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IL PROGETTO VINO E FOOD DI COLLISIONI 2017
Riportare il Piemonte al centro del panorama enogastronomico italiano: è questo l’intento del Progetto vino nato da una costola di Collisioni, il Festival Agrirock più famoso d'Italia che torna quest’anno dal 14 al 18 luglio arricchito di nuovi progetti e contaminazioni.
Cinque giorni nel cuore del Piemonte, in cui dialogano assieme musica, letteratura, arte, cinema e la grandissima tradizione enogastronomica della Regione. Un’occasione per il pubblico, tanto di amatori quanto di esperti, di vivere appieno il festival e conoscere il panorama enogastronimico italiano attraverso i suoi vini e prodotti d’eccellenza: dal Piemonte alla Basilicata, dalle Marche alla Toscana, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia.
Ad arricchire l’offerta sono in programma incontri didattici che si tengono sul palco dedicato a degustazioni wine&food, con gemellaggi interregionali, incontri tematici e vere e proprie “maratone” di prelibatezze. Infine, a completare il quadro, due Progetti riservati a professionisti internazionali del settore enogastronomico, chiamati a Barolo per incontrare in prima persona i produttori e approfondire la loro conoscenza del patrimonio vini e prodotti culinari del Bel Paese.
L’obiettivo è quello di permettere al pubblico di vivere una vera e propria full immersion nell’eccellenza piemontese e italiana, completando così l’offerta culturale dell’agrifestival italiano per eccellenza. Un percorso che abbraccia dal Barolo ai grandi formaggi DOP piemontesi, dalle nocciole ai vini dell’Altalanga, l’Arneis roerino, ma anche il caffé e i prodotti dolciari accompagnati da Moscato e Asti Spumante, le denominazioni meno conosciute quali Grignolino e Nascetta, le tradizioni artigiane di latte e cioccolato, e si conclude con un vero e proprio progetto spin-off dedicato alla regione e ai vitigni del Monferrato: Barbera e Nizza, ma anche Ruché, in tre giorni di trasferta per gli ospiti del Progetto Vino, grazie alla collaborazione con il Consorzio del Barbera d’Asti e Vini del Monferrato.
“Il Progetto Vino è un’operazione importante - commenta Giorgio Ferrero, Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte -, che da un lato sottolinea il primato dei nostri vini riproponendoli ad un pubblico qualificato attraverso i numerosi eventi dedicati, e dall’altra affianca ad essi le eccellenze piemontesi nei diversi campi, dai formaggi alla carne. Il risultato, insieme al paesaggio rappresentato dai siti UNESCO con la storia e la cultura che portano con sé, rappresenta un sistema unico, in grado di valorizzare il marchio Piemonte dando spazio alla ricchezza dello straordinario patrimonio enogastronomico regionale e italiano".
Sono tante le Regioni partner che anche per l’edizione 2017 hanno contribuito al progetto non solo con i prodotti e la cucina di eccellenza - dal Friuli, con il famoso Prosciutto San Daniele, alla tradizione culinaria delle Marche, dall’olio Ligure alle specialità siciliane, dai salumi della Basilicata, alle varietà enoiche toscane, alle farine artigianali - ma anche con le numerose attività che propongono durante le kermesse.
Dopo il fortunato esordio dello scorso anno, ritorna il palco Wine&Food, vero e proprio paradiso per tutti i golosi. Sabato 15 e domenica 16 luglio, dalla mattina fino al tramonto, nel cortile del Castello di Barolo, vengono riproposti gli incontri dedicati al mondo agricolo e alle eccellenze enogastronomiche italiane di fronte al pubblico di wine&food lovers.
L’edizione 2017 implementa la sua formula con nuovi format che coinvolgono attivamente il pubblico negli assaggi e lo rendono protagonista insieme agli ospiti sul palco. Saltimbanchi e attori, musicisti e chef intrattengono i presenti con uno show unico, un vero spettacolo dell’enogastronomia d’eccellenza.
Un denso calendario di appuntamenti fuori dagli schemi in cui i grandi vini e i grandi cibi d’Italia escono dal santuario degli esperti per giocare con gli spettatori: cantautori e musicisti si cimentano in degustazioni in musica per far suonare anche i palati più rigorosi sulle note dei bicchieri; Grafici e illustratori regalano assaggi a fumetti, tracciando sulla carta le ispirazioni che ogni sorso di vino suggerisce ai loro sensi e alla loro arte. Il pubblico viene sfidato ad accettare assaggi funambolici. Chi saprebbe distinguere una Ribolla Gialla da un Riesling, con una benda sugli occhi? E chi saprebbe giocolare con tappi di Barolo? Chi ha mai assaggiato un agnolotto rumba o un Barolo acrobatico? E quanto sapete su vino e salute?
