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COVID, FIPE-CONFCOMMERCIO: “RIAPRIRE I RISTORANTI DI SERA E NELLE CITTÀ CON CONTAGI PIÙ BASSI”
“La riapertura serale, almeno nelle zone gialle, dei pubblici esercizi in grado di garantire il servizio al tavolo non è più rinviabile. È significativo che anche l’Anci, e dunque i sindaci di tutta Italia, si sia detta favorevole a un allentamento delle restrizioni nei confronti di bar e ristoranti. Sta crescendo la consapevolezza che è più facile far rispettare le misure di distanziamento e di sicurezza sanitaria all’interno di un locale, piuttosto che nelle piazze e nelle strade dove le persone finiscono per assembrarsi senza alcuna precauzione. Ci auguriamo che il primo Dpcm del nuovo governo segni un cambio di passo nelle politiche di mitigazione del contagio da covid19, che da troppo tempo stanno penalizzando solo alcune categorie caricandole di responsabilità che non gli spettano”.
Così Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi.
“Da un anno – prosegue la Federazione - portiamo avanti la battaglia a difesa della dignità di centinaia di migliaia di imprese che non possono essere aperte o chiuse con un’ordinanza pubblicata nella notte e valida dalla mattina successiva. Occorre rispetto per il lavoro di oltre un milione di persone e per un’intera filiera che proprio in bar e ristoranti ha un fondamentale punto di riferimento. Chiediamo ai nostri imprenditori di applicare con rigore i protocolli sanitari e chiediamo alle Istituzioni controlli a tappeto perché tutti li rispettino. Tutto questo per consentirci di poter riaprire anche alla sera, fino alle 22, in zona gialla e fino alle 18 in zona arancione. E visto che i contagi si stanno diffondendo a macchia di leopardo sul territorio, con piccoli focolai e città pressoché immuni, chiediamo che le aperture possano essere regolate anche su base locale, di modo che le mi sure restrittive siano efficaci e selettive”.
Andrea Pascale
FIPE-CONFCOMMERCIO INCONTRA IL MINISTRO GIORGETTI: “PASSI AVANTI SU RISTORI E APERTURE”
Si è tenuta ieri presso il Ministero dello Sviluppo economico una lunga videochiamata tra il ministro, Giancarlo Giorgetti e il presidente di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, Lino Enrico Stoppani. Un incontro, sebbene virtuale, durato circa un’ora, durante il quale i rappresentanti delle categorie hanno presentato al governo un documento contenente le misure emergenziali necessarie alla ripartenza di un settore messo in ginocchio dalla pandemia.
Tre i punti principali. La richiesta di approvare rapidamente un pacchetto di misure emergenziali, adeguate e tempestive, attraverso il dl Ristori quinquies, come un nuovo meccanismo di calcolo che assicuri indennizzi a fondo perduto sulla base del reale calo dei fatturati dei Pubblici esercizi nell’ultimo anno. L’adozione di un piano di ripartenza, riprendendo il lavoro già svolto con il CTS, per la riapertura graduale ma stabile, parametrata sulle caratteristiche strutturali dei locali, che consenta ai pubblici esercizi che dispongono di servizio al tavolo di tornare a lavorare anche di sera nelle zone gialle e di giorno nelle zone arancioni. L’integrazione, all’interno del P.N.R.R., di un progetto dedicato al rilancio dei pubblici esercizi, attore fondamentale per le filiere turistica e agroalimentare.
“Il ministro Giorgetti – sottolinea il presidente Stoppani – ha ascoltato la richiesta di dare al sistema dei pubblici esercizi, piegato da oltre un anno di sacrifici, una prospettiva di ripartenza in sicurezza, puntando sulla necessità di tornare a dare dignità al lavoro, auspicando la possibilità di una riapertura graduale nelle aree gialle la sera e nelle aree arancioni fino alle 18.00. Ha annunciato anche l’intenzione di rivedere i parametri di calcolo dei ristori da inserire nel cosiddetto Dl quinquies, di modo da selezionare in maniera più precisa le imprese che hanno subito un grave danno a causa della pandemia, differenziando fra settori che hanno operato e chi invece ha particolarmente sofferto, come il comparto del turismo. Ultimo, ma non secondario, ha riconosciuto il ruolo dei Pubblici esercizi come elementi fondamentali della sicurezza urbana e della socialità. Tutte indicazioni positive che ci fa nno ben sperare in un cambio di passo. Ora però attendiamo i fatti”.
