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CHEESE 2017 - 8 OCCASIONI PER BERE BENE, ORIGINALE, CONSAPEVOLE
Scarica qui la cartella stampa di Cheese 2017: http://bit.ly/2tEtKcz
I visual di Cheese 2017: http://bit.ly/2tEntNY
Le foto dell'edizione 2015: http://bit.ly/1OG3YbX
Richiedi il tuo accredito stampa: http://bit.ly/2tLNdsu
A ogni formaggio la sua bevanda
In questa edizione dei 20 anni però abbiamo superato anche le nostre più ottimistiche aspettative e, per assicurarsi il miglior abbinamento di sempre, abbiamo pensato di redigere la seconda guida teorico-pratica di Cheese 2017, quella alle 8 occasioni per bere bene, originale e consapevole.
1 – Con i grandi classici non si sbaglia mai: Brunelli e Parmigiano Reggiano
Ai soci Slow Food (e a chi coglierà l’occasione per far parte dell’associazione) è riservato il Laboratorio del Gusto Brunelli a confronto: l’importanza del terroir, che accompagna due fantastiche docg ilcinesi ad alcune stagionature del Parmigiano Reggiano di vacca bianca modenese, Presidio Slow Food. Stiamo parlando di Poggio al Vento Col d’Orciae Vigneto Manachiara di Nardi 1999, 2006, 2010: tre grandi millesimi dei due grand cru delle rispettive aziende per capire l’importanza del terroir. L’appuntamento è domenica 17 settembre alle 16 nella Banca del Vino di Pollenzo, a sei chilometri da Bra, con navette speciali che fanno la spola tra Bra e Pollenzo.
2 – Migrazioni enologiche: degustazioni in libertà dal Nord al Sud Italia nella Banca del Vino di Pollenzo e dell’Enoteca di Bra
Se non avete fatto in tempo a prenotare o non volete limitarvi alle proposte dei Laboratori del Gusto, allora ci sono due luoghi di Cheese 2017 che fanno al caso vostro! Restiamo in Banca del Vino, il luogo in cui Slow Food costruisce la memoria storica del vino italiano, che nei giorni di Cheese propone un percorso guidato in compagnia di tre grandi vini e altrettanti formaggi del Nord, Centro e Sud Italia, semplicemente passeggiando lungo le suggestive cantine sotterranee dell’ottocentesca Tenuta dei Savoia. Costo del tour con degustazione: 10 euro.
Se preferite degustare e abbinare in libertà allora dovete prendere la navetta e tornare a Bra, e più precisamente in Via Garibaldi che ospita la Gran Sala dei Formaggi e l’Enoteca, rispettivamente con 130 caci e 600 etichette che rappresentano il meglio della cultura enologica italiana. Fanno la parte del leone i formaggi italiani, francesi e spagnoli, ma ce ne sono anche statunitensi (Paese cui Cheese 2017 dedica il focus), portoghesi, inglesi, irlandesi... e poi rumeni, bulgari, belgi, olandesi, polacchi e svizzeri. Insomma, a ogni formaggio il suo bicchiere e via di abbinamenti in libertà!
3 – Il giro del mondo in 80 caci: note d’Oriente con i vini Triple A
Se quello che succede a Est dell’Italia vi intriga, gli appuntamenti alla Casa della Biodiversità sono quelli che fanno al caso vostro! Come quello con le Triple A di Velier, storico importatore e distributore genovese di vini naturali e distillati e Sostenitore Ufficiale di Slow Food Italia. Ai piedi del vulcano Hasan Dag, nell’Anatolia Centrale, crescono varietà autoctone di uve su piede franco a 1500 metri sul livello del mare, vigne antiche di 200 anni coltivate in piccoli giardini e vinificate con fermentazioni spontanee in anfore millenarie. Udo Hirsch, di origine tedesca ma da anni in Turchia, proprietario di Gelveri-Manufactur presenta i suoi vini in abbinamento a formaggi turchi. Non mancano i vini georgiani di Iago Bitarishvili, della regione di Kartli, vicino a Tiblisi, Presidio Slow Food. L’appuntamento è alla Casa della Biodiversità venerdì 15 settembre alle ore 13.30.
