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AL SOL - INTERNATIONAL OLIVE OIL TRADE SHOW DI VERONA
Protagoniste le olive da tavola vincitrici della III edizione del concorso nazionale “Olive da tavola – Ercole Olivario”. L a tavola rotonda organizzata dal MASAF sul tema “Olive da tavola: nuova frontiera dell’olivicoltura Italiana”
che metterà a confronto la situazione mondiale con quella europea e italiana e evidenzierà l'urgenza di definire un quadro normativo che regolamenti l’analisi sensoriale delle olive da mensa sulla base del metodo COI (Consiglio Oleicolo Internazionale)
Le migliori olive da tavola italiane - selezionate come vincitrici della III edizione del Concorso nazionale “Olive da Tavola - Ercole Olivario” - saranno protagoniste al SOL - International Olive Oil Trade Show di Verona dal 14 al 17 aprile 2024 in concomitanza con il Vinitaly e con Enolitech.
La partecipazione al SOL - International Olive Oil Trade Show di Verona, evento interamente dedicato al mondo dell’olio extravergine d’oliva, dalla coltivazione delle olive al prodotto finito, sarà una fondamentale occasione per rimarcare la crescente importanza acquisita, nel comparto dell’olio, dallo specifico settore delle olive da mensa, che vede la sua prima ed unica vetrina istituzionale nel Concorso nazionale “Olive da Tavola - Ercole Olivario” promosso dall’Unione Italiana delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, in collaborazione con la Camera di Commercio dell’Umbria, proprio allo scopo di valorizzare le migliori produzioni olivicole italiane e con l’obiettivo di sostenere le imprese nel miglioramento della qualità del prodotto, esaltando la tipicità come espressione delle diverse tradizioni olivicole dei territori di origine.
L’iniziativa, che fa parte di un articolato percorso di promozione, voluto dal Comitato di Coordinamento del concorso Nazionale Ercole Olivario, al fine di dare visibilità a livello nazionale ed internazionale alle aziende selezionate e premiate, che rappresentano l’eccellenza della produzione sia olearia che olivicola italiana, servirà a mettere in luce un settore, quello delle olive da tavola, che costituisce sempre di più un’importante occasione di diversificazione produttiva per molte imprese olivicole italiane e presenta cospicue potenzialità di crescita legate sia all’insufficienza del prodotto nazionale rispetto agli elevati consumi interni, sia all’incremento tendenziale dell’export.
La crescente attenzione verso il settore delle olive da tavola - che vede l’Italia posizionarsi in ambito UE al terzo posto come quantità prodotta dopo la Spagna e la Grecia e in ottava posizione a livello mondiale, potendo contare su una produzione caratterizzata da varietà, qualità e versatilità, in relazione sia al gran numero di cultivar utilizzate, sia alla diversificazione regionale e territoriale dei metodi di lavorazione - ha indotto il MASAF - Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, a farsi promotore di una tavola rotonda, in programma martedì 16 aprile 2024 dalle ore 12.30 presso la Sala Conferenze del padiglione MASAF del Vinitaly, che verterà sul tema “Olive da tavola: nuova frontiera dell’olivicoltura italiana”.
Il dibattito, preceduto dalla relazione introduttiva a cura di Sebastiano Forestale, funzionario del MASAF, sarà incentrato su “I numeri delle olive da tavola: situazione mondiale, europea e italiana” e vedrà in successione l’intervento di: Damiano Li Vecchi, direttore generale del MASAF; Giosuè Catania, membro del comitato esecutivo di Italia Olivicola; Nicola Di Noia, direttore di UNAPROL; Barbara Lanza, ricercatrice del CREA-IT-Pescara; Tommaso Loiodice, presidente di UNAPOL; Federico Sisti, segretario generale della Camera di Commercio dell’Umbria Ente titolare del coordinamento del “Premio Nazionale Ercole Olivario”.