E chi pensa di essere un grande bevitore, può partecipare alla WineMarathon, un’eccentrico Giro d’Italia enogastronomico per gli sportivi da bicchiere: dal Piemonte alla Basilicata, dalle Marche alla Sicilia, passando per il Friuli e la Liguria, macinando centinaia di chilometri e di bicchieri, fra vigneti d’eccellenza, città d’arte, tra le colline e i suggestivi paesaggi agricoli della Penisola. Il tutto accompagnato da sfiziose golosità preparate apposta dagli chef più intransigenti, con una curata selezione tra di materie prime.
Protagonisti indiscussi sono i produttori, le aziende d’eccellenza, giornalisti nazionali e internazionali, sommelier, assaggiatori, cuochi, pasticceri e il pubblico, in un dialogo didattico e interattivo alla scoperta di tutta la ricchezza e la qualità del made in Italy in tema di vino e cibo.
Il nuovo programma Palco Wine & Food 2017 è disponibile sul sito www.collisioni.it
IL PROGETTO VINO
Il Progetto Vino di Collisioni, giunto ormai alla sua quinta edizione, si presenta ancora una volta come un’iniziativa in continua crescita, con tante novità e una squadra di esperti internazionali di vino di indiscutibile valore che si riuniscono a Barolo in occasione del Festival con l’obiettivo di incentivare la promozione e alzare il profilo dei vini italiani nel panorama mondiale.
Sono 70 gli esperti selezionati per trascorrere nelle sale del Castello di Barolo sette giorni, da martedì 11 a martedì 18 luglio, di full immersion nel mondo del vino di tutta Italia. Una settimana di appuntamenti riservati a professionisti del settore per consentire loro di scoprire, approfondire, affezionarsi e portare a casa quest’immensa cultura. Un appuntamento che ormai, dalle parole dei partecipanti stessi, è diventato un punto di riferimento per il mondo del vino e che si è affermato grazie al suo format innovativo e alla qualità e varietà della sua proposta didattico-scientifica che riesce a unire i grandi Barolo, l’Amarone, Franciacorta, il Nero d’Avola, Bianchi friulani e i Rossi toscani, a denominazioni meno conosciute ma altrettanto di valore come la Freisa, il Grignolino, il Lambrusco, l’Aglianico del Vulture.
Racconta Ian D'Agata, Direttore Creativo del Progetto Vino di Collisioni: "La mission di Collisioni rimane sempre la stessa: provocare una "collisione" di esperienze, passioni e saperi tra esperti e produttori che si confrontano fra loro, approfondendo temi quali i grandi vitigni, vini e territori italiani. Ed è per questo che il Festival compie un grande sforzo per portare a Barolo ogni anno alcuni dei più famosi esperti di vino di tutto il mondo".
E infatti, il panel degli ospiti del Progetto Vino non fa che arricchirsi e consolidarsi, con la presenza di professionisti di valore mondiale quali Antonio Galloni, fondatore di VINOUS, Steven Spurrier, Consultant editor di Decanter, Jeffrey Porter, Wine director dei 22 ristoranti della Batali&Bastianich, Elin McCoy, columnist vino della Bloomberg, Lingzi He, Chief Education Officer di una delle più importanti scuole di vino della Cina, Levi Dalton, creatore, responsabile e voce di I'll Drink To That, il più importante podcast sul vino degli USA, Jason Yamasaki, Corporate Sommelier di Joey Restaurants in Canada e molti altri grandi nomi ancora (di oltre quindici nazionalità diverse), ma anche di volti inediti, giovani sommeliers e decani dell’ambiente, dal giovanissimo e già proprietario di Workshop Charleston e altri locali, Michael Shemtov, al rispettato giornalista e professore Michael Apstein, in un progetto che si fa sempre più composito e articolato, accogliendo novità e cambiamenti nel vero spirito di Collisioni, e che continua il suo percorso e conferma il suo contributo concreto alla conoscenza, all'approfondimento e alla promozione del grande vino italiano.
Il programma dell’edizione 2017 si annuncia particolarmente denso, grazie alle novità che hanno accompagnato l’“ottima annata” di questa nona edizione di Collisioni: la nascita del Wine Educational Board, un panel di ospiti ricorrenti che, durante tutto l’anno, hanno partecipato ad incoming e in-depth in Italia e i cui membri agiscono, durante il Progetto Vino di luglio, da "group leaders" per le degustazioni.