4 – Una “enclave” di sapori, profumi e consistenze di Langa
Se volete una full immersion di Langa, il posto giusto è l’area lounge allestita nella piazza del Mercato di Cheese a cura del Consorzio Alta Langa Docg – Official Sparkling Wine della manifestazione – dove si potrà vivere un’esperienza di gusto che ha origine interamente nelle famose colline piemontesi: insieme alle bollicine del metodo classico si potrà degustare la morbida robiola di Roccaverano Agrilanga unita alla croccante nocciola Tonda Gentile selezionata dall’Associazione Regina Nocciola. L’Alta Langa Docg (brut o pas dosé, bianco o rosato) è prodotto con uve Pinot Nero e Chardonnay coltivate sulle colline tra Astigiano, Cuneese e Alessandrino e affinato per almeno trenta mesi sui lieviti. Le sue bollicine delicate sposano perfettamente la robiola primaverile, ricca di sentori di erba fresca, ciliegia e nocciolo, o di fine estate, quando il latte si arricchisce di grassi e il formaggio raggiunge la massima estensione sensoriale, e il croccante tostato della nocciola per regalare tre consistenze in un unico assaggio.
5 – A tutta birra! – I Laboratori del Gusto
Solo vino in abbinamento ai formaggi di Cheese 2017? No ovviamente! Ormai da anni Slow Food segue il grande fermento che c’è intorno alle birre artigianali, in Italia e oltre confine, grazie alle guide e ai manuali pubblicati da Slow Food Editore, i Laboratori del Gusto e la Piazza della Birra durante i grandi eventi. Tra i più curiosi segnaliamo La regina delle bevande naturali: il Lambic tradizionale (Presidio Slow Food), una birra unica al mondo e sempre più rara, spesso definita come l’anello mancante tra la birra e il vino. Non perdetelo, sabato 16 settembre alle ore 13 a Bra, presso il Cortile delle scuole maschili.
E poi come non ricordare il focus di Cheese 2017 sugli Stati Uniti, Raw in the USA: formaggi a latte crudo e birre artigianali, il 17 settembre alle 19 sempre a Bra presso il Liceo scientifico G. Giolitti-G. B. Gandino. Dal 1980, negli Stati Uniti si è assistito a una rinascita del tema delle fermentazioni naturali: dai formaggi alle birre artigianali fino ad arrivare alla produzioni di eccellenti prosciutti e salumi. In questo Laboratorio vi presentiamo alcuni tra i migliori produttori “born in the USA“: Jasper Hill Farm dal Vermont, Meadow Creek Dairy dalla Virginia, Rogue Creamery dall’Oregon e Uplands Cheese dal Wisconsin. La storia dei formaggi si intreccia a quella delle birre grazie alla presenza di Adrian Walker, del birrificio Firestone Walker, nato nel 1996 in California, tutt’oggi uno dei più apprezzati nel territorio statunitense.
6 – La cultura brassicola di QBA, La Piazza della Birra e Birrificio Antoniano
Official Partner dei grandi eventi organizzati da Slow Food, Quality Beer Academy nel suo stand in Piazza XX Settembre accoglie tutti gli appassionati con 35 vie di birra alla spina e un ricco programma di degustazioni guidate dai beer sommelier. Anche dal punto di vista brassicolo, il focus di QBA saranno le birre americane di Firestone Walker, con lo stesso Adrian Walker a raccontare segreti e aneddoti del birrificio. E in tema di formaggi non saranno trascurati gli abbinamenti che vedono come protagonista il Belgio, con le sue fermentazioni miste e spontanee di Rodenbach e Boon.
Sono addirittura 36 i birrifici artigianali indipendenti della Piazza della Birra. A farla da padrone le realtà brassicole piemontesi e lombarde che condivideranno i calici con i microbirrifici del resto d’Italia e con realtà estere. Obiettivo? Trovare l’abbinamento perfetto con le stuzzicherie delle vicine Cucine di Strada e dei Food Truck e passeggiare tra le bancarelle del Mercato sorseggiando un buon bicchiere.
