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E V O E’ FESTIVAL
RECCO SABAT O 25 MARZO e DOMENICA 26 MARZO 2023INVITO
VENERDì 17 MARZO 2023 ore 11,45
Sala della Trasparenza della REGIONE LIGURIA
“EVOÈ FESTIVAL “
ARTE GASTRONOMICA E PRODOTTI D’ECCELLENZA
Il Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio
con Regione Liguria, Comune di Recco, Camera di Commercio di Genova, FIPE-Confcommercio Liguria e FEPAG-Confcommercio Genova
E il patrocinio Città Metropolitana
organizza un grande evento in onore al patrimonio gastronomico italiano:
A Recco sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 Cooking show con dimostrazioni di cucina
Chef dei ristoranti del territorio, di Liguria e Genova Gourmet che cucinano dal vivo raccontando le loro storie, curiosità ed aneddoti, trucchi e ricette.
Interviste e conversazioni fra appassionati.
Presentazioni di prodotti e degustazioni prodotti DOP e IGP e certificati GENOVA GOURMET
Gent.mi,
Il Vice Presidente della Regione Liguria Alessandro Piana ha convocato per venerdì 17 marzo alle ore 11.45, presso la Sala della Trasparenza della Regione Liguria in piazza De Ferrari 1 (piano terra), la conferenza stampa di presentazione di “ EVOÈ FESTIVAL” Arte Gastronomica e del Prodotto d’Eccellenza.
Dopo i saluti e la presentazione
del Vice Presidente della Regione Liguria con delega al Marketing Territoriale Alessandro Piana sono previsti gli interventi dell’Assessore Regionale al Turismo Augusto Sartori, del sindaco di Recco Carlo Gandolfo, del Segretario Generale della Camera di Commercio Maurizio Caviglia, del Presidente Consorzio Focaccia di Recco Maura Macchiavello, del presidente FEPAG Matteo Losio, del Preside dell’Istituto Alberghiero Marco Polo e del Direttore del Festival EVOE’
Lucio Bernini.
Seguirà aperitivo.
Per CONSORZIO DELLA FOCACCIA DI RECCO Segreteria e comunicazione
Daniela Bernini
Cell. 335 72 74 514.
Recco, 15 marzo 2023.
Consorzio Focaccia di Recco col formaggio
RECCO (GE) via XXV aprile 14 – Tel.0185 730.748
COLLI TORTONESI, IL DERTHONA PRESENTA L'ANNATA 2021. CONTINUANO A CRESCERE ETTARI VITATI E BASE SOCIALE
A DerthonaDue.Zero, l’anteprima dedicata al Timorasso, presentata l’ultima annata dei vini ottenuti dallo storico autoctono piemontese. Riflettori puntati sulle sue tante declinazioni territoriali e la sua capacità di evolvere nel tempo. Il premio Ambasciatore del Derthona 2023 allo chef tristellato Enrico Crippa..
Due giornate ricche di appuntamenti, masterclass, degustazioni in anteprima e un grande banco di assaggio. Si è appena conclusa la terza edizione di DerthonaDue.Zero, l’evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi per valorizzare e diffondere la conoscenza del vino bianco ottenuto dal vitigno Timorasso, simbolo del Rinascimento dei Colli Tortonesi.
Nei due giorni di manifestazione, la storica sede del Museo Orsi di Tortona è stata anche quest’anno teatro dei molti appuntamenti, a partire dal grande banco di assaggio dove appassionati e operatori del settore hanno potuto degustare in anteprima i vini dell’annata 2021, oltre alla produzione complessiva delle 53 aziende presenti.
“Siamo davvero molto soddisfatti, questa manifestazione si è confermata un appuntamento centrale per diffondere la conoscenza dei vini Derthona ottenuti dal vitigno Timorasso” afferma Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi. “Questo antico vitigno autoctono dei Colli Tortonesi è sempre più apprezzato dal pubblico così come dalla critica sia nazionale che internazionale grazie alla sua capacità di riuscire a restituire nel bicchiere il territorio di origine ed essere in grado, contemporaneamente, di sfidare il tempo con grande facilità”.
