Home
Olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure di Levante 2015-2016
Di Virgilio Pronzati
Cooperativa Olivicoltori Sestresi - Villa Ragone 35 - 16039 Sestri levante (GE) - Tel. 0185.44341 - www.olivicoltori.net - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure di Levante 2015-2016
Cultivar: Lavagnina e Pignola.
Metodo di raccolta: pettine e scuotitori meccanici.
Molitura-estrazione: ciclo continuo a due fasi e mezza. Le olive sono frante entro 24 ore dalla raccolta.
Bottiglie prodotte: l’equivalente di 9 quintali d’olio in un singolo formato.
Confezionamento: bottiglie da 50 cl. Fascetta DOP Cod. G 148829.
Data scadenza: 10/05/2017 - Lotto
Esame organolettico ed altre considerazioni
Aspetto: limpido. Colore: giallo con riflessi verdolini. Odore: fruttato leggero e fresco, persistente, con sentori di pasta d’olive, cuore di carciofo, cardo, erbe di campo e umori boschivi. Sapore: sapido, leggermente piccante, con percezione amara quasi assente, discretamente pieno e persistente e di buona armonia. Al retrogusto: mandorla, carciofo e pinolo. Impiego gastronomico: a crudo su pesce spada marinato, insalata i funghi, ravioli di boraggine con salvia, tortino di acciughe, occhiata al vapore. In cottura con zuppa di pesce di scoglio in bianco, porcini al verde, baccalà con patate al forno, frittura di pesci e cefalopodi, capretto al forno. Per acquistarlo: direttamente nei due propri punti vendita, al prezzo di € 11,00 la bottiglia.
Note. La Cooperativa Olivicoltori Sestresi è stata costituita nel 1978 da un gruppo di 23 agricoltori per favorire lo sviluppo dell’agricoltura. Nel 1980 la Cooperativa, ha costruito l’edificio di Villa Ragone, attuale sede sociale installandovi il frantoio oleario. L’apertura del frantoio porta ad una rapida e progressiva crescita della base sociale, attualmente pari a 770 soci distribuiti nei Comuni di Sestri Levante, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Moneglia, Ne, Cogorno, Lavagna, Chiavari e Carasco. Sono oltre 8000 quintali le olive frante nelle annate migliori. All’inizio degli anni ’90, la Cooperativa presieduta da Nicola Gandolfo, ha iniziato la commercializzazione di olive e olio extravergine di oliva conferiti dai soci. Oltre gli oli extravergini d’oliva e olive snocciolate in salamoia, pone in vendita patè d’olive, vino Doc e IGT, frutta e miele.
Valutazione di Tigulliovino: 17/20
Viticoltura eroica sempre più amata dai winelovers di tutto il mondo
CERVIM
Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia,
Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana
Successo per il caratteristico stand della Valle d’Aosta
Viticoltura eroica sempre più amata dai winelovers
di tutto il mondo. Vinitaly da protagonista per il Cervim
Presentata l’edizione 2017 del concorso enologico internazionale Mondial des Vins Extremes
E’ stato un Vinitaly pieno di soddisfazioni per il Cervim e per la viticoltura eroica. Una 51esima edizione molto positiva sia nello spazio all’interno dello stand della Valle d’Aosta, caratteristico e piacevole che ha colpito i migliaia di winelovers di tutto il mondo che ogni giorno hanno visitato le aziende e apprezzato la grande qualità delle produzioni enologiche valdostane; sia per i molti appuntamenti ed eventi che hanno visto il Cervim protagonista.
«Un Vinitaly da ricordare – commenta il presidente Cervim Roberto Gaudio – per la promozione dei vini eroici nei confronti dei media e visitatori, e per gli eventi che abbiamo presentato, su tutti il Mondial des Vins Extremes 2017. Un grazie quindi, a tutti coloro, tantissimi, che sono venuti a trovarci nello splendido spazio della Valle d'Aosta e che hanno avuto il piacere di conoscere cosa facciamo e la qualità dei vini delle aziende eroiche».
