Home
LA COURT 2015 NIZZA DOCG RISERVA
Uno dei vini icona della storica cantina fondata da Michele Chiarlo, la Barbera d’Asti superiore, Nizza La Court, dall’annata 2015 sarà ufficialmente Nizza DOCG riserva. Un importante traguardo per Michele Chiarlo che è stato uno degli ideatori di questa denominazione, ricoprendo nel 2000 il ruolo di primo presidente della neonata Associazione del Nizza.
“Per me il Nizza è la realizzazione di un sogno di un gruppo di produttori del territorio che volevano produrre un vino di eccellenza con le migliori uve Barbera - racconta Michele Chiarlo. Ricordo con nostalgia le lunghe riunioni fatte con l’amico Giuliano Noe’ negli anni novanta per tracciare le basi di un severo disciplinare mirato all’alta qualità. È anche grazie a questa ricerca di eccellenza, al crederci e ad un costruttivo e costante confronto che oggi siamo giunti a questo risultato”
Nata nel 2014 come DOCG autonoma, il Nizza, si pone al vertice delle denominazioni del vitigno barbera. Le vigne che possono fregiarsi della denominazione “Nizza”, si trovano nella zona storicamente vocata a questa varietà. Un territorio molto circoscritto nel Monferrato, nel quale rientrano solo 18 Comuni. I vigneti, posti in grandi esposizioni (da sud est a sud ovest), hanno rese molto basse (inferiori a 70 quintali per ettaro) e giacciono su suoli denominati “sabbie astiane”. Il periodo di affinamento del Nizza DOCG è di minimo 18 mesi, per il Nizza DOCG Riserva di almeno 30 mesi.
Michele Chiarlo, con l’uscita della nuova annata de La Court, può finalmente proporre agli appassionati due Nizza di altissimo livello: il Nizza Cipressi e il Nizza riserva La Court. Vini che sono espressione autentica di uno dei cru più importanti del Monferrato, La Court, un palcoscenico unico che si trova all’interno di una delle 6 core zones che compongono il cinquantesimo sito Unesco d’Italia: i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, dichiarati Patrimonio dell’Umanità nel 2014.
“Siamo convinti che il Nizza DOCG abbia tutte le caratteristiche per diventare il 3° vino rosso di maggior prestigio del sud Piemonte, dopo Barolo e Barbaresco, per complessità e per rappresentatività” afferma Stefano Chiarlo. “Un pensiero condiviso con i 55 produttori che ad oggi producono Nizza e con chi recentemente ha acquistato vigneti vocati nel Monferrato. Una testimonianza delle grandi potenzialità di questa denominazione che sta attirando l’attenzione della critica internazionale. A questo proposito posso annunciarvi con grande orgoglio che la scorsa settimana i nostri Nizza hanno ottenuto entrambi 95/100 dall’autorevole rivista americana Wine Enthusiast, il punteggio più alto mai raggiunto da un Nizza ad oggi. Un bel riconoscimento che siamo sicuri darà ulteriore visibilità a tutta la denominazione”.
La Court 2015 che esce ora sul mercato, oltre a fregiarsi della denominazione Nizza DOCG riserva, è il frutto di un’annata particolarmente fortunata dal punto di vista climatico, racconta Stefano Chiarlo: “L’estate è stata lunga e con scarse precipitazioni. Provvidenziale la pioggia della seconda decade di agosto che ha contribuito a ripristinare condizioni di equilibrio idrico nella vite. Un adeguato diradamento ha fatto sì che nell’ultimo mese la pianta abbia convogliato tutta l’energia sui pochi grappoli rimasti, determinando una splendida maturazione favorita da giornate soleggiate e notti fresche”. E conclude: “Con un’annata così favorevole e un attento lavoro in vigna, non potevamo che dar vita ad un vino di struttura, fresco, vellutato e dal finale lungo e setoso. Un Nizza che regalerà grandi emozioni”.
Well Com
CONCERTO ALL'ALBA OFFERTO DALLA CITTA' DI VARAZZE
Sabato 28 Luglio: ritorna sul Molo Marinai d’Italia di Varazze il Concerto all'Alba degli Archi all'Opera del Teatro Carlo Felice. Avete mai ascoltato Debussy, Ravel, Vivaldi, Piazzolla, Puccini, Gershwin, Bernstein in riva al mare, in una location da sogno come il Molo Marinai d’Italia?
