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CANTINA MACULAN E FONDAZIONE BANCA DEGLI OCCHI: LA GIURIA DI QUALITÀ HA SCELTO IL SANTALUCIA 2018
Località Branza si conferma terra di elezione per il progetto Santalucia sostenuto dalla Cantina di Breganze. Ad essere selezionata una barrique di Cabernet Sauvignon
Da undici anni Cantina Maculan e Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus sono unite nel progetto Santalucia, finalizzato alla raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica per migliorare le tecniche di trapianto di cornea e la cura di malattie della vista.
Il panel di selezione ha visto ospiti esperti, giornalisti e critici enogastronomici degustare alla cieca sei diversi monovarietali dalle migliori barrique di Cantina Maculan. Ad aggiudicarsi le preferenze della giuria di qualità, il Cabernet Sauvignon prodotto da uve del vigneto di Branza, in località Fratta, impianto piuttosto recente che tesse la sua trama di filari nel terreno tufaceo dei pendii più alti di Breganze. Per il secondo anno consecutivo, Branza dà i natali al Santalucia: l'esemplare 2017, infatti, era un Merlot da uve coltivate nella stessa area.
L'intera barrique di Cabernet Sauvignon, 225 litri, sarà imbottigliata in 300 esemplari da 0,75 litri di Santalucia 2018 e i proventi raccolti dalla distribuzione delle bottiglie finanzieranno la ricerca di Fondazione Banca degli Occhi. Da 30 anni l'ente non profit ridona la vista attraverso il trapianto, lo studio e la cura delle malattie oculari. Centro di riferimento per le regioni di Veneto e Friuli Venezia Giulia per i trapianti di cornea, è una tra le principali banche degli occhi a livello europeo.
Il progetto Santalucia nasce da un'idea di Fausto Maculan, titolare dell'Azienda, che nel 2008 organizza la prima edizione dell'iniziativa. "Il mondo del vino e le imprese del territorio devono impegnarsi ad avere una visione non soltanto del mercato di riferimento, ma della società in cui sono inserite – dichiara Fausto Maculan – Aiutare in prima persona realtà importanti come la ricerca per le malattie oculari è un impegno e una responsabilità che abbiamo il piacere di sostenere, insieme a molti amici imprenditori e a cittadini che in occasione delle Feste scelgono di fare un acquisto solidale."
Santalucia 2018 sarà disponibile su ordinativo presso la Cantina Maculan e presso Fondazione Banca degli Occhi a partire dal 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, con una donazione minima di 100 euro.
"Desidero ringraziare Fausto Maculan per questa collaborazione così lunga e generosa, che per l’undicesimo anno ha fatto nascere il progetto fino a sancire l’ultima edizione – afferma Giuseppe Di Falco, Presidente di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus – Grazie al suo impegno in questi anni abbiamo potuto raccogliere 300.000 euro a sostegno della ricerca sulle malattie oculari. La nostra riconoscenza va a questo sforzo e al servizio che, da imprenditore del territorio, Fausto Maculan compie anche come Consigliere di Amministrazione pro bono per la nostra organizzazione".
Maggiori informazioni sul progetto:
Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onl
Giulia Tirapelle
Tommasi Crearo Rosso Verona IGT Super Star In Finlandia
Vince il Primo Premio come migliore Vino Rosso 2019 il Supervenetian della storica famiglia di produttori della Valpolicella Classica
Si è tenuta ieri sera ad Helsinki la cena di gala del prestigioso wine magazine Viinilehti, la più importante rivista finlandese dedicata al vino ed agli spirits. Ogni anno il magazine organizza un concorso che coinvolge tutte le etichette del mondo e premia i vini migliori.
In finale con un Pinot Nero neozelandese ed un Cabernet Sauvignon californiano il Tommasi Crearo si è aggiudicato il Primo Premio come migliore Vino Rosso dell’anno 2019 sia per la giuria di esperti che per il pubblico, che lo ha votato per la sua eleganza e finezza.
Il Crearo è un blend di Corvina, Oseleta e Cabernet Franc; le uve sono selezionate nel prestigioso cru Conca d’Oro, nella Valpolicella Classica, dove la famiglia Tommasi possiede 9 ettari. Dopo una macerazione per 15 giorni a temperatura controllata di 21-23°C, l’affinamento prosegue per 6 mesi in tonneau di rovere francese da 500 litri ed ulteriori 12 mesi in botti di Rovere di Slavonia da 65 hl; il vino riposa poi in bottiglia per sei mesi. Rosso rubino intenso e luminoso, offre un ricco bouquet di sentori delicatamente erbacei, fruttati e speziati, con note di viola, ciliegia matura, tabacco e vaniglia. Al palato è pieno e corposo, con tannini ben presenti e vellutati e una speziata sapidità che dona una gradevolissima e ottima persistenza.
