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Il Mercatale in Piazza de Ferrari
GRANDI EVENTI
Il Mercatale in Piazza de Ferrari
Dal 15.12.2018 10:00 al 24.12.2018 22:00
Piazza De Ferrari
Arriva a Genova, in Piazza De Ferrari, l'ormai tradizionale "Mercatale".
Da sabato 15 a lunedì 24 dicembre, intorno alla fontana simbolo del centro città, in un'atmosfera di luci e decorazioni scintillanti, si svilupperà una grande fiera natalizia, aperta tutti i giorni, in cui sarà possibile assaporare la magia delle feste con i prodotti alimentari della tradizione ligure e artigianato di qualità.
Un percorso di gusti e profumi, allestito nel cuore di Genova con le caratteristiche casette di legno che rievocano un vero e proprio villaggio di Babbo Natale, per riscoprire le sue antiche e ricche ricette, con musiche, presepi, oggetti fatti a mano ed eventi, una fiera dell'eccellenza ligure per turisti e cittadini, in cui sarà possibile fare shopping e passare del tempo con famiglia ed amici in preparazione delle feste.
UN BRINDISI AL 2020 NELLA CAMPAGNA PIU’ BELLA DEL MONDO
Esclusive degustazioni in cantina e l’emozione di poter diventare enologo per un giorno
Il Capodanno più glamour è all’insegna del Brunello di Montalcino alla Fattoria del Colle di Trequanda
Degustazioni di Brunello, lezioni di cucina tipica senese e la possibilità, unica, di provare a diventare enologo per un giorno. E’ la ricetta che la Fattoria del Colle di Trequanda di Donatella Cinelli Colombini mette in campo per un Capodanno originale, all’insegna del buon vino e della tradizione.
E’ qui che i winelovers più esigenti potranno attendere – calice in mano – il passaggio all’anno nuovo: subito dopo la mezzanotte infatti, i presenti al cenone avranno l’opportunità di assaggiare per primi il “nuovo” Brunello. Ed è sempre qui, in questo complesso cinquecentesco in cui ha soggiornato oltre due secoli fa anche il Granduca Leopoldo, che si potranno immergere nell’inedita esperienza di diventare “enologo per un giorno”, cimentandosi nella difficile arte del tagliare vini di diversi vitigni per creare un proprio vino Super Tuscan. Ispirati solo dalla propria sensibilità e creatività, gli aspiranti enologi potranno poi dare un nome e scegliere una immagine rappresentativa da apporre sulla bottiglia, da portare a casa come ricordo della memorabile esperienza.
E’ invece al Casato Prime Donne di Montalcino, l’altra cantina storica di proprietà di Donatella Cinelli Colombini, che si potrà degustare, con una verticale, il miglior Brunello: 4 assaggi per capire come nasce e si evolve questo grande vino rosso dalla straordinaria longevità, dal barrel tasting al passaggio in bottiglia fino a quando diventa Riserva. A fare da cornice a questa esperienza sensoriale, la bottaia e la tinaia in cui si trovano pitture che narrano la storia di Montalcino e l’installazione artistica di Roberto Turchi: immagini reali ed artistiche proiettate sui fusti tronco conici di vino in cemento nudo a cappello aperto. La medesima cantina del Casato Prime Donne è anche il contesto in cui si svolgono le originali degustazioni enomusicali di quattro vini, accompagnati dall’ascolto di brani selezionati dal musicista sommelier Igor Vazzaz.
Tornando alla Fattoria del Colle, le degustazioni continuano, perché un altro tasting itinerante di tre vini è previsto durante la visita guidata della Fattoria del Colle, che attraversa le sale storiche della villa, la Cappella di San Clemente e la cantina in cui nascono il Chianti Superiore e l’Orcia DOC Cenerentola, altre eccellenze enologiche che caratterizzano la produzione di Donatella Cinelli Colombini. Oltre al vino, anche l’olio: al termine della suddetta visita guidata infatti, un calice di spumante toscano Brut ed un assaggio dell’olio nuovo, raccolta 2019, attende i partecipanti nella cantina storica. E, un ultimo assaggio, è previsto nel fienile della Fattoria, a base di Leone Rosso Orcia DOC come accompagnamento ad una degustazione di otto formaggi.
