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CANTINE SETTESOLI E AEROVIAGGI PER PROMUOVERE L’ENOLOGIA SICILIANA
Al via la partnership tra Aeroviaggi e Cantine Settesoli per promuovere l’eccellenza produttiva vinicola siciliana, puntando sul turismo esperienziale per far rivivere l’italianità con un’offerta turistica integrata.
17 dicembre 2020 – Al via la partnership di Aeroviaggi, prima catena alberghiera per posti letto in Sicilia e Sardegna, con la storica cooperativa vinicola siciliana Cantine Settesoli.
L’accordo di collaborazione che rientra nel percorso di valorizzazione dell’offerta turistica integrata portato avanti da Aeroviaggi e nella logica di sviluppo territoriale di Cantine Settesoli, mira alla promozione di una delle eccellenze produttive del territorio, simbolo di qualità e tradizione del Made in Sicily.
La partnership prevede l’introduzione dei principali brand della cantina, tra cui la linea top Mandrarossa e la nuova linea Wave, nell’offerta eno-gastronomica proposta da Aeroviaggi all’interno delle sue strutture. Ancora, la collaborazione annovera la realizzazione di iniziative di wine tasting a tema, all’interno dei resort del Gruppo, con focus differenziati per la clientela turistica italiana ed estera. Andranno, infine, ad arricchire i contenuti della partnership, attività ad hoc di formazione sul prodotto vinicolo nell’ambito del percorso di training e aggiornamento dell’Aeroviaggi Academy rivolto al personale del Gruppo.
“Siamo orgogliosi di dare avvio alla partnership sinergica con Cantine Settesoli, una delle realtà produttive più significative del territorio siciliano, che incarna i valori di tradizione, qualità e eccellenza, rappresentativi del nostro Made in Italy nei quali ci identifichiamo – ha dichiarato Marcello Mangia, Presidente di Aeroviaggi. – La collaborazione, animata da comuni intenti e spirito di cooperazione e fondata su radici condivise, rappresenta un’occasione preziosa per rafforzare il concetto di turismo esperienziale in cui crediamo e su cui stiamo puntando attraverso la nostra offerta turistica integrata. In tal modo valorizziamo il viaggio per farne un’esperienza dell’italianità più autentica e a 360 gradi, non solo dal punto di vista paesaggistico, culturale o architettonico, ma anche eno-gastronomico. Si viene così a ingenerare un indotto e un circuito virtuoso per l’economia tutta del territorio, volano per la crescita e l’ulteriore notorietà del nostro Made in Italy in Italia così come all’estero.”
Afferma Giuseppe Bursi, Presidente di Cantine Settesoli: “La partnership con Aeroviaggi è il segno della grandissima importanza attribuita al lavoro di squadra da due aziende siciliane storiche ma orientate al futuro, unite per creare valore e bellezza tutelando, rispettando e sostenendo questo magnifico territorio. I valori in cui le Cantine Settesoli credono da sempre sono quelli di una comunità agricola impegnata nella gestione etica e nella salvaguardia culturale e paesaggistica dell’ambiente. Pur con questi presupposti, abbiamo sempre generosamente condiviso, in modo attento e consapevole, le risorse del nostro territorio, organizzando in prima persona eventi e manifestazioni. Aeroviaggi ci offre l’occasione di mostrare le eccellenze di cui siamo ambasciatori in modo ampio e strutturato, offrendo la possibilità a visitatori italiani e stranieri di vivere un’esperienza unica sotto il profilo ambientale, enologico e gastronomico. Il connubio tra Aeroviaggi e Cantine Settesoli nasce dunque per contribuire a creare nuove competenze trasversali, necessarie per far conoscere al mondo l’eccellenza della Sicilia, grazie a capacità manageriali, progettuali e organizzative, sensibilità culturale e una profonda conoscenza del proprio territorio e del mercato turistico che solo aziende profondamente radicate sul territorio e con lo sguardo proteso al futuro sono in grado di garantire facendo lavoro di squadra”.
Aeroviaggi
Aeroviaggi, con sede operativa a Palermo, oltre 9.000 posti letto e 88 milioni di Euro di fatturato nel 2019 è la prima catena alberghiera per posti letto in Sicilia e Sardegna e la seconda catena nazionale tra gli alberghi Sun&Beach (fonte: Report annuale 2020 di Confindustria sulle catene alberghiere Italiane). La società propone sul mercato internazionale un'offerta mirata in villaggi, hotel club e resort nelle sue 13 confortevoli strutture alberghiere gestite ed in proprietà diretta, collocate in magnifiche località di mare della Sicilia e della Sardegna.
