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CAMOGLI INVITA LA CITTADINANZA E ATTIVITÀ COMMERCIALI A PARTECIPARE A PORTE E PORTONI, A NATALE, A CAMOGLI...
Il CIV Consorzio Centro Storico Camogli, con ASCOT Associazione Commercianti ed Operatori Turistici, il PATROCINIO del Comune di Camogli e la collaborazione della Pro Loco, dal suo circuito che da largo Felicina Casabona, via Jacopo Ruffini, via Piero Schiaffino, piazza Amendola, via Repubblica, Piazza Schiaffino, via XX settembre, via Colombo, via Nicolò Cuneo, largo Tristan da Cunha, via Garibaldi, piazza Colombo, via al Porto e attraverso vie e carrugi limitrofi arriva in Calata Castelletto, INVITA TUTTA LA COMUNITÀ CAMOGLINA anche al di fuori del centro storico, FRAZIONI COMPRESE, a vestire a Festa PORTE e PORTONI delle proprie attività commerciali, bar, alberghi, ristoranti e pubblici esercizi e dei caseggiati e condomini, rendendo così visibile anche agli ospiti la più intima bellezza del nostro Natale: filo conduttore l’albero di Natale.
Abeti, pitosfori, ulivi, limoni, gelsomini, rami, vintage o di design, veri, finti o di carta, innevati, decorati o al naturale: date estro alla fantasia, ma che Albero di Natale sia: PORTE e PORTONI, atri e androni di quelle case così tipiche che contraddistinguono Camogli nel mondo. Per partecipazione è necessario fornire I riferimenti delle vie e numeri civici delle attività commerciali o caseggiati che siano. INFO: Presidente ASCOT Camogli Luciana Sirolla per le attività commerciali; Vice Presidente ASCOT Alan Gonella per i caseggiati; Pro Loco Camogli via XX Settembre 33 – Camogli.
GLI ALLESTIMENTI DEVONO ESSERE TERMINATI ENTRO DOMENICA 15 DICEMBRE 2024 PREMI. GIURIA TECNICA: la giuria guidata dallo Studio N.B. Italian Design di Camogli li visionerà e stilerà una classifica: 1° classificato € 1.000,00; 2° classificato € 500,00; 3° classificato € 200,00 da destinarsi alle migliorie dei propri locali e stabili. GIURIA POPOLARE: il pubblico può votare l’addobbo preferito alla Pro Loco indicando il N. Civico corrispondente. Ai più votati speciali riconoscimenti dal Comune di Camogli. PREMIAZIONI sabato 22 febbraio 2025 al Castel Dragone. Sarà una sfida, ma una gara buona, perché PORTE e PORTONI di Camogli a NATALE divengano pezzi d’arte d’ammirare. Il Fuori PORTE e PORTONI: Installazioni artistiche natalizie per le vie e slarghi di Camogli realizzate da Verdina Luminarie.
ABRUZZO WINE ACADEMY: SI CONCLUDE CON SUCCESSO LA SECONDA EDIZIONE
Ambasciatori internazionali pronti a raccontare i vini d’Abruzzo nel mondo. L’Abruzzo chiude il 2024 con un evento di grande prestigio che celebra la ricchezza del suo patrimonio enologico: la seconda edizione dell’Abruzzo Wine Academy. Ideato dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, questo format ha offerto un’immersione unica nella cultura del vino della regione, coinvolgendo un gruppo selezionato di esperti, sommelier e operatori del settore provenienti da Canada, Stati Uniti, Cina, Giappone e Regno Unito.
Dal 2 al 5 dicembre, i partecipanti sono stati ospiti in Abruzzo per un’intensa esperienza di formazione sul campo che si è articolata tra masterclass, degustazioni e visite alle cantine. Momenti di approfondimento tecnico si sono alternati a percorsi tra le bellezze paesaggistiche e culturali del territorio, offrendo un quadro completo della produzione vinicola abruzzese, dalle sue denominazioni storiche ai vitigni autoctoni meno esplorati.
Protagonista delle attività didattiche è stato il wine educator Filippo Bartolotta, che ha guidato due masterclass incentrate sui principali vitigni e vini del territorio: il Montepulciano d’Abruzzo, il Cerasuolo d’Abruzzo, il Pecorino d’Abruzzo e il Trebbiano d’Abruzzo, fino a esplorare le sottozone provinciali e le varietà autoctone come Cococciola, Montonico e Passerina. Al termine del percorso, i partecipanti hanno sostenuto un esame finale per ottenere il titolo di Ambasciatori dei Vini d’Abruzzo, un riconoscimento che sottolinea il ruolo chiave nella promozione internazionale dei vini regionali e nella diffusione di una cultura del consumo consapevole.