Tra i grandi nomi scelti per partecipare a questo progetto speciale: Laura DePasquale, Master Sommelier di Miami, Presidente della divisione ARTisanal di Southern; Monty Waldin, scrittore di vino biologico e biodinamico, firma di Decanter ed esperto di vini italiani; Michaela Morris, educatrice e giornalista per Wine Business International, Quench, Westender e Decanter; Will Predhomme, consulente per carte di vino in numerosi ristoranti e proprietario della Predhomme Inc; Michele Longo, scrittore e giornalista di vino, co-autore di numerosi libri e della guida “Migliori vini d’Italia”, e molti altri. Ma anche il carattere sempre più didattico e mirato della manifestazione che, grazie all’attenta selezione degli ospiti curata direttamente da Ian D’Agata, si propone come vero e proprio hub di confronto, scambio, didattica, comunicazione internazionale e creazione di reti commerciali e non solo.
Un progetto sempre più ambizioso e strutturato che si pone l’obiettivo di suscitare interesse in modo approfondito e consapevole non solo ai grandi professionisti, che instaurano così un rapporto tanto didattico quanto emozionale con il Paese, ma anche a tutte le grandi realtà italiane che vengono coinvolte in prima persona con incoming nei loro territori e momenti dedicati a Collisioni: cantine, associazioni, consorzi e istituzioni di oltre 16 Regioni italiane credono ogni anno sempre più in quest’iniziativa e la aiutano a crescere.
Oltre alle ormai consolidate partnership con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, che quest’anno rafforza la sua partecipazione al Progetto Vino con focus su diverse denominazioni e uno stand aperto al pubblico all’interno del paese, ERSA Friuli Venezia Giulia, l’Enoteca regionale Lucana e il consorzio Io Vulture, la Regione Sicilia, il Consorzio Franciacora, Assovini, nonché i numerosi consorzi piemontesi, dal Consorzio di Tutela del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani al Consorzio Colline del Monferrato Casalese, al consorzio Altalanga e Alto Piemonte, il progetto continua a crescere coinvolgendo sempre più realtà interessate a sperimentare il particolare format di Collisioni e ad essere partecipi di questa kermesse didattica internazionale.
Tra queste nuove proposte, il Consorzio del Prosecco DOC, le Famiglie dell’Amarone d’Arte, l’Enoteca Regionale Emilia Romagna, il Consorzio Tutela Vini Montefalco, la Strada del Vino di Latina, ma anche numerosi privati che hanno deciso di unirsi e collaborare tra loro per partecipare dalla Sardegna, dalla Toscana, in rappresentanza del Brunello di Montalcino, della Nascetta e da numerose altre Regioni italiane, senza scordare le numerose realtà del Piemonte di cui gli esperti saranno ospiti o di cui potranno degustare i vini in sezioni dedicate. E ancora, una grande novità: la full-immersion, per un selezionato panel di esperti, nel territorio del Monferrato durante i giorni dall’11 al 13 Luglio, per scoprire le grandi denominazioni del territorio, grazie alla collaborazione, ormai di lunga data, di Collisioni con il
Consorzio del Barbera d’Asti e Vini del Monferrato.
E le novità non finiscono qui. Dopo averlo avuto come “special guest” all’edizione 2016 del festival, a maggio 2017 Collisioni ha inaugurato una partnership davvero straordinaria con Antonio Galloni, fondatore e CEO di VINOUS, che porta a Barolo la sua nuova app Delectable e il progetto Vinous Maps. Si conferma così l’ormai indiscussa fama a livello mondiale del Progetto Vino, che non manca di farsi conoscere e di interessare importanti nomi del vino internazionale e nazionale, con partnership che vanno a coprire anche settori trasversali come l’ormai consolidata collaborazione con DIAM, la nuova partecipazione degli Stralli di pane firmati Fermo e l’importante media partnership con la nota rivista italiana WineNews.
Un dispiegamento di reti e di collaborazioni che rispecchia perfettamente il carattere eclettico e sfaccettato di Collisioni, con la sua ricchezza e trasversalità, e che conferma il grande interesse e la costante crescita di questo progetto, che è ormai entrato a pieno titolo nella programmazione di qualità di Collisioni Festival.
