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TURISMO: VARAZZE DA IL VIA AL PROGETTOSMART ANALYTICS
Turismo: Varazze da’ il via al progetto Smart Analytics. Piacentini: “sarà utile all’Amministrazione e alle aziende del settore”
Dati positivi per il ponte dal 25 Aprile al 1 Maggio: è boom di presenze
Smart Analytics è un progetto innovativo attivato dal Comune di Varazze con la collaborazione della soluzione DATA TOURISM di Olivetti TIM per effettuare analisi attraverso dati reali del turismo nella sua città.
Grazie a Smart Analytics è possibile:
●Analizzare la presenza, su base giorno e ora, della popolazione e turisti a Varazze
●Conoscere le caratteristiche socio-demografiche della popolazione presente
●Monitorare gli spostamenti, da dove arriva? dove va?
●Analizzare lo storico di almeno 12 mesi per verificare i risultati delle promozioni turistiche
“Solo attraverso l’analisi dell’infinita mole dati - spiega l’Assessore al Turismo Filippo Piacentini - che si sviluppano attraverso i vari canali internet, in diversi formati e a una velocità sostenibile solamente da tecnologie di nuova generazione, è possibile garantire alle aziende del settore turistico una serie di informazioni puntuali e dettagliate sui comportamenti della loro clientela acquisita e potenziale”
Prima di tutto, i Big Data apportano vantaggi di carattere strategico perché permettono di conoscere la reputazione di una determinata struttura, di un territorio, di un servizio o di un itinerario. Queste apparentemente semplici informazioni portano con sé un valore quasi incalcolabile: la possibilità di ottimizzare la propria politica finalizzandola a un miglioramento della reputation.
Il secondo, fondamentale vantaggio dei Big Data per il turismo è di carattere operativo, perché tutte le informazioni raccolte e analizzate possono portare alla massimizzazione della soddisfazione del turista, tramite una personalizzazione della sua esperienza di viaggio e dell’offerta.
“Attraverso l’analisi dei dati che ci provengono da Smart Analytics - spiega Piacentini- registriamo dati positivi per il ponte dal 25 Aprile al 1 Maggio, con un boom di presenze anche in confronto allo scorso anno”
“Certamente- aggiunge - sono dati parziali che saranno da incrociare con i dati istat di Varazze mandati dalle strutture nelll’intervallo di tempo preso in esame
“Da sottolineare - continua l’Assessore -anche un aumento delle presenze nei giorni non festivi:
Popolazione residente censita anagrafe 13500
Popolazione media nei giorni non festivi 18576 del 2018 contro i 18.002 del 2017
e il 26 aprile si è registrato il +123% rispetto allo scorso anno. Anche il giorno di Santa Caterina pur cadendo di lunedì ha registrato il +30% rispetto al 2017, che per giunta cadeva di domenica, una dimostrazione che le nostre attività di promozione degli eventi e del territorio, coinvolgendo il Parco del Beigua, le associazioni locali e le persone del posto stanno dando un buon risultato in termini di offerta turistica non stereotipata, ma fortemente legata al territorio e alla sua narrazione che solo i residenti sanno fare”.
“Del resto - conclude Piacentini - che il turista prediliga il turismo esperienziale non è un segreto da anni”
Bettina Bolla
SCENDE IL CAMPO IL CONSORZIO DEI CONSORZI TOSCANI
ECCO IL MANIFESTO DI A.VI.TO.
I consorzi del vino uniti contro gli ungulati: 'State dando le nostre vigne in pasto a cinghiali e caprioli"
L’associazione che raggruppa i consorzi di denominazione di origine in Toscana boccia la legge speciale di obiettivo e chiede alle istituzioni preposte nuovi provvedimenti immediati: “Bisogna difendere le nostre colture”
Firenze, 4 maggio 2018 - “Le nostre vigne, il nostro lavoro, la nostra eccellenza toscana è data in pasto ai cinghiali e ai caprioli: non abbiamo intenzione di rimanere a guardare”. A.VI.TO, l’associazione che raggruppa 16 consorzi di denominazione di origine in Toscana, scende in campo per chiedere alle istituzioni di affrontare il problema degli ungulati. “Gli strumenti messi in campo con la legge speciale di obiettivo si sono rivelati inadatti ed inefficaci per ricondurre, con gli abbattimenti programmati, l’attuale sovrannumero di cinghiali e caprioli in particolare nel nostro territorio – spiega A.VI.TO. - . Stiamo rischiando di perdere intere annate di produzione: è un prezzo che non siamo più disposti a pagare a causa della mancanza di decisioni e azioni forti da parte degli enti preposti. Non si tratta soltanto di danni alle nostre vigne ma viene di fatto, insieme al raccolto, distrutto anche il nostro lavoro. Se per difendere le nostre colture dovessimo ricorrere soltanto alla realizzazione di 'fondi chiusi' dove nessuno può può più passeggiare, saremmo i primi a distruggere il paesaggio, quel patrimonio naturale che gli stessi agricoltori hanno fino ad oggi contribuito a preservare e tutelare”.