In particolare, l’intervento di Barbara Lanza, nella sua veste di Capo Panel Comitato di assaggio per le olive da tavola del Crea - IT di Pescara e Premio Nazionale “Olive da Tavola - Ercole Olivario”, verterà sull’importanza di colmare l’attuale lacuna legislativa italiana, definendo un quadro normativo che regolamenti l’analisi sensoriale delle olive da tavola sulla base del metodo COI (Consiglio Oleicolo Internazionale) e definisca con certezza la metodologia per una loro classificazione sulla base di parametri di qualità. “A questo riguardo” sottolinea Barbara Lanza “il Crea – IT di Pescara è l’unico ente che abbia istituito, a far data dal 2006, un comitato di assaggio riconosciuto per le olive da tavola (panel), che, anche grazie alla proficua collaborazione stretta con il Concorso Nazionale Ercole Olivario, si allena periodicamente al riconoscimento delle sensazioni negative/gustative/cinestetiche delle olive da tavola ed ha partecipato a tutti i ring tests ufficiali che hanno portato alla stesura e all’adozione da parte del Consiglio Oleicolo Internazionale (COI), il 21 novembre 2008, del Method for the Sensory Analysis of Table Olives”.
Nel programma di incontri previsti in occasione del SOL - International Olive Oil Trade Show di Verona, si terrà inoltre lunedì 15 aprile con inizio alle ore 15, presso l’Area Show Cooking, una degustazione guidata delle olive premiate all’Ercole Olivario a cura del panel del CREA – IT di Pescara, mentre nella giornata di martedì 16 aprile, dalle ore 13.30 alle 14.30, è in programma un assaggio guidato di olive nel padiglione MASAF. In entrambe le giornate, sono inoltre previsti eventi in oil BAR, dove poter degustare le olive, apprezzandone le caratteristiche organolettiche e sensoriali, stando seduti comodamente al banco.
Il percorso di promozione e valorizzazione della produzione olearia e olivicola italiana di eccellenza, sia in ambito nazionale che a livello internazionale, prevede una serie di azioni e di appuntamenti che si dipaneranno durante tutto l’arco dell’anno e include l’interazione con “Extra Cuoca” - concorso nazionale ideato con l'Associazione Nazionale Donne dell'Olio e in partnership con Ladychef, dipartimento femminile della Fic (Federazione Italiana Cuochi) - pensato per avvicinare la cucina professionale ad un uso sempre più consapevole dell’olio extra vergine di qualità.
Il concorso nazionale Ercole Olivario è organizzato da Unioncamere Nazionale, Camera di Commercio dell’Umbria, con il supporto del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste; Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Sviluppo e Territorio – Azienda Speciale Camera di Commercio di Roma per lo sviluppo e la crescita di Roma e della regione Lazio; ICE - Agenzia per la Promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane; Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) - Centro di Ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari (IT) Sede di Pescara; Italia Olivicola ed Unaprol.
Per maggiori informazioni:
Segreteria Nazionale del Concorso Ercole Olivario
c/o Promocamera - Azienda Speciale Camera di Commercio dell’Umbria
Tel. +39 075 9660589 / 075 9660369
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Paolo Barosso
SABATO 20 E DOMENICA 21 APRILE TORNA CASEIFICI APERTI, L’APPUNTAMENTO PRIMAVERILE PER SCOPRIRE I SEGRETI DEL PARMIGIANO REGGIANO
Dopo il grande successo delle due edizioni 2023, che hanno registrato 24.500 partecipanti con un aumento del 19,5% sul 2022, i produttori del Parmigiano Reggiano riaprono le porte al pubblico con visite guidate ai caseifici, alle stalle e ai magazzini di stagionatura, spacci aperti, spettacoli, aperture di forme, laboratori, eventi per bambini, degustazioni e pranzi con prodotti del territorio
Dopo il grande successo delle due edizioni 2023, che hanno registrato 24.500 partecipanti con un aumento del 19,5% sul 2022, i caseifici del Parmigiano Reggiano riaprono le porte al pubblico: sabato 20 e domenica 21 aprile torna l’edizione primaverile di Caseifici Aperti. Promosso dal Consorzio, l’appuntamento darà a tutti – dai foodies e appassionati ai curiosi, grandi e piccini - la possibilità di partecipare e immergersi nella produzione della Dop. L’iniziativa coinvolge 52 caseifici in tutte le province della zona di origine del Parmigiano Reggiano, ovvero Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova alla destra del Po.
