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#INLOMBARDIA C’E' TANTO DA SCOPRIRE
La campagna di comunicazione 2017 di Regione Lombardia sul turismo
L’iniziativa è affiancata dal contest internazionale “Scopri e Vinci”, un memory game online volto a far conoscere i tesori del territorio
Promuovere la Lombardia in chiave turistica e attrattiva attraverso i suoi territori e la sua offerta esperienziale, raggiungere nuovi mercati e ampliare quelli già esistenti. Sono questi gli obiettivi della nuova campagna di comunicazione multicanale Turismo InLombardia, on-air dal 26 novembre fino al 31 gennaio 2018.
Il turismo lombardo continua a crescere ed è un settore strategico per Regione Lombardia, che punta a diventare la prima regione italiana in questo ambito e che, durante la legislatura, ha investito risorse per oltre 80 milioni di Euro nella promozione e nel sostegno alle imprese.
È in questo contesto che si inserisce la nuova campagna di comunicazione “#inLombardia c’è tanto da scoprire”, che viene veicolata a 360 gradi con affissioni, stampa, radio e tv, canali digital e social, fino al guerrilla marketing, con un investimento complessivo di circa 1 milione e 700 mila euro.
Attraverso uno stile emozionale, coinvolgente e un tono di voce diretto ed empatico, la campagna vuole mettere in luce i singoli territori e le tematiche esperienziali legate a driver quali laghi, montagna, cultura, benessere.
Lo scopo della campagna è consolidare la Lombardia come grande destinazione turistica e valorizzare il turismo come driver di sviluppo economico, in una logica di attrattività integrata.
Per raggiungere un pubblico più vasto possibile, nella selezione dei mezzi quali affissioni e videowall si è puntato su luoghi di grande flusso turistico, capaci di intercettare sia il mercato italiano sia straniero, per un totale di 8.000 spazi fisici prenotati. Ne sono un esempio le installazioni collocate in 13 hub aeroportuali nazionali ed europei (in particolare con la domination realizzata agli arrivi non Schengen di Malpensa, per dare il WELCOME ai turisti #inLombardia), nelle 10 principali stazioni ferroviarie nazionali (tra cui la domination della Stazione Centrale di Milano) e in luoghi chiave come Piazza di Spagna a Roma e Campo San Bartolomeo, a 20 metri dal Ponte di Rialto a Venezia, catalizzatori dell’interesse dei visitatori stranieri e di quelli nazionali.
All’estero, Regione Lombardia ha voluto puntare in particolare su Londra, con affissioni dinamiche sui caratteristici bus a due piani, e su New York, con circa 7.200 passaggi programmati su due maxischermi a Times Square.
La campagna #inLombardia c’è tanto da scoprire avrà visibilità nei prossimi mesi, con una maggiore concentrazione nelle prime settimane di dicembre e durante le festività, periodo in cui il pubblico è tendenzialmente più ricettivo alle proposte di viaggio, per poi proseguire nel mese di gennaio su canali web e social.
Spazio anche alle iniziative speciali: dal 2 al 10 dicembre, in concomitanza con l’evento “L’Artigiano in Fiera” in programma a Rho Fiera Milano, l’infopoint InLombardia si animerà con degustazioni, incontri con testimonial ed attività tematiche legate alla promozione del territorio.
Alla campagna sarà inoltre affiancato il contest internazionale Scopri e Vinci, promosso da Regione Lombardia, attivo da dicembre 2017 a gennaio 2018.
Il contest, sviluppato in 2 lingue, sarà supportato da una campagna attraverso un sito dedicato, dove l’utente potrà registrarsi e partecipare al gioco, di tipo memory game, scegliendo di saperne di più su una delle 7 esperienze turistiche proposte nella regione (Enogastronomia, Wellness e relax, Laghi, Arte e cultura, Urban-Lifestyle, Sport & Active, Cicloturismo). Fra gli utenti che avranno partecipato e completato il memory game correttamente è prevista un’estrazione finale, che verrà effettuata entro febbraio 2018.
"Questa campagna - ha dichiarato l'assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini- non ha precedenti in Lombardia: è una delle iniziative integrate di promozione turistica condivise con i territori più importanti che abbiamo messo in campo. Negli ultimi anni il turismo lombardo è cresciuto in qualità e numeri, con progressi positivi sorprendenti. E il settore si è affermato oggi come uno degli asset primari di sviluppo economico regionale: possiamo contare su un’offerta ricchissima, con una varietà esperienziale senza pari. Forti di questo ci presentiamo al mercato interno e quello internazionale per consolidare il trend di crescita, creare nuove opportunità e, soprattutto, per accendere un riflettore su quanto la Lombardia sia bella da scoprire".