Fra gli eventi, al Padiglione Lombardia la presentazione del Concorso enologico del Cervim Mondial des Vins extremes. «Il Mondial des Vins Extremes dello scorso anno – ha ricordato Gaudio - è stata un’edizione dei record, ma l'attenzione è sempre crescente e si preannuncia una prossima edizione 2017 con nuove aziende e paesi produttori». Per l'assessore regionale della Lombardia Gianni Fava: «L’attività di viticoltura eroica è un atto culturale, dove c'è la volontà degli operatori di tutelare la montagna». Ha ricordato poi il lavoro fatto da Gaudio e dal Cervim l'assessore regionale all'agricoltura della Valle D'Aosta Laurent Vierin: «Non c'è promozione se non c'è qualità; inutile avere la qualità se poi non facciamo una adeguata promozione».
Fra gli altri eventi che hanno visto in primo piano il Cervim il convegno dedicato alla nuova disciplina organica sulla vite e il vino; la degustazione guidata di una selezione di vini partecipanti al Mondial des Vins Extrêmes 2016; la presentazione della kermesse dedicata ai vini eroici “Vins Extremes – 2° edizione” organizzato da VivalVda in collaborazione con il Cervim e l’Assessorato Agricoltura della Valle d’Aosta. Inoltre la partecipazione al convegno “Vino! Denominatore comune”, e di “I.R.V.O. – Valorizziamo e certifichiamo i vini di Sicilia”.
SACRI MONTI DEL PIEMONTE
SACRI MONTI DEL PIEMONTE
Patrimonio UNESCO
Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta e Varallo.
Per ulteriori informazioni ed immagini clicca qui
I Sacri Monti del Piemonte, Patrimonio Unesco
Incedibili monumenti di arte e di fede,
immersi nel silenzio della natura
“I nove Sacri Monti dell’Italia settentrionale sono gruppi di cappelle e altri manufatti architettonici eretti fra ‘500 e il ‘600, dedicati a differenti aspetti della fede cristiana. In aggiunta al loro significato simbolico e spirituale, possiedono notevoli doti di bellezza, virtù e gradevolezza, e risultano integrati in un ambiente naturale e paesaggistico di colline, boschi e laghi. Contengono inoltre reperti artistici molto importanti (affreschi e statue)”. Con questa motivazione, nel 2003 l’Unesco ha iscritto il sito “Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia” nella Lista del Patrimonio Mondiale.
I Sacri Monte appaiono come incredibili “macchine sceniche”: decine di Cappelle che, in ciascuno di essi, creano dei percorsi che salgono ad un monte o ad una altura (si va da altezze inferiori ai seicento metri sino a 1200 metri d’altitudine). Le costruzioni sono immerse ora in boschi secolari, ora in aree a giardino. La visita comporta una salita suggestiva verso i grandi Santuari o luoghi di antico culto che coronano ciascun Monte, ed è, al contempo, un viaggio dentro rappresentazioni artistiche di straordinaria potenza e bellezza. Qui hanno dato il meglio della loro finissima arte scultori o frescanti come Gaudenzio Ferrari o Tanzio da Varallo, accanto a numerosi artigiani.
Nel Piemonte i Sacri Monti sono a Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta e Varallo. A gestirli oggi, per volontà della Regione Piemonte, è l’Ente di Gestione Sacri Monti.
“Abbiamo fortemente voluto dare unitarietà a questo importante patrimonio perché crediamo che questi beni costituiscano, pur con le dovute differenze, un insieme coeso e unico, nonché per poter agire con azioni congiunte, senza disperdere risorse ma, anzi, dando maggiore forza al nostro operato” dichiara Antonella Parigi, assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte. “Un approccio che inizia già a dare i suoi frutti: in questi anni abbiamo infatti potuto contare sull’appoggio di un buon numero di realtà pubbliche, bancarie, di fondazioni bancarie, ma anche di privati e singoli cittadini che si sono fatti carico anche di restauri importanti. Segnali positivi che ci incoraggiano e ci spingono, come ente regionale, a considerare sempre più i Sacri Monti come un elemento strategico del nostro patrimonio artistico, ma anche turistico. I Sacri Monti costituiscono un insieme composito di grande valore storico e artistico, legati a una rete di cammini, dagli antichi Cammini Alpini alla Via Francigena, e di piste ciclabili: caratteristiche che inseriscono a pieno titolo questi bene nei circuiti del cosiddetto ‘turismo slow’ “.
