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CON AIS LA DEGUSTAZIONE SI FA SOCIAL
Il distanziamento sociale non ferma l’attività dell’Associazione Italiana Sommelier:
il vino si degusta su Facebook e Youtube con campioni e relatori professionisti
DEGUSTARE SUI SOCIAL. Le necessarie misure che hanno stabilito l’isolamento degli italiani non impediscono agli appassionati di vino di bere un bicchiere in casa propria, meglio ancora se a trattare di Bolgheri, Etna o Barolo ci sono i campioni e i relatori della più grande associazione di sommelier del mondo. Così, con tre video-degustazioni alla settimana, pubblicate sulla propria pagina Facebook, sul canale Youtube e sul sito ufficiale, l’Associazione Italiana Sommelier ha deciso di rimanere accanto ai propri soci, e di coinvolgere tutti i wine lovers della rete, raccontando le grandi denominazioni del Paese.
CAMPIONI E RELATORI. Protagonisti dei video i vincitori del concorso come ''Miglior Sommelier d’Italia'', e i relatori dell’Associazione, che si sono prontamente messi a disposizione dai propri schermi. Così, per fare qualche esempio, Nicola Bonera, già campione del 2010, tratterà di Franciacorta e Valtènesi; Valentino Tesi, campione in carica, le variegate zone del Chianti Classico; Eugenio Tropeano, presidente di AIS Basilicata, le sfumature dell’ Aglianico del Vulture. Assieme a loro, tanti altri sommelier professionisti, incluso il presidente nazionale Antonello Maietta, pronto a parlare di uno dei vini dolci più apprezzati del mondo: il ligure Sciacchetrà.
Antonello Maietta
LA DISTANZA NON CI DIVIDE. ''Abbiamo coniato un hashtag significativo per il nostro progetto: #ladistanzanoncidivide'' – ha dichiarato il presidente nazionale Maietta – ''perché la distanza non ci divide dal sodalizio con i nostri soci e con tutti gli amanti del vino. Per un periodo non potremo vederci nelle aule e agli eventi, ma la nostra attività di formazione non si ferma: ci vedremo comunque attraverso i canali della comunicazione AIS. I migliori sommelier d’Italia, i nostri docenti, sono felicissimi di poter condividere argomenti che stanno loro particolarmente a cuore e del quale sono profondamente a conoscenza''.
NON SOLO DEGUSTAZIONI. Le possibilità offerte dalla rete non si fermano alle degustazioni, e si estendono a quelle dell’ordinaria gestione associativa. Sull’apposita piattaforma didattica, AIS Educational, sono già a disposizione i questionari di autovalutazione relativi al primo e al secondo livello del corso, per tutti i soci desiderosi di ripassare e tenersi in allenamento in attesa di completare il proprio cammino per diventare sommelier. Intanto, adeguando le proprie procedure all'emergenza coronavirus, per la prima volta nella storia di AIS, i membri del Consiglio Nazionale hanno potuto riunirsi tramite videoconferenza, lavorando dallo schermo di casa propria per portare avanti i progetti in corso.
UfficioStampa Associazione Italiana Sommelier
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.aisitalia.it
LA SOMMELLERIE DIVENTA…DIGITALE ASPI INTRODUCE I NUOVI MODI DI FARE CULTURA DEL VINO E DELLE BEVANDE AL TEMPO DEL #IORESTOACASA
ASPI – Associazione Sommellerie Professionale Italiana non si ferma e, anzi, trova nuove strade, tutte digitali, per portare la cultura della sommellerie nelle case degli italiani, anche in questo periodo di emergenza. Già “digitalizzati” i corsi delle delegazioni di ASPI Campania e ASPI Milano, i giovani aspiranti Sommelier Junior seguono i professori online, mentre gli appassionati scoprono tutti i segreti dei territori del vino italiano direttamente dalla propria casa.
Dopo lo stop forzato per l’emergenza da Covid-19, da tutta la nazione giungono le storie di chi sta provando a superare le difficoltà con tutti i mezzi possibili. Anche il mondo della sommellerie ha risposto con un segnale positivo per la comunità: non fermarsi e anzi far fronte alla situazione in maniera attiva, ricorrendo a nuove forme di comunicazione e diffusione del sapere. ASPI – Associazione Sommellerie Professionale Italiana ha così reiventato il suo modo di comunicare, ricorrendo a modalità inedite ma altrettanto efficaci per proseguire nelle attività di formazione e portare la cultura delle bevande direttamente a casa degli italiani.
