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VARAZZE: TASSA DI SOGGIORNO, LA DISCUSSIONE ENTRA NEL VIVO
A Varazze un work café per discutere della tassa di soggiorno. Sindaci e rappresentanti delle attività ricettive per illustrare le modalità di applicazione e per parlare delle azioni maggiormente strategiche per il territorio.
Varazze – Ieri, venerdì 1 Dicembre, presso il Palazzo Beato Jacopo si è tenuto un incontro finalizzato ad illustrare le modalità di applicazione e gestione della tassa di soggiorno, partendo dalle azioni pratiche su cui concentrare gli investimenti da essa derivanti.
Argomento, quello della tassa di soggiorno, dominante e inevitabile negli ultimi mesi dopo la manovra correttiva della legge Finanziaria del maggio scorso, che prevede che tutti i Comuni, non solo quelli in difficoltà, possano applicarla. Nel mese di maggio è stato inoltre siglato il Patto per il turismo della Regione, firmato dai sindacati degli albergatori e da tutti i Comuni. Tra i vari punti il Patto prevede che, in caso di istituzione della tassa, i fondi vengano usati a fini turistici. Almeno il 60% del gettito dovrà essere condiviso con le organizzazioni imprenditoriali del settore, il restante 40% dovrà essere sempre usato dai Comuni per migliorie con ricadute sul settore turistico.
All’iniziativa sono intervenuti il Sindaco di Varazze Alessandro Bozzano, il vice sindaco e assessore al turismo Filippo Piacentini l’Assessore al Bilancio Laura Manna, il Presidente di Ascom Varazze Andrea Gargioni, e il presidente dell’associazione albergatori Andrea Bruzzone, il presidente provinciale di Federalberghi Andrea Valle, e rappresentanti dell’Ente Parco.
Presenti alla discussione, moderata da Flavia Fagotto, destination marketing manager, anche il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori e il sindaco di Loano Luigi Pignocca vice-presidenti di ANCI Liguria, e i delegati dei Comuni di Arenzano, Cogoleto, Pietra Ligure, Finale Ligure, Albenga, Spotorno e Borghetto Santo Spirito.
Dalla riunione è scaturita l’esigenza di seguire due step fondamentali: un passaggio iniziale che parta dal locale per giungere alla progettazione d’area, fino alla creazione di una DMO, che permetta di mettere in pratica azioni fondamentali per creare i diversi prodotti per poi metterli a sistema, attraverso la costruzione di un portale, che li comunicherà e li promuoverà.
Una delle azioni considerate fondamentali sono gli interventi infrastrutturali, che permettano il miglioramento del rapporto tra cittadino e turista, spesso conflittuale nei nostri territori. In questo modo, aumentando la qualità della vita dei cittadini residenti, essi stessi diventeranno ambasciatori, i primi strumenti di accoglienza.
“I comuni – ci spiega in apertura il Sindaco Alessandro Bozzano - presenti questa sera sono comuni che sulla parte corrente di bilancio non hanno problemi, vicini ai limiti massimi previsti dal DL 68 per l’investimento sull’attività turistica. Oggi la finanziaria ci permette di applicare la tassa di soggiorno e di sforare i limiti previsti dal DL 68 se il bilancio preventivo 2018 viene approvato entro il 31 Dicembre. Tutto questo rappresenta una grande opportunità per gli operatori turistici. Rispetto al passato, oggi siamo di fronte ad una situazione regolamentata proprio dal patto per lo sviluppo turistico che prevede che per il 60% minimo vada destinato in promozione e accoglienza, di concerto con pubblico e privato. Tale patto è stato sottoscritto dagli amministratori regionali con i massimi vertici delle categorie e costituisce la cornice entro la quale operare scelte e delineare strategie”. “Proprio per dare seguito e concretezza a tale importante documento di condivisione che non esisteva prima di quest’anno, abbiamo deciso di muovere le leve all’interno di questo. La mia contrarietà nel 2014 era legata ad una situazione di fatto e di diritto profondamente diversa rispetto a quella odierna e un cambio di passo è stato appunto determinato dalla condivisione sulle linee programmatiche strategiche e regionali.”