Lo scopo di Caseifici Aperti e dell’accoglienza turistica nei caseifici è quello di contribuire a generare una relazione con i turisti che transitano nel territorio e che possa continuare anche dopo la visita, offrendo la possibilità di acquistare e ricevere il Parmigiano Reggiano direttamente a casa attraverso gli e-commerce proprietari di ciascun caseificio e il portale shop.parmigianoreggiano.com. Il turismo enogastronomico si riconferma dunque un vero e proprio pilastro valoriale per il Consorzio, che vede nell’esperienza diretta della visita in caseificio e in magazzino il metodo più efficace per spiegare i valori e le distintività del Parmigiano Reggiano. Nel 2023, i visitatori totali nei caseifici del comprensorio sono stati 170.000, in aumento del 10% sul 2022. Di questi, 44.600 visitatori (+19% sul 2022), di cui la metà provenienti dall’estero, hanno prenotato la visita tramite il portale dedicato sul sito del Consorzio. Il Consorzio ha dunque salutato con grande favore la firma del nuovo Regolamento UE sulle Indicazioni Geografiche, avvenuta giovedì 11 aprile a Bruxelles alla presenza di Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, Paolo De Castro, relatore per l'Eurocamera del nuovo testo unico sulla qualità europea, e Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Il testo dovrà essere attuato dalle prossime settimane e rafforzerà ulteriormente il ruolo dei Consorzi nella promozione del turismo enogastronomico.
Assistere alla nascita e all’apertura di una forma di Parmigiano Reggiano, passeggiare attraverso le “cattedrali di formaggio” dei magazzini di stagionatura, acquistare la Dop direttamente dalle mani degli artigiani che l’hanno creata: tutte esperienze uniche che gli appassionati potranno vivere in prima persona. Non si tratta infatti di semplici visite guidate ai caseifici, alle stalle e ai magazzini di stagionatura, di spacci aperti, spettacoli, aperture di forme, laboratori, eventi per bambini, degustazioni e pranzi con prodotti del territorio, ma di un viaggio nel tempo alla scoperta del metodo di lavorazione artigianale della Dop, rimasto invariato da oltre nove secoli (si produce oggi con gli stessi ingredienti di mille anni fa - latte crudo, sale e caglio, con una produzione del tutto naturale, senza l’uso di additivi o conservanti): un tour nella zona d’origine ricca di storia, arte e cultura.
Partecipare a Caseifici Aperti è semplice: basta visitare il sito www.parmigianoreggiano.com/it/caseifici-caseifici-aperti per consultare l’elenco dei caseifici aderenti e accedere all’area dedicata, dove sono disponibili orari di apertura, attività proposte e un comodo strumento di geolocalizzazione per individuare il caseificio più vicino. Inoltre, la due giorni è anche un’imperdibile occasione per tutti, dagli appassionati d’arte alle famiglie, per scoprire i capolavori storici, l’enogastronomia e i luoghi d’intrattenimento della zona di origine: dai prodotti d’eccellenza della Food Valley di Parma al trekking nell’Appennino di Reggio Emilia; dai capolavori su quattro ruote della Motor Valley di Modena e Bologna agli splendori rinascimentali dei palazzi dei Gonzaga a Mantova.
«Dopo il grande successo delle due edizioni 2023, che hanno registrato 24.500 partecipanti con un aumento del 19,5% sul 2022, siamo orgogliosi di lanciare anche nel 2024 l’appuntamento primaverile con Caseifici Aperti», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. «Quella degli appassionati che desiderano scoprire i luoghi di produzione della Dop è una domanda in costante aumento. Pertanto, abbiamo salutato con grande favore la firma del nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità, che dovrà essere attuato dalle prossime settimane e rafforzerà ulteriormente il ruolo dei Consorzi, la protezione di Dop e Igp e la trasparenza verso i consumatori. Finalmente viene stabilito con chiarezza che le Indicazioni geografiche non sono solo un fattore economico per chi le produce, ma sono anche un vero e proprio elemento di sviluppo territoriale per la loro zona di origine. Se consideriamo che le Ig per loro natura non possono essere delocalizzate, che nel 2021 un turista straniero su due ha visitato il nostro Paese in funzione dell’enogastronomia e che il turismo rappresenta circa il 15% del Pil italiano, risulta lampante l’importanza di questo nuovo regolamento che dà finalmente ai Consorzi gli strumenti per impegnarsi nello sviluppo del turismo esperienziale. Buon Caseifici Aperti a tutti!».