“Stiamo lavorando per trasformare sette straordinari solisti in un coro di valore mondiale, chiamato ad esibirsi a cappella” dichiara Renata Lodari, Presidente dell’Ente di Gestione Sacri Monti del Piemonte. “Il percorso che, per volontà della Regione, abbiamo intrapreso non è oggettivamente facile. Il nostro obiettivo è fare di sette Sacri Monti, ciascuno dei quali è nato e vissuto per secoli facendo della sua individualità un valore, una realtà unica, e capace di presentarsi come un insieme che fa dei singoli ‘campanili’ un patrimonio da cui partire. E, in questa prospettiva, un passo che credo fondamentale è già in corso: si tratta del primo Master Plan, coordinato dal nostro Direttore Elena De Filippis, sugli edifici e sulle strutture di tutti i sette Sacri Monti del Piemonte. I nostri tecnici hanno passato in esame l’intero patrimonio monumentale a noi affidato e, dati alla mano, si è dato vita a quello che è il primo piano organico di interventi sull’intero complesso. Le risorse che sarebbero necessarie complessivamente sono davvero ingenti, ma stiamo cercando risorse ovunque: oltre che presso enti pubblici e privati, stiamo lavorando sul fronte dell’art bonus, dell’8 per mille e del 5 per mille e attraverso un capillare giro di presentazioni di queste opportunità in tutti i nostri territori, e i segnali di interesse che stiamo raccogliendo sono decisamente stimolanti”.
In questo anno di lavoro il nuovo Consiglio dell’Ente di Gestione ha potuto contare, oltre che su fondi regionali e ministeriali, anche sull’apporto finanziario di enti bancari, di privati e di fondazioni comunitarie che hanno consentito l’avvio o la programmazione di importanti lavori di restauro in tutti i Sacri Monti - a Varallo la Cappella della “Strage degli Innocenti”, a Crea quella di “Sant’Eusebio”, a Domodossola quella dedicata al “Cireneo”, a Orta la prima cappella, “Natività di San Francesco”- e di ultimare a breve altri importanti lavori a Oropa, Belmonte e Ghiffa.
Un ulteriore settore che vede l’impegno congiunto di Regione Piemonte ed Ente di gestione dei Sacri Monti riguarda la promozione: per questo è allo studio la realizzazione di nuovo portale web, finanziato con i fondi ministeriali Unesco, che riguarderà i sette siti piemontesi e i due lombardi. Sul piano dell’offerta turistica si sta inoltre individuando un circuito di visita, nonché un vero e proprio “Cammino dei Sacri Monti”, che metta insieme antichi itinerari per coloro che scelgono lo slow tourism. Per i visitatori l’Ente di gestione sta inoltre censendo le strutture turistiche esistenti come, ad esempio, i servizi e le piazzole attrezzate per camper e roulottes, segmento di grande interesse, ad oggi poco sfruttato.
Info: www.sacrimonti.net
Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Simone Raddi)
VINITALY, LA FILIERA DEL VINO ITALIANO UNITA PER LA COMPETITIVITÀ
Il sistema italiano del vino si è incontrato ad una tavola rotonda per parlare della PAC post 2020
La filiera italiana del vino si è riunita oggi a Vinitaly per confrontarsi sulle strategie da adottare per migliorare la competitività del settore, facendo focus sulla nuova PAC post 2020. Il tavolo di lavoro, moderato dal giornalista Lello Naso, caporedattore del Sole 24 Ore – sezione “Impresa e Territori”, ha visto riuniti i rappresentanti della filiera del vino italiano: Ruenza Santandrea, Coordinatrice settore vitivinicolo Alleanza cooperative Agroalimentari; Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura; Dino Scanavino, Presidente Confederazione Italiana Agricoltori; Antonio Rallo, Presidente Unione Italiana Vini; Sandro Boscaini, Presidente Federvini; Riccardo Ricci Curbastro, Presidente Federdoc; Riccardo Cotarella, Presidente Assoenologi.