Tra i nomi degli esperti internazionali che calcheranno il palco del Progetto Vino di Collisioni 2017:
Alexandra Alexandrova Russia, Agnese Testadiferro Italia, Andrea Eby Canada (Manitoba), Anna Baranova Russia, Arlene Oliveros Filippine / Canada, Arunas Starkus Lituania, Barry Sholfield SudAfrica, Bernard Burtschy France (Paris), Blake Gray USA, Claire Nam Cina / UK, Clement Robert Londra (UK), David Ransom USA, Dawn Wreford Canada, Deeraj Bhatia Australia, Elena Matei Italia, Elin McCoy USA (Kent, Connecticut), Elise Vandenberg USA (Las Vegas), Ellen Jackobsmeier Canada, Eric Guido USA (New York), Esmé Groenewald SudAfrica, Fabio Ciarla Italia, Flavia Catalano Italia, Giancarlo Montaldo Italia, Gianpaolo Paterlini USA (S.Francisco), Giorgio D'Orazio Italy, Gurvinder Bhatia Canada, Hayley Black USA (Seattle), Helen Farrell UK / Italia, Henry Davar USA (Las Vegas), Hugh Preece USA, Jason Yamasaki Canada (Vancouver, BC), Jeff Porter USA (New York), Jennifer Delaloca Denmark, Jeremy Ennis Canada (Ontario), Jinglin Zhang Cina / UK, Kara Maisano Australia, Kieran Fanning Canada, Kirk Peterson USA (Las Vegas), Laura DePasquale MS USA (Miami), Leon Liang Cina/Corea/USA, Levi Dalton USA (NY), Lingzi He China / Francia, Luzia Schrampf Austria, Marcia Hamm Canada (Edmonton), Margaret Spillane USA (S.Francisco), Maria Gerari Greece / Italia, Michael Apstein USA (S.Francisco), Michael Shemtov USA, Michaela Morris Canada (Vancouver), Michele Longo Italia (Turin), Monica Maretti Italia, Monty Waldin UK (London), Noell Dorsey USA (Boston), Richard Sagala Canada, Roberto Duran UK, Rocco Lettieri Italia, Ruben Sanz Ramiro Svezia (Vaxjo), Sally Kim USA, Samuele Calistri Italia / Svizzera, Snezhana Revchuk Russia, Stephanie Johnson USA, Steven Spurrier UK, Susannah Smith USA, Tushar Borah Dubai, Vanessa Green Australia, Wai Xin Chan Singapore, Will Predhomme Canada (Toronto), Young Bock Lee South Korea
IL PROGETTO FOOD
Sulla scia del format Progetto Vino, appuntamento ormai consolidato nel panorama nazionale e internazionale, Colisioni 2017 inaugura il Progetto Food, ancora una volta a firma di Ian d’Agata, Senior Editor di Vinous, curatore dei reportage “Vinous Table” e già Direttore Creativo del Progetto Vino di Collisioni, il quale ha fortemente voluto dar vita a questa nuova iniziativa per conferire la giusta rilevanza internazionale ai prodotti gastronomici degli artigiani italiani del cibo, poco conosciuti oltre i propri confini.
"L'idea che anima il nuovo progetto Food è la stessa del progetto Vino di Collisioni" - spiega Ian D'Agata -, “Io credo fermamente nella grande qualità dei prodotti alimentari italiani, che devono essere raccontati con la stessa precisione e profondità di dettaglio che a Collisioni usiamo per il vino. Una prima edizione che non ha nulla a che vedere con i soliti show cooking o reality del cibo e altre cose simili, ma vuole essere piuttosto un percorso di conoscenza, di approfondimento e di divulgazione delle grandi eccellenze gastronomiche italiane con degustazioni guidate, visite in azienda e sui territori del cibo piemontese e italiano per alcuni dei più importanti opinion leaders e buyers del food mondiale".
La formula è dunque quella già sperimentata con il Progetto Vino nel 2012: l’incontro e il confronto tra alcuni dei massimi esperti internazionali del settore e i produttori nostrani. Il tutto nel weekend clou del Festival Collisioni, sabato 15, domenica 16 e lunedì 17 luglio, con l’obiettivo di portare all’attenzione del mercato internazionale i grandi prodotti culinari italiani, tante volte abusati, ma troppo spesso poco conosciuti e comunicati con consapevolezza.