Questa rete, che conta oggi oltre cinquanta professionisti provenienti dai principali paesi importatori, rappresenta una forza trainante per la valorizzazione internazionale dei vini abruzzesi. Con l’Abruzzo Wine Academy, il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo rafforza dunque il legame tra il territorio e i mercati globali, formando professionisti capaci di raccontare la qualità e la tradizione dei vini, con un approccio autentico e orientato alla sostenibilità.
Francesca Motta
FONTINA: 9° FORMAGGIO DOP IN ITALIA
Secondo l’ultimo Rapporto Ismea-Qualivita 2024, la cosiddetta “Dop Economy italiana” continua a crescere arrivando a valere oggi oltre 20 miliardi di euro.
La categoria dei formaggi, con 57 denominazioni nazionali, pesa più del 60% sul valore della produzione (pari a 5,5 miliardi di euro a valore) e 59% su quello dell’export (2,7 miliardi di euro) nell’intero comparto cibo IG a livello nazionale.
Si tratta dei dati più alti degli ultimi cinque anni raggiunti grazie al contributo delle principali Dop casearie. Tra queste la Fontina Dop si posiziona al 9° posto con poco più di 3000 tonnellate prodotte nel 2023 per un valore al consumo di 55 milioni di euro (+1% sul 2022) e un valore alle esportazioni di 7,5 milioni di euro (+0,9%).
Analizzando il dato regionale, grazie alla Fontina DOP la Valle d’Aosta si posiziona al 13° posto come valore alla produzione per il solo settore Cibo certificato (per un totale di 45 milioni di euro a valore) e al 16° per il settore complessivo Food&Wine (60 milioni di euro a valore, +3,2% suno 2022), arrivando ad incidere per il 29% sul valore agroalimentare totale valdostano.
Manuela Adinolfi
LE TAVOLE DEL MANGIARBENE: TRATTORIA LIGAGIN DI LUMARZO
di Virgilio Pronzati
Foto di Mara Daniela Musante
La suggestiva sala della Trattoria Ligagin di Lumarzo
Per chi vive a Genova e vuole fuggire dal caos della città, immergersi nel verde, trovare quiete e tranquillità e mangiare bene, basta raggiungere Lumarzo. Un ridente paesino di poco più di mille quattrocento anime immerso nella val Fontanabuona, raggiungibile in 40-45 minuti di auto.
Andrea Marcesini mentre presenta i suoi vini agli attenti commensali
Sebbene il nome Lumarzo deriverebbe dal latino Locus Martius, cioè "boschetto-campo di Marte dedicato al dio romano della guerra, il paese e i suoi lumarzini sono tutt’altro che bellicosi. Ad accogliervi ben nove chiese e otto posti di ristoro, tra cui spicca la Trattoria Ligagin aperta oltre sessant’anni fa nel 1959.
Gli ottimi salumi artigianali
Da quel tempo ad oggi una cosa non è cambiata: la cottura dei piatti rigorosamente ottenuta col fuoco a legna. Chi non è più giovane come chi ha scritto, ricorda con piacere e “nostalgia”, il profumo e gli aromi del pane appena sfornato, del minestrone genovese, dello stocche e le trippe accomodate, del tuccu per condire gli irrinunciabili ravieu….e tante altre golosità. Non solo.
Gli agresti ravioli di borragine con burro e tartufo nero
A dare un tocco di concreta genovesità ai mangiari tipici genovesi e liguri la ricerca e l’utilizzo di ortaggi ed altre scelte basi alimentari del territorio. Lo stesso, nell’ambito regionale, per gli oli extravergini e vini di pregio. Se per raggiungere Lumarzo usate il navigatore satellitare, quando siete vicino al Ligagin potete spegnerlo; sarete guidati dagli effluvi emanati dalla cucina.
Manzo in oliocottura con verdure
L’accogliente e raccolto locale, dispone di una funzionale e moderna veranda dal tono rustico dotata del necessario confort e, della sala originaria degli anni sessanta, caratterizzata da un grande bancone bar di quel periodo, colmo di liquori e distillati di qualità. Dietro una parete in legno e ornata da quadri, attestati, diplomi e foto.