Tutto ciò sarà possibile grazie al “Concerto all'Alba”, offerto dalla Città di Varazze, che si svolgerà sabato 28 Luglio dalle ore 6:00 di mattina.
Uno Spettacolo che unisce Musica e Natura e che vi condurrà nel magico passaggio dalla notte al giorno fino al sorgere del Sole, con musiche scelte ad arte per enfatizzare l'attesa del sorgere del Sole, per poi esaltarne la sua forza nel massimo vigore.
Gli "Archi all'Opera" sono un Ensemble di “rappresentanza” del Teatro Carlo Felice, nominati "Artisti Residenti" per la Stagione concertistica 2014-2015 presso la Società dei Concerti di La Spezia ed invitati al Teatro del Giglio di Lucca assieme al soprano Daniela Dessì in occasione del Festival Puccini 2016; inoltre sono regolarmente ospiti delle Stagioni cameristiche del Teatro Carlo Felice e della prestigiosa GOG di Genova.
Gli “Archi all’Opera” collaborano con artisti come i soprani Luciana Serra e Fiorenza Cedolins, il pianista Andrea Bacchetti, il violinista armeno Ara Malikian ed il singolare e straordinario virtuoso fisarmonicista Gianluca Campi, campione mondiale Lisbona 2000. “Archi all'Opera” sono composti da: primo violino Pierdomenico Sommati, secondo violino Marco Ferrari, viola Giuseppe Francese, violoncello Giulio Glavina, contrabbasso Elio Veniali, e per il Concerto all'Alba si avvalgono della collaborazione di Loredana Cardona al flauto e del soprano Anna Maria Ottazzi.
Loredana Cardona, flautista, ha conseguito il diploma di Flauto presso il Conservatorio di Musica “N. Paganini “ di Genova. Si è perfezionata con il M° Annamaria Morini per l’esecuzione della musica contemporanea , con il m° Edward Smith per la prassi e l’esecuzione della musica antica e con il M° Pier Narciso Masi e il M° Massimiliano Damerini per la musica da camera. Ha collaborato a registrazioni televisive per RAI 1 e per altre reti nazionali. Ha insegnato ed insegna tuttora propedeutica musicale a bambini dai 3 ai 6 anni . Ha collaborato attivamente con il FAI eseguendo concerti per la valorizzazione di monumenti antichi nel Ponente Ligure. Ha suonato come solista per importanti mostre di pittura e per presentazioni di libri di fama nazionale.
Membro di commissione in concorsi musicali nazionali ed internazionali vocali e strumentali come ”Il Festival della canzone dialettale Ligure” e l’”INTERNATIONAL MUSIC COMPETITION”, ha collaborato all’ allestimento ed all’ esecuzione di importanti opere teatrali– musicali ed ha partecipato a prime esecuzioni assolute di compositori contemporanei. Direttore artistico di eventi musicali di rilevanza nel Ponente Ligure (Corsi di alto perfezionamento , concorsi e concerti), ha al suo attivo numerosi concerti di Musica da Camera in Italia e all’Estero in diverse formazioni cameristiche.
Anna Maria Ottazzi, genovese, studia canto lirico con il tenore Ottavio Garaventa, il mezzosoprano Franca Mattiucci, il soprano Josella Ligi.
Studia pianoforte e perfeziona lo spartito operistico con il Direttore d’Orchestra Daniele Agiman, con cui tiene numerosi concerti lirici e canta in Traviata e Lucia di Lammermoor. Debutta con l’orchestra del Teatro dell’Opera di Genova ne la Carmen di Bizet e percorre una carriera lirica e concertistica in Italia ed all’estero partecipando a diverse produzioni operistiche nazionali ed internazionali di Bohème (Puccini), L’Elisir d’Amore (Donizetti), I Puritani e La Sonnambula (Bellini), Traviata (Verdi); in particolare, viene invitata in Giappone nel ruolo di Violetta in Traviata come rappresentante della musica lirica italiana, ed è fra i protagonisti di “Aida Kolossal”, un grandioso allestimento dell’opera italiana portato in tournèè nei teatri e palateatri italiani.