Al ritiro del premio Pierangelo Tommasi, direttore export, dichiara: «Sono molto emozionato ed orgoglioso. Il Crearo è un vino che abbiamo pensato insieme mio cugino Giancarlo, l’enologo di famiglia, ed io, quando sulla collina della Conca d’Oro in Valpolicella Classica nel 1997 abbiamo deciso di impiantare anche del Cabernet Franc. Un uvaggio del tutto nuovo ed inconsueto per la Valpolicella, ma che si è dimostrata una scelta vincente per le qualità di questo uvaggio internazionale che ben si sposa con le caratteristiche delle uve autoctone. Il Crearo è un vino pensato fuori dagli schemi, per esaltare il nostro terroir; un vino che rappresenta uno stile trasversale e moderno. Sono particolarmente fiero di questo successo in Finlandia e nei paesi Scandinavi, dove con il gruppo Interbrands abbiamo un solido rapporto di collaborazione da 15 anni. Un mercato che abbiamo fatto crescere in maniera importante e che ci vede fra i protagonisti come produttori leader e fra i primi e più stimati ambasciatori della Valpolicella Classica».
Tommasi Family Estates
Una famiglia e un’azienda che lavorano per il presente e il futuro del vino italiano. Tommasi rappresenta la storia della Valpolicella e non solo. Con sei tenute vitivinicole in cinque regioni d’Italia –Tommasi in Veneto, Caseo in Lombardia, Casisano a Montalcino e Poggio al Tufo in Maremma Toscana, Surani in Puglia e Paternoster in Basilicata – ed una partenership nel Chianti Classico con La Massa, l’azienda ha l’obiettivo di creare grandi vini, valorizzando territori vocati all’eccellenza.
Completa il sistema il progetto lusso De Buris: un Amarone della Valpolicella Classico doc Riserva, ma anche un ampio progetto culturale.
Quattro generazioni di pionieri, esploratori, precursori e soprattutto visionari, attenti al valore della qualità in ogni fase produttiva, rispettosi dei procedimenti tradizionali ma aperti alla sperimentazione.
Con l’esperienza e il sapere unici coltivati e custoditi nel tempo, la famiglia Tommasi intende valorizzare ogni territorio, legandosi a un percorso di sostenibilità e di ospitalità.
La cura per l'accoglienza e l’ospitalità si esprime attraverso le strutture di Villa Quaranta Tommasi Wine Hotel & SPA in Valpolicella, Albergo Mazzanti e Caffè Dante Bistrot a Verona e Agriturismo Poggio al Tufo a Pitigliano, Maremma Toscana.
Annalisa Armani
FRANCIACORTA CUVEE BRUT NV LANTIERI CAMPIONE DEL MONDO
Franciacorta Cuvée Brut NV Lantieri Campione del mondo al prestigioso The Champagne & Sparkling Wine World Championship ideato da Tom Stevenson
Il Franciacorta Cuvée Brut NV Lantieri ha conquistato il titolo di World Champion nella categoria Classic Brut Non-Vintage Blend al The Champagne & Sparkling Wine World Championship 2019 (CSWWC), il prestigioso e autorevolissimo concorso ideato da Tom Stevenson, massimo esperto mondiale di Champagne and Sparkling wines ed editore della Word Encyclopedia, la più importante a livello internazionale riguardante i vini mossi. La storica azienda franciacortina, con sede a Capriolo, aveva presentato al concorso la versione Magnum della sua Cuvée NV, a cui erano stati assegnati anche i premi Best in Class e Gold Medal.
La cantina della Famiglia Lantieri de Paratico è stata premiata al CSWWC anche con altri due importanti riconoscimenti, il Best in Class e la Gold Medal per il Franciacorta Arcadia Millesimato 2015 e la Silver Medal per il Franciacorta Extra Brut. Riflettori puntati, quindi, su Lantieri (e piazzamenti di assoluta importanza) alla manifestazione internazionale a cui hanno concorso le migliori bollicine del mondo e che ha visto in finale etichette di 10 paesi.