Il dolce di Marika
A lato, un bel caminetto e una fornita cristalliera. Tra i vari tavoli con bianche tovaglie dove trovano posto almeno 50 clienti, una rara e funzionante Berkel, la Maserati delle affettatrici. Alla guida del Ligagin tre signore, la mamma Tina che regna in cucina e, le figlie Barbara e Marika che, rispettivamente, curano con innata simpatia e professionalità la sala e la cantina, e la pasticceria fatta di golosità di ieri e di oggi.
I cinque vini degustati
Non pochi i piatti che meritano il viaggio. Squisiti salumi artigianali, focaccine, panissette e fritto misto, e fatti a mano, pansoti con salsa di noci, ravioli di borragine e genovesi col tocco, taglierini col sugo di funghi, battolli (di farina di castagne) col sugo di carne e col pesto, mandilli de saea con l’immancabile pesto.
Mamma Tina con Andrea Marcesini e le figlie Barbara e Marika
In stagione, funghi in tutti i modi, torte di verdure, carne sulla piastra, vitello tonnato alla vecchia maniera, manzo caramellato al miele di Pannesi, i dolci baci di dama, bonet, panna cotta, tiramisù ed altri creati dall’estro di Marika. Ma oltre agli immancabili comunioni e matrimoni, il Ligagin è teatro di serate enogastronomiche di rilievo dal titolo: A cena col produttore.
La locandina dell’incontro enogastronomico
Tra queste, attesa ed affollata, la recente serata del 29 Novembre con il vigneron Triple “A” Andrea Marcesini patron dell’azienda agricola La Felce di Ortonovo. Un produttore di vini biodinamici e naturali che raccontano il territorio. Vigneron, poeta e naturalista, Andrea Ceresini crea tredici vini caratterizzati da profumi, aromi e sapori decisi e persistenti. Vini varietali e accattivanti, che si possono bere sia giovani che invecchiati.
Il cantante Gino Paoli con la signora Tina patronne e cuoca del Ligagin
Ecco il menù della riuscita serata.
A Fugassa e panissette con i salumi buoni buoni (di più, ottimi)
Abbinati col fruttato e fragrante FelceRosso 2023
Ghiotti Ravioli di borragine burro e tartufo nero di Andrea
Accoppiato ai nouveau 2024 Monte dei Frati (Vermentino molto fruttato e di carattere) e In Origine.
Manzo in oliocottura e verdure (Storico piatto della Franciacorta)
Accompagnato dal rosso pieno ed affinato Io non esisto
Dolce di Marika (squisito! Soave crema su tavoletta di nocciole )
Sposato al passito bianco (passato sulle vinacce del Sciacchetrà) Io non esisto. Il tutto a solo cinquanta euro.
La signora Tina patronne e cuoca del Ligagin con la giornalista Mara Daniela Musante
Tra i tanti affezionati clienti del Ligagin il grande cantautore Gino Paoli e il popolare attore Ugo Dighero. Inserito meritatamente nelle guide Trattorie d’Italia di Slow food e il Golosario di Massobrio-Gatti.
Infine parliamo del conto: un ottimo pasto di quattro portate scelte nel ricco menù ed abbinate ad un buon vino selezionato da Barbara (vedi carta dei vini) si aggira sui 45-50 euro ben spesi. Ricordate di prenotare.
Trattoria Ligagin - Via Recroso 229 - 16024 Lumarzo Genova -Telefono: 0185 94047 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Posteggio: a lato e di fronte al locale.
DOC MAREMMA TOSCANA:10 ANNI DI CONSORZIO
Crescita continua: 469 aziende associate, oltre 7 milioni di bottiglie all’anno e crescita nell’imbottigliato (+6,9%) nonostante il momento complicato per il settore.
Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana è arrivato al traguardo dei dieci anni.
“E’ un bellissimo compleanno per una DOC che sta acquisendo sempre maggiore credibilità e che si sta affermando sempre di più sui mercati nazionali e internazionali, lavorando sulla qualità del prodotto e sulla modernità e bellezza delle proprie cantine”, racconta Stefania Saccardi Vicepresidente e Assessore all’Agroalimentare della Regione Toscana che poi aggiunge “il Consorzio ha fatto un lavoro straordinario di protezione e valorizzazione di questi vini, sviluppando promozione e tutela e portando in giro per il mondo una Maremma che è sempre più anche un luogo di attrazione turistica”.