All’incontro, dal titolo: “Strategia di filiera: insieme per la competitività. Le sfide del vino italiano verso il 2020”, la filiera si è mostrata compatta nel ribadire la necessità di riportare al centro dell’attenzione il comparto, favorendone la crescita in termini di competitività, grazie all’emanazione di norme più vicine alle proprie esigenze produttive. Inoltre, è stata rinnovata l’esortazione a trovare una sinergia tra istituzioni pubbliche e imprese che possa favorire iniziative integrate, attraverso la definizione di strategie promozionali efficaci e incisive in grado di aumentare il valore delle esportazioni, puntando sui paesi emergenti e consolidando i rapporti con i paesi partner.
La coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Ruenza Santandrea, dopo aver ricordato i pregevoli risultati ottenuti dal lavoro di squadra delle organizzazioni della filiera, affiancate dal Ministero e dalle altre Istituzioni competenti, ha ribadito la necessità che si proceda rapidamente con l’emanazione dei Decreti applicativi del Testo Unico e che “la filiera possa avere al Ministero delle politiche agricole un interlocutore unico che coordini i diversi Dipartimenti e Uffici coinvolti”. La Santandrea ha anche ricordato le principali sfide che attendono il comparto del vino, dalla proposta della Commissione di inserire in etichetta il valore nutrizionale e gli ingredienti del vino, alla revisione del Reg. 607/2009, cui si accompagna la rischiosa ipotesi di eliminazione della possibilità di ‘protezione transitoria’ delle Denominazioni. Sul piano interno, è opportuno che il settore “si impegni per riavvicinare anche i giovani al mondo del vino, svecchiando in qualche modo il proprio ruolo e il modo di raccontarsi, provando anche a smussare la connotazione a tratti elitaria legata al vino”.
“Il settore vitivinicolo è oggi in equilibrio e guarda alla sue potenzialità applicando una visione di lungo periodo – commenta Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura. E’ un settore che coniuga perfettamente tradizione ed innovazione e per questo è un esempio per molte produzioni. Per il futuro, nella misura in cui la politica vitivinicola europea e nazionale sarà in grado di appoggiare i processi innovativi e di rispondere alle esigenze strutturali e di mercato delle aziende, appoggiandole, i margini di crescita sono incoraggianti.”
“Nel post 2020 – afferma Dino Scanavino, Presidente Confederazione Italiana Agricoltori, le nuove regole dovranno consolidare la leadership qualitativa delle nostre produzioni, contrastando la polverizzazione imprenditoriale, favorendo l’organizzazione e incentivando le innovazioni. Sono inoltre necessari nuovi strumenti di promozione per proseguire sulla strada dell’internazionalizzazione e affermarsi all’interno dei nuovi mercati di sbocco. Oltre a ciò, il vigneto Italia necessita di regole semplici e facili da applicare. In quest’ottica, il Testo Unico del Vino ha rappresentato un importante passo avanti e, adesso, dovrà contenere uno sforzo aggiuntivo di semplificazione e flessibilità nella fase applicativa. Va bene dematerializzare, ma è altrettanto importante che ci siano gli strumenti adatti ed efficaci per raggiungere l’obiettivo”.
“Sull’export vinicolo italiano dobbiamo avere il coraggio della verità – interviene Antonio Rallo, Presidente di Unione Italiana Vini. Dopo alcuni anni di crescita, nel 2016 perdiamo colpi sui mercati internazionali dove i vini fermi in bottiglia calano del 4,5% in volumi e dello 0,7% in valore. Il fenomeno Prosecco, grazie al quale il saldo dell’export lo scorso anno è salito del 4,3% (5,6 miliardi di euro), va sostenuto con ogni mezzo, ma non possiamo affidarci solo a questo prodotto per migliorare le nostre performance. Gli asset su cui ci giochiamo il futuro dell’export vinicolo italiano sono tre: strategie di sistema con ICE per orientare con efficacia le azioni di promozione e comunicazione sui mercati; recupero della capacità di spesa dei fondi OCM promozione; spinta della UE verso gli accordi di libero scambio”.
“Dobbiamo sviluppare una perfetta sinergia tra operatori economici e amministrazione, affinché essa possa essere efficace, tempestiva e di pieno sostegno all’azione economica per strutturare e rinforzare le posizioni delle aziende sui mercati – aggiunge Sandro Boscaini, Presidente Federvini. In una ottica di “Sistema”, gli alleggerimenti amministrativi a favore delle aziende, proposti nel dispositivo del Testo Unico, devono avere una rapida definizione affinché si possa usufruire rapidamente dei vantaggi legati a strumenti di competitività concreti, validi ed efficaci”.