Cantine Settesoli è la storica cooperativa siciliana fondata a Menfi (AG) nel 1958; oggi, a più di 60 anni di distanza, è una tra le più importanti cooperative vinicole europee, con export in oltre 40 paesi nel mondo. Con un’estensione di vigneti pari a 6.000 ettari e una base sociale che conta circa 5.000 famiglie, Cantine Settesoli è il motore economico di un territorio che copre nove comuni e tre province localizzati in questa magnifica area della Sicilia sud occidentale: i suoi meravigliosi vigneti, in buona parte a conduzione biologica, arrivano a sfiorare le spiagge del mare Mediterraneo, generando vini salini, sapidi e profumati. Cantine Settesoli attraverso un messaggio innovativo e di qualità con i suoi Brand di punta Settesoli e Mandrarossa porta la Sicilia nel mondo.
Contact:
Barabino&Partners (per Aeroviaggi)
Massimiliano Parboni
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Alessandra Gucciardi
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Tel.: 06/679.29.29 – 339/230.85.72
Contact:
Cantine Settesoli S.C.A.
Well Com – per Cantine Settesoli
Annalisa Chiavazza
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tel. 0173/362958 – 3317194388
CANTINE D'ITALIA 2021
La Guida per l’enoturista
La Guida Go Wine esce il 16 dicembre in libreria e a disposizione dei soci
L’evento di presentazione si terrà a Bologna lunedì 25 gennaio 2021
Esce ufficialmente Cantine d’Italia 2021, la Guida per l’Enoturista a cura di Go Wine. Come ogni anno mantiene come periodo di uscita il mese di dicembre.
Una Guida alla Cantine, con una sua identità specifica, non una Guida tradizionale ai vini. Una Guida pensata per i turisti del vino, che racconta e scrive di vino partendo dalla “Cantina”. Ovvero la Cantina come luogo dove uomini e donne del vino operano e progettano il loro lavoro, dove sono portatori di storie e tradizioni familiari, oppure di più recenti investimenti.
La Cantina che, nel corso degli anni, è diventata a pieno titolo un luogo di promozione del territorio, perché invita al viaggio e comunica con la sua realtà un’identità territoriale fatta di tutto quanto ruota attorno: il paesaggio, i vigneti, la tradizione del luogo, i borghi.
Una Guida che privilegia il tema della narrazione perché raccontando la cantina, racconta le vicende che stanno attorno al vino e aiutano meglio a comprendere il profilo di ogni realtà.
Una Guida che pertanto non vuole rivolgersi soltanto ai “super appassionati”, ma che desidera essere un’occasione per creare cultura a favore del vino e dei suoi territori. E per far riflettere sull’importante ruolo che la viticoltura italiana sta svolgendo a favore della bellezza e della valorizzazione di tanti territori.
Una Guida edita da Go Wine e che mantiene inalterata la sua mission: promuovere la grande accoglienza italiana in cantina e comunicare anche attraverso un volume l’identità dell’associazione.
Cantine d’Italia 2021 si presenta con una copertina rinnovata, 790 cantine selezionate, 235 “Impronte d’eccellenza” per l’Enoturismo, oltre 4.350 vini segnalati, circa 1.500 indirizzi utili per mangiare e dormire.
Esce nel corso di un dicembre che chiude un anno straordinario per l’Italia, l’anno del Coronavirus e di tutto quello che ha significato e significa la pandemia. Anche per queste ragioni, per la prima volta la Guida vede differire a gennaio l’evento ufficiale di presentazione, arrivando intanto in libreria e ai soci Go Wine.
Sarà la città di Bologna ad ospitare l’evento, la data è quella di lunedì 25 gennaio.
Il volume si apre con due interventi introduttivi a cura di Antonio Paolini (giornalista) e Vincenzo Gerbi (titolare del corso di Enologia nel corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Torino), trattando rispettivamente di storytelling e comunicazione (Paolini) e di vini da vitigni autoctoni e storici (Gerbi).
Sempre all’insegna del tema del racconto, il volume si apre con nove interviste a uomini e donne del vino, esponenti di cantine selezionate in Guida. Si tratta di: Remo Falconieri, Cieck (Piemonte), Francesco Moser, Moser (Trentino), Ornella Molon Traverso, Ornella Molon (Veneto), Stefano Pizzamiglio, La Tosa (Emilia Romagna), Miriam Caporali, Valdipiatta (Toscana), Antonio Patricelli, Collefrisio (Abruzzo), Paolo Mastroberardino, Terredora (Campania), Demetrio Stancati, Serracavallo (Calabria), Marco Nicolosi Asmundo, Barone di Villagrande (Sicilia).
Il volume si presenta come un articolato repertorio di cantine, ricco di dati e riferimenti che si aggiorna in ogni edizione, con nuovi inserimenti ed alcune esclusioni. E con nuove cantine che ottengono per la prima volta il riconoscimento de L’Impronta.