La scenografia è quella del neonato Agrilab, inaugurato a metà maggio e curato da Lucio Diana. Scenografo, costumista, light designer, Diana ha pensato l’Agrilab come uno spazio aperto, un luogo multimediale per permettere a intenditori e a visitatori di apprezzare la varietà e l’eccellenza enogastronomica in modo didattico e interattivo. Quale migliore luogo, allora, per realizzare l’idea di Ian d’Agata: sensibilizzare i grandi ristoratori e i più famosi importatori alla conoscenza di tipicità come i formaggi DOP piemontesi, la cultura del cioccolato di Baratti e quella casearia di Inalpi, ma anche ricette da tutta Italia come quelle, uniche, che compongono la tradizione della Regione Marche e un focus sull’orto di Enrico Crippa e sulla cucina di questo grande 3 stelle Michelin, da poco riconosciuto come la migliore cucina al mondo. E ancora, interessanti abbinamenti wine&food grazie al progetto del Consorzio del Moscato e i dolci e le nocciole piemontesi e una speciale degustazione di oli curata dall’azienda Rinaldi. Un ventaglio di indiscusse eccellenze che non hanno ancora, sul mercato internazionale, il posizionamento che meriterebbero, spesso frenati da una concorrenza economicamente allettante e dal commercio di massa, ma che possono sicuramente trovare uno spazio e un giusto riconoscimento nel settore gourmet, che è anzi, come in tanti altri settori del made in Italy, affascinato e interessato alle eccellenze del Paese, come conferma la presenza di alcune tra le massime personalità della gastronomia mondiale, che hanno aderito con entusiasmo al Progetto.
Si inizia dunque quest’anno con un focus da Oltre Oceano, terra che da sempre guarda alla cucina italiana con interesse. Ian D’Agata ha personalmente selezionato la rosa di esperti da USA e Canada: tra i nomi di spicco figurano Mitchell Davis, Vice Presidente della James Beard Foundation, Brian Bistrong, Chief chef e Buyer della Dean&Deluca, Nancy Silverton, co-proprietaria e chef di Mozza in California e Singapore, Giacomino Drago, imprenditore italo-americano, proprietario di una decina di ristoranti in California e molti altri ancora.
Un connubio, ancora una volta, di grandi eccellenze: i migliori prodotti della cucina e italiana che, in questa occasione, avranno modo di porsi all’attenzione di un panel di professionisti d’eccellenza, che avranno così l’opportunità di avere un assaggio, figurato e non, del migliore made in Italy, con una full-immersion che stuzzicherà il palato, con l’obiettivo di creare dei veri e propri ambasciatori del vero made in Italy gastronomico e aprire nuove frontiere per l’export delle nostre eccellenze.
Tra i nomi degli esperti internazionali che calcheranno il palco del Progetto Food di Collisioni 2017:
Brian Bistrong USA (New York), Mitchell Davis USA (NY), Amy Giaquinta USA (San Francisco), Cathy Whims USA (Portland), Nancy Silverton USA (Los Angeles), Giacomino Drago USA (Bel Air, Beverly Hills, Sherman Oaks e Pasadena), Allison Spurrell Canada (Vancouver), Carmen Viscosi USA (Orlando), Jerry Giaquinta USA (San Francisco), Rashmi Primlani USA (Orlando), Al Fini USA (Austin).
UFFICIO STAMPA: Babel Agency
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Foto Fabrizio Porcu
V edizione della Rassegna Biennale di Mosaico Contemporaneo
Dal 7 ottobre al 26 novembre 2017 a Ravenna si tiene la V edizione della Rassegna Biennale di Mosaico Contemporaneo, opere e artisti di tutto il mondo si incontrano nella città capitale del mosaico. RavennaMosaico è promossa e organizzata dal Comune di Ravenna, grazie al prezioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, di Marcegaglia Carbon Steel.
Ravenna è coinvolta totalmente aprendo i suoi luoghi più suggestivi ad artisti locali e provenienti da tutto il mondo: monumenti, musei, chiostri e spazi simbolo della città diventano gallerie d'eccezione in cui arte antica e arte contemporanea sono in costante dialogo.
La Rassegna Biennale di Mosaico Contemporaneo propone un percorso espositivo che si sviluppa intorno a due mostre principali: Montezuma, Fontana, Mirko. La scultura in mosaico dalle origini ad oggi con sede al Mar Museo d'Arte della città curata da Alfonso Panzetta con la collaborazione di Daniele Torcellini, con 140 capolavori assoluti in esposizione, e l’evento SICIS Destinazione Micromosaico che celebra i trent’anni di attività di una delle più grandi realtà del mosaico artistico e una eccellenza del design internazionale, a Palazzo Rasponi dalle Teste. L’evento vuole inoltre condividere l’atmosfera che aleggia attorno alle realizzazioni di gioielli in micro-mosaico, in una moderna rilettura della tecnica settecentesca.
Entrambe le mostre resteranno aperte ben oltre la fine di RavennaMosaico, fino al 7 gennaio 2018.