Il Presidente Federdoc Riccardo Ricci Curbastro “sollecita una maggiore attenzione e disponibilità al confronto da parte del Ministro Martina sui temi che riguardano la politica vitivinicola, con particolare riferimento all’OCM vino”.
“Il Testo Unico è certamente stato un grande risultato, frutto di un lavoro intenso durato anni, che ha visto impegnati, uniti per un solo obiettivo, parlamento e organizzazioni del settore vitivinicolo – conclude Riccardo Cotarella, Presidente Assoenologi. Si è fatto molto, certamente non si è fatto tutto: pretendere che sia perfetto così com’è, è impensabile. Assoenologi, avendo partecipato a tutto il lungo iter legislativo, sa perfettamente che il Testo Unico è una creatura dalle molte anime, e così doveva essere, non c’era alternativa. Ma l’assenza del ruolo dell’enologo nell’intero articolato del Testo Unico non può non essere rilevata da Assoenologi. Ruolo che invece è chiaramente espresso, sia a livello di normativa comunitaria che nazionale. Il testo Unico ha tracciato la strada. Una strada che ora va completata con i corretti segnali affinché chi la percorre sappia sempre qual è la giusta direzione. I decreti applicativi sono, in questo senso, un’occasione importante che non possiamo mancare”.
In modo chiaro e univoco, anche quest’anno la filiera ha portato a Vinitaly un tema di grande attualità che attende scelte precise e soluzioni concrete da parte delle Istituzioni, affinché le imprese possano fare la loro parte e procedere sui binari della competitività internazionale.
Marco Barabanti
Journalist
Head of Press Office & Media Relations
UIV
Unione Italiana Vini
VINITALY NEL SEGNO DEL RINNOVAMENTO
Qualità, export e piccole realtà in crescita, con la massiccia presenza
di Sommelier AIS dentro e fuori gli stand degli espositori
Primi bilanci positivi per l’edizione del Vinitaly 2017, che sta registrando numeri assai promettenti tra i visitatori, ma soprattutto vede in costante incremento il pubblico degli operatori professionali, in particolare quelli stranieri. Volti soddisfatti tra i produttori, piccoli e grandi, a conferma delle molte visite ricevute presso le proprie postazioni da visitatori provenienti da oltre confine.
Anche per l’Associazione Italiana Sommelier la rassegna veronese rappresenta un appuntamento di rilievo: sono oltre 500 i Sommelier AIS che quotidianamente prestano servizio in appoggio agli espositori o durante le degustazioni, e ben 12.000 quelli che, a fine rassegna, avranno visitato il Vinitaly. Questi numeri testimoniano la vitalità dell’Associazione, che ha annunciato ufficialmente la sede del prossimo Congresso Nazionale, previsto a Taormina il 27, 28 e 29 ottobre 2017. “Un percorso culturale da Nord a Sud – dichiara il Presidente Antonello Maietta – che, dopo Trento, fa tappa in Sicilia, nell’ottica della valorizzazione del vino italiano. Un impegno premiante, confermato dalla crescita delle iscrizioni ai corsi per Sommelier. Un’offerta didattica in evoluzione che comprende, oltre al corso per Sommelier articolato su tre livelli, percorsi di avvicinamento dedicati agli studenti degli Istituti Alberghieri e master post lauream orientati alla formazione dei futuri manager del vino”.
Durante i giorni di Congresso si svolgeranno anche le prove finali per l’assegnazione del Premio Trentodoc al Miglior Sommelier d’Italia, le cui qualificazioni stanno avendo luogo nelle diverse regioni della nostra Penisola.
Vinitaly mantiene e ribadisce dunque il suo ruolo di protagonista per il comparto vitivinicolo nazionale, confermandosi polo attrattivo per i mercati sia interni sia esterni, attraverso una formula che rispetta il corretto equilibrio tra pubblico e operatori.
Ufficio Stampa Associazione Italiana Sommelier
Elisa Braccia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. m.p. +39 346 3951050
Paolo Angelini Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. m.p. +39 349 2394438
www.aisitalia.it