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LE MALATTIE DELLE PIANTE CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO
Da oggi disponibili tutti i podcast “Spore”: La febbre dei tulipani, Il lungo viaggio della peronospora del basilico, La ruggine del caffè a Ceylon, La peronospora della patata in Irlanda: un popolo in fuga, La Xylella distrugge gli olivi in Puglia
Una produzione originale in collaborazione con Tangram Teatro.
Con “La Xylella distrugge gli olivi in Puglia” si conclude oggi, venerdì 19 febbraio, la pubblicazione settimanale del podcast “Spore”: cinque storie, cinque malattie delle piante che hanno sconvolto economie e società del mondo. Un viaggio nel passato, nel presente e anche un po’ nel futuro in cinque episodi liberamente tratti dal libro “Spore” (Daniela Piazza Editore) di Maria Lodovica Gullino, Direttore di Agroinnova, il Centro di Competenza per l’innovazione in campo agro-ambientale dell’Università di Torino.
Grazie alla preziosa collaborazione con il Teatro Tangram di Torino, “Spore - il Podcast” si avvale delle magnifiche voci di Bruno Maria Ferraro, Patrizia Pozzi e Celeste Gugliandolo e riesce, grazie alla regia di Ivana Ferri, a entusiasmare perfettamente l’uditore tra nozioni storico-scientifiche, canzoni e poesie.
“Volevamo raccontare alcune storie di malattie delle piante del passato e del presente – spiega Maria Lodovica Gullino - Le malattie delle piante hanno spesso e più o meno silenziosamente riguardato la nostra vita. Il 2020 ci ha ricordato che, oltre all’uomo, esistono anche le piante e l’ambiente. Abbiamo quindi scelto le cinque malattie delle piante a nostro parere più significative e anche curiose, se vogliamo, tre del passato e due contemporanee. Non a caso partiamo dal lontano 1845, con la a peronospora della patata in Irlanda per finire con la ben più recente Xylella, che come tutti sanno, sta distruggendo gli olivi in Puglia. Malattie che sono raccontate e recitate in modo molto piacevole, con molti aneddoti e curiosità”. Questo materiale lo metterò anche a disposizione degli studenti di patologia vegetale, durante il prossimo semestre – continua il Direttore di Agroinnova – Chissà che così i miei studenti non possano imparare la nostra disciplina in modo più divertente, avvicinandosi, al tempo stesso al mondo del teatro? Sarà comunque un esperimento interessante”
Le storie nascono dal libro Spore che Maria Lodovica Gullino ha scritto nel 2014 con grande passione per la sua materia, la patologia vegetale, e che tratta, attraverso gli aneddoti della sua vita, molte delle malattie delle piante che oggi tutti conosciamo, ma in modo superficiale. Dal 22 gennaio, ogni venerdì, Agroinnova e Teatro Tangram hanno raccontato la febbre dei tulipani, la grande crisi economica che coinvolse l’Olanda e i suoi tulipani nel ‘600; la distruzione del basilico genovese a opera della peronospora nei primi anni del nuovo millennio; i radicali cambiamenti dell’economia agraria dello Sri Lanka, oggi conosciuto principalmente per il tè ma un tempo principale produttore di caffè, fino all’arrivo del patogeno agente della ruggine del caffè; la grande carestia irlandese del 1845 dovuta agli attacchi di peronospora su patata. L’ultimo episodio di “Spore”, disponibile oggi dalle ore 18.00, è dedicato alla recentissima incursione del batterio che ha distrutto gli ulivi nell’amata regione del Sud Italia. Mai segnalata in Italia fino al 2013, ma tristemente nota da circa 150 anni in America dove causa, su vite e altre specie, la cosiddetta malattia di Pierce, la Xylella ha letteralmente distrutto il Salento e messo in ginocchio un’economia agricola con tradizioni antichissime e piante secolari.
Il podcast “Spore” è distribuito e rimarrà disponibile attraverso il sito dedicato (https://www.spreaker.com/show/spore), sul sito del Festival Plant Health 2020 (https://planthealth2020.di.unito.it/), su Spotify e Apple Podcasts.
L’iniziativa si svolge nell’ambito del Festival Plant Health 2020, organizzato da Agroinnova (Centro di Competenza per l’Innovazione in campo agroambientale dell’Università di Torino), con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino, Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Società Italiana di Patologia Vegetale, UNICEF Italia, Federazione Italiana Scienze della vita, International Plant Protection Convention, con il contributo di CCIAA di Torino, Iren e SMAT. Agroinnova ha attivi un sito web (https://planthealth2020.di.unito.it/), una pagina Facebook (@lepiantealcentro) e un profilo Instagram (@lepiantealcentro) per raccontare storie, temi e attività con focus su “Le Piante, al Centro”.
