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PER IL FORMAGGIO PIAVE LA RIPARTENZA È “DOP
Le sue caratteristiche nutrizionali incontrano le nuove esigenze dei consumatori che premiano l’origine made in Italy, la qualità delle materie prime e l’assenza di glutine e lattosio.
Salute, italianità e qualità sono le chiavi del Food post Coronavirus, e il Piave DOP soddisfa pienamente tutte e tre le condizioni. L’inaspettata e improvvisa pandemia Covid-19 ha istantaneamente ridefinito equilibri e gerarchie di valori e preferenze, rafforzando alcune tendenze o imponendone di nuove. I dati dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy 2020, recentemente presentati, confermano l’importanza dell’origine e dell’italianità, raccontata da vari cliam, primo su tutti il marchio DOP. I prodotti a marchio DOP hanno generato nel 2019 l’1,2% delle vendite del paniere alimentare dell’Osservatorio e sono stati tra i più performanti dell’anno, con un incremento del +7,1%. Il formaggio Piave è un vero e proprio ambasciatore dei valori di questo marchio, anche grazie al progetto europeo “Nice to eat EU” di cui è protagonista che è interamente incentrato sull’educare il consumatore a riconoscere i prodotti a marchio di tutela, aumentando sia il livello di consapevolezza in termini di sicurezza alimentare, autenticità e tracciabilità sia il loro consumo. Il trend di crescita dei prodotti DOP non dovrebbe subire battute d’arresto, anzi: il periodo del lockdown ha portato a un incremento dei consumi di qualità e i prodotti DOP ne hanno beneficiato.
Anche i prodotti senza glutine e senza lattosio sono particolarmente ricercati e apprezzati dai consumatori: i “gluten free” superano il 14% del totale delle vendite food mentre quelli dichiarati in etichetta come senza lattosio hanno evidenziato un trend molto positivo (+3,6% rispetto al +2,9% del 2018) che ha portato questo paniere a toccare il 4,5% di quota sulle vendite complessive del comparto alimentare dell’Osservatorio Immagino. Il Piave DOP, oltre ad essere senza glutine, è naturalmente privo di lattosio, nelle stagionature Mezzano, Vecchio, Vecchio Selezione Oro e Vecchio Riserva, poiché il lattosio viene degradato grazie al tradizionale processo di produzione e stagionatura. “Oggi la scelta di un prodotto si base sempre più sulle informazioni riportate in etichetta, che arricchiscono di nuovi contenuti il processo decisionale del consumatore che vuole sapere molte più cose su ciò che compra e consuma – afferma Chiara Brandalise, Direttore del Consorzio di tutela del Piave DOP -. In questo momento di crisi per l’intera economia mondiale saranno proprio le nostre caratteristiche più autentiche a segnare la strada per la ripartenza. Ora più che mai i prodotti DOP riescono a garantire qualità e sicurezza”. L’orgoglio dell’essere interamente “made in Italy”, il valore della tradizione e di una storia sedimentata nei secoli, la promessa di un’esperienza gastronomica eccellente e i suoi valori nutrizionali, rendono il formaggio Piave DOP un alimento particolarmente adatto a rispondere alle nuove richieste dei consumatori.
Risponde bene anche alle aspettative di salute e benessere poiché le modificazioni biochimiche che intercorrono durante la stagionatura rendono grassi e proteine facilmente assimilabili. È inoltre un prodotto genuino, costituito solo da latte fresco bellunese, fermenti lattici, caglio e sale e completo sotto il profilo nutritivo perché contiene aminoacidi essenziali, calcio e fosforo. Disponibile in 5 tipologie, a seconda dei tempi il Piave DOP (www.formaggiopiave.it), è prodotto con latte che proviene esclusivamente dalla provincia di Belluno e, per almeno per l’80%, da tre razze bovine tipiche della zona: la Bruna italiana, la Pezzata Rossa italiana e la Frisona italiana.
Fra gli obiettivi principali del Consorzio di Tutela vi è la promozione del marchio formaggio Piave DOP e la divulgazione di corrette informazioni sulle specificità del prodotto, oltre alla comunicazione on e offline per favorirne la conoscenza e ampliarne il consumo; è possibile seguire il Consorzio e il progetto Nice to Eat EU su Instagram @nice_to_eateu, Facebook @NiceToEatEU (FB) e YouTube (all’omonimo canale) e con l’hashtag ufficiale #Nicetoeateu, oltre che sul sito www.nicetoeat.eu
Blancdenoir Communication Agency
PUNTO BIOLOGICO IN DIRETTA STREAMING CON LE SPERIMENTAZIONI FEM, COMPARTO VITICOLO CRESCIUTO DI 67 ETTARI
Comparto biologico protagonista oggi del consueto incontro tecnico organizzato quest’anno in modalità streaming, con due approfondimenti dedicati rispettivamente alla viticoltura e alla frutticoltura curati dalla Fondazione Edmund Mach e dal Centro di Sperimentazione Laimburg.