Sono in totale 235 le “Impronte Go Wine” nell’edizione 2021: esse rappresentano un segno di “eccellenza” nel campo dell’Enoturismo nazionale e costituiscono una sorta di segno ideale che Go Wine attribuisce alle cantine che hanno conseguito un alto punteggio nella valutazione complessiva su sito, accoglienza e profilo produttivo.
Si tratta dei tre fattori su cui si compone la presentazione delle singole cantine e su cui si definisce una loro valutazione.
Sito: luogo ove si trova la cantina, guardando anche alla cantina medesima dal punto di vista architettonico; ma anche sito come patrimonio di vigneti complessivo di cui dispone la cantina.
Accoglienza: la vocazione della cantina verso una parallela attività, sia per attività come agriturismo, B&B o ristorazione, sia per iniziative culturali che denotano un atteggiamento di “apertura” della cantina verso il mondo esterno.
Vino: il profilo produttivo dell’azienda valutato nel tempo, al di là dell’exploit di una singola vendemmia; dunque anche tenendo conto del carattere della produzione, della eccellenza di alcune etichette, di una particolare cura verso specifiche tipologie di vini.
Nella speciale classifica per regioni che ogni anno si aggiorna, si conferma ai vertici la Toscana con 48 impronte, seguita da Piemonte (43) e Veneto (34).
Sono 15 le Cantine che raggiungono il vertice delle “Tre Impronte Go Wine”:
Badia a Coltibuono (Toscana); Bellavista (Lombardia); Ca’ del Bosco (Lombardia); Capezzana (Toscana); Castello Vicchiomaggio (Toscana); Ceretto (Piemonte); Donnafugata (Sicilia); Feudi di San Gregorio (Campania); Ferrari (Trentino); Florio (Sicilia); Fontanafredda (Piemonte); Lungarotti (Umbria); Malvirà (Piemonte); Masciarelli (Abruzzo); Planeta (Sicilia).
Per la seconda edizione consecutiva, la Guida presenta i “Percorsi Autoctoni”: con il simbolo dell’acino in carrozzina viene segnalato un numero significativo di cantine che hanno condotto nel recente periodo un lavoro di ricerca e attenzione a favore dei vitigni autoctoni, con un occhio di riguardo da parte della Guida verso quelli rari o comunque meno conosciuti. Il simbolo va infatti ad evidenziare un’altra caratteristica del volume: quella di dare voce, attraverso la narrazione di tanti vignaioli, anche del loro impegno a favore della viticoltura di territorio. La selezione che si ricava rappresenta un panorama davvero straordinario di vitigni e di vini.
La Guida assegna inoltre 7 “Premi Speciali”: intendono sottolineare alcuni temi della Guida e attribuire riconoscimenti a cantine che hanno raggiunto particolari eccellenze su tali temi.
Ecco la sequenza dei premi speciale di Cantine d’Italia 2021:
Premio “Alto Confort” per il Relais aziendale dell’anno:
Locanda La Raia – LA RAIA (Gavi, Piemonte);
Premio “Cantine Golose” per la Tavola aziendale dell’anno:
Opera02 - CA’ MONTANARI (Castelvetro di Modena, Emilia Romagna);
Premio “Cantine Meravigliose” per l’EnoArchitettura dell’anno:
D’ARAPRÌ (San Severo, Puglia);
Premio Enocultura:
Museo del Vino - ZENI FRATELLI (Bardolino, Veneto);
Premio “Autoctono si nasce”:
Montefalco Sagrantino 25 Anni - ARNALDO CAPRAI (Montefalco - Umbria);
Premio “Buono…non lo conoscevo!”:
Ormeasco di Pornassio Superiore - TENUTA MAFFONE (Pieve di Teco, Liguria);
Premio “Vini Storici d’Italia”:
Falerno del Massico Vigna Camarato - VILLA MATILDE (Cellole, Campania).
La Guida Cantine d’Italia 2021 è edita dall’associazione Go Wine e nasce da un’idea di Massimo Corrado che ne cura il coordinamento e la direzione editoriale. Conferma l’impegno dell’associazione volto ad affermare, anche attraverso la Guida, i principi ispiratori dell’attività associativa. La redazione Go Wine cura la redazione di tutto il volume e del repertorio delle cantine selezionate, con i contributi e le segnalazioni di giornalisti e delegati Go Wine in Italia.
Le 790 cantine presenti nel volume sono state scelte in base all'esperienza diretta. Per ogni cantina una pagina ricca di notizie: dall’anagrafica aziendale ai dati sulla produzione, ai referenti interni da contattare; dai giorni e gli orari di visita alle informazioni stradali; dal racconto delle suggestioni che la cantina e il suo contesto offrono al visitatore a una serie di utili appunti sui vini aziendali con indicazione del vino top e degli altri vini da conoscere.
