ottima qualità per ciascuna delle etichette presentate 237 Vini Quotidiani le migliori bottiglie a meno di 10 euro in enoteca 99 monete le realtà che garantiscono un buon rapporto tra la qualità e il prezzo per tutte le bottiglie recensite 100 Locali del Bere Slow 727 cantine che offrono lo sconto del 10% sull'acquisto dei vini presentandosi con la guida e in più... il simbolo della chiave e quello della pentola per indicare rispettivamente quelle cantine che offrono la possibilità di fermarsi a dormire e/o mangiare: una vera e propria agenzia di viaggi enogastronomica prêt-à-porter! Ufficio stampa
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VACANZE DI DICEMBRE CONTROTENDENZA ALL'HOTEL BELVEDERE
Dicembre è Sant’Ambrogio, Natale e Capodanno. Perché non concedersi una pausa relax nei giorni in cui, in questo mese, non ci sono ricorrenze o festività? L’Hotel Belvedere di San Genesio con il suo “Dicembre relax” propone il giusto compromesso fra l’affollata Bolzano con i suoi magici mercatini natalizi e la totale tranquillità dell’Hotel Belvedere, rifugio di pace immerso nella natura con centro benessere di due piani.
Con l’arrivo del primo freddo il pensiero va subito alle feste natalizie, al cenone, ai regali. Per quanto gioioso, il periodo nasconde una certa dose di superlavoro e stress dovuti ai preparativi, alle ricorrenze e agli impegni da organizzare. E allora perché non scegliere una breve vacanza relax proprio nel periodo “calmo” di dicembre, per prepararsi alle imminenti festività? Ci ha pensato l’Hotel Belvedere di San Genesio, sopra Bolzano, città celebre per i mercatini di Natale, che la vestono di addobbi, luci e profumi.
Il bello di questa proposta è poter godere dell’atmosfera natalizia e immergersi nei magici mercatini di Bolzano per poi ritirarsi nella quiete senza tempo dell’Hotel Belvedere. Circondato da 3.000 mq di verde, l’hotel 4 stelle superior sull’altipiano del Salto in Alto Adige, è un nido di pace lontano dalla quotidianità e dalla vita cittadina; caratteristiche che ne fanno il luogo più indicato per staccare la spina e abbandonarsi a un totale relax rigenerante. L’hotel è dotato di SPA Belessere di due piani con tre diverse saune, fra cui la biosauna altoatesina alle erbe e la sauna finlandese, Infinity pool e whirlpool riscaldate e area fitness, il tutto con vista mozzafiato. Dopo una sauna o un tuffo in piscina, l’ideale è dedicarsi al dolce far niente nelle stanze relax panoramiche o nel giardino con sedie sdraio e letti ad acqua con fantastica vista sulle Dolomiti. Per raggiungere poi il relax totale, è d’obbligo regalarsi un trattamento benessere a scelta fra i tradizionali massaggi e i trattamenti più innovativi offerti dalla Belessere SPA, usufruendo del buono riservato a chi aderisce all’iniziativa “Dicembre relax”.
Il centro città è raggiungibile con i mezzi pubblici - funivia oppure bus da San Genesio Atesino - evitando così di mettersi in macchina e soprattutto cercare parcheggio, una delle prime fonti di stress per chi vive la città. Inclusa per gli ospiti dell’Hotel Belvedere è infatti la Bolzano Bozen Card, che permette di utilizzare gratuitamente tutti i mezzi di trasporto pubblici, funivie incluse; inoltre consente accesso libero a oltre 80 musei, visita guidata di Bolzano, di una cantina vinicola e di un caseificio, sconti su lezioni di equitazione e passeggiate in carrozza, e molte altre agevolazioni.
Dicembre relax: 4 giorni al prezzo di 3 con MP a partire da € 315,00 a persona con arrivo domenica e buono SPA di € 30,00 (Sant’Ambrogio, Natale e Capodanno esclusi)
Per maggiori informazioni: www.belvedere-hotel.it/it/
E’ DEL TEAM DEL PROGETTO “CORRETTOGRAPPA” LA FOTO VINCITRICE DEL CONTEST DI GRAPPERIE APERTE 2017 “GRAPPA&FRUTTA, TENTAZIONE PERFETTA”
Quattro studenti universitari e un selfie per avvicinare i giovani al distillato di bandiera
La foto vincitrice del contest “Grappa&Frutta, tentazione perfetta”, indetto dall’Istituto Nazionale Grappa per la quattordicesima edizione di Grapperie Aperte che si è svolta domenica 1 ottobre in 17 distillerie di sei regioni italiane - ovvero Valle d’Aosta, Lombardia, Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna e Toscana – ha un nome e ben quattro volti: tra tutte quelle pervenute, ad ottenere la miglior valutazione dalla giuria è stata quella postata dall’account di “Correttograppa”, in cui sono ritratti quattro giovani intenti a farsi un selfie mentre degustano il distillato di bandiera.