CASEIFICI PARTECIPANTI
PROVINCIA DI BOLOGNA
Matricola |
Caseificio |
Indirizzo |
Comune |
3511 |
BAZZANESE |
VIA MORETTO SCUOLE 7 BAZZANO |
VALSAMOGGIA |
3617 |
CAS.SOC. CANEVACCIA |
PRATOROTONDO 326-328 |
GAGGIO MONTANO |
3627 |
PIEVE ROFFENO |
VIA SANTA LUCIA 19 |
CASTEL D'AIANO |
PROVINCIA DI MANTOVA
Matricola |
Caseificio |
Indirizzo |
Comune |
1567 |
LATT. VO GRANDE |
STRADA VO' |
PEGOGNAGA |
1579 |
LATTERIA SOCIALE GONFO |
VIA ARGINE PO 86 VILLA SAVIOLA |
MOTTEGGIANA |
1644 |
SOC. AGR.FIENILNUOVO |
STR. C. GUERRIERI GONZAGA 6 |
PALIDANO |
1720 |
LATTERIA AGRICOLA BEGOZZO |
STR. BEGOZZO 10 |
PALIDANO |
1835 |
LATTERIA AGRICOLA MOGLIESE |
VIA GALVANI 1 |
SERMIDE |
PROVINCIA DI MODENA
Matricola |
Caseificio |
Indirizzo |
Comune |
1002 |
REGGIANI ROBERTO |
VIA BARACCA 6 A |
CASTELFRANCO EMILIA |
1019 |
CASEIFICIO LA CAPPELLETTA |
VIA MATTEOTTI 80 |
SAN POSSIDONIO |
1026 |
CAS. ROSOLA DI ZOCCA |
VIA ROSOLA 1083 |
ZOCCA |
1120 |
AZIENDA AGRICOLA MOSCATTINI |
VIA VIAZZA DI SOPRA 48 |
FORMIGINE |
1240 |
4 MADONNE CASEIFICIO DELL'EMILIA |
STR. LESIGNANA 130 |
LESIGNANA |
1358 |
LATT. DI CAMPOGALLIANO |
VIA REGGIO 1 |
CAMPOGALLIANO |
2608 |
ORATORIO SAN GIORGIO |
VIA DELLE NAZIONI UNITE 16 INT. 1 |
CARPI |
2935 |
CASEIFICIO SOCIALE S. ANTONIO |
VIA GIARDINI NORD 155 |
CROCETTE - PAVULLO NEL FRIGNANO |
2949 |
CAS. DISMANO |
VIA MONTEBEVEDERE 300 |
CASTELLO DI MONTESE |
PROVINCIA DI PARMA
Matricola |
Caseificio |
Indirizzo |
Comune |
2002 |
CIAOLATTE |
VIA BORGHETTO 15 |
NOCETO |
2010 |
CASEIFICIO BASSA PARMENSE |
STRADA CHIOZZOLA 33/BIS RAMOSCELLO |
SORBOLO MEZZANI |
2023 |
CAS. IL BATTISTERO |
VIA PROVINCIALE 94 |
VARANO MELEGARI |
2037 |
SOC.AGR.GIANSANTI |
STR.TRAVERSETOLO 228 |
PARMA |
2064 |
AGRINASCENTE- PARMA 2064 |
VIA S. MICHELE CAMPAGNA 22/5 |
FIDENZA |
2121 |
LATTERIA S. SANTO STEFANO |
VIA PARMA 78 |
BASILICAGOIANO |
2157 |
CAS. LA MADONNINA |
VIA SCIPIONE PONTE 19 |
SALSOMAGGIORE TERME |
2165 |
CAS. IL TRIONFO |
STR. PROV. PER PARMA 3 |
SAN SECONDO PARMENSE |
2186 |
SORAGNA |
STRADA PER DIOLO 118 |
SORAGNA |
2189 |
CASEIFICIO UGOLOTTI |
VIA M.E. LEPIDO 72 |
PARMA |
2243 |
RASTELLI FRATELLI |
VIA VITTORIO VENETO 1 RUBBIANO |
SOLIGNANO |
2300 |
SOC.AGR.SALICETO |
VIA TOSCANINI 3 |
MULAZZANO |
2322 |
CONSORZIO PRODUTTORI LATTE |
VIA PUPPIOLA 15 LOCALITA' BAGANZOLINO |
PARMA |
2396 |
AZIENDA AGRICOLA IRIS |
VIA TORCHIO 3/1 |
LESIGNANO BAGNI |