Ogni cantina è presentata attraverso una valutazione in stelle (su scala 5), suddivisa nei tre aspetti che sono ritenuti rilevanti dalla Guida: il sito, l'accoglienza e i vini.
Inalterato è sempre lo spirito dell'opera: spingere l'appassionato a viaggiare per conoscere il fascino del territorio del vino italiano attraverso il racconto di molti suoi interpreti d'elezione.
Cantine d’Italia 2021 Guida per il Turista del Vino . Go Wine Editore
Via Vida, 6 – 12051 Alba (Cn) . Tel. 0173/364631 Fax 0173/361147
E-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.gowinet.it
Arriva anche quest’anno in libreria a dicembre l’edizione 2021 di questa Guida dedicata alle Cantine italiane che “valgono il viaggio”. Il volume si propone di giungere sul mercato prima delle feste natalizie, presentandosi così come una sfiziosa ed interessante idea regalo. Una preziosa Guida per enoappassionati, per programmare escursioni e itinerari in vista della bella stagione.
Sono oltre 750 le cantine segnalate: attraverso il racconto della Cantina si presentano e commentano i vini, fornendo al lettore un repertorio notevole di dati e di riferimenti per un’opera di facile consultazione e di pronta utilità.
Nel panorama delle Guide italiane, “CANTINE D’ITALIA” rappresenta un preciso riferimento per essere una “guida ai luoghi”, ovvero una selezione di cantine da visitare come punto di riferimento per il consumatore che diventa viaggiatore-turista del vino.
Formato: base 13,5 cm x altezza 24,4 cm Pagine: 552
Testo: Italiano
ISBN: 978-88-89799-17-8
EAN: 9788889799178 Prezzo: € 18,00
IN LIBRERIA DA DICEMBRE 2020
DUE CHIACCHIERE CON UN RISOTTO
Cucinare è sensazione, emozione e comunicazione. Questi sono i sentimenti che animano da sempre Giovanni Potenza, in arte Poppy Chef, ogni volta che si appresta a cucinare un piatto. Una passione, rimasta per molto tempo solo un hobby e diventata negli ultimi anni una professione, che Poppy ha deciso di trasferire in un libro. Nasce così “Due chiacchiere con un risotto”: il racconto di quindici risotti per quindici momenti indimenticabili che hanno segnato la vita dell’autore. Non un classico libro di ricette, ma un racconto appassionato di esperienze di vita che hanno come comune denominatore la cucina e in particolare il risotto; un alimento che l’autore ama definire “il Re della cucina” per la sua unicità e il suo essere estremamente versatile. Partendo dal 1984 e arrivando al presente, il racconto delle esperienze di vita dell’autore si trasforma in un vero e proprio viaggio intorno al mondo: da Santo Domingo a Formentera, da New York a Pantelleria, passando per Marrakech e Cortina. Ogni capitolo racchiude in sé momenti unici e straordinari, dove amicizia e passione culinaria vanno a braccetto, e culmina con la ricetta di un risotto, legato indissolubilmente al territorio in cui viene cucinato.
La preparazione del risotto è un momento particolare durante il quale il cuoco si ritrova a “dialogare” con l’alimento e a creare un momento di grande condivisione con i commensali, conversazioni spesso destinate a protrarsi per tutta la durata del pasto. “Ci è voluto il lockdown di marzo per indurmi a scrivere un libro a cui pensavo da tempo, ma che la mia pigrizia aveva sempre ostacolato. L’idea si era formata nella mia testa quando, raccontando alcuni episodi divertenti a una cena con amici, questi mi hanno suggerito di metterli nero su bianco. L’ipotesi era accattivante, anche perché avrebbe permesso di conciliare le due grandi passioni della mia vita: la cucina e la mia rinnovata socievolezza. Tra i tanti vissuti, ho scelto 15 episodi che eccellevano per il contesto in cui mi sono trovato e per gli amici che avevo intorno; immancabile citare quella volta che ho avuto l’onore di cucinare un risotto rosa per il Dalai Lama in persona o il risotto al nero di seppia per le belle fotomodelle conosciute a Pantelleria!” – sottolinea l’autore Poppy Chef.
Il volume è edito da Maggioli Editore e include quindici illustrazioni, a corredo di ogni capitolo, della pittrice e artista veneta Maria Silvia “Margot” Del Turco. Sul retro è presente l’opera Quando la cucina incontra l’arte dell’artista Mario Arlati, facente parte della serie di opere Incomplete Flags.
Il libro è disponibile dal 16 dicembre presso i punti vendita Feltrinelli, Hoepli, Mondadori e Rizzoli della Lombardia, di Bologna e Roma e sulle piattaforme Amazon.it e Ibs.it Il volume è inoltre acquistabile sull’e-shop ufficiale di Poppy Chef con una speciale promozione che include 1 kg di riso Carnaroli Tom Italy.
