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PASTIFICIO VENETO
CHIUDE PASTIFICIO VENETO
Tutti i dipendenti sono stati incorporati
nella cooperativa NOIGROUP
Il 31 dicembre 2019 ha chiuso Pastificio Veneto, realtà nata da NOIGROUP gruppo cooperativo paritetico di nuova concezione, che realizzando pasta di vari formati basati sulla genuinità, ha creato negli anni opportunità di inserimento lavorativo mirate alle persone “svantaggiate”, con un’attenzione particolare alle donne, cuore dei nuclei famigliari.
La chiusura giunge per questioni dimensionali e di mercato e non dipende dalla gestione della Cooperativa NOIGROUP che, anzi, con uno sforzo notevole, ha inglobato tutti i dipendenti del Pastificio, al 50% figure svantaggiate.“Ringraziamo tutti i clienti che hanno creduto in noi, i fornitori e i collaboratori – afferma Fabio Panizzon, presidente NOIGROUP – È stata un’esperienza più che positiva sotto il profilo umano e della qualità del prodotto”.
Pastificio Veneto ha realizzato infatti un percorso complesso, per trovare sempre ingredienti di primissima scelta, con un occhio di riguardo alle nuove necessità alimentari e, non da ultimo, alla sostenibilità sociale, scopo primario che ha ispirato ogni sua azione. Ora quest’ultima prosegue nelle attività della Cooperativa NOIGROUP.
NOIGROUP – Soc. Coop Soc. a R.L. ONLUS
Via del Credito, 5 - 31033 Castelfranco Veneto (TV)
Tel/Fax 0423.723432
www.noigroup.it
Ufficio Stampa NOIGROUP:
Carry On
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FIPE: “TURISMO E RISTORAZIONE CI HANNO SALVATI DALLA DEFLAZIONE”
DATI ISTAT, FIPE: “TURISMO E RISTORAZIONE CI HANNO SALVATI DALLA DEFLAZIONE”
Roma, 7 gennaio 2020 - “Senza il contributo dei servizi l’economia italiana sarebbe al limite della deflazione”. Così l’ufficio studi di Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, commenta i dati diffusi oggi dall’Istat sulla dinamica dei prezzi nel corso del 2019.
“In un quadro di grande incertezza – prosegue la nota - un importante impulso ai consumi delle famiglie viene proprio dalle componenti del turismo, in particolare dalla ristorazione. Questo si riflette in modo positivo anche sulla dinamica dei prezzi perché è noto che un po' di inflazione fa bene all’economia oltre che ai conti pubblici. Nel 2019 la variazione dei prezzi nel settore della ristorazione si dovrebbe chiudere attorno al +1,4%”.
Ufficio Stampa FIPE
Andrea Pascale, 393 938138965, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
IL BIRRIFICIO GRITZ
PRIMO E SECONDO CLASSIFICATO AL PREMIO“BEST ITALIAN BEER 2019”
La Weiss della Barbara e la Birra di Natale del Birrificio Gritz sono le migliori birre artigianali Gluten Free del 2019
Con la chiusura del 2019, arriva un importante riconoscimento per il Birrificio Gritz di Claudio Gritti: si aggiudica, infatti, il primo e secondo posto del Premio “Best Italian Beer 2019” per la sezione Birre senza Glutine.
Il premio è organizzato da Federbirra – Federazione Italiana Birra Artigianale, è patrocinato dal Ministero dell’Agricoltura ed è rivolto a tutti i produttori di Birra Artigianale Italiana e ai produttori non industriali. Nato con l’obiettivo di selezionare le migliori produzioni italiane per categoria, si serve di criteri di selezione rimessi ad una giuria popolare di appassionati. Molte le categorie per cui concorrere, dalla Berliner Weisse alla Belgian White, dalla German Pilsner alla Oktoberfest ed anche quella delle Birre senza Glutine. Tre i posti a disposizione dei birrifici in corsa: il luppolo d’oro (primo classificato), il luppolo d’argento (secondo classificato) e il luppolo di bronzo (terzo classificato).
Il primo posto nella categoria Birre senza glutine, La Weiss della Barbara di Gritz Brewing Company: si tratta di una Weiss Bier (5,5% vol.) dal sapore delicato, che ricorda la banana, e dalla piacevole acidità. I suoi sentori fruttati e le note di chiodi di garofano conquistano assaggio dopo assaggio. Una birra ad alta fermentazione, delicatamente fruttata al naso e dal colore giallo paglierino, si distingue per la caratteristica torbidità e per la schiuma voluminosa.