Il settore del vino in toscana conta 22 mila aziende medio piccole di cui due terzi hanno produzioni DOP. Parliamo di 60 mila ettari di vigneto. Solo l’associazione dei consorzi A.VI.TO rappresenta aziende associate che contano oltre 20mila addetti con un fatturato di oltre un miliardo di euro. La produzione certificata di vini fermi in Toscana rappresenta il 20% del totale export di tutta Italia. “Questo è un'eccellenza che rivendichiamo – continua A.VI.TO - e che difendiamo da tutto e da tutti ma contro gli ungulati non abbiamo armi”. La presenza questi animali sul territorio toscano ha superato il limite di sostenibilità per il comparto agricolo e vitivinicolo. “Siamo a inizio stagione e le viti sono in sviluppo avanzato, e se i giovani tralci vengono mangiati dai caprioli si perderà la produzione dell’anno, mentre se l’attacco viene sulle giovani viti si rischia che queste non raggiungeranno mai la maturità produttiva con danni ingentissimi che vanificano gli investimenti fatti - spiega A.VI.TO. - I danni degli ungulati si estendono poi anche agli oliveti e alle altre colture. E non solo, anche i boschi vengono profondamente danneggiati”.
Altro problema, che tocca tutti, è quello della sicurezza: da un parte gli incidenti stradali provocati da questi animali. In qualsiasi momento chi è alla guida fuori dai centri abitati rischia di vedersi attraversare la strada da cinghiali e caprioli. Dall'altra i rischi che si possono correre per chi è ospite negli agriturismi. E' bene ricordare che incontrare una madre di cinghiale con i suoi piccoli è tutt'altro che affascinante per i turisti che incuriositi che rischiano di essere attaccati.
L'attuale legge speciale di obiettivo è manifesto che non ha prodotto i risultati sperati: “Sono gli enti pubblici interessati che devono porre mano alla situazione trovando soluzioni per diminuire la presenza degli ungulati nel territorio e riportare il loro numero a un livello di sostenibilità per tutto il territorio con totale assenza nelle aree coltivate”. Il problema degli ungulati riguarda tutti. E mette il comporto agricolo di fronte alla necessità di trovare forti sinergie all’interno delle rappresentanze agricole per combatterlo. Solo l'unione di intenti può farci vincere questa battaglia in difesa del nostro territorio.
1 – La Toscana è figlia del lavoro dell'uomo che l'ha, nei secoli, trasformata e resa un inestimabile patrimonio dell'umanità
2 – In questo enorme tesoro di valori e bellezze brillano le nostre vigne e i nostri vini che rappresentano una vera eccellenza toscana nel mondo
3- Se vogliamo continuare a beneficiare di questo patrimonio storico, culturale e economico dobbiamo porre al primo posto della politica la salvaguardia dell'equilibrio ambientale che è indispensabile
4 – Oggi, anche a causa di scelte fintamente ambientaliste quell'equilibrio è stato fatto saltare ponendo a serio rischio una delle principali eccellenze toscane
5 - Il lavoro con cui per secoli i nostri avi agricoltori hanno disegnato la nostra terra toscana e che noi, oggi, continuiamo a svolgere è ogni giorno preso d'assalto nell'indifferenza di una politica miope se non proprio cieca
6 - Scelte politiche errate hanno permesso fin qui che il numero di ungulati in Toscana crescesse a dismisura senza controllo e senza un minimo disegno di razionalità fino ad arrivare al punto che oggi il loro numero non è più ambientalmente e economicamente sostenibile
7- Deve quindi essere superata la legge speciale sugli ungulati dimostrata carente da ogni punto di vista, tanto che, invece di risolvere il problema e tutelare coltivatori e produttori,ha finito per colpirli ancora di più.