Per informazioni
Ufficio Stampa Agroinnova – tel. 3383024369 –Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ufficio Stampa Stilema – tel. 0115624259 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PARMIGIANO REGGIANO: NASCITA DELLA FORMA “IN DIRETTA DAL CASEIFICIO”, ANCHE IN TEMPO DI COVID
PARMIGIANO REGGIANO: NASCITA DELLA FORMA “IN DIRETTA DAL CASEIFICIO”, ANCHE IN TEMPO DI COVID
A partire dal 26 febbraio, sette dirette Facebook della durata di 20 minuti ciascuna consentiranno agli appassionati di scoprire come nasce il Parmigiano Reggiano ma anche di interagire con il casaro, fare domande e immergersi nell’antichissima tecnica di produzione.
n tutti questi mesi di pandemia il Parmigiano Reggiano non si è mai fermato. Il rigido disciplinare di produzione della DOP impone ai casari di trasformare il latte in formaggio ogni giorno e così, gli oltre cinquantamila lavoratori della filiera hanno continuato a rifornirne gli italiani anche in tempi di Covid. C’è però un’attività che è stato indispensabile sospendere per legge: le visite in caseificio. Pochi sanno che, ogni anno, oltre 168 mila visitatori prenotano una visita in caseificio, anche tramite la pagina web Visita e Degusta, per assistere alla nascita di una forma di Parmigiano Reggiano.
Il Consorzio, per permettere agli amici del Parmigiano Reggiano di scoprire come nasce questo straordinario formaggio, lancia il format “In Diretta dal Caseificio”. Sette dirette Facebook, a partire da venerdì 26 febbraio, per assistere dal vivo a tutti i passaggi che caratterizzano la produzione: dall’arrivo del latte alla cottura della cagliata, dalla salagione fino alla stagionatura per terminare in negozio, con l’apertura della forma.
Le dirette, della durata di circa 20 minuti, consentiranno agli appassionati di scoprire come nasce il Parmigiano Reggiano ma anche di interagire con il casaro e gli esperti del Consorzio, fare domande e immergersi nell’antichissima tecnica di produzione, rimasta pressoché invariata da mille anni. Un’opportunità unica per scoprire i segreti del formaggio italiano più imitato al mondo.
Le dirette si terranno tra il mese di febbraio e quello di maggio. Gli appuntamenti saranno annunciati di volta in volta tramite i canali social del Consorzio e sarà possibile ricevere una notifica per non mancare gli eventi. Ogni episodio sarà poi pubblicato e rimarrà a disposizione di tutti sui social poco dopo la chiusura del collegamento.
Ecco in anteprima i titoli dei sette appuntamenti:
- L’inizio del viaggio e l’arrivo del latte
- La trasformazione ha inizio: dal latte alla cagliata
- L’importanza dei gesti: la spinatura e la cottura
- La nascita delle gemelle: la levata e la formatura
- L’amore per i dettagli: i marchi di riconoscimento e la salatura
- Il momento della verità: stagionatura, battitura e marchiatura
- La magia che si schiude: l’apertura di una forma
Fabrizio Raimondi
VINIFERA 2021: LA PROSSIMA EDIZIONE SARÀ OPEN AIR
Appuntamento il 29 e 30 maggio negli spazi esterni della Fiera di Trento mentre da fine aprile torna il Forum itinerante. Sulla piattaforma “produzionidalbasso” lanciato il crowdfunding per sostenere l’evento
Sabato 29 e domenica 30 maggio, alla Fiera di Trento, i vini artigianali dell’arco alpino tornano protagonisti della nuova edizione di Vinifera.
Dopo aver annullato l’appuntamento 2020 a causa dell’emergenza sanitaria in atto, l’associazione Centrifuga, organizzatrice dell’evento, riprogramma la manifestazione per l’ultimo week-end di maggio 2021 scegliendo una formula diversa rispetto alle precedenti. Vinifera, infatti, non si svolgerà come consuetudine il primo fine settimana di primavera dentro ai padiglioni della Fiera di Trento ma, ammiccando all’inizio di una nuova estate, si sposta a fine maggio all’esterno dell’area Fiera. Quella del 2021 sarà un’edizione open air che gli organizzatori desiderano fortemente realizzare per continuare il percorso iniziato nel 2018 con l’intento di far conoscere i vignaioli e gli artigiani del cibo provenienti dai territori dell’arco alpino.