Nella Via dei Presìdi Slow Food, non a caso è presente Birrificio Antoniano che tra le sue proposte presenta le birre realizzate con prodotti tutelati da Slow Food: la Ponte Molino, con grano Timilia del pane nero di Castelvetrano (Trapani), la Torlonga con grano Solina dell’Appennino abruzzese e la Borgo della Paglia con mais biancoperla della pianura veneta centro-orientale.
7 – Paloma e Negroni sbagliato per una shakerata da urlo
Un vero e proprio cocktail bar con i migliori bartender selezionati da Velier che vi aspettano con gli abbinamenti più sfiziosi tra formaggi e arte della mixology. Per darvi un esempio, abbiamo chiesto al bartender Angelo Canessa di anticiparci qualcosa ed ecco le sue proposte: il Paloma, con le note amare del Tequila e del succo di pompelmo, è perfetto se abbinato a una robiola di Roccaverano. Mentre ai fan del Negroni sbagliato consigliamo un abbinamento con un Parmigiano Reggiano 36 mesi: le note officinali di bitter e vermouth si sposano perfettamente con la sapidità della Dop. A Cheese 2017 potrete trovare questi e altri drink al cocktail bar Velier, in Piazza XX Settembre a Bra, aperto tutti i giorni a partire dalle ore 16.
8 – Rhum: il gusto esotico della vita
L’edizione 2017 di Cheese è possibile grazie all’impegno di aziende che credono nei valori e negli obiettivi della manifestazione, tra queste gli Official Partner: Cassa di Risparmio di Bra, Egea, Lurisia, Parmigiano Reggiano, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy, Velier. Official Sparkling Wine: Consorzio Alta Langa.
Visita www.slowfood.it per il programma completo e la possibilità di prenotare.
Ufficio Stampa Cheese
Slow Food Italia: Valter Musso, 335 7422962 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Elisa Virgillito, 345 2598615 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Città di Bra: Elena Martini, Erica Asselle, 0172 438278 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.slowfood.it - www.comune.bra.cn.it
TERZA EDIZIONE DI GELATO PAZZO
Varazze - Venerdì 11 Agosto a partire dalle ore 21:30 si svolgerà presso la Gelateria Giardini di Marzo di Piazza Dante la terza edizione di Gelato Pazzo, gara semiseria di velocità nel mangiare il gelato, promossa e realizzata da Giardini di Marzo in collaborazione con gli stabilimenti balneari di Varazze, il ristorante Pesce Pazzo e il Bar E.brezza.
Il gelato è buono e fa bene, questo è il motto della gara. Infatti il ricavato, ci spiega un video promozionale della gara, girato e montato dalla fotografa Laura Siri, che conta già più di 10 mila visualizzazioni e più di 500 condivisioni su facebook, sarà interamente devoluto all'associazione onlus ADSO.
“A Savona – spiegano gli organizzatori – esiste una bellissima realtà, una casa per i ragazzi speciali. Il progetto “Casa Adso” è quello di aiutare i ragazzi ad essere sempre più autonomi anche al di fuori dei loro impegni lavorativi e sportivi. Recentemente restaurata per il progetto “Durante e Dopo di Noi”, che investe sull’autonomia dei ragazzi, la “Casa Adso” (Associazione Down Savona Onlus) va mantenuta e, i ragazzi speciali che vi abitano hanno bisogno di aiuto e sostegno per pagare le spese”.
Da qui l’appello da parte di Marco Venturino, il Gelataio “pazzo” e vulcanico di Giardini di Marzo, di partecipare numerosi: “Conoscerete – dice – ragazzi veramente speciali, che vi accoglieranno con un sorriso, tanta felicità e tanta voglia di vivere. ”
Alla gara possono partecipare solo maggiorenni, singoli o a squadre di 4 persone:
SINGOLI: i concorrenti si cimenteranno nel mangiare nel minor tempo possibile una vaschetta da 750 gr di gelato al fiordilatte.
A SQUADRE: formate da 4 persone si cimenteranno nel mangiare nel minor tempo possibile una vaschetta da 500 gr di gelato al fiordilatte a testa. Sarà possibile aiutare i propri compagni "ritardatari" solo dopo aver finito la propria vaschetta.