La giuria di qualità, formata dal Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa Elvio Bonollo, dal professionista specializzato in fotografia TimeLapse Mattia Bicchi e dalla giornalista enogastronomica Mariella Morosi, ha inteso premiare con tale scelta il messaggio che l’immagine incarna ovvero genuinità, freschezza e la crescente tendenza delle nuove generazioni ad avvicinarsi alla degustazione di grappa, sposando di fatto uno dei principali obiettivi promozionali e comunicativi dell’Istituto.
“Abbiamo voluto lanciare un messaggio ben preciso scegliendo tale immagine come vincitrice del contest di quest’anno – ha precisato Elvio Bonollo – perché il tema dell’avvicinamento delle giovani generazioni al distillato di bandiera non è semplice da comunicare: quattro ragazzi che ci mettono la faccia per trasmettere un concetto rilevante come l'importanza di un consumo informato e consapevole rappresentano uno strumento decisamente efficace per arrivare ai soggetti che ci prefiggiamo di raggiungere”.
Il team che gestisce l’account sui vari social di Correttograppa è formato da quattro studenti universitari della Ca’ Foscari di Venezia – Jessica Labriola, Leonardo Bonso, Beatrice Della Rosa ed Eleonora Cereser - che hanno dato lo stesso nome ad un ambizioso progetto da loro elaborato, avente lo scopo di far conoscere l’antica storia che si cela dietro al prodotto Grappa per poterla riproporre in modo originale e innovativo al grande pubblico.
“Il nostro obiettivo – hanno spiegato - è sostenere soprattutto i produttori che si pongono la sfida di avvicinarsi ai giovani consumatori, e non solo, attraverso il social media marketing, suggerendo loro modi innovativi per approcciare i social networks, creare una presenza online e conquistare nuovi segmenti di mercato. In detto progetto, particolare attenzione viene posta nel sensibilizzare i consumatori in relazione allo speciale legame che unisce il concetto di “made in Italy” al nome grappa”.
Ufficio stampa Istituto Nazionale Grappa
Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.
Tel 335 6130800 Email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
Tel. 339 8655400 Email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
DAL G7 DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE DI BERGAMO LA RICHIESTA DI CREARE UN SISTEMA MULTILIVELLO DI PROTEZIONE
Tra i temi strategici emersi nel corso della conferenza anche il miglioramento della trasparenza della “Internet governance” e l’incremento delle risorse finanziarie per la cooperazione internazionale
Bergamo, 11 ottobre 2017 – Creare un sistema multilaterale di protezione, sostenendo anche l’applicazione dell’Accordo di Lisbona del 1958 rivisto dall’Atto di Ginevra del 2015; migliorare la trasparenza della ‘Internet governance’ con il coinvolgimento degli stakeholder; favorire studi e ricerche sul loro positivo contributo nei confronti della sostenibilità economica e ambientale; incrementare le risorse finanziare per la cooperazione internazionale destinate al loro rafforzamento. Sono queste le istanze presentate oggi, nel corso del G7 delle Indicazioni Geografiche, in un documento politico condiviso realizzato da Federdoc, Fondazione Qualivita, Aicig, Assodistil, Federdop, Isit e Afidop, organizzatori della conferenza.
In vista del G7 dei ministri dell’Agricoltura, le più importanti organizzazioni di settore si sono infatti riunite a Bergamo per fare il punto sul tema della tutela e dello sviluppo delle Indicazioni Geografiche, anche alla luce delle recenti richieste avanzate dalle organizzazioni agricole americane al presidente Usa, Donald Trump, per il non riconoscimento delle IG negli accordi commerciali.
Un diniego che danneggerebbe ulteriormente le eccellenze del made in Italy che, secondo la dichiarazione congiunta dei rappresentanti delle IG riunite a Bergamo, rappresentano un inestimabile patrimonio economico e culturale per i territori di produzione, purtroppo sempre più spesso oggetto di contraffazione.
