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A BRESCIA IL VINO E' ROSA
Un itinerario targato Visit Brescia tra le migliori cantine a conduzione femminile nei terroir della provincia. In un territorio come quello di Brescia, conosciuto in tutto il mondo per l’immensa varietà di vini eccellenti prodotti tra Lago di Garda e Franciacorta, il vecchio detto secondo cui dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna è sottoposto a una riconversione in senso enologico. Vale infatti la pena, seguendo la traiettoria tracciata da Visit Brescia, lanciarsi in un viaggio alla scoperta delle grandi donne capaci di dettare il destino o quantomeno contribuire decisamente al successo di straordinarie etichette, incredibili vitigni ed eccezionali bottiglie. In un percorso tra degustazioni, visite in cantina e passeggiate nel cuore delle vigne.
LAGO DI GARDA
Insieme a Vittorio, è ad esempio Ilona a portare avanti il sogno dell’azienda Agricola Giardini dei Conti Thun, a Puegnago sul Garda. Circondato dai propri vitigni autoctoni e da due ettari di ulivi, il casolare si presenta orgogliosamente immerso nelle colline della Valtènesi come cuore dell’inscindibile binomio tra produzione sostenibile e accoglienza famigliare, in grado di regalare agli ospiti piaceri unici, genuini e autentici. Nell’ottocentesca cascina a corte, è possibile visitare la cantina e assaporare vini esaltati dall’accompagnamento di prodotti gastronomici del luogo, frutti preziosi di una terra incastonata tra lago e colline.
La Wine Experience – nella doppia versione Walking Tour a 15 euro a persona e Pink Electric Car Tour a 20 euro per partecipante – è proposta tutti i giorni dell’anno, possibilmente previa prenotazione sul sito www.contithun.com.
È invece Paola una delle tre anime che si sono poste l’obiettivo di rinnovare lo sforzo del nonno Giovanni, fondatore negli anni ’30 dell’Azienda Franzosi, sempre a Puegnago. I 6 ettari iniziali si sono estesi fino agli attuali 25, che – insieme ad altri 15 di altre aziende – producono un totale di circa 3500 quintali di uva rossa. Nel lembo di terra compresa tra il Lago di Garda e le colline moreniche della provincia di Brescia, il microclima rende unici vini quali il Lugana DOP, il Garda Classico Chiaretto DOP o il Rebo IGP, che – come olio, aceto e grappe - possono essere degustati e acquistati nello showroom dal lunedì al sabato tra le 9:00 e le 12:00 o tra le 14:00 e le 18.00, e la domenica dalle 9:00 alle 12:00.
A Rovizza di Sirmione, Ambra Tiraboschi – autentica mattatrice di visite e degustazioni, oltre che signora indiscussa dell’agriturismo ricavato nello stabile aziendale - conduce insieme a Franco la cantina Ca’ Lojera. Nel terroir argilloso e particolarissimo di Sirmione, la cantina è diventata sin dalla sua fondazione negli anni ‘90 il punto di riferimento per il Lugana, soprannominato il “Signore del Grande Lago”. Al suo fianco, chardonnay, cabernet sauvignon e merlot, che vengono sottoposti a lunghe fermentazioni sulle fecce fini e affinati prevalentemente in acciaio, per mantenere intatte le caratteristiche aromatiche dei varietali di partenza. Di tutta la gamma, un cenno particolare merita il Lugana, declinato nella versione base, superiore e riserva “Del Lupo”, che può essere degustato tutto l’anno, magari contestualmente a una visita della cantina, previa prenotazione all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Giovanna Prandini è la metà femminile della conduzione della cantina Perla del Garda di Lonato del Garda, gestita insieme al fratello Ettore. Il nome dell’azienda è legato a quello di vini di alta qualità, che mantengono l’aroma di fondo del lavoro meticoloso in vigneti occupati per il 90% dal trebbiano di Lugana, detto anche turbiana. Chi volesse toccare con mano e assaporare la filosofia dell’impresa può partecipare a una (o anche più) delle 3 tipologie di tour con degustazione. Proposto a 15 euro a persona, comprensivi di visita della zona produttiva e della barricaia, Happy Wine Km0 è una suggestiva passeggiata tra i filari del vigneto alla scoperta del Lugana eco-sostenibile, protagonista di una degustazione con prodotti tipici che vede alternarsi nel calice il Lugana certificato Biologico “Bio” Lugana DOP 2018, il Best Seller “Perla” Lugana DOP 2018 e il rosso “ Terre Lunari” Benaco Bresciano IGT 2011.