Per le iscrizioni potete rivolgervi ai Giardini di Marzo o telefonare allo 333/4770414 oppure potete iscrivervi direttamente la sera stessa dalle ore 20 alle 21, il costo è di 5 euro a persona
I premi, sia per le squadre che per i singoli, sono:
Primo Premio: targa 1 Classificato Mangione di gelato 2017” e una cena presso il ristorante “Il Pesce Pazzo” di Varazze.
Secondo Premio: targa 2 Classificato Mangione di gelato 2017” e un Magnum offerto dal Bar E.brezza.
Terzo Premio: targa 3 Classificato Mangione di gelato 2017” e una bottiglia di vino offerta dal Bar E.brezza.
Bettina Bolla
That's the gourmet wine cocktail, a Milano, Firenze, Roma, Napoli, Trani
Tante versioni diverse, tante ricette: al MOMA a Roma è il PEACH Frosé Dogajolo, un intrigante mix di Lazio e Toscana e di profumi fruttati e note floreali... ideale per il food pairing
Eccolo abbinato a una tartare di pescato su gelatina di Dogajolo Rosato, melone, aria di mandorle e Balsamico affinato 10 anni
Il rosa e tutte le sue sfumature, impazza, trasversale a più generazioni, anche se è di Millennial Pink che si parla. E' amato da tutti e dilaga su instagram, quel qualcosa in più che fa scalare la classifica dei like. Libero, rilassante, regala gioia, una nuance globale che ben si confà ad un cocktail. Tanto più se a base vino e in un momento in cui tra i vini il rosé sembra avere sempre più appeal.
Vino e cocktail non sono poi così lontani, anzi, alcuni celebri cocktail ne prevedono l'uso da sempre, vini bianchi per lo più e bollicine; la "new entry" del rosato, che intriga sempre di più i Millennials, segna quindi forse anche una nuova tendenza che aggiunge gusto oltre che colore.
"Fuori dall'Italia il rosé è visto come l'alternativa della stagione calda per potersi godere un vino un po' più strutturato del bianco e ben freddo", ci ricorda Massimo D'Addezio, uno dei più noti barman sulla scena italiana, e non solo.
E da Roma, da uno dei locali più solidi e di grande classe in cucina, il MOMA, di Gastone e Franco Pierini, a due passi da via Veneto, arriva un "omaggio" mixato alla Toscana e in particolare ad uno dei produttori più iconici, strizzando l'occhio però alle tradizioni romane e laziali in particolare regione dove peraltro il produttore vive.
Si tratta di Antonio Zaccheo, che 50 anni fa col socio e amico Giancarlo Sacchet scelse la Toscana, e in particolare il Chianti Classico, per la prima Tenuta dando vita alla Carpineto, azienda che oggi ha 5 Tenute ed è considerata un'icona della Toscana nel mondo, e che produce proprio il Dogajolo Rosato oltre a grandi rossi e Riserve.
Successi internazionali con i vini, tanto che il suo Nobile di Montepulciano Riserva è da anni nella TOP 100 al mondo di Wine Spectator, ma successo anche con un cocktail, il Frosé Dogajolo che Eataly New York ha in carta con incredibile successo.[Dogajolo Rosato è un vino dalle caratteristiche floreali, in particolare rosa, mirto e fiore di vite, a cui non mancano i profumi fruttati come la mela, il ribes e la marasca. Sentori delicati ed eleganti. Giovane, dall'acidità spiccata, ma anche ampio e deciso, è un buon interprete del territorio, nuova tendenza della mixology più sofisticata quando fa uso dei vini.
Come è nato PEACH Frosé Dogajolo domandiamo al barman Giuseppe Gravante: "sul filo della memoria.....ho recuperato una vecchia tradizione romano/laziale, cioè quella di abbinare a fine pasto le pesche bianche con il vino ghiacciato. Ho pensato di avvicinare degli elementi naturali alla freschezza del Dogajolo rosé, esaltarne il bouquet con l'aggiunta delle pesche bianche e della menta romana, prodotti storicamente appartenenti al Lazio. Il lime invece conferisce al cocktail quella certa tonalità esotica. Il risultato è un cocktail fresco, estivo e molto naturale".