Sito: in-lombardia.it e sapore.in-lombardia.it
Hashtag di destinazione: #inLombardia
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Silvia Tavola
BAGNA CAUDA DAY 2017. NEL 2018 L'EDIZIONE BRASILIANA
Al convegno di cardologia i meriti dietetici della bagna cauda
Antonio Ricci riceve il Testa d’Aj e ricorda l’amico Giorgio Faletti
Domenica sera si è spenta la candelina sotto l’ultimo fujot. Resta l’afrore e il piacere della convivialità e il gusto di aver partecipato a un evento che ogni anno cresce e sorprende. Il Bagna Cauda Day 2017 si è concluso dopo tre giorni di festa, alleanze e incontri raggiungendo nuovi record. Quindicimila i bagnacaudisti che hanno gremito 150 tra ristoranti, cantine, locali storici per dar vita alla più grande bagna cauda collettiva e in contemporanea al mondo.
Gli organizzatori dell’associazione Astigiani hanno già fissato le date delle sesta edizione: 23, 24, 25 novembre 2018, l’ultimo fine settimana di novembre.
Ma nel frattempo ci sarà il Bagna Cauda Day in Brasile “ad agosto quando da noi è inverno” hanno confermato con una mail benaugurale dall’associazione piemontesi nel mondo di San Paolo. Una conferma che la festa sta diffondendosi nei cinque continenti: dal Giappone all’Australia, dagli Stati Uniti alla Germania.
Il Bagna Cauda Day ha naturalmente il suo baricentro su Asti e il Piemonte e proprio Asti ha ospitato due eventi collaterali di rilievo.
Il convegno di “cardologia” organizzato d’intesa con la Cia (Confederazione italiana agricoltori) e Slow Food Piemonte.
Il cardo è tra le verdure indispensabili per arricchire ogni bagna cauda. Il Bagna cauda day sta creando una forte domanda e rilanciando la produzione. In Valle Belbo a Nizza e Monferrato si concentra la coltivazione del “cardo gobbo” di varietà spadone, tutelato anche da un presidio Slow Food.
All’incontro ha partecipato anche il dietologo Giorgio Calabrese che ribadito come la bagna cauda sia un piatto salutare considerando le positive qualità dell’aglio, delle acciughe, dell’olio extra vergine di oliva e delle verdure crude.
Sempre nel salone d’onore di palazzo Ottolenghi si è poi tenuta la festa di consegna dei premi Testa d’Aj 2017, assegnati a personaggi che nella vita hanno dimostrato di saper andare controcorrente.
I premi sono andati a due storici acciugai: l’astigiano Mario Delpui e il cuneese Giovanni Martino che hanno raccontato l’epopea di un mestiere ormai scomparso che li ha visti protagonisti sui mercati di mezza Italia e i segreti per saper distinguere le acciughe migliori, quelle pescate a maggio quando non hanno le uova e all’alba quando risalgono verso la luce del sole. Altra premiata la produttrice di vino Mariuccia Borio di Costigliole d’Asti protagonista di una storia di successo che coniuga tenace ricerca della qualità e fantasia nella scelta delle etichette.
Luigi Piccatto il Testa d’aj è stato assegnato per la sua attività di fumettista e autore del disegno apparso sul bavagliolone d’autore che è stato dato in omaggio a tutti i bagnacaudisti.
Infine ospite d’onore l’autore televisivo Antonio Ricci premiato per i trent’anni della trasmissione “Striscia la notizia”.
Ricci, dialogando con il direttore di Astigiani Sergio Miravalle ha ricordato la grande amicizia che lo legava a Giorgio Faletti e i suoi esordi astigiani. “Sono contento di essere ad Asti proprio nel giorno del compleanno di Giorgio che conobbi per la prima volta quando facevo cabaret e lui stava iniziando e poi portai a Drive In e anche alla conduzione di Striscia. Era un perfezionista che riusciva a fare tutto ciò che in quel momento aveva in testa: comico, pilota di rally, scrittore, cantante. Se avesse deciso di diventare lampadario prima o poi gli sarebbero spuntate le lampadine”.
Ricci ha raccontato della sue scelte televisive, delle Veline e del Gabibbo, confessando infine a proposito di gusti gastronomici di non sopportare l’aglio. “Lo so è un controsenso, visto che mi date questo premio, ma così vi dimostro di essere una vera testa d’aglio”.
E, domenica mattina ad Alba, a proposito delle prossima edizione del Bagna Cauda Day è stata ribadita l’intesa per una futura collaborazione tra l’evento astigiano e la Fiera nazionale del tartufo di Alba con lo scopo di unire i due afrori più intensi ed evocanti dell’autunno piemontese.