“Abbiamo voglia e bisogno di incontrarci e confrontarci con i produttori, le loro storie e quelle delle loro tenaci produzioni, e di far sentire la presenza della terra – sottolinea Anna Benazzoli a nome del gruppo organizzatore – Vogliamo che Vinifera sia ancora una volta un luogo democratico, una mostra mercato amicale dove assaggiare idee genuine, incrociare sguardi autentici e affidarsi a cuori appassionati”.
A partire da fine aprile è previsto anche il Forum, una ricca proposta itinerante dentro e fuori i confini trentini, imbevuta di convivialità e di vari momenti di approfondimento culturale come rappresentazioni teatrali, proiezioni, degustazioni, conferenze tematiche, visite guidate nei vigneti e nelle cantine. “Vinifera 2020 si è arrestata proprio sul più bello quando, dopo averla imbottigliata, non rimaneva che stapparla – conclude Anna Benazzoli – Per realizzare l’iniziativa 2021 abbiamo deciso di chiedere un aiuto a chi vuole mostrare la propria vicinanza alla manifestazione. Per questo abbiamo avviato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma online “produzionidalbasso”. Chi ha piacere può sostenere il progetto sul sito www.produzionidalbasso.com/project/vinifera-the-show-must-go-on/ e ricevere in cambio il biglietto per accedere alla mostra-mercato, un set di calici serigrafati e molti altri premi, oltre al nostro più sentito grazie”.
Vinifera è un evento promosso da Associazione Centrifuga, un gruppo di giovani che hanno unito competenze, passioni ed esperienze per realizzare iniziative incentrate sul patrimonio materiale culturale rappresentato dalle produzioni agroalimentari e vitivinicole dei territori alpini.
Per maggiori informazioni www.viniferaforum.it e FB www.facebook.com/viniferaforum
Vinifera in breve:
Quando: sabato 29 e domenica 30 maggio 2021
Dove: Trento Fiere - Via di Briamasco, 2
Orario di apertura al pubblico: dalle 11.00 alle 19.00
Ingresso: € 15.00
Gli ingressi saranno contingentati in modo da garantire la sicurezza dei produttori e dei visitatori.
Anna Sperotto
TORNANO LE NOCI PER LA RICERCA
Il progetto di Fondazione Umberto Veronesi, in partnership esclusiva con Life, che finanzia la ricerca scientifica d’eccellenza
Life, storica azienda italiana di proprietà famigliare dedita da tre generazioni alla selezione e lavorazione della migliore frutta secca, essiccata e disidratata, rinnova il suo impegno a sostegno della ricerca scientifica al fianco di Fondazione Umberto Veronesi con la nuova edizione de “Le noci per la ricerca”.
Dal 1° al 31 marzo, acquistando le “Le noci per la ricerca”, presenti nei principali punti vendita della grande distribuzione in tutta Italia, i consumatori contribuiranno a sostenere con Life i migliori medici e ricercatori, finanziati da Fondazione Umberto Veronesi per l’anno 2021, che hanno deciso di dedicare la propria vita allo studio e alla cura di patologie che ancora oggi colpiscono numerose persone. Al progetto aderiscono concretamente tre prodotti: per ogni confezione da 90 gr di noci sgusciate, con prezzo consigliato al pubblico di 2,89€, e per ogni confezione di noce in guscio da 350 gr e 500 gr, con prezzo consigliato al pubblico rispettivamente di 3,69€ e 5,27€, saranno devoluti 50 centesimi a Fondazione Umberto Veronesi per finanziare progetti di ricerca di altissimo profilo scientifico.
Grazie alla sensibilità di Life verso il tema della prevenzione, un alimento semplice e ricco di nutrienti come la noce è diventato icona della ricerca scientifica d’eccellenza. La noce, infatti, è un alimento consigliato all’interno di una dieta sana e bilanciata. Le noci infatti, sono ricche di grassi insaturi, ovvero i grassi “buoni” che hanno effetti benefici sull’organismo. Un consumo moderato e quotidiano di questi frutti può contribuire alla salute dei vasi sanguigni, ed un apporto quotidiano di grassi mono e polinsaturi aiuta nel normale funzionamento del sistema immunitario, del metabolismo dei grassi e la normale funzione cognitiva. Una sana e corretta alimentazione è uno strumento di prevenzione quotidiano insieme ad attività fisica e astensione da fumo e alcol. La frutta secca, nelle porzioni raccomandate al giorno (1-2 da 30g) può contribuire a fornirci i grassi “buoni”, le proteine e la fibra di cui abbiamo bisogno.
