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CONSORZIO CHIANTI RUFINA
"Cru di Vigna e non Gran Selezione"
Considerazioni sulla modifica del disciplinare di produzione del vino Chianti relativa all’introduzione del Chianti Gran Selezione. Coda Nunziante: “Le modifiche approvate dall’Assemblea del Chianti sono sostanzialmente diverse da quanto richiesto dal nostro Consorzio”
La proposta di modifica al disciplinare di produzione del vino Chianti DOCG approvata dall’assemblea dei soci del Consorzio in data 11 novembre 2019, contiene molti elementi di revisione e di semplificazione delle regole che il Consorzio Chianti Rufina condivide. Altri aspetti, invece, richiedono precisazioni e puntualizzazioni necessarie a chiarire quali sono i principali obiettivi e relative iniziative che il Consorzio Chianti Rufina intende attuare nell’immediato futuro.
Il Consorzio Chianti Rufina, fin dall’assemblea del 2015, aveva avanzato al Consorzio Chianti una proposta di modifica al disciplinare da attuarsi secondo un progetto provvisoriamente denominato “Cru di Vigna” che prevedeva la tracciatura della provenienza delle uve selezionate dalla singola vigna aziendale. “La procedura è già contemplata dal disciplinare con la menzione vigna” dichiara il Presidente Cesare Coda Nunziante “ma la nuova proposta conteneva ulteriori elementi restrittivi mirati verso la ricerca di un innalzamento della piramide di qualità del vino Chianti Rufina DOCG e di una maggiore identificazione territoriale”
In realtà, le modifiche approvate dalla recente Assemblea del Consorzio Chianti riguardo alla menzione Gran Selezione non corrispondono nella sostanza a quanto richiesto dal Consorzio Chianti Rufina. Manca un preciso riferimento all’obbligatorietà dell’adozione della “menzione vigna” -che sarebbe eventualmente lasciata all’iniziativa dei singoli; manca un vincolo sull’uvaggio, che nel progetto Rufina è rappresentato da Sangiovese al 100%; e manca una regolamentazione dell’affinamento nel legno. “Uno degli obiettivi importanti di questo nuovo progetto” prosegue Coda Nunziante, “era differenziare il nuovo vino dalla tipologia Riserva, usualmente percepita dai consumatori come ‘selezione di cantina’; volevamo invece un vino che affondasse la sua eccellenza e la sua armoniosa diversità nel terreno su cui è stato piantato. Sotto questo profilo, il nostro progetto si differenzia anche dalla Gran Selezione del Consorzio Chianti Classico”.
In conclusione, la maggioranza dei produttori aderenti al Consorzio Chianti Rufina si è dichiarata pronta a rinunciare alla tipologia Gran Selezione, ma altresì intenzionata a proseguire il suo progetto originale, volto anche ad una maggior distinzione, presso il consumatore, delle varie tipologie di vini all’interno della piramide della Docg: Chianti Rufina – Riserva – Selezione di Vigna.
“E’ già da diverse vendemmie che abbiamo tracciato i nostri migliori vigneti” conclude Coda Nunziante “ed è desiderio di tutti noi poter presentare a breve queste selezioni sul mercato nazionale ed internazionale, e far apprezzare la qualità del Sangiovese coltivato ad altitudini più elevate”.
Paolo Valdastri
A CREMONA UNA SERATA DEDICATA ALLA PRESENTAZIONE DI UTILI SUGGERIMENTI IN CUCINA
Il prossimo 26 novembre - alle ore 18.00 - presso il Ristorante Il Violino, a Cremona, si terrà una serata dedicata all’utilizzo dei piatti in cucina
La creatività e la fantasia rappresentano, anche in cucina, il valore aggiunto che hanno fatto del modello italiano uno dei più copiati ed apprezzati al mondo.
Molto dipende anche dai prodotti che arricchiscono la nostra penisola e che si differenziano tra di loro, anche se originari di zone molto vicine.
Provolone Valpadana, Chianti ed Asti saranno i protagonisti della serata e verranno valorizzati ed impreziositi attraverso un uso non scontato, con elaborazioni appositamente create dallo chef.
Naturalmente verranno utilizzati altri ingredienti in grado di incuriosire i presenti e saranno proposte modalità di utilizzo che ne valorizzino l’essenza e ne favoriscano la diffusione nelle più disparate occasioni.
“È importante la conoscenza delle enormi possibilità che i prodotti di qualità – riferisce il Presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi - come le indicazioni geografiche che saranno utilizzati questa sera, possono offrire, con preparazioni alimentari che tengano conto delle specifiche caratteristiche e ne esaltino i sapori. L’obiettivo dei Consorzi che promuovono questa attività è proprio quella di rendere più usuali i termini che con sempre maggior frequenza il consumatore trova sui banchi di vendita di negozi e supermercati. DOP/DOCG/STG sono acronimi che accompagnano la descrizione dei prodotti, a garanzia ed a tutela di coloro che li acquistano.”