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Foto di Andrea Rizzoglio
NATURAE&PURAE: LA PRODUZIONE SOSTENIBILE NELLA PRODUZIONE SOSTENIBILE
Naturae&Purae “Quo Vadis, The Future is Natural?”, il convegno che il 9 novembre ai Giardini di Castel Trauttmansdorff ha aperto la 26° edizione del Merano WineFestival, ha fatto luce sul futuro della viticoltura, registrando il tutto esaurito. Gli esperti intervenuti all’appuntamento si sono espressi in modo unanime: sostenibilità e informazione dei consumatori alla base del trend dei vini del futuro
I vini del futuro nel segno della sostenibilità. Questo il focus emerso al convegno Naturae&Purae, tenutosi il 9 novembre nella splendida cornice dei Giardini di Castel Trauttmansdorff di Merano. Il Merano WineFestival, kermesse da sempre innovatrice nel settore e nelle tematiche food&wine, ha aperto la 26° edizione con un appuntamento che ha registrato il tutto esaurito. “Quo Vadis, The Future is Natural?”, titolo del convegno ideato da Angelo Carrillo in collaborazione con Helmuth Köcher, è stato il quesito principale sul quale si sono confrontate illustri personalità del mondo dell’enologia. Attilio Scienza, Angiolino Maule, Giorgio Grai, Luca D’Attoma, Hayo Loacker e Werner Morandell: gli esperti si sono espressi sulle questioni da affrontare nel prossimo futuro in materia vitivinicola.
In particolare, durante il convegno Naturae&Purae, gli esperti hanno spesso fatto riferimento alla crescita delle vendite di vini bio nella GDO (+19,7%), sottolineando la tendenza sempre più green nella scelta dei consumatori. Da considerazioni strettamente scientifiche a visioni più bio e ambientaliste, la previsione degli esperti sul futuro della viticoltura è per lo più unanime: produzione sostenibile e informazione dei consumatori. Unità di intenti, certo, ma strategie diverse: dall’approccio tecnologico/scientifico delle ricerche di cisgenetica al “lasciar fare alla natura” (ma con molti paletti, come si è visto durante il convegno) dei “vignaioli naturali” che riducono al minimo gli interventi umani sia nel vigneto che in cantina. In mezzo la viticoltura dei nuovi vitigni resistenti, i Piwi, i disciplinari dell’agricoltura biologica e le pratiche di coltivazione biodinamica. Tante strade, ma un unico obiettivo comune come ha giustamente chiosato Angelo Carrillo al termine del confronto: lavorare per una viticoltura libera da trattamenti di sintesi, sana per l’ambiente, e per trasposizione quindi, anche per l’uomo.
Il convegno Naturae&Purae si è concluso con l’intervento di Carlo Nesler, esperto di cibi fermentati, tematica al centro della prima giornata della rassegna Wild Cooking. Infine, i relatori e i presenti a Naturae&Purae hanno potuto visitare i bellissimi Giardini di Castel Trauttmansdorff (Premio come International Garden of the Year 2013/Il Parco più bello d’Italia 2005), luogo ideale per questo convegno dove il tema della viticoltura viene presentato con un vigneto altoatesino tipico a forma di pergola con 11 vitigni autoctoni ed un Tabernaculum, una sorte di camera di tesoro calpestabile dove vengono presentati vinaccioli di 2400 anni (di un insediamento retico trovato recentemente in Alto Adige), una replica di oro di un vinacciolo di 8000 anni, un regalo della Georgia, la culla del vino, dal museo nazionale del Tiblisi e dei vinaccioli della vite autoctona "Versoaln" a Castel Katzenzungen (Tesimo), una rarità botanica essendo la più grande e con più di 350 anni molto probabilmente anche la più antica del mondo. (I Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno preso la paternità di questa vite, rarità botanica).
SM Studio|Press & PR - Stefania Mafalda M +39 345 5810157 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
OSTERIE D'ITALIA 2018
Le Chiocciole liguri di Osterie d’Italia 2018, il racconto della nostra identità La presentazione della guida edita da Slow Food il 5 dicembre a Carcare (Sv)In libreria e sul nostro shop online sia in cartaceo che su mobile per Android e iOS Spesso, parlando della cucina liguresi sottolinea la predominanza terragna delle sue ricette. Se invece parliamo di pesce, vengono subito in mente le acciughe. Fritte, ripiene, arrostite o, meglio ancora, in una sorta di zuppa molto gustosa, il bagnun, servito su pane tostato o, a volte, sulle cosiddette gallette del marinaio. In tema di zuppe, forse la più celebre è la buridda: il pesce a pezzi e cotto in umido con pomodoro, vino bianco e un pesto di acciughe dissalate, funghi secchi e gherigli di noce. Altro piatto bandiera, lo stoccafisso accomodato: tagliato a pezzi e rosolato in un soffritto di cipolla, aglio e prezzemolo, il pesce cuoce con pomodoro, olive taggiasche, pinoli e patate a tocchi. Tipici della cucina di Levante, infine, sono i muscoli ripieni: le cozze, aperte a crudo, sono farcite con un composto di uova, parmigiano, aromi, un trito di seppie e dei molluschi stessi, infine cotte in un intingolo di pomodoro.