Accanto a questi due grandi eventi numerosissimi altri appuntamenti, in un percorso di confronto e collaborazione che coinvolge soggetti che già hanno partecipato alla scorse edizioni di RavennaMosaico e nuove realtà.
I suggestivi Chiostri Francescani ospitano Opere dal Mondo, una selezione di lavori di artisti internazionali in collaborazione con AIMC (Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei), mentre alla Manica Lunga della Biblioteca Classense ha sede la quarta edizione di GAEM Giovani Artisti e Mosaico dove giovani artisti under Forty, si avvalgono della tecnica musiva in modo tradizionale o sperimentale. Sempre negli ambienti della storica biblioteca ravennate in collaborazione con il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, una mostra personale dedicata all'artista Silvia Celeste Calcagno curata da Davide Caroli e un suggestivo progetto dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna Fabulae ovvero un affascinante intreccio di storie entro il quale il visitatore può seguire i fili delle nuove esperienze creative dei più giovani artisti del mosaico.
Al Museo Nazionale del MIBACT sono allestite due importanti personali: la prima dedicata a Felice Nittolo, A Ritroso, curata da Emanuela Fiori e da Giovanni Gardini.
L’Associazione Culturale Marte propone la seconda personale dedicata a Matylda Tracewska curata da Daniele Torcellini, insieme alla Rappresentazione anonima di Clément Mitéran a cura di Emanuela Fiori e Daniele Torcellini.
RavennaMosaico è valorizzazione del Patrimonio Unesco: al Battistero degli Ariani è in programma un allestimento site specific dell'artista Marco De Luca, a cura di Linda Kniffitz in collaborazione con Emanuela Fiori.
Ravenna è conosciuta in tutto il mondo per gli splendidi mosaici antichi e contemporanei ma anche per Dante Alighieri, il sommo poeta che passò infatti l'ultima parte della sua vita nella città romagnola; nasce così Inferno in bottega. La Commedia di Dante alla luce del mosaico. Negli atelier degli artisti mosaicisti ravennati è possibile visitare ogni singola creazione che darà vita a un'opera comune dove il fil-rouge è il tema dei cerchi dell'Inferno dantesco.
RavennaMosaico 2017 è sperimentazione: i giovani artisti in erba del Liceo Artistico Nervi Severini sorprenderanno la Biennale con le loro creazioni.
RavennaMosaico 2017 è anche tutela: grazie al Laboratorio di Restauro della Fondazione RavennaAntica saranno portati a termine i lavori di restauro della copia a mosaico della Madonna in Trono della Basilica di Sant'Apollinare Nuovo.
Il tema del rapporto dell'arredo urbano e il mosaico viene affrontato in un convegno dal titolo Le forme dell'Arte in città: il mosaico contemporaneo organizzato dalla Scuola Superiore Studi Città e Territorio dell'Università di Bologna in cui verrà presentato, tra gli altri, anche il progetto esecutivo seguito dalla Fondazione RavennaAntica del mosaico più grande del mondo: L'onda che esonda. Si tratta della prosecuzione del Mosaico dell'Onda posto all'ingresso del Museo di Classe che si estende creando una linea di collegamento tra il Museo e la Basilica di Sant'Apollinare in Classe.
Infine valori sociali e valori artistici danno forma al progetto dell'associazione DisOrdine che prevede la rivalutazione dell'area urbana antistante le Ex-Carceri di Ravenna. L'intervento è ispirato al Labirinto della Basilica di San Vitale e coinvolge direttamente i detenuti, in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Ravenna.
Queste sono alcune delle iniziative del ricco calendario di RavennaMosaico 2017, un autunno animato da grandi eventi espositivi, attività didattiche, conversazioni per addetti ai lavori e per appassionati.
Hashtag: #RavennaMosaico2017
Facebook: RavennaMosaico
Ufficio stampa
Studio Esseci di Sergio Campagnolo
Il torrone di Cremona Una dolce stella tra le stars internazionali del Giffoni Film Festival
Cremona vola a Giffoni Valle Piana per deliziare i giorni del festival con lo squisito torrone
Quest’estate si svolgerà la 47° edizione del Giffoni Film Festival, dal 14 al 22 luglio, l’appuntamento nazionale più importante relativamente al cinema per ragazzi. Come succede ormai da diversi anni, anche questa edizione vedrà rinnovato il gemellaggio con la festa più dolce d’Italia, la Festa del Torrone di Cremona che si terrà invece dal 18 al 26 novembre prossimi.
Un’invasione di dolcezza fatta di miele, zucchero, albume e mandorle si abbatterà nella splendida Giffoni Valle Piana!