Per gli amanti della tradizione, alla Fattoria del Colle si può anche imparare a preparare i pinci, la pasta fresca tipica senese, ma anche il panforte e ricciarelli, i dolci natalizi senesi per antonomasia. E magari approfittarne per sfidarsi nel gioco del panforte, antica tradizione locale, e vincerlo.
Per coloro che oltre ad essere winelovers amano il relax e le sessioni di wellness, c’è anche l’opportunità di farsi coccolare nel centro benessere affacciato sulle Crete Senesi, dove l’esperienza rigenerante comprende oltre a sauna, docce emozionali, hammam e vasche idromassaggio, anche esclusivi massaggi – tra cui quello con l’olio di vinaccioli – ed il bagno in una vasca in legno di ginepro per la vinoterapia di coppia.
Fattoria del Colle, Trequanda SI 0577 662108 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Marzia Morganti 335-6130800 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PREMIO LA REGOLA
La Regola della letteratura: un premio per la scrittura creativa
Nasce un premio per la scrittura creativa. Lo ha indetto l’azienda toscana La Regola, storica realtà produttiva della Val di Cecina a cavallo tra il Mare Tirreno, Volterra e Bolgheri.
Il 23 aprile 2020, infatti, in occasione della giornata internazionale del libro, patrocinata dall’Unesco, l’azienda assegnerà il premio “La Regola della letteratura”, in collaborazione con la Scuola di scrittura creativa Genius e la Golden Book Hotel Association.
Il 23 aprile è una data importante e simbolica, perché in epoca etrusca proprio in questo giorno si celebrava Vinalia, la festa in onore della vendemmia dell’anno appena trascorso. Durante questo giorno il vino era l’assoluto protagonista. Gli etruschi trasmisero la cultura della vite e del vino ai romani e ne consentirono la diffusione anche oltralpe, fino alla Gallia meridionale.
Il vino, l’arte e la cultura rappresentano la storia e l‘anima di un territorio. Il vino esprime i pensieri più profondi della terra, l’arte svela l’uomo, fondendo il tempo e lo spazio dando vita alle immagini della nostra mente e la cultura è lo strumento per comprendere.
I fratelli Nuti, proprietari dell’azienda la Regola da tre generazioni, sentono la responsabilità di tenere vive e tramandare le tradizioni e l’essenza di questo territorio, che conoscono profondamente, non solo facendo vino in armonia e nel rispetto della natura, dimostrando la grande vocazione di questa zona alla produzione di vini naturali, ma anche coltivando l’interesse per la cultura e l’arte come strumento per far conoscere e comprendere un territorio.
Vorrebbero che la loro azienda fosse una sorta di ambasciata territoriale, un luogo di incontro, di scambio culturale, sociale e soprattutto sempre aperto, per coinvolgere e dimostrare che l’uomo e la natura possono e devono interagire con rispetto e creatività. Per realizzare questo progetto si dedicano con entusiasmo e impegno.
“La Regola della letteratura” è un concorso letterario per racconti inediti, patrocinato allo scopo di favorire autori emergenti, dando loro la possibilità di avere la visibilità che meritano. Non ci sono vincoli, si può scegliere qualsiasi tema e genere, a patto che si tratti di racconti di narrativa in lingua italiana.
I premi
1° classificato: premio in denaro di € 500,00 offerti dal Podere La Regola, targa celebrativa, bottiglia Magnum 3L La Regola, laboratorio di scrittura creativa offerto dalla Scuola Genius.
2° classificato: targa celebrativa, bottiglia Magnum 1,5L La Regola, soggiorno offerto da Golden Book Hotel Association e laboratorio di scrittura creativa offerto dalla Scuola Genius.
3° classificato: targa celebrativa, bottiglia 0,75 La Regola 3 bicchieri Gambero rosso, laboratorio di scrittura creativa offerto dalla Scuola Genius.