Il nome 100% Lugana dice già tutto del tour offerto al prezzo di 25 euro a persona a chi desidera scoprire i segreti e le varie sfaccettature del vitigno principe dell’azienda. L’esperienza prevede la visita alla cantina - zona produttiva e barricaia - e la degustazione di tutte le tipologie di Lugana DOP previste dal disciplinare: dalla versione spumante a quella giovane, passando per il Lugana Superiore, Lugana Riserva e la Vendemmia Tardiva. L’abbinamento con prodotti tipici del territorio contribuisce a definire i contorni di un’esperienza straordinaria.
Ultimo ma non ultimo, il Tour Lugana Vintage è la soluzione ideale per chi vuole scoprire le potenzialità di invecchiamento del Lugana. Dopo la visita della cantina - zone produttive e barricaia – ci si dedica alla degustazione di 3 annate diverse di Lugana presentate alla cieca, per un viaggio sensoriale unico ed esclusivo – condito da prodotti tipici – proposto al prezzo di 35 euro a persona.
Spostando per un attimo il fuoco dal bicchiere al piatto, Visit Brescia punta i riflettori sull’esperienza “Le tagliatelle di Raffaella”, che vede Raffaella ed Elisale, regine del gusto di Cascina Maddalena, a Lugana di Sirmione, proporsi nel ruolo di maestre d’eccezione nella scuola della pasta fresca fatta in casa con uova fresche e farina di mulino. Abbinabile con visite alla cantina o sedute di raccolta nell’orto, il master chef gardesano insegna ai partecipanti l’arte di impastare tagliatelle (al sugo di pomodoro o burro e salvia) e pasta ripiena, secondo una preparazione casereccia ma per nulla scontata che include l’accorta scelta degli ingredienti, l’individuazione delle giuste dosi, la tecnica dell’impasto, la manualità calibrata per tirare la pasta col mattarello, la cottura e il rito dell’impiattamento. Il gran finale è ovviamente la degustazione, forchette alla mano e con un paio di calici di vino selezionato accanto al piatto. L’esperienza si rinnova ogni giovedì, da maggio a metà settembre, con preavviso obbligatorio all’email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., al prezzo di 79 euro a persona.
FRANCIACORTA
In un territorio come quello della Franciacorta non ci sarebbe che l’imbarazzo della scelta ma una menzione speciale la merita senza ombra di dubbio la Cantina Castelveder, presso cui Visit Brescia segnala “Franciacorta in Poesia”, esperienza valida tutto l’anno su prenotazione all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. al prezzo di 20 euro a persona. Insegnante, poetessa e scrupolosa coltivatrice di vini, è la Signora Elena Alberti Nulli a fondare, nel 1975, quest’azienda in cui famiglia e vitigni fanno parte della stessa storia. I versi si mescolano allora a eccellenti grappoli di Pinot, Chardonnay, Merlot, Barbera, Cabernet e Nebbiolo, che si riversano nelle bottiglie e conferiscono carattere e qualità al Franciacorta di Elena. Francesco e Camilla Alberti – Presidente della Strada del Franciacorta e grande amante degli animali, al punto da organizzare anche un Dog Trekking tra le vigne - si occupano oggi di accogliere gli ospiti e di guidarli nella visita ai vigneti e nel sottosuolo, verso il punto da cui ammirare la roccia tipica del versante orientale della Franciacorta. Le porte della cantina si aprono infine per sprigionare gli aromi e i sentori delle tanto declamate bollicine, protagoniste di una degustazione guidata che si sofferma sul confronto tra i vari Franciacorta in abbinamento a salumi del posto, formaggi locali e frittatine con le verdure dell’orto.
BRESCIA
Sul colle Cidneo, ai piedi del Castello di Brescia, Il Vigneto Pusterla è il vigneto urbano più esteso d’Europa (quasi quattro ettari). La vera anima di quest’impresa di ostinazione è Maria Capretti, capace di imporre un nuovo concetto più dinamico e aperto a una particolarissima idea di agricoltura produttiva cittadina. Il Vigneto Pusterla rappresenta la più estesa coltivazione di sola uva invernenga, vitigno autoctono di Brescia, contenente la maggior parte delle viti “originali", non solo cloni selezionati negli anni ’70 (gli unici a disposizione di chi volesse impiantare invernenga attualmente). L’azienda imprime il proprio nome anche su grappa, confetture, gelatine e miele, e conserva gelosamente alcune tra le vecchie tipologie bresciane di alberi da frutto.