Ma non è tutto: al Birrificio Gritz spetta anche il secondo posto con La Birra di Natale, la prima birra di Natale artigianale al mondo gluten free. È una Christmas Ale decisa, con un grado alcolico di 7.0° alc, e autentica, nata dall’incontro delle migliori materie prime, ovvero: acqua, malto d’orzo, malto di frumento, luppolo, zucchero caramellato, lievito, con sentori di anice stellato, cannella e noce moscata.
“Siamo onorati per questo straordinario riconoscimento” commenta Claudio Gritti, fondatore e birraio del Birrificio Gritz. “Avere ben due delle nostre birre classificate al primo ed al secondo posto come migliori della categoria Senza Glutine ci conferma che il lavoro di ricerca e la grande passione che ogni giorno dedichiamo alla nostra produzione sono valori che il mercato e il consumatore hanno saputo riconoscere”.
Un grande risultato per il birrificio della Franciacorta, l’unico in Italia, nonché uno dei pochissimi al mondo specializzato nella produzione totalmente senza glutine da processo gluten removed.
Tutte le birre Gritz sono certificate AIC e distribuite direttamente in numerosi locali e ristoranti e nei punti vendita specializzati (gluten free) di tutta Italia. Inoltre, è possibile acquistarla personalmente presso il birrificio e tramite e-commerce sul sito www.gritz.it.
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BIRRIFICIO GRITZ – Nato nel 2015 dalla passione di Claudio Gritti, il birrificio Gritz è l’unico in Italia e uno dei pochissimi birrifici artigianali al mondo specializzato nella produzione totalmente senza glutine da processo gluten removed. Ha sede a Erbusco (BS), nel cuore della Franciacorta. Le sue referenze sono: la Belga della Danda, la Pils della Graziella, la Weiss della Barbara, la IPA della Camilla e la speciale Birra di Natale, tutte rigorosamente senza glutine e certificate AIC.
Emanuela Capitanio |
ALIMENTAZIONE: MIRTILLO NERO, PAPAYA E FINOCCHIO, 3 PREZIOSI ALLEATI IN TAVOLA PER RIMEDIARE AGLI STRAVIZI DELLE FESTE
Dopo le abbuffate natalizie è necessario “drenare, purificare e riattivare”, spiega la Healthy Food Specialist e Free From Chef, Paola Di Giambattista, che suggerisce gli alimenti da consumare per rimediare alle calorie di troppo
Finite le feste ci si ritrova a fare i conti con le conseguenze delle abbuffate e degli stravizi che, per la maggioranza degli italiani si traducono in un eccesso di peso da smaltire nei mesi successivi, con tutte le conseguenze del caso - dalla pianificazione di un regime alimentare più rigoroso allo ‘stress della privazione’ da gestire.
Le festività del 2019 hanno fatto registrare aumenti significativi nel settore dell’alimentazione, in crescita rispetto all’anno precedente. Secondo i dati raccolti dal Codacons, “Gli italiani hanno ridotto la spesa complessiva relativa al Natale, che si ferma quest’anno a quota 10 miliardi di euro, e solo per i regali si registra in alcuni comparti una contrazione fino al 7% rispetto al 2018. Se da un lato le famiglie hanno ridotto gli acquisti per abbigliamento, calzature, prodotti di bellezza e gioielli, dall’altro non hanno fatto mancare nulla sulle tavole: la spesa per cenone della Vigilia e pranzo di Natale ha raggiunto quota 2,6 miliardi di euro, in crescita del +3% rispetto allo scorso anno”.
Ma perdere peso non è tutto. “Depurarsi è fondamentale e, anche se non bruceremo tutto quello che abbiamo ingurgitato a Natale, possiamo dare al nostro metabolismo una bella scossa ed eliminare le tossine in eccesso grazie ad alcuni alimenti che drenano, purificano e riattivano -, spiega Paola Di Giambattista, Healthy Food specialist, Free from Chef e Nutritional Cooking Consultant, che specifica anche che -. Non esistono pozioni magiche ma, alcuni cibi grazie ai loro principi attivi e alla loro funzionalità, possono darci una grossa mano a rimediare alle ‘concessioni’ extra e a tornare leggeri ed energici per affrontare un 2020 all’insegna delle buone abitudini”.
Ma quali sono questi ingredienti ‘miracolosi’?