NOTA SULL’AUTORE
Poppy Chef, nome d’arte di Giovanni Potenza (Gabicce Mare, 1960). Laureato in giurisprudenza, di formazione libero professionista nel mondo della comunicazione, è un cuoco per passione e nel 2014 ha deciso di dare una svolta a questo hobby, diventando un cuoco professionista. Il libro nasce dal suo desiderio di condividere l’amore per la cucina con amici e non, nella speranza di coinvolgere e suscitare interesse in chiunque voglia leggerlo.
Equipe International srl
Agnese Paris – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
A COMPAGNA: IL PORTO NEL 1928
A COMPAGNA
Cari soci e simpatizzanti,
proseguiamo con l’iniziativa di proporvi ogni martedì la lettura di un articolo scelto tra quelli pubblicati nelle prime annate del nostro bollettino (1928-1933), cercando di variare gli argomenti trattati. Buona lettura!
Chi volesse leggere gli articoli già inviati segua il link:
http://www.acompagna.org/covid/index.htm
IL PORTO NEL 1928
Articolo a firma U. Cagni, pubblicato sul bollettino n° 3 – Marzo 1929
È stata di questi giorni, pubblicata la Relazione sulle «Opere costruttive, i Servizi, le Tariffe, le Maestranze› del Porto di Genova, pel 1928». L’A., l’Ammiraglio Cagni, ha scritto una delle più belle pagine della storia millenaria del nostro grande emporio marittimo. È storia vissuta, della quale Egli è narratore ed artefice: utilissima per segnare non solo il corso degli avvenimenti attuali, ma per tracciare le linee maestre dell’immediato futuro. Col 1928 si è chiuso il ciclo delle opere a ponente che prendono nome da Vittorio Emanuele III, di quelle a levante che prendono nome dal Duca degli Abruzzi. E si apre il ciclo delle nuove grandiose opere che prendono nome da Benito Mussolini. Sarebbe interessante poter seguire lo scritto dell’ammiraglio Cagni in tutti i particolari che riguardano l’attività del porto: i mezzi di scarico, l’ordinamento del lavoro e delle tariffe, il traffico. Le contingenze dello spazio ci costringono a stralciare alcuni dei punti più rilevanti che riguardano le opere costruttive, opere meravigliose delle quali è meritorio rimanga in queste pagine il ricordo; come è meritorio che rimanga un segno di gratitudine verso l’illustre Presidente del Consorzio Autonomo.
L’attività del porto
L’anno 1928 ha segnato per il movimento portuale di Genova una ripresa ascensionale veramente confortante a cui à [sic] fatto riscontro un intenso fervore di opere e di provvedimenti da parte dell'Amministrazione consortile nel preparare tempestivamente gli adeguati mezzi portuali per gli ulteriori sviluppi dei traffici.
Il totale del movimento di quest’anno (salvi i più esatti accertamenti che saranno oggetto della consueta relazione statistica di prossima pubblicazione) si aggira infatti su tonn. 8.624.000 delle quali circa 7.151.000 sbarcate, 991.000 imbarcate e 482.000 di bunkers, il che significa un aumento di oltre 878.000 tonn. negli arrivi e di 72.000 tonn. negli imbarchi, una diminuzione di circa 77.000 tonn. di bunkers; in totale un maggior incremento di circa 873.000 tonn. sul 1927, in modo che il movimento complessivo segna una cifra mai raggiunta per il passato.
Il Bacino Vittorio Emanuele III
Nel campo delle opere portuali va posto in evidenza il lavoro compiuto nel Bacino Vittorio Eman. III, già aperto al traffico nel 1925, il quale è ormai ultimato coll’entrata. in esercizio del suo secondo sporgente (il Ponte S. Giorgio) completamente attrezzato, realizzando così dai 5 a 6 nuovi accosti per piroscafi con carbone, con fosfati ed eventualmente con minerali alla rinfusa.
Complessivamente il Bacino Vittorio Emanuele III, adibito di regola allo sbarco dei carboni e dei fosfati, disporrà di 2100 metri di banchina utilizzabile e capace di 15 accosti serviti complessivamente da 40 elevatori elettrici. dotati di una velocità pratica di sbarco di tonn. 2000 di carbone all’ora.
IL BACINO VITTORIO EMANUELE III – L’OFFICINA DI RIPARAZIONE ELEVATORI
Il Molo di Ponente
La risacca che nell’inverno scorso, durante i forti venti da libeccio, disturbava il lavoro in questo grande bacino dei carboni, è stata definitivamente eliminata con l’avvenuto compimento del Molo di Ponente, il quale ridossa uno specchio acquo [sic] di oltre trecentomila metri quadrati, che rimane fin d’ora a disposizione del traffico, mentre, senza l'accennata opera, sarebbe stato utilizzabile soltanto tra quattro anni.