Questo e molto altro è raccolto nella 28esima edizione della guida Osterie d’Italia, il sussidiario del mangiarbere all’italiana edita da Slow Food Editore, che viene presentata alla cena di martedì 5 dicembre alle ore 20 a Carcare (Sv)presso il Ristorante didattico Antica Osteria da Palmira, in via Castellani. La serata, organizzata da Slow Food Liguria, prevede la presenza di Eugenio Signoroni e Angelo Surrusca, rispettivamente curatore e redattore della guida.
Per cena, gli studenti del consorzio Valbormida Formazione, guidati dallo chef executive Sandro Usai, propongono un menù a sorpresa con i piatti ispirati alle osterie liguri presenti nella guida, ripercorrendo tradizione e stagionalità del territorio. La quota di partecipazione, comprensiva di una copia di Osterie d’Italia 2018, è di 35 euro. La prenotazione è obbligatoria e da effettuarsi entro il 30 novembre telefonando alla responsabile Elena Dapelo, al numero 3351351498 o scrivendo all’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. «Sentirsi a casa: è questa la sensazione che i locali recensiti in Osterie d’Italia suscitano nei propri frequentatori. Nella guida ci sono le osterie che incarnano al meglio l’autenticità della cucina italiana, una cucina semplice, priva di barocchismi ed eccessi di lavorazione che hanno il solo fine di stupire. Una cucina che non cerca di uniformarsi in un unico stile con cotture millimetriche, sottolinea le differenze e non si piega alle mode» racconta Eugenio Signoroni, curatore insieme a Marco Bolasco del Sussidiario del mangiarbere all’italiana. Sono 69 su 1.616 le osterie (e i farinotti) liguri recensite nell’edizione 2018, di cui la maggior parte con un menù che non supera i 35 euro. In continuità con la scorsa edizione, i locali un po’ più cari della media sono segnalati dal bollino con Euro e freccia, mentre il bollino Novità sta, naturalmente, per le nuove segnalazioni, a indicare un fenomeno in continua evoluzione e crescita. Il simbolo dell’Annaffiatoio indica i locali con un orto di proprietà, la Chiave quelli dove si può anche dormire, il Formaggio è usato per quelli che propongono una selezione di prodotti caseari di qualità, la Bottiglia per un locale dalla proposta di vini articolata, rappresentativa del territorio, con prezzi onesti e infine le 12 Chiocciole, dedicate ai locali più in sintonia con i princìpi di Slow Food. Inoltre ci sono caratteri speciali per indicare quali osterie aderiscono al progetto Alimentazione Fuori Casa dell’Associazione Italiana Celiachia e quali all’Alleanza tra i cuochi e i Presìdi Slow Food, cioè dove si utilizzano regolarmente nei menù almeno tre Presìdi della propria regione. Osterie d’Italia 2018 in pillole Curatori: Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni - Pagine: 896 – Prezzo € 22 1616 osterie segnalate in guida 176 nuove segnalazioni 275 chiocciole, i locali che meglio incarnano il modello di osteria 207 osterie da visitare per la notevole selezione di formaggi 400 osterie consigliate per la carta dei vini attenta al territorio e in più… 347 indirizzi dove acquistare prodotti di qualità, gustare un buon gelato o fermarsi per un piacevole aperitivo 456 locali con un orto di proprietà 373 osterie che propongono un menù vegetariano 310 osterie con alloggio Ufficio stampa Slow Food Italia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.345 2598615
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NATALE 2017 TI "CONDISCO" PER LE FESTE ECCO L'OLIO MONTEVERRO
Perfetto per l’amico che ama la buona cucina, per la mamma o la suocera. E' l’extra vergine di oliva Monteverro da uliveti nuovi e ultracentenari: olive raccolte a mano, sedimentazione naturale in contenitori di acciaio inossidabile e imbottigliato in inverno. Il risultato? Un olio dal colore verde brillante con riflessi gialli, aroma delicato ma corposo. Perfetto come condimento per i piatti della tradizione mediterranea, ma anche da solo su una bruschetta.
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Ufficio Stampa ZED_COMM
Michela Mezzolo
Corso San Gottardo 19 - 20136 Milano