E’ cantante protagonista in numerosi spettacoli teatrali di prosa e musica fra cui “Trame d’Amore” e “Il canto delle sirene”, con gli attori Edoardo Siravo, Beatrice Luzzi, Vanessa Gravina. Collabora negli anni con il tenore Ugo Benelli, con cui ha avuto il piacere di cantare ne la Rita di Donizetti, e con il regista e critico musicale Enrico Stinchelli.
Scrive ed interpreta diversi spettacoli fra cui “Divina & Birichina! Astuzie al femminile nell’opera buffa”, che si propone di rendere fruibile l’opera lirica al grande pubblico, e che viene trasmesso su diverse reti televisive nazionali e portato in tournéè per alcuni anni con grande successo.
Svolge intensa attività concertistica in Italia e Francia ed è direttore artistico di diverse manifestazioni e rassegne sul territorio del ponente ligure, di cui si propone di valorizzare luoghi suggestivi.
Bettina Bolla
ALTA BADIA - LA DOLOMITICA
L’Alta Badia si profila sempre più come località che offre la massima espressione di momenti di piacere in montagna. In questa direzione i momenti legati alla gastronomia rappresentano un’occasione unica per scoprire le eccellenze culinarie della destinazione. La Dolomitica, in programma per giovedì 9 agosto a mezzogiorno, è uno di questi.
Lifestyle e gastronomia: un connubio dal sapore vincente. Diventa ancora più prestigioso l’appuntamento gourmet ai piedi del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO, grazie ad una collaborazione tra i ristoratori dell’Alta Badia e alcuni loro amici e colleghi.
Il Sas Dlacia, che in ladino significa “sasso di ghiaccio”, farà da cornice anche alla quarta edizione de LA DOLOMITICA, il picnic più stellato d’Italia, organizzato in Alta Badia.
L’evento culinario nasce da una collaborazione tra i migliori chef e ristoratori dell’Alta Badia. Faranno da padroni di casa, gli chef Norbert Niederkofler (Ristorante St. Hubertus c/o Hotel Rosa Alpina di San Cassiano/Alta Badia, 3 stelle Michelin), Matteo Metullio (Ristorante La Siriola c/o Hotel Ciasa Salares di San Cassiano/Alta Badia, 2 stelle Michelin) e Nicola Laera (Ristorante La Stüa de Michil c/o Hotel La Perla, 1 stella Michelin) in primis. Per l’Alta Badia partecipano inoltre i ristoranti Gourmet Hotel Gran Ander (chef Andrea Irsara), La Gana c/o Hotel Cristallo (chef Giuseppe Gravela), Hotel Sassongher (chef Massimo Busin), Hotel Diana (chef Simon Tirel), Hotel Col Alto (chef Andrea Bedin) e il rifugio Club Moritzino (chef Marco Spinelli). La carrellata di chef termina con un ospite d’eccezione e cioè Sergio Mei.
L’evento gourmet d’eccellenza nel cuore delle Dolomiti avrà luogo giovedì 9 agosto a partire da mezzogiorno. I 10 chef partecipanti presentano un menù appositamente creato per l’occasione, che sarà all’insegna dei migliori prodotti italiani, per evidenziare il forte legame per il territorio, che accomuna tutti gli chef partecipanti. Per lo svolgimento della manifestazione culinaria non c’è una location più adatta dei meravigliosi prati ai piedi del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO. Per condividere con gli ospiti l’importante relazione con la natura circostante e le montagne dolomitiche, questi potranno degustare i vari piatti, stando comodamente seduti sulle coperte, posizionate sui prati circostanti, come durante un vero e proprio picnic.
Il prezzo per la degustazione di 11 piatti, creati da 10 chef diversi è di 94,00€, bevande incluse. I bambini fino a 12 anni pagano 47€. La prenotazione è obbligatoria presso gli uffici turistici dell’Alta Badia.
Si ringraziano gli sponsor: Schneider Weisse, Foradori, Bonaventura Maschio, Le due Terre, Bellaveder, WassererHof, Manni Nössing e il Brite de Larieto.