Il molo predetto è stato costruito in trenta mesi ed è costato circa 10 milioni di lire in confronto dei 12 previsti. Fu eseguito con cassoni di calcestruzzo gettati entro casse-forme di tipo speciale, portati galleggianti sul posto e riempiti di calcestruzzo in modo da costituire così dei blocchi di m. 12 X 6 X 6,50. Esso è lungo 400 metri, e la sua testata, che era prevista a 130 m. dalla diga foranea, è stata invece portata a soli m. 80 dalla diga stessa, in modo da chiudere con maggior efficacia l’accesso del mare di libeccio.
IL MOLO DI DIFESA DI PONENTE
Il Porto Duca degli Abruzzi
Il Porto Duca degli Abruzzi, con uno specchio acqueo di 40.000 mq. viene a resultare fra l’antico Molo Giano ed il nuovo Molo di scirocco Umberto Cagni, fra i quali si è costruita una leggera diga a piloni per difendere dai residui oleosi galleggianti lo specchio acqueo stesso. Il Molo Umberto Cagni misura uno sviluppo di m. 690 e, colla diga foranea, difende l’avamporto e le calate del vecchio porto dalle frequentissime agitazioni di scirocco, inconveniente molto serio, lamentato sempre per il passato.
Il molo sarà prolungato ancora di 40 metri, in modo che l'imboccatura del porto da m. 293, come è attualmente, si ridurrà a m. 250, misura giudicata più che sufficiente per la manovra di entrata delle navi.
Questo piccolo porto costruito in appena due anni, è, com’è noto, destinato alla marina da diporto dalla quale traggono vita tante interessanti industrie delle nostre riviere e che contribuisce a formare quello spirito marinaro, mai abbastanza sviluppato nel nostro popolo.
Sulla calata di questo porto è già costrutta la grandiosa sede del R. Yacht Club e presto vi sorgeranno anche quelle minori del Rowing Club, della Società di Canottaggio Elpis e della benemerita Società Ligure di Salvamento, in modo che questo specchio acqueo, dove troveranno sicuro ormeggio i candidi yachts della marina da diporto, avrà una degna cornice di decorosi edifici, sicché potrà gareggiare per sicurezza, comodità ed eleganza coi più noti ritrovi dello sport nautico del Mediterraneo.
Il nuovo Bacino da Carenaggio
Ad appena tre anni da quando, nel maggio 1925, Sua Maestà Vittorio Emanuele III faceva brillare la prima mina di scavo del nuovo bacino da carenaggio, quest’opera, invero grandiosa, era compiuta, ed ospitava, il 19 luglio u. s., il primo grande transatlantico, il Conte Rosso.
Tutte le costruzioni che l’alacre nostro armamento ha varato in questi ultimi anni, e che prima dovevano valersi, per le operazioni di carenamento e di raddobbo, di bacini militari in Italia o, peggio, di quelli stranieri, possono essere accolte in questo bacino, la cui lunghezza è superiore alle massime lunghezze dei piroscafi modernissimi.
Le dimensioni del bacino sono infatti: lunghezza del gargame esterno alla testata interna dell’emiciclo: m. 240 - larghezza, tra le pareti verticali interne: m. 32 - Profondità della soglia esterna del bacino: m. 11 - Capacità: mc. 90.000.
E, se nuove prossime costruzioni dovessero superare di qualche decametro lo sviluppo del bacino, provvidenze di non difficile né costosa attuazione possono venire adottate per servire anche ai nuovi piroscafi, senza turbare per nulla l’esercizio di questo.
Per l’esecuzione dell’opera che è costata circa 32 milioni, si sono scavati 110.000 metri cubi di terra e 40.000 di roccia; si sono impiegati in media 200 operai; si è adoperato un complesso di lamiere e di ferri laminati, per le due porte, del peso di 700 tonnellate; si sono costruiti 60.000 metri cubi di murature diverse.
I magazzini per l’esportazione sul Ponte Caracciolo
Sul ponte Caracciolo i grandi magazzini in cemento armato destinati al concentramento del servizio di imbarco, ed ai quali fu posto mano al principio dell’annata, sono in avanzatissima costruzione, esempio notevole di celerità edilizia. Quest’anno vi si sono compiuti lavori per Lire 8.000.000 circa e se ne prevede il completamento entro il primo semestre 1929. La superficie complessiva dei vari piani sarà di mq. 24.000.