L’esempio è offerto dalle delegazioni locali di ASPI, prontamente attrezzatesi alla ricerca di metodi nuovi, a distanza, che potessero supplire al fermo imposto dalle disposizioni governative.
L’esigenza di portare a termine le attività già avviate e di non lasciare soli i propri corsisti ha spinto ASPI Campania a introdurre lezioni telematiche capaci di coinvolgere in tutto più di 70 persone. Tramite conference call su Skype, i partecipanti dei corsi di I e II livello possono seguire le presentazioni dei loro formatori e gli interventi di alcuni ospiti “speciali”: la prima lezione ha visto infatti la partecipazione di Giuseppe Vaccarini, Presidente ASPI e Miglior Sommelier del Mondo; la seconda quella di Gennaro Buono, Miglior Sommelier d’Italia 2012, e la terza quella di Konstantinos Stavroulakis, Miglior Sommelier d’Italia 2016; e nelle prossime ci saranno i sommelier ASPI Angelo Di Costanzo (F&B manager e Wine Specialist, eletto Sommelier Italiano dell’Anno per la Guida L’Espresso 2014) e Umberto Campioni, sommelier al Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento. Solo teoria in questa fase, ma con la voglia (e già il programma) di recuperare presto le lezioni pratiche di degustazione non appena superata l’emergenza.
Non si ferma neanche ASPI Milano, sempre al fianco dei suoi studenti e dei giovani professionisti del domani. La delegazione meneghina ha proposto due appuntamenti a settimana con le lezioni online, che stanno registrando una partecipazione attiva ed entusiasta da parte dei ragazzi. E di fronte agli inevitabili limiti della comunicazione digitale, la creatività dei formatori ha portato a sperimentare modalità tutte nuove anche per la degustazione a distanza: i corsisti sono stati invitati, quando vanno a fare la spesa, ad acquistare gli stessi vini, da poter poi assaggiare insieme durante la videoconferenza. Malgrado gli ostacoli di questa situazione, l’obiettivo è di proseguire al meglio delle possibilità per offrire contenuti formativi interessanti e utili nei giorni del #iorestoacasa.
Anche ASPI Romagna sfrutta il canale digitale realizzando videolezioni tematiche, mentre ASPI Marche tiene aggiornati i suoi corsisti di I e II livello tramite articoli e materiali di approfondimento sugli argomenti affrontati durante il percorso formativo.
Lo stesso spirito accompagna anche i giovani protagonisti del corso Sommelier Junior: le videolezioni sono già operative presso l’Istituto Carlo Porta di Milano e, nei prossimi giorni, saranno attivate anche presso il Collegio Ballerini (MB) e il Collegio Arcivescovile Castelli di Saronno (VA).
Ma l’efficacia della modalità a distanza non è un esperimento del tutto inedito per ASPI. Ne è un esempio il nuovo digital wine stoytelling di Wine Hoop – Storie da gustare, il servizio in abbonamento che permette ai winelovers di ricevere a casa ogni mese due etichette diverse, provenienti dalla stessa regione produttiva, selezionate dai sommelier ASPI, accompagnate ciascuna da tasting cards che guidano la degustazione e da un video che racconta le storie dei produttori, delle loro creazioni e della loro terra, per un’immersione (digitale) nel vino italiano, direttamente da casa.
ASPI - Associazione Sommellerie Professionale Italiana. Si propone come punto di riferimento per la Sommellerie professionale, con l'obiettivo di offrire opportunità di crescita ed affermazione ai Sommelier. Dal 2007, anno della sua nascita, il solo membro per l'Italia dell'Association de la Sommellerie Internationale, ASI. I principali obiettivi di ASPI sono la formazione, a livello professionale, e la diffusione della cultura sul mondo del cibo e delle bevande. ASPI è presente, sul territorio nazionale, con corsi ed attività.
Alessandra Perrucchini. Cell. 340 4212323
9 APRILE NEL MONDO: L’International Gin Tonic day
Il 9 aprile è l’International Gin Tonic day: con i consigli de L’Archivio Storico di Napoli si celebra la ricetta perfetta anche a casa
Giovedì 9 aprile in tutto il mondo si sarebbe celebrato uno dei cocktail più amati e apprezzati di sempre: il Gin Tonic. L’emergenza Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini e se i drink momentaneamente non si bevono al bar, si può imparare a realizzarli tra le mura di casa, per concedersi un momento di leggerezza e di svago. Salvatore D’Anna, bar manager di Archivio Storico, primo speakeasy della città di Napoli, racconta che da loro il Gin tonic è uno dei drink più venduti e dà consigli e suggerimenti per prepararsi un G&T anche a casa. “Spesso i gin si legano a territori precisi – racconta Salvatore D’Anna - oppure la fantasia dei distillatori riesce a trovare combinazioni molto interessanti. In ogni caso questo distillato è un capolavoro alchemico, è il distillato più cangiante, quello che può essere manipolato e scolpito dalla creatività di chi lo fa.”