1. Il mirtillo nero.
“Il mirtillo nero è un ottimo antiossidante, utilissimo per liberarci dalle tossine e dai radicali liberi – spiega Di Giambattista - . Agisce sul colesterolo, aiutandoci così a ‘rimediare’ all’eccessiva assunzione di grassi saturi, in più è uno stimolante del collagene quindi assumendolo ricordiamo ai tessuti che siamo noi al comando e che la parola d’ordine è tonificazione”.
Il mirtillo è anche un ottimo protettore e regolatore a livello gastrointestinale e urinario. Questo significa che ci protegge anche quando, specialmente durante l’inverno, una sregolata alimentazione influisce negativamente sulla flora batterica abbassando la protezione esercitata dal sistema immunitario. In questo caso, il mirtillo svolge un ruolo disinfettante e di protezione, in particolare verso cistite e malfunzionamento intestinale. Inoltre la sua azione drenante agisce sia a livello linfatico che venoso, migliorando la pesantezza delle gambe ma anche il gonfiore.
Via libera quindi a succo concentrato di mirtillo senza zuccheri aggiunti, oppure estratto secco o titolato. “Ricordatevi che la natura ha bisogno dei suoi tempi quindi consumatelo per un periodo almeno di 21 giorni”, ricorda la chef.
2. Sua maestà la Papaya o frutto degli Angeli, così la chiamano gli abitanti dei Caraibi, Paese in cui questo frutto è diffusissimo.
I suoi nutrienti sono preziosi: basti pensare ai carotenoidi e ai flavonoidi eccellenti protettori dai radicali liberi che non sono solo causa di rughe e rughette ma possono interessare l’invecchiamento degli organi e dei loro meccanismi. Ciò che rende questo frutto un super food a tutti gli effetti è la presenza del suo enzima papaina, dalle grandi proprietà digestive. Insieme alla bromelina dell’ananas aiuta a disgregare le proteine, facilitandone la digestione; un ottimo aiuto quindi dopo pasti abbondanti, consumati in fretta o dove si fanno dei gran mix (come appunto durante i buffet o i pranzi delle festività).
“Infine forse non tutti sanno che anche i nostri organi invecchiano e alcune loro funzionalità iniziano a performare meno. La papaina può essere utile nel favorire ad esempio l’attività del pancreas. Inoltre, grazie anche ad un’azione alcalinizzante, riesce a combattere le situazioni di acidità dovute all’eccessivo consumo dei carboidrati (altra nota dolente delle feste natalizie)”.
3.Infine, per tirare a lucido i nostri organi e far vibrare le nostre cellule, aggiungiamo un ortaggio spesso snobbato nelle nostre cucine: il finocchio.
Re incontrastato dei pinzimoni, protagonista dei carpacci a base vegetale, anche il finocchio entra con tutto rispetto in questa classifica grazie alle sue proprietà. “Alleato dell’apparato gastro intestinale, il finocchio ‘sgonfia’, ovvero è in grado di evitare la formazione di gas intestinali, agisce sulla disbiosi, vero malessere dei nostri tempi”, specifica di Giambattista.
La sua azione drenante si unisce a quella depurativa che interessa direttamente il sangue e il fegato. Svolge un’importantissima azione antinfiammatoria, motivo per cui è indicato nell’alimentazione di tutte le fasce di età anche se si hanno restrizioni dietetiche particolare o in caso di malattie autoimmuni dove i fattore infiammazione è sempre latente. Grazie al poco apporto calorico si è conquistato il posto di ortaggio perfetto nei regimi ipocalorici anche se la sua aromaticità e il suo gusto lo rendono goloso e versatile da inserire in qualsiasi ricetta.
La chef lo propone in una versione FIT non per questo triste e insapore.
Finocchi in infusione di te verde ai semi di chia (Salvia Hispanica)
2 finocchi grandi
· 2 bustine di te verde o, ancora meglio, te verde in foglie
· Semi di chia qb
· Olio di zucca
· Acqua
· Ghiaccio
· 1 Pentola
· 1 Cestello a vapore o vaporiera
Mondare i finocchi tagliandoli sottili longitudinalmente. Separare la barba (ovvero la parte superiore di verdura immergendola nel ghiaccio).
Riempire la pentola di acqua e foglie di te (o filtro), riempire i cestelli della pentola con i finocchi. Coprire e cuocere a fuoco lento. Dal momento dell’ebollizione considerare 10 minuti circa. Nel frattempo togliere la barba dal ghiaccio, tamponarla con carta assorbente.