Tommaso Tafi
PRESENTATA L’EDIZIONE 104. LA CORSA ROSA IL 19 MAGGIO ARRIVERÀ A MONTALCINO E IL 20 MAGGIO PARTIRÀ DA SIENA
Il Giro d’Italia torna in terra di Siena. Nella seconda settimana di corsa due tappe con arrivo nella città del Brunello e partenza dalla città del Palio
A Montalcino mancava da 11 anni (2010) a Siena addirittura da 35 anni (1986). Un appuntamento, atteso da appassionati e residenti voluto fortemente dal Comune di Montalcino e dal Comune di Siena, grazie alla partnership con il Consorzio del vino Brunello di Montalcino.
A Montalcino mancava da 11 anni (2010) a Siena addirittura da 35 anni (1986). Il 19 e 20 maggio 2021 il Giro d’Italia, edizione 104 in cui si celebrano i 90 anni della maglia rosa, farà nuovamente tappa in terra di Siena con la tappa n. 11 Perugia – Montalcino, la Brunello di Montalcino wine stage, del 19 maggio (163 km) che arriverà nella terra del Brunello dopo aver percorso 70 km tra eroiche strade bianche e passaggi mozzafiato in Valdorcia e la tappa n. 12 Siena – Bagno di Romagna del 20 maggio (209 km) che partirà proprio dalla Piazza del Campo della città del Palio. Un appuntamento, atteso da appassionati e residenti voluto fortemente dal Comune di Montalcino e dal Comune di Siena, grazie alla partnership con il Consorzio del vino Brunello di Montalcino e che sarà preceduto da un mese di appuntamenti di avvicinamento sul territorio e che saranno presentati nelle prossime settimane.
“Dopo 11 anni, il rosa del Giro torna a sposarsi con il rosso dei vini di Montalcino - conclude il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci - La nostra scelta è stata sin da subito quella di esserci, non solo per il valore dell’evento, ma anche perché da sempre il Consorzio del vino Brunello di Montalcino e le sue aziende rappresentano un unicum con il loro territorio. Grazie al vino, Montalcino è oggi un brand globale e la sua economia si basa su un moderno modello di comunità agricola in grado di generare occupazione, valore aggiunto e turismo di fascia alta proveniente da tutto il mondo. Il ciclismo – ha concluso Bindocci - è uno sport che richiede passione e abnegazione ma che è capace di dare grandi soddisfazioni, le stesse di un Brunello dopo anni di lavoro in vigna da parte dei nostri soci”.
“Per tutti noi aver riportato la corsa rosa a Montalcino, in un anno così difficile, è motivo di orgoglio e vuole essere il segnale che guardare con ottimismo e fiducia ad una ripartenza del nostro territorio, è possibile – spiega il Sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli - L’Amministrazione comunale ha fatto un grande investimento in termini infrastrutturali e di coordinamento. Adesso l’altro obiettivo, insieme al Comune di Siena, sarà quello, compatibilmente con la situazione emergenziale, di promuovere questo grande evento per creare un’occasione di visibilità, una prima inversione di tendenza rispetto alla crisi diffusa che ha colpito anche il nostro tessuto economico e commerciale e tornare a muovere, anche se in modo limitato, un primo turismo di prossimità italiano ed europeo. Lo faremo con tutti i protocolli di sicurezza previsti e nel pieno rispetto delle normative anti contagio. Ci auguriamo che il Giro d’Italia, a maggio, possa essere l’occasione per segnare un nuovo inizio. Ringrazio il Consorzio del vino Brunello di Montalcino che fin da subito ha creduto e condiviso questo progetto di promozione per tutto il nostro territorio”.
“Abbiamo giocato di squadra altrimenti una manifestazione importante come questa non saremmo riusciti ad intercettarla – ha aggiunto Alberto Tirelli assessore al turismo del Comune di Siena – Sarà sicuramente un palcoscenico nazionale sul quale ci andremo a proporre come territorio. Sono orgoglioso come assessore e come Comune di poter accogliere una tappa del Giro, evento a cui l’italiano è particolarmente affezionato. Se pensiamo al turismo di prossimità che riteniamo di poter andare ad intercettare nei prossimi mesi, è sicuramente è un buon investimento”.
Benny Lonardi
PANASONIC ANNUNCIA LA BORSA VIXELLTM
Borsa termica isolante sottovuoto per la conservazione a -70 °C
Panasonic ha sviluppato VIXELLTM, una borsa termica isolante sottovuoto in grado di conservare articoli in un ambiente a -70 °C fino a 18 giorni utilizzando refrigeranti come il ghiaccio secco.