STRADA VINO COLLI LONGOBARDI
Gestita da Anna Botti, l’azienda vitivinicola Tenuta La Vigna di Capriano del Colle si è distinta negli ultimi decenni per la capacità di integrare le nuove tecnologie con una filosofia aziendale che mira a valorizzare il terroir con fedeltà e rispetto. È la stessa Anna ad accogliere gli ospiti con un calice di metodo classico “Blanc de Blancs” da sorseggiare nel corso del tour in cantina, dove si assiste all’illustrazione delle fasi della vinificazione. Condizioni meteo permettendo, la passeggiata in vigna precede la degna conclusione con una robusta degustazione di 5 vini abbinati a prodotti tipici del territorio bresciano.
L’esperienza “Dalla Vigna al Calice”, promossa da Visit Brescia, è proposta al prezzo di 20 euro a persona ed è valida dal lunedì al sabato, previa prenotazione all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
“Eccellenze in Rosso. Il Marzemino di San Michele” apre invece una porta sull’universo della vendemmia biologica voluta da Elena Danesi per ottenere il meglio dai vitigni arrampicati sul Monte Netto. Nel segno della qualità, l’obiettivo principale è stato fin da subito quello di valorizzare il Marzemino, protagonista dei processi di vinificazione illustrati nel corso di un’esperienza unica che alla degustazione, alla spiegazione dei parametri olfattivi e gustativi e ai suggerimenti di abbinamenti gastronomici, aggiunge la realizzazione di un’etichetta personalizzata, fronte e retro. La proposta è offerta al prezzo di 20 euro a persona, con prenotazione all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
VALLE CAMONICA
In Località Sendini, a Losine, la Cantina Monchieri sarebbe da visitare anche per la posizione, dalla quale ammirare albe e tramonti sui panorami meravigliosi offerti da un mondo unico che spazia dalla bellezza del Lago d'Iseo al ghiacciaio del Presena, passando per strade, castelli, antichi borghi, siti UNESCO, terme, resti romani e chiese. Gestita dalla signora Silvia, l’azienda è nata per contribuire al recupero e alla valorizzazione di un territorio tradizionalmente vocato alla coltivazione vitivinicola, il conoide di Losine, ai piedi della Concarena, dove tre ettari di vigna hanno consentito di riscoprire un’attività anticamente molto praticata in Valle Camonica. Prenotando sul sito www.cantinemonchieri.it/, inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiamando direttamente , è possibile degustare e comprare i due vini rossi (IGT Valcamonica) e il Vino Spumante di Qualità - Brut Extra Brut e Pas Dose’ (Metodo Classico) prodotti dalla Cantina.
Per chiudere in bellezza, l'Azienda agricola Scraleca di Darfo è il regno di Anna Tedeschi, che, in un contesto di raro splendore, produce insieme alla famiglia vino, olio e farina. La struttura propone anche autentiche full immersion nei vigneti, grazie alla possibilità di alloggiare in soluzioni abitative moderne e funzionali come Casa Ulivo e – per l’appunto – Casa Vigna, ricavate dal recupero di costruzioni preesistenti e raggiungibili esclusivamente a piedi, con una passeggiata di 15 minuti. I percorsi didattici all’interno di un luogo che ha scelto di affrontare le difficoltà della coltivazione in altura sono autentici viaggi in un mondo di amore e dedizione che gode inoltre di un accesso riservato al Lago Moro. Qua, un sorso di Vino Griso e un filo di Olio Grignano, Scraleca o Grimaldi, ben accompagnati dalla schiettezza della Polenta Isola, sono sufficienti a spiegare il senso della vita. Per informazioni: www.scraleca.it.