Il Giffoni Film Festival, che ogni anno ospita a Giffoni Valle Piana (SA) migliaia di ragazzi, provenienti da ogni parte del mondo per assistere ai dibattiti e agli spettacoli in programma, quest’anno dà il benvenuto a ospiti del calibro di Amy Adams, Kit Harington, Bryan Cranston, Gabriele Salvatores, Jasmine Trinca, Paolo Giordano, Francesco Apolloni, Maria Clara Alonso, Diego Dominguez, Iginio Straffi, Arisa, Max Giusti, Paolo Ruffini, Claudio Amendola, Laura Esquivel, e tante altre star del cinema.
In questo contesto, sabato 15 luglio, una delegazione della Festa del Torrone si presenta al Festival con una selezione dei migliori torroni artigianali cremonesi che saranno serviti a giornalisti e prestigiosi ospiti del festival che per l'occasione avranno la possibilità di assaggiare delle buonissime e bellissime "stelle" di torrone artigianale Rivoltini Alimentare Dolciaria durante la cena di gala che si terrà in loro onore. Il modo migliore per annunciare tutti gli eventi che a novembre vedranno il Giffoni protagonista nei giorni della Festa a Cremona, dal 18 al 26 novembre.
Il 23 novembre, alle 10.00 al Teatro Filodrammatici, sarà il momento del Cineforum Giffoni. Il progetto nasce dalla consapevolezza che il linguaggio cinematografico è spesso il veicolo ideale per la comprensione della realtà e delle problematiche legate al mondo adolescenziale. Si partirà proprio dalla proiezione di un film in target Giffoni, per poi proseguire con il dibattito che seguirà la proiezione, e che stimolerà i ragazzi a ragionare sui vari aspetti, formali e di contenuto, del film. Il film scelto sarà un lavoro capace di parlare ai ragazzi, di raccontare storie in cui i ragazzi possano identificarsi o, al contrario, prendere le distanze.
Il 24 novembre si comincerà invece con i Mini-Lab organizzati dallo staff del Giffoni Film Festival: un primo approccio per i più piccoli, che avranno così modo di “smontare” la macchina cinema per metterne in luce il percorso creativo che da un’idea porta alla realizzazione di un film.
Attraverso l’utilizzo di slide, di video e di giochi i ragazzi saranno stimolati ad immaginare un percorso e ad apprendere alcune tecniche della scrittura cinematografica. L’appuntamento è dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 alla Sala Mercanti della Camera di Commercio di Cremona, via Baldesio 10.
Ufficio stampa:
Studio ESSECI, di Sergio Campagnolo - tel. 049.663499 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
A Federico Crespi & Associati l'Agorà di Platino
"Ricevere un premio è sempre una grande emozione - dichiara Federico Crespi - in questo caso non è stata premiata una campagna, ma piuttosto l'impegno e la determinazione necessari per continuare a fare questo mestiere in perenne evoluzione, soprattutto in zone periferiche come la nostra. Per usare una metafora sportiva, è come se fossimo riusciti ad arrivare al traguardo della Maratona di New York, ma nella categoria Master. Tuttavia, ci tengo a sottolinearlo, non si tratta di un premio alla carriera, visto che le pagine migliori, molto probabilmente, sono quelle che non sono state ancora scritte. Voglio condividere questo traguardo con tutti i clienti dell'agenzia, che dal 1995 continuano a darci fiducia, e soprattutto con tutti i collaboratori che nel tempo si sono affiancati a me nella gestione dell'impresa. Alcuni di loro sono dei veri talenti. Desidero ringraziare gli organizzatori del Premio Agorà, in modo particolare Salvatore Limuti e Arianna Geraci: grazie al loro impegno anche una piccola realtà come la nostra ha potuto salire su un palcoscenico di rilievo nazionale".
«IL SOMMELIER DEL FUTURO? È DONNA, SORPRENDE CON ABBINAMENTI VINO-CIBO E PARLA AL CUORE»
TEMA EMERSO A “LA VITE È DONNA” EVENTO DELLE DONNE DEL VINO A PORTOPICCOLO (TRIESTE). NUMEROSI APPASSIONATI E TURISTI STRANIERI ALLA DEGUSTAZIONE
«Chi è il sommelier del futuro? È donna, scommette sugli abbinamenti vino-cibo, sa sorprendere e parla al cuore». È quanto emerso durante “La Vite è Donna: dal Barolo al Nero d’Avola”, evento organizzato dalle Donne del Vino a Portopiccolo, importante centro turistico sulla costa friulana. Qui le Donne del vino di tutta Italia hanno presentato 160 etichette in una degustazione nel Pavillon vicino al lungomare, che ha richiamato numerosi appassionati di vino, professionisti, giornalisti. L’organizzazione è stata a cura della delegazione Le Donne del Vino Friuli Venezia Giulia, guidata da Cristiana Cirielli.