Il trasporto di vaccini e altri medicinali richiede un rigoroso controllo della temperatura. Normalmente, le borse termiche isolanti tradizionali vengono prodotte unendo tra loro pannelli isolanti sottovuoto (VIP). Tuttavia, questo tipo di struttura non riesce ad inibire la fuoriuscita di aria fredda attraverso i punti di giunzione dei pannelli. Panasonic è impegnata da lungo tempo nella ricerca e nello sviluppo di VIP, utilizzati per ridurre il consumo energetico nei frigoriferi e altri prodotti. Conoscendone bene i limiti, la multinazionale giapponese è riuscita ad eliminare le perdite che caratterizzano i VIP ed ha applicato il suo know how nella generazione della borsa termica isolante VIXELLTM. Questo prodotto rivoluzionario viene creato utilizzando un esclusivo metodo di stampaggio a bassa pressione che evita completamente la fuoriuscita di aria fredda attraverso le giunture tipica delle borse termiche tradizionali.
Alessio Masi
NASCE GENOVESE STORICO, NUOVO BRAND DI PROGETTO DEL CONSORZIO BASILICO GENOVESE DOP
Unboxing in diretta giovedì 4 marzo alle ore 11
Produttori, esponenti di spicco della ristorazione di qualità e della tradizione enogastronomica italiana e una selezione di giornalisti del panorama enogastronomico italiano, insieme, per raccontare un progetto ambizioso
Mancano pochi giorni alla nascita ufficiale del nuovo brand di progetto Genovese Storico. Giovedì 4 marzo con un evento digitale, ospiti e sorprese, andremo alla scoperta della coltura tradizionale del Basilico Genovese DOP che nasce a Genova Prà, sulle colline terrazzate prospicienti il mare.
Ad accogliere gli ospiti insieme alle istituzioni regionali e a illustrare il progetto, sarà il Consorzio di Tutela del Basilico Genovese DOP ente capofila del partenariato e coordinatore di tutte le sue attività.
Il progetto
Il Progetto di cooperazione Genovese Storico nasce con un obiettivo ambizioso e preciso, quello di creare una filiera corta di eccellenza del Basilico Genovese Dop fresco orientata a nuove aree di mercato.
La sua realizzazione è stata resa possibile dalla partecipazione a un bando del PSR di Regione Liguria.
Voluto e diretto dal Consorzio di Tutela Basilico Genovese Dop, che in qualità di capofila ne coordina il funzionamento e le attività, il progetto ha come finalità primaria quella di valorizzare e sviluppare la produzione di Basilico Genovese DOP dell’area “storica” del perimetro periurbano cittadino, specializzata tradizionalmente nella coltivazione per il mercato fresco e nella sua raccolta manuale.
Attraverso questo intervento, teso a incentivare l’adesione alla Dop dei piccoli produttori genovesi, sarà possibile operareanche su aspetti altrettanto fondamentali come quelli del riconoscimento identitario e valoriale di una produzione piccola, ma necessaria, per la costruzione di un mercato del Basilico Genovese Dop fresco di qualità, favorendone così la certificazione necessaria a qualificarne ulteriormente il prodotto e ad armonizzarne la presenza nei circuiti commerciali, in primis quelli destinati agli operatori Ho.Re.Ca. di eccellenza.
Il valore della filiera corta
Ma perché costruire un progetto di filiera corta destinato principalmente all’Ho.Re.Ca. e dedicato specificamente al Basilico Genovese Dop fresco e raccolto a mano? Per filiera corta si intende l’insieme di attività che concorrono alla produzione, raccolta, distribuzione, commercializzazione e fornitura di un prodotto agroalimentare, partendo dalla produzione agricola di base fino alla vendita al consumatore finale. Nella filiera corta è ammesso un solo intermediario, inteso come soggetto che acquista il prodotto dal produttore per destinarlo alla vendita, ovvero al consumatore. E proprio in questa definizione sta il valore di un’opportunità non soltanto produttiva e quantitativa, ma anche di riconoscimento culturale per questi produttori e il loro basilico.
La realizzazione di un percorso di filiera, che sia immediato e vicino a coloro che utilizzeranno questo prodotto, ha significato vedere riunite per la prima volta in un unico soggetto, l’Unione Agricola Genovese, antica realtà associativa del ponente cittadino, tre aziende agricole sue socie aderenti alla Dop e l’azienda alimentare Rossi 1947.
Per la prima volta quindi, si è deciso di mettere a sistema un territorio particolare come quello periurbano genovese, con tutti gli aspetti ambientali, storici e sociali che lo caratterizzano, tre aziende agricole che qui vivono e resistono a tutti gli effetti, con ricadute occupazionali ed esempi di integrazione multiculturale significative, una realtà di associazione cooperativa che dal 1919 ha rappresentato generazioni di agricoltori genovesi e che oggi può vedere così rivitalizzato il suo ruolo e un soggetto commerciale che della lavorazione e promozione del Basilico Genovese Dop ha fatto il suo tratto aziendale distintivo.