2419 |
CASEIFICIO SAN BARTOLOMEO |
STRADA BEDUZZO 3 COZZANO |
LANGHIRANO |
2446 |
CAS. BASILICANOVA |
VIA ARGINI 27 BASILICANOVA |
MONTECHIARUGOLO |
2461 |
CASEIFICIO PALAZZO |
VIA CANALETTO 8 |
ROCCABIANCA |
2467 |
MONTAURO PRIORATO |
VIA BERETTINE 48/A PRIORATO |
FONTANELLATO |
2472 |
AGRIZOO |
STR. GAZZANO 69 |
PARMA |
3001 |
CASEIFICIO SAN MARTINO |
VIA PIANI DI RIVA 5 VIAZZANO |
VARANO DE' MELEGARI |
3013 |
LA CROCETTA-CACCIALI GRAZIANO |
VIA GERENZANA 3 |
POLESINE PARMENSE |
3030 |
SOC.AGR.BERTINELLI GIANNI E NICOLA |
VIA PEDEMONTANA 2 |
NOCETO |
3084 |
CASEIFICIO SOCIALE DI RAVARANO E CASASELVATICA |
VIA RAVARANO COSTA 106/A RAVARANO |
CALESTANO |
3280 |
SOC AGR. BUTTERI |
STR.PROVINCIALE 109 |
SALSOMAGGIORE TERME |
PROVINCIA DI REGGIO EMILIA
Matricola |
Caseificio |
Indirizzo |
Comune |
101 |
CONSORZIO VACCHE ROSSE |
VIA F.LLI ROSSELLI 41-2 |
REGGIO EMILIA |
106 |
SOC. AGR. FERRARINI |
VIA L. F.LLI MENOZZI 29 |
QUATTRO CASTELLA |
240 |
ROSSI F.LLI SRL |
VIA MANDRIO 8 |
RIO SALICETO |
245 |
CAS.SOC. CASTELLAZZO |
VIA DON MAZZOLARI 12 |
CAMPAGNOLA EMILIA |
300 |
SAE SOC AGRICOLA |
VIA XXV APRILE 50 |
CASALGRANDE |
358 |
LATTERIA SOC. CASALE DI BISMANTOVA |
VIA CASALE 10 |
CASTELNOVO NE' MONTI |
520 |
LATTERIA SAN GIROLAMO |
VIA PEROGGIO 8 |
GUASTALLA |
585 |
LATTERIA SOC. COLLINA |
VIA GEN. REVERBERI 3 B |
TOANO |
599 |
LATT. LA GRANDE SOC. COOP. |
VIA CASE MELLI 60 |
CASTELNOVO SOTTO |
692 |
CASEIFICIO S. SIMONE |
VIA G. LORCA 18 |
REGGIO EMILIA |
896 |
CASEIFICIO IL BOIARDO - MATILDE DI CANOSSA |
VIA DELLE SCUOLE 5 |
SCANDIANO |
Benedetto Colli - Consorzio Parmigiano Reggiano – Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
mobile +39 380 3712272; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fabrizio Raimondi - Consorzio Parmigiano Reggiano – Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
mobile +39 335 389848; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
I MURETTI A SECCO DELLA VALTELLINA: ALLA SCOPERTA DELLA “GRANDE MURAGLIA” VALTELLINESE
Sono uno dei simboli della viticoltura valtellinese e rappresentano il forte legame che da sempre scorre tra uomo e natura. Stiamo parlando dei muretti a secco, un esempio di architettura primitiva che ha ricevuto il riconoscimento come “Paesaggio Storico Rurale” e la cui arte di costruzione è stata annoverata come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco.