Il sostegno di Life si inserisce in un’ampia collaborazione che dura da ormai diversi anni con Fondazione Umberto Veronesi con l’obiettivo di diffondere la cultura del mangiar sano e sostenere la ricerca scientifica d’avanguardia nel campo della nutrigenomica, la scienza che studia il rapporto tra gli alimenti e il nostro DNA, e della prevenzione e cura dei tumori che colpiscono le donne. Da questa collaborazione sono nati progetti importanti e di ampio respiro, come i prodotti Nutrimix Break e Nutrimix Colazione, mix di frutta secca ed essiccata indirizzati a particolari momenti di consumo, senza rinunciare al gusto, ideati con gli esperti di Fondazione Umberto Veronesi; il ricettario “Dentro al guscio”, prezioso compendio di deliziose ricette di Marco Bianchi con tutto il gusto e le proprietà benefiche della frutta secca.
“Durante questa emergenza sanitaria da Covid-19 abbiamo intensificato il nostro impegno per sostenere la ricerca scientifica d’eccellenza per combattere malattie che ancora oggi minacciano la vita di migliaia di persone e grazie al prezioso e rinnovato sostegno di Life, azienda innovativa accanto alla nostra Fondazione da anni, sarà possibile finanziare il lavoro annuale di eccellenti ricercatori.” - afferma Monica Ramaioli, Direttore Generale di Fondazione Umberto Veronesi.
“Le noci per la ricerca - prosegue Davide Sacchi, Responsabile Marketing di Life - sono un bellissimo progetto che portiamo avanti da molti anni, con orgoglio e onore, perché racchiude in sé il concetto del Bene, contribuendo al benessere del consumatore e alla ricerca scientifica: molti sono già stati i ricercatori finanziati dal progetto e siamo certi che la sensibilità dei consumatori aiuterà a sostenerne molti altri. In momenti difficili come quello che stiamo vivendo da un anno a questa parte, ci accorgiamo ancora di più quanto sia importante il sostegno in tal senso”.
“Nella mia quotidianità non manca mai la frutta secca, ma soprattutto le noci poiché sono alimenti funzionali per la nostra salute grazie alle proprietà nutrizionali. Le noci per la ricerca fanno bene il doppio perché finanziano la ricerca scientifica di Fondazione Umberto Veronesi e possono essere consumate dagli adulti e anche dai bambini” - dichiara Marco Bianchi, food mentor e divulgatore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi e testimonial della nuova edizione de Le noci per la ricerca.
Per conoscere i punti vendita dove trovare Le noci per la ricerca è possibile consultare il sito www.fondazioneveronesi.it .
Elisa Invernizzi
LETTERA AL PRESIDENTE DI COLDIRETTI ETTORE PRANDINI E A TUTTI I PRESIDENTI DELLE ASSOCIAZIONI AGROALIMENTARI ITALIANE
Ormai è trascorso un anno da quando la pandemia ha cominciato a minacciare non solo la salute, ma anche il lavoro e il portafoglio degli italiani. Penso in particolare alla nostra filiera, quella del vino: penso alle aziende che hanno dovuto chiudere i battenti, a quelle in ginocchio a causa della crisi economica. E ad altre ancora, come la nostra Associazione di Viticoltori: aziende solide, che però devono farsi carico delle situazioni dei loro produttori e del territorio in cui operano, e che non possono certo ignorare le difficoltà di un mercato in sofferenza da mesi.
Finora ristori, agevolazioni e misure per contribuire a un parziale risanamento della crisi non sono mancati, ma rimangono tuttora insufficienti. Appelli, inviti e richieste si sono susseguiti, rivolti a chi ci governa: penso alla Lettera aperta indirizzata alla già Ministra Teresa Bellanova, chiamata a prendere coscienza di una situazione del mondo vino difficile da fronteggiare. Una richiesta di consapevolezza che, purtroppo, non ha sortito le misure auspicate, vale a dire misure volte a ridare se non vigore, almeno dignità ad un sistema, quello del vino, che fa del Made in Italy un faro di qualità in tutto il mondo.
Faro che si sta affievolendo e rischia di spegnersi, a causa delle costanti chiusure che, ricordiamolo, non colpiscono solo bar e ristoranti, ma anche tutte le filiere che ci stanno dietro, compresa quella del vino, le cui bottiglie rimangono ferme in cantina, senza poter essere vendute, senza più essere acquistate.