8- Il problema della diffusione incontrollata degli ungulati purtroppo non riguarda soltanto noi e le nostre famiglie e aziende. Colpisce tante altre produzioni agricole e sta dissanguando un pezzo importante dell'economia toscana
9- Il problema riguarda tutti i toscani non solo perché se l'agricoltura va in crisi perderemo migliaia di posti di lavoro, ma anche perché oramai quello degli ungulati è diventato un pericolo per ogni cittadino visto il crescente aumento degli incidenti stradali causati da questi animali incontrollati e incontrollabili
10 – E' con questo obiettivo che consorzi e associazioni hanno deciso di unirsi per risolvere definitivamente il problema ungulati ed è per questo che chiediamo un sostegno a tutti i toscani per far riflettere chi ci governa che oramai il tempo è scaduto e che il momento di intervenire è ora.
Consorzi aderenti ad A.VI.TO
Consorzio Vino Chianti
Consorzio a Tutela del Vino Morellino di Scansano
Consorzio Chianti Colli Senesi
Consorzio Chianti Rufina
Consorzio Chianti Colli Fiorentini
Consorzio del Vino Brunello di Montalcino
Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano
Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana
Consorzio di Tutela dei Vini a Denominazione di Origine Controllata Cortona
Consorzio della Denominazione San Gimignano
Consorzio Tutela Vini Montecucco
Consorzio di Tutela del Vino a Denominazione di Origine Orcia
Consorzio di Tutela dei Vini con Denominazione d’Origine Val d’Arno di Sopra
Consorzio Vino Chianti Classico
Consorzio per la Tutela dei vini Bolgheri d.o.c.
Consorzio Vini Valdichiana Toscana
Consorzio di Tutela dei Vini Carmignano
Ente Tutela Vini di Toscana
Lorenzo Galli Torrini
FISAR GENOVA: VISITA CON PRANZO ALL'AZIENDA AGRICOLA BIO VIO
Sabato 19 Maggio la Sezione Fisar Genovese, guidata dal Delegato Mattia Briganti, effettua una visita all'Azienda BioVio, storica azienda biologica (fogliolina verde con stelline europee...) della Piana di Albenga. Sede, Bastia di Albenga, ma vigneti a anche a Ranzo, una delle zone più vocate del ponente ligure.
L’istrionico Giobatta Aimone, patron dell'azienda, ci accoglierà insieme alla sua bella famiglia.
Il programma prevede una visita ai vigneti e alla cantina con un pranzo degustazione, (tanto per non farci mancare niente). Questo il menù e gli abbinamenti:
Antipasto della Tradizione (5 portate) - Abbinamento: R. L. di Pon. Vermentino;
Pasta fatta in casa, con carciofi o pesto - Abbinamento: R. Lig. di Pon.Pigato;
Coniglio alla Ligure con contorno - Abbinamento: R. L. di Pon. Rossese e Granaccia;
Dolce. Per finire caffè e Grappa di Pigato.
Prezzo a persona: 30€ vini inclusi. NB: Se saremo più di 20 si andrà in pullman (sarebbe auspicabile, visto il tasso alcolico del dopopranzo...), altrimenti, sotto le 20 prenotazioni, si va con mezzi propri... sperando in bene.
Il Delegato
Mattia Briganti
UN TRIS D'ASSI AL CIBUS 2018
Il Pastificio Felicetti a Cibus 2018
sarà presente a Parma dal 7 al 10 maggio
(Padiglione 6, Stand E001)
Il Pastificio Felicettidi Predazzo (TN) sarà presente con un proprio stand a Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione, in programma a Parma dal 7 al 10 maggio 2018. All’interno dello spazio espositivo troverà posto anche una cucina che ospiterà, ogni giorno, uno chef che proporrà un piatto partendo dall’interpretazione dell’ingrediente principale: la pasta. Lunedì 7 maggio ai fornelli ci sarà Max Poggidell'osteria Vicolo Colombinadi Bologna, l’8 sarà la volta dello chef Fabrizio Mantovanidel ristorante FMdi Faenza (RA), il 9 Matteo Zanardidel ristorante Ai beatidi Garda (VR) e il 10 chiuderà la quattro giorni parmense lo chef Simone Gottarellodel ristorante Aqualux di Bardolino (VR).
Una storia, quella del Pastificio Felicetti, il cui inizio risale a più di cento anni fa. Una storia che ha attraversato quattro generazioni, superando guerre e crisi, e un sogno, quello di “nonno” Valentino che è stato sicuramente esaudito. Agli ingredienti che hanno dato vita al pastificio, dal 1908 ad oggi, si sono aggiunti il coraggio, la voglia di fare solo cose ben fatte, l’umiltà di imparare sempre, la fiducia che trae spunto dall’avere una visione chiara e la saggezza del sapersi aprire a nuove sfide. Teatro di questa bella storia è Predazzo, nel cuore delle Dolomiti, in Trentino. Ancora oggi qui si produce con gli stessi ingredienti e senza perdere di vista l’obiettivo principale: creare un prodotto buono e sano senza mai accontentarsi.