“IL PANETTONE E' SOLO ITALIANO”
Presentata alla sala stampa della Camera dei Deputati la campagna “Il panettone è Italiano”. Obiettivo: difendere, rivendicare e tutelare l’italianità del panettone
Silvia Famà, l’ideatrice: «Un business che fa gola a molti Paesi esteri: l’italian sounding, solo nel comparto agroalimentare, sottrae all'economia Italiana ogni anno 100 miliardi di euro e oltre 300.000 posti di lavoro». L’avvocato Francesco Rossi: «Fondamentale creare
una Denominazione di origine protetta, ma nazionale»
Prossima tappa della campagna Milano: l’Associazione Confcommercio dei Panificatori di Milano e Province, organizza un evento, aperto al pubblico, sabato 14 dicembre, a Palazzo Bovara
Una campagna per difendere, rivendicare e tutelare l’italianità del panettone. È stata presentata oggi alla sala stampa della Camera dei Deputati la campagna “Il Panettone è italiano”, nata nell'ambito del convegno “Il Panettone nel mondo, oltre la ricorrenza” promosso dai Maestri del Lievito Madre, all’interno del Panettone Word Championship durante HostMilano, fiera leader mondiale dedicata al mondo della ristorazione e dell’accoglienza, e supportata dall’Istituto Cooperazione Paesi Esteri.
La campagna "Il Panettone è Italiano" nasce dalla volontà di valorizzare il più celebre lievitato made in Italy, simbolo dell'eccellenza enogastronomica del nostro Paese, amato in tutto il mondo, un prodotto patrimonio culturale ed enogastronomico tutto italiano, e pone l’attenzione sulla necessità della tutela da imitazioni low cost e contraffazioni, e sulla salvaguardia delle oltre 43.000 imprese specializzate nella pasticceria in Italia, con i suoi 155mila addetti, oltre che dei grandi marchi industriali. L’obiettivo è il riconoscimento del panettone come tipicità esclusiva italiana, attraverso una denominazione che ne garantisca la sua unicità.
Oggi il tavolo tecnico riunito ha avviato i lavori per creare una denominazione di origine protetta, ma nazionale, e una raccolta di firme da presentare al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova. Erano presenti la promotrice del progetto Silvia Famà, editor di Cucine d’Italia, il giornalista e critico enogastronomico Luigi Cremona, i Maestri del Lievito Madre Claudio Gatti, Maurizio Bonanomi, Mauro Morandin, il Presidente della Federazione Italiana Cuochi Lazio Alessandro Circiello, il Presidente dell’Associazione dei Panificatori Confcommercio Milano e Province Matteo Cunsolo, il Presidente Richemont Club Italia Roberto Perotti, il Presidente del Rotarian Art & Gourmet Italia Ciriaco Acampa, il giornalista e ideatore della kermesse Re Panettone Stanislao Porzio, l’avvocato Francesco Rossi. Proprio quest’ultimo ha fornito le normative e la strada a livello giuridico per avviare l’iter di tutela del panettone: è stato presentato l’avvio di un tavolo di lavoro e la raccolta di firme.
La produzione di panettoni rappresenta un grande business in tutto il mondo. «Ad esempio - spiega Silvia Famà, ideatrice della campagna - colpisce un dato, fornito dalla Coldiretti, su tutti: l’italian sounding, solo nel comparto agroalimentare, sottrae all'economia Italiana ogni anno 100 miliardi di euro e oltre 300.000 posti di lavoro e il trend è in rapida ascesa, infatti si è registrato un aumento del 70% negli ultimi 10 anni». Era quindi importante per l’editor di Cucine d’Italia, avviare un tavolo di discussione per tutelare la produzione italiana dei panettoni rivendicandone il made in italy.
Silvia Famà ha snocciolato qualche dato per far capire il business del mercato. Negli Stati Uniti, fare panettoni è un grande business: «From Roy, americanissimo, i panettoni che vende in Europa se li fa pagare 60 dollari l’uno: una cifra pazzesca». Altri nomi? «Sapete qual è il più grande produttore di panettoni al mondo? Un brasiliano, di origini italiane, come il 15 per cento della popolazione brasiliana: si chiama Bauducco, possiede sei fabbriche di produzione negli Usa, sette punti di distribuzione per 140 mila punti vendita in 80 Paesi, e produce ogni anno 200 mila tonnellate di panettoni», spiega Famà. Sorprende che il mercato abbia come maggiori produttori due colossi che non sono italiani: la Bauducco in Brasile, che paradossalmente è il più grande produttore di panettoni al mondo, e la d’Onofrio in Perù.
Secondo l’avvocato Rossi, che ha descritto gli aspetti legali per la tutela del panettone italiano, la soluzione potrebbe essere quelle di creare una Denominazione di origine protetta, ma nazionale. «Finora, abbiamo considerato i marchi di qualità come strumento anticontraffazione nel mercato interno, ma occorre un cambio di passo, dettato da una visione più ampia: occorre entrare in un’ottica di tutela del prodotto nel mercato comunitario», ha spiegato l’avvocato Rossi.