La ricetta qual'è? "2/3 Dogajolo Rosato Carpineto, 1/3 St Germain, Pesche bianche di Poggio Catino, Menta e Lime ".
E cosa abbinano gli chef Roberto Catervi e Andrea Pasqualucci, fino a qualche mese fa alla Madonnina del Pescatore: " una tartare di pescato su gelatina di Dogajolo rosato, melone, aria di mandorle e Balsamico affinato 10 anni."
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Eataly New York il Frosé lo propone unicamente col Dogajolo Toscano Rosato 2016 Carpineto. Il Frosé è in menu ad Eataly e ci rimarrà almeno per tutta l'estate perché è il drink che piace di più in questa stagione, a New York come a Miami, ma anche a Londra presso il cocktail bar della Beaufort House dove è stato lanciato. Grande successo tra gli under 40, piace moltissimo soprattutto per il rito dell'happy hour.
Il nome Frosé, viene da frozen rosé. Fresco, vivace, easy, cool, con una parola sola. E per quanto impazzi in molti locali d'oltreoceano, i più snob amano prepararlo a casa, abitudine ben più chic. La versione newyorchese prevede vodka, Dogajolo Rosato 2016, liquore alla pesca, purè di fico d'India e succo di pompelmo.
Chi però il Frosé lo interpreta by himself opta per una ricetta più easy e probabilmente anche più estiva: unire il Dogajolo rosato con succo di limone, zucchero e fragole, o un altro frutto di stagione, poi metterlo in freezer per sei ore e servirlo guarnito con foglie di menta.
Ottimo da solo, magari sulla spiaggia vista tramonto o su una terrazza in città, ancor meglio a bordo piscina tra i vigneti immersi nelle dolci colline toscane. E’ considerato che la gradazione alcolica non è alta, e che i sentori sono delicati ed eleganti è l'ideale anche in abbinamento al food come sempre più spesso capita, in particolare per accompagnare dei finger food di crudi di pesce o di carni rosa. Perfetto con qualcosa di leggermente speziato e un tocco di pepe nero. O perchè no, semplicemente con una merenda a base di formaggi e salumi, come Tuscan Style esige...!
CARPINETO, consolidata azienda vitivinicola toscana,dal 1967, quando l'azienda fu fondata,ha decuplicato la superficie dei vigneti, da 20a oltre 200 ettari, per oltre 500 chilometri complessivi di filari, articolati su cinque Tenute o Appodiati: Montepulciano, Montalcino, Gaville (Alto Valdarno), Dudda (Greve in Chianti) e Gavorrano.
Tra le top 100 di Wine Spectator, premiata in particolare per alcuni vini icona come il Vino Nobile di Montepulciano Riserva(26° posto con un punteggio di 93/100), l'azienda ha una produzione che copre tutti i grandi rossi della Toscana.
Era il 1967 quando le famiglie Sacchet e Zaccheo fondarono la Carpineto col proposito di produrre il migliore Chianti Classico che il “terroir” potesse offrire. Una rivoluzione vera per quei tempi.
Le due famiglie videro nella Toscana un enorme potenziale, dove poter produrre grandi vini di tradizione applicando le tecniche più all’avanguardia nei processi produttivi e aumentando gli standard qualitativi dell’epoca.
Innovatori per vocazione, Sacchet e Zaccheo, insieme alle nuove generazioni, Caterina Sacchet, enologa, Elisabetta Sacchet, Francesca Zaccheo e Antonio Michael Zaccheo, hanno continuato a sperimentare, nel rispetto dei grandi valori storici della Toscana e di una qualità mantenutasi standard molto elevati, con l'obiettivo di tutelare non solo le caratteristiche dei vini ma anche l'ambiente.
Negli anni la Carpineto, che ha mantenuto l'assetto familiare, è cresciuta costantemente fino a diventare un brand dal successo internazionale,affermatasi per l'eccellenza dei suoi prodotti e molto ben posizionata all'estero con un export diretto verso oltre 70 Paesi, Canada e Stati Uniti in testa.
Tre linee di produzione e oltre 30etichette per una produzione complessiva di 3 milioni di bottiglie. Gran parte della produzione è data da vini delle più prestigiose DOCG della Toscana.Rossi per lo più, Riserve di grande struttura ed estratto, vini estremamente longevi.