La giornata di presentazione delle prove sperimentali condotte nel 2020 nel settore della viticoltura biologica, seguita da 190 viticoltori sul canale youtube FEM, rappresenta un appuntamento fisso per viticoltori e tecnici che si occupano di biologico. Nell’incontro, introdotto dal dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Claudio Ioriatti, sono stati presentati i dati relativi al comparto viticolo provinciale, cresciuto del 6% rispetto all’anno precedente (i dati forniti dall’Ufficio per le Produzioni Biologiche della PAT sono riferiti al 31 dicembre 2019). Positiva la crescita ma contratta rispetto al 2018 che aveva visto un incremento del 20%. Secondo i dati la superficie del vigneto biologico trentino a fine 2019 ammonta a 1229 ettari, 67 in più rispetto al 2018.
Durante l’incontro moderato da Roberto Zanzotti sono state presentate le attività svolte dall’Unità Agricoltura Biologica della FEM in diversi ambiti della viticoltura. Quest’anno hanno interessato in particolare la gestione della peronospora in quanto l’andamento climatico di maggio e giugno è stato particolarmente impegnativo per i viticoltori anche alla luce delle limitazioni di utilizzo del rame introdotte nel 2019. Forniti anche i dati della situazione fitosanitaria delle aziende del territorio provinciale, i risultati delle prove di campo dove si sono confrontati dosaggi ridotti di rame e le nuove prospettive di mezzi tecnici, alternativi al rame, che provengono dal mondo della ricerca.
“Gli scopi fondamentali delle attività -spiega Zanzotti- rimangono la riduzione dei dosaggi di rame, la possibilità di un loro potenziamento e l’eventuale alternativa. I risultati ottenuti con le sperimentazioni di quest’anno sono interessanti riferendoli ad un’annata particolarmente predisponente all’aggressività della peronospora”. Nell’incontro si è parlato della problematica dei residui di acido fosforoso nelle uve. Sulla tematica la dott.ssa Alessandra Trinchera del CREA di Roma ha illustrato i risultati del progetto BIOFOSF-WINE (finanziato dall’Ufficio PQAI I - Agricoltura biologica - del Mipaaf), nel quale è coinvolta FEM. I risultati tecnico-scientifici fin qui ottenuti dal progetto sono stati consistentemente utilizzati quale base per la revisione del DM n.309, che di fatto amplia i limiti di ammissibilità di fosfonato nei prodotti bio in funzione dei metodi analitici disponibili, tutelando non solo i produttori biologici da contaminazioni involontarie da mezzi tecnici, ma anche i consumatori, che potranno acquisire una maggiore fiducia verso gli operatori del settore.
L’appuntamento per gli agricoltori biologici è continuato il pomeriggio, sempre in streaming, con la parte di frutticoltura a cura del Centro di Sperimentazione di Laimburg (BZ).
Per rivedere l’incontro www.youtube.com/fondazionemach
Silvia Ceschini
COTECHINO, PEARÀ E CHIARETTO SPUMANTE: ECCO IL FERRAGOSTO VERONESE
Il 15 e 16 agosto appuntamento con la più antica tradizione gastronomica scaligera nei ristoranti e nelle osterie di Verona e provincia Cotechino, pearà e Chiaretto Spumante: è il tris del Ferragosto Veronese, l’iniziativa proposta dal Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino con il patrocinio dell’assessorato alle attività economiche e produttive e al commercio del Comune di Verona, in programma sabato 15 e domenica 16 agosto 2020 nei ristoranti e nelle osterie del capoluogo scaligero e della provincia. I veronesi e i turisti in visita alla città nel fine settimana ferragostano potranno gustare nei locali aderenti all’evento uno dei piatti tipici della più schietta tradizione scaligera accompagnato da un calice di Chiaretto di Bardolino in versione Spumante. Il tris verrà proposto sia come semplice aperitivo che come piatto più strutturato assieme al bollito, oppure all’interno di interi menù.
I ristoranti e le osterie che partecipano al Ferragosto Veronese sono una trentina, sia nel centro della città scaligera che fuori porta (l’elenco completo è disponibile sul sito consorziobardolino.it), mentre dieci sono le cantine produttrici di Chiaretto Spumante coinvolte nella manifestazione.
“Con il Ferragosto Veronese – spiega Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino - intendiamo proseguire quella collaborazione con la ristorazione che abbiamo già intrapreso con successo da giugno con la rassegna degli aperitivi musicali di 100 Note in Rosa, che ha già ampiamente superato il giro di boa di metà cartellone e che sta portando il meglio della scena musicale veronese ad esibirsi nei plateatici dei locali cittadini, accompagnando il tutto con un calice di Chiaretto”.
Il cotechino accompagnato dalla pearà, una salsa bollente di origine medievale composta da pane raffermo, brodo di carne, midollo di bue e pepe nero (nel dialetto veronese pearà significa pepata), usualmente è proposto come piatto invernale, ma in realtà appartiene anche a un’antica tradizione ferragostana dell’area padana, che proprio il 15 agosto vedeva portare in tavola gli insaccati di muso di maiale (come ad esempio il cotechino, la bondiola, la salama da sugo) con intenti propiziatori in vista dell’imminente stagione di raccolto. Ad accompagnare la portata, oggi come allora, c’è il Chiaretto, indicato come tipicamente veronese già nell’edizione del Vocabolario della Crusca stampata a Verona nel 1806 e coordinata dal linguista veronese Antonio Cesari.