I risultati verranno pubblicati sul sito dell’associazione Story Genius: www.storygenius.it. Gli autori vincitori saranno comunque avvisati personalmente, in tempo per partecipare all’evento di premiazione che si terrà sabato 20 giugno 2020 presso la Cantina La Regola (Altagrada, SR68 – Riparbella, provincia di Pisa, 56046).
Le giurie
Tra tutti i racconti pervenuti entro la mezzanotte del 23 aprile 2020, la Giuria costituita dagli scrittori docenti della Scuola Genius selezionerà un gruppo di 10 finalisti che verranno affidati alla Giuria degli autori, composta da scrittori e personaggi di chiara fama nell’ambito della creatività e della cultura, che decreteranno il podio dei tre vincitori. Nel caso le giurie non considerassero abbastanza meritevoli i testi giunti alla Scuola Genius, i premi potranno essere non assegnati.
Il concorso
Al premio possono partecipare autori italiani e stranieri, senza alcun limite di età, purché presentino un racconto scritto in lingua italiana, della lunghezza massima di 10 mila caratteri spazi inclusi. Il testo dovrà essere inviato entro la mezzanotte del 23 aprile 2020 all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Alla mail di partecipazione dovrà essere acclusa la ricevuta di pagamento della cifra di € 25,00 come iscrizione al Premio La Regola della Letteratura sul conto corrente del Podere La Regola, IBAN: IT93Y0637071140000010001320 con causale: iscrizione premio.
Modalità di partecipazione.
I racconti inviati al concorso dovranno essere opere inedite, in prosa e in lingua italiana, non coperti da diritto d’autore e i cui autori accettino di veder pubblicati nel sito del Podere La Regola o in un volume di possibile prossima pubblicazione, senza aver nulla a pretendere come diritto d’autore per quest’unica pubblicazione. I diritti dei racconti restano per ogni altro caso di proprietà dei singoli autori.
Ogni autore non potrà inviare più di un racconto.
Per i minori, è richiesta l’autorizzazione dei genitori in carta semplice da allegare firmata alla mail di partecipazione. La partecipazione al concorso implica la piena accettazione del presente bando.
COMUNICAZIONE E PR
Riccardo Gabriele
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P.ph. 338 731 763 7
TERRE DEL MOSCATELLO, INAUGURATA LA SEDE NEL CENTRO STORICO DI TAGGIA
Nell'ambito della Misura 16.04 del P.S.R. Liguria 2014/2020
Altro importante passo, ieri, per la Rete d'Imprese agricole "Terre del Moscatello", con l'inaugurazione della sede, che fungerà da punto vendita e da luogo ove verranno ospitate le degustazioni e le visite guidate. Sito nel centro storico di Taggia, dove un tempo c'era l'Osteria Germinal, l'Enoturismo Terre del Moscatello sarà il fulcro delle attività della Rete, la quale benefica di un finanziamento della Regione Liguria e della Unione Europea, nell'ambito della Misura 16.04 del P.S.R. Liguria 2014/2020. All'inaugurazione erano presenti il vice Sindaco di Taggia Chiara Cerri, che ha tagliato il nastro, e l'Assessore al Turismo della Regione Liguria Gianni Berrino, i quali hanno apprezzato l'iniziativa e i potenziali risvolti, sia per le produzione agricole che per il mercato turistico. Il Presidente della Rete Marco Risso e Eros Mammoliti, socio e studioso dei vitigni antichi hanno brevemente illustrato la vocazione della Rete di Imprese. Presente tra gli altri il Prof. Alessandro Carassale, che con il libro "l'Ambrosia degli Dei" (Atene Edizioni, 2002) ha suscitato l'interesse al recupero da parte dei vignaioli e che ha fornito le fonti storiche su cui è stata basata la ricostruzione dell'epopea del vitigno.
Nelle prossime settimane, dopo un comprensibile periodo di rodaggio, verranno presentate le iniziative enoturistiche che la Rete d'Imprese metterà in essere per la promozione del Moscatello di Taggia e dei prodotti delle aziende agricole.
Rete d’Imprese
La Rete d’Imprese agricole Terre del Moscatello è una aggregazione di aziende del ponente ligure.