Anche quest’anno le colline del tortonese hanno accolto più di trenta giornalisti sia italiani che internazionali, che hanno potuto conoscere approfonditamente, grazie ad una degustazione professionale, le caratteristiche dell’ultima annata in commercio, la 2021, oltre ad alcuni campioni di vendemmie con più anni sulle spalle. “La stagione 2021 sulle nostre colline, è stata caratterizzata da un inverno non particolarmente rigido e da un’estate certamente asciutta” ha spiegato Davide Ferrarese, agrotecnico di VignaVeritas. “Le annate calde, ormai, si susseguono con una certa frequenza negli ultimi anni, ma non sono tutteuguali e devono essere analizzate in modo puntuale per non cadere in facili generalizzazioni. Quest’annata, ad esempio, ha registrato temperature massime intorno ai 30 gradi nei mesi estivi, ma al tempo stesso anche fondamentali escursioni termiche, 15 gradi tra il giorno e la notte, a partire dalla metà di agosto, che hanno consentito al Timorasso di poter far emergere tutte le sue doti e peculiarità”.
Quasi scomparso all’inizio del nuovo secolo, quando si contavano solo 3 ettari, oggi il Timorasso trova spazio in 330 dei complessivi 1250 ettari vitati presenti sui Colli Tortonesi per una produzione complessiva di poco più di un milione di bottiglie, ma con l’obiettivo di arrivare a tre in futuro. Non facile da coltivare e bisognoso di particolari attenzioni in vigna, il Timorasso dà il meglio di sé lungo le sei valli – Ossona, Grue, Curone, Scrivia, Borbera, Spinti – che da nord a sud disegnano questo territorio. Un’area molto vasta, caratterizzata da altitudini ed esposizioni differenti anche all’interno della stessa valle, e terreni argillosi, compatti, costituiti in molti casi anche dalle cosiddette marne di Sant’Agata Fossili, le stesse presenti lungo la dorsale che da Barolo arriva fino alla Toscana.
“Dobbiamo ancora iniziare a raccontare nel dettaglio tutta questa incredibile biodiversità” ha aggiunto Gianni Fabrizio, giornalista e uno dei curatori della Guida del Gambero Rosso, considerato il massimo esperto e conoscitore storico del fenomeno Timorasso. “Uno dei futuri compiti della critica sarà proprio quello di indagare tutte le singole caratteristiche che questo vitigno assume all’interno di un territorio così variegato e in grado di saper regalare sfumature differenti. Il Timorasso è un vino capace come pochi di dare il meglio di sé con il passare degli anni e in grado di sovvertire la storica considerazione dei vini bianchi italiani presente all’estero: la degustazione, durante la manifestazione, di molti vini perfettamente integri a più lustri dalla vendemmia ne è la dimostrazione”.
L’ultima edizione di DerthonaDue.Zero ha visto anche la nomina dell’Ambasciatore del Derthona 2023, iniziativa promossa dal Consorzio dei Colli Tortonesi per premiare il lavoro e la dedizione di quei professionisti del settore che ogni anno si impegnano a far conoscere questo territorio e il suo vitigno simbolo. Quest’anno il premio è stato assegnato a Enrico Crippa, chef del ristorante 3 Stelle Michelin Piazza Duomo di Alba (CN). “La famiglia Ceretto ed Enrico Crippa, sin dall’inizio della loro storia negli anni 2000 hanno dato spazio al Timorasso, inserendolo all’interno di una delle carte dei vini più prestigiose d’Italia, donandogli al contempo anche una grande visibilità a livello internazionale” ha spiegato il presidente del Consorzio. “Se il Timorasso è diventato così buono è anche per merito delle persone che lo fanno” ha dichiarato lo chef Enrico Crippa. “Oggi il livello è davvero altissimo. Noi abbiamo sempre creduto nei vini bianchi del Piemonte, ecco perché abbiamo inserito nei nostri percorsi anche il Timorasso come grande rappresentante di questa categoria”.