Possiamo sentirci tutti uniti, noi realtà di viticoltori in Italia, in queste difficoltà e in questi bisogni. Ma chi, davvero, dovrebbe farli risuonare siete voi di Coldiretti e di tutte le associazioni dell’agroalimentare italiano, realtà motivate da un solo ed unico scopo, intrinseco nella vostra stessa natura: rappresentare e tutelare gli interessi della filiera. Mai come oggi questa rappresentanza e questa tutela sono fondamentali; mai come oggi queste stesse sono mancate.
Giornali, radio e televisioni hanno riportato e trasmesso le necessità delle diverse categorie attraverso le voci dei propri rappresentanti; tuttavia, ci pare, voi Coldiretti, voi associazioni che rappresentate il mondo dell’agricoltura e del vino in Italia, non avete approfittato di questi canali di diffusione per dare spazio e voce ad un comparto che, ad oggi, è stato lasciato nell’ombra.
Abbiamo guardato, abbiamo ascoltato e abbiamo aspettato. Aspettato che Coldiretti, a cui siamo iscritti da anni, bussasse alla nostra porta, dimostrando interesse per una realtà che rappresenta oltre 200 associati in Oltrepò Pavese ed è motore di un intero territorio. Abbiamo aspettato affinché ci si confrontasse così da sottoporre i nostri problemi all’attenzione di chi ha preso parte ai tavoli aperti con le istituzioni. Ma non una visita, né una telefonata.
La speranza è pensarvi impegnati dietro le quinte, pronti a darci i risultati che un settore come il nostro merita, tramite i media e nella realtà dei fatti.
Speranza che può essere rinvigorita da una ritrovata collaborazione. Questo è un invito chiaro affinché voi associazioni – con cui da sempre cooperiamo e da cui ogni giorno vogliamo sentirci rappresentati – ricalibriate i vostri sforzi in base alla reale situazione in cui il mondo del vino versa.
Una situazione che non può permettersi di perdere occasioni come quella data dal Recovery Plan: risorse preziosissime che possono ridare slancio a tutta la filiera, a patto però che vengano impiegate in maniera concreta, con progetti pensati per garantire la sopravvivenza e la continuità delle realtà produttrici, anche quelle più piccole. Digitalizzazione, innovazione e sostenibilità sono parole chiave, ma restano parole vuote se i produttori non sono supportati con progetti concretamente attuabili e da risorse erogate in tempi utili – ovvero brevi.
Un monito che vale tanto per i massimi livelli quanto per le istituzioni a noi più vicine, come Regione Lombardia, che alla bontà delle sue proposte dovrebbe affiancare una maggiore rapidità d’esecuzione: troppe iniziative sono rimaste nel cassetto del Pirellone, perdendo la propria forza a causa di costanti rinvii, come Misura Giovani, o per la lunghezza dei tempi, come i finanziamenti del PSR, che avrebbe maggiore efficacia con uno scorrimento più veloce delle graduatorie che permetterebbe di finanziare aziende, come la nostra, che sono state ammesse ed hanno già effettuato gli investimenti, ma che sono ancora in attesa e nel dubbio di ricevere il contributo.
È l’ora della concretezza e dell’immediatezza. La promessa di un futuro di crescita può esserci fatta solo dalle istituzioni, partendo dalle reali necessità del sistema vino italiano, di cui voi, associazioni di categoria, dovete farvi mediatori. Siamo pronti a incontrarvi e a confrontarci con voi. Perché soltanto uniti abbiamo l’occasione di cambiare le cose.
Con stima
Massimo Barbieri
Presidente Associazione di Produttori Torrevilla, oltre 200 aziende in Oltrepò Pavese
TORREVILLA è l’associazione di viticoltori punto di riferimento per la viticoltura oltrepadana da 114 anni. Riunisce 200 vignaioli che ogni giorno, con fatica e dedizione, si dedicano alla coltivazione della vite su oltre 600 ettari di terreno sparsi su nove comuni lombardi. Tra le più dinamiche realtà dell’Oltrepò Pavese vitivinicolo (circa 50.000 quintali di uve lavorate ogni anno e una produzione annua attorno ai 2.500.000 di bottiglie), Torrevilla rivendica con orgoglio il suo profondo legame con il territorio, la secolare esperienza tramandata di padre in figlio, e la voglia di guardare al futuro investendo in tecnologie e collaborazioni che rendano la viticoltura sempre più efficiente e sostenibile.