I premi sono stati assegnati a Londra il 4 novembre scorso nel corso di un’elegante serata. A ritirare i riconoscimenti c’erano Patrizia Lantieri de Paratico, moglie di Fabio, e la figlia Gaia. “Il World Champion è per noi è un premio di grandissima soddisfazione, dal momento che tra le nomination per la categoria c’erano i migliori Champagne al mondo oltre ad altri Sparkling dei principali Paesi produttori di bollicine. Ed è un ulteriore stimolo a proseguire sulla strada dell’assoluta qualità che siamo impegnati a percorrere” commenta Fabio Lantieri de Paratico.
I Lantieri de Paratico, nobile ed antica famiglia bresciana, hanno radici franciacortine che risalgono a più di mille anni or sono. Nell’XI sec. fecero erigere a Paratico un imponente castello, dove la storia narra sia stato ospitato durante il suo esilio Dante Alighieri che, ispirato dal paesaggio, avrebbe scritto alcuni versi della Cantica del Purgatorio. Nel ‘500 la famiglia si trasferì a Capriolo, dove si è perpetuata la tradizione vitivinicola e ha oggi sede l’azienda. I Lantieri si distinguevano per la produzione di vini già dal XVI secolo: erano allora apprezzati fornitori dei Gonzaga, Signori di Mantova, e delle corti di Ferrara e Milano, con il “Rubino di Corte Franca”, antesignano dei vini attuali.
La Cantina Lantieri ha oggi sede nel centro storico del borgo medioevale di Capriolo. I 20 ettari di vigneti si estendono in parte intorno alla sede aziendale e in parte alle pendici del Monte Alto. La produzione è di 150.000 bottiglie annue ed è dedicata principalmente a tutta la gamma dei Franciacorta, a cui si affiancano pregiati Curtefranca.
Agorà di Marina Tagliaferri
I RECCHESI CHIAMATI A RAPPRESENTARE LA SETTIMANA DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO IN ARABIA SAUDITA E A PARIGI
Un anno importante il 2019 per il Consorzio della Focaccia di Recco che vede ora un altro traguardo di altissimo livello. È stato un susseguirsi di notizie ed eventi iniziati in con la Festa della Focaccia di Recco, la quarta domenica di maggio, proseguiti con la messa in onda di Linea Verde su Rai1, e poi gli articoli su New York Times, Forbes, Yahoo Lifestyle ed El Pais, per passare poi agli eventi che hanno garantito grandi riscontri e visibilità: ricordiamo Collisioni a Barolo, Un mare di Sapori a Piacenza, e poi Salone Nautico Internazionale, Cheese a Bra, Festival Internazionale del Cibo di strada a Cesena premiati come “miglior cibo di strada italiano”. Un periodo frenetico che ha accompagnato il Consorzio fino all’organizzazione di “Fattore Comune 2019” l’incontro con DOP e IGP, coronato da un affollatissimo ed entusiastico educational per la stampa con oltre 50 giornalisti presenti, conclusosi pochi giorni fa.
Per arrivare ora al prestigiosissimo appuntamento della “Settimana della Cucina Italiana nel mondo” organizzata dal Ministero degli Esteri e dalle Ambasciate e Consolati Italiani nel mondo, che vedrà quest’anno la fama della Focaccia di Recco protagonista in Arabia Saudita dal 19 al 23 novembre; voleranno a Jeddah Lucio Bernini responsabile del Consorzio della Focaccia, Fabrizio Passano del ristorante Alfredo e Umberto Squarzati del Ristorante Vitturin, dove presenteranno 4 serate ufficiali e 4 masterclass con piatti della tradizione gastronomica ligure e recchese, mentre Cesare Carbone del Ristorante Manuelina sarà presente a Parigi presso l’Ambasciata d’Italia in Francia per la serata di chiusura dell’importante evento. Vetrine internazionali in cui il nome della Focaccia di Recco col formaggio fa il giro del mondo.
Le attività aderenti al Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio:
Ristoranti a Recco: Alfredo – Angelo - Da Lino – Da ö Vittorio – Del Ponte – Manuelina - Vitturin – Focacceria Manuelina.
Panifici a Recco: Panifici Tossini – Panificio Moltedo G.B. – Panificio Moltedo 1874
Ristoranti a Sori: Edobar – Il Boschetto – Focacceria Tossini.