Gianni Lattanzio, segretario generale dell’Istituto Cooperazione Paesi Esteri ha spiegato l’obiettivo dell’avvio dei lavori: «Dobbiamo fare in modo che i consumatori abbiano le idee chiare su cosa scegliere e sul prodotto di qualità. Ci deve essere una riconoscibilità del panettone attraverso apposite tutele come ad esempio il marchio DOP e le certificazioni di qualità».
La prossima tappa della campagna “Il Panettone è italiano” è stata annunciata durante la conferenza stampa dal Presidente dei Panificatori di Milano e Province e Segretario Richemont Club Italia, Matteo Cunsolo: l’Associazione Confcommercio dei Panificatori di Milano e Province, organizza un evento, aperto al pubblico, sabato 14 dicembre, a Palazzo Bovara (Corso Venezia), storica sede dell’Unione del Commercio, del Turismo dei Servizi e delle Professioni della Provincia di Milano per ribadire e rafforzare l’italianità del panettone.
È stato portato il saluto dell’Onorevole Nissoli Fitzgerald, eletta al Nord e al Centro America, che ha sottolineato quanto sia importante la tutela del made in Italy: «L’Italian sounding è un fenomeno molto diffuso nel mondo e posso testimoniare, come deputata eletta all’estero, che tale fenomeno sottrae risorse all’economia italiana oltre che a generare un danno all’immagine del nostro Paese. Dunque ben vengano iniziative come questa che si inserisce nell’alveo del lavoro parlamentare che ho sempre portato avanti anche presentando una mozione a Montecitorio, la scorsa legislatura a tutela del Made in Italy».
La prossima tappa della campagna “Il Panettone è italiano” è stata annunciata durante la conferenza stampa dal Presidente dei Panificatori di Milano e Province e Segretario Richemont Club Italia, Matteo Cunsolo: l’Associazione Confcommercio dei Panificatori di Milano e Province, organizza un evento, aperto al pubblico, sabato 14 dicembre, a Palazzo Bovara (Corso Venezia), storica sede dell’Unione del Commercio, del Turismo dei Servizi e delle Professioni della Provincia di Milano per ribadire e rafforzare l’italianità del panettone.
Micaela Scapin
VENDEMMIA 2019. QUALITÀ ECCELLENTE PER CLIMA E SAPIENTI SCELTE TECNICHE
UIV, ISMEA e ASSOENOLOGI presentano le stime produttive sulla vendemmia appena conclusa
Raccolta - 19% sul 2018: si torna nelle medie produttive degli ultimi anni. Si prospetta un’annata molto buona
Roma, 15 novembre 2019 – Con la vendemmia 2019 si ritorna nelle medie produttive degli ultimi anni, con una qualità in molti casi eccelsa. Si possono riassumere così le stime fornite da ASSOENOLOGI, ISMEA E UIV a chiusura di una vendemmia iniziata in ritardo rispetto allo scorso anno e protrattasi sino ai primi giorni di novembre, che ha segnato una produzione complessiva di vino e mosto di 44.5 milioni di ettolitri con una flessione del 19% rispetto ai 54,8 milioni del 2018. Il dato di novembre, quindi, ha registrato un ulteriore calo del 3% rispetto alle prime stime di settembre.
Nella penisola si è riscontrato un ritardo dell’inizio delle operazioni vendemmiali dai 7 ai 15 giorni rispetto allo scorso anno. Tutte le regioni italiane hanno segnato un decremento produttivo più o meno marcato, ad eccezione della Toscana che, invece, ha registrato un aumento del 10% rispetto al 2018. La prima regione a staccare i grappoli è stata la Sicilia nella prima settimana di agosto, seguita, a cavallo di Ferragosto, dalla Puglia e poi dalla Lombardia (Franciacorta) nella seconda decade di agosto. Tra la fine di agosto e la prima settimana di settembre, nella maggior parte delle regioni italiane, si sono svolte le operazioni di raccolta per le varietà precoci (Chardonnay, Pinot, Sauvignon). Il pieno della raccolta, in tutta Italia, è avvenuto tra l’ultima decade di settembre e la prima di ottobre. La vendemmia si è conclusa tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre con i conferimenti degli ultimi grappoli di Nebbiolo in Valtellina, di Cabernet in Alto Adige, di Aglianico del Taurasi in Campania e dei vitigni autoctoni sulle pendici dell'Etna.