Bettina Bolla
WineHunter Roma
il 2 e 3 dicembre il meglio dell’enogastronomia Made in Italy all'Acquario Romano.
WineHunter Roma torna il 2 e 3 dicembre 2017 nella suggestiva cornice dell’Acquario Romano. Dopo il grande esordio della prima edizione, “il cacciatore di vini” Helmuth Köcher approda nuovamente nella Città Eterna per celebrare il meglio dell’enogastronomia Made in Italy. Un appuntamento che non mancherà di stupire, tra chef stellati, show cooking, creazione di cocktail a base di vini
Il 2 e 3 dicembre torna WineHunter Roma, l’evento che presenterà il meglio del panorama enogastronomico italiano nell’affascinante location dell’Acquario Romano. Il “cacciatore di vini” Helmuth Köcher è pronto a celebrare il top dell’italianità food&wine nella Capitale d’Italia: oltre 60 aziende vitivinicole, 20 artigiani del gusto e 5 chef nazionali di spicco. Un appuntamento dedicato ai professionisti del settore e agli appassionati, con un programma ricco di iniziative e intrattenimento.
Tema di WineHunter Roma e concept degli showcooking in programma quest’anno sarà la “Tavola di Natale”. Chef stellati, dal Lazio all’Alto Adige, saranno chiamati a realizzare i piatti della tradizione natalizia del proprio territorio, uno su tutti il “tortellino” che metterà alla prova i migliori pastai romani. Tra le grandi presenze stellate, ci saranno Niko Sinisgalli, lo chef scultore del Ristorante Tazio che ha incantato star famose come Sofia Loren e Richard Gere, e Massimo Viglietti, chef di Enoteca al Parlamento che sarà raccontato attraverso la “regia” del docente e critico cinematografico ed enogastronomico Marco Lombardi. Imperdibile a WineHunter Roma sarà anche la sfida tra i nuovi bartender della Capitale, che si confronteranno nella preparazione di cocktail con il vino.
Instancabile “cacciatore” di eccellenze vitivinicole e culinarie, Helmuth Köcher, ha da poco chiuso i battenti della 26° edizione del Merano WineFestival con ben 10mila presenze. In questo nuovo viaggio nella Città Eterna, il pubblico potrà immergersi nei profumi e nei sapori della sua “riserva di caccia”, frutto del costante lavoro di ricerca e degustazione che Köcher svolge tutto l’anno. Tutte le aziende protagoniste degli eventi firmati “Wine Hunter” hanno ottenuto il marchio di alta qualità certificata in modo indipendente “Merano Wine Award” con uno tra i bollini ROSSO (88 – 88,99 punti), GOLD (90 – 94,99 punti), PLATINUM (95+ punti).
Per accreditarsi a WineHunter Roma e partecipare all’opening esclusivo del 2 dicembre, ore 12.00 all’Acquario Romano, inviare mail di conferma a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Raffaella Ghislandi
Bee Connection
IL CASTRATO DI VIVALDI
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IL LIBRO DEL RISO ITALIANO
IL RISOTTO È IL PIATTO PIÙ RICHIESTO DAI TURISTI ESTERI IN ITALIA
Le nuove preferenze nel sondaggio fra i ristoranti della guida GattiMassobrio incoronano il risotto tra i piatti preferiti dai turisti in Italia. In questi giorni l'uscita della nuova monografia Il libro del riso Italiano, che narra le ragioni dell'eccellenza del riso made in Italy.
C'è grande sorpresa per i dati sul turismo enogastronomico che sono emersi dal sondaggio de ilGattiMassobrio, presentato ai ristoratori lombardi durante la tavola rotonda “Le leve del turismo enogastronomico” (l'evento si è tenuto mercoledì 29 alle cantine Guido Berlucchi di Franciacorta, relatori il giornalista Paolo Massobrio e l'assessore allo Sviluppo Economico e al Turismo, Mauro Parolini).