I MAGAZZINI PER L’ESPORTAZIONE A PONTE CARACCIOLO
La Stazione Marittima Passeggeri
Quest’anno ha visto anche accelerati i lavori per il compimento della grandiosa Stazione Passeggeri a Ponte dei Mille. Tutta l’ala di ponente è da tempo completamente arredata ed in esercizio, il corpo centrale è pressoché ultimato anche nei suoi rifinimenti interni; dal 15 ottobre u.s. si è inoltre iniziata la costruzione dell’ala di levante, che sorgerà sull’area dell’antica stazione quest’anno demolita. È anche ultimata la piattaforma centrale, sopraelevata di 7 metri sul piano di calata e che costituirà il piazzale dal quale si staccherà il grande viadotto destinato a congiungere la Stazione alla Piazza Principe, presso il monumento al Duca di Galliera, al disopra dei fasci dei binari e della nuova grande arteria che unirà via Milano a via Carlo Alberto. Sono ora in avanzato corso le fondazioni dei piloni di sostegno del viadotto stesso, nonché le opere di deviazione del grande fognone del Lagaccio, che veniva a trovarsi lungo l’asse delle fondazioni stesse.
Si prevede che per l'ottobre 1929 la Stazione sarà completa e risulterà, per comodità ed eleganza, superiore a qualsiasi altra stazione marittima.
LA STAZIONE MARITTIMA PASSEGGERI A PONTE DEI MILLE
La nuova arteria Genova - Sampierdarena
Quest'anno ha anche visto, ad opera del Consorzio, finalmente aperto il varco alla nuova grande arteria Genova Sampierdarena, attraverso la cava rocciosa della Chiappella, che prelude al completo sbancamento di tutto il colle di San Benigno. Sono stati espropriati ed abbattuti i caseggiati verso Sampierdarena che ricadevano sul tracciato; ed ora si sta sistemando la sede stradale colla relativa fognatura e pavimentazione.
LA NUOVA STRADA GENOVA SAMPIERDARENA
I mezzi meccanici
Né l’Amministrazione Consortile ha trascurato quanto si attiene all’attrezzamento ed alla manutenzione del porto.
Sul Ponte S. Giorgio (l’ultimo entrato in esercizio) sono stati installati 9 elevatori elettrici di tipo moderno; sono pronte le 9 gru elettriche destinate ai nuovi magazzini dell'imbarco al Ponte Caracciolo; si è iniziata la costruzione di altre 24 grue [sic] pure elettriche, e si sta procedendo all’arredamento dei ponti Caracciolo ed Assereto, in armonia alle destinazioni a ciascuno assegnate.
Colle opere costruite dall’Amministrazione, è giusto citar ancor quelle dovute all’iniziativa privata incoraggiata dal Consorzio (il quale ha dato in concessione le aree necessarie) e che contribuiscono ad aumentare potentemente la efficienza del Porto.
I GRANDI ELEVATORI DI CARBONE
Depositi olii minerali
Tra quelle che, pur essendo state iniziate negli anni decorsi, sono state perfezionate o completate in ogni loro parte nel 1928, oltre ai grandi magazzini per cotoni per mq. 11.000 di superficie coperta, costruiti dalla Società Esercizio Magazzini al Molo Vecchio, ricorderò il grande stabilimento della Società Generale degli Olii Minerali, a levante della Calata Stefano Canzio, e quello per gli Olii Lubrificanti della «Vacuum Oil» alla Calata della Sanità.
Specialmente notevole lo stabilimento per gli Olii Minerali che è capace, nei suoi otto serbatoi metallici, di oltre quarantamila tonnellate di olii combustibili.
I DEPOSITI PER GLI OLI MINERALI
La grande centrale termo-elettrica
La grandiosa Centrale termo-elettrica, la cui costruzione fu iniziata nel 1927 a cura del Consorzio Centrali Termiche, alla radice del ponte S. Giorgio. è completamente ultimata, come edificio e pressoché anche negli impianti interni dei macchinari.
Per la celerità di costruzione, per la potenza e la bontà dei macchinari impiantati, questo stabilimento costituisce una magnifica prova della capacità dei tecnici italiani e della potenzialità della siderurgia nazionale.
L’edificio misura 275.000 mc. ed è costrutto e racchiuso in una gigantesca ossatura metallica, pesante oltre 6000 tonn.
La centrale è disposta per una potenza totale di 130.000 KW di cui la metà già pronta a funzionare.
L’OFFICINA TERMODINAMICA «CONCENTER»
Lo spianamento del promontorio di S. Benigno
Procedono inoltre alacremente, in base alla legge 9 febbraio 1927, n. 321, le operazioni di esproprio e di demolizione delle proprietà sul colle di San Benigno, per accelerare l`inizio dei lavori di spianamento di questo promontorio che divide Genova da Sampierdarena e la cui eliminazione, non solo faciliterà la fusione delle due città, ma offrirà delle aree pianeggianti per oltre 37 ettari che, con quelle che si otterranno dai riempimenti lungo la spiaggia di Sampierdarena, daranno a Genova quello che finora le mancava per essere un porto franco veramente efficiente: gli spazi necessari agli stabilimenti industriali, che potranno lavorare per l`esportazione in franchigia doganale.