I ritardi nella vendemmia hanno però giocato un ruolo positivo e determinante sulla qualità del prodotto raccolto, avendo beneficiato, da nord a sud, di un clima particolarmente asciutto, se non con qualche sporadico giorno di pioggia che però non ha influito sulla qualità delle uve. Per quasi tutto il mese di agosto le temperature si sono mantenute elevate, così come l’umidità, cosa che ha favorito un rigoglioso sviluppo della vegetazione nei vigneti, gestito con attenti interventi di potatura del verde. Nei mesi di settembre e ottobre, il clima particolarmente caldo e asciutto ha dato un ulteriore contributo positivo alla maturazione delle uve rosse e ha portato però, allo stesso tempo, ad una contrazione della produzione dovuta anche ad una minor resa uva/mosto.
Di fatto, in molte zone, tale situazione ha permesso di vendemmiare grappoli in perfetto stato fitosanitario, il che ha favorito, soprattutto nelle regioni nel nord, la concentrazione degli aromi nelle uve a bacca bianca. Questa serie di variazioni climatiche e meteorologiche, accompagnate da sapienti scelte tecniche quali l’individuazione della corretta maturità fenolica, prospettano un'annata vinicola molto buona e, fatte salve le zone colpite da fenomeni temporaleschi di forte intensità, si rilevano già diversi casi di eccellenza che si dovranno concretizzare con un attento lavoro in cantina.
Elisabetta Bentivoglio
IN ALLEGATO LA TABELLA CON I DATI VENDEMMIALI PER REGIONE
“DONNE DEL VINO DEL MONDO UNITEVI!”
A SIMEI MILANO 2019 IL PRIMO FORUM MONDIALE DELLE DONNE DEL VINO
IL 20 E 21 NOVEMBRE UN EVENTO INTERNAZIONALE COINVOLGERÀ 12 DELEGAZIONI DALL’AUSTRALIA ALL’ARGENTINA, DALLA GEORGIA AL PERÙ. SIMONETTA DONI È IL PERSONAGGIO DELL’ANNO 2019
Donne del Vino del Mondo uniamoci! L’invito parte dalle Donne del Vino italiane. La risposta è stata un’ondata di entusiasmo: le rappresentanti delle Associazioni femminili del vino arriveranno da tutto il mondo per trovarsi a Simei Milano 2019, la più grande fiera mondiale di attrezzature per la produzione e il confezionamento del vino e beverage. Il Primo Forum mondiale delle Donne del Vino si è potuto realizzare grazie all’Unione Italiana Vini e Simei. L’appuntamento è per mercoledì 20 novembre, alle 15 (Padiglione 11, Sala Convegni-Wine bar). Un’enologa e una produttrice arriveranno da Austria (11 Frauen und ihre weine), Argentina (AMUVA), Australia (Fabulous Wine Ladies Wine Society), Cile (MUV Chile), Croazia (WOW), Francia (Cerles des Femmes du Vin), Georgia (Baia’s Wine), Germania (Vinissima), Nuova Zelanda (Women in Wine), Perù (Las Damas del Pisco), Stati Uniti (Wonder Women of Wine).
Il programma del primo forum mondiale del vino al femminile è stato messo a punto da Tiziana Mori, responsabile comunicazione esterna GIV Gruppo Italiano Vini e artefice del network internazionale delle Donne del vino.
«L’ambizione – spiega Mori - è di costituire un network basato sullo sharing cioè lo scambio di esperienze, viaggi, know how, opportunità di formazione e di business, comunicazione».
«Seguendo il principio che “l’unione fa la forza” il vino al femminile ha risposto al nostro appello – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente Le Donne del Vino - L’obiettivo è di accrescere le opportunità affinché il processo verso la parità fra le botti in termini di carriera, retribuzioni e riconoscimento sociale, avvenga più rapidamente possibile».