Nata 50 anni fa dalla scommessa sui grandi territori vinicoli della Toscana e dal sogno di mettere insieme le 3 denominazioni più importanti della regione, Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, oggi è una realtà fortemente rappresentativa della migliore Toscana vitivinicola.
Carisma, stile, grande continuità qualitativa dei vini, riconoscimenti internazionali prestigiosi da scoprire sul territorio, nei vigneti delle 5 Tenute, o Appodiati, nei territori più vocati della Toscana.
UFFICIO STAMPA LR COMUNICAZIONE - laura ruggieri - 339/4755329 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Aperta la votazione online per scegliere la foto vincitrice del Premio Casato Prime Donne 2017
Fantasy o realistica, evocativa o descrittiva …. La più bella foto 2017 dei territori del Brunello e dell’Orcia sarà scelta da una giuria popolare che voterà online la preferita fra 5 immagini capolavoro
La casella di voto con le 5 immagini finaliste del Premio Casato Prime Donne 2017 http://www.cinellicolombini.it/it/vota-la-foto-premio-casato-prime-donne resterà aperta dal 7 agosto al 4 settembre e ognuno potrà esprimere una sola preferenza.
Forza, fai la tua scelta! E' divertente e la tua opinione ci interessa. Le 5 immagini finaliste riguardano i territori in cui vengono prodotti i vini Brunello e Orcia, 13 comuni: Montalcino, Pienza, Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Radicofani, San Quirico d’Orcia e Trequanda, parti di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena. Un territorio, in gran parte iscritto nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e universalmente famoso per la sua bellezza e storicità.
Duccio Nacci
Si tratta di un banco di prova particolarmente difficile perché tutti i più grandi fotografi di paesaggio hanno puntato i loro obbiettivi sulle morbide colline, i volti etruschi dei vignaioli, i cipressi di San Quirico, la Cappella di Vitaleta, le cantine, i giardino de la Foce …. Fino a farne l’icona della Toscana più bella e più vera. In altre parole l’effetto cartolina, il “déjà vu” sono minacce capaci di condizionare chi scatta e chi guarda. Eppure proprio perché difficile da fotografare questo fantastico territorio, la sua gente e i suoi prodotti, sono una calamita irresistibile per professionisti e dilettanti. Tutti vogliono mettersi alla prova.
Gianfranco Bracci
Ogni anno la scelta del vincitore, fra le 5 foto finaliste selezionate dalla Giuria del Premio Casato Prime Donne, viene fatta attraverso il voto online da parte di una giuria popolare. Tutti sono invitati a esprimere la loro scelta. Un giudizio istintivo più che tecnico ma capace di evidenziare un sentire diffuso, la percezione collettiva del territorio e dei suoi valori. Ecco che alla fine del Novecento il paesaggio preferito appariva come un’immagine concettuale di linee e colori, poi c’è stata una fase verista, seguita da quella “fantasy” dove nebbia e luce venivano usate per trasfigurare i luoghi. Più di recente hanno vinto immagini capaci di narrare situazioni o atmosfere.
Andrea Rabissi
Le fotografie vincitrici di ogni edizione sono esposte in modo permanete a Montalcino, al Casato Prime Donne, nella sala dedicata a Ilda Bartoloni, giornalista RAI scomparsa nel 2009 a cui si deve la formula del Premio Casato Prime Donne. Nel loro insieme le immagini costituiscono una rassegna di altissima qualità e valore documentale perché raccontano la diversa sensibilità verso la meravigliosa campagna in cui nascono il Brunello e l’Orcia.
Dopo aver votato, gli appassionati wine lover possono recarsi nella cantina Casato Prime Donne (lunedì-venerdì 9-13/15-18 week end su prenotazione) per vedere la spettacolare rassegna fotografica dei 19 vincitori del Premio e per gustare il Brunello 2012 e la Doc Orcia Cenerentola.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
Casato Prime Donne, Montalcino - Fattoria del Colle, Trequanda SI 0577 662108 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Addetta stampa Marzia Morganti Tempestini 3356130800
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