LA NUOVA STRADA GENOVA SAMPIERDARENA
Il nuovo bacino Benito Mussolini
La consegna dei lavori per la prima parte del nuovo Bacino Mussolini dinanzi a Sampierdarena, appaltati per Lire 74.500.000, venne effettuata il 16 aprile di quest’anno e già sono stati eseguiti m. 600, su 800 in progetto, della sottostruttura della diga foranea (Principe Umberto) e la demolizione della soprastruttura del molo di difesa del porticciuolo di servizio per il cantiere dei massi.
Questa prima parte del bacino consterà di due ponti lunghi m. 400 e larghi 130 con relativi magazzeni ed arredamenti, e, com’è detto nella relazione 22 dicembre sopra riportata, aggiungerà al porto 25 ettari di piazzali e ben 1100 m. di banchina praticamente utilizzabile, alla quale potranno lavorare simultaneamente 15 piroscafi accostati: aumenterà cioè di oltre un quinto la capacità del nostro porto 'rendendo possibile (coll’attuale intensità per metro lineare) un movimento annuo di 10 milioni di tonnellate; ma, come ho dimostrato nella relazione 22 dicembre, già riportata, essa sarà insufficiente qualora si voglia che questo movimento si svolga in maniera più comoda e più economica e cioè ad una quota assai inferiore a quella sforzata di 850 tonn. alla quale è costretto a lavorare oggi.
Riassumendo, possiamo, con giusto orgoglio di Italiani, constatare che il nostro porto lavora con ordine e fervore, che ogni anno accresce la propria attività e che vanta masse lavoratrici di grande abilità, inquadrate e protette come in nessun altro porto del mondo.
Nell’aumentata possibilità di lavoro e di conseguente benessere, le maestranze hanno anzi visto il frutto della disciplina e si sono rese conto della nobiltà della funzione delle classi lavoratrici, quando questa si esplichi nell'orbita e pei fini della Nazione.
Possiamo oggi dire che nel nostro porto, grazie al sincero e sano spirito di collaborazione, che è l’essenza del Fascismo, il lavoro non ha arresti di sorta e che sotto il potere moderatore del Consorzio, fiancheggiato dall’assidua opera dei Sindacati Nazionali, tutte le eventuali divergenze fra datori di lavoro e lavoratori vengono pacificamente ed onestamente risolte.
Questa concordia di animi ci affida che, mercé l’ingrandimento del porto ed il miglioramento delle vie ferroviarie d’accesso, Genova potrà mantenere il primato nel Mediterraneo e reggere vittoriosamente il confronto coi più grandi porti stranieri.
Il Presidente
U. Cagni
COCKTAIL DELLE FESTE 2020: L’APERITIVO CON ITALICUS, E NON SOLO..
Le ricette a base di ITALICUS Rosolio di bergamotto completano il menu di Natale e Capodanno, dall’antipasto al dolce, con un insolito bere miscelato
Il rosolio di bergamotto rappresenta la storia della liquoristica in Italia, è buono da solo ma può anche facilmente diventare l’ingrediente base per la preparazione di cocktail che hanno il profumo di casa e una moderna leggerezza. Il gusto aromatico del bergamotto di Calabria, le note del cedro di Sicilia e delle botaniche profumate di ITALICUS si sposano bene con i piatti della tradizione legata a Natale e Capodanno, dall’antipasto al dolce.
Per le prossime feste, per accompagnare un aperitivo o per bere miscelato a tavola in modo insolito, ITALICUS propone quindi due ricette semplici da realizzare: l’ITALICUS Spritz, la ricetta del perfect serve per gustare una nuova versione di Spritz con il rosolio di bergamotto, e lo Sgroppino, il cocktail dessert da gustare a fine pasto.
L’ITALICUS SPRITZ, LO SPRITZ REINVENTATO MODERNO
Ingredienti: 1 parte di ITALICUS Rosolio di Bergamotto, 2 parti di Dry Prosecco e 3 Olive Verdi
Preparazione: miscelare in un bicchiere da vino grande, aggiungere i cubetti di ghiaccio e versare il prosecco, guarnire con le olive infilate come perle in un bastoncino. Si può anche provare a sostituire il prosecco con una tonica per gustare una nuova versione di Spritz, dissetante e leggero.
LO SGROPPINO, IL DRINK DESSERT
Ingredienti: 2 parti di Italicus, una pallina di sorbetto al limone o all’arancia, una parte di Prosecco DOC.
Preparazione: posizionare il sorbetto in un thumbler basso o in una coupette e aggiungere Italicus e il prosecco. Decorare con una grattata di scorza di limone fresco per aggiungere un tocco agrumato in più.
Elena Ubertazzi