È nata con lo scopo di promuovere la vendita dei frutti delle aziende agricole, sia il Moscatello, che gli altri vini, che gli altri prodotti.
Vi aderiscono oggi 10 produttori:
Tenutemf Srls Agricola – Imperia
Calvini Luca – Sanremo
Giannascoli Anna Maria - Bussana di Sanremo
Rovebella - Fratelli Ribul Ssa Santo Stefano al Mare
Podere Donzella di Donzella Elena – Castellaro
Lagazio Valentina – Terzorio
Da Parodi Ssa – Castellaro
Ssa Mammoliti – Ceriana
Ferrari Giacomo – Terzorio
Zunino Antonio - Taggia
Tutti gli aderenti alla Rete d’Imprese agricole Terre del Moscatello sono prima di tutto iscritti alla Associazione dei Produttori del Moscatello (www.moscatelloditaggia.it), la quale si è data l’obiettivo di garantire la qualità con un rigido disciplinare di produzione ed accurati controlli.
Riviera ligure di ponente DOC Moscatello di Taggia
Il Moscatello di Taggia è un vitigno aromatico a bacca bianca coltivato nella Riviera Ligure di Ponente. È un “Moscato bianco”, ha il grappolo a forma tronco conica e gli acini tondi di colore giallo dorato, che presentano una caratteristica “piga” all’estremità.
Da questo vitigno si ottengono oggi tre vini Riviera ligure di ponente DOC, sottozona Taggia: Secco, Vendemmia tardiva e Passito.
Riviera ligure di ponente DOC Moscatello di Taggia Secco
Colore giallo paglierino lieve e luminoso. Al naso presenta un buon ventaglio aromatico, con l’aggiunta di profumi di agrumi, mandarino in particolare, frutta a polpa bianca (pera). In bocca fresco, intenso e sapido con un finale gradevolmente ammandorlato. Ottimo come aperitivo, trova particolare abbinamento anche con prodotti a base di pesce conservato sotto sale, come salatini con acciuga, pasta alla bottarga, sardenaira con acciughe.
Riviera ligure di ponente DOC Moscatello di Taggia Vendemmia tardiva
Colore giallo paglierino intenso e vivo, profumi aromatici e fruttati, frutta sotto spirito e scorza di agrumi candita, floreale con qualche leggera speziatura. Pieno ed equilibrato con un finale lungo e piacevole. Abbinabile con formaggi stagionati e dolci con poco zucchero.
Riviera ligure di ponente DOC Moscatello di Taggia Passito
Colore dorato intenso con leggeri riflessi ambrati, ampio ventaglio aromatico con fiori appassiti, frutta disidratata, scorze di agrumi candite, frutta secca, spezie. In bocca sontuoso ed equilibrato, con un residuo zuccherino che non diventa mai stucchevole. Abbinabile con formaggi erborinati e dolci strutturati (ad esempio Pandolce genovese e Stroscia di Pietrabruna).
Storia
Del Moscatello di Taggia si ha notizia per la prima volta nel 1416, ma già nei decenni precedenti, negli Statuti comunali di Taggia, veniva dato grande spazio alla tutela dell’uva in maturazione e nel periodo della vendemmia. Non esistono sino ad ora riferimenti diretti al Moscatello di Taggia per i periodi precedenti, tuttavia in alcuni documenti del 1259 si parla di grandi vigneti a Bussana e ad Arma, tra cui la cosiddetta “vigna dei monaci”. Addirittura, esiste un documento del 979, nel quale il vescovo di Genova Teodolfo concede ad alcune famiglie la possibilità di mettere a coltura le terre da tempo abbandonate tra Sanremo e Taggia, prescrivendo l’impianto della vite.
Dal Cinquecento in avanti, la fiorente trattatistica enologica sottolinea sempre l’importanza di questo vino ligure, ottenuto da omonimo vitigno aromatico, nel panorama vinicolo nazionale, in cui si distingue per l’indubbia qualità e la rinomanza raggiunta grazie al felice inserimento sui mercati di Roma e del nord Europa, dove risulta uno dei più costosi e importati.