Un aspetto che contraddistingue la Valtellina sono i suoi muretti a secco, che percorrono per ben 2.500km il versante retico della provincia di Sondrio da ovest a est (dal comune di Buglio in Monte a Tirano) e dal basso verso l’alto (dai 300 metri fino a 800 metri) rendendola così l’area terrazzata più estesa d’Italia.
Se ammirati da lontano, i muretti a secco sembra quasi che formino una lunga muraglia realizzata su più livelli che danno vita a vere e proprie opere ingegneristiche nate dalla maestria e dal duro lavoro dei contadini.
I muretti a secco nascono dalla necessità dell’uomo di adattarsi al territorio in cui si trova e sono un meraviglioso esempio di affinità tra l’uomo e la montagna, una relazione che si è creata nel corso degli anni tra una natura aspra e difficile da vivere e la caparbietà e la resilienza di chi la abita tutti i giorni.
La particolare conformazione geografica della Valtellina con i suoi pendii così ripidi ha da sempre reso questo territorio difficile da sfruttare e coltivare ma, grazie alla tecnica dei muretti a secco, generazioni di agricoltori hanno potuto modellare il territorio in base alle proprie esigenze senza mai violarlo o danneggiarlo. Ma in cosa consistono i muretti a secco? La tecnica dei muretti si contraddistingue per la totale assenza di materiali leganti come cemento o malta e la stabilità viene garantita da una attenta scelta delle pietre e dal loro posizionamento, che non avviene mai per caso ma con una tale maestria che garantisce appunto il totale equilibrio dei muretti a secco. Così facendo, gli aspri pendii delle montagne sono stati resi più dolci e, di conseguenza, coltivabili; grazie a questa tecnica i contadini hanno potuto ottenere ben 820 ettari di terreno, distribuiti su pendii rocciosi che si estendono principalmente sul versante retico e che danno vita a pregiati vini che hanno reso la Valtellina una nota meta enogastronomica.
Dai muretti a secco e dai terrazzamenti che si vengono a formare di conseguenza si innalzano i vigneti valtellinesi che qui trovano le condizioni climatiche perfette per esprimersi al meglio. La Valtellina, infatti, è una valle lunga e stretta, attraversata dal fiume Adda e protetta da due versanti alpini, le Alpi Retiche a nord e le Prealpi Orobiche a sud (che mantengono basso il livello di umidità e trasmettono ai vini tutto il carattere e la finezza aromatica di cui hanno bisogno). Il tutto viene rinfrescato dalla brezza del vicino lago di Como che garantisce una costante ventilazione tra i terrazzamenti vitati. Tutti questi fattori, uniti insieme, danno vita a un mosaico di profumi e aromi che si possono poi degustare in un buon calice di vino valtellinese.
Due importanti riconoscimenti per la Valtellina
Risale al 2018 il momento in cui l’Unesco riconobbe l’arte di costruzione dei muretti a secco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Con questo prestigioso riconoscimento si va ufficialmente a celebrare uno dei primi esempi di architettura rurale e primitiva che simboleggia la magica armonia tra uomo e natura. Dopo soli due anni, tocca ai vigneti terrazzati del versante retico della Valtellina che hanno ottenuto il premio di Paesaggio Rurale Storico e la conseguente iscrizione del Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici. I terrazzamenti della Valtellina, infatti, sono dei veri e propri beni comuni nati dalla capacità degli agricoltori di formare e consegnare i luoghi in cui vivono. Qui ambiente, tradizioni e storia si intrecciano e ciò che li accomuna è proprio il paesaggio rurale.