Questo incontro è il settimo del ciclo di appuntamenti denominato DOP WINES AND CHEESE COMMUNICATION, un programma realizzato in collaborazione tra il Consorzio Tutela Provolone Valpadana, il Consorzio per la Tutela del Vino Asti ed il Consorzio Vino Chianti, il cui obiettivo è la sensibilizzazione del consumatore su tematiche del settore agroalimentare del nostro paese, ancora oggi poco conosciute.
La partecipazione all’evento è gratuita, ma la prenotazione è obbligatoria attraverso il sito www.altiformaggi.com, fino ad esaurimento posti.
Contatti per la stampa ed approfondimenti specifici:
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
Dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 18.00
ALTI FORMAGGI
Piazza Marconi, 3 - 26100 - Cremona
Tel. 327 0741668 - CF 93041380168
L'ANTEPRIMA WINE2WINE CON IL PRIMITIVO DI MANDURIA
Il tasting panel domenica 24 novembre a Verona anticipa uno tra i più importanti forum internazionali dedicati al business del vino
L’anteprima wine2wine con il Primitivo di Manduria, il grande rosso pugliese
Una grande occasione che sancisce la collaborazione tra il Consorzio di Tutela e Vinitaly International Academy
Il Primitivo di Manduria, il grande rosso pugliese, con un'esclusiva tasting panel inaugura la 6^ edizione di wine2wine, il forum internazionale sul business del vino promosso da Veronafiere.
Domenica 24 novembre alle 14,30 a Verona (wine2digital il quartier generale di Vinitaly International) la grande degustazione, promossa dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria e guidata da Daniele Cernilli, alias DoctorWine, anticipa di 24 ore wine2wine, uno tra i più importanti forum internazionali dedicati al business del vino.
Il tasting, abbinato ai prodotti dei presidi SlowFood Puglia, sarà focalizzato sulle tre tipologie previste dalla doc pugliese: Primitivo di Manduria Doc, Primitivo di Manduria Riserva e Primitivo di Manduria docg dolce naturale. Prenderanno parte alla degustazione relatori internazionali, tra cui manager, importatori e dirigenti del Ministro delle Politiche agricole e Forestali e di Veronafiere.
“Una grande occasione per noi – spiega Mauro di Maggio, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria - che sancisce la nostra collaborazione con Stevie Kim, managing director di Vinitaly International. Tanti i progetti in corso come una serie di masterclass in giro per il mondo volti a rafforzare la conoscenza della nostra doc”.
"Siamo contenti di aver intrapreso questa collaborazione con il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. – conclude Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International - Questa degustazione esclusiva davanti ad una platea italiana e internazionale in occasione del wine2wine è un’opportunità unica per far conoscere una bellissima regione italiana, la Puglia, e una denominazione in costante crescita come quella del Primitivo di Manduria, un rosso iconico del sud Italia. La mission di Vinitaly International e in particolare del nostro programma educativo Vinitaly International Academy è quella di potenziare la conoscenza e presenza del vino italiano all’estero, ma anche di facilitare occasioni d’incontro sul territorio italiano da parte di professionisti stranieri. Sono convinta che questa degustazione con il Consorzio sarà un primo passo per portare questi professionisti internazionali, in futuro, a scoprire il Primitivo di Manduria direttamente sul territorio."
Daniela Fabietti
VITENDA 2020 - L'AGENDA DEL VITIVINICULTORE
E' uscita la 25a edizione dell'Agenda Vitenda
Più che un’agenda è un trattato di viticoltura dove ogni viticoltore può trovarci le risposte a centinaia di quesiti. Non solo. Contiene anche interessanti articoli di enologia. Ben settantatré gli autori. Trecentotrentasei pagine di cui trecentoventi pregne di utilissime informazioni e, di rubrica, le restanti. Prezzo di copertina: € 18,00 ben spesi.
Copyright 2019 by VitEnd - Via Bionzo 13 bis - 14052 Calosso (AT) . Tel. 0141853479 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.viten.net
BUONO COME IL PANE
di Virgilio Pronzati
IL PANE E’ BUONO. FARCITO ANCOR DI PIU’
Come recita un antico detto per definire qualcosa di buono, si dice è buono come il pane. Un alimento una volta prezioso, oggi si contende in parte la tavola con cracker e grissini. Un pane di qualità sarà sempre gradito da tutti. In italia ne esistono oltre 250 tipi diversi e un migliaio di varianti. Si può affermare che ogni regione ha il suo pane. Tra i più noti, quelli di Altamura, di Matera, di Terni, coppia ferrarese, carasau, rosetta, filoncino, libretto, ciabatta, michetta, e poi in cassetta, integrale, azzimo ecc. I pani speciali: al latte, al burro, all’olio d’oliva, con noci, con uvetta, con olive e ancora con sesamo, cumino e anice. Il pane per millenni è stato il primo alimento per quasi tutti i popoli.