Per informazioni: Uffici Informazioni Alta Badia – www.altabadia.org– Tel.: 0471/836176-847037 – Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Nicole Dorigo: Cell. 338/9506830 – Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
BLEU DE BONNEVAL
Oltre il vino, golosità da tutta Europa
Di Giuseppe Frigerio
Bleu-de-Bonneval
Il latte trasformato in Bleu de Bonneval viene ottenuto dagli allevamenti di Bessans e Bonneval-sur-Arc nella regione montagnosa dell’Alta Morienna (Haute-Maurienne) sul versante Francese del Moncenisio. All’arrivo in caseificio, dopo essere stato pesato, viene filtrato e inviato alla sua trasformazione in grossi calderoni (caldaie) in rame della capacità di 1200 litri. Il latte crudo è ottenuto dalle stesse mucche Abondance e Tarine impiegate per la produzione del Beaufort, e, rispondente strettamente alle stesse regole di fabbricazione di quest’ultimo. La prima operazione consiste nel riscaldare dolcemente la massa sino ad una temperatura di 34 C°, quindi miscelata ai fermenti lattici e a spore di Penicillium Roqueforti, che saranno all’origine dello sviluppo del “bleu”.
Si procede quindi all’aggiunta di caglio di vitello liquido per ottenere la coagulazione del latte. Una volta formata la cagliata della giusta consistenza, si procede alla sua suddivisione in grossi cubi, ad un primo spurgo e quindi ad un delicato “brassage”, ossia la frammentazione della massa in piccoli grani eseguita mano. L’indurimento della cagliata aiuta ancora ad espellere parzialmente del siero, dopodiché viene posta nelle fuscelle al fine di terminare lo sgocciolamento. Le fuscelle vengono rigirate più volte durante la giornata in modo di amalgamare ed omogeneizzare al meglio il formaggio in realizzazione.
Le tappe successive prevedono la salatura, la pungitura e l’affinamento. Si procede cioè alla salatura con sale secco per due giorni, disponendolo su tutta la superficie del formaggio, quindi, al fine di favorire lo sviluppo delle muffe al suo interno, quest’ultimo vien punto con grossi aghi in ottone sin al cuore, facilitando l’entrata di aria, indispensabile all’ accrescimento delle ife fungine (il Penicillium è un aerobio obbligato e quindi si sviluppa solo in presenza di ossigeno). Quest’operazione consente lo sviluppo omogeneo del “bleu” nella pasta. Le forme vengono quindi passate in cantine per la fase di affinamento in ambiente fresco umido alla temperature di 11/13 C°, ancora punte e rigirate dopo una settimana, quindi rivoltate quotidianamente per circa un mese. Il formaggio acquista così tutta la sua untuosità ed il suo gusto caratteristico sapido e potente senza essere piccante.
Abbinarci dei vini bianchi dolci come Loupiac, Sainte Croix du Mont e Monbazillac, serviti a 7-8°C in calici a tulipano con stelo alto.
Chi è Giuseppe Frigerio. Oltre la grande passione per l’enogastronomia, Giuseppe Frigerio vanta solide basi. Dopo il Diploma di perito chimico ITIS Setificio di Como, Giuseppe si laurea in chimica presso l’Università statale degli studi di Milano. Poco dopo, è assunto presso un’azienda farmaceutica tedesca, dove fa un’utile esperienza. Diploma di assaggiatore ONAV. Nel 1988 fonda l’azienda Il Naso del Vino, occupandosi di ricerca, importazione e distribuzione di prodotti alimentari e vini di qualità provenienti da diverse regioni europee. Da anni, docente nei corsi professionali per sommelier promossi dalla FISAR.
CONCORSO GASTRONOMICO 'BEATA PANZANELLA 2018 SECONDA EDIZIONE
GARA GASTRONOMICA, GIOCOSA MA NON TROPPO, DEDICATA AL TIPICO PIATTO POVERO TOSCANO E AL SUO INVENTORE, IL BEATO GIOVANNI COLOMBINI, NEL GIORNO DELLA SUA FESTA TITOLARE
Chiunque può partecipare alla disfida, purché non sia un professionista della ristorazione e abbia voglia di divertirsi.
Semplice la formula: basta iscriversi (è gratuito) scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonando allo 0577 841111 [oppure sabato e domenica 0577 841205], preparare una panzanella per almeno 6 persone secondo la propria interpretazione, allegando la ricetta e indicando ingredienti, quantità, modi esecuzione e quant’altro ritenuto importante, e portarla entro le 11:30 del 29 luglio 2018 alla Fattoria dei Barbi in Località Podernovi 170 a Montalcino (SI). Una giuria di giornalisti enogastronomici e addetti ai lavori la assaggerà in modo anonimo, stabilendo quale sia la migliore. Ma anche il pubblico potrà assaggiare e dire sua. Una competizione giocosa che vede in palio, per chi salirà sul podio, bottiglie di vino della Fattoria dei Barbi tra cui Sua Maestà il Brunello.