Con la Strada del Vino della Valtellina alla scoperta dei muretti a secco e dei terrazzamenti
Grazie all’Associazione Strada del Vino e dei Sapori della Valtellina i turisti possono immergersi completamente in tour sulle due ruote o a piedi alla scoperta del territorio valtellinese e di tutte le sue peculiarità. Primo fra tutti gli itinerari c’è la Via dei Terrazzamenti, un percorso che si sviluppa lungo il versante retico della provincia di Sondrio e collega Morbegno con Tirano. Il percorso, di circa 70km, si sviluppa a una quota compresa tra i 300 e i 700m e, proprio come ricorda il nome, si sviluppa lungo tutta l’asse dei terrazzamenti vitati della provincia di Sondrio. È particolarmente indicati per trekking da fare a piedi e soprattutto nel periodo autunnale, un periodo dell’anno molto suggestivo che regala panorami colorati.
Per poter ammirare i muretti a secco da vicino bisogna optare per i Valtellina Wine Trekking, una delle alternative proposte dalla Strada del Vino che comprende 11 percorsi ad anelli che si snodano lungo i 2.500km di muretti a secco.
Gli itinerari hanno una durata media di circa 1 ora e 30 minuti e, trattandosi di percorsi poco impegnativi, sono adatti a qualsiasi tipo di preparazione fisica. Al termine del tour, come piccolo premio di fine escursione, viene organizzata una sosta in una delle cantine associate che offre ai turisti una degustazione di prodotti tipici valtellinesi e buon vino. Gli E-bike Wine Tour, invece, sono l’alternativa perfetta per chi ama unire buon cibo con le due ruote. I tour in e-bike, infatti, si sviluppano lungo i terrazzamenti della Valtellina, attraversando antichi borghi e cantine vinicole in sella a biciclette elettriche che permettono di godersi il panorama anche nei tratti più impegnativi; una volta giunti in cantina è possibile prendere parte a una sosta golosa a base di prodotti tipici e, chiaramente, un calice di vino.
Eva Barri
VINITALY, VIII CONCORSO ENOLOGICO MASAF-CREA: BOOM DI PREMI PER TRE ISTITUTI AGRARI MARCHIGIANI
Boom di premi per le Marche del vino all’VIII Concorso enologico Masaf – Crea, evento clou del 56° Vinitaly di Verona dedicato agli istituti agrari d’Italia. Alla presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e dei ministri Giuseppe Valditara (Istruzione e merito) e Francesco Lollobrigida (Agricoltura e Sovranità alimentare), sono stati assegnati agli istituti agrari marchigiani ben quattro attestati di merito, con un’equa distribuzione dei riconoscimenti sul territorio. Si tratta di una sorta di “premi speciali”, che rappresentano la novità dell’ottava edizione del confronto. All’edizione 2024 del Concorso enologico hanno preso parte 24 scuole, provenienti da 14 regioni, per un totale di 68 vini in gara.
Il Premio Crea Idea Marketing edizione 2024 va all’Istituto d’istruzione Giuseppe Garibaldi di Macerata per il Rosso Piceno Doc 2021 «Rosso Carmen»; doppio riconoscimento per l’Istituto superiore d’istruzione Celso Ulpiani di Ascoli Piceno, che si aggiudica il Premio Crea Miglior Vino Rosato e Miglior Vino Biologico con il «Marche Igt Rosato 2023 biologico»; al top anche l’Istituto statale d’istruzione superiore Morea Vivarelli di Fabriano (Ancona), che ritira il Premio Crea Innovazione per lo Spumante di qualità brut 2016 «Vivarelli Metodo Scacchi».
«Per la Regione Marche i premi assegnati dal Crea nell’ambito dell’VIII Concorso enologico sono una grande soddisfazione, perché testimoniano in maniera oggettiva la qualità raggiunta dai nostri istituti agrari, grazie alla professionalità del corpo docente e all’impegno e alla passione degli studenti, con risultati entusiasmanti in diverse categorie e con una sensibilità anche su un tema sociale come la tutela delle donne, manifestata nello spot emozionante del Rosso Carmen», commenta a caldo l’assessore regionale all’Agricoltura delle Marche, Andrea Maria Antonini, presente alla premiazione nell’Auditorium di Veronafiere.
Dal palco dell’Auditorium di Veronafiere, Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito, elogia studenti e insegnanti. «Un plauso alla scuola che fa ricerca e innovazione in un settore come quello del vino che vale 45 miliardi di euro e che deve molto all’eccellenza nella formazione dei nostri giovani – esordisce Valditara -. Le scuole stanno facendo ricerca per migliorare il prodotto, per formare gli operatori e per innovare nel marketing».