Infine, in Infine, in occasione di Derthona Due.Zero è stato presentato Derthona Giovani: 20 produttori vitivinicoli e 12 aziende del settore food si sono uniti per promuovere, comunicare e valorizzare il territorio dei Colli Tortonesi attraverso l’organizzazione di eventi che coinvolgano le associazioni e le diverse realtà locali, la partecipazione ad eventi food and wine in Italia e all’estero e collaborazioni con enti scolastici e scambi culturali con altre associazioni giovani. di Derthona Due.Zero è stato presentato Derthona Giovani: 20 produttori vitivinicoli e 12 aziende del settore food si sono uniti per promuovere, comunicare e valorizzare il territorio dei Colli Tortonesi attraverso l’organizzazione di eventi che coinvolgano le associazioni e le diverse realtà locali, la partecipazione ad eventi food and wine in Italia e all’estero e collaborazioni con enti scolastici e scambi culturali con altre associazioni giovani.
Jessica Busoli
DAL 22 AL 25 APRILE APPUNTAMENTO CON LA DODICESIMA EDIZIONE DELL’ORCIA WINE FESTIVAL
Nelle sale di Palazzo Chigi per quattro giorni spazio a degustazioni tecniche guidate, banco d’assaggio di vini di oltre 20 aziende del territorio, oltre alla possibilità di visitare direttamente le cantine della denominazione
Dal 22 al 25 aprile a San Quirico d’Orcia (Siena) appuntamento con la dodicesima edizione di Orcia Wine Festival, la mostra mercato del vino Orcia Doc che racconta il paesaggio patrimonio mondiale dell’umanità Unesco attraverso l’eccellenza del vino.
La mostra mercato con i vini dell’Orcia Doc promossa dal Comune di San Quirico d’Orcia, in collaborazione con il Consorzio del Vino Orcia, è allestita nelle suggestive sale di Palazzo Chigi dove per quattro giorni troveranno spazio degustazioni tecniche Dal 22 al 25 aprile appuntamento con la dodicesima edizione dell’Orcia Wine Festival
il banco d’assaggio di vini di oltre 20 aziende del territorio, oltre alla possibilità per tutti di visitare direttamente le cantine della denominazione.
Un festival che, a partire dall’Orcia Doc, offre eventi pensati per i winelovers, ma anche per chi vuole scoprire un territorio, quello della Val d’Orcia, unico al mondo. Protagonista il vino Orcia Doc e i suoi produttori attraverso masterclass condotte dai migliori esperti del settore, fino ad arrivare a degustazioni e abbinamenti con i prodotti gastronomici di eccellenza del territorio, visite in cantina ma anche concerti, teatro e trekking.
Info e programma su https://orciawinefestival.wordpress.com/ - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel +39 0577 899728
Biglietti in prevendita su www.liveticket.it/orciawinefestival ed in vendita nei giorni della manifestazione.
Biglietti: Ingresso giornaliero maggiorenni 18,00 €. Il pagamento dell’ingresso comprende: ingresso a Palazzo Chigi, visita agli stand degli espositori dei Vini Orcia e IGT Toscana prodotti nel territorio, calice per la degustazione, tracolla porta calice. La quota d’ingresso è valida per un solo giorno, a partire dalla fascia oraria di ingresso scelta e nelle ore successive fino a chiusura della mostra mercato. Ingresso abbonamento maggiorenni: 45,00 €.
Il pagamento dell’ingresso comprende: ingresso Palazzo Chigi, visita agli stand degli espositori dei Vini Orcia e IGT Toscana prodotti nel territorio, calice per la degustazione, tracolla porta calice. La quota d’ingresso è valida a partire dal primo giorno di utilizzo e per i giorni successivi.