Nel 1445, ad esempio, Simone Grillo, mercante genovese, carica a Taggia 131 botti di vino da trasportare verso i porti dell’Inghilterra e delle Fiandre. A Roma giungono 25 botti di Moscatello: le fonti doganali comprovano che tale nettare aveva un valore spesso anche superiore a quello dei vini più costosi e pregiati del Quattrocento.
Oppure, nel 1559, il Moscatello di Taggia viene celebrato tra i migliori vini d’Italia da Sante Lancerio, “bottigliere” di Papa Paolo III: Il Moscato o Moscatello “viene all’alma Roma da più provincie, e per mare e per terra, ma il meglio è quello che viene dalla Riviera di Genova da una villa nomata Taglia, e quelli non hanno del cotto come quelli di Sicilia e di Montefiascone. A volere conoscere la loro perfetta bontà, bisogna non sia di colore acceso, ma di colore dorato, non fumoso e troppo dolce, ma amabile, et abbia del cotognino e non sia agrestino”.
Ma nel gennaio del 1709 il gelo distrugge le colture. Contestualmente, la notevole e continua richiesta di olio proveniente dalla manifatture del sapone di Marsiglia stimola i contadini a tagliare le viti e a diffondere maggiormente l’olivo.
Intorno al 1820-1830, Giorgio Gallesio, noto naturalista di Finale, nella sua Pomona Italiana scrive che ormai i “Moscati sono caduti tutti”, compreso quello di Taggia, e non “ardiscono più comparire nelle mense di lusso, ove si preferiscono i Madera, i Heres, i Ximenes”.
Dal 1889 al 1891 l’epidemia di fillossera distrugge gli ultimi vigneti taggesi e riduce notevolmente quelli di Bussana; la piaga determina la pressoché definitiva scomparsa del vitigno moscatello dai filari.
Agli inizi del nuovo millennio comincia l’attività di recupero, da un’idea della Comunità Montana Argentina-Armea. Successivamente, un gruppo di produttori appassionati stimolati dal libro l'Ambrosia degli Dei del Prof. Alessandro Carassale, è andato in cerca delle piante superstiti sul territorio, le ha studiate per oltre un decennio coinvolgendo importanti istituzioni scientifiche come l'Università di Torino ed il CNR di Grugliasco, al fine di moltiplicare la varietà originale. Le nuove piante ottenute dalla ricerca sono state messe a dimora dai produttori associati per riprendere la produzione del celebre nettare.
Enoturismo
L'attività della Rete di Imprese agricole “Terre del Moscatello” avrà come centro principale la sede di via Cardinal Gastaldi 15B a Taggia (IM), nell'ex Germinal, in pieno centro storico. Qui verranno proposti, su appuntamento e per piccoli gruppi, assaggi, vendita diretta, degustazioni dei prodotti delle Aziende agricole e verranno organizzati eventi promozionali indirizzati a target specifici, con l'obiettivo di posizionare il Moscatello di Taggia su livelli di eccellenza: Ristoratori, Operatori del settore turistico, Giornalisti, Appassionati (vino, gastronomia, tradizioni), Enti pubblici. Le aziende agricole sono impegnate nella creazione del piano di comunicazione e disseminazione, che verrà presentato nelle prossime settimane.
Rete d'Imprese agricole Terre del Moscatello
Via Cardinal Gastaldi, 15B
18018 Taggia IM
+39 375 6160727
+39 0184 054200
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Per ulteriori informazioni stampa:
FEDERICO CRESPI & ASSOCIATI
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IL 2020 SARA' L'ANNO DEL PEPERONE
Grazie al Peperonario di Fata Zucchina, il calendario agri-didattico curato da Renata Cantamessa con la partecipazione speciale di Tinto. Un almanacco del benessere quotidiano che rende i bambini “ambasciatori” internazionali di educazione alimentare, amicizia senza confini e buona musica
Se lanciassimo un indovinello chiedendo quale prodotto accomuna non solo tutte le cucine regionali italiane, ma anche buona parte di quelle mondiali, la risposta potrebbe essere una sola: il peperone. Da questa intuizione nasce il Peperonario 2020, il calendario agri-didattico ideato dalla giornalista e divulgatrice agroalimentare Renata Cantamessa (in arte Fata Zucchina) per il Consorzio del Peperone di Carmagnola che, proprio quest’anno - caso unico in Italia - ha festeggiato i settant’anni della sua storica Fiera.