A cottura ultimata impiattare i finocchi, unire un filo di olio di zucca i semi di chia e la barba del finocchio.
Servire subito.
Conclude la chef: “Ora hai tutti gli strumenti necessari per affrontare le occasioni sociali senza sensi di colpa, ricordando che l’abitudine fa la differenza e non la singola occasione”.
Paola Di Giambattista è una Healthy Food specialist, Free from Chef e Nutritional Cooking Consultant, ovvero un'esperta in campo di alimentazione plantbased (a base vegetale) e per intolleranti. Il suo concetto di cucina è molto semplice: sano, gustoso, senza proteine animali né derivati. Le proposte healthy di Paola Di Giambattista coniugano la Nutraceutica, cioè il potere terapeutico di alcuni ingredienti denominati superfood, con il gusto e la forma.
I punti cardine della sua cucina sono l'assenza di prodotti di origine animale e loro derivati, la presenza elevate di fibra, le farine antiche e non raffinate e la selezione di zuccheri complessi a lento rilascio, per mantenere alta l'energia durante tutta la giornata.
Giovanna Castagnetti
I VINI DI VERONELLI: UNA NUOVA APP PER LA “GUIDA ORO” AI VINI D’ITALIA
Il Seminario Veronelli presenta la nuova applicazione per smartphone iOS e Android che rende disponibili in formato digitale tutti i contenuti della Guida Oro I Vini di Veronelli 2020
Dopo le novità introdotte nel volume presentato a fine ottobre, la Guida Oro I Vini di Veronelli rinnova profondamente anche la sua versione digitale. Da oggi, infatti, le 1.200 pagine dell’edizione 2020 sono “a portata di touch” grazie a una nuova applicazione, disponibile su App Store e Google Play, che unisce un’interfaccia grafica intuitiva a un software avanzato e affidabile.
Particolare cura è stata posta nell’offrire al Lettore delle funzioni di ricerca in grado di valorizzare al meglio il gran numero d’informazioni su aziende e vini, da sempre un tratto distintivo della Guida Veronelli. L’app consente, perciò, di selezionare tra le oltre 16.000 etichette recensite i vini che meglio rispondono alle proprie preferenze: in questo ampio ritratto delle produzioni vitivinicole nazionali è possibile, infatti, definire le caratteristiche produttive (regione, annata, tipologia...), indicare le modalità di affinamento e la fascia di prezzo e, naturalmente, il livello qualitativo desiderato.
La ricerca per azienda risulterà preziosa per appassionati e operatori che vogliano aggiornarsi sui loro vignaioli di riferimento, ma anche per gli enoturisti che desiderino programmare attentamente il proprio viaggio, grazie alla localizzazione geografica e all’integrazione con i più comuni sistemi di navigazione. L’utilizzo dei filtri di ricerca su informazioni di ordine produttivo, commerciale e turistico consente di sfruttare al meglio un database che conta oltre 2.000 produttori.
I riconoscimenti assegnati dall’edizione 2020 della Guida Oro sono riuniti nella sezione “I Premi”: Tre Stelle Oro, vini eccellenti giudicati con punteggio uguale o superiore a 94/100; Grandi Esordi, vini di pregio recensiti per la prima volta; Migliori Assaggi, il vertice di ciascuna tipologia; infine i dieci Sole, premi speciali riservati ad altrettanti “racconti in forma di vino” rappresentativi della competenza e della creatività dei vignaioli italiani.
“L’Italia del vino” consente un accesso per regione ai capolavori enologici della Penisola, con focus sull’attualità a firma dei Curatori Gigi Brozzoni, Marco Magnoli e Alessandra Piubello, indicazioni di ordine geografico, geologico e climatico e, infine, una selezione di Luoghi del Buon Bere, oltre 400 ristoranti, trattorie e wine bar in cui il vino è protagonista.
Tra i nuovi servizi forniti va segnalato il sistema di accesso tramite credenziali grazie al quale il Lettore potrà consultare su tutti i suoi dispositivi e nella medesima app le tre più recenti edizioni della Guida Oro I Vini di Veronelli: 2018, 2019 e 2020. Nei prossimi mesi, inoltre, è prevista l’attivazione di nuove funzionalità che gli utenti potranno scoprire grazie a periodici aggiornamenti gratuiti.
Quale modo migliore per augurare un 2020 all’insegna della cultura gastronomica e del piacere dell’assaggio?
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Emanuela Capitanio
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