Gli esiti del sondaggio, tenuto su un campione rappresentativo di ristoratori lombardi inseriti nella Guida (che sono ben 675), confermano l'aumento del flusso turistico dopo Expo e il tramonto definitivo del menu all'Italiana composto da 4 piatti. Il 50% dei turisti stranieri infatti sceglie due portate e solo il 4% opta per il menu completo. Mentre il piatto più richiesto tra i primi è il risotto (13%) che batte ampiamente gli spaghetti (5%) tradizionale simbolo della cucina italiana.
Anche se l'Italia non è conosciuta come il paese dove si mangia il riso, l'eccellenza del riso italiano, con le sue numerose varietà, e l'abilità dei ristoratori Italiani nel prepararlo inizia forse a farsi conoscere anche ai turisti?
Sulla qualità del riso italiano l'agronomo, esperto nella selezione varietale di riso, Massimo Biloni ha dichiarato:
La risicoltura italiana è fatta di produttori eccellenti e questo è dimostrato dall’abilità che i nostri agricoltori hanno saputo dimostrare nell’adattarsi a coltivare le sempre nuove varietà di riso. Varietà che non si limitano più semplicemente ai risi da risotto, ma spaziano verso risi mai coltivati prima...
Oggi più che mai scegliere riso italiano significa qualità. In nessun altro paese d’Europa e del mondo ci sono norme così dettagliate sulla coltivazione, sulla lavorazione e sull’etichettatura...
Il riso non è nato in Italia, gli Italiani ne hanno importato la coltivazione dall’estero diversi secoli fa; ma hanno saputo adattarla molto bene al proprio clima e anche al proprio gusto, selezionando varietà a granello grosso e perlato adatte alla preparazione dei risotti. È così che il miglioramento genetico italiano si è differenziato da ogni altra attività simile condotta nel resto del mondo, con la produzione di risi originali e oggi famosi in tutto il mondo.
Massimo Biloni con Valentina Masotti, sommelier del riso esperta in comunicazione e marketing, sono autori de Il libro del riso Italiano, un testo voluto e promosso da Paolo Massobrio (Coedizione Cairo-Comunica, collana i libri de ilGolosario; prezzo: € 17,90; pagine 320) in cui il riso italiano e la sua eccellenza vengono spiegati al pubblico in modo ricco ed esauriente, attraverso un racconto semplice e divulgativo, illustrato da immagini a colori e infografiche chiarificatrici.
Tanti gli argomenti trattati: il riso nel mondo, la storia della sua coltivazione in Italia, la rassegna delle principali varietà di riso italiane, le principali normative che regolano la sua etichettatura, il processo della lavorazione del cereale in riseria, fino al capitolo dedicato alla sua degustazione e a quello dedicato lavoro dei sommelier del riso, in cui viene spiegato come valutare la qualità del prodotto che ci portiamo a casa, con pochi semplici passaggi sensoriali, proprio come si fa nella degustazione del vino. Alla degustazione segue poi una ricca sezione dedicata alla cucina: ai principali metodi di preparazione e alla scelta delle varietà di riso adatte ai diversi usi.
Quindi 100 ricette, tra cui oltre 35 tipi di risotti, scritte da cuochi Italiani di ristoranti celebri della guida GattiMassobrio e foodblogger di ogni parte d’Italia. A completare il testo non poteva mancare una guida all’acquisto del “riso in cascina”, con gli indirizzi di oltre 130 produttori in tutta Italia che commercializzano direttamente questo prezioso cereale che “sfama” ogni giorno quasi metà della popolazione mondiale, ma che riserva ancora numerose sorprese da scoprire agli Italiani e ai turisti che visitano il nostro paese.
Ufficio Stampa Comunica Edizioni
Silvia Benzi IQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.';document.getElementById('cloak002be8123fa8d84beeea17afce2b9993').innerHTML += ''+addy_text002be8123fa8d84beeea17afce2b9993+'<\/a>';
Federica Borasio I Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.