Ricerche su testi antichi e reperti archeologici hanno confermato che il pane era usato dagli antichi Egizi, un alimento comune presso i Greci e faceva parte degli usi alimentari dei Romani. Da bambini e da grandi, pane e salame erano la colazione e la merenda. Lo stesso con mortadella, olio d’oliva e sale, con formaggio e con marmellata. Già un migliaio d’anni fa, dicendo companatico si trattava di pane con diverse basi alimentari. E’ interessante sapere, che i primi dolci sono derivati dal pane. Non solo. Col sapiente uso del pane sono nati molti piatti, di cui uno, il pan cotto, era sui deschi di ogni regione italiana
I diversi tipi di pane vengono denominati in base al tipo di farina con cui sono preparati o agli ingredienti aggiuntivi.
Pane di farina di grano tenero - È il pane bianco, il più diffuso e può essere preparato nelle svariate forme. Può anche essere miscelato con altre farine di cereali per cui il pane prenderà semplicemente il nome di ‘pane’ di segale, di avena, di riso, di granturco, etc.
Pane di semola di grano duro - Dal colore tendente al giallo, come quello del mais; si conserva a lungo ed è tipico delle regioni del sud.
Pane di semolato di grano duro - Anche questo tipo di pane si trova specialmente al sud. Il semolato di grano duro è utilizzato anche per confezionare taralli e friselle.
Pane integrale - Prodotto con farina ricca di crusca che proviene dal rivestimento esterno del chicco di grano. È più scuro del pane bianco ed ha un alto contenuto di fibre.
Pani speciali - Categoria la cui classificazione si basa non sul tipo di farina utilizzata, ma sugli ingredienti che si aggiungono all’impasto base gli elementi consentiti sono burro, olio d’oliva, strutto, latte, mosto d’uva, zibibbo, uva passa, fichi, olive, anice, origano, sesamo, malto e cumino.
Vale sempre la pena di andare alla ricerca di un buon panificio che garantisca la qualità e l’artigianalità del prodotto. Tutti i rivenditori sono tenuti a esporre il prezzo del pane a peso: è considerata frode la vendita di pane semicotto in quanto più pesante per la presenza di umidità che supera i limiti consentiti. Inoltre, è altresì vietata la vendita del pane da parte di venditori ambulanti.
Per pane s’intende il prodotto ottenuto dalla cottura totale o parziale di pasta lievitata preparata esclusivamente con gli sfarinati di grano, acqua e lievito, con o senza l’aggiunta di sale. Per quanto riguarda il pane confezionato, se cotto parzialmente, deve essere venduto in confezioni singole mentre, se precotto e surgelato, deve riportare l’indicazione “SURGELATO”. I grassi sono banditi dalla ricetta del pane, a meno che non si tratti dei “pani speciali”.
Conservazione
Il pane si conserva fragrante per circa 12 ore, con oscillazioni variabili specialmente in funzione del tipo di lievitazione.
VALORI NUTRIZIONALI
Il pane presenta una composizione chimica composta in prevalenza da carboidrati, circa 70%, costituiti prevalentemente da amido, che è un polisaccaride complesso, da proteine, da fibra in misura variabile a seconda della tipologia utilizzata, da lipidi i quali sono maggiormente presenti nei pani conditi, ferro e acqua. Il lievito costituisce l’ingrediente meno digeribile, ma a questo si può ovviare scegliendo pani ben cotti. I carboidrati forniscono all’organismo calorie e quindi energia: per tale motivo, anche se in una dieta equilibrata possono trovare spazio 3-5 porzioni di pane pari a 150-200 g, eccedere nel suo consumo può facilmente portare a una dieta ipercalorica. E’ bene considerare il pane come un elemento di accompagnamento per i cibi, assumendolo anche più volte al giorno. È consigliabile consumare il pane integrale in quanto ricco di fibre, mentre per i celiaci è opportuno utilizzare le tipologie prive di glutine. La composizione chimica di 100 g di pane è di acqua, proteine, lipidi, carboidrati, amido, zuccheri solubili, fibra totale.
Infine un suggerimento dove acquistarlo. Chi abita nel quartiere genovese di Marassi, due indicazioni: Panificio I Quattro Mori - Via Giovanni Bertuccioni 15r Tel. 347 284 5405; Panificio La Forneria - Via Fereggiano 49r - Tel. 340 691 9062