Insieme a Pietro Benedetti, agronomo di campo del progetto Genovese Storico, visiteremo in diretta le serre dei tre produttori del partenariato – Roberto Casotti, Francesco Ratto e Ruggero Rossi - per vedere e farci raccontare cosa rende il Basilico Genovese DOP fresco così speciale.
Un momento di scoperta: unboxing e unveiling
Quattro giornalisti di rilevanza del panorama enogastronomico italiano apriranno in diretta, l’esclusivo box Genovese Storico. Cosa troveranno?
Saranno con noi Elsa Mazzolini direttore de La Madia Travelfood la prima rivista specializzata di riferimento per la ristorazione di qualità, Lorenza Vitali e Luigi Cremona critici enogastronomici e curatori di alcuni dei più importanti eventi dedicati all’alta ristorazione come il Premio al Miglior Chef Emergente d’Italia, e Luigi Franchi direttore responsabile di Sala&Cucina magazine di ristorazione e autore di numerosi libri di enogastronomia e di turismo enogastronomico.
Uno dei momenti più importanti dell'evento sarà l’unveiling del nuovo marchio e il go live del sito.
Attraverso il nome evocativo di Genovese Storico, questo finora inedito partenariato rende possibile una modalità di promozione e commercializzazione specificamente dedicata all’Ho.re.ca, che mette in luce le peculiarità del Basilico Genovese DOP prodotto nell’area storica, attraverso un nuovo brand di progetto all’interno della DOP esistente.
Con la convinzione che diffondendone e migliorandone la conoscenza tra i professionisti della ristorazione, della pasticceria e della gelateria di eccellenza si potrà generare così un conseguente aumento di consapevolezza del maggiore valore qualitativo, organolettico ed economico del Basilico Genovese DOP fresco in bouquet, anche tra la loro clientela selezionata. Un obiettivo che sarà perseguito inoltre attraverso una nuova proposta di prodotti semilavorati di grande qualità, la partecipazione a qualificati eventi enogastronomici a carattere nazionale e internazionale, la creazione di partnership strategiche e a un piano di comunicazione e marketing innovativo curato e realizzato da MA.DE e Studiowiki.
Dopo l'unveiling è prevista l'intervista di Linda Nano, Project Manager per MA.DE ed esperta del mondo enogastronomico a Roberto Panizza partner di progetto con la sua azienda Rossi 1947.
Altro momento clou della presentazione saranno i "collegamenti dalle cucine" con tre esponenti di spicco della ristorazione di qualità e della tradizione enogastronomica italiana: Peppe Guida chef stellato dell’Antica Osteria Nonna Rosa di Vico Equense e volto noto del piccolo schermo, Ugo e Piero Alciati eredi di una delle famiglie che hanno scritto la storia della cucina italiana epiemontese con il ristorante stellato Guido situato all’interno della tenuta di Fontanafredda e Gino Sorbillo l’artista della pizza napoletana gourmet, uno dei pizzaioli più famosi in Italia e all’estero, ci ospiteranno nelle loro cucine, accompagnati da trevolti noti del giornalismo di settore, Antonella Amodio (Doctor Wine e Touring Club Editore), Marco Colognese (Guida Ristoranti d’Italia L’Espresso) e Vincenzo Pagano (Scatti di Gusto). Insieme a loro parleremo del Basilico Genovese Dop fresco e della sua importanza e versatilità nella cucina italiana tradizionale e creativa di qualità.
Un ecosistema che si fa brand
Ma la vision del progetto di cooperazione Genovese Storico non può prescindere da una dimensione più ampia della sola promozione di un prodotto.
Esprimerà un territorio unico e particolare, sospeso tra città e ruralità, raccontandolo attraverso ciò che meglio lo rappresenta: l’aria, la terra, i suoi uomini e il suo basilico. Un ecosistema che si fa brand, un brand contemporaneo e poliedrico che si pone l’ambiziosa meta di una parallela promozione della città di Genova e della Liguria, andando a soddisfare così oltre agli obiettivi del progetto stesso, anche le finalità del Piano regionale del turismo in relazione ad ambiti fondamentali, come la valorizzazione del patrimonio enogastronomico, dei suoi produttori e del suo territorio rurale.
Giovedì 4 marzo, a partire dalle ore 11, per la prima volta racconteremo questa storia. E sarà solo l'inizio di un cammino che finalmente vedrà il Basilico Genovese Dop fresco arrivare sulle tavole della migliore ristorazione nazionale e perché no, anche oltre!
È possibile seguire la diretta dell’evento su golive.genovesestorico.it
Genovese Storico
Programma di sviluppo rurale 2014-2020