Asporto a Camogli: Revello Focacceria
Bernini Daniela
Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
Recco (GE) via XXV Aprile 14
Tel.: 0185730748 - 3357274514
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IL CHIANTI CLASSICO DI NUOVO SUL PODIO DELLA TOP 100 DI WINE SPECTATOR
Per il secondo anno consecutivo un vino Gallo Nero si aggiudica il terzo posto nella classifica mondiale stilata dalla prestigiosa rivista americana. Premiata la vendemmia del Trecentesimo Anniversario dalla prima definizione dei confini della regione del Chianti Classico
E’ un Chianti Classico 2016 a essere incoronato di alloro da Wine Spectator, al terzo posto della Top 100, la classifica annuale dei migliori vini del mondo redatta da una delle redazioni più importanti oltreoceano. Per la denominazione è un bis: già lo scorso anno il Chianti Classico Riserva 2015 di Castello di Volpaia aveva raggiunto lo stesso risultato. Questa volta è stato premiato il Chianti Classico della Fattoria San Giusto a Rentennano, del felice e simbolico millesimo 2016: la trecentesima vendemmia da quel 24 settembre 1716 in cui Cosimo III de’ Medici delimitò con lungimiranza la zona di produzione dell’odierno Chianti Classico DOCG.
Questo di Wine Spectator è un riconoscimento che giunge al termine di un anno ricco di successi per il Gallo Nero, riconosciuto dalla critica italiana e internazionale come uno dei vini migliori del Bel Paese, e capace di stupire piacevolmente chi avrà la pazienza di attenderne l’evoluzione in bottiglia nei prossimi anni.
La Guida del Gambero Rosso che attribuisce gli ambiti Tre Bicchieri, come punteggio massimo, ha premiato 24 Chianti Classico, un record nello storico della denominazione, ma anche un record in ambito regionale: il Gallo Nero distacca nettamente i suoi colleghi toscani e arriva secondo a livello nazionale nell’edizione 2020, dietro al solo Barolo che vede premiate solo un’etichetta in più.
Sulle colonne di Gazzetta dello Sport la classifica dei Best Italian Wine Awards premia una Gran Selezione di Castellina in Chianti, vendemmia 2014, a dimostrazione del fatto che anche in annate meno fortunate, i produttori del Gallo Nero hanno saputo mantenere con coerenza il loro impegno verso la qualità.
Oltre un terzo delle corone della Guida del Touring Club “Vinibuoni d’Italia”, specializzata in vitigni autoctoni, va al Chianti Classico (16 etichette su 45 premiate in Toscana), evidenziando la forte identità del Chianti Classico fedele alle sue radici. Daniele Cernilli, alias Doctor Wine, firma la guida Guida Essenziale ai Vini d’Italia, tra cui figura la Barone Ricasoli come azienda dell’anno e moltissimi Chianti Classico tra i 98 e i 95 punti. Dieci le aziende produttrici di Chianti Classico premiate con la Chiocciola di Slow Wine, su 32 in Toscana.
Anche all’estero la vendemmia 2016 del Chianti Classico ha convinto in modo unanime la critica, che la premia come annata di grande eleganza e armonia, anzi, addirittura viene definita un punto di riferimento con cui misurarsi in futuro (A modern day benchmark, Antonio Galloni).
Sebbene i punteggi più alti (pari o superiori ai 95 punti) siano per lo più attribuiti ai vini Gran Selezione, non mancano anche vini Riserva o annata in cima alle classifiche di Antonio Galloni di Vinous.com (10 etichette con punteggi pari o superiori ai 95 punti), Monica Larner di Wine Advocate (31 etichette), James Suckling (31 etichette) e Bruce Sanderson di Wine Spectator (11 etichette). Come è d’uso sulle riviste americane, sono indicati per ciascuna etichetta il periodo migliore per degustarla – e il Chianti Classico è unanimemente riconosciuto come vino capace di lunghi invecchiamenti.
Il Chianti Classico può ben dirsi quindi la denominazione più premiata del panorama toscano, con un medagliere a livello internazionale ancora più ricco.
Vendemmia 2019. Si preannuncia un’annata classica. Le piogge primaverili hanno permesso la creazione di importanti riserve idriche, adatte a affrontare un’estate moderatamente calda e caratterizzata da ridotte precipitazioni. Il clima mediamente più rigido e umido nella prima metà dell’anno ha lievemente ritardato il ciclo vegetativo della vite rispetto agli ultimi anni, con un cadenzarsi dei tempi che ricorda le grandi annate degli anni ’80. A un’estate calda ma regolare senza particolari picchi di calore o abbondanti precipitazioni è seguito un settembre caratterizzato da bel tempo e grandi escursioni termiche, che hanno permesso la perfetta maturazione fenolica delle uve. In cantina sono state portate uve perfettamente sane e a livello di quantità prodotte si è in linea con il 2018. Anche se è ancora presto per i giudizi finali, tutto fa auspicare un’altra annata “stellare” per il Chianti Classico Gallo Nero.
Silvia Fiorentini