Si compone come una serie di dodici cartoline “gastronomiche” spedite da altrettanti Paesi del mondo. Gli autori sono dodici bambini immaginari, simbolo di una cultura dell’amicizia e dell’integrazione coltivata a tavola e dell’internazionalizzazione del made in Italy nell’agricoltura di territorio e di qualità. Ogni cartolina racconta un piatto tradizionale rivisitato in chiave anti-spreco e con l’inserimento del peperone come comune denominatore tra tutte le specialità. A completamento, c’è un box con la presentazione della ricetta insieme alle indicazioni utili per il servizio e l’impiattamento baby-friendly secondo la festività o un avvenimento importante evidenziato nel mese (es. Carnevale, Pasqua, festa della mamma o del papà, Giornata internazionale dei diritti dei bambini, vacanze, scuola…).
La vera novità è però nell’attenzione all’aspetto nutrizionale: per ogni mese, infatti, accanto a una ricetta viene messo in luce un tema inerente la salute (dalla giusta idratazione all’importanza della prima colazione, fino ai colori del benessere o alle proteine vegetali e animali) a sua volta declinato - mese per mese – nell'argomento introduttivo della cartolina, per poi passare all’infografica divulgativa delle “cinque W nutrizionali” a misura di bambino, con consigli utili per il benessere quotidiano di grandi e piccini sia a tavola che fuori. L’obiettivo è chiaro: arrivare a dicembre 2020 con la sfida del benessere e dell’amicizia accettata, gustata e vinta.
Il Peperonario è un vademecum prezioso per la salute di grandi e piccini, che può contare sulla collaborazione scientifica del SIAN - il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’ASL TO5. Realizzato con il sostegno del Programma Benessere Salutissima del Gruppo Banca di Asti e di AFAB-Fondo Assistenza e Benessere, è arricchito da un “condimento” musicale grazie alle citazioni di Nicola Prudente (in arte Tinto) che - per ogni mese - estrae dal suo celebre “Frigo” una canzone a tema da scoprire e riscoprire.
Il Peperonario è in distribuzione nelle scuole, nei luoghi pubblici e nei punti vendita di Carmagnola, oltre a tutta la rete delle Asl di Torino e provincia, e tramite gli sportelli di Banca di Asti/Biverbanca di Piemonte, Liguria e Lombardia.
Per scaricare il Peperonario 2020
CHI E' RENATA CANTAMESSA/ FATA ZUCCHINA
Fata Zucchina è la prima “fata agricola” italiana, ideata e impersonata da Renata Cantamessa, giornalista di carta stampata e web, autrice, conduttrice radio-televisiva e divulgatrice agroalimentare che, nel suo percorso professionale, si è concentrata sui temi strategici dell’agroalimentare, della territorialità, del benessere, della prevenzione e della sostenibilità. Oltre che col mondo della cooperazione e dell’agricoltura, Renata collabora come project-manager con la rete delle Asl territoriali italiane, l’Università degli Studi di Torino, l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte e con la GDO-Grande Distribuzione Organizzata italiana. E' anche autrice del volume Il Mistero del Grandalbero-Ricette favolate di Fata Zucchina, il bi-libro collegato a un'operazione di solidarietà verso l'Ospedale infantile Regina Margherita di Torino con La Collina degli Elfi Onlus, l’Ospedale Gaslini di Genova e la Fondazione De Marchi Onlus di Milano.
Il personaggio di Fata Zucchina - che la scorsa stagione ha debuttato su Rete4 con una rubrica all’interno del programma Parola di Pollice Verde, oggi Sempreverde - si rivolge per antonomasia al settore primario, come snodo centrale di una “nuova economia” a misura di persona, famiglia e bambini.
Silvia Benzi