“Chiediamo una maggiore attenzione delle autorità pubbliche dei Paesi del G7 e della comunità internazionale – si legge nel documento condiviso – per garantire una tutela multilivello alla Indicazioni Geografiche e un incremento delle risorse finanziarie per la cooperazione internazionale, destinate al rafforzamento delle Indicazioni Geografiche, attraverso modelli e sistemi di governance efficaci, nelle aree caratterizzate da sottosviluppo e conflitti, con il coinvolgimento diretto delle organizzazioni dei produttori dei Paesi più evoluti”.
Occorre inoltre, precisano ancora i rappresentanti delle Indicazioni Geografiche agroalimentari, vitivinicole e delle bevande alcooliche, operare su “una loro efficace protezione quale diritto di proprietà intellettuale, sia nella gestione del sistema di assegnazione dei nomi di dominio di primo e secondo livello, sia nell’utilizzo dei nomi delle IG nei portali di e-commerce e nei motori di ricerca. Notiamo con preoccupazione la crescente diffusione di evocazione, imitazione e abuso delle Indicazioni Geografiche nel commercio internazionale, e nel Web in particolare, a danno dei consumatori e dei legittimi produttori e la parallela proliferazione di norme internazionali di protezione, spesso non di facile comprensione e applicazione”.
Un tema, quello della web trasparency, che vede l’Italia in prima linea, grazie anche agli accordi siglati con colossi dell’e-commerce come Alibaba, Amazon e Ebay per tutelare, e allo stesso tempo promuovere, il made in Italy agroalimentare nel mondo.
Ufficio stampa Aicig: Marzia Morganti Tempestini - Marte Comunicazione snc
Telefono: (+39) 335 6130800
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Ufficio stampa Federdoc: MG Logos Sas di Stefano Carboni & C.
Telefono: (+39) 06 45491984 - 06.45491985
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MOSTRA MERCATO DEL TARTUFO-FESTIVAL DELL’ALOGASTRONOMIA
A Santa Caterina un rito che celebra la sapienza della tradizione!
Si aprono le fosse! È l’ora del
formaggio che riemerge dal tufo!
Un nobile prodotto che, come il tartufo, matura nel sottosuolo.
Il primo degli eventi che annuncia l’avvento del tartufo bianco nelle Marche, ossia la Mostra mercato del Tartufo-Festival dell’Alogastronomia di Apecchio, ha rappresentato l’occasione per celebrare un altro ineguagliabile tesoro che, come il prezioso fungo ipogeo, matura nel sottosuolo: il formaggio di fossa!
La manifestazione di Apecchio ha idealmente lanciato la volata ad un vero e proprio “rito” che sta per ripetersi tra qualche settimana: l’apertura delle fosse!
Il “formaggio di fossa” deve il suo nome all’antica usanza di stagionare le forme di cacio in cavità di tufo ed è tipico del territorio ricompreso tra le vallate del Rubicone e del Marecchia, fra Romagna e Marche.
E pensare che a cavallo tra il 1200 ed il 1300, l’infossamento nasceva dall’esigenza di nascondere il cibo dalle scorribande e dai saccheggi, molto frequenti nel periodo medioevale.
Ad Apecchio il formaggio di fossa, spesso definito “da meditazione” al pari dei vini importanti, si è presentato in tutta la sua tempra di prodotto a Denominazione d’Origine, con la possibilità per i “food trotters” di degustarlo in inediti abbinamenti con il tartufo bianco ed anche con le pregiate birre artigianali che caratterizzano la vivace realtà produttiva di Apecchio.
A svelare tutte le caratteristiche di questo esclusivo prodotto, che riposa a 4/5 metri di profondità in sacchi di cotone bianco, Paolo Cesaretti, brand manager della Cooperlat Tre Valli, intervistato da Gioacchino Bonsignore, Caporedattore del TG 5 e curatore della rubrica “Gusto”. Interessante l’interpretazione che gli chef Roberto Dormicchi (alias Triglia di Bosco) e Luca Facchini (Accademia di Tipicità) hanno dato del favoloso abbinamento, con la proposta di un invitante “fondente di patate e porro con vellutata di fossa e tartufo nero”.
Appuntamento da non perdere? La riapertura delle fosse, naturalmente! Rimaste chiuse per circa tre mesi, si riaprono nel mese di Novembre sprigionando una nuvola di penetranti profumi. La tradizione vuole che questo “rito” debba compiersi nel giorno di Santa Caterina.
Angelo Serri