Perché la panzanella
È uno dei piatti estivi più tipici della cucina toscana, semplice e gustosissimo, che la leggenda vuole creato dal Beato Colombini ma che nel tempo ha saputo evolversi in ogni casa secondo la personalità di chi la prepara e gli ingredienti a disposizione. Esistono i puristi della panzanella e chi invece non può concepirla se non arricchita di ogni ben di Dio. Vedremo chi vincerà.
Così nacque la panzanella
"Erano gli anni tremendi di metà Trecento, subito dopo la Peste Nera. Le campagne erano devastate, la gente era stremata. Il Beato Giovanni Colombini guidava una torma di miseri di città in città, affidandosi alla carità per sfamarli. Ma c’era troppo poco e nulla da donare, così Pienza gli chiuse le porte. Il Beato aveva solo due croste di pane per una moltitudine ormai priva di speranza. Con quel poco non poteva far nulla, così alzò gli occhi al cielo e pianse. Le lacrime salarono il pane e, miracolo, un olivo bruciato produsse nuovi frutti. Anche la terra improvvisamente verdeggiò di ortaggi. Il Beato ringraziò il Signore e con le mani spremette le olive traendone l’olio. Con quello condì il pane e gli ortaggi e per almeno una notte sfamò i bisognosi. Fu un miracolo di pietà e i nostri tempi disincantati non credono più a queste belle storie. Prendetelo allora come un gioco e godetevi la buona panzanella, creata dal mio avo Giovanni per amore di chi non aveva nulla”. Stefano Cinelli Colombini
La Festa titolare del Beato Colombini con la seconda edizione di Beata Panzanella prosegue la stagione degli eventi 2018 alla Fattoria dei Barbi programmati con cadenza annuale: qui il calendario completo >> https://goo.gl/rGdjQc
Fattoria dei Barbi
Stefano Cinelli Colombini
Loc. Podernovi, 170 | Strada Consorziale dei Barbi
53024 Montalcino (SI) Italia
t. (+39) 0577 841111 f. (+39) 0577 841112
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Montalcino (SI). I Colombini della Fattoria dei Barbi a Montalcino | www.fattoriadeibarbi.it, celebri produttori di Brunello, sono la più antica famiglia documentata a Montalcino: nel 1352 Tommaso costruì il Castello di Poggio alle Mura e dopo pochi anni il Beato Giovanni predicò nella chiesa di S. Agostino.
Per ricordare sei secoli e mezzo di matrimonio con questa bella terra, i Colombini celebrano ogni anno a fine luglio la Festa Titolare del loro Beato: quest’anno in programma saranno tre i giorni di festa, sabato 28, domenica 29 e lunedì 30 luglio, in cui saranno aperte gratuitamente le parti storiche delle cantine di invecchiamento, i giardini privati e il Museo del Brunello a tutti i visitatori.
Da sabato a lunedì compreso ci saranno visite guidate gratuite - con orario 12:00, 15:30 e 17:30 - con racconti, aneddoti e curiosità e, domenica 29 luglio, per il secondo anno, la divertente “disfida della panzanella”, piatto che la leggenda vuole inventato proprio dal Beato Giovanni: un concorso gastronomico – Beata Panzanella - che invita tutti gli appassionati di cucina tradizionale toscana a mettersi in gioco e a presentare la propria interpretazione del piatto.
Chi lo desidera potrà mangiare sia a pranzo che a cena alla Taverna dei Barbi che per l’occasione presenterà la rivisitazione della Panzanella del Beato a cura dello chef Duccio Lorenzini e uno speciale piatto medievale ispirato ai tempi in cui visse il Beato, ma ci saranno anche tanti piccoli assaggi gratuiti per tutti di vini, salumi e formaggi della Fattoria.
Per iscriversi al concorso, prenotarsi per pranzo o cena o per avere ulteriori informazioni sulla Festa titolare del Beato Giovanni Colombini e sulla gara Beata Panzanella:
www.fattoriadeibarbi.it | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | tel. 0577 841111 [sabato e domenica 0577 841205]