www.agenziaimpress.it
VINO (OSS. UIV-ISMEA-VINITALY): EXPORT VINO 2022, RECORD IN VALORE +9,8% (7,9 MLD DI EURO), VOLUMI PIATTI -0,6%
MERCATO HA RETTO AGLI AUMENTI, MA RALLENTA A FINE ANNO. DINAMICA DIFFICILE NEL 2023
- Usa (+10%) in testa nei valori, su anche Germania (+5%) e Uk (+10%). Exploit Francia (+25%)
- Volumi giù per i top 3 mercati (-4%)
- Surplus costi fa impennare prezzo medio (+11%) ma erode egualmente margini imprese
- Rallenta la crescita: nell’ultimo trimestre +4,8% valore e -3,2% volume
- Ancora bene gli spumanti (+6% volume), rossi fermi entry level in sofferenza. Bene quelli premium
L’Italia del vino sfiora il traguardo degli 8 miliardi di euro chiudendo l’export 2022 con un nuovo record commerciale:7,9 miliardi di euro di euro (+9,8%) a fronte di volumi piatti (22 milioni di ettolitri, -0,6%). Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv, Ismea e Vinitaly, che ha elaborato i dati rilasciati oggi da Istat sui 12 mesi dello scorso anno, il mercato ha retto anche alle inevitabili quanto parziali variazioni dei listini, ma l’escalation dei costi di produzione ha abbondantemente eroso i margini della filiera in particolare per i prodotti entry-level e popular (fino a 6 euro al litro). Il risultato finale, vista anche la congiuntura, è senz’altro positivo per uno dei settori del made in Italy più virtuosi nella bilancia commerciale, che chiude in attivo di oltre 7,3 miliardi di euro. Rimane, rileva l’Osservatorio, la consapevolezza che il record commerciale sia senz’altro determinato da un doping dei prezzi, tanto necessario al fine di limitare l’erosione dei margini causata dal surplus dei costi, quanto pericoloso sul fronte dei consumi previsti per il 2023. Ultimo trimestre in forte rallentamento, con chiusura nei valori a +5% contro +19% di marzo, +11% di giugno e +12% di settembre, mentre i volumi si mantengono in scia negativa (a -3% medio da giugno, con il solo primo trimestre positivo). Tra i competitor, la Francia si conferma leader mondiale con 12,3 miliardi di euro (+11% valore e -5% volume) mentre l’Italia mantiene la posizione di primo fornitore a livello quantitativo e secondo in valore davanti alla Spagna (2,98 miliardi di euro, che chiude a +3,5% nei valori e -9% nei volumi).
MERCATI
Incrementano a valore tutti i principali mercati della domanda, a partire dagli Stati Uniti (+10%) che si confermano primo mercato export italiano con una quota di mercato del 23%. Seguono, tra i top buyer, la Germania (15% lo share), che sale del 5% a 1,2 miliardi di euro; poi Regno Unito (+10%), Canada (+11%), Svizzera (+3%) e una Francia in forte progressione (+25%). Diverso il quadro dei volumi, in calo o stazionari in tutte le principali destinazioni (Usa a -6%, Germania a -2%, Uk a -4%) a eccezione di quella transalpina (+16%, dovuto alla poderosa crescita del Prosecco, +20%). Ancora in caduta la domanda cinese, che chiude i conti a -28% sul fronte dei vini in bottiglia.
TIPOLOGIE
Tra le tipologie – rileva l’Osservatorio targato Unione italiana vini, Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare e di Vinitaly – continua il forte traino degli spumanti che volano a +19% in valore (Prosecco a +22%) e confermano la positività sui volumi (+6%, di cui +6% Prosecco e +9% Asti Spumante), mentre faticano i vini fermi imbottigliati (-3% volume), con i rossi in sofferenza che chiudono a -4% volume e +4% valore, contro il +12% dei bianchi. In particolare, sui rossi, risultano in contrazione i volumi nelle fasce di posizionamento più basse (sotto i 3 euro), mentre tengono molto bene e anzi risultano in buona crescita i vini premium, in particolare piemontesi (+9%), veneti (+4%) e toscani (+6%). I frizzanti cedono il 7% in volume ma guadagnano il 6% a valore.
REGIONI
Per quanto riguarda la classifica regionale, con oltre 2,8 miliardi di euro di fatturato all’estero e una performance nei dodici mesi superiore alla media italiana (+13,4%) il Veneto rafforza la sua leadership sulle esportazioni tricolore, guadagnando una quota pari al 36% sul totale nazionale. Si confermano anche il secondo e terzo posto del podio, con il Piemonte in crescita rallentata (+4,6%, a 1,28 miliardi di euro) e tallonato dalla Toscana, che chiude in linea con i risultati nazionali (+10,4%, 1,25 miliardi di euro). A seguire le 3 regioni, responsabili complessivamente del 68,2% dell’export enologico made in Italy, il Trentino Alto-Adige (-1,1% il risultato tra gennaio e dicembre 2022) e l’Emilia-Romagna (+8,9%). Sul fronte delle performance nelle principali regioni enologiche, spiccano le accelerazioni di Friuli-Venezia Giulia (+39,7%), Marche (+25,9%) e Sicilia (+21%).
Marta De Carli (393.4554270 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)