Chiara Brunato
ISCRIZIONE GRATUITA
Giardini contemporanei a Camogli 26 e 27 settembre 2020 Ideazione e realizzazione installazioni artistiche verdi, fiorite o “zen” in mostra.In merito al Bando in oggetto di cui avete già ricevuto informativa, è con piacere che vi comunichiamo un importante aggiornamento. Dato il grande consenso ed interesse dimostrato nei confronti di Giardini contemporanei a Camogli, l’Ordine degli architetti ppc di Genova ha deciso di intervenire sul progetto partecipando attivamente come co-organizzatore dell’iniziativa e contribuendo ad essa con il proprio fattivo impegno ed esperienza. Grazie alla collaborazione ed al contributo dell’Ordine degli architetti ppc di Genova, d’accordo con gli Enti promotori ed al fine di facilitare la più ampia partecipazione, l’iscrizione al bando è totalmente gratuita, fermo restando tutto il resto.
Certi che anche voi accoglierete positivamente la notizia, trasmettiamo il bando aggiornato in modo che possiate darne aggiornamento ai vostri interessati affinchè tutti ne possano beneficiare.
Ringraziando per la collaborazione, rimaniamo a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
P.Giardini Contemporanei a Camogli
Daniela Bernini
Dimensione Riviera Promozioni
Recco (GE) via XXV Aprile 14
Tel.: 0185730748 - 3357274514
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LA COMUNITÀ DI COLLETTA DI CASTELBIANCO RICEVE LA BANDIERA VERDE DI LEGAMBIENTE (UNICA IN LIGURIA 2020 )
" Bandiera Verde al Condominio di Comunità di Colletta di Castelbianco (SV), sorto all’interno di un antico borgo medievale tornato a vivere grazie all'ospitalità diffusa e alla condivisione sostenibile degli spazi, modello di sintesi tra tutela ambientale e potenzialità tecnologiche. ” Queste le motivazioni riassuntive del rapporto su Colletta di Castelbianco, da aggiungere alla sua notorietà telematica e bellezza medioevale sistemica, con un’ altro gradito riconoscimento.
Dopo la splendida pubblicazione del 2019 sui suoi 20 anni post restauro conservativo su progetto architettonico ed esecutivo dell’Arch. GianCarlo DeCarlo https://it.wikipedia.org/wiki/Giancarlo_De_Carlo , il Borgo continua a manifestarsi in tutta la sua coerente bellezza green, non soltanto per l’estetica, ma per la responsabile gestione dei servizi con l’applicazione di sistemi sinergici sostenibili per essere simbolo concreto di un “modello esportabile” fra i Borghi d’Italia.
Infatti, oggi si manifesta ancor più bella di ieri, grazie all’ ineccepibile rigore di gestione dei servizi comuni dove viene esaltata la manutenzione ordinaria continua sia dei manufatti che dell’interazioni del verde e della natura. Qui tutto è green e l’innovazione multimediale è storia! La Piazzetta si rinnova e riparte più vivace grazie alla “nuova” gestione e collaborazione della Fam. Scola, che con la sua storica esperienza locale e la predisposizione per “buone pratiche sul territorio” amplifica ogni sfumatura di gusto, in una rinnovata aria di gioventù generazionale.
La presenza degli amici di Legambiente Vanda Bonardo e Federico Borromeo, dell’Amministratrice del Condominio Colletta di Castelbianco Cinzia Bettella Montani, dell’arch. Ole Wiig , proprietario a Colletta e tutor del DNA del Borgo, del Geom. Vincenzo Ricotta Presidente del Consorzio Ospitalità diffusa Castelbianco e Referente Slow Food Savonese, hanno sottolineato, nei loro interventi, tutti gli aspetti ambientali e l'importanza che le azioni virtuose di questa Comunità producono nello sviluppo e vivacità di tutta la Valle. Diversi i cenni ad altre iniziative come auspicio di poter sviluppare iniziative, come quella di un ipotetico gemellaggio con il Borgo di Paraluop http://www.nutorevelli.org/rinascita-della-borgata/ e dell'iniziativa dei ragazzi di SfusoDiffuso del Gruppo Astruso sulla gestione dei rifiuti e del no-plastic nella gestione di Calice Ligure https://youtu.be/hSfqm3x7KU8
Non poteva finire senza un brindisi comune con vini locali, a giusta distanza , per l'occasione e una ripartenza con assaggi dei prodotti locali del menù proposto, per chi ha voluto ulteriormente fermarsi in questo magnifico luogo, magistralmente preparato dalla cucina del CollettaBar Scola /Albergo Diffuso.
info e prenotazioni : 331 8399693 –
Amm.re Condominio Cinzia Bettella Montani tel. +39 328 414 25 56
Ospitalità Diffusa Castelbianco Geom. Vincenzo Ricotta tel. +39 335 38 11 21
Vincenzo Ricotta