Tra i numerosi gin presenti sul mercato sono solo 45 quelli che sopravvivono a un’attenta opera di selezione e ricerca ed entrano a far parte della preziosa lista dei gin del locale, mentre le acque toniche selezionate sono tutte aromatizzate al chinino naturale, estratto dalla corteccia dell’albero di Cinchona sudamericano e storicamente utilizzato con soda e zucchero come bevanda medicinale contro la malaria. Apparentemente semplice – la ricetta prevede due soli ingredienti, acqua tonica e gin a cui si aggiunge il ghiaccio – questo drink deve tutto alla combinazione degli elementi. Nel distillato che deriva da cereali, perlopiù orzo e frumento, la differenza la fanno i botanicals cioè l’insieme di erbe, di spezie, di piante e radici che ne determinano gli aromi.
I consigli di Salvatore D’Anna per realizzare un buon Gin Tonic a casa:
La ricetta del Gin Tonic risiede nel nome, l’unica cosa che conta veramente è quindi la preparazione. Un drink dal sapore deciso, rinfrescante, che non ammette compromessi e che deve restare semplice. Come prima cosa, considerata la semplicità, è fondamentale il lato esperienziale: chi lo prepara deve essere un host impeccabile. La dose ottimale prevede 50 ml di gin e tonica a piacere. Il limone che decora il bicchiere deve avere un taglio netto, non deve essere sfilacciato a causa di un coltello poco adatto, ma soprattutto deve essere fresco, insomma se si chiama “decorazione” deve essere bella a vedersi! La tonica deve essere fredda e in nessun caso deve essere sfiatata. Il ghiaccio: non importa che siano cubetti grandi o piccoli ( io ad esempio uso cubi di ghiaccio cristallino perché belli da vedere e si sciolgono meno velocemente) l’importante è che i cubetti non abbiano quella patina di acqua attorno che diluirebbe troppo il drink. Per un buon Gin Tonic preferisco sempre prendere i cubi direttamente dal freezer. In conclusione, sono per il perfect serve del Gin Tonic: bicchiere da collins alto e non troppo largo, colmo di ghiaccio, una bella rondella di limone, la bottiglietta di tonica appena stappata al lato e rigorosamente senza cannuccia perché ogni cannuccia risparmiata è una tartaruga di mare salvata! Mai come in questi giorni è importante riflettere su quanto sia importante salvare noi stessi e il nostro pianeta. Ultima nota: ricordate che mescolare esageratamente un drink con la cannuccia o con lo stirrer, specialmente nel caso del G&T non fa altro che rovinare il drink, sfuma tutta l’effervescenza e lo si rende piatto e troppo medicinale al sapore.
Daniele Cappelli Bigazzi
PREMIO POESIA CANTINA VALPANTENA: PROROGATO IL TERMINE DEL BANDO
Sarà possibile mandare i componimenti fino al 20 giugno 2020
Cantina Valpantena proroga di due mesi il termine entro il quale poter mandare i componimenti per partecipare alla sesta edizione del Premio Poesia Cantina Valpantena. Visto il perdurare dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19, il bando resterà aperto non più fino al 20 aprile 2020 ma fino al 20 giugno 2020. Il Premio Poesia, ideato e organizzato dalla Cooperativa di Quinto di Valpantena, è dedicato quest'anno alla celebrazione dei 700 anni della morte di Dante Alighieri. I componimenti dovranno infatti ispirarsi ai versi 77-78 del canto XXV del Purgatorio. È possibile partecipare inviando all'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. una sola poesia, inedita e mai premiata in altri concorsi, che non superi i 15 versi. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Per maggiori informazioni consultare il bando completo nel sito: www.cantinavalpantena.it
Cantina Valpantena
Cantina Valpantena Verona è nata nel 1958 e si è consolidata in breve tempo attirando a sé quasi interamente la produzione del territorio che si estende tra la Valpantena e la Val Squaranto. Oggi conta 250 aziende agricole associate e copre un’estensione di 750 ettari di vigneto. A queste, dal 2003, si sono aggiunte circa 60 aziende esclusivamente olearie con 150 ettari di oliveto, grazie alla fusione con l’Oleificio delle Colline Veronesi che ha dato origine ad un importante polo oleovinicolo con un numero complessivo di 320 aziende associate. La produzione annua supera le 9.500.000 bottiglie per un fatturato che nel 2019 è stato di 47 milioni di euro.