Obiettivo che si raggiunge anche partendo dalle materie prime, che vanno scelte accuratamente. Semola di grano duro, integrale e biologica, sfarinati di Kamut® e farro, sono rigorosamente ricercate tra i produttori che condividono con Felicetti l'obiettivo della più alta qualità. A queste si uniscono l’acqua di sorgente purissima e l’aria pulita: uniche perché dono delle Dolomiti.
Un donoche per l’azienda è anche un impegno ad agire nel pieno rispetto dell'ambiente e con un programma di ampio respiro nei confronti del biologico. Il Pastificio Felicetti si pone infatti costantemente l’obiettivo di tutelare le risorse naturali, favorire la biodiversità, rispettare l’equilibrio degli ecosistemi e salvaguardare l’ambiente. Ma non solo: l’insieme di pratiche controllate e certificate, la ricerca di metodi di coltivazione coerenti con la filosofia dell’azienda, l’esclusione totale di prodotti chimici applicati all’agricoltura o alla conservazione del grano e il blocco dello sfruttamento intensivo dei terreni sono prerogative della produzione di Felicetti e in particolar modo della linea Monograno.
Monograno Felicetti nasce nel 2004 con l’obiettivo di coniugare quanto appena narrato con le esigenze di tutti i professionisti del settore ristorazione e dei cultori del buon cibo, sempre più consapevoli e sensibili ai temi di etica ambientale. Quattro le linee di Monograno Felicetti proposte: Matt, tenace e ricca varietà di grano duro proveniente dai campi della Puglia, Kamut® Khorasan, antenato dei grani moderni con antiche origini in Medio Oriente, Farro, utilizzato dai Celti, Egizi e Etruschi e oggi coltivato da agricoltori umbri e toscani, e Il Cappelli, ricco di proteine di qualità e ottenuto da coltivazioni tra la Puglia e la Basilicata.
Oggi il Pastificio Felicetti occupa una superficie di 6.500 m2e può contare su 69 collaboratori e quattro linee di produzione che lavorano a ciclo continuo - due per la pasta corta, una per gli spaghetti e una per le tagliatelle a nido. Sono in corso i lavori di realizzazione di un nuovo impianto produttivo a Molina di Fiemme e questa espansione porterà, entro il 2020, gli addetti a circa 90 unità.
Il Frantoio di Sant’Agata le novità per Cibus 2018
Il Frantoio di Sant’Agata di Oneglia coglie l’occasione del Cibus di Parma, in programma dal 7 al 10 maggio 2018, per presentare i suoi nuovi prodotti.
CIBUS | Parma| Padiglione 5 - Stand A 052
Il Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia sarà a Parma in occasione della 19esima edizione di Cibus, il Salone Internazionale dell'Alimentazione, in programma dal 7 al 10 maggio 2018.
Le novità del Frantoio presentate all’edizione 2018 di Cibus saranno: l’Olio EVO Buon Frutto Biologico (nel pratico formato da mezzo litro) le Olive essiccate (confezione da 60 g), i Capperi essiccati (vasetto da 30 g), i Peperoni essiccati (confezione da 30 g), l’Olio EVO selezione Cru taggiasco (nell’elegante bottiglietta in ceramica da 0,25 litri), e tre nuovissime Marmellate (arance, arance amare e limoni liguri in vasetti da 200 g).
Ai fornelli dello stand (padiglione 5, stand A052), completamente rinnovato, si alterneranno il foodblogger Stefano Cavada, reduce dal programma SelfieFood in onda su La7d (lunedì 7 maggio alle ore 15.00), lo chef Maurizio Pinto del Ristorante Voltalacarta di Genova (da lunedì a mercoledì) e lo chef Fabrizio Barontini (nella giornata di giovedì). A proposito del Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia
Dal 1827 la famiglia Mela produce olio extra vergine da olive taggiasche sulle colline dell'entroterra Imperiese, nel frantoio di proprietà. Oggi coltiva con la stessa passione questa tradizione di qualità e di genuinità ottenendo un olio extra vergine di grande pregio.
Le preziose olive taggiasche, raccolte con leggero anticipo rispetto alla maturazione, sono frante in giornata con la stessa cura del passato e con particolare attenzione per le nuove tecnologie. Si ottiene così un olio extra vergine di oliva dal carattere intenso e vivace, dal sapore delicato e fragrante.