La degustazione è stata preceduta da un convegno in cui si è parlato di maitre e sommelier al femminile. Le proposte uscite sono tre: scegliere il vino con il cibo, introdurre gli abbinamenti nei menù e proporli in sala con il servizio al bicchiere. A lanciarle la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini: «Le donne sono circa il 30% dei sommelier italiani e continuano ad aumentare nei corsi per chi assaggia e serve il vino così come fra gli studenti delle scuole alberghiere. Tuttavia la presenza femminile fra chi si occupa del vino nelle sale dei ristoranti è ancora scarsa specialmente fra i “main chef sommelier” cioè i manager di strutture grandi».
«Le donne – continua la presidente - sono più attente all’abbinamento cibo-vino, regola che potrebbe svilupparsi al ristorante con alcune proposte: nel menù abbinare i cibi tipici con i vini che meglio li accompagnano in modo da favorire l’esplorazione del territorio in cui ci si trova e di abbinare i vini al bicchiere con specifici piatti in modo da proporre pasti cambiando vino a ogni portata».
Il sommelier Gianluca Castellano spiega: «I sommelier italiani sono i più bravi nel costruire gli abbinamenti, sono ricercati in tutto il mondo proprio per questa loro capacità. L’abbinamento non è solo tecnica: è anche emozione. Quindi bisogna concentrarsi soprattutto sugli abbinamenti che sorprendono recuperando anche l’importanza dell’aroma e della contrapposizione per arrivare a toccare anche il cuore».
Pia Donata Berlucchi racconta la storia di chi serve il vino: un viaggio da Ganimede coppiere degli Dei al Rinascimento quando il vino esce dalle coppe di metallo e entra nel vetro. «La parola sommelier nasce in Francia dalla parola soma e legato cioè agli animali che trasportavano il vino. La figura del sommelier è sempre stata importante nella storia, spesso più di quella del cuoco».
Intervenuta da New York la chef Lidia Bastianich: «Le donne sommelier in America si stanno facendo avanti ma la strada è ancora lunga». Eppure le donne possono dare un tocco vincente al lavoro di chi sceglie e serve i vini al ristorante: mettere in campo il loro intuito psicologico, cioè quel colpo d’occhio che aiuta a entrare in empatia con i clienti.
La provocazione di declinare al femminile “sommeliera” arriva da Rossana Bettini Illy giornalista e donna del vino.
Alessandra Fedi, wine educator punta l’attenzione su chi sono oggi i sommelier: «Deve essere anche un intrattenitore, saper usare i social media, avere la leadership del suo staff». Cosa deve e non deve fare il sommelier? «Deve interagire con il cliente e non deve fare la primadonna cioè non deve essere supponente». Una cosa è certa: «I millennials saranno la generazione degli sperimentalisti».
Luca Bini, designer del vetro, racconta l’esperienza di Italesse nella ricerca del bicchiere perfetto che è stato studiato con importanti sommelier per oltre 4 anni.
In serata spazio alle degustazioni: numerosi winelover, anche turisti stranieri (Slovenia, Croazia, Austria), hanno raccolto l’invito complice la presenza di una madrina d’eccezione, la scrittrice Sveva Casati Modignani, e delle 80 produttrici con oltre 160 loro etichette. Al taglio del nastro anche la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani: «È la più grande degustazione al femminile mai realizzata» ha commentato. La chef Marina Ramasso, titolare dell’Osteria del Paluch di Baldissero Torinese (Torino), ha intrattenuto con uno show cooking nella postazione “Libero point” allestita da Electrolux Professional.
Curiosità: la prima donna sommelier diplomata AIS è stata la piemontese Laura Pesce nel 1972; la sarda Lucia Pintore è stata la prima campionessa italiana dei sommelier nel 1987, anche se prima di lei Franca Rosso di Tavagnacco (Udine) arrivò a pari merito con un uomo sommelier nel 1975. La prima presidente donna di un’associazione di sommelier è Graziella Cescon FISAR nel 2015 e il primo direttore di una testata dei Sommelier è stata Marzia Morganti nel 2003.
Qui le foto dell'evento "La Vite è Donna"
Foto credits: Pedra Consulting
Info: www.ledonnedelvino.it
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