Davide Cocco
TEDESCHI: NUOVE TECNICHE IN VIGNA PER GESTIRE iL CAMBIAMENTO CLIMATICO
TEDESCHI SPERIMENTA NUOVE TECNICHE COLTURALI IN VIGNA PER GESTIRE NEL MIGLIORE DEI MODI LE CONSEGUENZE DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Salgono le temperature e i fenomeni atmosferici sono sempre più intensi. Per Tedeschi ricerca e sperimentazione sono strumenti fondamentali per garantire una produzione di qualità
Resistere al caldo, sapersi difendere dalle scottature, maturare il più tardi possibile. Sono solo alcuni dei cambiamenti che l'andamento climatico impone alle uve della Valpolicella e non solo.
“Sostenere la ricerca in ambito vitivinicolo è un dovere nei confronti di chi apprezza il nostro vino e significa anche fare del bene al nostro territorio. Quando poi sono i cambiamenti climatici a far suonare il campanello d'allarme, è doveroso proteggere il territorio ed il suo patrimonio” spiega Riccardo Tedeschi alla guida dell'azienda di famiglia con le sorelle Antonietta e Sabrina. “I cambiamenti climatici sono evidenti. Oggi non possiamo evitare di confrontarci con le sfide che arrivano dal surriscaldamento e da fenomeni atmosferici sempre più intensi e proprio per questo preoccupanti”. Da sempre la famiglia Tedeschi ha ritenuto che investire risorse nello studio e nella ricerca fosse un dovere morale.
“Abbiamo iniziato a notare alcune criticità: tra queste la maturazione delle uve che tende a essere anticipata con il conseguente aumento del tenore alcolico dei vini a causa di un eccessivo accumulo di zuccheri; osserviamo talvolta anche un disallineamento fra la maturazione tecnologica dell'uva e quella fenolica e aromatica”, continua Riccardo Tedeschi. L’azienda ha presto compreso che era urgente prendere provvedimenti e imparare a utilizzare tecniche colturali nuove, capaci di mitigare l'impatto del riscaldamento. Lo studio si è svolto sul campo: è stata scelta un'area nella quale alcuni filari sono stati condotti tradizionalmente, mentre altri sono stati trattati con l’obiettivo di ritardare il più possibile la maturazione delle uve tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre. Spiega ancora Tedeschi: “La maturazione con temperature più fresche porta diversi vantaggi: maggior complessità e intensità aromatica delle uve e miglior colore del vino, oltre alla caratterizzazione e alla differenziazione del territorio di appartenenza delle uve, ovvero del cru”.
L’azienda vitivinicola, grazie anche al prezioso contributo del Prof. Giovanni Battista Tornielli dell’Università di Verona, si sta cimentando quindi in sperimentazioni applicate al lavoro in vigna: si riduce l’apparato fogliare attraverso cimature e defogliazioni in periodi differenti e nella parte mediano-apicale della chioma – al di sopra della zona fruttifera – per ritardare il più possibile la maturazione; si effettuano potature tardive e addirittura doppie che ritardano di fatto l’avvio della vegetazione della pianta; si eseguono trattamenti naturali, ad esempio con alcuni regolatori di crescita vegetali, sempre con l’obiettivo di posticipare il tempo di maturazione.
“Siamo in fase sperimentale”, conclude Tedeschi. “La nostra azienda è impegnata a portare avanti le ricerche e i risultati effettivi potranno essere valutati naturalmente solo tra alcuni anni”.
Tedeschi è particolarmente sensibile alle tematiche ambientali ed è una delle prime aziende in Veneto ad aver ottenuto la certificazione Equalitas, un importante riconoscimento di sostenibilità dedicato alla filiera del vino e basato sui tre pilastri sociale, ambientale ed economico. Inoltre, dal 2017, in collaborazione con il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona e con il Professor Maurizio Ugliano, Tedeschi sostiene un importante studio dei caratteri aromatici delle uve e dei vini da singoli vigneti e sui principali fattori coinvolti nella loro espressione, con un focus particolare sull’Amarone.
Lucia Boarini, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., +39 349 4332333