“Abbiamo lavorato intensamente per portare la DOC Maremma Toscana ad un livello sempre più alto di qualità e di visibilità” spiega Francesco Mazzei alla guida del Consorzio dal 2018. “Abbiamo fatto degli evidenti passi in avanti ma vi è ancora molto da fare. Siamo attualmente al quarto posto per l’imbottigliato tra le Denominazioni Toscane, anche in questi primi dieci mesi dell’anno abbiamo registrato una crescita, in controtendenza con l’andamento regionale, siamo giovani e dinamici. L’obiettivo è di chiudere il 2024 superando i 7 milioni di bottiglie e di portare avanti alcuni progetti a cui teniamo particolarmente come la razionalizzazione del disciplinare, la ricerca e la caratterizzazione viticola, l’enoturismo e la sinergia con gli altri Consorzi sul territorio”.
I numeri, dal 2014 al 2024, parlano chiaro: erano 9 i Soci all'atto costitutivo e ora si è raggiunta la cifra di 469 realtà che operano in tutta la provincia di Grosseto. Si è passati da quasi 3,5 milioni di bottiglie nel 2014 ai 7 milioni e oltre per l’anno corrente. L’evoluzione ha visto anche dei cambiamenti importanti per quanto riguarda le diverse tipologie: se nel 2014 i rossi segnavano un 69% con un 28% di bianchi e un 3% di rosati, nel 2024 i rossi sono scesi al 54% con i rosati sostanzialmente stabili al 4% mentre i bianchi hanno superato il 40%, con il Vermentino che traina la Denominazione e che – con una quota di più del 30% dell’imbottigliato – è attualmente la tipologia più imbottigliata della DOC. La produzione vitivinicola sul territorio vede impegnati viticoltori piccoli e medi a fianco di alcuni dei nomi più blasonati del panorama enologico nazionale, che vedono nella Maremma Toscana una zona ricca di potenzialità.
Considerando i primi dieci mesi dell’anno per quanto riguarda l’andamento dell’imbottigliato (dati AVITO) la Maremma Toscana è una delle poche denominazioni con segno positivo (+6,9%) con la prospettiva di chiudere il 2024 superando, per la prima volta, i 7 milioni di bottiglie. “Con il Vermentino, che ci sta dando grandi soddisfazioni, abbiamo certamente ottenuto un miglioramento del valore del brand DOC Maremma Toscana, strada da perseguire anche con le altre tipologie di vino previste dal disciplinare; resta fermo l’obiettivo dei 10 milioni di bottiglie nel medio periodo, massa critica indispensabile per avere più visibilità sui mercati”, ribadisce Mazzei.
Nel corso di questi dieci anni, il Consorzio ha visto un’espansione costante. "Il Consorzio è cresciuto in modo significativo, - commenta il Direttore Luca Pollini - portando la Maremma Toscana tra le zone vitivinicole più considerate e dinamiche della regione. Il nostro impegno per la qualità e l’innovazione ha attratto nuovi soci, registrando un aumento costante della produzione e della visibilità dei nostri vini sui mercati internazionali. Siamo consapevoli che la grande varietà ampelografica che può offrire la Maremma, con un territorio incontaminato in un contesto ambientale unico dove la vite è inserita in modo armonico ed equilibrato e la biodiversità è un fattore acclarato, costituiscano un punto di forza e ci abbiano aiutato nel processo di crescita della Denominazione.”
La Maremma Toscana è un territorio di 450.000 ettari dove la vite occupa circa il 2%, per poco più di 9.000 ettari, e oltre il 40% è occupato da boschi e aree naturali, dove oltre il 44% delle superfici agricole è condotto secondo metodi biologici, ben al di sopra della media regionale (37,5%) e dove si trovano molte spiagge premiate con le Bandiere Blu. La città di Grosseto ha ricevuto, dalla Commissione Europea, l’European Green Pioneer of Smart Tourism 2024, riconoscimento pensato per quelle destinazioni pioniere del turismo intelligente e sostenibile. Nel territorio del comune di Manciano, inoltre, si trova il cielo notturno più puro e stellato dell’Italia peninsulare, a testimonianza della quasi totale assenza di inquinamento. “Tutte queste caratteristiche sono un formidabile volano per la nostra Denominazione e per il Consorzio e non possono che farci ben sperare per il futuro”, conclude il Direttore Pollini.
Simonetta Gerra