Ad accompagnare gli studenti dell’istituto Garibaldi di Macerata al 56° Vinitaly di Verona, il professor Stefano Cardella, responsabile di cantina, docente di Viticoltura ed Enologia. «Negli anni è aumentata la presenza femminile nell’istituto, che oggi rappresentano il 35-40% del totale degli studenti – calcola il prof. Cardella -. La sfida del futuro è affiancare agli studi teorici la pratica, aspetto fondamentale nel processo dal vigneto al prodotto finito. Per questo organizziamo anche nel corso dell’estate dei rientri scolastici, finalizzati alla vendemmia e alle pratiche in campo o enologiche richieste. Allo stesso tempo, portiamo avanti progetti per la sperimentazione dei vitigni resistenti, in grado di affrontare il fenomeno dei cambiamenti climatici e le conseguenze correlate».
Marina Catenacci
BRESAOLA DELLA VALTELLINA IGP, DOPO UN 2023 DIFFICILE CON LIEVE CONTRAZIONE, NEL PRIMO BIMESTRE 2024 CRESCE SFIORANDO LE DUE CIFRE (+9,44%)
Nel 2024 si registrano numeri positivi, con il primo bimestre che segna un +9,44% di prodotto certificato rispetto allo stesso intervallo 2023.
Nel 2023, la produzione complessiva di Bresaola della Valtellina IGP riferita alle 15 aziende certificate si è attestata a poco meno di 11.900 tonnellate (-3,45% sul 2022), corrispondente alla totalità della produzione di Bresaola della Valtellina IGP certificata dall’Organismo di controllo CSQA. In totale, sono state avviate alla produzione poco più di 33.256 tonnellate di materia prima (-4,34%), di selezionata provenienza europea e mondiale. Sul fronte valore al consumo, il comparto ha segnato circa 451 milioni di euro (-8,28% sul 2022) con un impatto sulla provincia di Sondrio di oltre 225 milioni di euro. Il settore assicura circa 1400 posti di lavoro e fa parte di un distretto importante per l’economia del territorio, il Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina (sul cui valore totale alla produzione corrispondente a 300 milioni di euro, la Bresaola della Valtellina pesa circa per l’83%). Lato distribuzione, la GDO si conferma il principale canale di vendita della Bresaola della Valtellina Igp (83% della produzione totale).
L’export rappresenta il 5,09% della produzione, con un valore di 13,3 milioni di euro (-1,71%). Sono state esportate 603 tonnellate di Bresaola della Valtellina IGP, nei Paesi UE, con il 73% del totale (Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Rep. Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria) ed extra UE con il 27% del totale (Arabia Saudita, Emirati Arabi, Kuwait, Qatar, Hong Kong, Kenya, Libano, Norvegia, Canada, Regno Unito, Serbia, Svizzera), registrando un +10,7% rispetto al 2023. Sulla crescita dell’extra UE, vale la pena menzionare in incremento di export (e relativo consumo) in Medio Oriente soprattutto nei paesi di religione islamica. La Bresaola della Valtellina Igp, infatti, non conosce barriere religiose grazie al fatto di essere prodotta con carne bovina.
“Già nella seconda metà del 2023 abbiamo assistito ad una progressiva ripresa dei consumi che nel 2024 sta assumendo carattere di continuità nel segno positivo, dopo un periodo di effettiva contrazione - commenta Mario Francesco Moro, presidente del Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina – L’immagine della Bresaola della Valtellina IGP si mantiene alta e gli italiani (ma non solo) amano questo prodotto prezioso per le sue valenze nutrizionali e perché sinonimo di una tradizione e di un saper fare tutti italiani. Quest’anno, anche in forza del nuovo Regolamento UE che riforma il sistema delle Indicazioni Geografiche, come Consorzio di Tutela ci impegneremo a rafforzare ulteriormente la posizione dei produttori certificati nella catena del valore, per continuare a garantire al consumatore un sistema equo e trasparente, e per contrastare le frodi e l’utilizzo illecito della denominazione”.
Giulia Pasquale