Da sempre la produzione dell'olio è stata accompagnata dalla lavorazione di olive da tavola, in salamoia, denocciolate e oggi anche candite per i gourmand più esigenti. La produzione di altre specialità scandisce le giornate di lavoro al Frantoio di Sant'Agata, dai paté al pesto ligure alle verdure lavorate dal fresco. Una selezione di prodotti curati ed esclusivi, espressione di una famiglia innamorata del proprio lavoro.
Per Cibus 2018 tante le novità in casa Tartuflanghe
I nuovi prodotti saranno presentati durante la prossima edizione di Cibus (Padiglione 6 – Stand H046), in programma a Parma dal 7 al 10 maggio prossimi. L’azienda piemontese Tartuflanghe, da poco sbarcata anche negli Stati Uniti con una propria società “gemella” a quella italiana, approda alla prossima edizione di Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione in programma a Parma dal 7 al 10 maggio, con tanti nuovi prodotti. Vediamo subito nel dettaglio di cosa si tratta: una Maionese al tartufo
bianco (ideale per accompagnare piatti di carne, pesce, frittate, patate fritte o panini), un Ketchup con aceto balsamico di Modena IGP e tartufo (da gustare con della carne e in particolare hamburger, hot dog, bischette o con il classico bollito alla piemontese), dell’Hummus con nocciole e tartufo (perfetto per accompagnare pane, verdure crude o piatti vegani), il Trifulot tartufo dolce limone (pralina di cioccolato bianco con pasta di mandora e di limone candito di Sorrento IGP) e i Truffle Bite (uno snack salato appetitoso ed ideale per l’aperitivo). Tra le novità spiccano anche le Truffleggs, uova di quaglia con tartufo bianco, che hanno conquistato il Cibus Innovation Corner: una giuria di 21 professionisti ha infatti giudicato 760 candidature selezionandole sulla base di diversi fattori legati al concetto di innovazione. Le uova di quaglia di Tartuflanghe sono state selezionate tra i top 100 e verranno esposte nella gallery dell’Innovation Corner.
Anche il catalogo dei prodotti distribuiti da Tartuflanghe (che annovera i brand La Cala di Albert Adrià, Caviaroli e Javier de Las Muelas) si arricchisce: arriva infatti la linea Choco tea Rocks (tè verde e menta, tè nero e frutti di bosco, tè nero e bergamotto, tè nero con cannella, pepe e chiodi di garofano e tè verde) che unisce il delicato aroma del cioccolato, a marchio Oh!kkau e del mâitre chocolatier Joan Carbò, con le intense sfumature delle foglie del tè dell’azienda leader Dilmah.
Tartuflanghe in pillole
Tartuflanghe è un’azienda a conduzione familiare che produce specialità Piemontesi con Tartufo e prodotti gourmet con la stessa qualità e
attenzione per i dettagli da oltre 35 anni. La storia di Tartuflanghe inizia nel 1968, quando Domenica Bertolusso e Beppe Montanaro, fondatori dell’azienda, aprono il loro ristorante, “da Beppe”, nel centro di Alba, segnalato dalla guida Michelin come “must” per gli amanti di funghi e tartufi. Mettendo a frutto le capacità di Beppe, chef dal curriculum internazionale e patron del ristorante, iniziano a creare le prime specialità piemontesi, per rendere disponibili a tutti i truffle lovers funghi e tartufi anche fuori stagione. Tartuflanghe nasce nel 1982, dall’unione della parola Tartufo e Langhe, con la decisione di codificare le ricette della tradizione sviluppate durante l’attività ristorativa.
Le prime ricette al tartufo vengono create per dare la possibilità agli appassionati di gustare la buona cucina anche fuori stagione, contrastando il tempo e fornendo un prodotto in grado di mantenere sempre le stesse caratteristiche qualitative. Grazie alla determinazione di Domenica e all’ingegno di Beppe, affiancati oggi dai figli Stefania e Paolo alla guida dell’azienda, Tartuflanghe è diventata negli anni punto di riferimento per i prodotti di alta gastronomia legati al tartufo, promuovendo nel mondo le specialità locali delle Langhe.
Tartuflanghe vanta un assortimento di più di 100 referenze dedicate ai diversi canali, che spazia dai prodotti per la gastronomia al mercato dolciario di qualità, venduto nei più importanti punti vendita di delicatessen in tutto il mondo. L’azienda collabora con i migliori cuochi e i più importanti ristoranti internazionali.
Per scaricare la cartella stampa e le immagini ad alta risoluzione dei nuovi prodotti >> https://we.tl/Lqp5GCGxil
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