Durante il “Forum of the women in wine worldwide”, oltre alla firma del protocollo di intesa che collega in un networking le principali associazioni dell’enologia al femminile, le delegate estere e le Donne del vino italiane parteciperanno giovedì 21 novembre (ore 10, Sala Convegni Pad. 15), all’incontro “Donne e Vino: opportunità e sfide”, incentrato sulle aspettative e le nuove risorse che attendono il mondo del vino in termini di turismo ed economia circolare. Porteranno i loro contributi Carlos Santos, Ceo di Amorim Cork Italia, Roberta Garibaldi, docente universitaria e maggiore esperta di turismo enogastronomico, e Flavio Aragozzini, Senior Country Manager di LCI Lavorazione Carta Riciclata Italiana.
Un messaggio alle Donne del Vino arriva da Ernesto Abbona, presidente Unione Italiana Vini: «L’Italia ha visto nascere la prima associazione a livello internazionale delle donne del vino che oggi tornano a scegliere il nostro paese per organizzare la loro prima convention mondiale. È motivo, per tutti noi, di orgoglio e riconoscenza verso una realtà di “genere” che sta trasformando il modo di essere e sentire il vino. E lo è tanto più per Unione Italiana Vini che ha visto crescere l’associazione condividendone, con discrezione, percorsi, difficoltà e successi. Se con il mensile DNews abbiamo dato voce alle donne del vino italiane attraverso le pagine del nostro settimanale, Il Corriere Vinicolo, oggi, con grande piacere e soddisfazione offriamo, ancora con il nostro SIMEI, un palcoscenico alla prima convention mondiale del vino al femminile. Ci sentiamo fortunati per questa liaison che regala al nostro mondo una ventata di vivacità, freschezza e intelligenza. Auguri, donne del vino: il futuro ha bisogno della vostra passione!».
Ad arricchire questo programma davvero denso, la sera del 20 novembre, ci sarà la premiazione del Personaggio dell’anno delle Donne del Vino. Per questo riconoscimento è stata scelta Simonetta Doni, la “stilista del vino”, la donna che ha vestito alcune delle bottiglie italiane più famose nel mondo dando vita a un autentico rinnovamento della comunicazione e del marketing del food & wine. Simonetta Doni incarna nella forma più alta il tema dell’anno “Donne vino e design” che le Donne del Vino hanno sviluppato, nel corso del 2019, con eventi, convegni e charity in favore delle giovani designer.
Negli ultimi anni, la crescita delle donne nella produzione, commercializzazione e consumo del vino, ha cambiato il look delle produzioni enologiche e il disegno delle etichette. In questo ambito Simonetta Doni, con il suo modo di vestire e comunicare il vino, costituisce un esempio del grande apporto che le donne danno al vino italiano.
Fiammetta Mussio
L’INFORMATORE AGRARIO: VENDEMMIA GIÙ, PREZZI SU
VINO, L’INFORMATORE AGRARIO: VENDEMMIA GIÙ, PREZZI SU. ROSSI A +19% A OTTOBRE. LENTA RIPRESA DOPO RECORD GIACENZE E CROLLO DEI PREZZI
(Verona, 13 novembre 2019). La nuova vendemmia porta qualche segnale per il mercato del vino italiano, dopo che l’iper-produzione dello scorso anno aveva determinato un crollo dei prezzi e un record decennale di prodotto in cantina (48 milioni di ettolitri al 31 luglio). Lo rileva L’Informatore Agrario nel numero del settimanale in uscita domani. Complice l’ultima raccolta vendemmiale in flessione del 16%, i listini sembrano rialzare la testa: dopo una perdita media nell’ultima campagna sui vini comuni fissata a -27% (-6% per quelli a denominazione), a ottobre infatti il prezzo medio dei bianchi comuni è salito del 4% rispetto ad agosto, mentre per i rossi l’incremento è addirittura del 19%. E anche nelle prime rilevazioni di novembre – rileva Ismea - sembra proseguire il trend positivo, in particolare in Emilia-Romagna e Puglia. Segnali considerati positivi ma comunque non determinanti, vista l’attuale incertezza in alcune aree strategiche della domanda internazionale.
Edizioni L’Informatore Agrario, è la casa editrice, con sede a Verona, che da 70 anni offre un servizio di informazione e formazione agli imprenditori agricoli. Tre le testate di riferimento: il settimanale dedicato all’agricoltura professionale L’Informatore Agrario, il mensile per l’agricoltura part-time e hobbistica Vita in Campagna e MAD – Macchine Agricole Domani, dedicato al mondo della meccanica agraria, oltre a un ampio catalogo di libri e altri supporti multimediali su temi specializzati.
Ufficio stampa Edizioni L’Informatore Agrario - ispropress
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